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sabato 25 maggio 2002

MESSAGGIO AI PARTECIPANTI CONGRESSO MOVIMENTO FOCOLARI


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2002 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II ai partecipanti al Congresso organizzato dal Movimento dei Focolari, al quale prendono parte giovani provenienti da tutto il mondo, che hanno, come scrive il Pontefice, "un grande ideale: l'ideale dell'unità".

Nel Messaggio, che porta la data del 18 maggio, Giovanni Paolo II scrive: "Cari Ragazzi e Ragazze, Cristo vi chiama (…) ad essere gli apostoli della sua pace. Costruite la pace in tutte le situazioni in cui vi trovate quotidianamente a vivere: in famiglia, nella scuola, tra gli amici, nello sport e nel tempo libero… Siate sempre pronti all'ascolto, al dialogo, alla comprensione".
MESS/CONGRESSO FOCOLARI/… VIS 20020525 (130)

PELLEGRINAGGIO SANTO PADRE MONASTERO SAN GIOVANNI DI RILA


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina, dopo aver celebrato in privato la Santa Messa, nella Cappella della Nunziatura Apostolica a Sofia, il Santo Padre Giovanni Paolo II è partito in elicottero alla volta del Monastero San Giovanni di Rila, 120 chilometri a sud di Sofia.

Il Monastero di San Giovanni di Rila (Ivan Rilski), si trova in una vallata del massiccio roccioso del Rila le cui cime superano i 2000 metri. Verso il 931, Ivan vi fondò una comunità monastica. Dopo la conquista ottomana (1395), il Monastero, saccheggiato ripetutamente, fu momentaneamente abbandonato dai monaci. Verso la metà del XV secolo, la comunità monastica risorse e chiese la restituzione delle reliquie del santo fondatore, custodite oggi nel Monastero.

Cuore spirituale della Bulgaria, il Monastero di San Giovanni di Rila conta attualmente una comunità di otto monaci. Dall'inizio del XIX secolo, è il centro principale della cultura nazionale e della resistenza contro l'occupante ottomano e ospita la biblioteca più ricca della Bulgaria. La Torre, alta 25 metri, costruita verso il 1335, è l'edificio più antico e comprende cinque piani. La Chiesa, dedicata alla Natività della Vergine, fu costruita nel 1835.

Dopo la Venerazione dell'Icona della Madre di Dio e delle reliquie di San Giovanni di Rila, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ascoltato le parole di saluto dell'Igumeno del Monastero, Vescovo Joan, e successivamente ha pronunciato il suo discorso.

Nelle parole di saluto di Giovanni Paolo II all'Igumeno, che partecipò, in qualità di Osservatore inviato dal Patriarca Cirillo, ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II, il Papa ha ricordato il desiderio, espresso nel corso della sua visita in Bulgaria, di recarsi in pellegrinaggio a Rila per venerare le reliquie del santo monaco Giovanni.

"Sì, cari Fratelli e Sorelle" - ha detto il Papa nel suo discorso - "il monachesimo orientale, insieme con quello occidentale, costituisce un grande dono per tutta la Chiesa. Diverse volte ho messo in risalto il contributo prezioso che voi recate alla Comunità ecclesiale mediante l'esemplarità della vostra vita".

"La vita monastica, in virtù della tradizione ininterrotta di santità su cui poggia" - ha proseguito il Pontefice - "custodisce con amore e fedeltà alcuni elementi della vita cristiana, importanti anche per l'uomo di oggi: il monaco è memoria evangelica per i cristiani e per il mondo".

"La vita cristiana è anzitutto 'apotaghé' 'rinuncia': al peccato, alla mondanità, agli idoli. (…) Nel monachesimo tale rinuncia si fa radicale: rinuncia alla casa, alla famiglia, alla professione (…), ai beni terreni nell'incessante ricerca di quelli eterni, (…) all'amore egoistico. (…) La 'lotta spirituale' è un altro elemento della vita monastica, che oggi è necessario reimparare e riproporre a tutti i cristiani. Si tratta di un'arte segreta e interiore, un combattimento invisibile che il monaco conduce ogni giorno contro le tentazioni".

"Il cenobio" - ha detto ancora il Santo Padre - "è il luogo della realizzazione quotidiana del 'comandamento nuovo', è la casa e la scuola della comunione. (…) Quale forte testimonianza cristiana offre una comunità monastica quando vive nella carità autentica!".

