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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 31 maggio 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Signor Karl Auguste Offmann, Presidente della Repubblica di Mauritius e Seguito.
- Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Venezuela, in Visita "ad Limina":
- Il Cardinale Ignacio Antonio Velasco García, Arcivescovo di Caracas.
- L'Arcivescovo Tulio Manuel Chirivella Varela, di Barquisimeto, con l'Ausiliare Vescovo José Luís Azuaje Ayala.
- L'Arcivescovo Ivo Scapolo, Nunzio Apostolico in Bolivia, con i Familiari.

In serata è previsto che il Santo Padre riceva il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/…/… VIS 20020531 (100)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Sacerdote Robert Daniel Conlon, finora Parroco della "Holy Redeemer Parish" a New Bremen, (Stati Uniti d'America), Vescovo di Steubenville (superficie: 15.309; popolazione: 522.253; cattolici: 40.541; sacerdoti: 120; religiosi: 109; diaconi permanenti: 7), Ohio, Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 a Cincinnati (Ohio, Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Il Vescovo eletto Conlon succede al Vescovo Gilbert Ignatius Sheldon, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignor Roger J. Foys, Vescovo di Covington (superficie: 8.696; popolazione: 401.127; cattolici: 88.896; sacerdoti: 96; religiosi: 426; diaconi permanenti: 22), Kentucky, Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato a Chicago (Illinois, Stati Uniti d'America) nel 1945 ed è stato ordinato sacerdote nel 1973. Finora è stato Vicario Generale della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Sacerdote Ignacio Ducasse Medina, finora Rettore del Pontificio Seminario Maggiore dell'Arcidiocesi di Santiago de Chile (Cile), Vescovo di Valdivia (superficie: 13.679; popolazione: 267.000; cattolici: 212.000; sacerdoti: 34; religiosi: 97; diaconi permanenti: 19), Cile. Il Vescovo eletto è nato a Santiago de Chile (Cile), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984.

Giovedì 30 maggio è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Lewis Zeigler, Vescovo di Gbarnga (superficie: 34.100; popolazione: 880.500; cattolici: 10.465; sacerdoti: 6; religiosi: 15), Liberia. Il Vescovo eletto è nato nel 1944 a Harrisbourg (Liberia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1974. Dal 2000 è stato Amministratore Diocesano della medesima Diocesi.
NER:RE/…/ VIS 20020531 (280)

50° ANNIVERSARIO DEL PONTIFICIO ATENEO SANT'ANSELMO

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2002 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II indirizzato all'Abate Primate Notker Wolf, O.S.B., Gran Cancelliere del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo, di cui ricorre il 50° anniversario di fondazione.

Nel Messaggio, datato 27 maggio, Giovanni Paolo II scrive: "A distanza di cinquant'anni, rendiamo grazie a Dio per quest'istituzione, tanto provvidenziale per i vari Monasteri benedettini; essa ha svolto un ruolo significativo nel tessere un fecondo rapporto tra la vita spirituale e lo studio, ed è diventato valido punto di riferimento, nonché privilegiato luogo di formazione, per il mondo monastico oggi".
MESS/ANNIVERSARIO/ATENEO SANT'ANSELMO VIS 20020531 (120)

CARTA DIRITTI FONDAMENTALI DEVE INCLUDERE VALORI CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2002 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II ai partecipanti all'VIII Assemblea Nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), in corso a Roma per riflettere sul progetto della Chiesa italiana per il prossimo decennio: "Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia".

Il Papa ha precisato che l'Assemblea Nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale si colloca nella "grande famiglia" dell'Azione Cattolica Italiana e rappresenta la "'avanguardia missionaria' per il mondo della cultura e delle professioni". Rivolgendosi ai partecipanti all'Assemblea, il Santo Padre sottolinea il loro proposito "di approfondire e rinnovare la coscienza missionaria, che sempre deve contraddistinguervi. (…) Questa rinnovata coscienza missionaria vi chiama, oggi più che mai, ad essere testimoni credibili dell'umanesimo cristiano".

"Senza mai ridurre la fede a cultura" - ha ribadito Giovanni Paolo II - "la Chiesa si sforza di dare spessore culturale alla vita di fede ed a far sì che questa ispiri tutta la vita privata e pubblica, come la realtà nazionale ed internazionale. A questo riguardo, voi sapete con quale interesse la Santa Sede segua i lavori della Convenzione Europea. Io stesso ho avuto modo di esprimere rammarico per l'omissione del riferimento ai valori cristiani e religiosi nella redazione della Carta dei diritti fondamentali".

"Auspico vivamente" - scrive ancora il Pontefice - "che anche il MEIC si adoperi affinché non venga ignorata la componente religiosa che nei secoli ha permeato la formazione delle istituzioni europee. Il patrimonio cristiano di civiltà, che tanto ha contribuito alla difesa dei valori della democrazia, della libertà, della solidarietà tra i popoli dell'Europa, non deve né essere disperso né disatteso".

Il Papa ha parole di encomio all'indirizzo del Movimento per la "spiccata sensibilità per l'impegno ecumenico" e per l'attenzione dedicata al dialogo interreligioso. "Continuate, carissimi," - conclude il Pontefice - "in questo prezioso cammino di formazione nel settore ecumenico e nella conoscenza delle religioni".
MESS/CULTURA:FEDE/MEIC VIS 20020531 (330)

COMUNIONE TRA ISTITUTI MISSIONARI, VESCOVI, SEDE APOSTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto oggi i partecipanti alla Riunione organizzata dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli con i Superiori e le Superiore degli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica impegnati al servizio della missione "ad gentes".

Il Papa ha sottolineato che: "Nel corso dei secoli le persone consacrate sono state sempre all'avanguardia nell'azione missionaria 'ad gentes'. Molti di loro hanno lasciato le case, le famiglie e i paesi d'origine per spingersi con coraggio 'fino agli estremi confini della terra'. (…) Hanno spesso dovuto affrontare difficoltà e ostacoli, rinunce e sacrifici. Alcuni, (…) hanno suggellato con il martirio la loro testimonianza a Cristo".

"La missione" - ha continuato il Santo Padre - "è certo esigente e, di fronte ai problemi, ai disagi, alle incomprensioni, al calo delle vocazioni missionarie 'ad vitam', potrebbe talora affiorare la tentazione dello scoramento e della stanchezza. Potreste farvi contagiare dal pericolo della routine quotidiana o di una certa aridità spirituale. Resistete a questi rischi attingendo all'unione profonda con Dio il vigore per superare ogni ostacolo".

Il Santo Padre ha ribadito che "è necessario", ai fini della nuova evangelizzazione "continuare a coltivare una feconda comunione tra gli Istituti missionari, i Vescovi e le Chiese particolari, intrattenendo un costante dialogo animato dalla carità, sia a livello diocesano che nazionale, con le Unioni dei Superiori maschili e femminili, nel rispetto dei diversi carismi, compiti e ministeri".

"Lo spirito di comunione, che nasce dal sentire 'cum Ecclesia', si esplica in modo significativo nella collaborazione con la Sede Apostolica e con gli organismi preposti all'attività missionaria, primo fra tutti la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli".
AC/AZIONE MISSIONARIA/… VIS 20020531 (290)

ATTINGERE DA EUCARISTIA FORZA E SLANCIO AZIONE MISSIONARIA


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2002 (VIS). Alle ore 19:00 di oggi, Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto la Celebrazione Eucaristica sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano. La Santa Messa è stata celebrata dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma. Il Santo Padre ha tenuto l'omelia.

"Oggi" - ha detto il Santo Padre - "è festa solenne, festa nella quale riviviamo la prima Sacra Cena. Mediante un atto pubblico e solenne, glorifichiamo e adoriamo il Pane e il Vino diventati vero Corpo e vero Sangue del Redentore".

"È l'Eucaristia" - ha proseguito il Pontefice - "la nostra vivente Memoria! (…) Dall'Eucaristia, 'fonte e culmine di tutta la evangelizzazione', anche la nostra Chiesa di Roma deve attingere quotidianamente forza e slancio per la propria azione missionaria e per ogni forma di testimonianza cristiana nella città degli uomini".

Il Papa ha ribadito che il popolo di Dio "ha bisogno dell'Eucaristia. È l'Eucaristia infatti che lo rende Chiesa missionaria. Ma è possibile questo senza i sacerdoti, che rinnovino il mistero eucaristico? Ecco perché, in questo giorno solenne, vi invito a pregare per la buona riuscita del convegno ecclesiale diocesano, che si celebrerà nella Basilica di San Giovanni a partire da lunedì prossimo, e che riserverà particolare attenzione al tema delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata".

Al termine della Celebrazione, Giovanni Paolo II ha presieduto la Processione Eucaristica che, percorrendo via Merulana, ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore. Alla Processione hanno partecipato migliaia di fedeli che hanno accompagnato il Santissimo Sacramento con preghiere e canti. Il Santo Padre ha seguito la Processione inginocchiato davanti all'ostensorio, collocato sulla piattaforma di un veicolo coperto.
HML/CORPUS DOMINI/… VIS 20020531 (300)

mercoledì 29 maggio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Oscar Omar Aparicio Céspedes, finora Rettore del Seminario Maggiore di "San Jeronimo" (La Paz), Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di La Paz (superficie: 10.975; popolazione: 1.160.683; cattolici: 1.021.766; sacerdoti: 149; religiosi: 425; diaconi permanenti: 3), Bolivia. Il Vescovo eletto è nato a La Paz nel 1959 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1987.
NEA/…/APARICIO VIS 20020529 (70)

CONFERENZE ARCIVESCOVO FOLEY NEGLI STATI UNITI E CANADA


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2002 (VIS). L'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, si trova in questi giorni negli Stati Uniti e in Canada per una serie di conferenze.

Oggi a Minneapolis (Minnesota, Stati Uniti d'America), l'Arcivescovo Foley terrà una conferenza all'Associazione della Stampa Cattolica su: "Etica e comunicazioni, pubblicità e Internet". Domani, nella stessa città, interverrà ad una colazione promossa dall'Ufficio d'Informazione Cattolica e dall'Associazione della Stampa Cattolica.

Il 31 maggio e il 1° giugno, il Presidente del Pontificio Consiglio pronuncerà un discorso all'Associazione degli operatori cattolici della comunicazione, presso la sede del "Aulneau Renewal Center" di Winnipeg, (Manitoba, Canada). Il 2 giugno, a Winnipeg, parlerà su "Religione e Politiche Pubbliche" presso l'Associazione degli operatori cattolici della comunicazione del Canada.
CON-CS/DISCORSI/USA:CANADA:FOLEY VIS 20020529 (140)

IL PAPA RIEVOCA VIAGGIO APOSTOLICO IN AZERBAIJAN E BULGARIA


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2002 (VIS). Nell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa ha rievocato il recente Viaggio Apostolico compiuto in Azerbaijan e Bulgaria, dal 22 al 26 maggio scorso.

Giovanni Paolo II ha ricordato di aver rinnovato, in Azerbajian, il suo "appello per la pace, insistendo perché le religioni si oppongano nettamente ad ogni forma di violenza" ed ha sottolineato "che anche in Azerbaijan batte il cuore della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica".

"La mia visita a Sofia ha coinciso con la festa dei Santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi" - ha proseguito il Pontefice. - "La mia visita, la prima di un Vescovo di Roma, si proponeva anche di rafforzare i vincoli di comunione con la Chiesa ortodossa di Bulgaria, guidata dal Patriarca Maxim".

Facendo riferimento al pellegrinaggio al Monastero di San Giovanni di Rila, il Santo Padre ha affermato: "Recandomi pellegrino in quel luogo santo, ho inteso rendere solenne omaggio al monachesimo orientale, che illumina la Chiesa intera con la sua secolare testimonianza".

"Culmine del breve ma intenso soggiorno in Bulgaria è stata la Celebrazione eucaristica nella piazza centrale di Plovdiv, durante la quale ho proclamato beati Kamen Vitchev, Pavel Djidjov e Josaphat Chichkov, sacerdoti Agostiniani dell'Assunzione, fucilati nel carcere di Sofia nel 1952, insieme al Vescovo Eugenio Bossilkov, già beatificato quattro anni or sono".

Il Papa ha concluso la catechesi ricordando l'incontro con i giovani, ai quali ha voluto riproporre "il messaggio sempre attuale di Cristo: 'Voi siete il sale della terra …Voi siete la luce del mondo'. Cristo chiama tutti all'eroismo della santità". Infine il Papa ha auspicato che la Chiesa del mondo intero "possa (…) grazie alla costante intercessione di Maria, Regina dei Santi e dei Martiri, diffondere il buon profumo della santità di Cristo nella varietà delle sue tradizioni e nell'unità di una sola fede e di un solo amore!".

