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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 19 novembre 2002

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Cardinale Sergio Sebastiani, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sud III-IV), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Dadeus Grings, di Porto Alegre, con l'Ausiliare Vescovo José Clemente Weber.

    - Il Vescovo José Ivo Lorscheiter, di Santa Maria.

    - Il Vescovo Manoel João Francisco, di Chapecó.

    - Il Vescovo Zeno Hastenteufel, di Frederico Westphalen.
AP:AL/…/…                               VIS 20021119 (90)

LE PERSONE CONSACRATE E LA LORO MISSIONE NELLA SCUOLA


CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2002 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica e l'Arcivescovo Giuseppe Pittau, S.I., Segretario della medesima Congregazione, hanno presentato il Documento: "Le persone consacrate e la loro missione nella scuola. Riflessioni ed orientamenti". Alla presentazione è intervenuta anche Suor Antonia Colombo, Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

  Il Documento reso pubblico oggi, in lingua spagnola, inglese, francese, italiana e portoghese, si compone di una Introduzione, due capitoli e una conclusione, e porta la data del 28 ottobre, XXXVII anniversario della promulgazione della Dichiarazione "Gravissimum educationis" del Concilio Vaticano II.

  Il Cardinale Grocholewski ha collocato il documento nel suo contesto, quello della scuola, con le sue esigenze, mentre l'Arcivescovo Pittau, S.I., ha tracciato un quadro dell'impegno educativo dei consacrati nella Chiesa e Suor Antonia Colombo, ha trattato il contenuto del testo.

  Ricordando che le istituzioni scolastiche della Chiesa comprendono oltre 250.000 scuole, con 42 milioni di allievi, il Cardinale Grocholewski ha affermato che i dati forniti dall'U.N.E.S.C.O., parlano di 135 milioni di bambini tra i sei e gli undici anni non scolarizzati, di oltre 280 milioni di ragazzi e giovani analfabeti o con scarsissimo livello di scolarizzazione.

  Il Prefetto del Dicastero ha sottolineato che nel mondo scolastico odierno, soprattutto occidentale, gli insegnanti "si sentono demotivati". "Un altro segnale molto preoccupante" - ha continuato il Cardinale Grocholewski - "è dato dall'aumento della violenza a scuola e tra gli adolescenti, come pure dalla difficoltà delle famiglie (…) ad essere parte attiva della comunità educativa scolastica". Inoltre "la perdita del senso dell'educazione (…) è strettamente legata allo smarrimento dei valori".

  "Le persone consacrate, infatti, danno un contributo essenziale per sviluppare nell'azione educativa e scolastica la dimensione verticale, cioè l'apertura a Dio, nonché la dimensione orizzontale, cioè l'educazione a vivere responsabilmente insieme".

  Suor Antonia Colombo ha affermato che la prima parte del Documento "delinea la fisionomia delle persone consacrate, compresa e definita dal suo radicale riferimento a Cristo. (…) Il loro tipico contributo è quello di immettere nell'orizzonte educativo la testimonianza radicale dei beni del Regno".

  Facendo riferimento alla seconda parte del Documento, riguardante la missione educativa delle persone consacrate, la Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha detto che: "L'impegno educativo delle persone consacrate nella scuola, cattolica o no, è scelta di vita, cammino di santità, esigenza di giustizia e di solidarietà specialmente verso le giovani e i giovani più poveri".

  Relativamente alla missione definita nel Documento "accompagnare verso l'Altro", Suor Antonia Colombo ha affermato: "Questo percorso si realizza nel contesto della comunità educativa", fra la varietà e la bellezza delle diverse vocazioni. "Con la loro presenza" - ha aggiunto - "le persone consacrate costituiscono un invito tacito, ma efficace a interrogarsi su Dio, sul mistero della vita". L'insegnamento della religione nelle scuole "si pone come proposta culturale per tutti, indipendentemente dalle scelte di fede".

  "Una dimensione sottolineata nel documento è quella della condivisione solidale con i poveri nell'ottica della non esclusione. L'opzione preferenziale per i poveri richiede una diversa modalità di impostare il curricolo scolastico".

  Suor Antonia Colombo ha concluso il suo intervento sottolineando che una parte rilevante del documento è dedicata alla cultura della pace. "È presente la convinzione che la pace non può essere assicurata senza l'impegno per la giustizia, senza promuovere l'uguaglianza delle opportunità di accesso ai beni, primo fra tutti, il bene dell'educazione".

  L'Arcivescovo Giuseppe Pittau, S.J., Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, ha affermato che non ci sono statistiche sul numero esatto delle religiose e dei religiosi che insegnano nelle scuole, nelle varie parti del mondo, anzi dagli anni subito dopo il Concilio Vaticano II, c'è stato un forte calo nel numero degli insegnanti religiosi e religiose. L'Arcivescovo Pittau ha menzionato ad esempio la situazione degli Stati Uniti d'America, dove, nel 1970, il 51% degli insegnanti nelle scuole cattoliche erano persone consacrate o sacerdoti, mentre nell'anno 2000, si è scesi ad una percentuale del 7,5%. "Mentre questo esempio rappresenta solo una nazione" - ha affermato l'Arcivescovo Pittau - "probabilmente è una descrizione tipica della situazione della gran parte dei paesi del mondo occidentale e anche di altri paesi".

  L'Arcivescovo ha quindi ricordato i 29 anni da lui trascorsi in Giappone, con visite anche in altri paesi asiatici ed ha detto al riguardo: "Posso testimoniare l'importanza vitale delle scuole materne per l'opera di evangelizzazione nell'Estremo Oriente. I bambini della scuola materna sono ancora molto aperti ai valori cristiani e i loro genitori, il cui contatto con la scuola diminuisce proporzionalmente all'età dei bambini, vengono spesso avvicinati alla fede e rafforzati nella fede, attraverso i loro bambini".

