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lunedì 5 maggio 2003

UN MILIONE DI FEDELI CANONIZZAZIONE CINQUE BEATI SPAGNOLI


CITTA' DEL VATICANO, 4 MAG. 2003 (VIS). Alle 9:00 di questa mattina, il Santo Padre, lasciata la Nunziatura Apostolica, ha percorso il breve tratto fino alla Plaza de Colón, nel centro di Madrid, salutando le centinaia di migliaia di persone che gremivano le strade adiacenti. Alle 10:00 ha avuto inizio la Santa Messa nella quale il Papa ha canonizzato i Beati Pedro Poveda Castroverde, José María Rubio y Peralta, Genoveva Torres Morales, Angela de la Cruz e María Maravillas de Jesús.

Nell'omelia, commentando il brano del Vangelo di oggi che narra di come Gesù chiese agli Apostoli di essere testimoni della Sua Resurrezione, il Santo Padre rivolgendosi al milione di fedeli presenti, ha detto: "Spagna, seguendo un passato di coraggiosa evangelizzazione, sii ancora oggi testimone di Gesù Cristo risorto!".

"I nuovi Santi" - ha detto il Pontefice - "si presentano oggi dinanzi a noi come veri discepoli del Signore e testimoni della sua Resurrezione. San Pedro Poveda, cogliendo l'importanza della funzione sociale dell'educazione, realizzò un importante compito umanitario ed educativo fra gli emarginati e i bisognosi. Fu maestro di preghiera, pedagogo della vita cristiana e dei rapporti fra la fede e la scienza, convinto che i cristiani dovessero apportare valori e impegni sostanziali per la costruzione di un mondo più giusto e solidale. Concluse la sua esistenza con la corona del martirio".

"San José María Rubio" - ha proseguito il Papa - "visse il suo sacerdozio prima come diocesano e poi come gesuita, con un dono totale di sé all'apostolato della Parola e dei Sacramenti, dedicando molte ore al confessionale e guidando numerosi corsi di esercizi spirituali nei quali formò molti cristiani che poi sarebbero morti martiri durante la persecuzione religiosa in Spagna. 'Fare quello che Dio vuole e volere quello che Dio fa', era il suo motto".

Parlando di Santa Genoveva Torres, il Papa ha sottolineato che la nuova Santa "fu strumento della tenerezza di Dio verso le persone sole e bisognose di amore, di consolazione e di cure nel corpo e nello spirito. La nota caratteristica che dava impulso alla sua spiritualità era l'adorazione riparatrice dell'Eucaristia, fondamento a partire dal quale svolse un apostolato pieno di umiltà e semplicità, di abnegazione e di carità".

"Uguale amore e sensibilità verso i poveri portò Santa Ángela de la Cruz a fondare la sua 'Compagnia della Croce'"- ha detto il Papa - "con una dimensione caritativa e sociale a favore dei più bisognosi e con un impatto enorme sulla Chiesa e sulla società sivigliana della sua epoca. I suoi tratti distintivi erano la naturalità e la semplicità, ricercando la santità con uno spirito di mortificazione, al servizio di Dio nei fratelli".

Di Santa Maravillas de Jesús il Santo Padre ha sottolineato che la nuova Santa fu: "Animata da una fede eroica, plasmata nella risposta a una vocazione austera, ponendo Dio al centro della sua esistenza. Superate le tristi circostanze della Guerra civile spagnola, realizzò nuove fondazioni dell'Ordine del Carmelo presiedute dallo spirito caratteristico della riforma teresiana. La sua vita contemplativa e la clausura del monastero, non le impedirono di rispondere ai bisogni delle persone che frequentava e di promuovere opere sociali e caritative attorno a sé".

Giovanni Paolo II, si è rivolto in particolare ai "fedeli cattolici", esortandoli con queste parole: "Lasciatevi interpellare da questi meravigliosi esempi! Nel rendere grazie al Signore per i tanti doni che ha ripartito in Spagna, vi invito a chiedere con me che in questa terra continuino a fiorire nuovi Santi. Nasceranno altri frutti di santità se le comunità ecclesiali serberanno la loro fedeltà al Vangelo (…). Se la famiglia saprà restare unita, come autentico santuario dell'amore e della vita. 'Questa fede cristiana e cattolica… costituisce l'identità del popolo spagnolo', ho detto in occasione del mio pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Conoscere e approfondire il passato di un popolo significa rafforzare e arricchire la sua stessa identità. Non abbandonate le vostre radici cristiane! Solo così sarete capaci di apportare al mondo e all'Europa la ricchezza culturale della vostra storia".

