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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 28 febbraio 2003

AUGURI E DONO DEL PAPA AL NUOVO ARCIVESCOVO CANTERBURY


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2003 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Cattedrale di Canterbury (Gran Bretagna), ha avuto luogo la solenne intronizzazione del nuovo Arcivescovo di Canterbury, Sua Grazia Rowan Douglas Williams, Primate di Tutta l'Inghilterra e Presidente della Comunione Anglicana. Alla cerimonia ha assistito, in rappresentanza della Santa Sede, il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Nella Cattedrale di Canterbury erano anche presenti il Cardinale Cormac Murphy-O'Connor, Arcivescovo di Westminster ed i Co-Presidenti cattolici delle due strutture ufficiali di dialogo con la Comunione Anglicana: la "Anglican-Roman Catholic International Commission (ARCIC) e la "International Anglican-Roman Catholic Commission for Unity and Mission (IARCCUM).

Oggi è in programma un incontro fra l'Arcivescovo Williams di Canterbury ed il Cardinale Kasper, che gli rimetterà un Messaggio augurale del Santo Padre ed una croce pettorale, a lui offerta in dono per la significativa circostanza.

Nel suo Messaggio, il Papa porge all'Arcivescovo Williams: "sentimenti di gioia e di cordiale stima" ed anche "auguri e preghiere" in occasione della sua intronizzazione.

"Lei comincia il suo ministero di Arcivescovo di Canterbury" - scrive il Papa - "in un momento storico doloroso e difficile, un momento tuttavia segnato dalla speranza e dalla promessa. Dominato da conflitti di lunga data ed apparentemente senza sbocco, il mondo è ancora una volta sull'orlo di una guerra. La dignità della persona umana è minacciata e insidiata in diversi modi. Intere popolazioni, specialmente le più vulnerabili, vivono nella paura e nel pericolo. Alle volte l'aspirazione ardente e legittima degli uomini alla libertà e alla sicurezza si manifesta attraverso mezzi errati, mezzi essi stessi violenti e distruttivi. È precisamente fra queste tensioni e difficoltà del nostro mondo che noi siamo chiamati a servire".

"Negli ultimi decenni" - scrive Giovanni Paolo II - "i nostri predecessori hanno sviluppato un rapporto sempre più stretto, spesso legami di affetto, attraverso il dialogo costruttivo e l'aperta comunicazione. (…) Nonostante i disaccordi e gli ostacoli, siamo ancora su quel cammino, ed irrevocabilmente impegnati in esso".

Il Santo Padre conclude il Messaggio affermando che: "Siamo entrambi consapevoli che superare le divisioni non è compito facile, e che la piena comunione verrà come un dono dello Spirito Santo. Che lo stesso Spirito ci stimoli e ci guidi anche ora a continuare a cercare una soluzione nelle aree che ancora rimangono di disaccordo dottrinale, e ad impegnarci più profondamente nella missione e nella testimonianza comune".
MESS/ARCIVESCOVO CANTERBURY/KASPER VIS 20030228 (410)

IL PAPA RINGRAZIA GENEROSA SOLIDARIETÀ CIRCOLO SAN PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere trenta Membri della Presidenza del Circolo San Pietro, ha espresso la sua gratitudine per il servizio offerto durante le celebrazioni liturgiche nella Basilica Vaticana, per la cooperazione all'opera della nuova evangelizzazione nella Diocesi di Roma e per gli interventi di solidarietà a favore delle persone povere, ammalate e bisognose. Nel rivolgere uno speciale indirizzo al Vescovo Ettore Cunial, Assistente Spirituale, il Papa ha ricordato che quest'anno celebra il cinquantesimo di Episcopato.

I Membri del Circolo San Pietro da 130 anni si dedicano a professare la loro fede attraverso opere di carità e assistenza, come nel lavoro volontario nelle mense per i poveri di Roma. I Membri si incontrano ogni anno il 22 febbraio, Festa della Cathedra Petri, e consegnano al Santo Padre l'Obolo di San Pietro, destinato ad assistere il Papa nel suo ministero nella Chiesa Universale.

Giovanni Paolo II ha affermato: "Vi sono note le crescenti necessità dell'apostolato, i bisogni delle Comunità ecclesiali specialmente in terra di missione, le richieste di aiuto che giungono da popolazioni, individui e famiglie che versano in condizioni precarie. Tanti attendono dalla Sede Apostolica un sostegno che spesso non riescono a trovare altrove".

"In quest'ottica" - ha concluso il Santo Padre - "l'Obolo costituisce una vera e propria partecipazione all'azione evangelizzatrice, specialmente se si considerano il senso e l'importanza di condividere concretamente le sollecitudini della Chiesa universale".
AC/CIRCOLO SAN PIETRO/… VIS 20030228 (250)

CENTENARIO FONDAZIONE ASSOCIAZIONE ITALIANA U.N.I.T.A.L.S.I.


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II al Monsignore Luigi Moretti, Assistente Ecclesiastico Generale dell'U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), in occasione del Convegno Nazionale, in corso a Rimini, per il centenario di vita associativa. Il Messaggio del Papa porta la data del 26 febbraio.

Il Papa scrive: "È significativo che questa ricorrenza giubilare cada nel corso dell'Anno del Rosario, tenendo conto che le origini dell'U.N.I.T.A.L.S.I. sono legate ad un Santuario Mariano, quello di Lourdes. Proprio in quel luogo, benedetto dalla presenza di Maria, il fondatore, Giovanni Battista Tornassi, trovò luce e conforto. Si era recato dinanzi alla grotta di Massabielle con il proposito di togliersi la vita, al culmine di una logorante sofferenza fisica e spirituale, ma restò colpito dall'opera amorevole e disinteressata dei volontari. Ebbe al tempo stesso la chiara consapevolezza della propria vocazione al servizio dei sofferenti, vocazione sostenuta e incoraggiata dal Segretario del Vescovo che presiedeva quel pellegrinaggio, il bergamasco Don Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII, oggi elevato agli onori degli altari".

Il Santo Padre esprime il suo apprezzamento per il servizio svolto dai volontari dell'U.N.I.T.A.L.S.I., ricordando che "grazie a voi moltissime persone, in questi cento anni, hanno potuto recarsi ai piedi della grotta di Lourdes per riversare nel cuore materno dell'Immacolata le loro pene e ricevere da lei luce e conforto".

Esortando i volontari a perseverare in questa missione, il Papa scrive ancora: "Proseguite con generosità, disinteresse e spirito di servizio. Imparate, alla scuola del Vangelo, ad essere operatori di pace, di giustizia, di misericordia ovunque il Signore vi chiami. Rispondete all'amore di Dio, forti della consapevolezza che Egli vi ha amati per primo".
MESS/ANNIVERSARIO UNITALSI/MORETTI VIS 20030228 (300)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale della Romania, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Ioan Sisestean, di Maramures dei Romeni.

- Il Vescovo Virgil Bercea, di Oradea Mare dei Romeni.

- Il Vescovo Florentin Crihalmeanu, di Cluj-Gherla dei Romeni.

- Il Vescovo Martin Roos, di Timisoara.

- Il Monsignore Laszlo Attila Ardai, Amministratore Diocesano di Satu Mare.

- Il Vescovo Anton Cosa, di Chisinau (Moldova).

- Membri della Presidenza e Soci del Circolo San Pietro.
AL:AP/…/… VIS 20030228 (100)

SALA STAMPA: NON È IN PROGRAMMA VIAGGIO PAPA MONGOLIA


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2003 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione: "Il Presidente della Repubblica di Mongolia, in occasione dell'incontro in Vaticano, il 5 giugno 2000, aveva invitato il Santo Padre a visitare il Paese. Per questo viaggio si ipotizza la circostanza dell'inaugurazione della cattedrale cattolica nella capitale. Non esiste al momento né un programma né una data di questo eventuale viaggio del Santo Padre".
OP/…/NAVARRO-VALLS VIS 20030228 (90)

MESSAGGIO PONTIFICIA COMMISSIONE GIORNATA ISPANOAMERICANA


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio annuale della Presidenza della Pontificia Commissione per l'America Latina, in occasione della Giornata Ispano-Americana, celebrata tradizionalmente all'inizio di marzo nelle diocesi della Spagna, e dedicata alle chiese sorelle dell'America Latina. La giornata Ispano-Americana quest'anno si celebra domenica 2 marzo.

Il Messaggio, solitamente datato 6 gennaio, Solennità dell'Epifania del Signore, porta la firma del Cardinale Giovanni Battista Re, Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina e del Vescovo Cipriano Calderón, Vice-Presidente della medesima Pontificia Commissione.

Il Messaggio, sottolinea il mandato missionario che Gesù assegnò ai Suoi discepoli, e cita in proposito le parole di Papa Paolo VI: "Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare, vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio, perpetuare il sacrificio del Cristo nella Santa Messa che è il memoriale della sua morte e della sua gloriosa risurrezione".

La Chiesa ha bisogno di evangelizzatori che compiano la sua missione, e tutti i battezzati sono chiamati a ricoprire questo mandato: "Sono i sacerdoti che, per speciale vocazione e natura, devono realizzare questa missione in nome di Cristo". Nel Messaggio viene inoltre sottolineata la priorità delle preghiere per le vocazioni in America Latina e i ringraziamenti alle Chiese di Spagna che hanno "generosamente risposto alle necessità dei nostri popoli fratelli in America Latina", con l'incoraggiamento a continuare nella loro "affettiva ed effettiva solidarietà".
COM-AL/GIORNATA ISPANO-AMERICANA/RE VIS 20030228 (270)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Sacerdote Matthew Man-oso Ndagoso, finora Rettore del Seminario Maggiore "Good Shepherd" di Kaduna, Vescovo di Maiduguri (superficie: 132.000; popolazione: 5.500.000; cattolici: 100.000; sacerdoti: 33; religiosi: 36), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Lot (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Il Vescovo Ndagoso succede al Vescovo Senan Louis O'Donnell, O.S.A., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/NDAGOSO:O'DONNELL VIS 20030228 (100)

giovedì 27 febbraio 2003

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Signor José María Aznar López, Presidente del Governo di Spagna e Seguito.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale di Romania, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Ioan Robu, di Bucarest.

- Il Vescovo Alexandru Mesian, di Lugoj dei Romeni

- Il Vescovo József Tempfli, di Oradea Mare dei Latini.

- Il Signor Seyyed Mohammad Reza Khatami, Vice-Presidente dell'Assemblea Consultiva Islamica dell'Iran e Seguito.
AP:AL/…/… VIS 20030227 (90)

CONCISTORO CAUSE DI CANONIZZAZIONE IL 7 MARZO


CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2003 (VIS). Una Notificazione dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice annuncia che venerdì 7 marzo, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, in presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II, avrà luogo, durante la celebrazione dell'Ora Sesta, il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione di dodici Beati. La Notificazione, datata 22 febbraio, Festa della Cathedra Petri, è stata data per mandato del Santo Padre.
Le dodici Cause di Canonizzazione sono relative ai Beati:

- Petro Poveda Castroverde, Presbitero, Martire, Fondatore dell'Istituzione Teresiana.

- Józef Sebastian Pelczar, Vescovo, Fondatore della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù;

- Daniele Comboni, Vescovo, Fondatore della Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Suore Missionarie Comboniane Pie Madri della Nigrizia.

- Arnold Janssen, Presbitero, Fondatore della Società del Verbo Divino, della Congregazione delle Suore Missionarie Serve dello Spirito Santo e della Congregazione delle Suore Serve dello Spirito Santo dell'Adorazione Perpetua.

- José María Rubio y Peralta, Presbitero, della Compagnia di Gesù.

- Joseph Freinademetz, Presbitero, della Società del Verbo Divino.

- Urszula Ledóchowska, (Julia Maria), Vergine, Fondatrice delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante.

- Genoveva Torres Morales, Vergine, Fondatrice della Congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù e dei Santi Angeli (dette "Angeliche").