  "Le persone consacrate, donne e uomini" - ha detto ancora il Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica - "sono capaci di introdurre i bambini allo spirito di preghiera e di santità, parzialmente con il loro insegnamento, ma specialmente attraverso il loro stesso essere, consacrato al Signore e pieno di gioia".

  L'Arcivescovo ha proseguito affermando che: "La Chiesa, sin dal Medio Evo, specialmente attraverso le comunità religiose, è stata all'avanguardia nel campo dell'educazione. Le scuole delle cattedrali, dei monasteri e le università della Chiesa erano le poche istituzioni scolastiche esistenti. Veramente il sistema educativo europeo è nato 'ex corde Ecclesiae'".

  L'Arcivescovo Pittau ha aggiunto che: "L'inizio del XVI secolo ha visto la fioritura di numerosi Ordini e Congregazioni religiose, che si dedicarono all'apostolato dell'educazione, specialmente a quello dei bambini poveri che non avevano la possibilità di ricevere una formazione sistematica".  Fra le Congregazioni religiose maschili dedite all'educazione, l'Arcivescovo Pittau ha ricordato i Somaschi, i Barnabiti, i Gesuiti, gli Scolopi, i Fratelli delle Scuole Cristiane, i Marianisti, i Maristi e i Salesiani, descrivendo brevemente la storia e il carisma di ognuno. Fra le Congregazioni femminili dedite all'istruzione e all'educazione della gioventù, l'Arcivescovo ha ricordato le Orsoline, le Suore di Notre Dame, le Francescane, le Sorelle delle Scuole di San Francesco di Cristo Re.

  Infine l'Arcivescovo Pittau, ha citato le parole di Santa Giulia Billiart, Fondatrice delle Suore di Notre Dame, la quale descrive l'educazione "anzitutto come un lavoro di fede, (…) un lavoro di speranza, (…), un lavoro di amore, (…), un lavoro di preghiera. Solo attraverso la preghiera il nostro lavoro può produrre frutto nel cuore degli alunni che vogliamo educare".
OP/RELIGIOSI:EDUCAZIONE/GROCHOLEWSKI:PITTAU  VIS 20021119 (1050)

MESSAGGIO DEL PAPA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA


CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2002 (VIS). Ieri sera, nel Santuario dell'Amore Misericordioso a Collevalenza, è stata data lettura di un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II, indirizzato alla Conferenza Episcopale Italiana, in occasione della L Assemblea Generale.

  Il Santo Padre scrive: "La principale attenzione della vostra Assemblea sarà dedicata a quella grande sfida che si sta sviluppando in questi anni intorno alla domanda cruciale, (…) 'Chi è l'uomo?'. Una sfida antica e però anche nuova, poiché le tendenze, mai spente, a negare o dimenticare l'unicità del nostro essere e della nostra vocazione, di creature fatte a immagine di Dio, ricevono oggi nuovo impulso dalla pretesa di poter spiegare adeguatamente l'uomo con i soli metodi delle scienze empiriche. E ciò avviene quando è invece più che mai necessario aver chiara e salda la convinzione della dignità inviolabile della persona umana, per far fronte ai rischi di radicale manipolazione, che si avrebbero se le risorse delle tecnologie venissero applicate all'uomo prescindendo dai fondamentali parametri e criteri antropologici ed etici iscritti nella sua stessa natura. Questa coscienza della dignità che ci appartiene per natura è inoltre l'unico principio su cui possono essere costruite una società e una civiltà realmente umanistiche".

  "Desidero esprimervi il mio plauso e incoraggiamento" - scrive ancora il Santo Padre - "per l'impegno che dedicate a promuovere una qualificata presenza cristiana nell'ambito (…) della comunicazione sociale. Mi rallegro, in particolare, per l'impegno posto nell'elevare il livello qualitativo ed il pubblico prestigio del quotidiano 'Avvenire'".

  Successivamente il Papa, riferendosi alla visita, compiuta il 14 novembre scorso, al Parlamento italiano, scrive: "È stato sottolineato così, in maniera molto significativa, quel legame assai profondo e davvero speciale che si è stabilito, attraverso i secoli, tra l'Italia e la Chiesa Cattolica".  Rivolgendosi ai Vescovi italiani il Papa scrive: "So bene quanto costante sia l'attenzione che dedicate (…) alle sorti di questa diletta Nazione. Condivido con voi, (…) la preoccupazione per la famiglia, riconosciuta da sempre come la struttura portante della vita sociale. (…) La medesima attenzione siamo chiamati a dedicare all'educazione delle nuove generazioni e quindi alla scuola".

  Il Santo Padre, sottolineando che viviamo "In un periodo difficile sotto il profilo economico e sociale", ribadisce che è necessaria "particolare preoccupazione e fattiva solidarietà alle condizioni di vita di molte persone e famiglie, segnate in vario modo dalla povertà o minacciate dalla perdita del posto di lavoro".

  Successivamente il Papa esprime il suo compiacimento "per l'impegno con cui la vostra Conferenza segue le vicende dell'Unione Europea", in particolare, "in vista del suo allargamento alle Nazioni dell'Europa centro-orientale".

  Infine il Santo Padre esprime "la preoccupazione per la pace. Chiediamo insieme al Dio ricco di misericordia e di perdono che spenga i sentimenti di odio negli animi delle popolazioni, faccia cessare l'orrore del terrorismo e guidi i passi dei responsabili delle Nazioni sulle strade della comprensione reciproca, della solidarietà e della riconciliazione".

  Le parole conclusive del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II sono dedicate alle "tante vittime soprattutto bambini, del terremoto nel Molise".
MESS/CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA/…         VIS 20021119 (510)
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