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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 30 dicembre 2003

ASSASSINIO DEL NUNZIO APOSTOLICO IN BURUNDI


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato della Segreteria di Stato, pubblicato nel tardo pomeriggio di lunedì 29 dicembre, sull'assassinio dell'Arcivescovo Michael Courtney, Nunzio Apostolico in Burundi:

"Il tragico fatto è accaduto a Minago, località a 50 chilometri dalla capitale Bujumbura, dove il Presule si era recato per impegni pastorali".

"L'auto su cui questo pomeriggio il Rappresentante Pontificio viaggiava assieme ad un sacerdote, ferito nell'agguato, all'autista e ad un'altra persona, è stata fatta segno di colpi d'arma da fuoco provenienti da una collina lungo la strada. Trasportato con grande difficoltà al più vicino ospedale di Bujumbura, Monsignor Courtney non ha più ripreso conoscenza a causa delle gravi ferite. L'estesa emorragia intervenuta a seguito dell'agguato non ha potuto essere arrestata. Nonostante l'opera dei medici, il Presule è deceduto durante un intervento chirurgico d'emergenza".

"Il Santo Padre, appreso l'accaduto, si è subito raccolto in preghiera affidando a Cristo Buon Pastore l'anima di questo fedele e generoso servitore della Chiesa e della Santa Sede, morto nell'esercizio della difficile missione affidatagli. Ha fatto poi giungere ai familiari del compianto Arcivescovo i suoi profondi sentimenti di partecipazione al dolore che li ha colpiti".

"Monsingor Michael Aidan Courtney, di origine irlandese, era stata nominato da Sua Santità Giovanni Paolo II Nunzio Apostolico in Burundi il 18 agosto 2000. In precedenza aveva prestato la sua qualificata opera nelle Rappresentanze Pontificie in Africa Meridionale, Senegal, India, Jugoslavia ed Egitto. Prima della nomina a Bujumbura, per quasi cinque anni aveva svolto la funzione di Osservatore Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo".

"Con la morte di Monsignor Courtney si allunga l'elenco dei missionari e delle missionarie che, nel corso del 2003, hanno dato la vita per il Vangelo. E a questo elenco di vite generose si aggiunge ora, per la prima volta, anche il nome di un Rappresentante Pontificio. Il Signore doni loro il riposo eterno".
…/ASSASSINIO NUNZIO/COURTNEY VIS 20031230 (330)

TELEGRAMMA CORDOGLIO ASSASSINIO ARCIVESCOVO COURTNEY


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha fatto pervenire all'Arcivescovo Simon Ntamwana, di Gitega, Presidente della Conferenza Episcopale del Burundi, per l'uccisione, nel pomeriggio di ieri, dell'Arcivescovo Michael A. Courtney, Nunzio Apostolico in Burundi:

"Profondamente addolorato dalla triste notizia della morte violenta di Sua Eccellenza Monsignor Michael A. Courtney, Nunzio Apostolico in Burundi, desidero esprimere alla Conferenza Episcopale ed alla Chiesa cattolica in Burundi, la mia vicinanza spirituale ed il mio vivo cordoglio. Prego il Signore della Vita di accogliere nel suo Regno di luce e di pace colui che per più di tre anni ha trasmesso la sollecitudine quotidiana del Successore di Pietro a tutto il popolo del Burundi ed invito ognuno ad impegnarsi giorno dopo giorno alla sequela di Cristo per rifiutare la violenza che è via senza futuro, e per costruire una pace duratura fondata sulla giustizia, sul rispetto delle persone e la sicurezza di tutti. In segno di conforto impartisco la Benedizione Apostolica a tutte le persone toccate da questa tragedia, affinché Dio vi conservi nella pace e nella speranza".
TGR/ASSASSINIO NUNZIO/NTAMWANA VIS 20031230 (200)

OFFERTA DEL PAPA AL POPOLO IRANIANO


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2003 (VIS). Un Comunicato del Pontificio Consiglio "Cor Unum" annuncia: "Il Santo Padre, dopo le parole pronunciate nel corso dell'Angelus del 28 dicembre, con le quali ha invitato alla generosità nei confronti delle popolazioni colpite dal devastante terremoto nella regione di Bam (Iran), ha voluto inviare - tramite il Pontifico Consiglio "Cor Unum" - un segno concreto di solidarietà al Popolo iraniano".

"Con questo gesto" - si legge nel Comunicato - "Sua Santità desidera sostenere ed incoraggiare, attraverso le strutture cattoliche presenti in quella Nazione, l'opera di soccorso per quanti soffrono a causa delle conseguenze del catastrofico sisma".

"Cor Unum" è l'ufficio della Curia che coordina le attività delle organizzazioni, associazioni e gruppi ecclesiali impegnati in ambito sociale e caritativo a favore delle popolazioni, nei paesi colpiti da calamità naturali e da guerre, e della promozione umana nei paesi in via di sviluppo.
…/TERREMOTO IRAN/CON-CU VIS 20031230 (160)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL PAPA PER IL MESE DI GENNAIO


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2003 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Giovanni Paolo II per il mese di gennaio è la seguente: "Perché tutti gli uomini si riconoscano membri dell'unica famiglia di Dio e cessino fra loro guerre, ingiustizie e discriminazioni".

L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché ogni giovane Chiesa di missione si impegni per la formazione degli operatori pastorali".
GP-INTENZIONI PREGHIERA/GENNAIO/… VIS 20031230 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Velasio De Paolis, C.S., Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, elevandolo in pari tempo alla dignità episcopale. Il Vescovo eletto, nato nel 1935 a Sonnino (Latina), entrato nella Congregazione dei Missionari di San Carlo (Scalabriniani), ha emesso la professione perpetua nel 1958 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1961. Fino ad ora Decano della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana, succede all'Eccellentissimo Monsignore Francesco Saverio Salerno, del quale il Santo Padre ha accolto la rinuncia dal medesimo incarico, presentata per raggiunti limiti d'età.
NA/…/SALERNO:DE PAOLIS VIS 20031230 (70)

lunedì 29 dicembre 2003

SANTA MESSA NOTTE NATALE: CRISTO VIENE A PORTARCI LA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 25 DIC. 2003 (VIS). A mezzanotte, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Notte per la Solennità del Natale del Signore 2003, concelebrata con trenta Cardinali. Durante il canto del "Gloria in excelsis Deo", alcuni bambini provenienti dai diversi Continenti, hanno presentato un omaggio floreale all'immagine di Gesù Bambino.

Nell'omelia il Santo Padre Giovanni Paolo II ha affermato che nelle parole del Profeta Isaia "Puer natus est nobis, filius datus est nobis", "è racchiusa la verità del Natale, che in questa notte insieme riviviamo. Nasce un Bambino. Apparentemente, uno dei tanti bambini del mondo. Nasce un Bambino in una stalla di Betlemme. Nasce dunque in una condizione di estremo disagio: povero tra i poveri. Ma Colui che nasce è 'il Figlio' per eccellenza. (…) Anche noi, come gli anonimi e fortunati pastori, accorriamo ad incontrare Colui che ha cambiato il corso della storia".

"O Bambino, che hai voluto avere per culla una mangiatoia; o Creatore dell'universo, che Ti sei spogliato della gloria divina; o nostro Redentore, che hai offerto il tuo corpo inerme come sacrificio per la salvezza dell'umanità! Il fulgore della tua nascita illumini la notte del mondo. La potenza del tuo messaggio d'amore distrugga le orgogliose insidie del maligno. Il dono della tua vita ci faccia comprendere sempre più quanto vale la vita di ogni essere umano".

"Troppo sangue scorre ancora sulla terra! Troppa violenza e troppi conflitti turbano la serena convivenza delle nazioni! Tu vieni a portarci la pace. Tu sei la nostra pace! Tu solo puoi fare di noi 'un popolo puro' che ti appartenga per sempre, un popolo 'zelante nelle opere buone'".

Il Papa ha chiesto a Maria, che veglia sull'Onnipotente suo Figlio, di donarci i suoi "occhi per contemplarlo con fede", di donarci il suo cuore "per adorarlo con amore. Nella sua semplicità, il Bambino di Betlemme ci insegna a riscoprire il senso vero della nostra esistenza".

"O Notte Santa, tanto attesa, che hai unito Dio e l'uomo per sempre! Tu riaccendi in noi la speranza. Tu ci riempi di estasiato stupore. Tu ci assicuri" - ha concluso il Santo Padre - "il trionfo dell'amore sull'odio, della vita sulla morte. Per questo restiamo assorti e preghiamo".
HML/MESSA NOTTE NATALE/… VIS 20031229 (390)

ANGELUS: RICORDO COMUNITÀ CRISTIANE PERSEGUITATE


CITTA' DEL VATICANO, 26 DIC. 2003 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, festa di Santo Stefano Protomartire, il Santo Padre Giovanni Paolo II è apparso alla finestra del suo studio privato nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Ricordando che Santo Stefano "Venne lapidato per false accuse simili a quelle rivolte contro Gesù stesso e, come il Maestro, morì perdonando i suoi uccisori", il Santo Padre ha affermato che "La Chiesa, chiama il giorno del martirio 'dies natalis', La morte del martire, infatti, è una nascita al Cielo, in forza della morte e risurrezione di Cristo. Ecco perché è tanto significativo celebrare il primo Martire nel giorno dopo Natale: quel Gesù, che è nato a Betlemme, ha dato la vita per noi affinché noi pure, rinati 'dall'alto' per la fede e il Battesimo, fossimo disposti a sacrificare la nostra per amore dei fratelli".

Giovanni Paolo II ha ricordato in particolare "le comunità cristiane che subiscono persecuzione, e tutti i fedeli che soffrono per la fede. Il Signore dia loro la forza della perseveranza e la capacità di amare anche coloro che li fanno soffrire".

"Maria, Madre e discepola del suo Figlio Gesù, accompagna il cammino di ogni cristiano" - ha concluso il Papa - "Ci aiuti Lei, la Regina dei Martiri, ad essere anche noi 'martiri', cioè in ogni occasione testimoni dell'amore di Cristo che in questi giorni contempliamo Bambino nel presepe".
ANG/STEFANO:MARTIRI/… VIS 20031229 (250)

NVOCAZIONE AL SIGNORE SALVARCI GUERRE E CONFLITTI ARMATI


CITTA' DEL VATICANO, 25 DIC. 2003 (VIS). Nel tradizionale Messaggio di Natale rivolto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro, il Papa ha invocato Dio affinché salvi l'umanità dalle guerre e dai conflitti armati e dalla piaga del terrorismo e della violenza.

Giovanni Paolo II ha affermato che con la nascita del Salvatore: "Un'onda di tenerezza e di speranza ci riempie l'animo, insieme a un prepotente bisogno di intimità e di pace. (…) Accanto al presepe l'albero di Natale, con lo sfolgorio delle sue luci, ci ricorda che con la nascita di Gesù rifiorisce l'albero della vita nel deserto dell'umanità. Il presepe e l'albero: simboli preziosi, che tramandano nel tempo il senso vero del Natale!".

Il Figlio di Dio, ha detto ancora il Papa, "è entrato nella storia di ogni persona che vive sulla faccia della terra. Ormai è presente nel mondo come unico Salvatore dell'umanità. Per questo noi lo preghiamo: Salvator mundi, salva nos!".

"Salvaci" - ha invocato il Santo Padre - "dai grandi mali che lacerano l'umanità in questi inizi del terzo millennio. Salvaci dalle guerre e dai conflitti armati che devastano intere regioni del globo, dalla piaga del terrorismo e dalle molte forme di violenza che straziano persone deboli ed inermi. Salvaci dallo scoraggiamento nell'affrontare i cammini della pace, difficili sì, ma possibili e perciò doverosi; cammini urgenti sempre e dovunque, soprattutto nella Terra dove sei nato Tu, Principe della Pace".