- Maria de Mattias, Vergine, Fondatrice della Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo.

- Ángela de la Cruz, (María de los Angeles Guerrero González), Vergine, Fondatrice delle Sorelle della Compagnia della Croce.

- Virginia Centurione, vedova Bracelli, Fondatrice delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario.

- María Maravillas de Jesús, (Pidal y Chico de Guzmán), Vergine, dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi.
OCL/CAUSE CANONIZZAZIONE/… VIS 20030227 (280)

PRIMO MINISTRO SPAGNA E VICE-PRESIDENTE IRANIANO DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2003 (VIS). Nel primo pomeriggio di oggi il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato una dichiarazione relativa alle visite rese, separatamente, al Santo Padre, dal Primo Ministro di Spagna Signor José María Aznar e dal Vice-Presidente dell'Assemblea Consultiva Islamica della Repubblica Islamica dell'Iran Signor Seyyed Mohammad Reza Khatami, di cui di seguito riportiamo il testo:

"Nella mattinata di oggi, giovedì 27 febbraio 2003, il Santo Padre ha ricevuto in udienza privata Sua Eccellenza il Signor José María Aznar, Primo Ministro di Spagna, il quale, successivamente, si è recato dall'Eminentissimo Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, che lo ha ricevuto insieme con Sua Eccellenza Monsignor Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

"Nel cordiale colloquio, durato circa mezz'ora, si è convenuto sulla gravità della situazione creatasi in Iraq e sulla necessità di una soluzione. Il Santo Padre spera che tutte le parti coinvolte - senza eccezioni - adottino decisioni giuste ed intraprendano iniziative pacifiche, efficaci e conformi a giustizia, ispirate al diritto internazionale ed ai principi etici".

"Il Capo del Governo spagnolo ha esposto la linea d'azione fino ad ora seguita dalla Spagna di fronte alla crisi irachena, illustrando, in particolare, il pericolo del terrorismo e, quindi, la necessità di un'azione comune da parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Su tali argomenti si è notata una convergenza di opinioni con la Santa Sede. Sono stati esaminati, infine, alcuni aspetti della realtà europea, con particolare riferimento al Trattato costituzionale dell'Unione Europea".

"In fine mattinata, Sua Santità ha ricevuto il Signor Seyyed Mohammad Reza Khatami, Vice-Presidente dell'Assemblea Consultiva Islamica della Repubblica Islamica dell'Iran. L'ospite è stato poi ricevuto dall'Eminentissimo Cardinale Segretario di Stato e dall'Eccellentissimo Segretario per i Rapporti con gli Stati".

"I colloqui hanno permesso uno scambio di opinioni sulla necessità di salvaguardare la pace nell'area mediorientale. Su tale gravoso argomento, il citato Vice-Presidente era latore di un messaggio del Presidente Mohamad Khatami per il Santo Padre. Si è poi avuto un proficuo dialogo circa le condizioni di vita e le attività delle comunità cattoliche nel Paese".
OP/AZNAR:KHATAMI/… VIS 20030227 (350)

mercoledì 26 febbraio 2003

PROGRAMMA CELEBRAZIONI MERCOLEDÌ DELLE CENERI


CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2003 (VIS). Nel giorno di inizio della Quaresima, per le celebrazioni del Mercoledì delle Ceneri, il 5 marzo prossimo, avrà luogo una assemblea di preghiera nella forma delle "Stazioni" romane e la Liturgia Eucaristica alla quale prenderà parte il Santo Padre Giovanni Paolo II.

Alle ore 17:00, nella Chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino avrà luogo un momento di preghiera, cui farà seguito la processione penitenziale verso la Basilica di Santa Sabina. Alla processione prenderanno parte i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi, i Monaci Benedettini di Sant'Anselmo, i Padri Domenicani di Santa Sabina e alcuni fedeli.

Al termine della processione, nella Basilica di Santa Sabina, il Santo Padre presiederà la Liturgia della Parola e, dopo l'omelia, il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri. Alla fine della Santa Messa impartirà la Benedizione Apostolica. La Liturgia Eucaristica sarà celebrata dal Cardinale Jozef Tomko, del Titolo di Santa Sabina.
OCL/MERCOLEDÌ CENERI/… VIS 20030226 (160)

SALMO 150: "OGNI VIVENTE DIA LODE AL SIGNORE"


CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2003 (VIS). Tema della catechesi del Santo Padre Giovanni Paolo II, per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI in presenza di 6.500 pellegrini, è stato il Salmo 150: "Ogni vivente dia lode al Signore", che il Santo Padre ha definito testo "di una mirabile semplicità e trasparenza. Dobbiamo solo lasciarci attirare dall'insistente appello a lodare il Signore".

Successivamente il Papa ha affermato che il Salmo ci chiede di lodare il Signore nel suo "santuario", nel "firmamento della sua potenza". Dio è sia "distinto dal nostro orizzonte" che "vicino a noi". "Tra terra e cielo si stabilisce, dunque, quasi un canale di comunicazione in cui si incontrano l'azione del Signore e il canto di lode dei fedeli. La Liturgia unisce i due santuari, il tempio terreno e il cielo infinito, Dio e l'uomo, il tempo e l'eternità".

"È, dunque, necessario" - ha proseguito il Pontefice - "scoprire e vivere costantemente la bellezza della preghiera e della liturgia. Bisogna pregare Dio non solo con formule teologicamente esatte, ma anche in modo bello e dignitoso".

"A questo proposito" - ha detto ancora il Papa - "la comunità cristiana deve fare un esame di coscienza perché ritorni sempre più nella liturgia la bellezza della musica e del canto. Occorre purificare il culto da sbavature di stile, da forme trasandate di espressione, da musiche e testi sciatti, e poco consoni alla grandezza dell'atto che si celebra".

Il Santo Padre ha quindi affermato che "Il Salmo 150 è un inno di gioia, un grande 'alleluia' cantato al Signore. Ogni essere umano è invitato ad unirsi a questo canto di lode. Tutti gli uomini e le donne sono chiamati a cantare un inno di riconoscenza al Creatore per il dono della vita".

Il Papa ha infine affermato: "Sant'Agostino vede simboleggiati negli strumenti musicali i santi che lodano Dio: i santi sono la tromba, il salterio, la cetra, il timpano, il coro, le corde e l'organo, e i cembali del giubilo che emettono bei suoni, che cioè suonano armoniosamente. In realtà voce di canto a Dio è 'ogni spirito che loda il Signore'. La musica più alta, dunque, è quella che sale dai nostri cuori. E proprio questa armonia Dio attende di ascoltare nelle nostre liturgie".
AG/SALMO 150:LODE/… VIS 20030226 (390)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Atilano Rodríguez Martínez, finora Ausiliare di Oviedo (Spagna), Vescovo di Ciudad Rodrigo (superficie: 4.264; popolazione: 43.025; cattolici: 42.314; sacerdoti: 90; religiosi: 133), Spagna.
NEA/…/RODRÍGUEZ VIS 20030226 (40)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
AP/…/… VIS 20030226 (40)

TELEGRAMMA DI CORDOGLIO SCOMPARSA ALBERTO SORDI


CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio che il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha fatto pervenire, a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II, alla Signora Aurelia Sordi, sorella dell'attore italiano Alberto Sordi, scomparso lunedì 24 febbraio:

"Appresa la mesta notizia della scomparsa del suo amato fratello Alberto, il Sommo Pontefice desidera far pervenire a lei e ai familiari, l'espressione della sua viva partecipazione al dolore per il vostro grave lutto. Nel ricordare il valido protagonista del mondo dello spettacolo, Sua Santità eleva per lui preghiere di suffragio e invoca dalla divina bontà la pace eterna per la sua anima, mentre impartisce a lei e a quanti ne piangono la dipartita, la confortatrice Benedizione Apostolica".
TGR/SCOMPARSA SORDI/SODANO VIS 20030226 (140)

martedì 25 febbraio 2003

PRESENTAZIONE LIBRO DI POESIE DI GIOVANNI PAOLO II IL 6 MARZO


CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2003 (VIS). Un Comunicato pubblicato questa mattina annuncia che il nuovo libro di poesie del Santo Padre Giovanni Paolo II, dal titolo "Trittico romano", sarà presentato, nella traduzione italiana, giovedì 6 marzo 2003, alle ore 12:00, presso la Sala Stampa della Santa Sede.

Terrà la prolusione il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. È previsto un commento critico dei testi da parte del Professor Giovanni Reale. Nel corso della presentazione, un attore professionista darà lettura di alcune delle nuove poesie di Giovanni Paolo II.

La presentazione è riservata ai soli giornalisti già accreditati presso la Sala Stampa della Santa Sede. L'emittente televisiva Telepace seguirà in diretta l'evento. Il testo sarà considerato in embargo fino alle 13:00 (ora di Roma), del 6 marzo 2003.
OP/POESIE:GIOVANNI PAOLO II/… VIS 20030225 (150)

VISITA ARCIVESCOVO TAURAN IN SERBIA E MONTENEGRO


CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2003 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico un Comunicato relativo alla visita, dal 17 al 21 febbraio, che l'Arcivescovo Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rapporti con gli Stati, ha compiuto in Serbia e Montenegro, su invito del Governo dal Paese.

All'arrivo, accolto dalle Autorità civili e religiose, l'Arcivescovo Tauran ha successivamente incontrato i rappresentanti delle organizzazioni caritative locali ed internazionali che lavorano nel Paese balcanico e quindi ha concelebrato l'Eucaristia con i sacerdoti dell'Arcidiocesi di Belgrado.

La giornata di martedì 18 febbraio è stata dedicata agli incontri con le Autorità civili, quali il Ministro degli Affari Esteri Dottor Goran Svilanovic, "con il quale", recita il Comunicato, l'Arcivescovo "ha riscontrato un'ampia convergenza di prospettive (…); in particolare, i Capi delle due Diplomazie hanno convenuto sull'importanza di non trascurare le radici cristiane nel processo di edificazione della nuova Europa unita e del suo allargamento ad est; sulla necessità di compiere ogni sforzo possibile per evitare il ricorso alle armi nella soluzione dei conflitti; sul ruolo determinante che rivestono le comunità religiose - nel caso specifico soprattutto la Chiesa Ortodossa serba e la Chiesa cattolica - nel cammino di riconciliazione e di ricostruzione della società dopo gli anni bui del comunismo e delle guerre nella ex Federazione jugoslava".

La giornata si è conclusa con una cena presso la Nunziatura Apostolica alla quale hanno partecipato i maggiori esponenti delle comunità religiose in Serbia.

Il giorno successivo, è stato dedicato agli incontri con il Santo Sinodo del Patriarcato di Belgrado e alla visita della Chiesa ortodossa nella Diocesi di Sabac-Vajievo.

Il 20 febbraio si è svolto l'incontro con la Conferenza Episcopale di Serbia e Montenegro, dove l'Arcivescovo Tauran, si legge ancora nel Comunicato, "ha avuto così modo di sentire dalla viva voce dei pastori di quella Chiesa le speranze, le attese e le difficoltà della comunità cattolica. Sebbene minoritaria, essa è stimata ed apprezzata per il suo contributo a favore del dialogo e della riconciliazione, oltre che per il suo impegno nell'annuncio del Vangelo".

Prima di ripartire per Roma il 21 febbraio, l'Arcivescovo Tauran ha tenuto una conferenza stampa alla Nunziatura Apostolica, durante la quale "ha espresso le sue impressioni sulla realtà locale, ecclesiale e civile, e si è soffermato sull'impegno della Santa Sede nel mondo, in particolare sui temi della pace e dell'apporto che ad essa possono dare i credenti".
DELSS/VISITA SERBIA MONTENEGRO/TAURAN VIS 20030225 (410)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 25 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Vescovo Slawoj Leszek Glódz, Ordinario Militare per la Polonia.
- L'Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, dell'Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca e Presidente della Conferenza Episcopale Russa.
AP/…/… VIS 20030225 (50)

lunedì 24 febbraio 2003

PERSEVERATE CARISMA SERVIZIO AI PIÙ POVERI FRA I POVERI


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di una Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II a Suor M. Nirmala Joshi, Superiora Generale delle Missionarie della Carità, in occasione del VIII Capitolo Generale. Nella Lettera, redatta in inglese e datata 3 febbraio, il Pontefice ricorda che l'attuale Capitolo è il primo "dalla morte della vostra cara Fondatrice, Madre Teresa".