Rivolgendo parole di saluto in diverse lingue ai pellegrini presenti, il Santo Padre ha ricordato che si celebra domani la Solennità del Corpus Domini, invitando i romani ed i pellegrini a partecipare alla celebrazione della Santa Messa sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, alle 19:00, ed alla Processione Eucaristica che si concluderà a Santa Maria Maggiore.
AG/VIAGGIO AZERBAIJAN:BULGARIA/… VIS 20020529 (390)

DICHIARAZIONE RELATIVA UDIENZA PRESIDENTE GEORGE W. BUSH


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2002 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato nel tardo pomeriggio di ieri, la seguente dichiarazione relativa all'udienza del Santo Padre al Presidente degli Stati Uniti d'America, Signor George W. Bush, nel primo pomeriggio di ieri.

"Il Papa ha voluto ringraziare il Presidente Bush per la sua deferenza nel venire ad incontrarlo, in una giornata già piena di impegni e prima di rientrare negli U.S.A. Lo statista, nel ricordo della cordiale visita, compiuta insieme con la sua famiglia a Castel Gandolfo nello scorso luglio, ha illustrato al Santo Padre i risultati dell'incontro di Pratica di Mare, intrattenendolo pure su alcuni problemi di attualità".

"Durante l'Udienza Pontificia, il Segretario di Stato, Cardinale Angelo Sodano, e l'Arcivescovo Jean-Louis Tauran hanno avuto una conversazione con il Segretario di Stato statunitense, il Signor Colin Powell".

"Durante i predetti colloqui, si sono passati in rassegna alcuni dei più pressanti problemi internazionali, tra cui quello mediorientale. Oltre agli aspetti politici, si è presa in considerazione la dimensione umanitaria della drammatica situazione vissuta dai due popoli israeliano e palestinese. Si è accennato altresì alla difficile situazione dei cristiani in Medio Oriente".

"Il Papa ha nuovamente espresso tutta la Sua vicinanza al popolo americano, in seguito agli eventi dell'11 settembre scorso".

"Sua Santità, infine, ha voluto esprimere, malgrado le difficoltà del momento, la sua fiducia nelle risorse spirituali dei cattolici americani impegnati a testimoniare i valori evangelici nella società".
OP/UDIENZA BUSH/NAVARRO-VALLS VIS 20020529 (260)

martedì 28 maggio 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2002 (VIS). Alle 16:00 di oggi pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Signor George Walker Bush, Presidente degli Stati Uniti d'America e Seguito.
AP/…/… VIS 20020528 (30)

PRESA DI POSSESSO CHIESA TITOLARE DEL CARDINALE PIO LAGHI


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2002 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha comunicato oggi che il 31 maggio 2002, alle ore 18:00, il Cardinale Pio Laghi, Prefetto emerito della Congregazione per l'Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi), prenderà possesso del Titolo di San Pietro in Vincoli, Piazza San Pietro in Vincoli, 4.
OCL/CHIESA TITOLARE/LAGHI VIS 20020528 (70)

SANTA MESSA E PROCESSIONE EUCARISTICA CORPUS DOMINI


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2002 (VIS). Giovedì 30 maggio, Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, alle ore 19:00, il Santo Padre Giovanni Paolo II presiederà la Santa Messa sul sagrato della Patriarcale Basilica di San Giovanni in Laterano e la Processione Eucaristica che, percorrendo via Merulana, raggiungerà la Basilica di Santa Maria Maggiore. La Santa Messa sarà celebrata dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma. Concelebreranno il Vicegerente, i Vescovi Ausiliari e i neo-presbiteri della Diocesi di Roma.
…/MESSA:PROCESSIONE CORPUS DOMINI/RUINI VIS 20020528 (100)

lunedì 27 maggio 2002

TELEGRAMMI DISASTRI FERROVIARIO MOZAMBICO E AEREO TAIWAN

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2002 (VIS). Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha inviato, a nome del Santo Padre, un telegramma di cordoglio all'Arcivescovo di Maputo per le vittime del deragliamento di un treno avvenuto nelle vicinanze di Maputo (Mozambico) e un telegramma di cordoglio all'Incaricato d'Affari ad interim a Taipei per le vittime dell'incidente aereo avvenuto ieri nel mare a nord dell'Isola di Penghu (Taiwan).

Nel telegramma indirizzato al Cardinale Alexandre José Maria dos Santos, Arcivescovo di Maputo, Giovanni Paolo II "affida le numerose vittime a Dio Padre Misericordioso, affinché siano accolte nella Sua pace". Nel telegramma indirizzato al Monsignor James Patrick Green, Incaricato d'Affari ad interim a Taipei, il Santo Padre "affida le vittime all'amore misericordioso di Dio Onnipotente ed invoca le benedizioni divine di fortezza e consolazione sulle famiglie e su tutti coloro che sono stati colpiti da questo terribile disastro".
TGR/INCIDENTI TRENO:AEREO/SODANO VIS 20020527 (150)

IL PAPA SI CONGEDA CON "COMMOZIONE E GIOIA" DALLA BULGARIA


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2002 (VIS). Al termine dell'incontro con i giovani, il Santo Padre si è recato in papamobile all'Aeroporto di Plovdiv per la cerimonia di congedo, che a causa della pioggia non si è potuta tenere all'aperto.

Il Papa ha detto che la visita in Bulgaria ha ricolmato il suo cuore di "commozione e gioia", in particolare "nei giorni in cui si celebra la memoria dei Santi Fratelli Cirillo e Metodio, Apostoli dei popoli slavi". Esprimendo riconoscenza a quanti hanno contribuito a rendere "gradevole ed utile" il suo viaggio e al Presidente della Repubblica e alle Autorità del governo bulgaro per il loro invito, il Papa ha espresso anche "un caloroso grazie" a Sua Santità il Patriarca Maxim, ai Metropoliti e Vescovi del Santo Sinodo e ai fedeli tutti della Chiesa Ortodossa di Bulgaria.

"Insieme con i cattolici" - ha detto il Santo Padre - "anche gli ortodossi hanno subito in anni ancora recenti una dura persecuzione a causa della loro fedeltà al Vangelo: che tanto sacrificio renda feconda la testimonianza dei cristiani in questo paese e, con la grazia di Dio, affretti il giorno in cui potremo gioire della ritrovata piena unità tra noi!".

Rivolgendo un cordiale saluto ai fedeli dell'Islam ed alla comunità ebraica, il Papa ha detto: "L'adorazione all'unico Dio Altissimo ispiri a tutti propositi di pace, di comprensione e di mutuo rispetto nell'impegno per costruire una società giusta e solidale" ed ai cattolici, il Papa ha detto: "La mia parola di commiato si volge, infine, con accenti di particolare affetto ai cari Fratelli nell'Episcopato e ai figli tutti della Chiesa Cattolica".

Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso citando le parole pronunciate dal Beato Papa Giovanni XXIII nell'omelia per la Messa di Natale del 1934, al momento di lasciare la Delegazione Apostolica di Bulgaria. Ricordando "una tradizione irlandese secondo cui, la vigilia di Natale, ogni casa deve avere una candela accesa sulla finestra, per indicare a Giuseppe e Maria che là una famiglia li attende intorno alla fiamma del focolare", Monsignor Roncalli disse alla folla che era venuta a salutarlo: "'Se qualcuno di Bulgaria avrà a passare presso casa mia, durante la notte, fra le difficoltà della vita, troverà sempre alla mia finestra la lampada accesa. Batta, batta! Non gli sarà chiesto se è cattolico o ortodosso: fratello di Bulgaria, basta. Entri, due braccia fraterne, un cuore caldo di amico lo accoglieranno a festa'".

Alle 19:00, ora locale (ore 18:00 a Roma), Giovanni Paolo II si è imbarcato sull'Aereo Papale che dopo due ore di volo è atterrato all'aeroporto romano di Ciampino. Infine, in elicottero, il Papa è rientrato in Vaticano.
PV-BULGARIA/CERIMONIA CONGEDO/PLOVDIV VIS 20020527 (440)

PAROLE A BRACCIO E CANTO DEL PONTEFICE CON I GIOVANI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2002 (VIS). Nel tardo pomeriggio di oggi, dopo il pranzo con i Vescovi cattolici della Bulgaria ed i Membri del Seguito Papale, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è recato alla cattedrale di Plovdiv, che può contenere 500 persone, per un incontro con i giovani. Al termine dell'incontro, ultimo impegno ufficiale della visita in Bulgaria, prima del rientro a Roma, il Papa ha parlato a braccio e ha intonato una canzone in lingua polacca, in risposta ai giovani che avevano intonato l'inno alla Madonna Nera di Czestochowa nella lingua madre del Pontefice.

Nelle osservazioni a braccio, il Santo Padre ha detto di non sapere se avrebbe avuto la possibilità di tornare in Bulgaria, ma ha esclamato: "Sono davvero felice di essere venuto in Bulgaria e di aver incontrato i giovani alla fine del mio soggiorno! (…) Sono felice perché i giovani guardano avanti, guardano al futuro". Il Papa ha auspicato che il futuro appartenga a tutti i bulgari, in particolare ai giovani. "Vi abbraccio tutti" - ha concluso "e vi benedico con affetto".

Nel discorso preparato ai giovani, interrotto numerose volte da applausi, evviva e canti, il Santo Padre ha osservato che la giovinezza "non è semplicemente un tempo di passaggio (…) bensì un'epoca della vita che Dio concede come dono e come compito ad ogni persona. Un tempo durante il quale ricercare (…) la risposta agli interrogativi fondamentali.".

Il Papa ha successivamente detto ai giovani di voler loro affidare due messaggi: "'Venite e vedrete'" e "Voi siete il sale della terra; voi siete la luce del mondo'".

"La prima parola è quel 'Venite e vedrete', detto da Gesù ai due discepoli" - ha spiegato il Papa - "che gli avevano chiesto dove abitava. (…) Avvicinatevi a Gesù e cercate di 'vedere' ciò che Egli è in grado di offrirvi. (…) Gesù è un amico esigente, che indica mete alte. (…) Ma - vi domando - è meglio rassegnarsi ad una vita senza ideali, ad una società segnata da sperequazioni, prepotenze ed egoismi, o piuttosto cercare generosamente la verità, il bene, la giustizia (…)?".

Il Papa ha esortato i giovani con queste parole: "Abbattete le barriere della superficialità e della paura! (…) Non cedete alle lusinghe e alle facili illusioni del mondo, che si trasformano assai spesso in tragiche delusioni. (…) Camminate dunque con senso del dovere e del sacrificio lungo le strade della conversione, della maturazione interiore, dell'impegno professionale, del volontariato, del dialogo, del rispetto per tutti, senza arrendervi di fronte alle difficoltà o agli insuccessi".

Successivamente il Santo Padre, riferendosi al secondo messaggio, tema centrale della Giornata Mondiale della Gioventù di Toronto (Canada), "'Voi siete il sale della terra; voi siete la luce del mondo'" ha detto: "Solo Cristo può essere definito pienamente sale della terra e luce del mondo, perché Lui solo può dare sapore, vigore e perennità alla nostra vita che, senza di Lui, sarebbe insipida, fragile e peritura. Lui solo è capace di illuminarci, riscaldarci, rallegrarci. Ma è Lui che, volendo farvi partecipi della sua stessa missione rivolge oggi a voi (…) queste parole di fuoco: 'Voi siete il sale della terra; voi siete la luce del mondo'".
PV-BULGARIA/GIOVENTÙ/PLOVDIV VIS 20020527 (540)

BEATIFICAZIONE TRA SACERDOTI FUCILATI DAL REGIME COMUNISTA


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2002 (VIS). Oggi, Solennità della Santissima Trinità, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è recato a Plovdiv, 150 chilometri ad est di Sofia, per la celebrazione dell'Eucaristia nella Piazza Centrale della città, dove ha presieduto la cerimonia di Beatificazione di tre sacerdoti professi della Congregazione degli Agostiniani dell'Assunzione: Kamen Vitchev, Pavel Dijdov e Josaphat Chichkov, fucilati dal regime comunista bulgaro nel 1952 insieme al Vescovo passionista Vincenzo Eugenio Bossilkov, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1998.

Hanno concelebrato con il Papa i tre Vescovi della Bulgaria, e i Cardinali e Vescovi del Seguito Papale. Alla Santa Messa era presente anche Sua Eminenza Arsenij, Metropolita Ortodosso di Plovdiv, che prima dell'inizio della cerimonia ha pronunciato brevi parole di saluto.

