Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 24 febbraio 2003

PERSEVERATE CARISMA SERVIZIO AI PIÙ POVERI FRA I POVERI


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di una Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II a Suor M. Nirmala Joshi, Superiora Generale delle Missionarie della Carità, in occasione del VIII Capitolo Generale. Nella Lettera, redatta in inglese e datata 3 febbraio, il Pontefice ricorda che l'attuale Capitolo è il primo "dalla morte della vostra cara Fondatrice, Madre Teresa".

"La Chiesa di Cristo sulla terra proclama il Vangelo ad ognuno, ma si rivolge con particolare tenerezza e compassione ai poveri" - scrive il Papa. "L'amore cristiano non è semplicemente un atto di carità, è anche un incontro con Cristo Stesso nel povero. L'amore di Cristo, perciò, significa amore per il povero; e per le persone consacrate ciò significa abbracciare una vita di povertà". Il Santo Padre scrive ancora che: "la loro vita eloquentemente proclama che Dio è la vera ricchezza del cuore umano".

Il Santo Padre incoraggia le Missionarie della Carità "a perseverare fedelmente nel carisma di servire i più poveri fra i poveri. Poiché facendo ciò continuerete ad essere un luminoso esempio per le persone oggi, specialmente per le giovani generazioni, che si trovano in situazioni, non solo di bisogno materiale, ma anche di impoverimento spirituale".

Successivamente il Santo Padre ricorda alle religiose l'importanza della formazione continua, affermando che: "essa riveste una importanza ancora maggiore per gli Istituti come il vostro che esercitano il loro apostolato in ambienti sociali e culturali molto diversi fra loro. L'iniziativa, la creatività e lo zelo delle Missionarie della Carità devono essere sempre guidate dall'ispirazione originale dell'Istituto, incarnata in contesti ampiamente variati".
GPII-LETTERA/MISSIONARIE CARITÀ/NIRMALA VIS 20030224 (280)

AGLI IMPRENDITORI: DATE PRECEDENZA ETICA, FAMIGLIA, GIOVANI


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza 350 partecipanti ad un Incontro promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, ed ha detto loro che essi rappresentano "non solo un gruppo scelto dell'imprenditoria italiana, ma anche i promotori di una crescita solidale ed equilibrata dell'economia nazionale".

All'inizio del suo discorso il Papa ha invitato i presenti a "riservare sempre più, nel vostro operare, un'attenzione prioritaria ai principi etici e morali", esortandoli ad essere "i primi testimoni" del "'dovere' universale" del quale il Papa parla nell'Enciclica "Sollicitudo rei socialis", dove ribadisce che "la collaborazione allo sviluppo di tutto l'uomo e di ogni uomo è un dovere di tutti verso tutti'".

"Si tratta di un compito" - ha proseguito il Pontefice - "ancor più urgente alla luce dell'attuale evoluzione della società, segnata dal processo di globalizzazione, all'interno del quale vanno salvaguardati il valore della solidarietà, la garanzia di accesso alle risorse e l'equa ridistribuzione della ricchezza prodotta".

"Nella società contemporanea" - ha detto ancora il Papa - "la famiglia, non di rado, pare penalizzata dalle regole imposte dalla produzione e dal mercato. Tra i vostri sforzi, pertanto, ci sia quello di sostenerla efficacemente, perché sia sempre più rispettata come soggetto attivo anche del settore della produzione e dell'economia". Lodando l'attenzione e l'incoraggiamento che gli imprenditori dedicano ai giovani, il Papa ha concluso il suo discorso affermando: "Continuate ad investire sui giovani, aiutandoli a superare il divario esistente tra la formazione scolastica e le reali esigenze delle imprese di produzione".
AC/LAVORO:ETICA:FAMIGLIA/… VIS 20030224 (270)

VALORIZZARE TRADIZIONI SPIRITUALI PASSATO ACCOGLIERE NUOVE


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi della Conferenza Episcopale della Regione del Nord Africa (CERNA), al termine della loro Visita "ad Limina Apostolorum". L'Arcivescovo Henri Teissier di Algeri, Presidente della Conferenza Episcopale, ha consegnato al Santo Padre un documento redatto dal CERNA, intitolato: "Le Chiese del Maghreb nell'Anno 2000".