"La Chiesa di Cristo sulla terra proclama il Vangelo ad ognuno, ma si rivolge con particolare tenerezza e compassione ai poveri" - scrive il Papa. "L'amore cristiano non è semplicemente un atto di carità, è anche un incontro con Cristo Stesso nel povero. L'amore di Cristo, perciò, significa amore per il povero; e per le persone consacrate ciò significa abbracciare una vita di povertà". Il Santo Padre scrive ancora che: "la loro vita eloquentemente proclama che Dio è la vera ricchezza del cuore umano".

Il Santo Padre incoraggia le Missionarie della Carità "a perseverare fedelmente nel carisma di servire i più poveri fra i poveri. Poiché facendo ciò continuerete ad essere un luminoso esempio per le persone oggi, specialmente per le giovani generazioni, che si trovano in situazioni, non solo di bisogno materiale, ma anche di impoverimento spirituale".

Successivamente il Santo Padre ricorda alle religiose l'importanza della formazione continua, affermando che: "essa riveste una importanza ancora maggiore per gli Istituti come il vostro che esercitano il loro apostolato in ambienti sociali e culturali molto diversi fra loro. L'iniziativa, la creatività e lo zelo delle Missionarie della Carità devono essere sempre guidate dall'ispirazione originale dell'Istituto, incarnata in contesti ampiamente variati".
GPII-LETTERA/MISSIONARIE CARITÀ/NIRMALA VIS 20030224 (280)

AGLI IMPRENDITORI: DATE PRECEDENZA ETICA, FAMIGLIA, GIOVANI


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza 350 partecipanti ad un Incontro promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, ed ha detto loro che essi rappresentano "non solo un gruppo scelto dell'imprenditoria italiana, ma anche i promotori di una crescita solidale ed equilibrata dell'economia nazionale".

All'inizio del suo discorso il Papa ha invitato i presenti a "riservare sempre più, nel vostro operare, un'attenzione prioritaria ai principi etici e morali", esortandoli ad essere "i primi testimoni" del "'dovere' universale" del quale il Papa parla nell'Enciclica "Sollicitudo rei socialis", dove ribadisce che "la collaborazione allo sviluppo di tutto l'uomo e di ogni uomo è un dovere di tutti verso tutti'".

"Si tratta di un compito" - ha proseguito il Pontefice - "ancor più urgente alla luce dell'attuale evoluzione della società, segnata dal processo di globalizzazione, all'interno del quale vanno salvaguardati il valore della solidarietà, la garanzia di accesso alle risorse e l'equa ridistribuzione della ricchezza prodotta".

"Nella società contemporanea" - ha detto ancora il Papa - "la famiglia, non di rado, pare penalizzata dalle regole imposte dalla produzione e dal mercato. Tra i vostri sforzi, pertanto, ci sia quello di sostenerla efficacemente, perché sia sempre più rispettata come soggetto attivo anche del settore della produzione e dell'economia". Lodando l'attenzione e l'incoraggiamento che gli imprenditori dedicano ai giovani, il Papa ha concluso il suo discorso affermando: "Continuate ad investire sui giovani, aiutandoli a superare il divario esistente tra la formazione scolastica e le reali esigenze delle imprese di produzione".
AC/LAVORO:ETICA:FAMIGLIA/… VIS 20030224 (270)

VALORIZZARE TRADIZIONI SPIRITUALI PASSATO ACCOGLIERE NUOVE


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi della Conferenza Episcopale della Regione del Nord Africa (CERNA), al termine della loro Visita "ad Limina Apostolorum". L'Arcivescovo Henri Teissier di Algeri, Presidente della Conferenza Episcopale, ha consegnato al Santo Padre un documento redatto dal CERNA, intitolato: "Le Chiese del Maghreb nell'Anno 2000".

Il Papa, nel suo discorso in lingua francese, ha affermato: "Il mondo nel quale viviamo, è caratterizzato dalla moltiplicazione degli scambi, da una più forte interdipendenza e dall'apertura della più grande delle frontiere: il fenomeno della globalizzazione con i suoi aspetti positivi e negativi, che le nazioni devono apprendere a gestire in maniera costruttiva!".

"In ciò che la riguarda, la Chiesa cattolica conosce bene la dimensione universale che è costitutiva della sua identità. (…) Le vostre diocesi sono sempre state sensibili a questa dimensione dalla cattolicità e al legame vitale che le lega alla Chiesa Universale, poiché i pastori e i fedeli provengono da diversi paesi. Ma questa realtà ha assunto una dimensione nuova nella vostra regione, in questi ultimi anni, con lo sviluppo dei rapporti e degli scambi fra il Nord e il Sud del Sahara", poiché molti uomini e donne originari dell'Africa subsahariana si sono stabiliti nel Maghreb.

Il Santo Padre ha invitato i Presuli a "valorizzare le ricchezze delle diverse tradizioni spirituali che hanno alimentato la storia cristiana del vostro paese. (..) Esse hanno sottolineato e messo in evidenza vari aspetti del tesoro del Vangelo: il senso della comunità e il gusto della comunione fraterna, (…) la disponibilità verso il prossimo". Il Papa ha esortato i Vescovi a valorizzare queste ricchezze spirituali ma anche a "non temere di accogliere le novità apportate da fratelli e sorelle provenienti da altri continenti o da altre culture".

Il Papa ha quindi ricordato che i rapporti stilati dai Vescovi sottolineano "la presenza importante e attiva nelle vostre diocesi di giovani provenienti dai paesi subsahariani per un periodo di studio nelle Università dei vostri rispettivi Paesi. L'accoglienza e la loro partecipazione alla vita delle comunità cristiane manifestano chiaramente che il Vangelo non è legato ad una sola cultura".

Successivamente il Papa ha ricordato "la buona qualità dei rapporti fra i cristiani delle vostre comunità e la popolazione musulmana", e "la buona volontà delle Autorità civili nei riguardi della Chiesa. Tutto ciò è possibile grazie alla conoscenza reciproca, agli incontri quotidiani della vita e agli scambi, in particolare con le famiglie". Il Papa ha esortato i Vescovi con queste parole: "Continuate ad incoraggiare questi incontri (…) perché essi contribuiscono a far evolvere, da una parte e dall'altra, le mentalità, e aiutano a superare le immagini precostituite veicolate ancora troppo spesso dai media".

"In ogni comunità cristiana, anche poco numerosa e fragile" - ha affermato il Papa - "il servizio della carità verso i più poveri rimane una priorità, poiché esso è l'espressione della bontà di Dio per tutti gli uomini e della condivisione che tutti sono chiamati a vivere, senza distinzione di razza, cultura, religione". Dimostrate questa carità in modo speciale, ha detto ancora il Papa, nell'accoglienza degli immigranti e "nell'offrire loro, nella loro condizione precaria, un periodo di riposo e di convivialità fraterna!".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso salutando cordialmente i sacerdoti, i religiosi e i laici dei Paesi del Nord Africa, avendo parole di incoraggiamento per la loro opera, esortandoli ad alimentare la loro fede attraverso la preghiera e la formazione, e assicurandoli "delle mie preghiere e del mio paterno affetto".
AL/…/CERNA VIS 20030224 (600)

ORDINE D'ONORE CONFERITO SACERDOTE IN GEORGIA


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha reso pubblico, questa mattina, il seguente Comunicato:

"Il Presidente della Goergia, Eduard Shevardnadze, ha conferito lo 'Ordine d'Onore', pregevole Onorificenza dello Stato, al Reverendo Sacerdote Witold Szulczynski, S.D.B., Direttore di Caritas-Georgia e collaboratore della Nunziatura Apostolica a Tbilisi. Nella motivazione del provvedimento si sottolinea che esso intende essere un 'riconoscimento del notevole contributo personale allo sviluppo delle relazioni fra Vaticano e Georgia, attraverso l'ampio sostegno ed aiuto offerto alle persone socialmente vulnerabili, agli orfani e ai rifugiati, mediante le sue feconde attività caritative".

"Lo stesso Presidente Shevardnadze, contrariamente alla prassi, conferirà personalmente l'onorificenza al Religioso, mostrando così che ne apprezza apertamente e pubblicamente l'operato".

"Un simile riconoscimento verso un Sacerdote cattolico, da tempo impegnato in una delle Repubbliche della ex-Unione Sovietica nei diversi ambiti della solidarietà e della promozione umana sorrette dalla fede e dalla carità cristiana, costituisce una significativa testimonianza di stima da parte del Governo georgiano verso l'intera Chiesa Cattolica, un forte incoraggiamento verso i cattolici georgiani e un particolare segno di gratitudine per le benemerite attività del Reverendo Sacerdote Szulczynski".
OP/SHEVARDNADZE:GEORGIA/NAVARRO-VALLS VIS 20030224 (200)

IL 22 FEBBRAIO FESTA DELLA CATHEDRA PETRI


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Oggi è la Festa della "Cathedra Petri", celebrazione risalente al IV secolo che ricorda il ministero di Pastore supremo della Chiesa, il primato e l'autorità di San Pietro.

"Cathedra", parola latina di origine greca, che significa cattedra o trono, è la radice della parola cattedrale, chiesa ufficiale dove è situata la cattedra dalla quale predica il Vescovo, simbolo della sua autorità nell'insegnamento. Altra parola sinonimo di cattedra è "sede" che designa il luogo dal quale il Vescovo governa la sua Diocesi. La Santa Sede, ad esempio, è la sede del Vescovo di Roma, il Papa.

Nel corso della sua storia, la Cattedra di San Pietro è stata considerata sotto due punti di vista: secondo il primo, essa rappresentava il simbolo del primato del ministero petrino, nell'antichità, infatti, il trono o cattedra era segno dell'autorità dell'insegnamento. Dal secondo punto di vista, si considera il trono stesso, appartenuto a Carlo il Calvo - nipote dell'Imperatore Carlo Magno - incoronato Imperatore dal Pontefice il giorno di Natale dell'875, ed offerto in dono al Papa Giovanni VIII. Nel 1666 la Cattedra di Pietro, usata da Giovanni VIII e da molti suoi successori per le cerimonie liturgiche, fu collocata in un reliquiario monumentale, situato in fondo all'abside della Basilica, realizzato dal Bernini.

Secondo una combinazione di tradizioni, leggende e credenze popolari si pensava che la cattedra fosse doppia, una parte risalente ai primi giorni della cristianità ed al primo Papa, San Pietro. Tuttavia, gli studi effettuati durante i restauri compiuti dal 1968 al 1974, quando fu rimossa dalla nicchia nell'altare del Bernini, hanno dimostrato che era costituita da un unico blocco, in legno di acacia, le cui parti più antiche risalgono al VI secolo. Ciò che sembrava un trono esterno o un secondo trono, era una custodia destinata a proteggere il trono originale quando era portato in processione.

Gli studi compiuti in questo periodo hanno dato modo di rilevare due dati di particolare interesse: i pannelli d'avorio inciso che ornavano i lati del trono, che avevano sostituito antiche colonne ed archi, illustravano le Fatiche d'Ercole, e provenienti da un trono più antico, erano stati riutilizzati ed incorporati nella Cattedra.

