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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 2 dicembre 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2002 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accolto la richiesta presentata dal Cardinale Bernardin Gantin di essere dispensato dall'ufficio di Decano del Collegio Cardinalizio e dal titolo della Chiesa suburbicaria di Ostia, conservando solo il titolo della Chiesa suburbicaria di Palestrina.

- Ha approvato l'elezione fatta dai Cardinali dell'Ordine dei Vescovi del Decano del Collegio Cardinalizio nella persona del Cardinale Joseph Ratzinger, del titolo della Chiesa suburbicaria di Velletri-Segni, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e del Vice-Decano, nella persona del Cardinale Angelo Sodano, del titolo della Chiesa suburbicaria di Albano, Segretario di Stato.

- Ha nominato il Padre Joseph Oudeman, O.F.M. Cap., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Brisbane (superficie: 65.000; popolazione: 2.255.100; cattolici: 550.603; sacerdoti: 258; religiosi: 1.037; diaconi permanenti: 1), Australia. Il Vescovo eletto è nato a Brede (Paesi Bassi), nel 1942, ha fatto la prima professione religiosa nel 1962, quella perpetua nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel medesimo anno. Finora è stato Vice Parroco di Wynnum e Cappellano della comunità olandese dell'Arcidiocesi di Brisbane (Australia).

- Ha nominato Membri dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma ed il Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M., Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi e Presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.

- Ha nominato il Monsignore Pietro Parolin, Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, che è Consigliere di Nunziatura presso la medesima Sezione per i Rapporti con gli Stati.
RE:NA:NEA/…/…                             VIS 20021202 (220)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 2 DIC. 2002 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Alfred Moisiu, Presidente della Repubblica di Albania, e Seguito.
- Il Cardinale Geraldo Majella Agnelo, Arcivescovo di São Salvador da Bahia (Brasile), in Visita "ad Limina Apostolorum", con gli Ausiliari Vescovo Walmor Oliveira de Azevedo e il Vescovo Gílio Felício.

- Il Signor Robert George Halverson, Ambasciatore di Australia, in visita di congedo,

  Sabato 30 novembre il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero.

  Venerdì 29 novembre il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/…/…                                   VIS 20021202 (120)

MESSAGGIO DEL PAPA GIORNATA MONDIALE MIGRANTE E RIFUGIATO


CITTA' DEL VATICANO, 2 DIC. 2002 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la 89a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata nel 2003 nelle Diocesi locali nelle date stabilite dalle Conferenze Episcopali. Il Messaggio, intitolato: "Per un impegno a vincere ogni razzismo, xenofobia e nazionalismo esasperato", è stato redatto in lingua inglese e tradotto in italiano, francese, tedesco, spagnolo e portoghese.

  Di seguito pubblichiamo alcuni estratti:

  "La migrazione è diventata un fenomeno molto diffuso nel mondo moderno e riguarda tutte le Nazioni, o come Paesi di partenza, di transito o di arrivo. Essa concerne milioni di esseri umani e rappresenta una sfida che la Chiesa pellegrina, al servizio dell'intera umana famiglia, deve raccogliere e affrontare nello spirito evangelico di carità universale. Pure quest'anno, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato deve essere occasione di particolare preghiera per le necessità di tutti coloro che, per qualsiasi ragione, sono lontani da casa e dalla propria famiglia. Deve essere inoltre un giorno di profonda riflessione sui doveri di tutti i cattolici in relazione a questi fratelli e sorelle".

  "Tra le persone particolarmente in necessità vi sono i forestieri più vulnerabili; vale a dire i migranti senza documenti, i profughi, coloro che hanno bisogno d'asilo, i profughi a causa di persistenti, violenti conflitti in molte parti del mondo e le vittime - in maggioranza donne e bambini - del terribile crimine che è il traffico di esseri umani. Anche di recente siamo stati testimoni di casi tragici di movimenti forzati di persone per motivi etnici e nazionalistici, che hanno portato un'indicibile sofferenza nella vita dei gruppi colpiti. Alla base di queste situazioni vi sono intenzioni e azioni peccaminose in contraddizione col Vangelo e che costituiscono un appello per i cristiani, ovunque, a vincere il male con il bene".