Giovanni Paolo II ha concluso la visita al Monastero di Rila sottolineando che: "grande (è) il debito di gratitudine della Chiesa universale verso tutti gli asceti che hanno saputo ricordare 'l'unico necessario', il destino ultimo dell'uomo!".

Successivamente il Papa ha visitato la Sala delle Icone, nel Chiostro del Monastero e ha avuto un incontro privato con il Primo Ministro di Bulgaria, Signor Simeon Saxe-Coburg Gotha, figlio di re Boris III, tomba del quale si trova all'interno della Chiesa della Natività della Vergine. Alle 12:00, ora locale, il Santo Padre è rientrato, in elicottero, a Sofia. Dopo il pranzo in privato nella sede della Nunziatura Apostolica, è previsto un incontro di Giovanni Paolo II con il Gran Mùfti e con alcuni Rappresentanti della Comunità Musulmana, ed un altro incontro con alcuni Rappresentanti delle Chiese Evangeliche.
PV-BULGARIA/PELLEGRINAGGIO MONASTERO/RILA VIS 20020525 (650)

RITORNO RADICI CRISTIANE CONTRASTARE SFALDAMENTO VALORI

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2002 (VIS). Alle 16:30 di oggi pomeriggio, nella sede della Nunziatura Apostolica di Bulgaria, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha avuto un incontro con i Rappresentanti della Comunità Ebraica, che conta circa 5.000 persone. Successivamente il Santo Padre si è recato al Palazzo della Cultura per un incontro con i Rappresentanti del mondo della Cultura, della Scienza e dell'Arte.

"Mi rivolgo a voi con rispetto ed ammirazione" - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso - "consapevole qual sono di quanto delicato ed importante sia il contributo che voi offrite alla nobile impresa della costruzione di una società in cui possa attuarsi 'la mutua comprensione e la prontezza nella cooperazione mediante lo scambio generoso dei beni culturali e spirituali'".

Il Santo Padre ha proseguito il suo discorso affermando: "Questo incontro si svolge in un giorno particolarmente significativo: la Bulgaria celebra infatti oggi la festa dei Santi Fratelli Cirillo e Metodio, intrepidi annunciatori del Vangelo di Cristo e fondatori della lingua e della cultura dei popoli slavi". A questo proposito il Papa ha ricordato che nel 1980 li proclamò Patroni d'Europa insieme a San Benedetto da Norcia. Il Santo Padre ha sottolineato che "i santi Fratelli - con la creazione geniale e originale di un alfabeto - hanno acquisito speciali meriti. (…) Essi tradussero nella lingua locale i libri sacri" e possono essere a giusto titolo considerati "i padri della loro cultura. La cultura è l'espressione incarnata nella storia dell'identità di un popolo; essa forgia l'anima di una nazione".

"Il criterio ispiratore dell'ingente opera compiuta da Cirillo e Metodio" - ha sottolineato il Pontefice - "fu la fede cristiana. Cultura e fede, infatti, non solo non sono in contrasto, ma intrattengono tra loro rapporti simili a quelli che corrono tra il frutto e l'albero. (…) L'esperienza storica dimostra che l'annuncio della fede cristiana non ha mortificato, ma anzi integrato ed esaltato gli autentici valori umani e culturali tipici del genio dei Paesi evangelizzati".

"Volgendo indietro lo sguardo" - ha detto ancora il Papa - "dobbiamo riconoscere che, accanto ad un'Europa della cultura (…) ad un'Europa del lavoro (…) vi è purtroppo un'Europa dei regimi dittatoriali e delle guerre, un'Europa del sangue, delle lacrime e delle crudeltà più spaventose. Forse anche per queste amare esperienze del passato, nell'Europa di oggi sembra farsi ancor più forte la tentazione dello scetticismo e dell'indifferenza davanti allo sfaldarsi di fondamentali capisaldi morali del vivere personale e sociale".

"Occorre reagire. Nel preoccupante contesto contemporaneo è urgente affermare che, per ritrovare la propria identità profonda, l'Europa non può non fare ritorno alle sue radici cristiane".

Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso esprimendo apprezzamento per l'iniziativa dei Vescovi cattolici della Bulgaria "di provvedere alla traduzione in lingua bulgara del 'Catechismo della Chiesa Cattolica'", ed infine ha detto: "Vorrei simbolicamente consegnarlo anche a quelli tra voi che, pur non essendo cattolici, condividono con noi l'unico Battesimo, affinché possano conoscere da vicino ciò che la Chiesa Cattolica crede e annuncia".
PV-BULGARIA/EBREI:CULTURA/SOFIA VIS 20020525 (500)
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