Il Santo Padre ha chiesto alla Vergine di renderci "capaci di riconoscere nel Bambino, che stringi fra le braccia, il Salvatore annunciato, che reca a tutti la speranza e la pace. Insieme a te lo adoriamo e fiduciosi diciamo: abbiamo bisogno di Te, Redentore dell'uomo, che conosci le attese e le ansie del nostro cuore. Vieni e resta con noi, Signore! La gioia del tuo Natale giunga fino agli estremi confini dell'universo!".

Al termine del Messaggio il Papa ha augurato il Buon Natale in 62 lingue ai fedeli che affollavano Piazza San Pietro e a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione ed infine ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".
MESS/URBI ET ORBI/… VIS 20031229 (360)

DIFESA E PROMOZIONE FAMIGLIA BENE FONDAMENTALE SOCIETÀ


CITTA' DEL VATICANO, 28 DIC. 2003 (VIS). Oggi, Festa della Sacra Famiglia, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato alle migliaia di pellegrini riuniti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus che: "Alla scuola di Nazareth ogni famiglia impara ad essere fucina di amore, di unità e di apertura alla vita".

"Nel nostro tempo," - ha affermato il Santo Padre - "un mal inteso senso dei diritti viene talvolta a turbare la natura stessa dell'istituto familiare e del vincolo coniugale. Occorre che a tutti i livelli si congiungano gli sforzi di quanti credono nell'importanza della famiglia basata sul matrimonio. Si tratta di una realtà umana e divina che va difesa e promossa come bene fondamentale della società".

Giovanni Paolo II ha precisato che i cristiani, come ricorda il Concilio Vaticano II, "attenti ai segni dei tempi devono adoperarsi 'per sviluppare diligentemente i valori del matrimonio e della famiglia'. (…) Occorre proclamare con gioia e coraggio il Vangelo della famiglia. Eleviamo a tal fine la nostra comune preghiera a Gesù, Maria e Giuseppe per tutte le famiglie, in particolare per quelle in difficoltà materiali e spirituali".

Infine il Papa ha chiesto di pregare per le vittime del terremoto che ha colpito l'Iran ed ha invitato "le Organizzazioni internazionali, e specialmente quelle caritative cattoliche, a venire incontro con generosità ai nostri fratelli e sorelle iraniani colpiti da così grave catastrofe. La solidarietà del mondo intero, particolarmente sentita nel clima natalizio, renda meno drammatica la loro situazione".
ANG/SACRA FAMIGLIA/… VIS 20031229 (260)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo José Luis Dibildox Martínez, finora Vescovo di Tarahumara (Messico), Vescovo della Diocesi di Tampico (superficie: 22.671; popolazione: 1.183.640; cattolici: 1.110.620; sacerdoti: 111; religiosi: 178), Messico. Il Vescovo Dibildox Martínez succede al Vescovo Rafael Gallardo García, O.S.A., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Francisco Javier Chavolla Ramos, finora Vescovo di Matamoros (Messico), Vescovo di Toluca (superficie: 7.917; popolazione: 3.234.580; cattolici: 2.878.775; sacerdoti: 287; religiosi: 483), Messico.

- Ha nominato il Vescovo Jesús Murgui Soriano, finora Ausiliare di Valencia (Spagna), Vescovo di Mallorca (superficie: 3.604; popolazione: 702.122; cattolici: 557.122; sacerdoti: 403; religiosi: 1.276; diaconi permanenti: 7), Spagna.

Mercoledì 24 dicembre è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Sacerdote Pavel Posád, finora Direttore Spirituale del Seminario di Olomouc (Repubblica Ceca), Vescovo della Diocesi di Litomerice (superficie: 9.380; popolazione: 1.310.476; cattolici: 189.200; sacerdoti: 119; religiosi: 105; diaconi permanenti: 13), Repubblica Ceca. Il Vescovo eletto, nato a Budkov (Repubblica Ceca) nel 1953, ordinato sacerdote nel 1977, succede al Vescovo Josef Koukl, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Paul Ponen Kubi, C.S.C., finora Vice-Provinciale della Congregazione di Santa Croce, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Mymensingh (superficie: 16.448; popolazione: 14.009.701; cattolici: 65.220; sacerdoti: 26; religiosi: 121), Bangladesh. Il Vescovo eletto è nato a Dewachala (Bangladesh), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986.
NER:RE:NEA/…/… VIS 20031229 (220)

TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE VITTIME TERREMOTO IN IRAN


CITTA' DEL VATICANO, 27 DIC. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio inviato, a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II, dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, al Nunzio Apostolico in Iran, Arcivescovo Angelo Mottola, per le numerose vittime del terremoto che ha colpito la regione di Bam (Iran), il 26 dicembre scorso:

"Appresa con profondo dolore la notizia del terremoto che ha colpito la regione di Bam in Iran, causando numerose vittime, il Santo Padre esprime la sua vicinanza spirituale alle persone colpite da questa terribile tragedia. Egli raccomanda i defunti alla misericordia dell'Onnipotente e assicura a tutti i superstiti ed ai loro familiari la sua partecipazione. Il Papa presenta le sue sincere condoglianze alle Autorità del Paese ed al popolo iraniano, invitando la Comunità internazionale a manifestare in maniera concreta sostegno e solidarietà verso quanti sono stati provati da questo dramma. Non dimenticando le persone che prendono coraggiosamente parte alle operazioni di soccorso, Sua Santità invoca su tutti coloro che sono stati colpiti da questa immane tragedia, il sostegno delle Benedizioni divine".
TGR/TERREMOSTO IRAN/SODANO VIS 20031229 (190)

martedì 23 dicembre 2003

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Sua Beatitudine il Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Il Cardinale Edmund Casimir Szoka, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
AP/…/… VIS 20031223 (60)

GIORNATA MIGRANTE E RIFUGIATO: MIGRAZIONI IN VISIONE DI PACE


CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la XC Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sul tema: "Migrazioni in visione di pace", che sarà celebrata, nel corso del 2004, nelle diverse Chiese locali, nel giorno stabilito dalle rispettive Conferenze Episcopali.

Nel Messaggio, datato 15 dicembre, il Papa scrive: "Ci stiamo, purtroppo, abituando a vedere il peregrinare sconsolato degli sfollati, la fuga disperata dei rifugiati, l'approdo con ogni mezzo di migranti nei Paesi più ricchi in cerca di soluzioni per le loro tante esigenze personali e familiari. Ecco allora la domanda: come parlare di pace, quando si registrano costantemente situazioni di tensione in non poche regioni della Terra? E come il fenomeno delle migrazioni può contribuire a costruire fra gli uomini la pace?".

Ribadendo che la pace: "Non è unicamente assenza di conflitti", il Santo Padre esorta a compiere "gesti e sforzi concreti di perdono e di riconciliazione", superando "contrasti e divisioni. (…) Non ci può essere vera pace senza giustizia e senza rispetto dei diritti umani".

"Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria".

Giovanni Paolo II ricorda che: "Esiste certamente anche il diritto ad emigrare. (…) Spetta ovviamente ai Governi regolare i flussi migratori nel pieno rispetto della dignità delle persone e dei bisogni delle loro famiglie, tenendo conto delle esigenze delle società che accolgono gli immigrati".

"Nessuno resti insensibile dinanzi alle condizioni in cui versano schiere di migranti!" - esclama il Santo Padre e sottolinea che è doveroso: "Riconoscere il lodevole sforzo compiuto da non poche organizzazioni pubbliche e private per alleviare le preoccupanti situazioni venutesi a creare in più regioni del Globo. Né si può tralasciare di denunciare il traffico praticato da sfruttatori senza scrupoli che abbandonano in mare, su imbarcazioni precarie, persone alla disperata ricerca di un futuro meno incerto".

Il Papa afferma inoltre che, nonostante i problemi sopra descritti, "il mondo dei migranti è in grado di offrire un valido contributo al consolidamento della pace. Le migrazioni possono infatti agevolare l'incontro e la comprensione tre le civiltà, oltre che fra le persone e le comunità".

"Se si favorisce un'integrazione graduale fra tutti i migranti" - scrive ancora il Pontefice - "si corre meno il rischio che gli immigrati si concentrino formando veri e propri 'ghetti', dove isolarsi dal contesto sociale, finendo a volte per alimentare addirittura il desiderio di conquistare gradualmente il territorio".

Giovanni Paolo II conclude il Messaggio affermando: "Se il 'sogno' di un mondo in pace è condiviso da tanti, se si valorizza l'apporto dei migranti e dei rifugiati, l'umanità può divenire sempre più famiglia di tutti e la nostra Terra una reale 'casa comune'".
MESS/GIORNATA MIGRANTE E RIFUGIATO/… VIS 20031223 (490)

lunedì 22 dicembre 2003

DECRETI DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, in presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II, dei Membri della Congregazione delle Cause dei Santi e dei Postulatori delle rispettive cause, sono stati promulgati diciotto nuovi Decreti. Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione, ha letto un profilo biografico dei Beati e dei Servi e Serve di Dio.

I decreti riguardano le seguenti cause:

MIRACOLI

- Beato Giuseppe Manyanet y Vives, spagnolo, Sacerdote e Fondatore della Congregazione dei Figli della Sacra Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe (1833-1901).

- Beato Nimatullah Al-Hardini, al secolo Giuseppe Kassab, libanese, Sacerdote professo dell'Ordine Libanese Maronita (1808-1858).

- Beata Paola Elisabetta, al secolo Costanza Cerioli vedova Busecchi-Tassis, italiana, Fondatrice dell'Istituto della Sacra Famiglia e della Congregazione della Sacra Famiglia (1816-1865).

- Beata Gianna Beretta Molla, italiana, Madre di famiglia (1922-1962).

- Venerabile Servo di Dio Augusto Czartoryski, francese, Sacerdote professo della Società Salesiana di San Giovanni Bosco (1858-1893).

- Venerabile Serva di Dio Maria Guadalupe, al secolo Anastasia Guadalupe García Zavala, messicana, Confondatrice della Congregazione delle Ancelle di Santa Margherita Maria e dei Poveri (1878-1963).

- Venerabile Serva di Dio Nemesia Valle, al secolo Giulia, italiana, Suora professa dell'Istituto della Carità (1847-1916).

- Venerabile Serva di Dio Eusebia Palomino Yenes, spagnola, Religiosa professa dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1899-1935).

- Venerabile Serva di Dio Ludovica De Angelis, al secolo Antonina, italiana, Suora professa della Congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia (1880-1962).

- Venerabile Servo di Dio Carlo d'Austria, austriaco, Imperatore e Re (1887-1922).

- Venerabile Serva di Dio Alessandrina Maria Da Costa, portoghese, Laica, dell'Unione dei Cooperatori Salesiani (1904-1955).

VIRTÙ EROICHE

- Servo di Dio Clemente Augusto Von Galen, tedesco, Cardinale di Santa Romana Chiesa, Vescovo di Münster (1878-1946).

- Servo di Dio Luigi Biraghi, italiano, Sacerdote Diocesano e Fondatore dell'Istituto delle Suore di Santa Marcellina, dette Le Marcelline (1801-1879).

- Servo di Dio Luigi Monza, italiano, Sacerdote Diocesano e Fondatore dell'Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità (1898-1954).

- Servo di Dio Benigno di Santa Teresa del Bambin Gesù, al secolo Angelo Calvi, italiano, Sacerdote professo dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi (1909-1937).

- Serva di Dio Maria Teresa di Gesù, al secolo Maria Scrilli, italiana, Fondatrice della Congregazione delle Suore di Nostra Signora del Carmelo (1825-1889).

- Serva di Dio Rita Amata di Gesù, al secolo Rita Lopes De Almeida, portoghese, Fondatrice dell'Istituto delle Suore di Gesù Maria Giuseppe (1848-1913).

