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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 9 aprile 2003

APPELLO PAPALE CESSAZIONE MASSACRI ED ESECUZIONI IN AFRICA


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2003 (VIS). Al termine della catechesi dell'Udienza Generale di oggi, e delle parole di saluto nelle diverse lingue rivolte ai pellegrini presenti in Piazza San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha lanciato un appello per la cessazione dei massacri e delle esecuzioni sommarie nella regione dei Grandi Laghi in Africa, chiedendo di promuovere il dialogo fra i responsabili politici e la pace nella regione. Queste le parole del Santo Padre:

"Mentre a Baghdad ed in altri centri dell'Iraq continuano gli scontri con distruzioni e morti, notizie non meno preoccupanti giungono dal continente africano, da cui, nei giorni scorsi, si sono avute informazioni circa massacri ed esecuzioni sommarie. Teatro di questi crimini è stata la tormentata regione dei Grandi Laghi, ed in particolare una zona della Repubblica Democratica del Congo".

"Nell'elevare a Dio una fervida preghiera di suffragio per le vittime, rivolgo un accorato appello ai responsabili politici, come pure a tutti gli uomini di buona volontà, affinché si impegnino a far cessare violenze e soprusi, mettendo da parte egoismi personali ed interessi di gruppo, con la fattiva collaborazione della comunità internazionale".

"Per questo è da incoraggiare ogni sforzo di riconciliazione fra le popolazioni congolesi, ugandesi e rwandesi, come anche gli sforzi analoghi che sono in corso in Burundi ed in Sudan, sperando che da essi possa sbocciare presto la tanto desiderata pace".
AG/APPELLO PACE AFRICA/… VIS 20030409 (240)

UDIENZA GENERALE: COMMENTO DEL SALMO 134


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2003 (VIS) Nel corso dell'Udienza Generale di oggi tenutasi in Piazza San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II, continuando la catechesi sui Salmi, ha commentato la prima parte del Salmo 134: "Lodate il Signore che opera meraviglie".

Giovanni Paolo II ha detto ai 15.000 fedeli presenti, che il Salmo 134 ha inizio con l'invito alla lode di Dio: "L'appello a cantare l'alleluia è indirizzato ai 'servi del Signore'", ai quali sono idealmente associati tutti i fedeli, e Dio è riconosciuto come "buono" e "amabile".

Successivamente, ha continuato il Santo Padre, il Salmista "prosegue con una solenne professione di fede", nella quale "innanzitutto si esalta l'operare di Dio in tutto l'universo" e la storia della salvezza. "Il Dio creatore è riconosciuto ora come il Signore redentore, evocando gli eventi fondamentali della liberazione di Israele dalla schiavitù egiziana. Il Salmista cita innanzitutto la 'piaga' dei primogeniti, che riassume tutti i 'segni e prodigi' operati dal Dio liberatore durante l'epopea dell'Esodo. (…) Infine, ecco profilarsi all'orizzonte la terra promessa, che Israele riceve 'in eredità' dal Signore".

"Sulla scia di questa professione di fede, anche noi eleviamo la nostra lode a Dio" - ha proseguito il Papa ed ha concluso la catechesi affermando: "Il Creatore e Signore dell'universo dispose che tutte queste cose fossero nella pace e nella concordia, benefico verso tutto e particolarmente verso di noi che ricorriamo alla sua pietà per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo".
AG/SALMO 134/… VIS 20030409 (250)

INTERVENTO SANTA SEDE COMMISSIONE DIRITTI UMANI O.N.U.


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2003 (VIS). L'Arcivescovo Diarmuid Martin, Nunzio Apostolico ed Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a Ginevra, è Capo della Delegazione della Santa Sede alla LIX Sessione della Commissione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, in corso a Ginevra, dal 17 marzo al 25 aprile.

L'Arcivescovo Martin è intervenuto davanti all'Assemblea in tre diverse occasioni. Il 25 marzo ha parlato sull'Articolo 6 all'ordine del giorno: "Razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e tutte le forme di discriminazione" ed ha rilevato che dalla Conferenza Mondiale di Durban del 2001 che trattava lo stesso argomento, "la Comunità Internazionale sembra ancora in difficoltà nel trattare il razzismo. È come se una profonda paura e inibizione sociale impedissero di trattare questo fenomeno, ampiamente diffuso, con serenità e oggettività. (…) Sono emerse nuove forme di divisione e di esclusione, intolleranza e odio" - ha sottolineato l'Arcivescovo, aggiungendo che il modo migliore di combatterle è l'educazione. "L'odio razzista di oggi non deve essere trasmesso nemmeno alla prossima generazione. Dobbiamo trovare modi di educare le future generazioni ad una diversa visione dei rapporti umani, una visione che corrisponda alla verità dell'unità dell'umanità".