Il Papa, nel suo discorso in lingua francese, ha affermato: "Il mondo nel quale viviamo, è caratterizzato dalla moltiplicazione degli scambi, da una più forte interdipendenza e dall'apertura della più grande delle frontiere: il fenomeno della globalizzazione con i suoi aspetti positivi e negativi, che le nazioni devono apprendere a gestire in maniera costruttiva!".

"In ciò che la riguarda, la Chiesa cattolica conosce bene la dimensione universale che è costitutiva della sua identità. (…) Le vostre diocesi sono sempre state sensibili a questa dimensione dalla cattolicità e al legame vitale che le lega alla Chiesa Universale, poiché i pastori e i fedeli provengono da diversi paesi. Ma questa realtà ha assunto una dimensione nuova nella vostra regione, in questi ultimi anni, con lo sviluppo dei rapporti e degli scambi fra il Nord e il Sud del Sahara", poiché molti uomini e donne originari dell'Africa subsahariana si sono stabiliti nel Maghreb.

Il Santo Padre ha invitato i Presuli a "valorizzare le ricchezze delle diverse tradizioni spirituali che hanno alimentato la storia cristiana del vostro paese. (..) Esse hanno sottolineato e messo in evidenza vari aspetti del tesoro del Vangelo: il senso della comunità e il gusto della comunione fraterna, (…) la disponibilità verso il prossimo". Il Papa ha esortato i Vescovi a valorizzare queste ricchezze spirituali ma anche a "non temere di accogliere le novità apportate da fratelli e sorelle provenienti da altri continenti o da altre culture".

Il Papa ha quindi ricordato che i rapporti stilati dai Vescovi sottolineano "la presenza importante e attiva nelle vostre diocesi di giovani provenienti dai paesi subsahariani per un periodo di studio nelle Università dei vostri rispettivi Paesi. L'accoglienza e la loro partecipazione alla vita delle comunità cristiane manifestano chiaramente che il Vangelo non è legato ad una sola cultura".

Successivamente il Papa ha ricordato "la buona qualità dei rapporti fra i cristiani delle vostre comunità e la popolazione musulmana", e "la buona volontà delle Autorità civili nei riguardi della Chiesa. Tutto ciò è possibile grazie alla conoscenza reciproca, agli incontri quotidiani della vita e agli scambi, in particolare con le famiglie". Il Papa ha esortato i Vescovi con queste parole: "Continuate ad incoraggiare questi incontri (…) perché essi contribuiscono a far evolvere, da una parte e dall'altra, le mentalità, e aiutano a superare le immagini precostituite veicolate ancora troppo spesso dai media".

"In ogni comunità cristiana, anche poco numerosa e fragile" - ha affermato il Papa - "il servizio della carità verso i più poveri rimane una priorità, poiché esso è l'espressione della bontà di Dio per tutti gli uomini e della condivisione che tutti sono chiamati a vivere, senza distinzione di razza, cultura, religione". Dimostrate questa carità in modo speciale, ha detto ancora il Papa, nell'accoglienza degli immigranti e "nell'offrire loro, nella loro condizione precaria, un periodo di riposo e di convivialità fraterna!".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso salutando cordialmente i sacerdoti, i religiosi e i laici dei Paesi del Nord Africa, avendo parole di incoraggiamento per la loro opera, esortandoli ad alimentare la loro fede attraverso la preghiera e la formazione, e assicurandoli "delle mie preghiere e del mio paterno affetto".
AL/…/CERNA VIS 20030224 (600)