Ogni anno, in questo giorno di festa, l'altare monumentale dove è collocata la Cathedra Petri è illuminato per tutto il giorno da centinaia di candele. Dalla mattina presto al tardo pomeriggio si celebrano all'Altare diverse Messe, ed infine si celebra la Messa Capitolare di San Pietro.
…/CATEHDRA PETRI/… VIS 20030224 (420)

DICHIARAZIONE SULLA VISITA PRIMO MINISTRO GRAN BRETAGNA


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Nel primo pomeriggio di oggi il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato la seguente dichiarazione relativa all'Udienza concessa dal Santo Padre Giovanni Paolo II al Signor Tony Blair, Primo Ministro della Gran Bretagna:

"Nella mattinata di oggi, sabato 22 febbraio 2003, il Santo Padre ha ricevuto in udienza privata Sua Eccellenza il Signor Tony Blair, Primo Ministro della Gran Bretagna. Nel corso del cordiale colloquio, durato mezz'ora, si è parlato della complessa congiuntura internazionale con particolare riguardo al Medio Oriente. Il Santo Padre ha auspicato che, nella soluzione della grave situazione in Iraq, si faccia ogni sforzo per evitare al mondo nuove divisioni".

"Successivamente il Santo Padre ha ricevuto la famiglia del Signor Blair".

"Il Primo Ministro della Gran Bretagna si è anche recato dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, che lo ha ricevuto insieme con Sua Eccellenza Monsignor Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

"Nei colloqui di questa mattina in Vaticano si è ribadita la necessità che tutte le parti interessate nella nota crisi irachena possano collaborare con l'Organizzazione delle Nazioni Unite e sappiano adoperare le risorse offerte dal diritto internazionale, per scongiurare la tragedia di una guerra che da più parti si reputa ancora evitabile. Speciale considerazione è stata data alla situazione umanitaria del popolo iracheno, già tanto duramente provato da lunghi anni di embargo".

"Nel corso degli incontri, vi è pure stato uno scambio di opinioni sul futuro Trattato Costituzionale dell'Europa. Da parte della Santa Sede, si è espresso il voto per un riconoscimento esplicito delle chiese e comunità di credenti, nonché per un impegno dell'Unione Europea a mantenere con esse un dialogo strutturato".
OP/VISITA TONY BLAIR/NAVARRO-VALLS VIS 20030224 (300)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale della Romania, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo György-Miklós Jakubínyi, di Alba Iulia, ed Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" dell'Ordinariato per i cattolici di rito armeno residenti in Romania, con l'Ausiliare, Vescovo József Tamás.

- L'Arcivescovo Lucian Muresan, di Fagaras dei Romeni.

- Il Vescovo Petru Gherghel, di Iasi, con l'Ausiliare Vescovo Aurel Perca.

Sabato 22 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Tony Blair, Primo Ministro della Gran Bretagna, con la Consorte e Seguito.

- L'Arcivescovo Stephen Fumio Hamao, Arcivescovo-Vescovo emerito di Yokohama e Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- Il Signor Louis Esmel, Ambasciatore di Costa d'Avorio, in visita di congedo.

- Il Cardinale Giovanni Battiste Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/…/… VIS 20030224 (160)

OBIETTIVI, METODI E MEZZI RICERCA RISPETTOSI DIGNITÀ UMANA


CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, in apertura dei lavori della IX Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti all'Incontro in corso nell'Aula Vecchia del Sinodo, dal 24 al 26 febbraio. Tema dell'Assemblea all'esame dei 160 partecipanti, del Presidente della Pontificia Accademia, Professor Juan de Dio Vial Correa e del Vice Presidente, Vescovo Elio Sgreccia, è: "Etica della ricerca biomedica per una visione cristiana".

Il Papa ha ricordato ai presenti di aver creato la Pontificia Accademia per la Vita assegnandole il compito di "studiare, formare e informare circa i principali problemi di biomedicina e di diritto, relativi alla promozione e alla difesa della vita, soprattutto nel diretto rapporto che essi hanno con la morale cristiana e le direttive del magistero della Chiesa".

Il Papa ha sottolineato i notevoli progressi compiuti nella ricerca scientifica e nel campo medico, in particolare nello sconfiggere epidemie letali, nei progressi compiuti nella cura di gravi malattie, "migliorando notevolmente, in grandi aree del mondo sviluppato, la durata e la qualità della vita". Il Santo Padre ha voluto esprimere la gratitudine della Chiesa ai tanti scienziati dediti alla ricerca nell'ambito della biomedicina, affermando: "Molte volte, (…), il Magistero ha richiesto il loro aiuto per la soluzione di delicati problemi morali e sociali".

Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento all'invito "che il Papa Paolo VI, nell'Enciclica 'Humanae Vitae', rivolse ai ricercatori e scienziati, affinché offrissero il loro contributo 'al bene della famiglia e del matrimonio', cercando di 'chiarire più a fondo le diverse condizioni che favoriscono un'onesta regolazione della procreazione umana'" ed ha affermato: "È un invito che faccio mio sottolineandone la permanente attualità, resa anche più acuta dalla crescente urgenza di trovare soluzioni 'naturali' ai problemi di infertilità coniugale".

"Rinnovo, pertanto, un sentito appello" - ha affermato il Pontefice - "affinché la ricerca scientifica e biomedica, evitando ogni tentazione di manipolazione dell'uomo, si dedichi con impegno ad esplorare vie e risorse per il sostegno della vita umana, la cura delle malattie e la soluzione dei sempre nuovi problemi in ambito biomedico". Il Papa ha ribadito che: "La Chiesa rispetta ed appoggia la ricerca scientifica, quando essa persegue un orientamento autenticamente umanistico, rifuggendo da ogni forma di strumentalizzazione o distruzione dell'essere umano e mantenendosi libera dalla schiavitù degli interessi politici ed economici".

Il Papa ha sottolineato inoltre che: "Non solo gli scopi, ma anche i metodi e i mezzi della ricerca devono essere sempre rispettosi della dignità di ogni essere umano in qualsiasi stadio del suo sviluppo e in ogni fase della sperimentazione".

Giovanni Paolo II ha esortato i ricercatori ad essere consapevoli dei limiti invalicabili "che la tutela della vita, dell'integrità e dignità di ogni essere umano impone alla loro attività di ricerca" ed ha affermato: "Sono convinto che tacere di fronte a certi esiti o pretese della sperimentazione sull'uomo non è permesso a nessuno e tanto meno alla Chiesa". Infine il Papa ha rivolto un appello alle Istituzioni ed alle Università "che si fregiano della qualifica di 'cattoliche', perché si impegnino ad essere sempre all'altezza dei valori ideali che ne hanno propiziato l'origine".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso sottolineando "l'urgenza di colmare il gravissimo e inaccettabile fossato che separa il mondo in via di sviluppo dal mondo sviluppato, quanto alla capacità di portare avanti la ricerca biomedica, a beneficio dell'assistenza sanitaria e a sostegno delle popolazioni afflitte dalla miseria e da disastrose epidemie. Penso, (…) al dramma dell'Aids, particolarmente grave in molti Paesi dell'Africa".
AC/BIOMEDICINA:VITA/ACAD-V VIS 20030224 (590)

INVITO DEL PAPA ALLA PREGHIERA E AL DIGIUNO PER LA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus, ha invitato i cattolici del mondo a dedicare la giornata del prossimo 5 marzo, Mercoledì delle Ceneri, "alla preghiera e al digiuno per la causa della pace, specialmente nel Medio Oriente".

"Da mesi" - ha detto il Papa - "la comunità internazionale vive in grande apprensione per il pericolo di una guerra, che potrebbe turbare l'intera regione del Medio Oriente e aggravare le tensioni purtroppo già presenti in quest'inizio del terzo millennio. È doveroso per i credenti, a qualunque religione appartengano, proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro dell'umanità potrà essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra".

Il Santo Padre ha detto inoltre: "Noi cristiani, in particolare, siamo chiamati ad essere come delle sentinelle della pace, nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Ci è chiesto, cioè, di vigilare, affinché le coscienze non cedano alla tentazione dell'egoismo, della menzogna e della violenza".

Invitando i cattolici al digiuno e alla preghiera il Mercoledì delle Ceneri, il Papa ha detto: "A tale corale invocazione si accompagnerà il digiuno, espressione di penitenza per l'odio e la violenza che inquinano i rapporti umani. I cristiani condividono l'antica pratica del digiuno con tanti fratelli e sorelle di altre religioni, che con essa intendono spogliarsi di ogni superbia e disporsi a ricevere da Dio i doni più grandi e necessari, fra i quali in particolare quello della pace".
ANG/PACE:DIGIUNO/… VIS 20030224 (270)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Rainer Woelki, finora Direttore del "Collegium Albertinum" a Bonn, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Köln (superficie: 6.181; popolazione: 5.300.000; cattolici: 2.280.000; sacerdoti: 1.365; religiosi: 2.812; diaconi permanenti: 290), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Köln-Mühlheim (Repubblica Federale di Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. Succede al Vescovo Klaus Dick, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare della medesima Arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

Sabato 22 febbraio è stato reso noto che il Santo Padre.

- Ha nominato il Vescovo Francisco Chimoio, O.F.M.Cap., finora Vescovo di Pemba (Mozambico), Arcivescovo Metropolita di Maputo (superficie: 25.238; popolazione: 3.859.000; cattolici: 476.000; sacerdoti: 107; religiosi: 307), Mozambico. L'Arcivescovo Chimoio succede al Cardinale Alexandre José Maria dos Santos, O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Ernest Sambou, finora Rettore dell'Institut Catholique de l'Afrique de l'Ouest (ICAO) ad Abidjan, Vescovo di Saint-Louis du Sénégal (superficie: 73.315; popolazione: 1.500.000; cattolici: 4.000; sacerdoti: 18; religiosi: 23), Senegal. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 a Cadjinol (Senegal), ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Il Vescovo Sambou succede al Vescovo Pierre Sagna, C.S.Sp., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Georges M. Saad Abi Younes, O.L.M., sinora Superiore della Missione dell'Ordine Libanese Maronita e Parroco della Comunità maronita nella Città del Messico, Vescovo dell'Eparchia di Nuestra Señora de los Mártires del Libano en México dei Maroniti (cattolici: 150.000; sacerdoti: 8; religiosi: 3), Messico. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 a Hammana (Libano), ha emesso i voti perpetui nel suo Ordine nel 1970 ed è stato ordinato presbitero nel 1977.

- Ha nominato il Cardinale Ivan Dias, Arcivescovo di Bombay (India), Suo Inviato Speciale per le celebrazioni, in programma a Tirana il 25 aprile 2003, del X Anniversario della storica Visita Pontificia in Albania.

- Ha nominato l'Arcivescovo Karl-Josef Rauber, finora Nunzio Apostolico in Ungheria e Moldova, Nunzio Apostolico in Belgio e in Lussemburgo.

- Ha nominato l'Arcivescovo Giuseppe Leanza, finora Nunzio Apostolico in Slovenia, in Bosnia ed Erzegovina e nella Repubblica di Macedonia, Nunzio Apostolico in Bulgaria.
NEA:NER:RE:NA:NN/…/… VIS 20030224 (320)

venerdì 21 febbraio 2003

MESSAGGI GIORNATA MISSIONARIA PUBBLICATI BATTESIMO SIGNORE


CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha presieduto la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria Mondiale 2003 ed ha annunciato che Giovanni Paolo II ha voluto anticipare la pubblicazione del Messaggio, fino allo scorso anno reso pubblico nella Solennità di Pentecoste, al giorno della Festa del Battesimo del Signore, il 12 gennaio.

Il Cardinale ha inoltre precisato che: "Quest'anno, la Giornata Missionaria Mondiale, che cade domenica 19 ottobre 2003, coinciderà anche con la celebrazione del XXV anniversario di Pontificato di Papa Giovanni Paolo II, con la Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta e con la chiusura dell'Anno del Rosario".

Alla Conferenza Stampa, sono intervenuti, oltre al Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, il Vescovo Robert Sarah, Segretario, il Monsignor Patabendige Don Albert Malcolm Ranjith, Segretario Aggiunto ed il Padre Massimo Cenci, PIME, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.

