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lunedì 17 febbraio 2003

EUROPA FUTURO HA BISOGNO NOSTRI VALORI E COLLABORAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico il testo del Messaggio che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha indirizzato a Sua Beatitudine Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, in occasione dell'incontro fra una Delegazione della Santa Sede, recatasi ad Atene dal 10 al 14 febbraio, e una Delegazione ufficiale del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa di Grecia, venuta a Roma dall'8 al 13 marzo 2002. La Delegazione della Santa Sede era presieduta dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Nel suo Messaggio il Papa sottolinea che il presente incontro è stato "un segno concreto della nostra volontà di perseverare nell'amore fraterno" ed ha ribadito che gli scambi avvenuti fra le due Delegazioni sono "per me motivo di gioia e di soddisfazione. La Chiesa cattolica sa di avere un compito da assolvere nel Continente europeo, in questo momento storico, e la responsabilità che avverte coincide con quella della Chiesa ortodossa di Grecia. Tale responsabilità costituisce un terreno comune sul quale sviluppare la reciproca collaborazione. Il futuro dell'Europa è così importante da spingerci ad andare al di là del nostro passato di divisioni, di incomprensioni e di reciproco allontanamento".

Il Santo Padre ha inoltre affermato che: "La posta in gioco è la promozione in Europa, hic et nunc, di tutti i valori umani ed anche di quelli religiosi, del riconoscimento delle Chiese e Comunità ecclesiali, della tutela della sacralità della vita, della salvaguardia del creato. Ci muove la convinzione profonda che il 'vecchio' Continente non deve smarrire la ricchezza cristiana del suo patrimonio culturale e non deve perdere nulla di ciò che ha reso grande il suo passato".

"Questa collaborazione" - ha concluso il Pontefice - "da sviluppare e far crescere, potrebbe essere uno dei rimedi efficaci al relativismo ideologico così diffuso in Europa, ad un pluralismo etico che dimentica i valori perenni, ad una forma di globalizzazione che lascia insoddisfatto l'uomo poiché cancella le legittime differenziazioni, che hanno permesso il diffondersi di tanti tesori nell'Oriente e nell'Occidente europei".
MESS/CHIESA ORTODOSSA DI GRECIA/… VIS 20030217 (360)

CONCLUSIONE VISITA "AD LIMINA" VESCOVI GUINEA CONAKRY


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, nel corso di un secondo incontro con i Vescovi, a Roma in Visita "ad Limina Apostolorum", il Papa ha ricevuto i Presuli della Guinea Conakry e ha parlato dell'importanza del ministero pastorale per i giovani e per la famiglia, del dialogo interreligioso e delle sfide rappresentate dalla presenza delle sette nel Paese.

Nel suo discorso in lingua francese, Giovanni Paolo II ha osservato che l'esiguo numero di cattolici nella Guinea Conakry, nonostante condizioni avverse, "ha mantenuto viva la consapevolezza che essi sono il lievito del Vangelo". Riferendosi ai rapporti presentati dai Vescovi, il Papa ha osservato che esistono "molti ostacoli nell'accogliere la fede, a causa della situazione di estrema povertà della popolazione, della difficoltà di proclamare il messaggio del Vangelo in un contesto caratterizzato dalla predominanza di altre tradizioni religiose e dai problemi derivanti dal raggiungere comunità geograficamente isolate".

Il Santo Padre ha elogiato l'opera dei missionari in particolare e l'opera della Chiesa in generale, invitando i Presuli a continuare a percorrere il cammino intrapreso, specialmente "nell'esortare i cristiani ad impegnarsi maggiormente nella vita politica del Paese e nell'aiutarli, attraverso una formazione dottrinale adeguata, ad unire con coerenza la fede cristiana e le responsabilità civili".

Il Papa ha ribadito l'importanza dei programmi pastorali che costituiscono i diversi agenti di evangelizzazione "così che possano assumere il loro insostituibile ruolo nella Chiesa e nella società. Ciò si è reso necessario a causa dell'offensiva intrapresa dalle sette che approfittano della situazione di miseria e di credulità dei fedeli per allontanarli dalla Chiesa e dalla parola liberatrice del Vangelo".

Successivamente il Papa ha parlato della famiglia, sottolineando che "la rottura delle famiglie e delle loro fondamenta oggi in Guinea, influisce anche sulla coesione sociale. (…) È essenziale incoraggiare i cattolici a preservare e promuovere i valori fondamentali della famiglia" e a "tenere in grande considerazione la dignità del matrimonio cristiano". Il Santo Padre ha sottolineato i pericoli causati dalla poligamia nell'istituzione del matrimonio cristiano, ed ha affermato che "la Chiesa deve chiaramente e instancabilmente insegnare la verità sul matrimonio e sulla famiglia istituiti da Dio".