  "L'appartenenza alla comunità cattolica non è determinata né da nazionalità né da origine sociale o etnica bensì, fondamentalmente, dalla fede in Gesù Cristo e dal Battesimo nel nome della Santissima Trinità. Ebbene la costituzione 'cosmopolita' del Popolo di Dio, oggi, è visibile praticamente in ogni Chiesa particolare, poiché la migrazione ha trasformato anche le comunità piccole e in precedenza isolate in realtà pluralistiche e interculturali".

  "La Chiesa è consapevole che limitare l'appartenenza a una comunità locale sulla base etnica o di altre caratteristiche esterne rappresenterebbe un impoverimento per tutti. (…) Inoltre, se i nuovi arrivati non si sentono accettati quando si avvicinano a una data comunità parrocchiale perché non parlano la lingua locale o non osservano le usanze del posto, essi diventano facilmente 'pecorelle smarrite'".

  "Questa considerazione ci riporta a un tema che ho spesso menzionato nei miei Messaggi per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, ossia il dovere cristiano di accogliere chiunque bussi per necessità alla nostra porta. Questa apertura edifica comunità cristiane vive, arricchite dallo Spirito con i doni che vengono portati loro dai nuovi discepoli provenienti da altre culture. Tale espressione fondamentale d'amore evangelico è al contempo ispiratrice d'innumerevoli programmi di solidarietà a favore dei migranti e dei profughi in ogni parte del mondo".

  "Ma spesso la solidarietà non è cosa spontanea. Essa richiede formazione e allontanamento da atteggiamenti di chiusura, che in molte società di oggi sono divenuti più sottili e diffusi. Per far fronte a questo fenomeno, la Chiesa possiede vaste risorse educative e formative a ogni livello. Mi rivolgo quindi a genitori e insegnanti, affinché combattano il razzismo e la xenofobia inculcando atteggiamenti positivi fondati sulla Dottrina sociale cattolica".

  "Sempre più radicati in Cristo, i cristiani devono sforzarsi di vincere ogni tendenza a chiudersi in se stessi e imparare a discernere l'opera di Dio nelle persone di altre culture".

  "È evidente del resto che, mentre esorto i cattolici a eccellere nello spirito di solidarietà verso i nuovi arrivati in mezzo a loro, invito altresì gli immigrati a riconoscere il dovere di onorare i Paesi che li ricevono e a rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni della gente che li ha accolti. Solo così prevarrà l'armonia sociale".

  "Il cammino verso la vera accettazione degli immigranti nella loro diversità culturale, in effetti, è difficile, talvolta si presenta anzi come una vera 'via crucis'. (…) Talvolta questo cammino necessita di una parola profetica che indichi ciò che è sbagliato e incoraggi ciò che è giusto. Quando sorgono in effetti le tensioni, la credibilità della Chiesa, in relazione alla sua dottrina sul rispetto fondamentale dovuto a ogni persona, poggia sul coraggio morale dei Pastori e dei fedeli di 'puntare tutto sull'amore'".

  "È evidente poi che le comunità culturali miste offrono opportunità uniche per approfondire il dono dell'unità con le altre Chiese cristiane e comunità ecclesiali. Molte di esse, infatti, hanno operato all'interno delle proprie comunità, e con la Chiesa cattolica, per formare società in cui le culture dei migranti e i loro doni particolari vengano sinceramente apprezzati, e in cui ogni manifestazione di razzismo, xenofobia e nazionalismo esasperato sia contrastata in modo profetico".
MESS/GIORNATA MONDIALE MIGRANTI/…         VIS 20021202 (840)

VINCERE RAZZISMO, XENOFOBIA E NAZIONALISMO ESASPERATO


CITTA' DEL VATICANO, 2 DIC. 2002 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, è avvenuta la presentazione del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la 89a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2003, sul tema: "Per un impegno a vincere ogni razzismo, xenofobia e nazionalismo esasperato".

  Alla presentazione sono intervenuti l'Arcivescovo Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario ed il Padre Michael A. Blume, S.V.D., Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

  L'Arcivescovo Hamao ha ricordato che "Oltre 190 milioni di individui vivono attualmente lontano dallo Stato in cui sono nati. Si calcola infatti che i migranti internazionali, per motivi economici, siano approssimativamente 175 milioni. Ad essi si devono poi aggiungere circa 16 milioni di rifugiati", e i "profughi all'interno del proprio Paese" si aggirano "intorno ai 50 milioni".