Il Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ha spiegato che l'anticipazione della diffusione del documento ha lo scopo di consentire alle Diocesi di tutto il mondo, alle Conferenze Episcopali, alle Famiglie Religiose e agli Istituti missionari che operano nel mondo, di disporre di più tempo per studiare il Messaggio del Papa "integrandolo armonicamente" nel proprio servizio pastorale e carisma specifico. Il Cardinale ha ribadito che: "Con tale iniziativa si vuole evitare che la 'Missio Ad Gentes' venga vissuta in termini di eccezionalità o di straordinarietà. (…) La Missione è, infatti, parte nodale dell'itinerario di ogni Comunità cristiana: 'La Chiesa è missionaria per sua natura'".

Il Cardinale ha ricordato che il mandato missionario fu la preoccupazione di Cristo, prima del suo ritorno al Padre, ed infatti Cristo comandò agli Apostoli: "Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo'. (..) Ed oggi" - ha proseguito il Cardinale Sepe - "all'inizio del XXI secolo, la Chiesa cattolica riparte fiduciosa per compiere un nuovo tratto di strada incontro al mondo (…) strada da percorrere irta di difficoltà".

Il Prefetto ha illustrato brevemente il contenuto del Messaggio, individuando i suoi tre obiettivi: "'Una Chiesa più contemplativa', 'una Chiesa più santa', 'una Chiesa più missionaria'".

Successivamente il Cardinale Sepe si è soffermato a lungo sulle statistiche riguardanti la presenza, il lavoro ed il personale della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, precisando che 1.075 circoscrizioni ecclesiastiche sono affidate a questo Dicastero, quasi il 39% di tutte le circoscrizioni ecclesiastiche della Chiesa cattolica del mondo. Di esse, 478 sono in Africa, 85 in America, 453 in Asia, 14 in Europa e 56 in Oceania.

Proseguendo la disanima delle statistiche il Cardinale ha precisato che:

- il Personale Apostolico a servizio della Missio Ad Gentes comprende all'incirca 85.000 sacerdoti, (52.000 diocesani, 33.000 religiosi), 28.000 religiosi non sacerdoti, 450.000 suore, 1.650.000 catechisti.
- 280 Seminari Maggiori Interdiocesani (65.000 seminaristi maggiori) e 110 Seminari minori (85.000 seminaristi minori).
- le Ordinazioni sacerdotali sono risultate all'incirca 1.900 all'anno nell'ultimo decennio.
- 42.000 scuole; 1.600 ospedali; 6.000 dispensari; 780 lebbrosari.
- Sei università, Collegi e Istituti a Roma collegati con la Congregazione, comprendenti la Pontificia Università Urbaniana (unica Università esclusivamente missionaria nel mondo) e il Pontificio Collegio Urbano, con 140 seminaristi.

"Ma il dato più importante e significativo" - ha concluso il Cardinale Sepe - "è quello riguardante il numero dei missionari (Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, laici), che hanno testimoniato anche con la vita, la loro fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Secondo le statistiche, il numero di tali testimoni in questi ultimi dieci anni si aggira intorno ad un migliaio. Tale cifra, però, è senza dubbio in difetto poiché si riferisce solo ad alcuni Paesi, ai casi accertati e di cui si è avuta notizia".

L'intervento dell'Arcivescovo Sarah è stato dedicato all'opera svolta dalla Congregazione in Africa e Oceania, che ha definito "nuove patrie di Cristo". L'Arcivescovo Ranijth ha parlato della situazione missionaria in Asia e Padre Cenci, Missionario del PIME, ha parlato dell'opera svolta in America.
OP/MESSAGGIO GIORNATA MISSIONARIA/SEPE:SARAH VIS 20030221 (670)

INAUGURAZIONE SITO WEB PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE U.S.A.


CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, più di 150 Direttori Diocesani delle Pontificie Opere Missionarie degli Stati Uniti d'America, sono stati ricevuti dal Santo Padre Giovanni Paolo II che ha espresso la sua gioia per questo incontro e per l'inaugurazione del nuovo sito web.

Il Papa ha detto nel suo discorso che: "Lo sviluppo di Internet degli ultimi anni ha offerto opportunità senza precedenti per l'espansione della Chiesa missionaria, poiché è divenuta fonte primaria di informazione e di comunicazione per numerosi nostri contemporanei, i giovani in particolare. Auspico che il nuovo sito web delle Pontificie Opere Missionarie, susciti nei cattolici degli Stati Uniti un più profondo apprezzamento del mandato missionario della Chiesa universale".

"Confido che il nuovo sito" - ha proseguito il Pontefice - "stimoli molte persone ad approfondire la loro fede in Cristo, accresca le vocazioni missionarie e favorisca un maggiore impegno nella proclamazione del Vangelo 'ad gentes' e nella nuova evangelizzazione dei paesi di tradizione cristiana".

Al termine del suo discorso, Giovanni Paolo II ha espresso l'auspicio che l'opera delle Pontificie Opere Missionarie "sia autentico fermento di zelo missionario fra i cattolici americani, e porti abbondanti frutti per la diffusione del Regno di Cristo nelle nuove frontiere che si aprono davanti a noi".
AC/PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE/U.S.A. VIS 20030221 (230)

IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2003 (VIS). Riportiamo di seguito i dati relativi ai Presuli deceduti nelle scorse settimane:

- Il Vescovo Adolfo Roque Esteban Arana, emerito di Villa de la Concepción del Río Cuarto (Argentina), l'8 gennaio, all'età di 86 anni.

- L'Arcivescovo Giuseppe Carata, emerito di Trani-Barletta-Bisceglie (Italia), il 25 gennaio, all'età di 87 anni.

- Il Vescovo Joseph Robert Crowley, già Ausiliare di Fort Wayne-South Bend (Stati Uniti d'America), il 4 febbraio, all'età di 88 anni.

- Il Vescovo Camillo Faresin, S.D.B., emerito di Guiratinga (Brasile), il 25 gennaio, all'età di 88 anni.

- L'Arcivescovo Carlos Galán, emerito di La Plata (Argentina), il 24 gennaio, all'età di 77 anni.

- Il Vescovo Philip James Benedict Harvey, già Ausiliare di Westminster (Gran Bretagna), il 2 febbraio, all'età di 87 anni.

- Il Vescovo James Robert Hoffman, di Toledo (Stati Uniti d'America), l'8 febbraio, all'età di 70 anni.

- Il Vescovo Francisco José Iturriza Guillén, S.D.B., emerito di Coro (Venezuela), il 14 gennaio, all'età di 99 anni.

- L'Arcivescovo Carlos Alberto Etchandy Gimeno Navarro, di Niterói (Brasile), il 2 febbraio, all'età di 71 anni.

- Il Vescovo Antonio Palenzuela Velázquez, emerito di Segovia (Spagna), l'8 gennaio, all'età di 83 anni.

- Il Vescovo Décio Pereira, di Santo André (Brasile), il 5 febbraio, all'età di 62 anni.

- Il Vescovo Hervé Renaudin, di Pontoise (Francia), il 18 gennaio, all'età di 61 anni.

- Il Vescovo Raúl Omar Rossi, di San Martín (Argentina), il 2 febbraio, all'età di 64 anni.

- Il Vescovo Michael Rusnak, C.Ss.R., emerito di Saints Cyril and Methodius of Toronto (Canada), il 16 gennaio, all'età di 81 anni.

- Il Vescovo Edward Eugeniusz Samsel, di Elk (Polonia), il 17 gennaio, all'età di 63 anni.

- Il Vescovo Narbal Da Costa Stencel, Ausiliare di São Sebastião do Rio de Janeiro (Brasile), il 31 gennaio, all'età di 77 anni.
…/DECEDUTI/… VIS 20030221 (310)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo José Antonio Peteiro Freire, di Tanger (Marocco), in visita "ad Limina Apostolorum".

- L'Arcivescovo Vincent Landel, di Rabat (Marocco), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- L'Arcivescovo Fouad Twal, Arcivescovo-Vescovo di Tunis (Tunisia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Padre Acacio Valbuena Rodriguez, O.M.I., Prefetto Apostolico del Sahara Occidentale, in Visita "ad Limina Apostolorum".
AL/…/… VIS 20030221 (80)

MARIA E LA MISSIONE DELLA CHIESA NELL'ANNO DEL ROSARIO


CITTA' DEL VATICANO, 21 FEB. 2003 (VIS). Il Messaggio annuale del Santo Padre Giovanni Paolo II per la Giornata Missionaria Mondiale 2003 è stato reso pubblico oggi, in lingua francese, inglese, spagnola e italiana. Intitolato: "Maria e la missione della Chiesa nell'Anno del Rosario", il Messaggio è datato 12 gennaio 2003, Festa del Battesimo del Signore. Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:

"Sin dall'inizio, ho voluto porre il mio pontificato sotto il segno della speciale protezione di Maria. Più volte, poi, ho invitato l'intera comunità dei credenti a rivivere l'esperienza del Cenacolo, dove i discepoli 'erano assidui e concordi nella preghiera... con Maria, la madre di Gesù'".

"La Chiesa prende sempre più coscienza di essere 'madre' come Maria. Essa è 'la culla ? notavo nella Bolla 'Incarnationis mysterium', in occasione del Grande Giubileo dell'Anno 2000 ? in cui Maria depone Gesù e lo affida all'adorazione e alla contemplazione di tutti i popoli'".

"Maria e la missione della Chiesa nell'Anno del Rosario". Nell'ottobre scorso, entrando nel venticinquesimo anno del mio ministero petrino, quasi ad ideale prolungamento dell'Anno Giubilare, ho indetto uno speciale Anno dedicato alla riscoperta della preghiera del Rosario, tanto cara alla tradizione cristiana; un anno da vivere sotto lo sguardo di Colei che, secondo l'arcano disegno divino, con il suo 'sì' ha reso possibile la salvezza dell'umanità, e dal cielo continua a proteggere quanti a Lei fanno ricorso specialmente nei momenti difficili dell'esistenza. (…) Alla scuola della Vergine e seguendo il suo esempio, ogni comunità potrà meglio far emergere la propria dimensione 'contemplativa' e 'missionaria'".

"La Giornata Missionaria Mondiale, che cade proprio alla fine di questo particolare anno mariano, se ben preparata, potrà imprimere un più generoso impulso a quest'impegno della Comunità ecclesiale. Il ricorso fidente a Maria con la quotidiana recita del Rosario e la meditazione dei misteri della vita di Cristo sottolineeranno che la missione della Chiesa deve essere anzitutto sorretta dalla preghiera".

"Chiesa più contemplativa: il Volto di Cristo contemplato"

"Contemplare il volto di Cristo induce a una conoscenza profonda e coinvolgente del suo mistero. Contemplare Gesù con gli occhi della fede spinge a penetrare nel mistero di Dio?Trinità. Dice Gesù: 'Chi ha visto me ha visto il Padre' (Gv 14,9). Con il Rosario ci inoltriamo in questo itinerario mistico 'in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima' (Rosarium Virginis Mariae, 3). Anzi, Maria stessa si fa nostra maestra e guida".

"Guardiamo sempre a Maria, modello insuperabile! Nel suo animo tutte le parole del Vangelo trovano un'eco straordinaria. Maria è la 'memoria' contemplativa della Chiesa, che vive nel desiderio di unirsi più profondamente al suo Sposo per incidere ancor più nella nostra società. Di fronte ai grandi problemi, dinanzi al dolore innocente, alle ingiustizie perpetrate con arrogante insolenza come reagire? Alla docile scuola di Maria, che è nostra Madre, i credenti apprendono a riconoscere nell'apparente 'silenzio di Dio' la Parola che risuona nel silenzio per la nostra salvezza".

"Chiesa più santa: il Volto di Cristo imitato e amato".

"Tutti i credenti sono chiamati, grazie al Battesimo, alla santità. (…) Santità e missione sono aspetti inscindibili della vocazione di ogni battezzato. L'impegno a diventare più santi è strettamente collegato con quello a diffondere il messaggio della salvezza".