All'inizio dell'omelia, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha rivolto parole di saluto al Metropolita Ortodosso e a tutti i fedeli della Chiesa Ortodossa di Bulgaria "che si uniscono a noi. La loro presenza qui è gradita testimonianza di fraternità, che ci fa pregustare nella speranza la gioia della piena unità, quando ci sarà dato di celebrare insieme il Sacrificio Eucaristico".

Riferendosi ai tre nuovi Beati, il Santo Padre ha precisato che la causa per la quale essi "non hanno esitato a dare la vita è stata la fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Pensando" a loro, ha detto ancora il Papa, "sento il dovere di rendere omaggio alla memoria degli altri confessori della fede, figli della Chiesa Ortodossa, che sotto il medesimo regime comunista hanno subito il martirio. Questo tributo di fedeltà a Cristo ha accomunato le due comunità ecclesiali in Bulgaria fino alla testimonianza suprema".

"La coraggiosa coerenza di fronte alla sofferenza e alla prigionia dei Padri Josaphat, Kamen e Pavel è stata riconosciuta dai loro ex-alunni - cattolici, ortodossi, ebrei, musulmani -, dai loro parrocchiani, dai confratelli religiosi e dai compagni di pena. Con il loro dinamismo, la loro fedeltà al Vangelo, il loro servizio disinteressato alla Nazione, essi si propongono come modelli per i cristiani di oggi, specialmente per i giovani di Bulgaria che cercano di dare un senso alla loro vita e vogliono seguire Cristo nel laicato, nella vita religiosa o nel sacerdozio".

Il Papa ha concluso l'omelia auspicando che: "La speciale dedizione con cui i nuovi Beati hanno accompagnato i candidati al presbiterato sia stimolo per tutti: esorto la chiesa locale che è in Bulgaria a considerare seriamente la possibilità di istituire nuovamente un Seminario".

Alla fine della Celebrazione Eucaristica e prima della recita dell'Angelus, Giovanni Paolo II ha invocato la Vergine con queste parole: "Vegli Maria su questo popolo cristiano che è in Bulgaria, perché sappia seguire il suo Figlio Gesù con coraggio ed impegno, testimoniandolo davanti al mondo con la trasparenza della vita e delle opere!". Infine il Pontefice ha rivolto parole di saluto ai fedeli di lingua francese, rumena, serba, croata, ceca e polacca che hanno partecipato alla Cerimonia di Beatificazione.
PV-BULGARIA/BEATIFICAZIONE:ANGELUS/PLOVDIV VIS 20020527 (490)

IL PAPA RENDE OMAGGIO A QUANTI HANNO SOFFERTO PERSECUZIONI


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2002 (VIS). Conclusasi la visita alla Con-Cattedrale Cattolica di San Giuseppe di rito latino di Sofia, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è recato in visita alla Cattedrale di rito bizantino-slavo, dedicata alla Dormizione della Beata Vergine Maria. All'esterno della Cattedrale, che ha una capienza di circa 150 persone, il Papa ha benedetto una campana e alcune prime pietre destinate alla costruzione di nuove chiese. Successivamente ha proceduto alla coronazione di un'immagine della Madonna di Malko Trynovo, Patrona dell'Unità dei Cristiani.

"Saluto con affetto il vostro Esarca Apostolico, Monsignor Christo Proykov" - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso. - "Abbraccio fraternamente l'Esarca emerito Monsignor Metodi Stratiev, che ha vissuto la persecuzione e la prigionia insieme con i tre sacerdoti assunzionisti che domani a Plovdiv proclamerò Beati".

Estendendo i suoi saluti a tutti i sacerdoti e ai fedeli dell'Esarcato, il Papa rivolgendosi alle religiose ha detto: "Con particolare affetto saluto le Monache Carmelitane e le Suore Eucaristine, ricordando specialmente quelle tra loro - vive sulla terra o vive nel cielo - che hanno vissuto durante il periodo della dominazione comunista la lunga reclusione nel coro della chiesa di San Francesco, mantenendo vivo l'ideale della loro consacrazione e sostenendo con la preghiera e la penitenza la fedeltà dei cristiani al loro Signore".

Successivamente Giovanni Paolo II ha ricordato "con ammirazione e gratitudine la figura e l'opera del Delegato Apostolico Monsignor Angelo Giuseppe Roncalli, il Beato Papa Giovanni XXIII, che ha pregato in questa Cattedrale e tanto si è prodigato per la vita della Chiesa Cattolica di rito bizantino-slavo in Bulgaria. La sua reliquia, che vi ho portato in dono da Roma, sia custodita e venerata nell'erigenda chiesa che avete voluto intitolare al suo nome".
PV-BULGARIA/CATTEDRALE BIZANTINO-SLAVO/SOFIA VIS 20020527 (300)

BENEDIZIONE PRIMA PIETRA NUOVA CATTEDRALE DI SOFIA


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2002 (VIS). Alle ore 18:45, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è recato alla Con-Cattedrale di rito latino di Sofia, dedicata a San Giuseppe, per benedire una statua del Beato Papa Giovanni XXIII, e le prime pietre dell'erigenda nuova Cattedrale. La comunità cattolica di rito latino in Bulgaria conta circa 65.000 fedeli.

La Con-Cattedrale, edificata nel 1878 per gli stranieri impegnati nella costruzione dell'ultima tratta del mitico "Orient-Express", da Sofia a Istanbul, fu completamente distrutta dai bombardamenti americani della seconda guerra mondiale, il 30 marzo 1944. La sala teatrale fu consacrata alla fine del '44 e da allora è chiesa parrocchiale. Nel 1993, la parrocchia, che raggruppa oggi 4.500 fedeli, fu affidata ai Frati Minori Cappuccini della Provincia di Cracovia. È previsto prossimamente l'inizio dei lavori di ricostruzione della Cattedrale sullo stesso terreno originario restituito alla Chiesa cattolica.

"Vi saluto con affetto, in questa vostra Con-Cattedrale dedicata a San Giuseppe, Sposo della Vergine Maria e Patrono della Chiesa universale", ha detto il Papa ai fedeli riuniti nella Cappella, che può contenere circa 200 persone. "Il mio pensiero si rivolge innanzitutto al Vescovo Monsignor Gheorghi Jovcev, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, e da qui desidero estendere il mio saluto a tutti i fedeli cattolici di rito latino, sparsi nelle diverse regioni della Bulgaria, specialmente ai bambini, agli ammalati e agli anziani".

"Ho appreso con piacere" - ha proseguito il Santo Padre - "che presto inizieranno i lavori per la nuova Cattedrale, poco lontano da qui, nel luogo stesso dove sorgeva l'antica chiesa distrutta dalla guerra. Auguro nella preghiera che le diverse pietre necessarie alla costruzione siano immagine delle 'pietre vive' che ciascuno di voi è chiamato ad essere, in virtù del Battesimo, 'per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo'".
PV-BULGARIA/BENEDIZIONE PRIMA PIETRA/SOFIA VIS 20020527 (330)

sabato 25 maggio 2002

MESSAGGIO AI PARTECIPANTI CONGRESSO MOVIMENTO FOCOLARI


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2002 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II ai partecipanti al Congresso organizzato dal Movimento dei Focolari, al quale prendono parte giovani provenienti da tutto il mondo, che hanno, come scrive il Pontefice, "un grande ideale: l'ideale dell'unità".

Nel Messaggio, che porta la data del 18 maggio, Giovanni Paolo II scrive: "Cari Ragazzi e Ragazze, Cristo vi chiama (…) ad essere gli apostoli della sua pace. Costruite la pace in tutte le situazioni in cui vi trovate quotidianamente a vivere: in famiglia, nella scuola, tra gli amici, nello sport e nel tempo libero… Siate sempre pronti all'ascolto, al dialogo, alla comprensione".
MESS/CONGRESSO FOCOLARI/… VIS 20020525 (130)

PELLEGRINAGGIO SANTO PADRE MONASTERO SAN GIOVANNI DI RILA


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina, dopo aver celebrato in privato la Santa Messa, nella Cappella della Nunziatura Apostolica a Sofia, il Santo Padre Giovanni Paolo II è partito in elicottero alla volta del Monastero San Giovanni di Rila, 120 chilometri a sud di Sofia.

Il Monastero di San Giovanni di Rila (Ivan Rilski), si trova in una vallata del massiccio roccioso del Rila le cui cime superano i 2000 metri. Verso il 931, Ivan vi fondò una comunità monastica. Dopo la conquista ottomana (1395), il Monastero, saccheggiato ripetutamente, fu momentaneamente abbandonato dai monaci. Verso la metà del XV secolo, la comunità monastica risorse e chiese la restituzione delle reliquie del santo fondatore, custodite oggi nel Monastero.

Cuore spirituale della Bulgaria, il Monastero di San Giovanni di Rila conta attualmente una comunità di otto monaci. Dall'inizio del XIX secolo, è il centro principale della cultura nazionale e della resistenza contro l'occupante ottomano e ospita la biblioteca più ricca della Bulgaria. La Torre, alta 25 metri, costruita verso il 1335, è l'edificio più antico e comprende cinque piani. La Chiesa, dedicata alla Natività della Vergine, fu costruita nel 1835.

Dopo la Venerazione dell'Icona della Madre di Dio e delle reliquie di San Giovanni di Rila, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ascoltato le parole di saluto dell'Igumeno del Monastero, Vescovo Joan, e successivamente ha pronunciato il suo discorso.

Nelle parole di saluto di Giovanni Paolo II all'Igumeno, che partecipò, in qualità di Osservatore inviato dal Patriarca Cirillo, ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II, il Papa ha ricordato il desiderio, espresso nel corso della sua visita in Bulgaria, di recarsi in pellegrinaggio a Rila per venerare le reliquie del santo monaco Giovanni.

"Sì, cari Fratelli e Sorelle" - ha detto il Papa nel suo discorso - "il monachesimo orientale, insieme con quello occidentale, costituisce un grande dono per tutta la Chiesa. Diverse volte ho messo in risalto il contributo prezioso che voi recate alla Comunità ecclesiale mediante l'esemplarità della vostra vita".

"La vita monastica, in virtù della tradizione ininterrotta di santità su cui poggia" - ha proseguito il Pontefice - "custodisce con amore e fedeltà alcuni elementi della vita cristiana, importanti anche per l'uomo di oggi: il monaco è memoria evangelica per i cristiani e per il mondo".

"La vita cristiana è anzitutto 'apotaghé' 'rinuncia': al peccato, alla mondanità, agli idoli. (…) Nel monachesimo tale rinuncia si fa radicale: rinuncia alla casa, alla famiglia, alla professione (…), ai beni terreni nell'incessante ricerca di quelli eterni, (…) all'amore egoistico. (…) La 'lotta spirituale' è un altro elemento della vita monastica, che oggi è necessario reimparare e riproporre a tutti i cristiani. Si tratta di un'arte segreta e interiore, un combattimento invisibile che il monaco conduce ogni giorno contro le tentazioni".

"Il cenobio" - ha detto ancora il Santo Padre - "è il luogo della realizzazione quotidiana del 'comandamento nuovo', è la casa e la scuola della comunione. (…) Quale forte testimonianza cristiana offre una comunità monastica quando vive nella carità autentica!".

Giovanni Paolo II ha concluso la visita al Monastero di Rila sottolineando che: "grande (è) il debito di gratitudine della Chiesa universale verso tutti gli asceti che hanno saputo ricordare 'l'unico necessario', il destino ultimo dell'uomo!".

Successivamente il Papa ha visitato la Sala delle Icone, nel Chiostro del Monastero e ha avuto un incontro privato con il Primo Ministro di Bulgaria, Signor Simeon Saxe-Coburg Gotha, figlio di re Boris III, tomba del quale si trova all'interno della Chiesa della Natività della Vergine. Alle 12:00, ora locale, il Santo Padre è rientrato, in elicottero, a Sofia. Dopo il pranzo in privato nella sede della Nunziatura Apostolica, è previsto un incontro di Giovanni Paolo II con il Gran Mùfti e con alcuni Rappresentanti della Comunità Musulmana, ed un altro incontro con alcuni Rappresentanti delle Chiese Evangeliche.
PV-BULGARIA/PELLEGRINAGGIO MONASTERO/RILA VIS 20020525 (650)

RITORNO RADICI CRISTIANE CONTRASTARE SFALDAMENTO VALORI

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Alle 16:30 di oggi pomeriggio, nella sede della Nunziatura Apostolica di Bulgaria, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha avuto un incontro con i Rappresentanti della Comunità Ebraica, che conta circa 5.000 persone. Successivamente il Santo Padre si è recato al Palazzo della Cultura per un incontro con i Rappresentanti del mondo della Cultura, della Scienza e dell'Arte.