- Serva di Dio Maria Nazarena, al secolo Maria Majone, italiana, Confondatrice della Congregazione delle Suore del Divin Zelo (1869-1939).
CSS/DECRETI/SARAIVA VIS 20031222 (430)

MARIA CI AIUTA CAPIRE UMILTÀ, SILENZIO, STUPORE, GIOIA NATALE


CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2003 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II è apparso alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con le migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha detto: "Il Natale è ormai vicino. Mentre si danno gli ultimi ritocchi al presepe e all'albero natalizio, che sono presenti anche qui, in Piazza San Pietro, occorre predisporre l'animo a vivere intensamente questo grande mistero della fede".

"Negli ultimi giorni dell'Avvento, la liturgia dà in particolare risalto alla figura di Maria. Nel suo cuore, dal suo 'eccomi' pieno di fede, in risposta alla divina chiamata, ha preso inizio l'incarnazione del Redentore. Se vogliamo comprendere il significato autentico del Natale, è dunque a Lei che dobbiamo guardare, è Lei che dobbiamo invocare".

"Maria, la Madre per eccellenza" - ha detto infine il Santo Padre - "ci aiuta a capire le parole-chiave della nascita del suo divin figlio: umiltà, silenzio, stupore, gioia. Ci esorta, anzitutto, all'umiltà. Ci indica il valore del silenzio, che sa ascoltare il canto degli Angeli e il vagito del Bimbo, non soffocandoli nel chiasso e nella confusione. Insieme a Lei sosteremo dinanzi al presepe con intimo stupore, assaporando la gioia semplice e pura che quel Bambino reca all'umanità".
ANG/NATALE/… VIS 20031222 (230)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Paul Hinder, O.F.M.Cap., finora Definitore Generale dell'Ordine, Vescovo Ausiliare per il Vicariato Apostolico di Arabia (superficie: 3.143.669; popolazione: 42.250.000; cattolici: 1.400.000; sacerdoti: 40; religiosi: 68), Penisola Arabica. Il Vescovo eletto è nato a Lanterswill-Steherenberg (Svizzera) nel 1942, ha emesso la professione perpetua nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel 1967.

- Ha nominato Sua Eccellenza Monsignor Raffaello Funghini Presidente della Corte d'Appello dello Stato della Città del Vaticano.

- Ha nominato il Signor Joseph Stiglitz, che è Professore di Economia alla Columbia University (Stati Uniti d'America), Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

- Ha nominato il Signor Yves Quéré, che è Professore emerito di Fisica all'Ecole polytechnique di Parigi (Francia) e Co-Presidente dell'Inter-Academy Panel on International Issues di Trieste (Italia), Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze.
NEA:NA/…/… VIS 20031222 (160)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Dottor Ibrahim Rugova, Presidente delle Istituzioni provvisorie del Kosovo e Seguito.

- Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/…/… VIS 20031222 (60)

INAUGURAZIONE ISTITUTO DI DIRITTO CANONICO "SAN PIO X"


CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II al Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, in occasione dell'inaugurazione dell'Istituto di Diritto Canonico "San Pio X". Il Papa ricorda che nel 2003 ricorre il centenario dell'elezione al Pontificato di Pio X, Patriarca di Venezia dal 1893 al 1903, e tra le iniziative del Patriarcato per onorarne la memoria, si iscrive la creazione del nuovo Istituto, eretto dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica ed aggregato alla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce.

"Il nuovo Istituto" - scrive il Santo Padre - "fa parte dello 'Studium Generale Marcianum', iniziativa con cui la Chiesa in Venezia vuole approfondire e promuovere quella dimensione educativa e culturale che è intrinseca all'opera di evangelizzazione. (…) Attraverso lo 'Studium Generale Marcianum' i fedeli potranno offrire il loro contributo nella ricerca scientifica, nell'insegnamento e nello studio ai vari livelli dell'educazione, in dialogo aperto e costruttivo con tutti gli interlocutori sociali e culturali".

"Auspico" - conclude il Papa - "che, nell'attuale momento in cui la nuova Europa cerca di darsi un'identità, il lavoro dello 'Studium Generale Marcianum' possa ribadire e mostrare a tutti che ogni cultura è finalizzata all'uomo: 'La cultura è ciò per cui l'uomo, in quanto uomo, diventa sempre più uomo'. Possa la fede continuare ad irrigare il campo del mondo per far crescere una civiltà a misura dell'uomo!".
MESS/ISTITUTO:PIO X/SCOLA VIS 20031222 (190)

IL PAPA: LA PACE RESTA POSSIBILE E, SE POSSIBILE, È DOVEROSA


CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, ha avuto luogo il tradizionale incontro del Santo Padre con i Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, e Membri della Curia Romana per lo scambio degli auguri di Natale.

All'inizio del suo discorso il Papa, ricordando il primo incontro con i Membri della Curia Romana il 22 dicembre di 25 anni fa, ha voluto ringraziarli per il lavoro che essi prestano a servizio della Cattedra di Pietro.

"Unico è il fine per il quale tutti insieme ci affatichiamo" - ha affermato il Santo Padre - "annunciare il Vangelo di Cristo per la salvezza del mondo. È missione che vogliamo compiere con spirito di fede e con animo disposto al sacrificio, se necessario, fino alla 'passio sanguinis'. (…) Mai, pertanto, venga meno nel nostro ministero la fedeltà a Colui che ci ha intimamente associati al suo sacerdozio! Al centro della nostra esistenza ci sia sempre e solo Lui: Cristo! Con il passare degli anni si fa sempre più profonda in me questa consapevolezza: Gesù ci domanda di essere suoi testimoni, preoccupati unicamente della sua gloria e del bene delle anime".

Giovanni Paolo II ha ribadito che: "La consapevolezza dell'anelito di Cristo per l'unità dei credenti - 'ut unum sint' - mi ha infine spinto a intensificare i contatti ecumenici con i rappresentanti delle venerate Chiese ortodosse, con il Primate della Comunione Anglicana e con esponenti di altre Chiese e Comunità ecclesiali".

Riferendosi all'Europa, il Santo Padre ha sottolineando che: "il Continente europeo ha attraversato quest'anno e continua a vivere una fase cruciale della sua storia, mentre allarga i confini ad altri popoli e nazioni. È importante che l'Europa, arricchita nel corso dei secoli del tesoro della fede cristiana, confermi queste sue origini e ravvivi queste radici. Il contributo più importante che i cristiani sono chiamati a dare alla costruzione della nuova Europa è anzitutto quello della loro fedeltà a Cristo e al Vangelo".

"L'Europa" - ha proseguito il Pontefice - "ha bisogno in primo luogo di santi e di testimoni", fra i quali il Papa ha ricordato in particolare "Madre Teresa di Calcutta, icona del Buon Samaritano, che è divenuta per tutti, credenti e non credenti, messaggera di amore e di pace".

Infine il Papa ha detto: "Essere testimoni di pace; educare alla pace! Ecco un altro impegno quanto mai urgente per questo nostro tempo, che vede ancora addensarsi all'orizzonte rischi e minacce per la serena convivenza dell'umanità. (…) La pace resta possibile anche oggi e, se possibile, essa è doverosa. Ho voluto ripeterlo nel Messaggio per la prossima Giornata Mondiale della Pace".
AC/AUGURI CURIA/… VIS 20031222 (440)

venerdì 19 dicembre 2003

CRISTO PORTA IN DONO LA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto una rappresentanza di ragazzi e ragazze dell'Azione Cattolica Italiana, in visita a Roma in occasione del Santo Natale, ringraziandoli "per questa vostra gradita visita".

"Mancano pochi giorni al Natale" - ha detto il Papa - "questa grande festa che ci ricorda la nascita di Gesù. Duemila anni orsono Egli è venuto nel mondo per salvare l'intera umanità, e costantemente viene a visitarci. La Madonna, che a Betlemme lo ha dato alla luce, vi aiuti ad accoglierlo con generosità. Cristo porta in dono la pace. Chiedo a voi, cari ragazzi, di farvi messaggeri della sua pace nelle vostre famiglie e tra i vostri coetanei".

"Tornando a casa portate i miei auguri natalizi anche ai vostri cari e non dimenticatevi di pregare per il Papa".
AC/AZIONE CATTOLICA/… VIS 20031219 (150)

OMAGGIO GIURISTI VARIE PARTI MONDO AL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto questa mattina una Delegazione di giuristi, che in occasione del XXV anniversario di Pontificato, hanno voluto rendergli omaggio con il dono di un volume che raccoglie riflessioni e commenti ispirati agli insegnamenti pontifici. Al volume, intitolato: "Giovanni Paolo II: le vie della giustizia", hanno collaborato più di 420 giuristi di varie parti del mondo, tra cui studiosi di religione ebraica e musulmana.

Il Papa ha detto: "Vi accomuna tutti la convinzione che per tutelare l'uomo e la sua dignità, come pure per perseguire il bene comune e l'intesa tra i popoli, l'unica strada da percorrere è di far valere la 'forza' dello 'ius', nel doveroso rispetto di ogni persona, a qualunque cultura, lingua e religione appartenga".

"È quanto anch'io ho voluto sottolineare nel Messaggio per la prossima Giornata Mondiale della Pace, ricordando al tempo stesso l'importanza e l'urgenza di educare alla pace. Auspico vivamente che questa vostra opera contribuisca a meglio evidenziare il fondamentale dovere della tutela dei diritti umani, i pregi ma anche i limiti della globalizzazione, il valore dell'integrazione europea e della pace".
AC/LIBRO:GIUSTIZIA/… VIS 20031219 (200)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Rigoberto Corredor Bermúdez, finora Vescovo di Buenaventura (Colombia), Vescovo di Garzón (superficie: 9.667; popolazione: 461.000; cattolici: 447.000; sacerdoti: 81; religiosi: 191), Colombia.

- Ha nominato il Reverendo Don Lucas Van Looy, S.D.B., finora Vicario Generale della Società Salesiana di San Giovanni Bosco e del Rettore Maggiore, Vescovo di Gent (superficie. 2.995; popolazione: 1.400.000; cattolici: 1.174.000; sacerdoti: 821; religiosi: 2.891; diaconi permanenti: 64), Belgio. Il Vescovo eletto è nato a Tielen (Belgio), nel 1941, ha emesso la professione perpetua nel 1968 ed è stato ordinato sacerdote nel 1970. Succede al Vescovo Arthur Luysterman, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NER:RE/…/CORREDOR:VAN LOOY:LUYSTERMAN VIS 20031219 (140)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Bernard Barsi, di Monaco (Monaco), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Jean Bonfils, S.M.A., di Nice, con l'Ausiliare Vescovo Guy de Kérimel.

- Il Monsignore Gaston Pietri, Amministratore Diocesano di Ajaccio.

- Il Signor Fernando Estrada Sámano, Ambasciatore del Messico, in visita di congedo.

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AL:AP/…/… VIS 20031219 (90)

giovedì 18 dicembre 2003

IL PAPA AI VESCOVI FRANCESI SUL RINNOVAMENTO VITA SPIRITUALE


CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere i Vescovi, l'Amministratore Diocesano della Provincia di Marseille (Francia), e l'Arcivescovo di Monaco, a conclusione della Visita "ad Limina Apostolorum", ha dedicato il suo discorso al "rinnovamento della vita spirituale dei pastori, dei fedeli e delle comunità, che susciterà un nuovo slancio pastorale e missionario".

"In questa prospettiva" - ha affermato il Pontefice - "le persone impegnate nella vita consacrata ricoprono un ruolo fondamentale. La vita consacrata in tutte le sue forme, antiche e nuove, è un dono di Dio alla Chiesa. (…) Tengo a ripetere con forza e convinzione la necessità della vita consacrata per la Chiesa e per il mondo. In effetti una diocesi senza comunità di vita consacrata 'sarebbe priva di molti doni spirituali, di luoghi riservati alla ricerca di Dio, di attività apostoliche e di metodi pastorali specifici'".