"Se tutti i misteri del Rosario costituiscono una significativa scuola di santità e di evangelizzazione, i misteri della luce pongono in evidenza aspetti singolari della nostra 'sequela' evangelica. Il Battesimo di Gesù al Giordano ricorda che ogni battezzato è eletto a diventare in Cristo 'figlio nel Figlio' (Ef 1,5; cfr Gaudium et spes, 22). Nelle nozze di Cana, Maria invita all'ascolto obbediente della Parola del Signore: 'Fate quello che vi dirà' (Gv 2,5). L'annuncio del Regno e l'invito alla conversione sono una chiara consegna per tutti ad intraprendere il cammino della santità. Nella Trasfigurazione di Gesù il battezzato sperimenta la gioia che lo attende. Meditando l'istituzione dell'Eucaristia, egli torna ripetutamente nel Cenacolo, dove il divino Maestro ha lasciato ai suoi discepoli il tesoro più prezioso: se stesso nel Sacramento dell'altare".

"Chiesa più missionaria: il Volto di Cristo annunciato".

"In nessuna epoca la Chiesa ha avuto tante possibilità di annunciare Gesù come oggi, grazie allo sviluppo dei mezzi della comunicazione. Proprio per questo la Chiesa è oggi chiamata a far trasparire il Volto del suo Sposo con una più rilucente santità".

"Sotto lo sguardo vigile della Madre, la Comunità ecclesiale cresce come una famiglia ravvivata dall'effusione potente dello Spirito e, pronta a raccogliere le sfide della nuova evangelizzazione, contempla il volto misericordioso di Gesù nei fratelli, specialmente nei poveri e bisognosi, nei lontani dalla fede e dal Vangelo".

"Urge preparare evangelizzatori competenti e santi; è necessario che non si affievolisca il fervore negli apostoli, specialmente per la missione 'ad gentes'. Il Rosario, se pienamente riscoperto e valorizzato, offre un ordinario quanto fecondo aiuto spirituale e pedagogico per formare il Popolo di Dio a lavorare nel vasto campo dell'azione apostolica".

"Una precisa consegna".

"Il compito dell'animazione missionaria deve continuare ad essere impegno serio e coerente di ogni battezzato e di ogni Comunità ecclesiale. Un ruolo più specifico e peculiare compete certo alle Pontificie Opere Missionarie, che ringrazio per quanto già generosamente stanno facendo".

"A tutti vorrei suggerire di intensificare la recita del Santo Rosario, a livello personale e comunitario, per ottenere dal Signore quelle grazie di cui la Chiesa e l'umanità hanno particolare necessità. Invito proprio tutti: bambini e adulti, giovani e anziani, famiglie, parrocchie e comunità religiose".

"Tra le tante intenzioni, non vorrei dimenticare quella della pace. La guerra e l'ingiustizia hanno il loro inizio nel cuore 'diviso'. 'Chi assimila il mistero di Cristo ? e il Rosario proprio a questo mira ?, apprende il segreto della pace e ne fa un progetto di vita'.
MESS/GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE/… VIS 20030221 (960)

giovedì 20 febbraio 2003

GUERRA SCONFITTA PER L'UMANITÀ E TRAGEDIA PER LA RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere in Vaticano i Membri di una Delegazione dei Leaders Religiosi Indonesiani, ha affermato che: "In questo momento di grande tensione per il mondo, siete giunti a Roma e sono grato di avere la possibilità di parlare con voi".

"Di fronte ad una reale possibilità di guerra" - ha affermato il Pontefice - "non dobbiamo permettere ai politici di diventare fonte di ulteriori divisioni fra le religioni del mondo. Anzi, dobbiamo impedire che la minaccia della guerra e la guerra stessa dividano i cristiani, i musulmani, i buddisti, gli indù e i membri delle altre religioni".

Il Santo Padre ha ribadito che: "In quanto leaders religiosi impegnati nella pace, dobbiamo operare insieme con i nostri popoli, con coloro che appartengono ad altre credenze religiose e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà per assicurare la comprensione, la cooperazione e la solidarietà. All'inizio di quest'anno (nel mio discorso ai membri del corpo diplomatico), ho affermato: 'La guerra è sempre una sconfitta per l'umanità'; la guerra è anche una tragedia per la religione".

"La mia fervente preghiera" - ha concluso il Papa - "è che i nostri sforzi per la promozione della reciproca comprensione e fiducia portino frutti abbondanti e aiutino il mondo ad evitare il conflitto. Perché è attraverso questo impegno e la cooperazione continua che le culture e le religioni 'saranno in grado di infrangere le barriere che le dividono, di favorire la reciproca comprensione e di perdonare i responsabili di torti nei loro confronti".
AC/DELEGAZIONE INTERRELIGIOSA:INDONESIA/… VIS 20030220 (280)

MESSAGGIO DEL PAPA ALL'AZIONE CATTOLICA ITALIANA


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha fatto pervenire un Messaggio agli Assistenti Spirituali dell'Azione Cattolica Italiana, a Roma per partecipare al Convegno nazionale sul tema: "Fare nuova l'Azione Cattolica in Parrocchia". Nel suo discorso il Papa ha affermato: "Voi state riflettendo (…) su come l'Azione Cattolica può contribuire (...) a ridisegnare il volto della parrocchia, struttura-base del corpo ecclesiale".

Il Santo Padre ha definito la parrocchia con queste parole: "La parrocchia è la 'casa della comunità cristiana' a cui si appartiene per la grazia del santo Battesimo; è la 'scuola della santità' per tutti i cristiani, anche per coloro che non aderiscono a determinati movimenti ecclesiali o non coltivano particolari spiritualità; è il 'laboratorio della fede' in cui vengono trasmessi gli elementi basilari della tradizione cattolica; è la 'palestra della formazione', dove si viene educati alla fede ed iniziati alla missione apostolica".

"Il legame tra la parrocchia è l'Azione Cattolica Italiana è da sempre molto stretto", ha sottolineato il Pontefice, affermando pure che "solo un'Azione Cattolica rinnovata può contribuire a rinnovare la parrocchia", così che essa "avverta più forte il bisogno di vivere e testimoniare il Vangelo, intessendo un dialogo proficuo (..) con le persone" e "riservando particolare attenzione a quanti vivono nel disagio materiale e spirituale".

Il Santo Padre ha affermato di essere certo che l'Azione Cattolica "non farà mancare (…) l'apporto di una quotidiana testimonianza di comunione. (…) Una spiritualità di comunione, vissuta con il Vescovo e con la Chiesa locale: ecco il contributo che l'Azione Cattolica Italiana può dare alla comunità cristiana".

Infine, il Papa ha affermato: "L'indispensabile rinnovamento strutturale e organizzativo sarà il risultato di una singolare 'avventura dello Spirito', che comporta la conversione interiore e radicale delle persone e delle associazioni ai vari livelli: parrocchiale, diocesano e nazionale" ed ha esortato gli assistenti spirituali a porre "le vostre migliori energie" al servizio del rinnovamento e della conversione.
MESS/AZIONE CATTOLICA ITALIANA/… VIS 20030220 (330)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Professor Bungaran Saragih, Presidente del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD).

- Il Vescovo Giovanni Innocenzo Martinelli, O.F.M., Vicario Apostolico di Tripoli (Libia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Sylvester Carmel Magro, O.F.M., Vicario Apostolico di Benghazi (Libia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- L'Arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, M.Afr., Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso.
AP:AL/…/… VIS 20030220 (90)

DICHIARAZIONE DELEGAZIONE INTER-RELIGIOSA INDONESIANA


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2003 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato a fine mattinata la seguente dichiarazione relativa alla visita resa al Santo Padre questa mattina dalla Delegazione Inter-Religiosa Indonesiana:

"Questa mattina, una Delegazione dell'Organizzazione 'Gerakan Moral Nasional Indonesia', composta dai Capi di tutte le religioni presenti in Indonesia, è stata ricevuta in udienza dal Santo Padre, al Quale ha consegnato uno 'Statement of concerns' riguardante la crisi irachena".

"Oltre ad uno scambio di opinioni sull'evoluzione della situazione religiosa in Indonesia e nell'Asia, i membri della Delegazione hanno rivolto un appello alla Santa Sede perché continui e intensifichi i suoi sforzi diplomatici affinché tutte le parti interessate possano trovare una giusta e pacifica soluzione alla presente crisi irachena, fondata sui principi umanitari e morali condivisi da tutte le religioni del mondo".
OP/DELEGAZIONE INDONESIA/NAVARRO-VALLS VIS 20030220 (150)

INTERVENTO SANTA SEDE RELATIVO IRAQ CONSIGLIO DI SICUREZZA


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2003 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri, a New York, al Consiglio di Sicurezza dell'O.N.U., sulla questione irachena, attualmente all'ordine del giorno. Di seguito riportiamo alcuni estratti del discorso, pronunciato in inglese, e reso pubblico oggi:

"Grazie per avermi dato l'opportunità di esprimere la profonda preoccupazione e sollecitudine della Santa Sede in merito alla questione irachena, anche in questa Aula del Consiglio di Sicurezza, dove si dibattono le questioni relative alla pace e alla sicurezza internazionale, per evitare al mondo il flagello della guerra. Mi fa piacere ricordare in questa occasione, Signor Presidente, il riuscito incontro di ieri sera in Vaticano, del Segretario Generale Kofi Annan con Sua Santità Papa Giovanni Paolo II".

"La Santa Sede si rende conto che la comunità internazionale si preoccupa a giusto titolo e stia trattando una causa giusta e urgente: il disarmo degli arsenali di distruzione di massa, una minaccia emergente non solo in una singola regione, ma purtroppo in altre parti del mondo. La Santa Sede è convinta che nello sforzo di acquisire forza dalla molteplicità di mezzi pacifici forniti dal diritto internazionale, il ricorso alla forza non sarebbe giusto. Alle gravi conseguenze per la popolazione civile, già lungamente provata, si aggiungono le oscure prospettive di tensioni e di conflitti fra i popoli e le culture e la deprecata reintroduzione della guerra come mezzo per risolvere situazioni indifendibili".

"La Santa Sede segue da vicino gli sviluppi sul terreno, esprime il suo sostegno agli sforzi della comunità internazionale per risolvere la crisi nell'ambito della legalità internazionale. A questo scopo e tenendo presente ciò, Sua Santità Papa Giovanni Paolo II ha recentemente inviato il suo Inviato Speciale a Baghdad, che ha incontrato il Presidente Saddam Hussein consegnandogli un Messaggio del Papa che ribadisce, fra l'altro, la necessità di impegni concreti nella fedele adesione alle risoluzioni delle Nazioni Unite. Un messaggio simile è stato trasmesso al Signor Tarek Aziz, Primo Ministro dell'Iraq, che ha incontrato il Papa il 14 febbraio scorso. Inoltre, in vista delle conseguenze devastanti di un possibile intervento militare, l'Inviato Speciale del Papa ha fatto appello alla coscienza di tutti coloro che hanno un ruolo nel determinare il futuro della crisi nei prossimi giorni decisivi 'perché, alla fine, è la coscienza che avrà l'ultima parola, più forte di tutte le strategie, di tutte le ideologie e di tutte le religioni'".

"La Santa Sede è convinta che anche se il processo delle ispezioni appare in qualche modo lento, esso rimane ancora un mezzo efficace che potrebbe portare all'edificazione di un consenso che, se ampiamente condiviso dalle Nazioni, renderebbe quasi impossibile ad un singolo Governo di agire altrimenti, senza rischiare l'isolamento internazionale. La Santa Sede è perciò del parere che esso è anche il mezzo appropriato che condurrebbe ad una risoluzione concordata ed onorevole del problema, che, a sua volta, potrebbe fornire le basi di una pace autentica e duratura".

"In merito alla questione dell'Iraq, la vasta maggioranza della comunità internazionale chiede una risoluzione diplomatica della questione e di esplorare tutte le possibilità per una risoluzione pacifica. Non si deve ignorare questa esigenza. La Santa Sede incoraggia le parti in causa a tenere aperto il dialogo che potrebbe portare soluzioni per impedire una possibile guerra ed incita la comunità internazionale ad assumersi le sue responsabilità nel trattare le colpe dell'Iraq".