"Mi rivolgo a voi con rispetto ed ammirazione" - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso - "consapevole qual sono di quanto delicato ed importante sia il contributo che voi offrite alla nobile impresa della costruzione di una società in cui possa attuarsi 'la mutua comprensione e la prontezza nella cooperazione mediante lo scambio generoso dei beni culturali e spirituali'".

Il Santo Padre ha proseguito il suo discorso affermando: "Questo incontro si svolge in un giorno particolarmente significativo: la Bulgaria celebra infatti oggi la festa dei Santi Fratelli Cirillo e Metodio, intrepidi annunciatori del Vangelo di Cristo e fondatori della lingua e della cultura dei popoli slavi". A questo proposito il Papa ha ricordato che nel 1980 li proclamò Patroni d'Europa insieme a San Benedetto da Norcia. Il Santo Padre ha sottolineato che "i santi Fratelli - con la creazione geniale e originale di un alfabeto - hanno acquisito speciali meriti. (…) Essi tradussero nella lingua locale i libri sacri" e possono essere a giusto titolo considerati "i padri della loro cultura. La cultura è l'espressione incarnata nella storia dell'identità di un popolo; essa forgia l'anima di una nazione".

"Il criterio ispiratore dell'ingente opera compiuta da Cirillo e Metodio" - ha sottolineato il Pontefice - "fu la fede cristiana. Cultura e fede, infatti, non solo non sono in contrasto, ma intrattengono tra loro rapporti simili a quelli che corrono tra il frutto e l'albero. (…) L'esperienza storica dimostra che l'annuncio della fede cristiana non ha mortificato, ma anzi integrato ed esaltato gli autentici valori umani e culturali tipici del genio dei Paesi evangelizzati".

"Volgendo indietro lo sguardo" - ha detto ancora il Papa - "dobbiamo riconoscere che, accanto ad un'Europa della cultura (…) ad un'Europa del lavoro (…) vi è purtroppo un'Europa dei regimi dittatoriali e delle guerre, un'Europa del sangue, delle lacrime e delle crudeltà più spaventose. Forse anche per queste amare esperienze del passato, nell'Europa di oggi sembra farsi ancor più forte la tentazione dello scetticismo e dell'indifferenza davanti allo sfaldarsi di fondamentali capisaldi morali del vivere personale e sociale".

"Occorre reagire. Nel preoccupante contesto contemporaneo è urgente affermare che, per ritrovare la propria identità profonda, l'Europa non può non fare ritorno alle sue radici cristiane".

Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso esprimendo apprezzamento per l'iniziativa dei Vescovi cattolici della Bulgaria "di provvedere alla traduzione in lingua bulgara del 'Catechismo della Chiesa Cattolica'", ed infine ha detto: "Vorrei simbolicamente consegnarlo anche a quelli tra voi che, pur non essendo cattolici, condividono con noi l'unico Battesimo, affinché possano conoscere da vicino ciò che la Chiesa Cattolica crede e annuncia".
PV-BULGARIA/EBREI:CULTURA/SOFIA VIS 20020525 (500)

venerdì 24 maggio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Thomas Matthew Burns, S.M., finora Vicario Generale dell'Ordinariato Militare in Gran Bretagna, Vescovo Ordinario Militare per la Gran Bretagna. Il Vescovo eletto è nato a Belfast (Irlanda del Nord), nel 1944. Ha emesso la prima Professione nella Congregazione dei Padri Maristi nel 1965 e quella solenne nel 1971, ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno. Il Vescovo Burns succede al Vescovo Francis Joseph Walmsley, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'Ufficio di Ordinario Militare per la Gran Bretagna, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Milwaukee (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Rembert G. Weakland, O.S.B., per raggiunti limiti d'età.
RE:NER/…/BURNS:WALMSLEY:WEAKLAND VIS 20020524 (140)

TERZO CENTENARIO CONGREGAZIONE DELLO SPIRITO SANTO

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo di un Messaggio di Giovanni Paolo II al Padre Pierre Schouver, Superiore Generale della Congregazione dello Spirito Santo, in occasione della celebrazione, il prossimo anno, del terzo centenario della Congregazione, fondata il 27 maggio 1703 dal Diacono Claude-François Poullart des Piaces. Nel 1848 il Padre François Libermann, convertitosi alla fede cristiana, fu il secondo Fondatore della Congregazione che unì alla Congregazione del Sacro Cuore di Maria, da lui fondata nel 1841.

Nel Messaggio, datato 20 maggio, il Santo Padre rende grazie a Dio per l'opera realizzata dalla Congregazione negli ultimi tre secoli, "in special modo nell'evangelizzazione dell'Africa, delle Antille e dell'America del Sud", esortando tutti i membri della Congregazione a restare fedeli alla "duplice eredità dei vostri Fondatori: l'attenzione ai poveri (…) e il servizio missionario".
MESS/CONGREGAZIONE SPIRITO SANTO/SCHOUVER VIS 20020524 (150)

IL PAPA NEGA COINVOLGIMENTO BULGARiA ATTENTATO SUA VITA


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Una Dichiarazione congiunta è stata rilasciata oggi dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede e dal Presidente dell'Ufficio Stampa della Repubblica di Bulgaria. Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:

"Il Presidente della Repubblica di Bulgaria, Signor Georgi Parvanov ha salutato Sua Santità Papa Giovanni Paolo II ed ha espresso il suo profondo rispetto e riconoscimento al Santo Padre per il suo contributo e l'importante ruolo avuto nel conseguimento della pace nel mondo, nell'edificazione di una società più giusta e nella promozione del dialogo e della comprensione fra le religioni ed i popoli. Il Presidente Parvanov ha manifestato la stima del popolo bulgaro per il Santo Padre, che esclude il coinvolgimento della Bulgaria nell'attentato alla sua vita".

(A questo punto il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls ha dichiarato: 'Vorrei aggiungere che il Papa ha detto al Presidente di non aver mai creduto alla cosiddetta 'pista bulgara' che ha gettato il discredito su di un popolo a cui va il suo affetto e la sua ammirazione'".

"Entrambe le parti hanno riconfermato l'importanza del rispetto dei principi della libertà religiosa e della libertà di coscienza, come principi fondamentali della democrazia. È stato espresso il desiderio comune di sviluppare ulteriormente i rapporti bilaterali, in ambito sociale, caritativo, scientifico e culturale. Ambedue le parti hanno dichiarato, in merito, la propria disponibilità a procedere alla preparazione di un accordo fra la Bulgaria e la Santa Sede".

"Entrambe le parti hanno condannato il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza etnica ed hanno ribadito la necessità di misure efficaci contro il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico illegale di droga e di esseri umani, la pornografia infantile e lo sfruttamento del lavoro minorile. La globalizzazione deve procedere di pari passo con la solidarietà allo scopo di prevenire il divario crescente fra paesi ricchi e paesi poveri".

"Entrambe le parti hanno avuto uno scambio di vedute relativamente ai temi della pace, della sicurezza e della cooperazione in Europa".

"Il Santo Padre ha espresso il suo sostegno per l'impegno profuso dalla Repubblica di Bulgaria, in vista del suo ingresso, come membro a pieno titolo dell'Unione Europea, con l'obiettivo di offrire il suo contributo, con la sua storia e la sua cultura, in gran parte forgiata dal Cristianesimo".

"Entrambe le parti hanno espresso compiacimento per la pace e la stabilizzazione nell'Europa sudorientale ed in particolare nei Balcani occidentali".

"I Balcani sono parte dell'Europa. Tutte e due le parti hanno concordato sulla necessità di compiere ogni sforzo per una più rapida integrazione della regione nell'Unione Europea, per la sua rinascita economica e sociale".

"Tutte e due le parti hanno espresso profonda ansietà per il persistere della violenza in Medio Oriente ed hanno ribadito che bisogna porre fine alla violenza, riprendere al più presto i negoziati Israelo-Palestinesi, mediante gli sforzi congiunti delle due parti, con il sostegno della comunità internazionale, con l'obiettivo di perseguire la risoluzione totale, giusta e duratura del conflitto. È stata espressa la comune convinzione che i colloqui di pace sono l'unica opportunità rimasta per trovare una soluzione al conflitto arabo-israeliano, sulla base del principio di offerta di terra in cambio della pace, e sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, garantendo il diritto a tutti i paesi della regione di vivere in pace e nella sicurezza entro i confini riconosciuti a livello internazionale".
PV-BULGARIA/DICHIARAZIONE/NAVARRO-VALLS VIS 20020524 (560)

LA DIVISIONE DANNEGGIA LA PREDICAZIONE DEL VANGELO


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha celebrato la Santa Messa, in privato, nella Cappella della Nunziatura Apostolica a Sofia e successivamente si è recato al Palazzo Presidenziale per una visita di cortesia al Presidente della Repubblica, Signor Georgi Parvanov. Successivamente il Pontefice si è diretto alla Cattedrale Patriarcale di S. Alexander Nevski, la Chiesa Ortodossa più grande della penisola balcanica, portata a termine nel 1912 ed intitolata a Nevski, Principe di Novgorod, in onore dei liberatori russi dopo cinque secoli di dominio ottomano.

Al termine della visita alla Cattedrale, il Santo Padre si è recato al Monumento dei Santi Cirillo e Metodio, dove è stato deposto un omaggio floreale. Di qui ha proseguito per il Palazzo Patriarcale a Sofia dove è stato accolto da Sua Santità Maxim, Patriarca Ortodosso di Bulgaria e dai cinque membri del Santo Sinodo.

Ascoltate le parole pronunciate dal Patriarca Maxim, il Papa ha ricordato all'inizio del suo discorso, in lingua bulgara, che il 24 maggio - Festa dei Santi Cirillo e Metodo - è un giorno molto significativo, perché sin dall'inizio del suo Pontificato, ha potuto ricevere in Vaticano le Delegazioni Bulgare il 24 maggio di ogni anno. Queste visite sono state "gradite occasioni di incontro non solo con la nobile Nazione bulgara, ma anche con la Chiesa ortodossa di Bulgaria e con Vostra Santità, nelle persone dei Vescovi che La rappresentavano. Oggi il Signore ci permette di incontrarci di persona e di scambiarci 'il bacio di pace'".

"Vengo a voi" - ha detto il Pontefice - "con sentimenti di stima per la missione che la Chiesa ortodossa di Bulgaria sta svolgendo, e intendo testimoniare rispetto e apprezzamento per il suo impegno a vantaggio di queste popolazioni".

Elogiando la perseveranza della Chiesa Ortodossa di Bulgaria nell'annuncio del Vangelo lungo i secoli, nonostante vicende storiche "complesse e a volte ostili", Giovanni Paolo II ha sottolineato che la sua visita "che per la prima volta nella storia un Vescovo di Roma compie in questo Paese, (…) è giustamente un momento di gioia, perché è segno di una progressiva crescita nella comunione ecclesiale", aggiungendo che: "Questo, tuttavia, non può distoglierci da una franca constatazione: Cristo Signore ha fondato la Chiesa una e unica, ma noi, oggi, ci presentiamo al mondo divisi come se Cristo stesso fosse diviso". Il Papa ha ribadito che tale divisione è di "scandalo" per il mondo e danneggia la "predicazione del Vangelo".

"Un dato, tuttavia, ci conforta" - ha proseguito il Pontefice - "l'allontanamento avvenuto tra cattolici ed ortodossi non ha mai sopito in loro il desiderio di ristabilire la piena comunione ecclesiale. (…) Oggi possiamo rendere grazie a Dio perché i vincoli esistenti tra noi si sono fortemente rinsaldati". Il Papa ha ricordato che già il "Concilio Vaticano Secondo sottolineava, in proposito, che le Chiese ortodosse 'hanno veri sacramenti e soprattutto, in forza della successione apostolica, il Sacerdozio e l'Eucaristia'", riconoscendo inoltre "che 'una certa diversità di usi e consuetudini…non si oppone minimamente all'unità della Chiesa'".

Il Papa ha citato come esempio di unità i Santi Fratelli Cirillo e Metodio affermando che: "Alla loro testimonianza possono guardare coloro stessi che, in ambito politico, si stanno impegnando nel processo di unificazione europea. (…) L'intera Europa, quella Occidentale e quella Orientale, attende il comune impegno di cattolici e di ortodossi in difesa della pace e della giustizia, dei diritti dell'uomo e della cultura della vita". Giovanni Paolo II ha quindi sottolineato che l'esempio dei Santi Cirillo e Metodio è "emblematico soprattutto per l'unità dei cristiani nell'unica Chiesa di Cristo". Ha inoltre ricordato che, inviati dal Patriarca di Costantinopoli per portare la vera fede ai popoli slavi nella loro lingua, "di fronte agli ostacoli posti alla loro impresa dalle diocesi occidentali confinanti, che ritenevano loro responsabilità portare la Croce di Cristo ai Paesi slavi, vennero dal Papa per far autenticare la loro missione".