Giovanni Paolo II ha incoraggiato i Vescovi a dedicare tempo e attenzione ai sacerdoti, i loro "più stretti collaboratori", come pure ai giovani del Paese così che essi occupino il posto che spetta loro di diritto "in una società in trasformazione".

Infine il Papa ha osservato che "gli incontri con i seguaci di altre religioni, specialmente con i musulmani, rappresentano un'esperienza quotidiana in Guinea, un Paese dove l'Islam è la religione di maggioranza. In un momento nel quale i sospetti, la tentazione di chiudersi in se stessi ed il rifiuto di incontrarsi, possono costituire seri ostacoli alla stabilità sociale e alla libertà religiosa delle persone, è importante continuare il dialogo di vita fra cristiani e musulmani, così che siano testimoni di Dio più coraggiosi, buoni e misericordiosi, nel rispetto reciproco".
AL/…/GUINEA CONAKRY VIS 20030217 (500)

DISCORSO DEL PAPA AI VESCOVI DELLA GUINEA EQUATORIALE


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i Presuli della Guinea Equatoriale, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha parlato nel suo discorso, della scarsità del numero di sacerdoti, dei molteplici ruoli ricoperti dai religiosi e dalle religiose, dell'importanza di una buona catechesi dei laici, e della necessità del rispetto di tutti i diritti umani, il diritto alla vita, alla libertà religiosa, al cibo, all'educazione e alla libertà di movimento, di espressione e di associazione.

"Una delle maggiori difficoltà che le vostre Chiese particolari devono affrontare è la mancanza di sacerdoti", ha cominciato il suo discorso il Papa, esprimendosi in spagnolo, sottolineando ugualmente l'urgenza di promuovere un ministero pastorale per le vocazioni, specialmente un ministero che comprenda il clero nativo del luogo e i missionari, e l'importanza della preghiera continua per le vocazioni. Inoltre il Papa ha ribadito anche quanto importanti siano "famiglie forti e sane, dove si apprendano i valori autentici", come fonte di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa.

Il Papa ha elogiato gli sforzi compiuti dai Vescovi per creare un Seminario Nazionale, affermando che: "La creazione di spazi adeguati dove i candidati al sacerdozio ricevano una preparazione adeguata in diverse scienze umane e teologiche è, allo stesso tempo, di capitale importanza". La vita nel seminario deve essere contraddistinta "dalla preghiera e dall'accostarsi frequentemente ai sacramenti, (…) dalla disciplina, dalla convivenza fraterna e dall'acquisizione di abitudini che configurino lo stile del sacerdote o del consacrato del nostro tempo".

Giovanni Paolo II ha anche avuto parole di apprezzamento per i molteplici ruoli, ricoperti dai religiosi, molti dei quali provengono dalla Spagna, nella società della Guinea, comprendenti l'apostolato diretto nelle parrocchie e nelle missioni, le opere educative, sanitarie o di assistenza sociale e caritativa, che "arricchiscono le vostre Chiese locali con l'efficacia dei vostri servizi, e soprattutto con la testimonianza personale e comunitaria del Vangelo".

Parlando dei fedeli laici il Papa ha affermato che essi "hanno un ruolo di somma importanza di fronte alle sfide del presente e del futuro della Guinea Equatoriale. Essi devono essere testimoni di una vita senza macchia nel mondo, alla ricerca della santità nella famiglia, nel lavoro e nella vita sociale" e devono impegnarsi a improntare di spirito cristiano tutti gli aspetti della vita e del lavoro. Ciò richiede "una formazione religiosa e umana adeguata, che aiuti a far fronte alle forme equivoche di religiosità o ai movimenti pseudoreligiosi, tanto diffusi nella società di oggi".

Infine Giovanni Paolo II ha ricordato quanto la storia del passato del Paese sia stata segnata da momenti dolorosi, e da dolorose conseguenze, ecclesiali e sociali, esortando tutti "ad essere sempre ministri di riconciliazione. (…) Il perdono non è incompatibile con la giustizia e il migliore futuro del Paese è quello dove si costruisce la pace, frutto della stessa giustizia e del perdono offerto e ricevuto".
AL/…/GUINEA EQUATORIALE VIS 20030217 (490)

VISITA "AD LIMINA" VESCOVI GAMBIA, LIBERIA E SIERRA LEONE


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi del Gambia, della Liberia e della Sierra Leone a conclusione della loro Visita "ad Limina Apostolorum". Nel suo discorso in lingua inglese, il Papa ha sottolineato le sfide che i Presuli devono affrontare nella formazione dei giovani e nella difesa della santità della vita e della famiglia, come pure i grandi problemi di carattere umanitario, in particolare "la tragica situazione di milioni di rifugiati e profughi".