"Signor Presidente, prima di concludere il mio discorso, mi consenta di far riecheggiare in questa Aula di pace le parole ispiratrici di speranza dell'Inviato Speciale di Giovanni Paolo II in Iraq: 'La pace è ancora possibile in Iraq e per l'Iraq. Il più piccolo passo in avanti di questi prossimi giorni ha il valore di un grande balzo verso la pace'".
DELSS/IRAQ/ONU:MIGLIORE VIS 20030220 (640)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare della Diocesi di Mainz (Repubblica Federale di Germania), presentata dal Vescovo Wolfgang Rolly, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignor Werner Guballa, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Mainz (superficie: 7.692; popolazione: 2.770.000; cattolici: 814.205; sacerdoti: 553; religiosi: 577; diaconi permanenti: 111), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato a Mainz-Marienborn (Repubblica Federale di Germania), nel 1944 ed è stato ordinato sacerdote nel 1970. Dal 1996 è Vicario Generale, "moderator curiae" ed economo della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Sacerdote Ulrich Neymeyr, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Mainz (superficie: 7.692; popolazione: 2.770.000; cattolici: 814.205; sacerdoti: 553; religiosi: 577; diaconi permanenti: 111), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Worms-Herrnsheim (Repubblica Federale di Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1982. Dal 2000 ha svolto l'ufficio di Parroco a Offstein, Worms-Horchheim e Worms-Wiesoppenheim.
RE:NEA/…/ROLLY:GUBALLA:NEYMEYR VIS 20030220 (170)

mercoledì 19 febbraio 2003

MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II PER IL XXV ANNIVERSARIO IFAD


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha dato lettura di un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II indirizzato al Signor Lennart Bâge, Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura (IFAD), nel corso della cerimonia tenutasi a Roma per commemorare il venticinquesimo anniversario di istituzione dell'IFAD. Alla cerimonia sono intervenuti il Presidente della Repubblica Italiana, Dott. Carlo Azeglio Ciampi, il Signor Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite, Rappresentanti dei Governi e i Responsabili di altre Agenzie delle Nazioni Unite presenti a Roma.

Il Santo Padre esprime apprezzamento per l'opera svolta dall'IFAD, il cui statuto gli conferisce "lo specifico compito di fornire risorse finanziarie ai 'più poveri tra i poveri' per lo sviluppo agricolo dei Paesi che presentano carenze di alimenti".

Nel Messaggio si legge ancora che: "l'impegno di solidarietà sin qui profuso dall'IFAD nel combattere la povertà rurale ha individuato un modo concreto per raggiungere la sicurezza alimentare. (…) Si tratta di un approccio positivo in un momento in cui persistono gravi preoccupazioni in diverse aree del pianeta, considerate a rischio quanto ai livelli nutrizionali".

"Il pensiero" - scrive ancora il Papa - "corre subito alle vittime dei conflitti e delle gravi violazioni di diritti fondamentali, alla realtà dei rifugiati e degli sfollati, a quanti sono affetti da malattie e da epidemie. Situazioni tutte che minacciano l'ordinata convivenza di persone e comunità, mettono a grave rischio la vita umana".

Esprimendo solidarietà all'opera svolta dall'IFAD e da altre Organizzazioni internazionali, il Santo Padre tuttavia esorta a riconoscere "nella centralità della persona umana e delle sue esigenze primarie, la base sulla quale fondare senza indugi l'azione internazionale".

"Se si volge, infatti, lo sguardo ai fenomeni che caratterizzano l'odierno panorama della vita internazionale" - sottolinea il Santo Padre - "emergono (…) la contrapposizione di interessi e il desiderio di prevalere che hanno come conseguenza l'abbandono della trattativa e la spinta all'isolamento. (…) Né si può dimenticare la triste rassegnazione che sembra aver spento il desiderio di vivere di intere popolazioni che fame e malnutrizione pongono ai margini della Comunità delle nazioni, lontane da condizioni di vita realmente rispettose della dignità umana".
MESS/IFAD:FAME/SODANO VIS 20030219 (390)

CANTICO DEI TRE GIOVANI A LODE E GLORIA DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2003 (VIS). La catechesi del Santo Padre Giovanni Paolo II per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI gremita da 10.000 fedeli, è stata dedicata al Cantico dei tre giovani, "Ogni creatura lodi il Signore", che si trova all'interno del Libro di Daniele e che il Papa ha definito. "un magnifico inno di lode alla gloria trascendente di Dio".

Il Papa ha ricordato che il Cantico narra la storia di Shadrach, Meshac e Abednego, "tre giovani ebrei, collocati dall'autore sacro nel contesto storico del regno di Nabucodonosor, il tremendo sovrano babilonese che annientò la città santa di Gerusalemme nel 586 A.C. e deportò gli Israeliti 'lungo i fiumi di Babilonia'".

"Il Cantico" - ha commentato il Santo Padre - "tradizionalmente chiamato 'dei tre giovani', è simile ad una fiaccola che rischiara l'oscurità del tempo dell'oppressione e della persecuzione, un tempo che spesso si è ripetuto nella storia di Israele e nella stessa storia del cristianesimo".

"Cantato dai tre giovani condannati alla terribile fornace per la loro fedeltà al Dio di Israele" - ha detto il Papa - "il Cantico evoca la presenza gloriosa del Signore, che abita in mezzo al suo popolo a Gerusalemme. Questa profetica celebrazione di Dio vicino al Suo Popolo prefigura la venuta del Figlio di Dio, il quale nella pienezza del tempo 'si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi'. Nella liturgia la Chiesa di ogni tempo intona questo canto di gratitudine per l'amore misericordioso di Dio, che guida tutta la storia verso il compimento finale".

Giovanni Paolo II ha detto infine che: "Nella loro benedizione, i tre giovani lodano un Dio al di sopra di noi, capace di salvarci con la sua potenza; ma anche un Dio vicino al suo popolo, in mezzo al quale Egli ha voluto abitare nel suo 'tempio santo glorioso', manifestando così il suo amore".
AC/CANTICO LODE:DANIELE VIS 20030219 (330)

DICHIARAZIONE RELATIVA UDIENZA DEL PAPA SIGNOR KOFI ANNAN


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo la dichiarazione, rilasciata nella serata di ieri, dal Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, dopo la visita al Santo Padre del Signor Kofi Annan, Segretario Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite:

"Oggi, giorno 18 febbraio, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza il Signor Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il Signor Annan ha avuto anche la possibilità di incontrarsi con il Segretario di Stato Cardinale Angelo Sodano, che era accompagnato dal Cardinale Roger Etchégaray".

"In un colloquio cordiale e approfondito, durato mezz'ora, il Papa e il Signor Annan hanno potuto esaminare i diversi aspetti della critica situazione attuale riguardante l'Iraq. Sottolineando il ruolo essenziale delle Nazioni Unite, si è auspicato che possano essere trovate ancora delle giuste ed efficaci soluzioni alle sfide del momento nel rispetto della legalità internazionale di cui l'Organizzazione delle Nazioni Unite è garante. Soluzioni d'altra parte che evitino ulteriori gravi sofferenze a quelle popolazioni, già provate da lunghi anni di embargo".

"Si è anche passato in rassegna altre situazioni di conflitto nel mondo, particolarmente la sempre drammatica situazione in Terra Santa".

"Nei colloqui è stato ringraziato il Signor Kofi Annan per il suo costante impegno personale per la pace in diverse zone del mondo".
OP/UDIENZA KOFI ANNAN/NAVARRO-VALLS VIS 20030219 (230)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Victor Naranjo Tovar, Vescovo di Latacunga (superficie: 5.093; popolazione: 296.647; cattolici: 250.000; sacerdoti: 52; religiosi: 96), Ecuador. Il Vescovo eletto è nato nel 1941 a Pujilí (Ecuador) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1965. Finora è stato Vicario Generale della medesima Diocesi. Succede al Vescovo Raúl Holguer López Mayorga, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/NARANJO:LÓPEZ/… VIS 20030219 (90)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP/…/… VIS 20030219 (30)

TELEGRAMMA VITTIME ATTENTATO INCENDIARIO METROPOLITANA


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2003 (VIS). Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha inviato, a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II, un telegramma di cordoglio, del quale riportiamo il testo, all'Arcivescovo Paul Ri Moun-hi di Taegu (Corea), per le vittime dell'attentato incendiario alla metropolitana:

"Profondamente rattristato dalla notizia dell'ingente perdita di vite umane, provocata dall'attacco incendiario contro un treno della metropolitana di Taegu, il Santo Padre La prega di trasmettere il suo sentito cordoglio alle autorità civili e alle famiglie in lutto. Il Santo Padre prega per l'eterno riposo delle vittime ed invoca il dono della forza e del conforto divino su tutti coloro che sono in lutto".
TGR/INCENDIO METROPOLITANA/COREA:RI MOUN-HI VIS 20030219 (120)

martedì 18 febbraio 2003

MESSAGGIO SANTO PADRE GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2003


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2003 (VIS). Venerdì 21 febbraio, alle 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, presenterà il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria Mondiale 2003.

Alla Conferenza stampa interverranno anche l'Arcivescovo Robert Sarah, Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, l'Arcivescovo Patabendige Don Albert Malcolm Ranjith, Segretario Aggiunto ed il Padre Massimo Cenci, P.I.M.E., Sotto-Segretario della medesima Congregazione.
OP/MESSAGGIO GIORNATA MISSIONARIA/SEPE VIS 20030218 (90)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Cardinale Roger Etchegaray.

Nel tardo pomeriggio di oggi il Santo Padre riceverà in udienza il Signor Kofi Annan, Segretario Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (O.N.U.), e Seguito.
AP/…/… VIS 20030218 (50)

lunedì 17 febbraio 2003

EUROPA FUTURO HA BISOGNO NOSTRI VALORI E COLLABORAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico il testo del Messaggio che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha indirizzato a Sua Beatitudine Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, in occasione dell'incontro fra una Delegazione della Santa Sede, recatasi ad Atene dal 10 al 14 febbraio, e una Delegazione ufficiale del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa di Grecia, venuta a Roma dall'8 al 13 marzo 2002. La Delegazione della Santa Sede era presieduta dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Nel suo Messaggio il Papa sottolinea che il presente incontro è stato "un segno concreto della nostra volontà di perseverare nell'amore fraterno" ed ha ribadito che gli scambi avvenuti fra le due Delegazioni sono "per me motivo di gioia e di soddisfazione. La Chiesa cattolica sa di avere un compito da assolvere nel Continente europeo, in questo momento storico, e la responsabilità che avverte coincide con quella della Chiesa ortodossa di Grecia. Tale responsabilità costituisce un terreno comune sul quale sviluppare la reciproca collaborazione. Il futuro dell'Europa è così importante da spingerci ad andare al di là del nostro passato di divisioni, di incomprensioni e di reciproco allontanamento".

Il Santo Padre ha inoltre affermato che: "La posta in gioco è la promozione in Europa, hic et nunc, di tutti i valori umani ed anche di quelli religiosi, del riconoscimento delle Chiese e Comunità ecclesiali, della tutela della sacralità della vita, della salvaguardia del creato. Ci muove la convinzione profonda che il 'vecchio' Continente non deve smarrire la ricchezza cristiana del suo patrimonio culturale e non deve perdere nulla di ciò che ha reso grande il suo passato".