  Rispetto al passato, ha detto l'Arcivescovo Hamao, si sono verificati importanti mutamenti nell'ambito delle migrazioni, "i movimenti migratori sono sempre più marcati dalla presenza della donna"; "Sebbene le migrazioni comportino, (…) un drastico cambiamento di vita, a causa dell'allontanamento dal Paese di origine, molti migranti tendono a mantenere con esso maggiori contatti, anche grazie ai viaggi e ai mezzi di comunicazione più agevoli. (…) Alcuni ritengono di fatto che entro 25 anni, forse decine di milioni di persone saranno costrette ad emigrare a causa della desertificazione, o dell'innalzamento del livello dei mari. Non mancano (…) i nuovi problemi politici, come fattore di migrazione. (…) Dopo l'undici settembre 2001, (…) Governi e partiti politici stanno emanando leggi sempre più severe per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza; si esercitano così più severi controlli rendendo più restrittive le stesse norme sull'asilo". Infine, l'Arcivescovo Hamao ha menzionato, "la necessità d'immigrazione, in alcune regioni, anche perché la popolazione di molti Paesi sta invecchiando".

  L'Arcivescovo Marchetto ha sottolineato che: "Il razzismo, la xenofobia, l'intolleranza e il nazionalismo esacerbato sono dunque ancora presenti nel nostro mondo". È difficile infatti trovare "Paesi privilegiati esenti del tutto da attacchi anche brutali ai migranti o ai rifugiati, da espulsioni basate sull'appartenenza etnica, dalla propaganda contro gli stranieri o, addirittura, dall'uccisione di forestieri".

  "L'intolleranza, poi, si manifesta pure in forme non violente, ma pur dolorose e riprovevoli, come, per esempio, nell'esclusione sociale degli stranieri o dei non nazionali, nella discriminazione contro di essi nel mondo del lavoro, in ciò che riguarda gli alloggi e/o la sanità e nell'interazione di vario tipo con la società civile".

  Il Segretario del Pontificio Consiglio ha segnalato che nel Messaggio "il Santo Padre ripropone la forte e chiara affermazione che il razzismo è un peccato, un concetto deliberatamente inventato per creare divisione nell'umanità. (…) Poiché tutte le forme di intolleranza albergano ed hanno origine nel cuore delle persone, per sradicarle, dunque, è necessario purificare e rinnovare il cuore".

  Il Padre Michael Blume, S.V.D., Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio ha a sua volta sottolineato che: "Il termine 'accoglienza', in senso di una 'spiritualità' d'accoglienza, è certamente la chiave di volta del Messaggio del Santo Padre per la prossima Giornata Mondiale per i Migranti e i Profughi del 2003".

  Il Sotto-Segretario ha detto ancora: "Le attuali migrazioni non sono un fenomeno marginale, che esige solo risposte di emergenza, ma risultano essere un fenomeno strutturale, che coinvolge moltissime nazioni e incide profondamente nella vita sociale, culturale e religiosa degli Stati di partenza e di arrivo". Inoltre Padre Blume ha ricordato l'opera svolta dalla Chiesa a favore dei migranti, in particolare a partire dal XIX secolo, attraverso i singoli, congregazioni ed istituzioni.

  Padre Blume ha ricordato inoltre che nonostante i problemi derivanti dall'immigrazione, "lo spirito autenticamente cristiano di accoglienza darà stile e coraggio nell'affrontare questi problemi". Dobbiamo operare secondo l'esortazione evangelica: "'Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio'. (…) Benché vi siano molti problemi che i migranti devono affrontare nella società di arrivo, non vogliamo dimenticare le difficoltà che sorgono, per diversi motivi, in queste stesse società, anche fra i credenti cristiani". Essi "sono spesso profondamente turbati a causa delle nuove situazioni multiculturali create dalle migrazioni. (…) Alcuni di loro sono vittime delle disinformazioni o sperimentano qualche nostalgia del passato. Altri si sentono minacciati dalla perdita del lavoro o da altre insicurezze".