"I cattolici sono una parte esigua della popolazione delle vostre Nazioni" - ha precisato il Papa "e alle volte il clima sociale, politico ed anche religioso rende difficile l'evangelizzazione ed il dialogo interreligioso". Il Papa ha incoraggiato i Vescovi a continuare a "proclamare il potere del Vangelo di trasformare i cuori e la vita" ed ha sottolineato che il contributo dei cattolici di tutti gli ambienti della società, specialmente i loro programmi di benessere sociale "sono grandemente apprezzati sia dal popolo che dal governo".

Il Santo Padre ha evidenziato come "la stessa parola di Dio può essere punto fondamentale di partenza per un essenziale dialogo con i seguaci delle religioni tradizionali africane e con l'Islam. È vostro compito continuare a promuovere comportamenti di rispetto reciproco che evitino l'indifferenza religiosa e il fondamentalismo militante".

Il Papa ha egualmente sottolineato la cura e l'impegno che la Chiesa deve dedicare alla "formazione della gioventù e dei laici. La seduzione dei beni materiali, e la pericolosa attrazione dei culti e delle società segrete che promuovono ricchezza e potere, possono esercitare grande fascino, specialmente sui giovani". I giovani, ha detto ancora il Pontefice, devono rendersi conto "di essere, realmente, una 'nuova generazione di costruttori', chiamati ad operare per 'una civiltà dell'amore'".

Giovanni Paolo II ha successivamente parlato della famiglia, definendola "un elemento fondamentale della cultura e della civiltà africana. (…) Purtroppo il Vangelo della vita (…) è minacciato nei vostri paesi dalla diffusa poligamia, dal divorzio, dall'aborto, dalla prostituzione, dal traffico di esseri umani e da una mentalità contraccettiva. Questi stessi fattori contribuiscono all'attività sessuale irresponsabile e immorale che provoca la diffusione dell'Aids, pandemia che non può essere ignorata".

"Mentre la Chiesa in Africa fa tutto ciò che è in suo potere per difendere la santità della famiglia e il suo posto preminente nella società africana, essa è chiamata soprattutto a proclamare con forza e con chiarezza il messaggio liberante dell'autentico amore cristiano" e a ribadire che "l'amore vero è l'amore casto". La Chiesa, ha affermato il Pontefice, deve essere "l'ispiratrice dell'instancabile sforzo di realizzare programmi di promozione dell'autentico rispetto della dignità e dei diritti delle donne".

Il Santo Padre ha detto di essere contento per i progressi compiuti per restaurare la pace ma ha anche espresso preoccupazione per gli sviluppi che potrebbero minacciarla. Successivamente ha parlato delle sfide di carattere umanitario che i Vescovi devono affrontare, constatando "con preoccupazione la tragica situazione di milioni di profughi e di rifugiati" ed ha esortato i Presuli "ad operare instancabilmente per la riconciliazione e per portare un'autentica testimonianza di unità con gesti di solidarietà e di sostegno per le vittime di decenni di violenza".
AL/…/GAMBIA:LIBERIA:SIERRA LEONE VIS 20030217 (540)

RADICI CRISTIANE TRATTATO COSTITUZIONALE UNIONE EUROPEA


CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2003 (VIS). Alle 12:00 di oggi, prima della recita dell'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato che il 14 febbraio, la Chiesa ha celebrato la festa dei Santi Cirillo e Metodio, Apostoli degli slavi e compatroni d'Europa, nati a Salonicco nella prima metà del secolo IX.

"Sempre fedeli sia al Romano Pontefice che al Patriarca di Costantinopoli" - ha detto il Papa dei Santi Cirillo e Metodio - "li animava un profondo senso della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, mentre l'invocazione di Gesù 'ut unum sint' costituiva la loro divisa missionaria".

Il Papa ha proseguito le sue riflessioni affermando che: "L'eredità dei Santi Cirillo e Metodio è preziosa anche sotto il profilo culturale. La loro opera contribuì, infatti, al consolidarsi delle comuni radici cristiane dell'Europa, radici che con la loro linfa hanno impregnato la storia e le istituzioni europee".