"Questa collaborazione" - ha concluso il Pontefice - "da sviluppare e far crescere, potrebbe essere uno dei rimedi efficaci al relativismo ideologico così diffuso in Europa, ad un pluralismo etico che dimentica i valori perenni, ad una forma di globalizzazione che lascia insoddisfatto l'uomo poiché cancella le legittime differenziazioni, che hanno permesso il diffondersi di tanti tesori nell'Oriente e nell'Occidente europei".
MESS/CHIESA ORTODOSSA DI GRECIA/… VIS 20030217 (360)

CONCLUSIONE VISITA "AD LIMINA" VESCOVI GUINEA CONAKRY


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, nel corso di un secondo incontro con i Vescovi, a Roma in Visita "ad Limina Apostolorum", il Papa ha ricevuto i Presuli della Guinea Conakry e ha parlato dell'importanza del ministero pastorale per i giovani e per la famiglia, del dialogo interreligioso e delle sfide rappresentate dalla presenza delle sette nel Paese.

Nel suo discorso in lingua francese, Giovanni Paolo II ha osservato che l'esiguo numero di cattolici nella Guinea Conakry, nonostante condizioni avverse, "ha mantenuto viva la consapevolezza che essi sono il lievito del Vangelo". Riferendosi ai rapporti presentati dai Vescovi, il Papa ha osservato che esistono "molti ostacoli nell'accogliere la fede, a causa della situazione di estrema povertà della popolazione, della difficoltà di proclamare il messaggio del Vangelo in un contesto caratterizzato dalla predominanza di altre tradizioni religiose e dai problemi derivanti dal raggiungere comunità geograficamente isolate".

Il Santo Padre ha elogiato l'opera dei missionari in particolare e l'opera della Chiesa in generale, invitando i Presuli a continuare a percorrere il cammino intrapreso, specialmente "nell'esortare i cristiani ad impegnarsi maggiormente nella vita politica del Paese e nell'aiutarli, attraverso una formazione dottrinale adeguata, ad unire con coerenza la fede cristiana e le responsabilità civili".

Il Papa ha ribadito l'importanza dei programmi pastorali che costituiscono i diversi agenti di evangelizzazione "così che possano assumere il loro insostituibile ruolo nella Chiesa e nella società. Ciò si è reso necessario a causa dell'offensiva intrapresa dalle sette che approfittano della situazione di miseria e di credulità dei fedeli per allontanarli dalla Chiesa e dalla parola liberatrice del Vangelo".

Successivamente il Papa ha parlato della famiglia, sottolineando che "la rottura delle famiglie e delle loro fondamenta oggi in Guinea, influisce anche sulla coesione sociale. (…) È essenziale incoraggiare i cattolici a preservare e promuovere i valori fondamentali della famiglia" e a "tenere in grande considerazione la dignità del matrimonio cristiano". Il Santo Padre ha sottolineato i pericoli causati dalla poligamia nell'istituzione del matrimonio cristiano, ed ha affermato che "la Chiesa deve chiaramente e instancabilmente insegnare la verità sul matrimonio e sulla famiglia istituiti da Dio".

Giovanni Paolo II ha incoraggiato i Vescovi a dedicare tempo e attenzione ai sacerdoti, i loro "più stretti collaboratori", come pure ai giovani del Paese così che essi occupino il posto che spetta loro di diritto "in una società in trasformazione".

Infine il Papa ha osservato che "gli incontri con i seguaci di altre religioni, specialmente con i musulmani, rappresentano un'esperienza quotidiana in Guinea, un Paese dove l'Islam è la religione di maggioranza. In un momento nel quale i sospetti, la tentazione di chiudersi in se stessi ed il rifiuto di incontrarsi, possono costituire seri ostacoli alla stabilità sociale e alla libertà religiosa delle persone, è importante continuare il dialogo di vita fra cristiani e musulmani, così che siano testimoni di Dio più coraggiosi, buoni e misericordiosi, nel rispetto reciproco".
AL/…/GUINEA CONAKRY VIS 20030217 (500)

DISCORSO DEL PAPA AI VESCOVI DELLA GUINEA EQUATORIALE


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i Presuli della Guinea Equatoriale, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha parlato nel suo discorso, della scarsità del numero di sacerdoti, dei molteplici ruoli ricoperti dai religiosi e dalle religiose, dell'importanza di una buona catechesi dei laici, e della necessità del rispetto di tutti i diritti umani, il diritto alla vita, alla libertà religiosa, al cibo, all'educazione e alla libertà di movimento, di espressione e di associazione.

"Una delle maggiori difficoltà che le vostre Chiese particolari devono affrontare è la mancanza di sacerdoti", ha cominciato il suo discorso il Papa, esprimendosi in spagnolo, sottolineando ugualmente l'urgenza di promuovere un ministero pastorale per le vocazioni, specialmente un ministero che comprenda il clero nativo del luogo e i missionari, e l'importanza della preghiera continua per le vocazioni. Inoltre il Papa ha ribadito anche quanto importanti siano "famiglie forti e sane, dove si apprendano i valori autentici", come fonte di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa.

Il Papa ha elogiato gli sforzi compiuti dai Vescovi per creare un Seminario Nazionale, affermando che: "La creazione di spazi adeguati dove i candidati al sacerdozio ricevano una preparazione adeguata in diverse scienze umane e teologiche è, allo stesso tempo, di capitale importanza". La vita nel seminario deve essere contraddistinta "dalla preghiera e dall'accostarsi frequentemente ai sacramenti, (…) dalla disciplina, dalla convivenza fraterna e dall'acquisizione di abitudini che configurino lo stile del sacerdote o del consacrato del nostro tempo".

Giovanni Paolo II ha anche avuto parole di apprezzamento per i molteplici ruoli, ricoperti dai religiosi, molti dei quali provengono dalla Spagna, nella società della Guinea, comprendenti l'apostolato diretto nelle parrocchie e nelle missioni, le opere educative, sanitarie o di assistenza sociale e caritativa, che "arricchiscono le vostre Chiese locali con l'efficacia dei vostri servizi, e soprattutto con la testimonianza personale e comunitaria del Vangelo".

Parlando dei fedeli laici il Papa ha affermato che essi "hanno un ruolo di somma importanza di fronte alle sfide del presente e del futuro della Guinea Equatoriale. Essi devono essere testimoni di una vita senza macchia nel mondo, alla ricerca della santità nella famiglia, nel lavoro e nella vita sociale" e devono impegnarsi a improntare di spirito cristiano tutti gli aspetti della vita e del lavoro. Ciò richiede "una formazione religiosa e umana adeguata, che aiuti a far fronte alle forme equivoche di religiosità o ai movimenti pseudoreligiosi, tanto diffusi nella società di oggi".

Infine Giovanni Paolo II ha ricordato quanto la storia del passato del Paese sia stata segnata da momenti dolorosi, e da dolorose conseguenze, ecclesiali e sociali, esortando tutti "ad essere sempre ministri di riconciliazione. (…) Il perdono non è incompatibile con la giustizia e il migliore futuro del Paese è quello dove si costruisce la pace, frutto della stessa giustizia e del perdono offerto e ricevuto".
AL/…/GUINEA EQUATORIALE VIS 20030217 (490)

VISITA "AD LIMINA" VESCOVI GAMBIA, LIBERIA E SIERRA LEONE


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi del Gambia, della Liberia e della Sierra Leone a conclusione della loro Visita "ad Limina Apostolorum". Nel suo discorso in lingua inglese, il Papa ha sottolineato le sfide che i Presuli devono affrontare nella formazione dei giovani e nella difesa della santità della vita e della famiglia, come pure i grandi problemi di carattere umanitario, in particolare "la tragica situazione di milioni di rifugiati e profughi".

"I cattolici sono una parte esigua della popolazione delle vostre Nazioni" - ha precisato il Papa "e alle volte il clima sociale, politico ed anche religioso rende difficile l'evangelizzazione ed il dialogo interreligioso". Il Papa ha incoraggiato i Vescovi a continuare a "proclamare il potere del Vangelo di trasformare i cuori e la vita" ed ha sottolineato che il contributo dei cattolici di tutti gli ambienti della società, specialmente i loro programmi di benessere sociale "sono grandemente apprezzati sia dal popolo che dal governo".

Il Santo Padre ha evidenziato come "la stessa parola di Dio può essere punto fondamentale di partenza per un essenziale dialogo con i seguaci delle religioni tradizionali africane e con l'Islam. È vostro compito continuare a promuovere comportamenti di rispetto reciproco che evitino l'indifferenza religiosa e il fondamentalismo militante".

Il Papa ha egualmente sottolineato la cura e l'impegno che la Chiesa deve dedicare alla "formazione della gioventù e dei laici. La seduzione dei beni materiali, e la pericolosa attrazione dei culti e delle società segrete che promuovono ricchezza e potere, possono esercitare grande fascino, specialmente sui giovani". I giovani, ha detto ancora il Pontefice, devono rendersi conto "di essere, realmente, una 'nuova generazione di costruttori', chiamati ad operare per 'una civiltà dell'amore'".

Giovanni Paolo II ha successivamente parlato della famiglia, definendola "un elemento fondamentale della cultura e della civiltà africana. (…) Purtroppo il Vangelo della vita (…) è minacciato nei vostri paesi dalla diffusa poligamia, dal divorzio, dall'aborto, dalla prostituzione, dal traffico di esseri umani e da una mentalità contraccettiva. Questi stessi fattori contribuiscono all'attività sessuale irresponsabile e immorale che provoca la diffusione dell'Aids, pandemia che non può essere ignorata".

"Mentre la Chiesa in Africa fa tutto ciò che è in suo potere per difendere la santità della famiglia e il suo posto preminente nella società africana, essa è chiamata soprattutto a proclamare con forza e con chiarezza il messaggio liberante dell'autentico amore cristiano" e a ribadire che "l'amore vero è l'amore casto". La Chiesa, ha affermato il Pontefice, deve essere "l'ispiratrice dell'instancabile sforzo di realizzare programmi di promozione dell'autentico rispetto della dignità e dei diritti delle donne".

Il Santo Padre ha detto di essere contento per i progressi compiuti per restaurare la pace ma ha anche espresso preoccupazione per gli sviluppi che potrebbero minacciarla. Successivamente ha parlato delle sfide di carattere umanitario che i Vescovi devono affrontare, constatando "con preoccupazione la tragica situazione di milioni di profughi e di rifugiati" ed ha esortato i Presuli "ad operare instancabilmente per la riconciliazione e per portare un'autentica testimonianza di unità con gesti di solidarietà e di sostegno per le vittime di decenni di violenza".
AL/…/GAMBIA:LIBERIA:SIERRA LEONE VIS 20030217 (540)

RADICI CRISTIANE TRATTATO COSTITUZIONALE UNIONE EUROPEA


CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2003 (VIS). Alle 12:00 di oggi, prima della recita dell'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato che il 14 febbraio, la Chiesa ha celebrato la festa dei Santi Cirillo e Metodio, Apostoli degli slavi e compatroni d'Europa, nati a Salonicco nella prima metà del secolo IX.

"Sempre fedeli sia al Romano Pontefice che al Patriarca di Costantinopoli" - ha detto il Papa dei Santi Cirillo e Metodio - "li animava un profondo senso della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, mentre l'invocazione di Gesù 'ut unum sint' costituiva la loro divisa missionaria".

Il Papa ha proseguito le sue riflessioni affermando che: "L'eredità dei Santi Cirillo e Metodio è preziosa anche sotto il profilo culturale. La loro opera contribuì, infatti, al consolidarsi delle comuni radici cristiane dell'Europa, radici che con la loro linfa hanno impregnato la storia e le istituzioni europee".

"Proprio per questo" - ha ribadito il Pontefice - "è stato chiesto che nel futuro Trattato costituzionale dell'Unione Europea, non si manchi di far spazio a questo patrimonio comune dell'Oriente e dell'Occidente. Un simile riferimento non toglierà nulla alla giusta laicità delle strutture politiche, ma al contrario, aiuterà a preservare il Continente del duplice rischio del laicismo ideologico, da una parte, e dell'integralismo settario, dall'altra".

"Uniti sui valori e memori del proprio passato" - ha concluso il Papa - "i popoli europei potranno svolgere appieno il loro ruolo nella promozione della giustizia e della pace nel mondo intero".
ANG/CIRILLO:METODIO:EUROPA CRISTIANA/… VIS 20030217 (260)
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