  Il Sotto-Segretario del Dicastero ha terminato il suo intervento ponendo in evidenza la necessità di una "trasformazione" delle istituzioni e delle persone. "Essere radicato in Cristo è ciò che permette alle singole culture di essere liberate dalla tendenza di pensare solo a se stesse e di discernere nella gente di altre culture la mano di Dio".
OP/MIGRANTI/…                             VIS 20021202 (770)

SE PERDIAMO IL SENSO DI DIO, PERDIAMO IL SENSO DELLA VITA


CITTA' DEL VATICANO, 1 DIC. 2002 (VIS). Al termine dell'incontro con la Comunità filippina residente in Roma, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è affacciato, alle 12:00 di questa mattina, alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro in questa Prima Domenica di Avvento.

  Ricordando che: "Inizia oggi, (…) un nuovo Anno liturgico", il Papa ha affermato: "Il Dio dell'Alleanza si è rivelato nella storia, e nella storia la Chiesa celebra il suo mistero di salvezza: l'Incarnazione, la Passione, la Morte e la Risurrezione del Signore Gesù Cristo".

  "Dio è il futuro dell'uomo e del mondo" - ha proseguito il Pontefice. "Se perde il senso di Dio, l'umanità si chiude al futuro e smarrisce inevitabilmente la prospettiva del suo pellegrinare nel tempo. Perché nascere, perché morire? Perché sacrificarsi, perché soffrire? A questi interrogativi il Cristianesimo offre una risposta appagante. Per questo Cristo è la speranza dell'umanità. È Lui il senso vero del nostro presente, perché è il nostro sicuro futuro".

  "L'Avvento" - ha affermato il Santo Padre - "ci ricorda che Egli è venuto, ma che anche verrà. E la vita dei credenti è continua e vigile attesa della sua venuta. L'invito a vigilare e ad attendere è oggi sottolineato con insistenza da San Marco, che, lungo tutto il nuovo anno liturgico, ci guiderà alla scoperta del mistero di Cristo".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai presenti in inglese, spagnolo e italiano.
ANG/AVVENTO/…                         VIS 20021202 (270)

MESSA DEL PAPA PER LA COMUNITÀ CATTOLICA FILIPPINA DI ROMA


CITTA' DEL VATICANO, 1 DIC. 2002 (VIS). Alle ore 10:00 di questa mattina, prima Domenica di Avvento, il Santo Padre ha celebrato la messa nell'Aula Paolo VI per la Comunità cattolica filippina residente a Roma, riprendendo così i consueti incontri con le parrocchie e le comunità della Diocesi.

  Nell'omelia, pronunciata in inglese, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha detto che l'esistenza di 39 centri pastorali a Roma dimostra "la sollecitudine della Chiesa per i fedeli filippini".

  "Rimaniamo fedeli" - ha affermato il Santo Padre - "al ricco patrimonio culturale e religioso che è parte integrale della vostra identità. Molti di voi hanno avuto la possibilità di trovare impiego qui in Italia ed hanno raggiunto un livello di vita che vi consente di aiutare i vostri familiari in patria. Per altri, tuttavia - e spero che non siano molti - la vostra condizione di immigranti ha portato seri problemi, quali la solitudine, la separazione dalle famiglie, la perdita dei valori tramandati dal passato e alle volte perfino la perdita della fede".

  "Vorrei rinnovare a tutti voi, in particolare alle numerose signore qui presenti, le parole di incoraggiamento che ho ascoltato nella Liturgia di oggi: Non perdetevi d'animo! Non dobbiamo indebolirci nella fede, perché il nostro Signore è vicino. Il fatto che voi siate immigranti vi rende ancora più cari a Gesù che, come ricordiamo durante l'Avvento, è venuto sulla terra per salvarci".