"Proprio per questo" - ha ribadito il Pontefice - "è stato chiesto che nel futuro Trattato costituzionale dell'Unione Europea, non si manchi di far spazio a questo patrimonio comune dell'Oriente e dell'Occidente. Un simile riferimento non toglierà nulla alla giusta laicità delle strutture politiche, ma al contrario, aiuterà a preservare il Continente del duplice rischio del laicismo ideologico, da una parte, e dell'integralismo settario, dall'altra".

"Uniti sui valori e memori del proprio passato" - ha concluso il Papa - "i popoli europei potranno svolgere appieno il loro ruolo nella promozione della giustizia e della pace nel mondo intero".
ANG/CIRILLO:METODIO:EUROPA CRISTIANA/… VIS 20030217 (260)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Consultore della Congregazione per i Vescovi l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
NA/…/AMATO VIS 20030217 (40)

CARDINALE ETCHEGARAY SU INCONTRO CON SADDAM HUSSEIN


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo la dichiarazione rilasciata ai giornalisti, a Baghdad (Iraq), dal Cardinale Roger Etchegaray, Inviato Speciale del Santo Padre Giovanni Paolo II in Iraq, a seguito dell'incontro di questa mattina con il Presidente dell'Iraq Saddam Hussein.

"Comprendo che voi attendate questo momento con grande interesse, vista l'importanza dell'incontro che ho appena concluso. Da parte vostra comprenderete che il carattere spirituale della mia missione conferisce alle mie parole una tonalità particolare alla quale voi non siete certamente abituati. La Chiesa, in effetti, ha il suo modo di parlare della pace, di fare la pace, in mezzo a coloro i quali, a titoli diversi, vi si impegnano oggi con tanta tenacia. La Chiesa, secondo le parole del Papa Giovanni Paolo II, si fa portavoce della 'coscienza morale dell'umanità allo stato puro, di un'umanità che desidera la pace, che ha bisogno della pace'".

"È in questo senso che il mio incontro con il Presidente Saddam Hussein si è svolto attorno a questioni concrete che non posso menzionare per rispetto a colui che mi ha inviato e a colui che mi ha ricevuto: si trattava di vedere se tutto era stato fatto per garantire la pace ristabilendo un clima di fiducia che permetta all'Iraq di ritrovare il suo posto nella comunità internazionale. Al cuore del nostro incontro, era presente tutto il popolo iracheno del quale ho potuto, da Baghdad a Mossoul, misurare fino a che punto aspiri ad una pace giusta e duratura dopo tanti anni di sofferenze per le quali il Papa e la Chiesa universale si sono mostrati da sempre solidali".

"A nome del Papa, oso fare appello alla coscienza di tutti coloro che, in questi giorni decisivi, pesano sull'avvenire della pace. Poiché, in definitiva, è la coscienza che avrà l'ultima parola, più forte di tutte le strategie, di tutte le ideologie, e anche di tutte le religioni".
…/VISITA ETCHEGARAY:HUSSEIN/IRAQ VIS 20030217 (330)

TELEGRAMMA DEL PAPA PER LE VITTIME ATTENTATO IN COLOMBIA


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio inviato a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II, dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, al Vescovo Ramón Darío Molina Jaramillo, di Neiva, Colombia, per le vittime dell'esplosione di una bomba, avvenuta ieri nella città:

"Sua Santità Giovanni Paolo II ha appreso con profondo dolore la triste notizia dell'esecrabile attentato perpetrato ieri, che ha causato la morte di vittime innocenti e numerosi feriti, fra i quali bambini e agenti di pubblica sicurezza, come pure ingenti danni materiali. In questa circostanza, il Papa esprime ancora una volta la sua energica e ferma condanna per questi nuovi atti di terrorismo che attentano alla pacifica convivenza e offendono i sentimenti del caro popolo colombiano, la cui grande maggioranza è contraria alla violenza e all'orrore ed è amante della pace e della giustizia".

"Il Papa, mentre offre suffragi per l'eterno riposo dei defunti, prega Vostra Eccellenza di far pervenire le sue vive condoglianze ai loro familiari, ed assicura le sue preghiere per la pronta e completa guarigione dei feriti. Allo stesso tempo il Santo Padre si sente molto vicino al pastore e alla comunità ecclesiale di Neiva, tanto provata da questo doloroso avvenimento e desidera lanciare un urgente appello ai responsabili di questa esecrabile azione affinché cessino questo cammino di distruzione e di morte che impedisce l'autentico progresso del popolo colombiano".