Il 7 aprile il Nunzio, commentando davanti alla Commissione dei Diritti Umani, l'Articolo 10 in agenda: "Diritti economici, sociali e culturali - l'estrema povertà nell'era della globalizzazione", ha affermato che: "La concentrazione e l'intensità della povertà estrema in alcune regioni del mondo sono fra i simboli più potenti di disuguaglianze inaccettabili ancora esistenti nel mondo di oggi. L'interessamento verso i poveri deve essere segno distintivo di un approccio ai diritti umani che promuova la riduzione della povertà, un approccio che sottolinei l'indivisibilità e l'universalità dei diritti umani, ponendo al centro la dignità integrale di ogni essere umano e l'unità della famiglia umana".

Nel terzo intervento relativo all'Articolo 11 "Diritti politici e civili - intolleranza religiosa", l'Arcivescovo ha osservato che il Rapporto Speciale sulla libertà di religione e di credo ha richiamato l'attenzione sull'appello del Santo Padre Giovanni Paolo II in favore del dialogo interreligioso a servizio della pace, e sulla firma del Decalogo di Assisi per la Pace il 24 gennaio 2002. Il Nunzio ha ricordato che: "Il Decalogo di Assisi stabilisce alcune norme fondamentali per il dialogo fra le religioni, comprendenti i seguenti concetti: l'affermazione del principio che la violenza e il terrorismo sono antitetiche rispetto all'autentico spirito religioso; l'educazione al rispetto e alla stima reciproca fra i membri di gruppi etnici, culture e popoli diversi; il riconoscimento del fatto che confrontarsi con la differenza può divenire occasione di una maggiore comprensione reciproca; il perdono degli errori e dei pregiudizi del presente e del passato; la promozione di una cultura del dialogo aperta alla comprensione e alla fiducia".

"I responsabili religiosi" - ha affermato l'Arcivescovo Martin - "hanno la specifica responsabilità di riaffermare con forza, quando possibile insieme, che tentativi di usare i sentimenti religiosi per generare divisioni, o l'uso della religione come pretesto per la violenza e il terrorismo, non possono conciliarsi con nessun autentico spirito religioso. Condizione di tale affermazione sarà quello di assicurare che i credenti evitino qualsiasi tentazione allo stereotipo o alla cattiva rappresentazione di altre religioni e delle loro credenze".
DELSS/DIRITTI UMANI/GINEVRA:MARTIN VIS 20030409 (550)

ARCIVESCOVO MARTINO COMMEMORA "PACEM IN TERRIS"


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2003 (VIS). L'Arcivescovo Renato Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha partecipato ieri a Padova (Italia), ad una commemorazione del XL anniversario dell'Enciclica del Beato Giovanni XXIII "Pacem in Terris".

"Sarebbe assolutamente dannoso" - ha affermato l'Arcivescovo Martino - "se i conflitti internazionali in atto provocassero anche la paralisi o addirittura la crisi di importanti organismi internazionali, primo fra tutti l'O.N.U.".

Il Presidente di "Giustizia e Pace" ha rilevato inoltre che: "Come al tempo della 'Pacem in Terris', anche nelle ore che stiamo vivendo, l'umanità è attraversata da lacerazioni, da guerre, da divisione negli organismi internazionali. (…) I conflitti internazionali in atto, che tanto ci rattristano e ci preoccupano, richiedono ancora una volta che la Chiesa offra all'umanità il cuore stesso del suo messaggio eterno, quello del Vangelo della pace".

"Noi tutti avremmo preferito" - ha concluso l'Arcivescovo - "che il quarantesimo della 'Pacem in Terris' fosse celebrato in un clima internazionale meno carico di tensione. A maggior ragione il suo messaggio acquista oggi particolare importanza, a patto che ne sappiamo cogliere in profondità tutti gli elementi di attualità, fra i quali il rapporto tra pace e terrorismo, tra pace e nuovo ordine mondiale, tra pace e unità della famiglia umana".
…/PACEM IN TERRIS/MARTINO VIS 20030409 (220)

CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA PRESIEDUTE DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2003 (VIS). Di seguito riportiamo il programma, reso pubblico oggi dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, delle celebrazioni liturgiche della Settimana Santa presiedute dal Santo Padre Giovanni Paolo II.