ORDINE D'ONORE CONFERITO SACERDOTE IN GEORGIA


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha reso pubblico, questa mattina, il seguente Comunicato:

"Il Presidente della Goergia, Eduard Shevardnadze, ha conferito lo 'Ordine d'Onore', pregevole Onorificenza dello Stato, al Reverendo Sacerdote Witold Szulczynski, S.D.B., Direttore di Caritas-Georgia e collaboratore della Nunziatura Apostolica a Tbilisi. Nella motivazione del provvedimento si sottolinea che esso intende essere un 'riconoscimento del notevole contributo personale allo sviluppo delle relazioni fra Vaticano e Georgia, attraverso l'ampio sostegno ed aiuto offerto alle persone socialmente vulnerabili, agli orfani e ai rifugiati, mediante le sue feconde attività caritative".

"Lo stesso Presidente Shevardnadze, contrariamente alla prassi, conferirà personalmente l'onorificenza al Religioso, mostrando così che ne apprezza apertamente e pubblicamente l'operato".

"Un simile riconoscimento verso un Sacerdote cattolico, da tempo impegnato in una delle Repubbliche della ex-Unione Sovietica nei diversi ambiti della solidarietà e della promozione umana sorrette dalla fede e dalla carità cristiana, costituisce una significativa testimonianza di stima da parte del Governo georgiano verso l'intera Chiesa Cattolica, un forte incoraggiamento verso i cattolici georgiani e un particolare segno di gratitudine per le benemerite attività del Reverendo Sacerdote Szulczynski".
OP/SHEVARDNADZE:GEORGIA/NAVARRO-VALLS VIS 20030224 (200)

IL 22 FEBBRAIO FESTA DELLA CATHEDRA PETRI


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Oggi è la Festa della "Cathedra Petri", celebrazione risalente al IV secolo che ricorda il ministero di Pastore supremo della Chiesa, il primato e l'autorità di San Pietro.

"Cathedra", parola latina di origine greca, che significa cattedra o trono, è la radice della parola cattedrale, chiesa ufficiale dove è situata la cattedra dalla quale predica il Vescovo, simbolo della sua autorità nell'insegnamento. Altra parola sinonimo di cattedra è "sede" che designa il luogo dal quale il Vescovo governa la sua Diocesi. La Santa Sede, ad esempio, è la sede del Vescovo di Roma, il Papa.

Nel corso della sua storia, la Cattedra di San Pietro è stata considerata sotto due punti di vista: secondo il primo, essa rappresentava il simbolo del primato del ministero petrino, nell'antichità, infatti, il trono o cattedra era segno dell'autorità dell'insegnamento. Dal secondo punto di vista, si considera il trono stesso, appartenuto a Carlo il Calvo - nipote dell'Imperatore Carlo Magno - incoronato Imperatore dal Pontefice il giorno di Natale dell'875, ed offerto in dono al Papa Giovanni VIII. Nel 1666 la Cattedra di Pietro, usata da Giovanni VIII e da molti suoi successori per le cerimonie liturgiche, fu collocata in un reliquiario monumentale, situato in fondo all'abside della Basilica, realizzato dal Bernini.

Secondo una combinazione di tradizioni, leggende e credenze popolari si pensava che la cattedra fosse doppia, una parte risalente ai primi giorni della cristianità ed al primo Papa, San Pietro. Tuttavia, gli studi effettuati durante i restauri compiuti dal 1968 al 1974, quando fu rimossa dalla nicchia nell'altare del Bernini, hanno dimostrato che era costituita da un unico blocco, in legno di acacia, le cui parti più antiche risalgono al VI secolo. Ciò che sembrava un trono esterno o un secondo trono, era una custodia destinata a proteggere il trono originale quando era portato in processione.

Gli studi compiuti in questo periodo hanno dato modo di rilevare due dati di particolare interesse: i pannelli d'avorio inciso che ornavano i lati del trono, che avevano sostituito antiche colonne ed archi, illustravano le Fatiche d'Ercole, e provenienti da un trono più antico, erano stati riutilizzati ed incorporati nella Cattedra.