In merito alla crisi che le comunità di vita consacrata attraversano in Francia, e citando i rapporti quinquennali stilati dai Vescovi, il Santo Padre ha precisato che essa: "è contraddistinta, in maniera più evidente nelle congregazioni apostoliche, dalla diminuzione progressiva e costante nel numero dei membri dei diversi Istituti, (…) e dallo scarso numero di aspiranti nei noviziati. (…) L'invecchiamento dei membri comporta inevitabili conseguenze sulla vita degli Istituti, sulla loro testimonianza, il governo e perfino sulle scelte legate alle missioni e sulla destinazione delle risorse". "Ora più che mai" - ha ribadito il Pontefice - "i responsabili degli istituti di vita consacrata devono essere attenti alla formazione permanente dei loro membri in particolare sul piano teologico e pastorale".

Il Santo Padre ha proseguito il suo discorso esprimendo contentezza nel "vedere che le Congregazioni si preoccupano di proporre il loro carisma ai laici, di tutte le età e condizioni, e di associarli alla loro missione".

Successivamente il Papa ha elogiato l'opera delle persone consacrate "in Francia e nei paesi più poveri del pianeta, particolarmente in Africa (…) nel campo della solidarietà verso gli emarginati, i bambini analfabeti, i ragazzi di strada, con le persone che conoscono la drammatica esperienza della precarietà e della povertà, con i malati di Aids (…), e ancora con gli immigrati e i rifugiati", ed ha esortato i responsabili delle Congregazioni "a non trascurare, né abbandonare troppo in fretta quei luoghi essenziali dove si trasmettono i valori umani e il Vangelo".

Il Papa ha ribadito numerose volte, nel suo discorso, la necessità di dedicare attenzione ai giovani, specialmente durante gli anni di formazione, e in particolare a coloro che sentono la vocazione alla vita religiosa. I giovani, ha detto il Papa, "hanno bisogno di testimoni coraggiosi che li chiamino a vivere il Vangelo ed a mettersi con generosità al servizio dei fratelli".

Giovanni Paolo II ha anche sottolineato l'esigenza di un proficuo dialogo fra Istituti e Congregazioni a livello nazionale e diocesano ed ha inteso sottolineare, fra le molteplici attività di queste comunità, "il loro eminente ruolo nella ricerca intellettuale nel Paese. I religiosi in Francia sono spesso stati importanti punti di riferimento in questo ambito".

"Nelle vostre Diocesi" - ha detto ancora il Santo Padre - "la vita consacrata presenta diverse sfaccettature, poiché in essa convivono fianco a fianco comunità antiche e nuove. (…) Le nuove comunità (…) rappresentano nuove possibilità per la Chiesa. Assistite dai Vescovi (...) esse hanno ancora bisogno di maturare, di radicarsi e di organizzarsi secondo le regole canoniche in vigore. (…) Gli Istituti antichi possono arricchirsi grazie al dialogo e allo scambio di doni con le fondazioni che nascono nella nostra epoca", mentre le nuove Comunità, "hanno un coraggio che talvolta manca agli Istituti esistenti da molto tempo".

Infine il Santo Padre ha affermato: "Siete numerosi nel sottolineare il ruolo importante delle comunità di vita contemplativa nelle vostre Diocesi. (…) Questi luoghi privilegiati (…) di accoglienza contribuiscono alla fecondità apostolica delle parrocchie, dei movimenti (…) e rappresentano per numerosi giovani e adulti punti di riferimento e spazi nei quali trovare solidi orientamenti per l'edificazione e il consolidamento della vita umana e spirituale".
AL/VITA CONSACRATA/FRANCIA VIS 20031218 (700)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Pier Giacomo Grampa, finora Rettore del Collegio Papio e Parroco-Arciprete di Ascona (Svizzera), Vescovo di Lugano (superficie: 2.811; popolazione: 282.181; cattolici: 235.669; sacerdoti: 288; religiosi: 634; diaconi permanenti. 5), Svizzera. Il Vescovo eletto è nato a Busto Arsizio (Milano), nel 1936 ed è stato ordinato sacerdote nel 1959. Il Vescovo Grampa succede al Vescovo Giuseppe Torti, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/GRAMPA:TORTI VIS 20031218 (100)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Jean-Pierre Cattenoz, di Avignon.

- Il Vescovo François-Xavier Loizeau, di Digne.

- Il Vescovo Dominique Rey, della Communautée de l'Emmanuel, di Fréjus-Toulon.

- Il Vescovo Jean-Michel di Falco, di Gap.

- La Signora Luvy Salerni Navas, Ambasciatore del Nicaragua in visita di congedo.

- Il Signor Ivan Misic, Ambasciatore di Bosnia ed Erzegovina, in visita di congedo.

- Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, con il Vescovo Brian Farrell, L.C., Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
AL:AP/…/… VIS 20031218 (120)

CELEBRAZIONI LITURGICHE NATALE PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2003 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso pubblico oggi il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel periodo natalizio:

DICEMBRE

- Mercoledì 24: Solennità del Natale del Signore. Alle ore 24:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Giovanni Paolo II celebrerà la Santa Messa della Notte.

- Giovedì 25: Solennità del Natale del Signore. Alle ore 12:00, dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana, il Santo Padre Giovanni Paolo II rivolgerà il Messaggio natalizio al mondo ed impartirà la Benedizione "Urbi et Orbi".

- Mercoledì 31: Alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Giovanni Paolo II presiederà i Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nel corso dei quali verrà cantato il tradizionale inno "Te Deum" a conclusione dell'anno civile.

GENNAIO

- Giovedì 1 gennaio 2004: Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e Giornata Mondiale della Pace, alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Giovanni Paolo II presiederà la Celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale in occasione della XXXVII Giornata Mondiale della Pace sul tema: "Un impegno sempre attuale: educare alla pace". La Liturgia Eucaristica sarà celebrata dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato.
GPII-CALENDARIO/CELEBRAZIONI NATALIZIE/… VIS 20031218 (220)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli deceduti nelle scorse settimane:

- Il Cardinale Paulos Tzadua, Arcivescovo emerito di Addis Abeba (Etiopia), l'11 dicembre, all'età di 82 anni.

- Il Vescovo Joseph Anthony Ferrario, emerito di Honolulu (Stati Uniti d'America), il 12 dicembre, all'età di 77 anni.

- Il Vescovo Luiz Roberto Gomes de Arruda, T.O.R., Prelato emerito di Guajará-Mirim (Brasile), il 6 dicembre, all'età di 89 anni.

- Il Vescovo Johannes Sudiarna Hadiwikarta, di Surabaya (Indonesia), il 13 dicembre, all'età di 59 anni.

- Il Vescovo Augustine Eugene Hornyak, O.S.B.M., Esarca Apostolico emerito per i fedeli ucraini residenti in Gran Bretagna, il 16 novembre, all'età di 84 anni.

- Il Vescovo William Edward Power, emerito di Antigonish (Canada), il 29 novembre, all'età di 88 anni.

- L'Arcivescovo Fernando Vargas Ruiz de Somocurcio, S.I., emerito di Arequipa (Perù), l'8 dicembre, all'età di 85 anni.
…/DECEDUTI/… VIS 20031218 (160)

mercoledì 17 dicembre 2003

17 MILIONI DI PARTECIPANTI ALLE UDIENZE PAPALI


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2003 (VIS). Una Nota pubblicata dalla Prefettura della Casa Pontificia comunica che nel corso dei 25 anni di Pontificato del Santo Padre Giovanni Paolo II, più di 17 milioni di pellegrini, provenienti da tutto il mondo, hanno partecipato alle Udienze Generali del Mercoledì.

Negli ultimi venticinque anni, due periodi in particolare hanno registrato un record di affluenza. Nel 1979, primo anno di Pontificato, 1585 milioni di persone hanno partecipato alle 45 Udienze del Mercoledì. Successivamente, durante il Grande Giubileo dell'Anno 2000, quasi un milione e mezzo di fedeli ha preso parte alle 45 Udienze Generali settimanali.
PD/STATISTICHE:UDIENZE/… VIS 20031217 (120)

GRAZIE DEL PAPA PELLEGRINI VALLE D'AOSTA ALBERI DI NATALE


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2003 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, nelle parole di saluto ai fedeli nelle diverse lingue, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ringraziato i pellegrini giunti dalla Valle d'Aosta, con il Vescovo Giuseppe Anfossi ed il Presidente della Regione, per il dono del grande albero di Natale collocato in Piazza San Pietro. Erano presenti anche corali e musicisti della Regione che hanno interpretato vari canti durante l'Udienza.

"Siete venuti a presentarmi il grande albero di Natale" - ha detto il Papa - "allestito in Piazza San Pietro e gli alberi collocati in quest'aula, nel Palazzo Apostolico e in altri ambienti del Vaticano. Essi sono un dono della vostra Regione Autonoma Valle d'Aosta. Vi ringrazio! Sono grato specialmente a quanti hanno reso possibile questo gradito omaggio natalizio, che ricorderà ai visitatori e ai pellegrini la nascita di Gesù, luce del mondo"
AG/ALBERI NATALE/VALLE D'AOSTA VIS 20031217 (160)

UDIENZA GENERALE: GESÙ VIENE PER RIMANERE CON NOI SEMPRE


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2003 (VIS). "Un Avvento di speranza" è stato il tema della catechesi del Santo Padre Giovanni Paolo II, per l'ultima Udienza Generale del 2003, tenutasi questa mattina nell'Aula Paolo VI.

Rivolgendosi ai 10.000 fedeli presenti, Giovanni Paolo II ha detto: "L'Avvento mantiene viva l'attesa di Cristo, che verrà a visitarci con la sua salvezza, realizzando appieno il suo Regno di giustizia e di pace. La annuale rievocazione della nascita del Messia a Betlemme rinnova nel cuore dei credenti la certezza che Dio tiene fede alle sue promesse. L'Avvento è, pertanto, potente annuncio di speranza, che tocca in profondità la nostra esperienza personale e comunitaria".

Sottolineando che "Ogni uomo sogna un mondo più giusto e solidale, dove degne condizioni di vita e una pacifica convivenza rendano armoniose le relazioni tra individui e tra popoli", il Santo Padre ha affermato: "Spesso, però non è così. (…) Il mistero del Natale, che fra pochi giorni rivivremo, ci assicura che Dio è l'Emmanuele - Dio con noi. Per questo non dobbiamo mai sentirci soli. Egli ci è vicino, si è fatto uno di noi nascendo nel grembo verginale di Maria. Ha condiviso il nostro pellegrinaggio sulla terra, garantendoci il raggiungimento di quella gioia e pace, a cui aspiriamo dal profondo del nostro essere".

Il Papa ha detto ancora che l'Avvento "pone in luce un secondo elemento della speranza, che riguarda più in generale il significato e il valore dell'esistenza. Non infrequentemente ci si chiede: chi siamo, dove andiamo, che senso ha ciò che compiamo sulla terra, che cosa ci attende dopo la morte? Vi sono obiettivi indubbiamente buoni e onesti: la ricerca di un maggiore benessere materiale, il perseguimento di mete sociali, scientifiche ed economiche sempre più avanzate. Ma bastano queste mete" - si è chiesto il Pontefice - "a soddisfare le aspirazioni più intime del nostro animo? La Liturgia di oggi ci invita ad allargare la visuale e a contemplare la Sapienza di Dio che esce dall'Altissimo".

Un terzo elemento caratteristico della speranza cristiana, ha detto il Papa, è che "All'uomo, (…) l'Avvento e soprattutto il Natale, ricordano che è Dio ad aver preso l'iniziativa di venirgli incontro. Facendosi bambino, Gesù ha assunto la nostra natura e ha stabilito per sempre la sua alleanza con l'intera umanità".