  Il Papa ha esortato la comunità filippina con queste parole: "Continuate, allora, con fiducia e determinazione, a percorrere il cammino della fede e della solidarietà. (…) La testimonianza di una vita autenticamente cristiana vi terrà uniti e continuerà a conquistarvi il rispetto e l'aiuto degli altri. Chiedo ai vostri datori di lavoro di accogliervi ed amarvi come cari fratelli e sorelle in Cristo. Tutti noi dobbiamo lavorare insieme per edificare la civiltà dell'amore".
HML/…/COMUNITÀ FILIPPINA                           VIS 20021202 (330)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2002 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accolto la richiesta presentata dal Cardinale Bernardin Gantin di essere dispensato dall'ufficio di Decano del Collegio Cardinalizio e dal titolo della Chiesa suburbicaria di Ostia, conservando solo il titolo della Chiesa suburbicaria di Palestrina.

- Ha approvato l'elezione fatta dai Cardinali dell'Ordine dei Vescovi del Decano del Collegio Cardinalizio nella persona del Cardinale Joseph Ratzinger, del titolo della Chiesa suburbicaria di Velletri-Segni, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e del Vice-Decano, nella persona del Cardinale Angelo Sodano, del titolo della Chiesa suburbicaria di Albano, Segretario di Stato.

- Ha nominato il Padre Joseph Oudeman, O.F.M. Cap., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Brisbane (superficie: 65.000; popolazione: 2.255.100; cattolici: 550.603; sacerdoti: 258; religiosi: 1.037; diaconi permanenti: 1), Australia. Il Vescovo eletto è nato a Brede (Paesi Bassi), nel 1942, ha fatto la prima professione religiosa nel 1962, quella perpetua nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel medesimo anno. Finora è stato Vice Parroco di Wynnum e Cappellano della comunità olandese dell'Arcidiocesi di Brisbane (Australia).

- Ha nominato Membri dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma ed il Cardinale Jan Pieter Schotte, C.I.C.M., Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi e Presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.

- Ha nominato il Monsignorer Pietro Parolin, Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, che è Consigliere di Nunziatura presso la medesima Sezione per i Rapporti con gli Stati.
RE:NA:NEA/…/…                             VIS 20021202 (220)

LETTERA PONTIFICIA PATRIARCA ECUMENICO BARTOLOMEO I


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2002 (VIS). Una Delegazione della Santa Sede, guidata dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, si trova oggi a Istanbul (Turchia), per le celebrazioni liturgiche della Festa di Sant'Andrea, Patrono del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, celebrata alla stessa data in Oriente ed in Occidente. Il Patriarcato invia ogni anno una Delegazione alla Chiesa di Roma, il 29 giugno, Festa dei Santi Patroni Pietro e Paolo, Apostoli.

  Al termine della Liturgia nella Chiesa di San Giorgio al Fanar, presieduta dal Patriarca Bartolomeo I, il Cardinale Kasper ha consegnato al Patriarca uno speciale Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II. Il programma della visita ad Istanbul della Delegazione della Santa Sede prevede conversazioni con la Commissione sinodale per le relazioni con la Chiesa cattolica del Patriarcato Ecumenico. Il Cardinale Kasper incontrerà i rappresentanti delle altre Chiese ad Istanbul ed anche il nuovo Rabbino Capo di Istanbul. Domani, prima Domenica d'Avvento, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani presiederà la liturgia eucaristica per la Comunità cattolica di Istanbul.

  Il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel suo Messaggio in lingua francese al Patriarca Bartolomeo I, scrive: "La fraternità dei due Apostoli Pietro ed Andrea, come pure la stessa ed unica vocazione alla quale furono chiamati mentre attendevano al loro quotidiano lavoro, ci invitano a ricercare insieme, giorno dopo giorno, la piena comunione, al fine di realizzare la nostra missione comune di riconciliazione in Dio e di promozione di un autentico spirito pacifico e cristiano, nel mondo attraversato da drammatiche lacerazioni e conflitti armati".

  "La fedeltà a Cristo dei due Santi Fratelli" - scrive ancora il Pontefice - "chiama le nostre comunità, nate dalla predicazione degli Apostoli e situate nella successione apostolica ininterrotta, ad impegnarsi per superare le difficoltà che impediscono ancora la concelebrazione eucaristica".

  "I nostri contatti, le nostre conversazioni e le nostre esperienze di collaborazione" - prosegue il Santo Padre - "sono tutti orientati verso un solo obiettivo: l'unità, condizione essenziale indicata dal Cristo, che deve caratterizzare i rapporti fra i suoi discepoli. Da parte sua, la Chiesa cattolica si è impegnata con convinzione in questo processo".