Ogni anno, in questo giorno di festa, l'altare monumentale dove è collocata la Cathedra Petri è illuminato per tutto il giorno da centinaia di candele. Dalla mattina presto al tardo pomeriggio si celebrano all'Altare diverse Messe, ed infine si celebra la Messa Capitolare di San Pietro.
…/CATEHDRA PETRI/… VIS 20030224 (420)

DICHIARAZIONE SULLA VISITA PRIMO MINISTRO GRAN BRETAGNA


CITTA' DEL VATICANO, 22 FEB. 2003 (VIS). Nel primo pomeriggio di oggi il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato la seguente dichiarazione relativa all'Udienza concessa dal Santo Padre Giovanni Paolo II al Signor Tony Blair, Primo Ministro della Gran Bretagna:

"Nella mattinata di oggi, sabato 22 febbraio 2003, il Santo Padre ha ricevuto in udienza privata Sua Eccellenza il Signor Tony Blair, Primo Ministro della Gran Bretagna. Nel corso del cordiale colloquio, durato mezz'ora, si è parlato della complessa congiuntura internazionale con particolare riguardo al Medio Oriente. Il Santo Padre ha auspicato che, nella soluzione della grave situazione in Iraq, si faccia ogni sforzo per evitare al mondo nuove divisioni".

"Successivamente il Santo Padre ha ricevuto la famiglia del Signor Blair".

"Il Primo Ministro della Gran Bretagna si è anche recato dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, che lo ha ricevuto insieme con Sua Eccellenza Monsignor Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

"Nei colloqui di questa mattina in Vaticano si è ribadita la necessità che tutte le parti interessate nella nota crisi irachena possano collaborare con l'Organizzazione delle Nazioni Unite e sappiano adoperare le risorse offerte dal diritto internazionale, per scongiurare la tragedia di una guerra che da più parti si reputa ancora evitabile. Speciale considerazione è stata data alla situazione umanitaria del popolo iracheno, già tanto duramente provato da lunghi anni di embargo".

"Nel corso degli incontri, vi è pure stato uno scambio di opinioni sul futuro Trattato Costituzionale dell'Europa. Da parte della Santa Sede, si è espresso il voto per un riconoscimento esplicito delle chiese e comunità di credenti, nonché per un impegno dell'Unione Europea a mantenere con esse un dialogo strutturato".
OP/VISITA TONY BLAIR/NAVARRO-VALLS VIS 20030224 (300)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale della Romania, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo György-Miklós Jakubínyi, di Alba Iulia, ed Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" dell'Ordinariato per i cattolici di rito armeno residenti in Romania, con l'Ausiliare, Vescovo József Tamás.

- L'Arcivescovo Lucian Muresan, di Fagaras dei Romeni.

- Il Vescovo Petru Gherghel, di Iasi, con l'Ausiliare Vescovo Aurel Perca.

Sabato 22 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Tony Blair, Primo Ministro della Gran Bretagna, con la Consorte e Seguito.

- L'Arcivescovo Stephen Fumio Hamao, Arcivescovo-Vescovo emerito di Yokohama e Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- Il Signor Louis Esmel, Ambasciatore di Costa d'Avorio, in visita di congedo.

- Il Cardinale Giovanni Battiste Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/…/… VIS 20030224 (160)

OBIETTIVI, METODI E MEZZI RICERCA RISPETTOSI DIGNITÀ UMANA


CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, in apertura dei lavori della IX Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti all'Incontro in corso nell'Aula Vecchia del Sinodo, dal 24 al 26 febbraio. Tema dell'Assemblea all'esame dei 160 partecipanti, del Presidente della Pontificia Accademia, Professor Juan de Dio Vial Correa e del Vice Presidente, Vescovo Elio Sgreccia, è: "Etica della ricerca biomedica per una visione cristiana".