"Il senso della speranza cristiana, riproposta dall'Avvento" - ha concluso il Pontefice - "è quello dell'attesa fiduciosa, della disponibilità operosa e dell'apertura gioiosa all'incontro con il Signore. A Betlemme Egli è venuto per rimanere con noi, per sempre".
AG/AVVENTO/… VIS 20031217 (410)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Joseph Edra Ukpo, finora Vescovo di Ogoja (Nigeria), Arcivescovo Metropolita di Calabar (superficie: 7.753; popolazione: 2.301.762; cattolici: 189.537; sacerdoti: 38; religiosi: 44), Nigeria. L'Arcivescovo eletto succede all'Arcivescovo Brian David Usanga, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/UKPO:USANGA VIS 20031217 (70)

martedì 16 dicembre 2003

GUIDARE INDIVIDUI E POPOLI RISPETTO ORDINE INTERNAZIONALE


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha presentato il Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace 2004, sul tema: "Un impegno sempre attuale: educare alla pace". Sono intervenuti anche il Vescovo Giampaolo Crepaldi, Segretario, il Monsignor Frank J. Dewane, Sotto-Segretario ed il Dottor Giorgio Filibeck, Officiale del medesimo Pontificio Consiglio.

Il Cardinale Martino ha richiamato l'attenzione sul fatto che "il Santo Padre ha voluto inquadrare il tema del diritto internazionale - cuore del Messaggio - nel più ampio contesto dell'educazione alla pace".

"Il Messaggio si apre" - ha precisato - "con un accorato appello ai Capi delle Nazioni, ai Giuristi, agli Educatori della gioventù, agli uomini e donne tentati dal ricordo al terrorismo, invitando tutti a considerare che la pace è possibile e, se possibile, anche doverosa!".

La parte centrale del Messaggio, ha precisato il Cardinale, è dedicato al tema "dell'educazione alla legalità, intesa come necessità di 'guidare gli individui e i popoli a rispettare l'ordine internazionale'".

Il Messaggio, ha proseguito il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, "ricorda il principio secondo cui 'pacta sunt servanda'. Gli accordi liberamente sottoscritti devono essere onorati. (…) Risulta opportuno richiamare questa regola fondamentale, soprattutto nei momenti in cui si avverte la tentazione di fare appello al diritto della forza piuttosto che alla forza del diritto'".

Il Cardinale Martino ha affermato inoltre che: "Il Messaggio rileva come uno dei frutti più rilevanti del diritto internazionale sia stata dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, l'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite", che ha come cardine "'il divieto del ricorso alla forza'", con due sole eccezioni, "'il diritto naturale alla legittima difesa'" e "'il sistema di sicurezza collettiva'".

"Il dovuto riconoscimento è accompagnato dall'invito a 'una riforma' delle Nazioni Unite" - ha proseguito il Cardinale Martino - "che ponga l'Organizzazione in grado di funzionare efficacemente per il conseguimento dei propri fini statuari, tuttora validi".

Riferendosi alla lotta contro il terrorismo, il Santo Padre "offre due importanti indicazioni" - ha spiegato il Cardinale Martino - da un lato, rimuovere "le cause che stanno all'origine di situazioni di ingiustizia"; dall'altro, insistere "su un'educazione ispirata al rispetto per la vita umana in ogni circostanza". La seconda indicazione riguarda "il compito del diritto internazionale 'chiamato ad elaborare strumenti giuridici dotati di efficienti meccanismi di prevenzione, di monitoraggio e di repressione dei reati. In ogni caso, i Governi democratici ben sanno che l'uso della forza contro i terroristi non può giustificare la rinuncia ai principi di uno Stato di diritto".

"Il Santo Padre" - ha detto infine il Cardinale Martino - "sottolinea la necessità che il diritto internazionale non sia mai slegato da presupposti etici e morali. (…) Suo scopo essenziale è di sostituire 'alla forza materiale delle armi la forza morale del diritto'".

Il Messaggio del Santo Padre si conclude con questa affermazione: "Il valore della giustizia è completato dall'amore. 'Da sola, la giustizia non basta. (…) L'amore dovrà dunque animare ogni settore della vita umana, estendendosi anche all'ordine internazionale'".

Al termine della Conferenza Stampa, i giornalisti hanno posto al Cardinale Martino alcune domande relativamente alla riforma dell'O.N.U., alla luce della crisi irachena. "La necessità di un'autorità superiore" - ha risposto il Cardinale - "è già presente nella Lettera Enciclica 'Pacem in Terris'. Giovanni XXIII auspicava già questa riforma e Papa Paolo VI chiese che l'O.N.U. si conformasse alle esigenze del mondo di oggi. Giovanni Paolo II, nel discorso all'O.N.U. del 1995, auspicava il passaggio da organo amministrativo a punto di riferimento morale, nel quale trovasse ospitalità la famiglia delle nazioni. Questo principio è stato riaffermato anche nella lettera inviata dal Cardinale Sodano al Signor Kofi Annan, nel giugno scorso".

Alla domanda sull'opinione della Santa Sede sulla cattura di Saddam Hussein, il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha risposto: "La Santa Sede auspica che questa cattura e il processo che seguirà in sede appropriata, contribuiscano alla pacificazione ed alla democratizzazione dell'Iraq e serva a riparare ai danni di questa tragedia dell'umanità che è la guerra, come ha affermato Giovanni Paolo II". Relativamente all'ipotetica condanna a morte di Saddam, "il Santo Padre" - ha affermato il Cardinale Martino - "è stato sempre contrario alla pena di morte, come lo sono anche io".
…/MESSAGGIO GIORNATA MONDIALE PACE/MARTINO VIS 20031216 (740)

SANTITÀ DI VITA E ANELITO APOSTOLICO CARDINALE TZADUA


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto le Esequie del Cardinale Paulos Tzadua, Arcivescovo emerito di Addis Abeba (Etiopia), scomparso a Roma l'11 dicembre scorso, ad 82 anni. La Santa Messa è stata celebrata dal Cardinale Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio, insieme agli altri Porporati.

Il Papa ha detto nell'omelia che il defunto Cardinale fu: "Sacerdote e Vescovo zelante" che "ha speso la vita per Cristo e per la Chiesa. (…) Ad imitazione del suo Signore, si è fatto servitore dei fratelli, ponendo a loro disposizione le elette qualità di cui era dotato, come pure le vaste conoscenze acquisite mediante gli studi, specialmente in campo giuridico. Ma, al di là della fatica pastorale, egli ha soprattutto donato se stesso, dando prova ovunque di santità di vita e di costante anelito apostolico".

"Amiamo pensare a lui come a un generoso ed attivo Pastore di quella eletta porzione di Chiesa che è in Africa. (…) Il Popolo di Dio gli è debitore di una spiccata sollecitudine nei confronti del laicato, alla cui vocazione, formazione e missione si è sempre dimostrato spiccatamente attento, in fedeltà agli insegnamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II".
HML/FUNERALE CARDINALE TZADUA/RATZINGER VIS 20031216 (220)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato l'Arcivescovo Carlo Caffarra, finora Arcivescovo di Ferrara-Comacchio (Italia), Arcivescovo Metropolita di Bologna (superficie: 3.549; popolazione: 937.808; cattolici: 919.135; sacerdoti: 743; religiosi: 1.421; diaconi permanenti: 76), Italia. L'Arcivescovo Caffarra succede al Cardinale Giacomo Biffi, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/CAFFARRA:BIFFI VIS 20031216 (70)

"UN IMPEGNO SEMPRE ATTUALE: EDUCARE ALLA PACE"


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2003 (VIS). Oggi è stato pubblico il Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2004. Intitolato: "Un impegno sempre attuale: educare alla pace", il Documento è stato pubblicato in lingua italiana, francese, inglese, tedesca, spagnola e portoghese. Il Papa si rivolge ai "Capi delle Nazioni, che avete il dovere di promuovere la pace!", ai Giuristi, agli Educatori della gioventù ed "anche a voi mi rivolgo, uomini e donne che siete tentati di ricorrere all'inaccettabile strumento del terrorismo, compromettendo così alla radice la causa per la quale combattete!".

Il Messaggio, datato 8 dicembre, Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, si compone di dieci sezioni. Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:

"Una concreta iniziativa"

"1. Il primo mio Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, all'inizio del Gennaio del 1979, era centrato sul motto: 'Per giungere alla pace, educare alla pace'".

"Quel Messaggio di Capodanno si inseriva nel solco tracciato dal Papa Paolo VI, di v. m., il quale aveva voluto per il 1º Gennaio di ogni anno la celebrazione di una Giornata Mondiale di preghiere per la Pace".

"Nei venticinque anni di Pontificato, che il Signore mi ha finora concesso, non ho cessato di levare la mia voce, di fronte alla Chiesa ed al mondo, per invitare i credenti, come tutte le persone di buona volontà, a far propria la causa della pace, per contribuire a realizzare questo bene primario, assicurando così al mondo un'era migliore, nella serena convivenza e nel rispetto reciproco".

"L'umanità infatti ha più che mai bisogno di ritrovare la strada della concordia, scossa com'è da egoismi e da odi, da sete di dominio e da desiderio di vendetta".

"La scienza della pace".

"2. Gli undici Messaggi rivolti al mondo dal Papa Paolo VI hanno progressivamente tracciato le coordinate del cammino da compiere per raggiungere l'ideale della pace. (…) Anzi, di fronte al dramma delle guerre che, all'inizio del Terzo Millennio, ancora insanguinano le contrade del mondo, soprattutto in Medio Oriente, quegli scritti, in certi loro passaggi, assurgono al valore di moniti profetici".

"Il sillabario della pace"

"3. Da parte mia, (…) ho cercato di avanzare sul cammino intrapreso dal mio venerato Predecessore".

"È nata così una sintesi di dottrina sulla pace, che è quasi un sillabario su questo fondamentale argomento: un sillabario semplice da comprendere per chi ha l'animo ben disposto, ma al tempo stesso estremamente esigente per ogni persona sensibile alle sorti dell'umanità".

"Noi cristiani, l'impegno di educare noi stessi e gli altri alla pace lo sentiamo come appartenente al genio stesso della nostra religione. Per il cristiano, infatti, proclamare la pace è annunziare Cristo che è 'la nostra pace', è annunziare il suo Vangelo, che è 'Vangelo della pace', è chiamare tutti alla beatitudine di essere 'artefici di pace'".

"L'educazione alla pace"

"4. Nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1º Gennaio 1979 lanciavo già quest'appello : 'Per giungere alla pace, educare alla pace'. Ciò è oggi più urgente che mai, perché gli uomini, di fronte alle tragedie che continuano ad affliggere l'umanità, sono tentati di cedere al fatalismo, quasi che la pace sia un ideale irraggiungibile".

"La pace è possibile. (…) la pace è doverosa. Essa va costruita sui quattro pilastri indicati dal beato Giovanni XXIII nell'Enciclica 'Pacem in terris', e cioè sulla verità, la giustizia, l'amore e la libertà".

"L'educazione alla legalità"

"5. In questo compito di educare alla pace, s'inserisce con particolare urgenza la necessità di guidare gli individui ed i popoli a rispettare l'ordine internazionale e ad osservare gli impegni assunti dalle Autorità, che legittimamente li rappresentano".

"Fin dagli albori della civiltà i raggruppamenti umani che venivano formandosi ebbero cura di stabilire tra loro intese e patti che evitassero l'arbitrario uso della forza e consentissero il tentativo di una soluzione pacifica delle controversie via via insorgenti. Accanto agli ordinamenti giuridici dei singoli popoli si costituì così progressivamente un altro complesso di norme, che fu qualificato col nome di 'jus gentium' (diritto delle genti). Col passare del tempo, esso venne estendendosi e precisandosi alla luce delle vicende storiche dei vari popoli".

"A partire dal XVI secolo giuristi, filosofi e teologi si impegnarono nella elaborazione dei vari capitoli del diritto internazionale, ancorandolo a postulati fondamentali del diritto naturale. In questo cammino presero forma, con forza crescente, principi universali che sono anteriori e superiori al diritto interno degli Stati".