Infine Giovanni Paolo II ha offerto alla comunità ortodossa bulgara di Roma "Proprio con l'intento di alimentare la conoscenza reciproca, la carità vicendevole e la fraterna collaborazione", "l'uso liturgico della Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Fontana di Trevi". Il Papa ha anche fatto dono alla Chiesa Ortodossa di Bulgaria una reliquia di San Dasio, soldato di Silistra, martirizzato nel IV secolo a Roma, fche finora è stata custodita nell'Arcidiocesi di Ancona-Osimo.

Al termine dell'Incontro, il Papa è ritornato alla sede della Nunziatura Apostolica per il pranzo con i Vescovi cattolici della Bulgaria.
PV-BULGARIA/PATRIARCA MAXIM/SOFIA VIS 20020524 (780)

ENCOMIO PAPA FEDELTA' EROICA A CRISTO DURANTE IL COMUNISMO


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2002 (VIS). Dopo tre ore di volo a bordo di un aereo dell'Air Azerbaijan, poco dopo le 18:00 ora locale, il Santo Padre Giovanni Paolo II è giunto a Sofia, Capitale della Bulgaria. Successivamente il Papa ed i membri del Seguito hanno raggiunto in auto la Piazza S. Alexander Nevski, una delle piazze principali della Capitale, dove si è svolta la Cerimonia di Benvenuto, alla quale erano presenti il Presidente della Repubblica della Bulgaria, Signor Georgi Parvanov, il Patriarca Ortodosso Maxim, i Vescovi cattolici del Paese, le Autorità politiche, civili e religiose ed i membri del Corpo Diplomatico.

Sulla Piazza S. Alexander Nevski si trovano l'omonima Cattedrale Ortodossa, il Palazzo Patriarcale, l'antica Chiesa Ortodossa di Santa Sofia, il Monumento al Milite Ignoto, il Parlamento, il Municipio ed altri edifici pubblici.

Il Santo Padre, rivolgendosi ai presenti, ha detto: "Ringrazio Dio Onnipotente per avermi concesso di dare compimento ad un desiderio che da tempo portavo nel cuore", di recarsi in visita in Bulgaria. Ricordando la visita annuale in Vaticano di una Delegazione della Bulgaria nella ricorrenza della Festa dei Santi Cirillo e Metodio, i due Fratelli "Apostoli degli Slavi", il Papa ha detto anche: "Oggi è il Vescovo di Roma che viene a voi".

Facendo riferimento al Beato Papa Giovanni XXIII, Delegato Apostolico in Bulgaria dal 1924 al 1934, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha affermato: "Nel suo ricordo, saluto tutti con affetto e a tutti dico che in nessuna circostanza ho cessato di amare il popolo bulgaro".

Successivamente il Santo Padre ha rivolto parole di saluto alle Autorità civili e religiose, ai Vescovi Cattolici e ai cristiani di altre comunità ecclesiali, ai membri della Comunità Ebraica ed ai fedeli dell'Islam guidati dal Gran Mufti. Rivolgendosi in particolare a Sua Santità il Patriarca Maxim ed a tutti i fedeli della Chiesa Ortodossa di Bulgaria, ha detto: "Desidero ardentemente che questa mia visita serva a rafforzare la nostra reciproca conoscenza affinché, con l'aiuto di Dio e nel giorno e nel modo che a Lui piacerà, si possa giungere a vivere 'in perfetta unione di pensiero e di intenti'".

Ricordando i secoli di "copiosi frutti di testimonianza cristiana", in Bulgaria, Giovanni Paolo II ha affermato che: "Anche durante il lungo e rigido inverno del sistema totalitario, che ha segnato nella sofferenza il vostro, insieme a tanti altri Paesi d'Europa, la fedeltà al Vangelo non è venuta meno, e numerosi figli di questo popolo hanno vissuto eroicamente l'adesione a Cristo, giungendo in non pochi casi fino al sacrificio della propria vita. (…) Il loro sacrificio non sia vano, ma serva di esempio e renda fecondo l'impegno ecumenico in vista della piena unità dei cristiani".

"Occorre curare le ferite e progettare con ottimismo il futuro" - ha proseguito il Pontefice. "Si dovrà tuttavia procedere con saggezza, (…) promuovendo i valori che fondano la vera grandezza di una Nazione: l'onestà morale e intellettuale, la difesa della famiglia, l'accoglienza del bisognoso, il rispetto per la vita umana dal suo concepimento al suo termine naturale. Formulo l'auspicio che lo sforzo di rinnovamento sociale intrapreso con coraggio dalla Bulgaria, trovi l'accoglienza intelligente e il sostegno generoso dell'Unione Europea".

Al termine del suo discorso, Giovanni Paolo II ha ribadito che: "Il Cristianesimo è alle radici stesse della storia e della cultura di questo Paese" ed ha aggiunto che: "La Chiesa Cattolica, con l'impegno quotidiano dei suoi figli e la disponibilità delle sue strutture, intende contribuire a conservare e sviluppare il patrimonio di valori spirituali e culturali di cui il Paese va fiero".

Conclusasi la cerimonia di benvenuto, alle ore 19:30, un omaggio floreale è stato deposto, a nome del Pontefice, sulla tomba del Milite Ignoto. Il corteo papale ha quindi ripercorso la Piazza di S. Alexander Nevsky diretta alla Nunziatura Apostolica dove soggiornò il Beato Papa Giovanni XXIII, Delegato Apostolico in Bulgaria dal 1924 al 1934, per la cena.
PV-BULGARIA/ARRIVO/SOFIA VIS 20020524 (660)

VISITA DEL PAPA IN BULGARIA ALL'INSEGNA DELL'ECUMENISMO


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). L'11 maggio scorso, in Vaticano, in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio, il Santo Padre Giovanni Paolo II nel ricevere il Ministro degli Esteri della Bulgaria, Signor Solomon Passy, il Metropolita Kalinik e la Delegazione Bulgara, aveva fatto riferimento, nel suo discorso, alla sua imminente visita in Bulgaria, affermando: "Mentre la mia visita nel vostro Paese avrà un fine pastorale, ossia quello di confermare le mie sorelle e i miei fratelli nella loro fede, è anche mio fervente desiderio rafforzare i vincoli di comunione cristiana tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa della Bulgaria".

La Bulgaria, nazione che conta quasi otto milioni di abitanti, confina a nord con la Romania, a sud con la Turchia e la Grecia, ad occidente con la Macedonia e la Serbia e si affaccia sul Mar Nero con 354 chilometri di coste. La capitale Sofia ha una popolazione di 1.138.629 abitanti. Le lingue parlate dalle tre maggiori etnie: Bulgari (87%), Turchi (9,4), Zingari (3,7), sono: il bulgaro, l'armeno, il greco, il macedone, il romeno e il turco. Gli ortodossi sono l'86% della popolazione, i musulmani il 13%, ed i cattolici, di rito latino e bizantino, l'1%.

La Bulgaria conta 80.000 cattolici. Tre sono le circoscrizioni ecclesiastiche, 54 le parrocchie, sotto la cura pastorale di 5 Vescovi, 51 sacerdoti ed 88 religiosi. I catechisti sono 68 e 214 gli agenti pastorali. Il Nunzio Apostolico in Bulgaria è l'Arcivescovo Antonio Mennini.

Le Diocesi di rito latino sono due: Nicopoli e Sofia e Plovdiv. Il Vescovo di Nicopoli, che conta 30.000 cattolici, è Monsignor Petko Jordanov Christov, O.F.M.Conv. I seminaristi sono 7 e nel corso del 2001 sono stati celebrati 108 battesimi. Vescovo della Diocesi di Sofia e Plovdiv, che conta 35.000 cattolici e 16 parrocchie, è Monsignor Gheorghi Ivanov Jovcev. Al sacerdozio si preparano 4 seminaristi e nel corso del 2000 sono stati celebrati 276 battesimi.

Le 20 parrocchie dell'Esarcato Apostolico per i Bulgari di rito bizantino-slavo contano 15.000 fedeli cattolici. Esarca Apostolico di Sofia è Monsignor Christo Proykov. I candidati al sacerdozio sono 3 e nel corso del 2001 sono stati celebrati 60 battesimi.

La Chiesa Ortodossa di Bulgaria conta otto milioni di fedeli, 2000 ecclesiastici e oltre 120 monasteri. Sua Santità Maxim Marin Naidenov Minkov, Patriarca Ortodosso della Bulgaria, è stato eletto nel 1971.
PV-BULGARIA/STATISTICHE/… VIS 20020524 (400)

giovedì 23 maggio 2002

TELEGRAMMA PER LA SCOMPARSA CARDINALE ALEXANDUR TODEA


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2002 (VIS). Giovanni Paolo II ha fatto pervenire dall'Azerbaijan, all'Arcivescovo Lucian Mureçan, di Fagaras e Alba Iulia, (Romania), un telegramma di cordoglio per la scomparsa, all'età di quasi 90 anni, ieri mercoledì 22 maggio, del Cardinale Alexandru Todea, Arcivescovo emerito della medesima Arcidiocesi. Il defunto Porporato, nato a Teleac (Romania), nel 1912, fu ordinato sacerdote nel 1939, Vescovo nel 1950 e creato Cardinale nel 1991. Durante il regime comunista, trascorse 16 anni in carcere e 27 anni agli arresti domiciliari. L'ultima volta che il Cardinale Todea ebbe l'occasione di incontrare il Pontefice fu durante la Visita Pastorale di Giovanni Paolo II in Romania, nel maggio 1999.
TGR/SCOMPARSA/TODEA VIS 20020523 (120)

MESSA PAPALE A BAKU CHIESA RENDE ONORE COMUNITA' CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo dello Sport che può contenere fino a 1.500 persone, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha celebrato la Santa Messa per i 120 fedeli della comunità cattolica di Baku. Era presente anche un gruppo di cristiani ortodossi ed una rappresentanza dei rifugiati dal Nagorno-Karabakh, che risiedono nei vari campi profughi della Capitale azera.

"Onore tributa la Chiesa universale" - ha affermato il Santo Padre nell'omelia - "a quanti hanno saputo mantenersi fedeli agli impegni derivanti dal loro Battesimo. (…) Onore anche a te, lo voglio ripetere ancora una volta, santa Chiesa ortodossa, che hai aperto le tue porte ai fedeli cattolici, rimasti senza ovile e senza pastore. Il Signore ricompensi la tua generosità".

"Cari Fratelli e Sorelle, figli amatissimi della Chiesa cattolica, oggi il Papa è con voi" - ha proseguito il Pontefice - "Oggi è qui per partecipare alla vostra gioia per la ritrovata libertà e per sostenervi nel cammino che ha come meta ultima la terra promessa del Cielo. (…) Sostenuti da questa certezza, voi sentite che questo è tempo di gioia, tempo di speranza. Ne è segno e manifestazione la prima pietra della futura chiesa parrocchiale, che benedirò alla fine della Messa. Il Papa vi porta il saluto e l'apprezzamento dell'intera Chiesa cattolica".

"Chiesa che vivi in Azerbaijan, vorrei oggi lasciarti come consegna quanto abbiamo invocato nella Colletta dell'odierna Eucaristia. Sentiti 'popolo radunato da tutte le nazioni della terra nell'unità di un solo spirito'. La vostra comunità, cari Fratelli e Sorelle, esprime simbolicamente questa universalità", costituita da persone di varia provenienza e di passaggio verso altre terre.

Il Santo Padre ha esortato la comunità cattolica dell'Azerbaijan a rimanere fedele alla sua missione "di conservare la fede e di testimoniarla con una vita che sia profezia, perché il mondo creda. (…) Condividi le gioie e le speranze dell'umanità che vive accanto a te e con te. (…) Pur nella prudenza, abbi il coraggio della novità. (…) Una novità che ridia a tutti, in particolare ai giovani, la voglia di vivere e di lottare per un mondo più giusto e solidale".

"Guardali, questi giovani!" - ha esclamato il Pontefice - "Sono esposti a cadere nel miraggio dell'ozio demotivato, della ricchezza facile e disonesta. Ma sono in grado anche di vibrare per un ideale e di rischiare l'eroismo del sacrificio per far trionfare la giustizia e favorire l'affermarsi della libertà e della pace. (…) Occorre dischiudere loro la luminosa prospettiva della fede, dell'amicizia di Cristo. Non c'è ardimento nel bene che non trovi comprensione nel Cristo, l'eternamente giovane!".