DOMENICA 13 aprile: Domenica della Palme e della Passione del Signore. XVIII Giornata Mondiale della Gioventù sul tema: "Ecco la tua madre!". Alle ore 10:00, in Piazza San Pietro, il Santo Padre benedirà le palme e gli ulivi ed al termine della processione, celebrerà la Santa Messa della Passione del Signore.

GIOVEDÌ 17 aprile: Giovedì Santo. Alle ore 9:30, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà la Concelebrazione della Santa Messa Crismale con i Cardinali, i Vescovi e i Presbiteri, diocesani e religiosi, presenti a Roma, quale segno della stretta comunione tra il Pastore della Chiesa universale e i suoi fratelli nel Sacerdozio ministeriale. Il Triduo Pasquale della Passione e Risurrezione del Signore ha inizio con la Messa nella Cena del Signore, alle ore 17:30, nella Basilica Vaticana. Il Santo Padre presiederà la Concelebrazione della Santa Messa. Dopo l'omelia avrà luogo il rito della lavanda dei piedi a dodici Presbiteri, durante il quale i presenti saranno invitati a compiere un atto di carità per le popolazioni colpite dalla guerra in Iraq. La somma raccolta sarà affidata al Santo Padre al momento della presentazione dei doni. Al termine della celebrazione avrà luogo la traslazione del Santissimo Sacramento alla Cappella della Reposizione.

VENERDÌ 18 aprile: Venerdì Santo. Celebrazione della Passione del Signore. Alle ore 17:00, il Santo Padre presiederà la Liturgia della Parola, l'Adorazione della Croce e il Rito della Comunione nel corso della Celebrazione della Passione del Signore nella Basilica Vaticana. Alle ore 21:15, il Santo Padre presiederà, al Colosseo, il pio esercizio della "Via Crucis", al termine della quale rivolgerà la Sua parola ai fedeli ed impartirà la Benedizione Apostolica.

SABATO 19 aprile: Sabato Santo. La Veglia Pasquale avrà inizio alle ore 20:00 nella Basilica di San Pietro. Il Santo Padre benedirà il fuoco nuovo nell'atrio della Basilica Vaticana. Dopo l'ingresso processionale in Basilica con il cero pasquale e il canto dell'Exultet, il Santo Padre presiederà la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica, che sarà concelebrata con i Cardinali.

DOMENICA 20 aprile: Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore. Alle ore 10:30 il Santo Padre celebrerà la Santa Messa sul sagrato della Basilica di San Pietro e dopo la cerimonia e il Messaggio pasquale, impartirà la Benedizione "Urbi et Orbi".
GPII-PROGRAMMA/SETTIMANA SANTA/OCL VIS 20030409 (420)

VISITA IN VATICANO DEL SOTTO-SEGRETARIO AMERICANO BOLTON


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2003 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato, nella tarda mattinata di oggi, la dichiarazione che segue:

"Sua Eccellenza Monsignor Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rapporti con gli Stati, ha ricevuto questa mattina in udienza il Signor John Bolton, Sotto-Segretario del Governo degli Stati Uniti d'America per il controllo degli armamenti e la sicurezza internazionale".

"Il Signor Bolton ha esposto il pericolo rappresentato dalla proliferazione delle armi di distruzione di massa in diverse parti del mondo. Sulla crisi irachena, ha ripetuto l'impegno del suo Governo a rispettare lo 'ius in bello' e ha apprezzato la disponibilità della Chiesa cattolica a collaborare nel campo umanitario per alleviare le sofferenze della popolazione irachena. Infine, ha fatto riferimento a quanto recentemente affermato dal Presidente George W. Bush a Belfast, sulla necessità di una rapida soluzione del conflitto israelo-palestinese per dare all'intero Medio Oriente le sue chances per la pace".
OP/VISITA BOLTON/TAURAN:NAVARRO-VALLS VIS 20030409 (160)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2003 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Joaçaba (Brasile), presentata dal Vescovo Osório Bebber, O.F.M.Cap., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Walmir Alberto Valle, I.M.C., finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato l'Arcivescovo Santos Abril y Castelló, finora Nunzio Apostolico in Argentina, Nunzio Apostolico in Slovenia e in Bosnia ed Erzegovina.

- Ha nominato l'Arcivescovo Juliusz Janusz, finora Nunzio Apostolico in Mozambico, Nunzio Apostolico in Ungheria.
RE:NER:NN/…/… VIS 20030409 (100)
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