"Centrale fra tutti questi principi è sicuramente quello secondo cui 'pacta sunt servanda': gli accordi liberamente sottoscritti devono essere onorati. È questo il cardine ed il presupposto inderogabile di ogni rapporto fra parti contraenti responsabili. La sua violazione non può che avviare una situazione di illegalità e di conseguenti attriti e contrapposizioni che non mancherà di avere durevoli ripercussioni negative. Risulta opportuno richiamare questa regola fondamentale, soprattutto nei momenti in cui si avverte la tentazione di fare appello al diritto della forza piuttosto che alla forza del diritto".

"L'osservanza del diritto"

La Seconda Guerra Mondiale "6. (…) con gli orrori e le terrificanti violazioni della dignità dell'uomo a cui dette occasione, condusse ad un profondo rinnovamento dell'ordinamento giuridico internazionale. (…) A vegliare sulla pace e sulla sicurezza globali, a incoraggiare gli sforzi degli Stati per mantenere e garantire questi fondamentali beni dell'umanità, i Governi chiamarono un'organizzazione appositamente costituita - l'Organizzazione delle Nazioni Unite - con un Consiglio di Sicurezza investito di ampi poteri d'azione. Quale cardine del sistema venne posto il divieto del ricorso alla forza. Un divieto che, secondo il noto cap. VII della Carta delle Nazioni Unite, prevede due sole eccezioni. Una è quella che conferma il diritto naturale alla legittima difesa, da esercitarsi secondo le modalità previste e nell'ambito delle Nazioni Unite: di conseguenza, anche dentro i tradizionali limiti della necessità e della proporzionalità".

"L'altra eccezione è rappresentata dal sistema di sicurezza collettiva, che assegna al Consiglio di Sicurezza la competenza e la responsabilità in materia di mantenimento della pace, con potere di decisione e ampia discrezionalità".

"Un nuovo ordinamento internazionale"

"7. È doveroso tuttavia riconoscere che l'Organizzazione delle Nazioni Unite, pur con limiti e ritardi dovuti in gran parte alle inadempienze dei suoi membri, ha contribuito notevolmente a promuovere il rispetto della dignità umana, la libertà dei popoli e l'esigenza dello sviluppo, preparando il terreno culturale e istituzionale su cui costruire la pace".

"Gli ideali delle Nazioni Unite sono largamente diffusi, in particolare mediante i concreti gesti di solidarietà e di pace delle tante persone che operano anche nelle Organizzazioni Non Governative e nei Movimenti per i diritti dell'uomo".

"Si tratta di un significativo stimolo per una riforma che metta l'Organizzazione delle Nazioni Unite in grado di funzionare efficacemente per il conseguimento dei propri fini statutari, tuttora validi: 'L'umanità, di fronte a una fase nuova e più difficile del suo autentico sviluppo, ha oggi bisogno di un grado superiore di ordinamento internazionale'".

"La piaga funesta del terrorismo"

"8. Oggi il diritto internazionale fa fatica ad offrire soluzioni alla conflittualità derivante dai mutamenti nella fisionomia del mondo contemporaneo. Tale conflittualità, infatti, trova frequentemente tra i suoi protagonisti attori che non sono Stati, ma enti derivati dalla disgregazione degli Stati o legati a rivendicazioni indipendentiste o connessi con agguerrite organizzazioni criminali. Un ordinamento giuridico costituito da norme elaborate nei secoli per disciplinare i rapporti tra Stati sovrani si trova in difficoltà a fronteggiare conflitti in cui agiscono anche enti non riconducibili ai tradizionali caratteri della statualità. Ciò vale, in particolare, nel caso dei gruppi terroristici".

"La piaga del terrorismo è diventata in questi anni più virulenta e ha prodotto massacri efferati".

"Tuttavia, per essere vincente, la lotta contro il terrorismo non può esaurirsi soltanto in operazioni repressive e punitive. È essenziale che il pur necessario ricorso alla forza sia accompagnato da una coraggiosa e lucida analisi delle motivazioni soggiacenti agli attacchi terroristici. Allo stesso tempo, l'impegno contro il terrorismo deve esprimersi anche sul piano politico e pedagogico: da un lato, rimuovendo le cause che stanno all'origine di situazioni di ingiustizia, dalle quali scaturiscono sovente le spinte agli atti più disperati e sanguinosi; dall'altro, insistendo su un'educazione ispirata al rispetto per la vita umana in ogni circostanza".

"Nella doverosa lotta contro il terrorismo, il diritto internazionale è ora chiamato ad elaborare strumenti giuridici dotati di efficienti meccanismi di prevenzione, di monitoraggio e di repressione dei reati. In ogni caso, i Governi democratici ben sanno che l'uso della forza contro i terroristi non può giustificare la rinuncia ai principi di uno Stato di diritto. Sarebbero scelte politiche inaccettabili quelle che ricercassero il successo senza tener conto dei fondamentali diritti dell'uomo: il fine non giustifica mai i mezzi".

"Il contributo della Chiesa"

"9. 'Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio' (…) E per quale altro motivo gli operatori di pace saranno chiamati figli di Dio, se non perché Egli per sua natura è il Dio della pace? Proprio per questo, nell'annuncio di salvezza che la Chiesa diffonde nel mondo, vi sono elementi dottrinali di fondamentale importanza per l'elaborazione dei principi necessari ad una pacifica convivenza tra le Nazioni".

"Il diritto internazionale deve evitare che prevalga la legge del più forte. Suo scopo essenziale è di sostituire 'alla forza materiale delle armi la forza morale del diritto', prevedendo appropriate sanzioni per i trasgressori, nonché adeguate riparazioni per le vittime. Ciò deve valere anche per quei governanti i quali violano impunemente la dignità e i diritti dell'uomo, celandosi dietro il pretesto inaccettabile che si tratterebbe di questioni interne al loro Stato".

"Rivolgendomi al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 13 Gennaio 1997, individuavo nel diritto internazionale uno strumento di prim'ordine per il perseguimento della pace (…). 'In questo contesto, la morale è chiamata a fecondare il diritto; essa può esercitare altresì una funzione di anticipo sul diritto, nella misura in cui gli indica la direzione del giusto e del bene'".

"Rilevante è stato, nel corso dei secoli, il contributo dottrinale offerto dalla Chiesa, mediante la riflessione filosofica e teologica di numerosi pensatori cristiani, per orientare il diritto internazionale verso il bene comune dell'intera famiglia umana".

"La civiltà dell'amore"

"10. Al termine di queste considerazioni ritengo, però, doveroso ricordare che, per l'instaurazione della vera pace nel mondo, la giustizia deve trovare il suo completamento nella carità. (…) Giustizia e amore appaiono, a volte, come forze antagoniste. In verità, non sono che le due facce di una medesima realtà, due dimensioni dell'esistenza umana che devono vicendevolmente completarsi. È l'esperienza storica a confermarlo. Essa mostra come la giustizia non riesca spesso a liberarsi dal rancore, dall'odio e perfino dalla crudeltà. Da sola, la giustizia non basta. Può anzi arrivare a negare se stessa, se non si apre a quella forza più profonda che è l'amore".

"È per questo che, più volte, ho ricordato ai cristiani e a tutte le persone di buona volontà la necessità del perdono per risolvere i problemi sia dei singoli che dei popoli. Non c'è pace senza perdono! Lo ripeto anche in questa circostanza, avendo davanti agli occhi, in particolare, la crisi che continua ad imperversare in Palestina e in Medio Oriente: una soluzione ai gravissimi problemi di cui da troppo tempo soffrono le popolazioni di quelle regioni non si troverà fino a quando non ci si deciderà a superare la logica della semplice giustizia per aprirsi anche a quella del perdono".

"Il cristiano sa che l'amore è il motivo per cui Dio entra in rapporto con l'uomo. Ed è ancora l'amore che Egli s'attende come risposta dall'uomo. L'amore è perciò la forma più alta e più nobile di rapporto degli esseri umani anche tra loro. L'amore dovrà dunque animare ogni settore della vita umana, estendendosi anche all'ordine internazionale. Solo un'umanità nella quale regni la 'civiltà dell'amore' potrà godere di una pace autentica e duratura".
MESS/GIORNATA MONDIALE PACE 2004/… VIS 20031216 (1970)

lunedì 15 dicembre 2003

IMPLICAZIONI UMANE ED ETICHE SOCIETÀ INFORMAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del discorso pronunciato l'11 dicembre scorso a Ginevra, dall'Arcivescovo John P. Foley, Capo della Delegazione della Santa Sede al Vertice Mondiale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite sulla Società dell'Informazione, dedicato al ruolo delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione nella promozione dello sviluppo e dei diritti umani.

L'Arcivescovo Foley ha ricordato che: "La Santa Sede è molto attenta alle implicazioni umane ed etiche della società dell'informazione e così si congratula per l'accordo raggiunto sulla 'Dimensione Etica della Società dell'Informazione' nella Dichiarazione dei Principi. Auspico, nella nostra lodevole preoccupazione di rendere la tecnologia dell'informazione e delle comunicazioni disponibile al più alto numero di persone, che non si perdano di vista i tre fondamenti etici essenziali della comunicazione: l'importanza della verità, la dignità della persona umana e la promozione del bene comune".

"In questo contesto" - ha osservato l'Arcivescovo - "l'accesso all'informazione è essenziale allo sviluppo di una società sana nella quale tutti i cittadini siano correttamente informati e partecipanti attivi, nel rispetto della propria dignità e del bene comune. Tutti noi siamo impegnati nel fare in modo che i programmi e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, non aggravino le disuguaglianze che già esistono. (…) Lo sviluppo deve essere inteso in modo pienamente umano, che concretamente promuova la dignità e la creatività di ciascun individuo".

Ricordando l'interesse della Santa Sede per il ruolo dei media nella conservazione ed edificazione della pace, il Capo della Delegazione ha detto: "In questi giorni, non possiamo costruire una pace duratura senza la cooperazione dei servizi di informazione, che possono servire la cultura del dialogo, della partecipazione, della solidarietà e riconciliazione senza le quali la pace non può fiorire". A questo fine, ha affermato il Capo della Delegazione della Santa Sede, "un coraggioso contributo dei media, invece di mettere in evidenza la violenza, l'immoralità e la superficialità" potrebbe contribuire "ad instaurare una migliore conoscenza e rispetto reciproci ed a promuovere la riconciliazione e un rapporto più proficuo fra i popoli di diverse culture, ideologie e religioni".
DELSS/MEDIA:ETICA/FOLEY VIS 20031215 (350)

IL PAPA SOTTOLINEA VALORE ED IMPORTANZA SPORT


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza i membri dei Comitati Olimpici Europei, dell'Associazione Italiana Ottici e dell'Associazione Italiana per la Ricerca delle malattie oculari, e il gruppo "Interdis".

Rivolgendosi al Presidente ed ai membri dei 49 Comitati Olimpici Europei che partecipano all'Assemblea annuale del Comitato Olimpico Internazionale, il Santo Padre ha detto: "Colgo questa occasione per sottolineare, ancora una volta, il valore e l'importanza dello sport, specialmente nella formazione della gioventù. L'Europa è la culla dello sport moderno, che discende dalle esercitazioni agonistiche degli antichi Greci, improntate al reciproco rispetto ed amicizia. Il noto motto delle Olimpiadi moderne 'Citus, Altius, Fortius' continui ad improntare la pratica sportiva delle nuove generazioni".

Successivamente, nel rivolgere parole di saluto al gruppo dell'Associazione Italiana Ottici e dell'Associazione Italiana per la Ricerca delle malattie oculari, il Santo Padre ha detto: "La vostra Patrona Santa Lucia, di cui oggi celebriamo la festa, vi aiuti a svolgere con sempre grande impegno la vostra attività in favore di coloro che hanno problemi di vista. Si tratta di un importante servizio che rendete alla società".