Al termine della Celebrazione Eucaristica, Giovanni Paolo II si è recato alla Casa Parrocchiale Cattolica a Baku per partecipare ad un incontro con lo Sceicco dei Musulmani del Caucaso, con l'Eparca Ortodosso di Baku e con il Presidente della Comunità Ebraica. All'incontro ha seguito il pranzo con la Comunità Salesiana e con i Membri del Seguito Papale. Alle 16:30, ora locale, il Santo Padre è giunto all'aeroporto internazionale di Baku, e dopo aver preso commiato dalle autorità civili e religiose del Paese, alle 17:00, è partito alla volta di Sofia (Bulgaria), dove arriverà dopo tre ore di volo.
PV-AZERBAIJAN/MESSA/BAKU VIS 20020523 (530)

BASTA GUERRA IN NOME DI DIO. BASTA PROFONAZIONE SUO NOME


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Alle ore 18:00, ora locale, nel Palazzo Presidenziale di Baku, Azerbajian, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha avuto un Incontro con i Rappresentanti delle Religioni, della Politica, della Cultura e dell'Arte.

Ricordando la presenza delle tre grandi religioni nel Paese: l'ebraica, la cristiana e l'islamica, il Santo Padre ha affermato: "Nonostante le differenze che vi sono tra noi, ci sentiamo insieme impegnati a coltivare rapporti di stima e di benevolenza reciproca. Conosco al riguardo l'intensa opera svolta dai capi religiosi in favore della tolleranza e della mutua comprensione in Azerbaijan. Attendo l'incontro di domani con i rappresentanti delle tre religioni monoteiste, per affermare insieme con loro la convinzione che la religione non deve servire ad alimentare la contrapposizione e l'odio, ma a promuovere l'amore e la pace".

"Da questo Paese, che ha conosciuto e conosce la tolleranza come valore preliminare di ogni sana convivenza civile, vogliamo gridare al mondo: Basta con la guerra in nome di Dio! Basta con la profanazione del Suo Nome santo!" - ha esclamato il Pontefice -. "Sono venuto in Azerbaijan come ambasciatore di pace. Fino a quando avrò voce, io griderò: 'Pace, nel nome di Dio!'".

"Lode a voi, uomini dell'islam in Azerbaijan" - ha proseguito il Pontefice - "per esservi aperti all'ospitalità, valore così caro alla vostra religione e al vostro popolo, ed aver accettato i credenti delle altre religioni come vostri fratelli".

"Lode a voi, ebrei" - ha detto ancora il Santo Padre - "che avete qui mantenuto con coraggio e costanza le vostre antiche abitudini di buon vicinato, arricchendo questa Terra di un apporto di grande valore e profondità".

"Lode a voi, cristiani, che avete contribuito in modo consistente (…) a costruire l'identità di questa Terra. Lode in particolare a te, Chiesa ortodossa, testimone del Dio amico degli uomini (…). Quando la furia dell'ateismo s'è scatenata su questa regione, tu hai dato accoglienza ai figli della Chiesa cattolica, privati dei loro luoghi di culto e dei loro pastori, e li hai messi in comunicazione con Cristo mediante la grazia dei santi Sacramenti".

Successivamente, il Santo Padre ha esortato gli esponenti della cultura e dell'arte, con queste parole: "Ridate a coloro che si accostano a voi il gusto della bellezza!", affermando che il loro contributo "è essenziale per il futuro del popolo azero. Se si emargina la cultura, se si trascura e si disprezza l'arte, si mette in pericolo la sopravvivenza stessa di una civiltà".

Agli "uomini e donne della politica" il Santo Padre ha ricordato che: "La vostra specifica attività è servizio al bene comune, è promozione del diritto e della giustizia, è garanzia di libertà e di prosperità per tutti. Ma la politica è anche un ambito irto di pericoli. È facile che vi si imponga la ricerca egoistica del tornaconto personale, a spese della doverosa dedizione al bene comune". Il Papa ha ribadito che: "La politica ha bisogno di onestà e trasparenza. (…) Chi assume la responsabilità della gestione della cosa pubblica non può illudersi: il popolo non dimentica!".

Giovanni Paolo II ha esortato tutti i presenti, "uomini e donne della religione, della cultura, dell'arte e della politica", dicendo loro: "Guardate ai giovani e per essi impegnatevi senza risparmio di forze! Sono essi la forza del domani. (…) Soprattutto, ci si preoccupi di formarli ai valori profondi che durano nel tempo e danno un senso al vivere e all'operare".

Al termine del suo discorso il Papa, rivolgendosi agli uomini e donne di religione, ha detto: "Sentitevi sempre impegnati ad annunciare con sincerità e lealtà i valori in cui credete, senza ricorrere a subdoli strumenti, che impoveriscono e tradiscono gli ideali proclamati. Confrontatevi sui contenuti, rifuggendo da mezzi di persuasione che non siano rispettosi della dignità e della libertà della persona".
PV-AZERBAIJAN/RELIGIONE:CULTURA/BAKU VIS 20020523 (640)

mercoledì 22 maggio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Essen (Repubblica Federale di Germania), presentata dal Vescovo Hubert Luthe, per raggiunti limiti d'età.
RE/…/LUTHE VIS 20020522 (40)

INTERVENTO DELEGATO SANTA SEDE SUMMIT O.N.U. ECOTURISMO


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Nel tardo pomeriggio di ieri, Monsignor Piero Monni, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione Mondiale del Turismo, è intervenuto al Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, Summit Mondiale sull'Ecoturismo, in corso a Quebec City (Canada), dal 19 al 22 maggio.

Monsignor Monni ha affermato che: "Il mondo contemporaneo si evolve rapidamente. (…) In tale contesto il settore del turismo ricopre un ruolo notevole". Benché "appaia un'industria ancora fragile e mutevole, (il turismo) rappresenta oggi la terza industria di esportazione a livello mondiale. (…) Si tratta di un'industria che invece di esportare beni, importa consumatori". Tuttavia, ha ammonito l'Osservatore Permanente, "non si possono dimenticare, come ha ricordato di recente il Santo Padre, 'quelle offerte turistiche di 'paradisi artificiali', dove le popolazioni locali sono sottoposte a sfruttamento, a fini puramente commerciali, a beneficio di un turismo che, in certi casi, non rispetta nemmeno i diritti umani più elementari degli abitanti del luogo'".

L'Osservatore Permanente ha affermato che: "Ai fini dello sviluppo dell'ecoturismo, è indispensabile avere come punto di riferimento la centralità dell'essere umano, ricordando il principio primario adottato dalla Dichiarazione di Rio sull'Ambiente e lo Sviluppo del 1992, secondo il quale 'l'essere umano è al centro delle preoccupazioni di uno sviluppo duraturo'. Un tale approccio inevitabilmente comporta una revisione ed una riorganizzazione dei sistemi operativi che mirano ad ottenere risultati economici e finanziari immediati, a detrimento di un ecoturismo duraturo, che richiede la conservazione del patrimonio culturale comune".

Monsignor Monni ha sottolineato che nel settore specializzato dell'ecoturismo, "per garantire la partecipazione delle comunità locali ed indigene all'organizzazione, al controllo e alla gestione delle attività turistiche, come pure alle decisioni ad esse connesse, occorre contare su norme ed iniziative 'ad hoc'. (…) Sarà interessante valutare l'impatto dell'ecoturismo sulla protezione dell'ambiente e sullo sviluppo socio-economico delle comunità locali".
DELSS/ECOTURISMO/QUEBEC:MONNI VIS 20020522 (320)

"URGE L'IMPEGNO DI TUTTI PER LA PACE"


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Alle ore 9:00 di questa mattina, l'Aereo Papale è decollato dall'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino (Roma), diretto in Azerbaijan, distante 3.111 chilometri. Dopo poco più di quattro ore di volo l'Aereo Papale è atterrato all'aeroporto internazionale di Baku, dove si è svolta la cerimonia di benvenuto. Ad accogliere il Pontefice, il Presidente della Repubblica Signor Heider Aliev, le Autorità politiche e civili, i tre membri della Comunità Salesiana e i Capi Missione del Corpo Diplomatico.

Il Santo Padre è stato accolto dal Presidente delle Repubblica ai piedi della scala anteriore dell'Aereo Papale. Due ragazzi hanno offerto al Pontefice un omaggio floreale e porto un cesto con una zolla di terra del Paese, baciata dal Santo Padre, come tutte le volte che tocca il suolo di un Paese per la prima volta.

All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha ricordato che questo Viaggio si colloca nel decimo anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche tra l'Azerbaijan e la Santa Sede.

Sottolineando il ruolo delle grandi religioni del Paese, che convivono in "uno spirito di tolleranza e di reciproca accoglienza", il Santo Padre ha affermato: "Faccio voti ed elevo preghiera a Dio perché le tensioni residue possano essere presto superate e tutti trovino pace nella giustizia e nella verità".

"Da questa porta di civiltà che è l'Azerbaijan" - ha proseguito il Pontefice - "rivolgo oggi un appello accorato a quelle terre che sono teatro di sconvolgimenti bellici. (…) Urge l'impegno di tutti per la pace. Ma deve trattarsi della pace vera, fondata sul rispetto reciproco, sul rifiuto del fondamentalismo e di ogni forma di imperialismo sulla ricerca del dialogo come unico strumento valido per comporre le tensioni, senza precipitare le Nazioni intere nella barbarie di un bagno di sangue".

Le religioni, ha aggiunto il Pontefice, "non sono e non devono essere tragico pretesto per contrapposizioni che hanno altrove la loro origine. Nessuno ha il diritto di invocare Dio a copertura dei propri interessi egoistici. (…) Chiedo ai responsabili delle religioni di rifiutare ogni violenza come offensiva del nome di Dio, e di farsi promotori instancabili di pace e di armonia, nel rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso rivolgendosi ai cristiani, in particolare alla comunità cattolica del Paese, dicendosi certo che "le difficoltà drammatiche" patite "nel tempo del comunismo, saranno ricompensate dal Signore col dono di una fede viva, di un impegno morale esemplare e di vocazioni locali per il servizio pastorale e religioso".

Al termine della cerimonia di benvenuto, il Papa si recherà al Monumento ai Caduti per l'Indipendenza dell'Azerbaijan e successivamente raggiungerà il Palazzo Presidenziale di Baku per rendere una visita di cortesia al Presidente della Repubblica ed incontrare i Rappresentanti delle Religioni del Paese ed i Rappresentanti della politica, della cultura e dell'arte.
PV-AZERBAIJAN/ARRIVO/BAKU VIS 20020522 (490)

GIOVANNI PAOLO II IN VIAGGIO VERSO L'AZERBAIJAN

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha lasciato il Vaticano per una Visita di cinque giorni in Azerbaijan e Bulgaria, 96° Viaggio Apostolico all'estero dei suoi 23 anni e mezzo di Pontificato.

Due "inediti" contraddistinguono il soggiorno di 25 ore del Papa in Azerbaijan, per la prima volta il Papa alloggerà in albergo, l'Hotel Irshad di Baku, (tre stelle), che per la circostanza è stato dotato di status diplomatico. Solitamente il Papa alloggia nella residenza del Vescovo locale, presso la Nunziatura Apostolica, o, all'occasione, in Seminario o in Monastero. In Azerbaijan, però, non vi sono Vescovi residenti, contando il Paese, a maggioranza islamica, una popolazione cattolica di 120 fedeli, il numero più esiguo di cattolici per un Paese visitato dal Romano Pontefice.

L'Azerbaijan si estende su di una superficie di 86.000 chilometri quadrati e conta una popolazione di 7.558.000 abitanti, dei quali 1.700.000 vivono nella capitale Baku. Lingua ufficiale è l'azerbaigiano, ma si parla anche il russo. I musulmani, principalmente di confessione sciita, sono il 62% della popolazione, i musulmani sunniti rappresentano il 26%, ed il restante 12% è di religione ortodossa.

Una volta parte dell'Unione Sovietica, l'Azerbaijan conquistò l'indipendenza nel 1991. È l'ottava Repubblica Ex-Sovietica visitata dal Santo Padre, dopo la Lituania, l'Estonia, la Lettonia, la Georgia, l'Ucraina, il Kazakhstan e l'Armenia. L'Azerbaijan è il 24.mo Paese a maggioranza islamica visitato da Giovanni Paolo II, ed il primo con una popolazione prevalentemente sciita.