  Il Santo Padre ha infine affermato che: "è opportuno trovare forme più frequenti di comunicazione e di scambi regolari. (…) Come non ricordare in tale contesto la preoccupazione che mi sta tanto a cuore e che vostra Santità condivide, a saper rilanciare il dialogo teologico per una nuova fase, dopo le incertezze, le difficoltà e le esitazioni dell'ultimo decennio?".
MESS/FESTA SANT'ANDREA/KASPER:BARTOLOMEO I     VIS 20021202 (430)

IL PAPA ACCETTA RINUNCIA DECANO COLLEGIO CARDINALIZIO


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2002 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo  della Lettera con la quale il Santo Padre Giovanni Paolo II ha accolto le dimissioni presentate dal Cardinale Bernardin Gantin, dall'incarico di Decano del Collegio Cardinalizio e del titolo della Chiesa suburbicaria di Ostia. Nuovo Decano del Collegio Cardinalizio sarà il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

  "Desidero innanzitutto confidarLe che hanno avuto profonda eco nel mio animo" - scrive il Santo Padre - "i sentimenti di devozione che Ella, con grande confidenza, ha una volta ancora espresso nel Suo scritto, (…) sapendo che essi sono la conferma, secondo il motto del Suo stemma episcopale 'In tuo sancto servitio', di tutta una vita spesa a servizio del Signore, in profonda comunione di pensiero e di affetto con il Successore di Pietro".

  Giovanni Paolo II ricorda che il Cardinale Gantin ha manifestato "il desiderio di poter essere dispensato, al compimento degli ottant'anni, dal compito di Decano del Collegio Cardinalizio", per poter far ritorno in patria, in Benin, "così da poter ancora recare un contributo utile alla vita della Chiesa nel Paese" e "rendere là una incisiva testimonianza in favore del Vangelo".

  "In considerazione di tutto ciò" - conclude il Santo Padre - "ho deciso di accedere alla duplice petizione che Ella mi ha presentato, volendo con questo gesto testimoniarLe anche la viva riconoscenza che porto nel cuore per tutto l'aiuto che in questi anni mi ha generosamente offerto".
GPII-LETTERA/…/GANTIN                     VIS 20021202 (260)

DON CARLO GNOCCHI: INDIMENTICABILE MAESTRO DI VITA


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2002 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al pellegrinaggio della "Fondazione Don Carlo Gnocchi", che quest'anno festeggia il centenario della nascita del Fondatore e il cinquantesimo anniversario dell'istituzione della Fondazione.

  Giovanni Paolo II ha ricordato che Don Carlo Gnocchi fu "educatore di giovani sin dall'inizio del suo ministero sacerdotale". Durante la seconda guerra mondiale fu cappellano volontario e "si prodigò con eroica carità verso i feriti e i moribondi, e maturò il disegno di una grande opera destinata ai poveri, agli orfani e agli sventurati. Nacque così la Fondazione 'Pro Juventute', attraverso la quale egli moltiplicò iniziative sociali ed apostoliche a favore dei tanti orfani di guerra e piccoli mutilati per lo scoppio di ordigni bellici".

  "'Restaurare la persona umana'" - ha detto il Santo Padre - "è il principio che continua ad ispirarvi, in fedeltà allo spirito di Don Carlo Gnocchi", il cui processo di beatificazione è iniziato nel 1987. "Egli era convinto che non basta assistere il malato; occorre 'restaurarlo', promuovendolo attraverso pertinenti terapie atte a fargli recuperare la fiducia in se stesso. Se ciò esige un aggiornamento tecnico e professionale, domanda ancor più un costante supporto umano e soprattutto spirituale".

  Il Papa ha salutato gli operatori, i volontari, gli ex alunni e gli amici della famiglia spirituale di Don Carlo Gnocchi, i membri dell'Associazione Nazionale Alpini e l'Associazione Nazionale Donatori Organi, i rappresentanti degli Istituti religiosi maschili e femminili, che continuano a seguire "le orme di questo indimenticabile maestro di vita".