Il Papa ha ricordato ai presenti di aver creato la Pontificia Accademia per la Vita assegnandole il compito di "studiare, formare e informare circa i principali problemi di biomedicina e di diritto, relativi alla promozione e alla difesa della vita, soprattutto nel diretto rapporto che essi hanno con la morale cristiana e le direttive del magistero della Chiesa".

Il Papa ha sottolineato i notevoli progressi compiuti nella ricerca scientifica e nel campo medico, in particolare nello sconfiggere epidemie letali, nei progressi compiuti nella cura di gravi malattie, "migliorando notevolmente, in grandi aree del mondo sviluppato, la durata e la qualità della vita". Il Santo Padre ha voluto esprimere la gratitudine della Chiesa ai tanti scienziati dediti alla ricerca nell'ambito della biomedicina, affermando: "Molte volte, (…), il Magistero ha richiesto il loro aiuto per la soluzione di delicati problemi morali e sociali".

Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento all'invito "che il Papa Paolo VI, nell'Enciclica 'Humanae Vitae', rivolse ai ricercatori e scienziati, affinché offrissero il loro contributo 'al bene della famiglia e del matrimonio', cercando di 'chiarire più a fondo le diverse condizioni che favoriscono un'onesta regolazione della procreazione umana'" ed ha affermato: "È un invito che faccio mio sottolineandone la permanente attualità, resa anche più acuta dalla crescente urgenza di trovare soluzioni 'naturali' ai problemi di infertilità coniugale".

"Rinnovo, pertanto, un sentito appello" - ha affermato il Pontefice - "affinché la ricerca scientifica e biomedica, evitando ogni tentazione di manipolazione dell'uomo, si dedichi con impegno ad esplorare vie e risorse per il sostegno della vita umana, la cura delle malattie e la soluzione dei sempre nuovi problemi in ambito biomedico". Il Papa ha ribadito che: "La Chiesa rispetta ed appoggia la ricerca scientifica, quando essa persegue un orientamento autenticamente umanistico, rifuggendo da ogni forma di strumentalizzazione o distruzione dell'essere umano e mantenendosi libera dalla schiavitù degli interessi politici ed economici".

Il Papa ha sottolineato inoltre che: "Non solo gli scopi, ma anche i metodi e i mezzi della ricerca devono essere sempre rispettosi della dignità di ogni essere umano in qualsiasi stadio del suo sviluppo e in ogni fase della sperimentazione".

Giovanni Paolo II ha esortato i ricercatori ad essere consapevoli dei limiti invalicabili "che la tutela della vita, dell'integrità e dignità di ogni essere umano impone alla loro attività di ricerca" ed ha affermato: "Sono convinto che tacere di fronte a certi esiti o pretese della sperimentazione sull'uomo non è permesso a nessuno e tanto meno alla Chiesa". Infine il Papa ha rivolto un appello alle Istituzioni ed alle Università "che si fregiano della qualifica di 'cattoliche', perché si impegnino ad essere sempre all'altezza dei valori ideali che ne hanno propiziato l'origine".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso sottolineando "l'urgenza di colmare il gravissimo e inaccettabile fossato che separa il mondo in via di sviluppo dal mondo sviluppato, quanto alla capacità di portare avanti la ricerca biomedica, a beneficio dell'assistenza sanitaria e a sostegno delle popolazioni afflitte dalla miseria e da disastrose epidemie. Penso, (…) al dramma dell'Aids, particolarmente grave in molti Paesi dell'Africa".
AC/BIOMEDICINA:VITA/ACAD-V VIS 20030224 (590)

INVITO DEL PAPA ALLA PREGHIERA E AL DIGIUNO PER LA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 23 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus, ha invitato i cattolici del mondo a dedicare la giornata del prossimo 5 marzo, Mercoledì delle Ceneri, "alla preghiera e al digiuno per la causa della pace, specialmente nel Medio Oriente".