Secondo quanto riportato nell'opuscolo sull'Azerbaijan e la Bulgaria, preparato da Radio Vaticana, contenente le statistiche e le notizie storiche dei due Paesi, in Azerbaijan c'è una circoscrizione ecclesiastica per i 120 cattolici azeri. La Missione "sui iuris" di Baku conta una parrocchia, due sacerdoti, un religioso e tre operatori pastorali.

I cattolici in Azerbaijan un tempo costituivano una comunità di discreta entità, soprattutto legata ad etnie non azere, tra cui anzitutto quella di origine polacca. Una bella chiesa cattolica fu eretta a Baku nel 1888, ma negli anni '30 del '900 fu demolita per ordine di Stalin. Sotto il regime sovietico i cattolici si rivolsero alla Chiesa Ortodossa che assicurò loro, con grande generosità, i sacramenti e la preghiera. Dopo la caduta del comunismo, la comunità cattolica si è ricostituita e per un periodo è appartenuta alla giurisdizione dell'Amministratore Apostolico del Caucaso dei Latini, mentre ora è affidata alla cure pastorali della Congregazione Salesiana.

La comunità cattolica è costituita da due componenti: quella locale, discendente degli immigrati cattolici che celebra la liturgia in lingua russa e quella composta da stranieri per i quali si usa, nella liturgia, la lingua inglese.

Sono presenti anche numerose comunità di Riformati, di varia denominazione, soprattutto Luterani, Battisti e Pentecostali.

L'Arcivescovo Claudio Gugerotti, anche Nunzio Apostolico in Armenia e in Georgia, è stato nominato Nunzio Apostolico in Azerbaijan il 13 dicembre 2001. Il Superiore della Missione "sui iuris" di Baku è il Padre Jozef Daniel Pravda, S.D.B.
PV-AZERBAIJAN/NOTIZIE STORICHE:STATISTICHE/… VIS 20020522 (490)

martedì 21 maggio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto l'Eparchia di "Saint Peter the Apostle of San Diego" dei Caldei per smembramento del territorio dell'attuale Eparchia di "Saint Thomas the Apostle of Detroit" dei Caldei, (Stati Uniti d'America), ed ha nominato il Sacerdote Sarhad Jammo, dal 1982 Protosincello dell'Eparchia di Saint Thomas the Apostle of Detroit" dei Caldei, primo Vescovo della nuova Eparchia. Il Vescovo eletto è nato a Baghdad (Iraq), nel 1941 ed è stato ordinato sacerdote nel 1964.

- Ha nominato il Padre Yves-Marie Péan, C.S.C., finora Rettore della Sezione Filosofica del Seminario Maggiore di Port-au-Prince (Haïti), Vescovo Coadiutore di Les Gonaïves (superficie: 4.831; popolazione: 1.331.180; cattolici: 764.570; sacerdoti: 60; religiosi: 126), Haïti. Il Vescovo eletto è nato a Pilate (Haïti), nel 1954. Ha fatto la prima professione religiosa nella Congregazione della Santa Croce nel 1976, quella perpetua nel 1983 ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno.

- Ha elevato la Prefettura Apostolica di Kontagora (Nigeria) al rango di Vicariato Apostolico con la medesima denominazione e configurazione territoriale. Ha nominato il Padre Timothy Joseph Carroll, S.M.A., attuale Prefetto Apostolico di Kontagora, primo Vicario Apostolico di Kontagora (superficie: 50.000; popolazione: 1.250.000; cattolici: 20.000; sacerdoti: 19; religiosi: 22), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato a Millstreet (Irlanda) nel 1940 ed è stato ordinato sacerdote nel 1965.
ECE:NER:NEC/…/… VIS 20020521 (210)

VIDEOCONFERENZA ARCIVESCOVO FOLEY: CHIESA E INTERNET


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2002 (VIS). L'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha partecipato ieri ad una Videoconferenza, sul tema: "Chiesa e Internet", promossa dall'Università Cattolica San Antonio di Murcia (Spagna). L'Arcivescovo, intervenendo ad un Incontro svoltosi oggi, a Venezia (Italia), ha parlato su: "Etica nelle comunicazioni sociali, nella pubblicità e in Internet".

Parlando della Chiesa e delle nuove tecnologie dell'informazione, l'Arcivescovo Foley, che domenica scorsa ha celebrato il quarantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale, ha affermato: "La Chiesa non intende semplicemente usare i mezzi di comunicazione, ma vuole servirsi di essi per promuovere la comunione ed il progresso dei popoli; soprattutto la Chiesa intende riflettere sul loro impiego alla luce del Vangelo e proporre alcuni criteri di utilizzazione".

In merito ai Documenti pubblicati dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali il 22 febbraio scorso: "Etica in Internet" e "Chiesa e Internet", il Presidente del Dicastero ha sottolineato che ambedue "evidenziano il valore intrinseco del mezzo elettronico", ma ha anche sottolineato che "dal riconoscimento della novità del mezzo informatico scaturisce l'esigenza della formazione ed informazione riguardo alle sue caratteristiche".

I due Documenti, ha proseguito l'Arcivescovo, "individuano chiaramente virtù e rischi dei mezzi di informazione elettronici. Non li idealizzano, né li condannano in sé", ma proclamano "la centralità della persona e della comunità reale nell'ambito di tale contesto 'virtuale'. Il contatto diretto fra gli individui non potrà mai essere sostituito dalla vita della fede".

"L'ultimo aspetto che desidero sottolineare" - ha concluso l'Arcivescovo - "riguarda la sensibilità sociale dei due Documenti che invitano la Chiesa ad adoperarsi per evitare il 'divario digitale', cioè il divario esistente fra 'info-poveri' e 'info-ricchi'".
…/CHIESA:INTERNET/SPAGNA:FOLEY VIS 20020521 (290)

MESSAGGIO 50° ANNIVERSARIO CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2002 (VIS). Ieri sera, a Roma, ha avuto inizio la XLIX Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana - di cui quest'anno ricorre il 50° anniversario di costituzione - durante la quale è stata data lettura di un Messaggio di Giovanni Paolo II indirizzato ai Vescovi italiani.

Il Papa ricorda la bimillenaria "tradizione di fede, di santità e di cultura cristiana" dell'Italia e scrive che la C.E.I. "ha molto contribuito a conservare e rinnovare nelle attuali circostanze storiche, questa eredità e questa tradizione". Il Santo Padre ricorda anche "i molteplici insegnamenti ed iniziative della C.E.I." nel corso degli anni, quali "la pubblicazione dei nuovi catechismi per la vita cristiana" e "l'istituzione della Caritas italiana".

Sottolineando "la speciale unione e piena sintonia" dei Vescovi "con il Successore di Pietro, Vescovo di Roma e Primate d'Italia", il Santo Padre scrive: "Desidero (…) confermarvi il mio affetto, il mio sostegno e la mia vicinanza spirituale".

Il Santo Padre esorta quindi i Vescovi con queste parole: "Perseverate con grande carità (…) nell'esercizio delle vostre responsabilità pastorali. Continuate, in particolare, a dedicare speciale attenzione alla famiglia e all'accoglienza e difesa della vita, promuovendo la pastorale familiare e sostenendo i diritti della famiglia fondata sul matrimonio. Abbiate sempre grande fiducia nei ragazzi e nei giovani e non risparmiate gli sforzi per favorire la loro genuina educazione, anzitutto nella famiglia, nella scuola e nelle stesse comunità ecclesiali".

Il Papa esorta nuovamente i Vescovi a dedicarsi "con passione a promuovere autentiche vocazioni cristiane e in particolare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata".

"Continuate ad essere testimoni credibili di solidarietà" - prosegue Giovanni Paolo II - "e generosi operatori di pace. Di autentica pace ha, infatti, grande bisogno il nostro mondo, sempre più interdipendente e tuttavia attraversato da profonde e tenaci divisioni". Anche la Nazione italiana ha bisogno di "concordia sociale (…) per dare tutto il proprio contributo alla costruzione di rapporti internazionali più giusti e solidali".

Al termine del Messaggio il Santo Padre afferma che: "L'Italia, in virtù della sua storia, della sua cultura, della sua attuale vitalità cristiana, può davvero svolgere un grande ruolo perché l'Europa che si va edificando non perda le proprie radici spirituali, ma al contrario trovi nella fede vissuta dei cristiani ispirazione e stimolo nel suo cammino verso l'unità".
MESS/CEI/ITALIA VIS 20020521 (390)

lunedì 20 maggio 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Fernando Henrique Cardoso, Presidente della Repubblica Federativa del Brasile, con la Consorte e Seguito.
- Tre Presuli della Conferenza Episcopale dell'Ecuador, in Visita "ad Limina":
- Il Vescovo Eugenio Arellano Fernández, M.C.C.I., Vicario Apostolico di Esmeraldas.
- Il Vescovo Rafael Cob García, Vicario Apostolico di Puyo.
- Il Vescovo Manuel Valarezo Luzuriaga, O.F.M., Prefetto Apostolico di Galápagos.
- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

Sabato 18 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale dell'Ecuador in Visita "ad Limina":
- Il Vescovo Serafín Luis Alberto Cartagena Ocaña, O.F.M., Vicario Apostolico di Zamora en Ecuador.
- Il Vescovo Jesús Esteban Sábada Pérez, O.F.M.Cap., Vicario Apostolico di Aguarico.
- Il Vescovo Pietro Gabrielli, S.D.B., Vicario Apostolico di Méndez.
- Il Vescovo Paolo Mietto, C.S.I., Vicario Apostolico di Napo.
- Il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid e Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, insieme con l'Arcivescovo Fernando Sebastián Aguilar, C.M.F., Vice-Presidente, di Pamplona ed il Vescovo Juan José Asenjo Pelegrina, Segretario della medesima Conferenza Episcopale.
AL:AP/…/… VIS 20020520 (200)

IN BREVE


OGGI 20 MAGGIO IL SANTO PADRE HA RICEVUTO in udienza nell'Aula Paolo VI, i pellegrini venuti a Roma per partecipare alla cerimonia di canonizzazione di ieri, di Ignazio da Santhià, Umile da Bisignano, Alonso de Orozco, Paulina do Coraçao Agonizante de Jesus, Benedetta Cambiagio Frassinello. Esprimendosi in lingua italiana, spagnola e portoghese, il Papa ha sottolineato la santità della vita e le grandi virtù dei nuovi Santi.

IL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II HA FATTO PERVENIRE UNA LETTERA al Padre Yvon Laroche, Superiore Generale della Congregazione dei Religiosi di San Vincenzo de' Paoli, in occasione del Capitolo Generale della Congregazione. Nella Lettera, datata 17 maggio e redatta in lingua francese, il Papa scrive: "Desidero assicurarla della mia preghiera per il suo nuovo mandato al servizio del dinamismo e della comunione della sua famiglia religiosa ed esprimerle la mia gratitudine per l'opera missionaria svolta dal suo Istituto nel mondo operaio e nel mondo dei giovani".

IL CARDINALE CARLO MARIA MARTINI, S.I., ARCIVESCOVO DI MILANO, ha ricevuto dal Santo Padre un Messaggio - redatto in lingua latina e datato 17 maggio - nel quale il Papa porge al Cardinale i suoi auguri e gli assicura le sue preghiere in occasione del 50° anniversario di ordinazione sacerdotale, il prossimo 13 luglio 2002. Il Papa ricorda anche che il Cardinale Martini è stato Pastore dell'Arcidiocesi di rito ambrosiano per ventidue anni.

IL CARDINALE VIRGILIO NOÈ, Arciprete emerito della Patriarcale Basilica Vaticana, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente emerito della Fabbrica di San Pietro, prenderà possesso del Titolo di Regina Apostolorum (Parrocchia Santa Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola), in Via Antonino Pio, 75, Roma, alle ore 11.00 di domenica 26 maggio, Solennità della Santissima Trinità.
…/IN BREVE/… VIS 20020520 (300)

MESSAGGIO DEL PAPA NUOVA NAZIONE INDIPENDENTE DI TIMOR EST

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2002 (VIS). In data odierna, una nota annuncia che: "La Santa Sede e la Repubblica Democratica di Timor Est, desiderose di stabilire rapporti di mutua amicizia, hanno deciso di comune accordo di allacciare tra di loro relazioni diplomatiche, a livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte della Repubblica Democratica di Timor Est.