  "Il suo messaggio" - ha concluso il Pontefice - "rappresenta oggi una singolare profezia di solidarietà e di pace. Servendo infatti gli ultimi e i piccoli in modo disinteressato, si contribuisce a costruire un mondo più accogliente e solidale".
AC/DON CARLO GNOCCHI/…                     VIS 20021202 (310)

LETTERE CREDENZIALI NUOVO AMBASCIATORE BOSNIA ERZEGOVINA


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2002 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il Signor Ivan Misic, nuovo Ambasciatore di Bosnia ed Erzegovina presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Nel discorso al diplomatico in lingua bosniaca, il Papa ha ricordato la sua Visita pastorale a Sarajevo del 1997, compiuta poco dopo il termine della guerra che sconvolse la regione.

  Il Santo Padre ha detto: "Colgo volentieri l'occasione per confermare la mia costante vicinanza agli amati Popoli della Bosnia ed Erzegovina, che non solo hanno subito un sistema politico basato su un'ideologia in contrasto con i valori iscritti nello spirito umano, ma anche una lunga e dolorosa guerra". Il Papa ha ricordato che: "l'impegno di buona volontà ha portato al raggiungimento dell'Accordo di Washington (…) e degli Accordi di Dayton. (…) Tutto questo ha fatto sì che le armi ora tacciono. Occorre però lavorare intensamente per costruire e rendere efficace la pace nella giustizia, risolvendo problemi legati al futuro del Paese. Tra questi, la questione dei profughi e degli esuli".

  "Sono necessari" - ha proseguito il Pontefice - "programmi concreti che partano dalla persona e dal rispetto della sua dignità, che offrano la possibilità di lavorare (…) che promuovano il dialogo e la collaborazione tra le varie componenti della società".

  Il Santo Padre ha dichiarato che: "La democrazia è un compito esigente, che richiede moralità, onestà, sensibilità umana, saggezza, pazienza, rispetto per gli altri, disponibilità a rinunciare ogni qualvolta lo richieda il bene comune, ferma volontà di esporre e non imporre i propri punti di vista e idee. Tale compito è ancora più esigente in un Paese multietnico, multiculturale e multireligioso, quale è appunto la Bosnia ed Erzegovina".

  Il Papa ha affermato ancora che indispensabile è pure "una vera riconciliazione e un sincero perdono. (…) È vero che non si può cancellare dalla memoria quanto è accaduto nel passato, ma si può e si devono liberare i cuori dal rancore e dalla vendetta. La memoria degli errori e delle ingiustizie resti come monito esigente a non ripetere né gli uni né le altre. (…) La Chiesa della Bosnia ed Erzegovina è già al lavoro ed offre il suo contributo alla riconciliazione e al perdono. (…) La Chiesa si sforza di promuovere la formazione delle nuove generazioni attraverso scuole aperte a chiunque voglia accedere all'istruzione dell'obbligo e a quella media superiore".

  "È richiesto l'apporto di tutti per consolidare una società che ripudia ogni tentazione di favorire qualcuno a scapito degli altri; una società pronta ad assicurare a tutti l'uguaglianza effettiva e attenta al rispetto dei diritti, delle libertà e dell'identità di ciascuno".

  Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha, quindi, parlato del "dramma dei numerosi profughi ed esuli desiderosi di tornare alle loro case" che "si vedono negato il diritto di vivere serenamente sul loro suolo natio. (…) Tali persone giustamente chiedono garanzie per la loro incolumità, nonché la creazione di condizioni politiche, sociali ed economiche accettabili. Domandano, inoltre, la restituzione dei beni, dei quali sono stati privati con violenza durante la guerra".

  Infine il Papa ha ribadito che nessun problema può esser risolto con la violenza, con il male commesso contro persone indifese. Mettere in pratica l'insegnamento della "Gaudium et spes" sulla pace, ha sottolineando infine il Pontefice, comporta: "la volontà di riparare e correggere con opportuni interventi politici ed economici sia a livello locale che istituzionale le ingiustizie commesse". Infine, il Papa ha auspicato che i Paesi del vecchio Continente e la Comunità internazionale non manchino di offrire gli aiuti necessari a favore della Bosnia ed Erzegovina.
CD/LETTERE CREDENZIALI/BOSNIA ED ERZEGOVINA     VIS 20021202 (600)
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