Infine il Papa ha ringraziato i membri del Gruppo di Distribuzione Commerciale "Interdis" per "il generoso sostegno che date alle iniziative di carità del Papa, in favore dei più bisognosi".
AC/GRUPPI/… VIS 20031215 (230)

L'AVVENTO TEMPO DI GIOIA PERCHÉ FA RIVIVERE NASCITA GESÙ


CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2003 (VIS). Alle 12:00 di oggi, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nelle riflessioni precedenti la recita dell'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, ha ricordato che la terza domenica di Avvento è detta Domenica "Gaudete", poiché invita i fedeli a rallegrarsi per l'imminente nascita del Signore.

"L'Avvento è tempo di gioia" - ha detto il Papa - "perché fa rivivere l'attesa dell'evento più lieto nella storia: la nascita del Figlio di Dio dalla Vergine Maria. Sapere che Dio non è lontano, ma vicino, non indifferente, ma compassionevole, non estraneo, ma Padre misericordioso che ci segue amorevolmente nel rispetto della nostra libertà: tutto questo è motivo di una gioia profonda che le alterne vicende quotidiane non possono scalfire".

Il Santo Padre ha proseguito affermando: "Caratteristica inconfondibile della gioia cristiana è che essa può convivere con la sofferenza, perché è tutta basata sull'amore. In effetti, il Signore che ci è 'vicino', al punto da farsi uomo, viene ad infonderci la sua gioia, la gioia di amare. Solo così si capisce la serena letizia dei martiri anche in mezzo alle prove, o il sorriso dei santi della carità dinanzi a chi è nel dolore: un sorriso che non offende, ma consola".

Dopo la recita dell'Angelus, il Papa, rivolgendosi ai bambini venuti in Piazza San Pietro per la per la tradizionale benedizione dei 'Bambinelli', ha detto: "Cari bambini e ragazzi, quando metterete nel presepe la statuina di Gesù Bambino, dite una preghiera per me e per le tante persone che si rivolgono al Papa nelle loro difficoltà. Buon Natale a tutti!".
ANG/DOMENICA GAUDETE/… VIS 20031215 (280)

MARTEDÌ LITURGIA ESEQUIALE CARDINALE TZADUA


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2003 (VIS). Martedì 16 dicembre, alle ore 11:00, all'Altare della Confessione della Patriarcale Basilica Vaticana, avranno luogo le Esequie del Cardinale Paulos Tzadua, del Titolo del Santissimo Nome di Maria a Via Latina, Arcivescovo emerito di Addis Abeba (Etiopia), scomparso a Roma l'11 dicembre scorso, all'età di 82 anni.

La Liturgia Esequiale sarà presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II che terrà l'omelia e il rito della 'Ultima Commendatio' e della 'Valedictio'. La Santa Messa sarà celebrata dal Cardinale Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio, insieme con gli altri Cardinali.
OCL/ESEQUIE TZADUA/RATZINGER VIS 20031215 (110)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate tre Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Bernard Panafieu, Arcivescovo di Marseille, con l'Ausiliare Vescovo Benoît Rivière.

- Il Vescovo Claude Feidt, di Aix-en-Provence.

Sabato 13 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Nunzio Apostolico in Sudan e Delegato Apostolico in Somalia.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Sudan, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Erkolano Lodu Tombe, di Yei.

- Il Vescovo Macram Max Gassis, M.C.C.I., di El Obeid.

- Il Vescovo Antonio Menegazzo, M.C.C.I., Amministratore Apostolico "sede plena et ad nutum Sanctae Sedis" di El Obeid.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/…/… VIS 20031215 (140)

VESCOVI DEL SUDAN IN VISITA "AD LIMINA APOSTOLORUM"


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale del Sudan al termine della Visita "ad Limina Apostolorum" e, nel suo discorso in lingua inglese, ha ricordato "la figura di due intrepidi testimoni della fede, due santi la cui vita è intimamente legata al vostro Paese, Santa Josephine Bakhita e San Daniele Comboni".

"Fin dai primi anni," - ha detto il Papa - "Santa Josephine Bakhita conosceva la crudeltà e la brutalità con la quale l'uomo può trattare il suo simile. (…) La sua vita ispira la ferma risoluzione di operare efficacemente per liberare i popoli dall'oppressione e dalla violenza, garantendo il rispetto della dignità umana e del pieno esercizio dei propri diritti. È questa la stessa risoluzione che deve guidare la Chiesa in Sudan, oggi che la Nazione passa dall'ostilità e dal conflitto, alla pace ed alla concordia. (…) Il tribalismo e le forme di discriminazione basate sull'origine etnica, sulla lingua e la cultura non appartengono ad una società civile e non trovano assolutamente posto nella comunità dei credenti".

Sottolineando "le privazioni e le difficoltà che affliggono coloro che fuggono dalla guerra e dalla violenza - specialmente donne e bambini", il Santo Padre ha ricordato gli sforzi delle strutture della Chiesa per aiutare i rifugiati e i profughi in queste situazioni e i numerosi contributi della Chiesa alla vita sociale e culturale del Sudan, elogiando "la riattivazione della Commissione per il Dialogo Inter-Religioso. Dovete fare tutto il possibile per incoraggiare tale dialogo senza dimenticare che bisogna rispettare il pluralismo religioso garantito dalla Costituzione Sudanese".

"Come ben sapete" - ha detto ancora Giovanni Paolo II ai Presuli - "spetta alla Chiesa parlare chiaramente a favore di coloro che non hanno voce ed essere fermento di pace e solidarietà, particolarmente dove questi ideali sono più fragili e minacciati".

San Daniele Comboni, ha detto il Papa, "si adoperò grandemente affinché gli Africani avessero un ruolo chiave nell'evangelizzazione del continente. (…) Nella sua attività missionaria non permise che le grandi sofferenze e privazioni sopportate - fatica, malattia, sfiducia - lo distogliessero dalla missione di predicare la Buona Novella di Gesù Cristo. Il Vescovo Comboni fu inoltre grande promotore della inculturazione della fede".

Relativamente alla formazione dei laici, in particolare dei catechisti, il Papa ha affermato: "Sarebbe utile preparare e diffondere un catechismo semplice nella lingua del popolo. Similmente si potrebbero preparare e distribuire testi idonei, nelle lingue locali, come un modo di presentare Gesù a coloro che non hanno familiarità con il messaggio cristiano e come mezzo di dialogo interreligioso. Ciò sarebbe di grande aiuto in quelle aree esenti dalla legge della 'Shari'ah', particolarmente la Capitale Federale Khartoum".

Esortando i Vescovi a prendersi cura "dei vostri sacerdoti con un amore speciale e a considerarli preziosi collaboratori ed amici", il Santo Padre ha ribadito che i sacerdoti "devono essere distaccati dalle cose materiali e devono dedicarsi al servizio degli altri mediante il dono completo di sé nel celibato. Occorre investigare, mettere a confronto e correggere comportamenti scandalosi".

Il Santo Padre ha esortato inoltre i Vescovi ad essere, per quanto possibile, in contatto con i loro fedeli ed a prestare attenzione alle loro esigenze umane e spirituali. "Non si devono mai dedicare tempo e risorse alle strutture diocesane e parrocchiali o allo sviluppo di progetti a scapito delle persone. (..) L'equità e la trasparenza devono essere tratti indispensabili di tutte le questioni finanziarie, adoperandosi affinché i contributi siano realmente usati per gli obiettivi prefissati".

Al termine del suo discorso il Papa ha affermato, riguardo alla questione della cooperazione ecumenica ed inter-religiosa, che sarebbe giovevole: "Creare un'agenzia di coordinamento dei vari programmi che prestano assistenza ed aiuti umanitari nelle varie regioni del Paese. Tale coordinazione indubbiamente contribuirebbe ad aumentare l'efficacia di ta programmi, e potrebbe anche dimostrarsi utile nel prendere contatti allo scopo di ottenere permessi governativi necessari a viaggiare in certe aree".
AL/…/SUDAN VIS 20031215 (670)

DIFENDERE AUTENTICI VALORI ETICI, SPIRITUALI E TRASCENDENTI


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere le Lettere Credenziali del Signor Carlos Rafael Conrado Marión-Landais Castillo, nuovo Ambasciatore della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede, si è congratulato per "i buoni rapporti fra Chiesa e Stato" ed ha auspicato che "essi continuano a svilupparsi in futuro".

"È giusto riconoscere" - ha precisato il Santo Padre - "l'azione compiuta nel suo Paese dalle Diocesi, dalle Parrocchie, Comunità Religiose e dai Movimenti di Apostolato", in particolare, "l'azione ecclesiale a favore dei disabili, degli ammalati di Aids, delle minoranze etniche, degli immigrati e dei rifugiati", come pure, "la presenza della Chiesa nel campo educativo".

Giovanni Paolo II ha anche ricordato che benché la Chiesa non proponga "soluzioni di ordine politico e tecnico, tuttavia deve e vuole indicare le motivazioni e gli orientamenti del Vangelo per ispirare la ricerca di risposte e soluzioni". Per cui, ha continuato il Papa, la sua missione è "ricordare, difendere e consolidare gli autentici valori etici, spirituali e trascendenti, particolarmente nel momento attuale, nel quale cause interne ed esterne hanno prodotto nel suo Paese un grave deterioramento ed un certo abbassamento della qualità della vita della popolazione. Nella soluzione di questi problemi non bisogna dimenticare che l'obiettivo da conseguire è il bene comune, a favore del quale, la Chiesa, senza assumersi compiti alieni alla sua missione, presta la sua collaborazione al governo e alla società".

"Nel mondo di oggi" - ha continuato il Papa - "non basta limitarsi alla legge del mercato ed alla sua globalizzazione; occorre promuovere la solidarietà, evitando quei mali derivanti da un capitalismo che antepone il profitto all'individuo, rendendolo vittima di tante ingiustizie. Un modello di sviluppo che non tenga conto e non affronti con energia tali ingiustizie, non può in nessun modo prosperare".

Sottolineando che: "Coloro che più soffrono nelle crisi sono sempre i più poveri", il Papa ha ribadito che essi "devono essere l'obiettivo particolare della cura e attenzione dello Stato. (…) È importante incidere sull'importanza dell'educazione e della formazione come elementi per contrastare la povertà, nel rispetto dei diritti fondamentali che non possono essere sacrificati a scapito di altri obiettivi, poiché ciò è contrario all'autentica dignità dell'essere umano".

Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso esprimendo la sua vicinanza "a tutti coloro che sono rimasti colpiti dal terremoto nel settembre scorso e dalle recenti inondazioni. Desidero elogiare" - ha detto - "la solidarietà delle altre regioni della Repubblica Dominicana e degli altri Paesi dei Caraibi. Chiedo al Signore di concedere a tutti i sinistrati, fortezza e generosa dedizione per far fronte alle devastazioni sofferte e che non manchino, con prontezza, gli aiuti necessari a riprendere la vita quotidiana".
CD/LETTERE CREDENZIALI/MARION VIS 20031215 (490)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Bernardo Hombach Lutkermeier, finora Vescovo di Juigalpa (Nicaragua), Vescovo di Granada (superficie: 7.453; popolazione: 540.112; cattolici: 483.682; sacerdoti: 54; religiosi: 161), Nicaragua. Il Vescovo Lutkermeier succede al Vescovo Leovigildo López Fitoria, C.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/HOMBACH LUTKERMEIER:LOPEZ FITORIA VIS 20031215 (80)

venerdì 12 dicembre 2003

INDISPENSABILE EUROPA SALVAGUARDI SUO PATRIMONIO VALORI


CITTA' DEL VATICANO, 11 DIC. 2003 (VIS). Oggi pomeriggio, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Celebrazione Eucaristica in preparazione al Natale per gli universitari degli Atenei Romani, con la partecipazione di 10.000 studenti romani e di altri paesi. Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma, ha celebrato l'Eucaristia con 47 cappellani universitari europei.