"Con questi sentimenti il Sommo Pontefice impartisce a tutti coloro che soffrono in questa ora di dolore e a quanti li assistono, la confortante Benedizione Apostolica".
TGR/BOMBA:COLOMBIA/SODANO:MOLINA VIS 20030217 (270)

LA PACE IN IRAQ È ANCORA POSSIBILE


CITTA' DEL VATICANO, 16 FEB. 2003 (VIS). Al termine della sua visita a Baghdad, come Inviato Speciale del Papa, il Cardinale Roger Etchegaray ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Ho vissuto in Iraq giornate di straordinaria intensità in comunione con Colui che mi ha inviato, Papa Giovanni Paolo II. Raramente ho sentito, come ora, che non ero solamente portatore del suo messaggio di pace, ma che egli stesso era presente. Io non ho fatto altro che seguirlo in mezzo alle comunità cristiane, in mezzo a tutto il popolo iracheno, presso il Presidente Saddam Hussein che ha manifestato un lungo e profondo ascolto di una parola viva che viene da Dio e che tutti i credenti, discendenti di Abramo, accolgono come fermento più sicuro della pace".

"Lasciando questa terra ingiustamente isolata dagli altri, vorrei essere più che il semplice eco, l'amplificatore di un'aspirazione di un paese che ha bisogno pressante di pace".

"Fra le grandi nubi che si sono addensate in questo periodo, c'è una piccola schiarita. Ma che nessuno abbassi la guardia. Il nuovo e breve intervallo che è stato concesso, deve essere utilizzato da tutti a tempo pieno e in uno spirito di fiducia reciproca per rispondere alle esigenze della comunità internazionale. Il minimo passo di questi prossimi giorni ha il valore di un grande salto verso la pace".

"Sì la pace è ancora possibile in Iraq e per l'Iraq. Riparto per Roma credendo a ciò più che mai".
…/DICHIARAZIONE/BAGHDAD:ETCHEGARAY VIS 20030217 (250)

ALLE RELIGIOSE: SIATE INSTANCABILI TESTIMONI DI SPERANZA


CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto le partecipanti al XVII Capitolo Generale della Congregazione delle "Figlie di Maria Santissima dell'Orto", anche note con il nome di Gianelline, dal nome del Fondatore Sant'Antonio Maria Gianelli.

Il Papa ha ricordato che il tema del Capitolo Generale "Consacrate e inviate a servizio del Regno", "è assai stimolante" poiché "esso vi spinge, (…) a ritornare alle radici del vostro carisma per metterle a confronto con le esigenze attuali, in un mondo in continua evoluzione". Il Santo Padre ha quindi ricordato come l'opera della Congregazione si ispiri costantemente al Fondatore, il Vescovo Gianelli che "amava ripetere: 'Dio, Dio, Dio solo'. Tutta la sua azione era animata dall'ardente anelito di appartenere a Cristo".

"I suoi insegnamenti" - ha sottolineato il Pontefice - "sono ben espressi nelle vostre Costituzioni, che delineano lo stile tipico della vostra Famiglia religiosa: fedeltà al carisma, vivendo in vigilante carità evangelica, dimenticando il proprio interesse e il proprio comodo; restare attente alle necessità dei tempi, godendo di farvi tutte a tutti con un impegno che non conosca altro limite che la impossibilità o la inopportunità".

Il Santo Padre ha invitato le religiose a proseguire "su questo cammino, ponendo Cristo al centro della vostra vita e della vostra missione" e a rendere l'amore per Cristo, l'amore per il prossimo e l'amore per la povertà segni distintivi del loro carisma, esortando infine le religiose con queste parole: "Siate poi instancabili testimoni di speranza".
AC/FIGLIE DI MARIA/… VIS 20030217 (260)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- L'Arcivescovo Augustine Kasujja, Nunzio Apostolico in Algeria e in Tunisia.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Algeria (C.E.R.N.A.), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Henri Teissier, di Alger.

- Il Vescovo Michel-Joseph-Gérard Gagnon, di Laghouat.

- Il Vescovo Gabriel Piroird, di Constantine.

- Il Vescovo Alphonse Georger, di Oran.

Sabato 15 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Vescovo Anacleto Matogo Oyana, di Bata (Guinea Equatoriale), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Philippe Kourouma, di N'Zérékoré (Guinea), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Vincent Coulibaly, di Kankan (Guinea), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Monsignore André Mamadou Camara, Amministratore Apostolico di Conakry (Guinea), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Una Delegazione del Consiglio per la protezione della memoria dei combattenti e dei martiri da Varsavia.
AL/…/… VIS 20030217 (160)
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