"Da mesi" - ha detto il Papa - "la comunità internazionale vive in grande apprensione per il pericolo di una guerra, che potrebbe turbare l'intera regione del Medio Oriente e aggravare le tensioni purtroppo già presenti in quest'inizio del terzo millennio. È doveroso per i credenti, a qualunque religione appartengano, proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro dell'umanità potrà essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra".

Il Santo Padre ha detto inoltre: "Noi cristiani, in particolare, siamo chiamati ad essere come delle sentinelle della pace, nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Ci è chiesto, cioè, di vigilare, affinché le coscienze non cedano alla tentazione dell'egoismo, della menzogna e della violenza".

Invitando i cattolici al digiuno e alla preghiera il Mercoledì delle Ceneri, il Papa ha detto: "A tale corale invocazione si accompagnerà il digiuno, espressione di penitenza per l'odio e la violenza che inquinano i rapporti umani. I cristiani condividono l'antica pratica del digiuno con tanti fratelli e sorelle di altre religioni, che con essa intendono spogliarsi di ogni superbia e disporsi a ricevere da Dio i doni più grandi e necessari, fra i quali in particolare quello della pace".
ANG/PACE:DIGIUNO/… VIS 20030224 (270)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 FEB. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Rainer Woelki, finora Direttore del "Collegium Albertinum" a Bonn, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Köln (superficie: 6.181; popolazione: 5.300.000; cattolici: 2.280.000; sacerdoti: 1.365; religiosi: 2.812; diaconi permanenti: 290), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Köln-Mühlheim (Repubblica Federale di Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. Succede al Vescovo Klaus Dick, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare della medesima Arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

Sabato 22 febbraio è stato reso noto che il Santo Padre.

- Ha nominato il Vescovo Francisco Chimoio, O.F.M.Cap., finora Vescovo di Pemba (Mozambico), Arcivescovo Metropolita di Maputo (superficie: 25.238; popolazione: 3.859.000; cattolici: 476.000; sacerdoti: 107; religiosi: 307), Mozambico. L'Arcivescovo Chimoio succede al Cardinale Alexandre José Maria dos Santos, O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Ernest Sambou, finora Rettore dell'Institut Catholique de l'Afrique de l'Ouest (ICAO) ad Abidjan, Vescovo di Saint-Louis du Sénégal (superficie: 73.315; popolazione: 1.500.000; cattolici: 4.000; sacerdoti: 18; religiosi: 23), Senegal. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 a Cadjinol (Senegal), ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Il Vescovo Sambou succede al Vescovo Pierre Sagna, C.S.Sp., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Georges M. Saad Abi Younes, O.L.M., sinora Superiore della Missione dell'Ordine Libanese Maronita e Parroco della Comunità maronita nella Città del Messico, Vescovo dell'Eparchia di Nuestra Señora de los Mártires del Libano en México dei Maroniti (cattolici: 150.000; sacerdoti: 8; religiosi: 3), Messico. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 a Hammana (Libano), ha emesso i voti perpetui nel suo Ordine nel 1970 ed è stato ordinato presbitero nel 1977.

- Ha nominato il Cardinale Ivan Dias, Arcivescovo di Bombay (India), Suo Inviato Speciale per le celebrazioni, in programma a Tirana il 25 aprile 2003, del X Anniversario della storica Visita Pontificia in Albania.

- Ha nominato l'Arcivescovo Karl-Josef Rauber, finora Nunzio Apostolico in Ungheria e Moldova, Nunzio Apostolico in Belgio e in Lussemburgo.

- Ha nominato l'Arcivescovo Giuseppe Leanza, finora Nunzio Apostolico in Slovenia, in Bosnia ed Erzegovina e nella Repubblica di Macedonia, Nunzio Apostolico in Bulgaria.
NEA:NER:RE:NA:NN/…/… VIS 20030224 (320)

Copyright © VIS - Vatican Information Service