Il Papa ha affermato nell'omelia che: "Le più intime aspirazioni umane trovano, (…), piena risposta soltanto in Dio. Per questo vi incoraggio, carissimi, a far sì che il vostro percorso formativo sia sostenuto senza sosta dalla ricerca di Dio. Non fermatevi dinanzi ai dubbi e alle difficoltà. Iddio (…) sta accanto a voi. La sua confortante compagnia vi renderà più consapevoli della missione che siete chiamati a svolgere nell'ambito universitario".

Giovanni Paolo II ha ricordato che molti dei presenti hanno preso parte al Convegno promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) e dall'Ufficio della Diocesi di Roma per la Pastorale Universitaria, "che ha dedicato la sua attenzione al processo di integrazione europea".

"A tale processo anche voi" - ha proseguito il Pontefice - "che fate parte del mondo universitario, dovete offrire il vostro contributo. Per l'unità dell'Europa rivestono certo grande importanza le strutture sociali, politiche ed economiche, ma non vanno assolutamente trascurati gli aspetti umanistici e spirituali. È indispensabile che l'Europa di oggi salvaguardi il suo patrimonio di valori, e riconosca che è stato soprattutto il cristianesimo la forza capace di promuoverli, conciliari e consolidarli".

"Il Natale" - ha detto ancora il Papa - "costituisce l'occasione privilegiata per sottolineare uno dei valori cristiani più sentiti. Con la nascita di Gesù, nella semplicità e nella povertà di Betlemme, Dio ha ridato dignità all'esistenza di ogni essere umano; ha offerto a tutti la possibilità di partecipare alla sua stessa vita divina. Possa questo dono incommensurabile trovare sempre cuori pronti a riceverlo!".
HML/MESSA UNIVERSITARI/RUINI VIS 20031212 (330)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- L'Arcivescovo Luigi Pezzuto, Nunzio Apostolico in Tanzania.

- L'Arcivescovo Salvatore Pennacchio, Nunzio Apostolico in Thailandia, Singapore e Cambogia e Delegato Apostolico in Myanmar, Laos, Malaysia e Brunei Darussalam.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Sudan, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Joseph Abangite Gasi, di Tombura-Yambio.

- Il Vescovo Paride Taban, di Torit, con l'Ausiliare Akio Johnson Mutek.

- Il Vescovo Rudolf Deng Majak, di Wau.

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

Nel tardo pomeriggio è previsto che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/…/… VIS 20031212 (120)

TELEGRAMMA PER LA SCOMPARSA DEL CARDINALE TZADUA


CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio che il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha inviato a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II all'Arcivescovo Berhaneyesus Demerew Souraphiel, C.M., di Addis Abeba (Etiopia), per la morte, ieri in Vaticano ad 82 anni, del Cardinale Paulos Tzadua, Arcivescovo emerito della medesima Arcidiocesi:

"Appresa la mesta notizia della scomparsa del Signor Cardinale Paulos Tzadua, Arcivescovo Metropolita emerito di Addis Abeba, desidero porgere a Lei, al presbiterio, alle comunità religiose ed ai fedeli tutti, come pure ai familiari del compianto porporato, l'espressione del mio sentito cordoglio per il lutto che ha colpito codesta Arcidiocesi dove egli esercitò con generosità il ministero episcopale. Nell'elevare fervide preghiere a Dio perché conceda il riposo eterno a questo zelante pastore, impartisco la confortante Benedizione Apostolica, quale segno di fede e di speranza cristiana nel Signore Risorto".
TGR/SCOMPARSA TZADUA/… VIS 20031212 (150)

ARTISTI CONCERTO IN VATICANO RICEVUTI DAL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto gli artisti del tradizionale Concerto di "Natale in Vaticano", in programma nel pomeriggio di domani nell'Aula Paolo VI, "manifestazione organizzata" - ha precisato il Papa - "per sostenere la costruzione di nuove chiese, specialmente nelle zone di periferia della città di Roma".

Giovanni Paolo II salutando i promotori, organizzatori ed artisti del Concerto e porgendo i suoi cordiali auguri per le festività natalizie, ha detto: "Natale ricorda che il Figlio di Dio, assumendo la natura umana, si è fatto compagno di viaggio dell'uomo di ogni tempo. Possa questa festa, tanto sentita dalle famiglie, diventare occasione propizia per sperimentare la vicinanza e l'amore di Dio".
AC/CONCERTO DI NATALE/… VIS 20031212 (130)

UDIENZA QUATTRO NUOVI AMBASCIATORI PRESSO LA SANTA SEDE


CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II, ha ricevuto le Lettere Credenziali di quattro nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede, fra i quali il primo Ambasciatore del Qatar, ed ha rivolto loro un discorso in lingua francese. Al termine dell'Udienza, il Papa ha salutato ogni Ambasciatore individualmente consegnando un Messaggio personale di benvenuto dedicato alla situazione specifica del Paese rappresentato.

I nuovi Ambasciatori sono: il Signor Birger Dan Nielsen, Ambasciatore di Danimarca, il Signor Walter Woon, di Singapore, il Signor Mohamad Jaham Abdulaziz Al-Kawari del Qatar ed il Signor Priit Kolbre dell'Estonia.

"La fine dell'anno civile" - ha affermato il Pontefice - "è occasione propizia per analizzare la situazione mondiale e gli avvenimenti ai quali abbiamo assistito. Come tutti i diplomatici, vi adoperate per creare legami fra le persone e le nazioni, favorendo la pace, l'amicizia e la solidarietà fra i popoli. Lo fate in nome del vostro governo, che ha a cuore la globalizzazione della fraternità e della solidarietà, con la certezza che ciò che unisce gli uomini è più importante di ciò che li divide".

Il Papa ha proseguito il suo discorso affermando che: "Per un duraturo sviluppo e per la stabilità internazionale e la credibilità degli organi governativi, nazionali ed internazionali, gli esponenti della vita pubblica, in particolare in ambito politico ed economico, devono condurre la cosa pubblica con senso morale ed avere come obiettivo fondamentale il bene pubblico, somma di tutti i beni individuali". Il Papa ha invitato quanti sono al servizio del proprio Paese a "porre le vostre conoscenze al servizio dei vostri concittadini e della comunità internazionale".

Al termine del suo discorso Giovanni Paolo II ha affermato che: "In questa stagione, in cui gli uomini e le donne del mondo scambiano auguri di pace e felicità, auguro le stesse a voi, ai vostri governi, ai popoli delle vostre nazioni, e a tutta l'umanità".
CD/LETTERE CREDENZIALI/… VIS 20031212 (340)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto la Diocesi di Mindelo (superficie; 2.207; popolazione: 147.489; cattolici: 140.114; sacerdoti: 20; religiosi: 29), Capo Verde, con territorio dismembrato dalla Diocesi di Santiago de Capo Verde, rendendola immediatamente soggetta alla Santa Sede.

- Ha nominato il Reverendo Arlindo Gomes Furtado, primo Vescovo di Mindelo (Capo Verde). Il Vescovo eletto è nato nel 1949 a Santa Catarina (Capo Verde) ed è stato ordinato sacerdote nel 1976. Finora è stato Vicario Generale della Diocesi di Santiago de Capo Verde e Parroco della Cattedrale di Mindelo.

- Ha nominato il Monsignore Victor Antonio Tamayo Betancourt, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Barranquilla (3.368; popolazione: 2.420.000; cattolici: 2.050.000; sacerdoti: 178; religiosi: 426), Colombia. Il Vescovo eletto è nato ad Anorí (Colombia) nel 1937 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1964. Finora è stato Vicario Generale dell'Arcidiocesi e Parroco della Cattedrale Metropolitana.

- Ha nominato il Monsignore Gonzalo Restrepo Restrepo, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Cali (superficie: 2.602; popolazione: 2.431.390; cattolici: 1.982.390; sacerdoti: 295; religiosi: 995; diaconi permanenti: 17), Colombia. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 ad Urrao (Colombia), ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1974. Finora è stato Rettore della Pontificia Università Bolivariana.
ECE:NER:NEA/…/GOMES:TAMAYO:RESTREPO VIS 20031212 (200)

giovedì 11 dicembre 2003

"FEDE E CULTURA" DA LEONE XIII A GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 11 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione del volume: "Fede e cultura. Antologia di testi del Magistero Pontificio da Leone XIII a Giovanni Paolo II", curato dal Pontificio Consiglio della Cultura. Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il Padre Bernard Ardura, O. Praem., Segretario, il Padre Fabio Duque Jaramillo, O.F.M., Sotto-Segretario, e Don Javier Magdaleno Cueva, Officiale del medesimo Pontificio Consiglio.

Il Cardinale Poupard ha affermato che il volume di più di 1.500 pagine comprende una gran varietà di temi del Magistero Pontificio in più di cento anni: "dalle arti alla tecnica, dalle ideologie alla famiglia, dallo sport alla politica, dalle università alla identità culturale, dalla globalizzazione alla inculturazione".

Destinatari di questa pubblicazione, ha detto ancora il Cardinale, sono le Conferenze Episcopali, le Commissioni di Cultura ed i ricercatori di Università ed Istituti di Teologia e Scienze Religiose, i Professori delle facoltà di Filosofia, Teologia, Scienze Sociali, Educazione e dei Seminari.

Padre Ardura ha affermato nel suo intervento che: "I Papi, nell'arco di cento anni, sono testimoni e protagonisti di una evoluzione significativa nel campo della cultura e del rapporto di questa con la fede cristiana, partendo dal concetto di 'civiltà' per giungere ad una comprensione più integrale della persona umana con il concetto di 'cultura'".

Il Padre Duque Jaramillo ha precisato che: "La presente Antologia è il prodotto di più di dieci anni di lavoro" e "permette di cogliere la concezione dinamica che la Chiesa ha della dimensione culturale della evangelizzazione. (…) Questa Antologia è un vero e proprio invito a verificare lo sviluppo di un colloquio appassionante tra il messaggio e la persona di Gesù Cristo e gli aneliti e le speranze delle generazioni odierne".

Don Javier Magdaleno ha fatto riferimento ai tre indici del volume per la consultazione. Il primo, ha detto, "viene chiamato sistematico e presenta una panoramica della Pastorale della Cultura. (…) Questo indice viene diviso in tre grandi sezioni: Fede e culture: linee di orientamento, Sfide e punti di appoggio e Proposte concrete". L'indice tematico "mette insieme testi del Magistero in riferimento a un concetto o parola identificato, elencato in ordine alfabetico". Il terzo indice "è quello dei documenti, che elenca 1.266 testi pontifici diversi, classificati sotto il nome del Sommo Pontefice che li ha scritti, preceduti dalla classifica del documento".
…/VOLUME FEDE:CULTURA/POUPARD VIS 20031211 (420)

TERRA SANTA: NECESSITÀ RISOLVERE ATTUALE SITUAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 11 DIC. 2003 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato a fine mattinata la seguente dichiarazione:

"Oggi, giovedì 11 dicembre 2003, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in Udienza Sua Eccellenza il Signor Silvan Shalom, Ministro degli Esteri dello Stato di Israele. Successivamente vi è stato un incontro del medesimo Signor Ministro con il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, presente Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Lajolo, Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati".

"Nel corso dei colloqui, le Parti hanno espresso il loro punto di vista sul cammino da seguire per ottenere la pace in Terra Santa".

"In particolare si è insistito sulla necessità di uscire dall'attuale situazione, come sulla necessità di atti concreti di riconciliazione da parte di tutti".

"Nell'incontro si sono poi esaminate le questioni bilaterali che interessano la vita della Chiesa Cattolica in Terra Santa, alla luce degli impegni presi con il 'Fundamental Agreement' del 1993".
OP/MINISTRO ISRAELE/NAVARRO-VALLS VIS 20031211 (180)
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