In una nota informativa pubblicata con la notizia, si legge che, dal punto di vista ecclesiastico, sul territorio della nuova Nazione si trovano due Amministrazioni Apostoliche: Dili e Baucau; i cattolici sono un totale di 750.000 e si contano 31 parrocchie, nelle quali prestano il loro ministero 43 sacerdoti. I religiosi sono 130, dei quali i più numerosi sono i Salesiani. La presenza di più antica data è quella dei Gesuiti, sbarcati sull'isola nel 1899, espulsi nel 1910 e ritornati nel 1958. Le religiose sono 220. I 350 membri delle congregazioni religiose sono impegnati in 247 istituti di educazione e di assistenza.

In concomitanza con la dichiarazione dell'indipendenza nazionale, il Santo Padre ha rivolto al popolo di Timor Est un Messaggio, del quale è Latore l'Arcivescovo Renato Raffaele Martino, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, nominato Inviato Straordinario di Sua Santità alle cerimonie ufficiali. Le celebrazioni, che hanno avuto luogo il 19 e 20 maggio, si sono aperte con una solenne "Misa Campal" presieduta dall'Arcivescovo Martino a Tacitolo nei dintorni di Díli.

Nel messaggio, datato 6 maggio, e indirizzato agli Amministratori Apostolici di Díli e Baucau, ai Vescovi, alle autorità ed al popolo timorese, il Papa scrive: "In questo momento così significativo della vostra storia (…) mi unisco spiritualmente a tutti voi per condividere il vostro sentimento di esultanza e per spronarvi ad edificare una società giusta, libera, solidale e pacifica".

"È giunta l'ora della libertà! È giunto il tempo della ricostruzione!" - esclama il Santo Padre. "La libertà, infatti, va sempre difesa e preservata, sia da ciò che la potrebbe imprigionare, sia da contraffazioni che ne possono snaturare la genuinità, a danno della persona umana e della sua dignità".

Il Papa auspica che la nuova Patria di Timor Orientale: "che Dio affida alle vostre mani operose, dovrà poggiare sui valori senza i quali non esiste una vera democrazia: rispetto della vita e di ogni persona; solidarietà effettiva tra i membri della stessa comunità; apertura al positivo contributo di ogni sua categoria e di tutti i suoi membri, nel rispetto delle differenti competenze; attenzione ai reali bisogni delle famiglie e, in modo speciale, dei giovani, che sono la promessa dell'avvenire del neonato Paese".
MESS/TIMOR ORIENTALE/MARTINO VIS 20020520 (450)

ECUADOR: LA PASTORALE DEVE ESTENDERSI A TUTTI GLI AMBIENTI


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale dell'Ecuador, al termine della loro Visita "ad Limina".

Nel suo discorso ai Vescovi, il Santo Padre ha fatto riferimento al "'Progetto pastorale della Chiesa in Ecuador 2001-2010', che" - ha precisato - "deve realizzare iniziative pastorali efficaci, permanenti e coordinate che rivitalizzino la pastorale ordinaria nel primo decennio del nuovo millennio. Vi ricordo in merito che ogni progetto pastorale deve avere come obiettivo finale ed irrinunciabile la santità di ogni cristiano".

"Per cui" - ha proseguito il Pontefice - "non si devono risparmiare gli sforzi per promuovere le risorse fondamentali dell'azione evangelizzatrice, senza le quali si comprometterebbe seriamente l'esito di ogni programmazione. Fra queste occorre indubbiamente includere una pastorale vocazionale ben organizzata e capillare che tenga conto degli ambienti del mondo indigeno con le sue peculiarità, senza creare separazioni e discriminazioni".

Giovanni Paolo II ha esortato i Vescovi "a porre grande cura anche nella formazione permanente dei sacerdoti, che contempli, oltre l'opportuna attualizzazione teologica, una costante promozione della vita spirituale, che contribuisca a rafforzare la fedeltà agli impegni assunti con l'ordinazione e renda dinamica l'opera pastorale della propria vita di fede in Cristo".

"Particolare attenzione" - ha continuato il Papa - "deve prestarsi alla formazione dei laici ed al loro ruolo nella missione della Chiesa", ed ha ribadito che bisogna chiedere a tutti i battezzati "di manifestare la loro identità cristiana affinché siano efficaci artefici, ognuno nell'ambito delle proprie competenze, di un ordine sociale ispirato sempre più alla giustizia e meno condizionato dalla corruzione, dall'antagonismo sleale o dalla mancanza di solidarietà. Sarebbe un controsenso invocare principi etici, denunciando situazioni moralmente condannabili, senza esigere da coloro che operano nel campo dell'economia, della politica e dell'amministrazione pubblica, il mettere in pratica i valori ripetutamente proclamati dalla Chiesa e dai suoi Pastori".

Successivamente, parlando del diritto fondamentale delle famiglie ad educare i figli secondo la propria fede, il Papa ha auspicato che siano trovate "formule efficaci perché il diritto alla libertà di educazione sia presto una realtà più piena e soddisfacente per tutti".

Ricordando che la Chiesa "considera una gran ricchezza la molteplicità delle forme (…) nelle quali può essere espresso il messaggio evangelico ed ecclesiale", il Santo Padre ha affermato che: "Un'azione che si occupi esclusivamente di mantenere intatte tutte le componenti tradizionali di un gruppo, non solo comprometterebbe l'autentico annuncio della Buona Novella del Vangelo, che è fermento nelle diverse culture e promotore di nuove civiltà, ma anche, paradossalmente, favorirebbe il suo isolamento rispetto ad altre comunità e, soprattutto, rispetto alla grande famiglia del Popolo di Dio, diffusa su tutta la terra".

Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso invitando i Pastori ecuadoriani a sviluppare: "una pastorale dell'emigrazione che aiuti le famiglie disgregate a non perdere i contatti con i membri espatriati e a stabilire i necessari legami con la diocesi di destinazione per assicurare loro l'assistenza religiosa necessaria in modo da non perdere le loro radici e tradizioni cristiane".
AL/…/ECUADOR VIS 20020520 (530)

IL PAPA SU "INTOLLERABILE FENOMENO" LAVORO MINORILE


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2002 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata in Piazza San Pietro per la proclamazione di cinque nuovi Santi, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha recitato il "Regina Caeli" con i fedeli presenti in Piazza San Pietro, sotto una pioggia battente.

Prima della recitare del "Regina Caeli", il Santo Padre nel rivolgere parole di saluto, in diverse lingue, ai pellegrini presenti, ha ricordato che: "Si è svolta ieri in Italia, promossa dalla 'Global March against Child Labour' e dall'associazione 'Mani Tese', una giornata di sensibilizzazione sul grave problema del lavoro dei minori. Tale iniziativa sia un'occasione propizia per cercare efficaci vie di soluzione a questo intollerabile fenomeno".

Successivamente il Papa ha salutato "i giovani riuniti a San Giovanni Rotondo per prepararsi alla canonizzazione di Padre Pio" ed ha detto loro: "Camminate con coraggio, cari giovani, sulla via della santità".

"Desidero, infine, esprimere la mia gratitudine per gli auguri che a nome di tutti mi ha rivolto il Signor Cardinale Bernardin Gantin, Decano del Collegio Cardinalizio. In particolare, mi ha confortato l'assicurazione di speciali preghiere per la mia persona e per l'adempimento del servizio petrino, affidatomi dal Signore. In questa prospettiva, vi invito ad unirvi ora a me nell'invocazione della Vergine Maria, a cui ci rivolgiamo cantando l'antifona 'Regina Caeli'".
ANG/…/… VIS 20020520 (230)

CANONIZZAZIONE CINQUE BEATI, FRA CUI PRIMA SANTA BRASILIANA


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2002 (VIS). Alle ore 10:00 di questa mattina, Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha celebrato l'Eucaristia sul sagrato della Basilica Vaticana ed ha proceduto alla Canonizzazione dei Beati: Alonso de Orozco (1500-1591); Ignazio da Santhià (al secolo Lorenzo Maurizo Belvisotti), (1686-1770); Umile da Bisignano (al secolo Luca Antonio Pirozzo), (1582-1637); Paulina do Coraçao Agonizante de Jesus (al secolo Amabile Lucia Visintainer), (1865-1942); Benedetta Cambiagio Frassinello, (1791-1858).

"La missione di perdonare le colpe e di accompagnare gli uomini sulle vie della perfezione evangelica" - ha detto il Santo Padre nell'omelia - "è stata vissuta, in modo singolare, dal sacerdote cappuccino Ignazio da Santhià", Presbitero dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che fu "padre, confessore, consigliere e maestro di molti - sacerdoti, religiosi e laici".

Di Umile da Bisignano, dell'Ordine dei Frati Minori, il Santo Padre ha detto: "Della pace di Cristo (…) si è fatto costante portatore. Nella nostra società, nella quale troppo spesso sembrano disperdersi le tracce di Dio, fra' Umile rappresenta un lieto e incoraggiante invito alla mitezza, alla benignità, alla semplicità e ad un sano distacco dai beni effimeri del mondo".

Di San Alonso de Orozco, dell'Ordine di Sant'Agostino, il Papa ha sottolineato "la dedizione pastorale al servizio dei più poveri negli ospedali e nelle carceri, che ha fatto di lui un modello per quanti, stimolati dallo Spirito, fondano l'intera esistenza sull'amore di Dio e del prossimo, secondo il supremo mandato di Gesù".

Madre Paulina, prima Santa brasiliana, fondò - ha ricordato il Pontefice - "con un gruppo di giovani amiche una casa di accoglienza, poco dopo battezzata dalla popolazione 'Piccolo Ospedale di San Virgilio', per la cura materiale e spirituale degli infermi e dei più bisognosi. Così nacque (…) la prima comunità religiosa del Brasile, denominata Congregazione delle Piccole Suore dell'Immacolata Concezione".

Benedetta Cambiagio Frassinello, Religiosa, Fondatrice dell'Istituto delle Suore Benedettine della Provvidenza, "si preoccupò di adempiere con fedeltà e coerenza" - ha concluso il Santo Padre - "la volontà di Dio. Con fiducia illimitata nella bontà del Signore, si abbandonava alla sua 'Provvidenza amorosa', profondamente convinta, come amava ripetere, che bisogna 'fare tutto per amore di Dio e per piacere a lui'".
HML/CANONIZZAZIONI/… VIS 20020520 (380)
ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore Dominique Mamberti, finora Consigliere di Nunziatura, Nunzio Apostolico in Sudan e Delegato Apostolico in Somalia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Marrakech (Marocco) nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote nel 1981.

- L'Arcivescovo Giuseppe Leanza, che è anche Nunzio Apostolico in Slovenia e in Bosnia Erzegovina, Nunzio Apostolico nella Repubblica di Macedonia.
NN/…/MAMBERTI:LEANZA VIS 20020520 (80)

ARCIVESCOVO LOZANO ALL'ASSEMBLEA MONDIALE DELLA SANITA'

CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2002 (VIS). L'Arcivescovo Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, è intervenuto mercoledì 15 maggio scorso, in qualità di Capo della Delegazione della Santa Sede, alla LV Assemblea Mondiale della Sanità, tenutasi a Ginevra (Svizzera), dal 13 al 18 maggio.

L'Arcivescovo Lozano ha ricordato i numerosi "grandi rischi che la salute corre ai giorni nostri: attualmente 17 milioni di persone sono decedute per infermità, infezioni e deficienze nutrizionali; 2,7 milioni di A.I.D.S.; 2,2 milioni di dissenteria; 1,7 milioni di tubercolosi ed 1 milione di rachitismo. Relativamente alle infezioni si sono riscontrate (…) morti a causa del tabagismo e dell'alcolismo, del cancro, ed altre infermità degenerative, per abitudini di vita poco corrette, per mancanza di igiene, per la droga, per incidenti stradali e per incidenti sul lavoro, per abuso di farmaci o per l'assenza degli stessi, a causa dei prezzi elevati, e per infermità mentali, come è oggi l'aumento della depressione".

"È da segnalare" - ha proseguito l'Arcivescovo Lozano Barragán - "come rischio evidente contro la salute, la mentalità neo-maltusiana conto la vita (visto che salute e vita si identificano), presente in progetti di salute riproduttiva proposti in particolare per i paesi del terzo mondo, e l'equivoco sul concetto di qualità della vita, che ha portato in alcuni paesi alla legalizzazione dell'eutanasia. Non possiamo dimenticare l'inquinamento ambientale, la fame, i conflitti armati, le catastrofi naturali".

Il Capo della Delegazione della Santa Sede ha fatto anche riferimento al rischio che esiste oggi di "una unificazione 'microbica' del mondo, dove le malattie infettive, considerata la crescente mobilità delle popolazioni, sono presenti ovunque, e colpiscono sia i ricchi che i poveri; i virus ed i batteri non hanno frontiere".
DELSS/SALUTE/GINEVRA:LOZANO VIS 20020520 (300)
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