Al termine della Santa Messa di Canonizzazione e prima della recita del Regina Coeli, il Papa ha ringraziato i Reali di Spagna e la Famiglia Reale, le autorità della Nazione, il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid e i Vescovi della Spagna per il loro invito a recarsi in Spagna e per la loro accoglienza.

"Siate depositari di una ricca eredità spirituale" - ha detto il Papa - "che deve essere in grado di ravvivare la vostra vitalità cristiana, unita al grande amore per la Chiesa e per il Successore di Pietro. Con le braccia aperte" - ha concluso il Pontefice - "vi porto tutti nel mio cuore. Il ricordo di questi giorni si farà preghiera, invocando per voi la pace nella convivenza fraterna, animati dalla speranza cristiana che non delude. Con grande affetto vi dico, come la prima volta: '¡Hasta siempre España! ¡Hasta siempre, tierra de María!".

Successivamente il Santo Padre è rientrato alla Nunziatura dove ha consumato la seconda colazione con i sette Cardinali spagnoli, i membri della Conferenza Episcopale e del seguito papale.
PV-SPAGNA/CANONIZZAZIONE/MADRID VIS 20030505 (850)

A MADRID PIÙ DI 700.000 GIOVANI ACCOLGONO GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2003 (VIS). Alle 17:30 del pomeriggio di oggi, presso la Nunziatura Apostolica di Madrid, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha avuto un incontro privato con il Signor José María Aznar, Presidente del Governo spagnolo, con la consorte e i familiari. Al termine dell'incontro il Santo Padre si è recato in papamobile all'Aeroporto de Cuatro Vientos, a 30 chilometri da Madrid, per un incontro con i giovani spagnoli.

Il tema della veglia di oggi è: "Sarete miei testimoni". Quattro giovani hanno meditato su ognuno dei quattro gruppi di Misteri del Rosario - i Misteri Gaudiosi, i Misteri della Luce, i Misteri Dolorosi e i Misteri Gloriosi - e hanno letto brani dal Vangelo di Luca e di Giovanni. Al termine della meditazione, il Santo Padre si è rivolto alla folla di più di 700.000 giovani.

Il Papa ha detto ai giovani esultanti: "Sono profondamente commosso per la vostra calorosa e cordiale accoglienza. (…) Vi saluto e vi ripeto le stesse parole che ho rivolto ai giovani (…) durante la mia prima visita in Spagna, più di venti anni fa: 'Siate la speranza della Chiesa, non meno che della società. (…) Continuo a credere nei giovani, in voi'".

"Cari giovani" - ha proseguito il Pontefice - "nella vostra esistenza deve brillare la grazia di Dio, la stessa che risplendette in Maria, piena di grazia. Opportunamente avete voluto meditare in questa veglia i misteri del Rosario mettendo in pratica l'antica massima spirituale: 'A Gesù attraverso Maria'. (…) Maria, oltre ad essere la Madre divina, discreta e comprensiva, è la migliore Maestra per giungere alla conoscenza della verità attraverso la contemplazione. Il dramma della cultura attuale è la mancanza di interiorità, l'assenza di contemplazione. Senza interiorità la cultura è priva di contenuto, è come un corpo che non ha ancora trovato la sua anima".

Il Papa ha esortato i giovani "a non separare mai l'azione dalla contemplazione, così contribuirete meglio a trasformare in realtà un grande sogno: la nascita della nuova Europa dello spirito. Un'Europa fedele alle sue radici cristiane, non chiusa in se stessa, ma aperta al dialogo e alla collaborazione con gli altri popoli della terra; un'Europa consapevole di essere chiamata ad essere faro di civiltà e stimolo di pregresso per il mondo, decisa ad unire i suoi sforzi e la sua creatività al servizio della pace e della solidarietà fra i popoli".

"Amati giovani" - ha detto ancora il Santo Padre - "sapete bene quanto mi preoccupi la pace nel mondo. La spirale della violenza, del terrorismo e della guerra provoca, anche ai nostri giorni, odio e morte. La pace, lo sappiamo, è prima di tutto un dono dall'Alto che dobbiamo chiedere con insistenza e che dobbiamo inoltre costruire tutti insieme mediante una profonda conversione interiore. Per questo oggi desidero esortarvi a essere operatori e artefici di pace. Rispondete alla violenza cieca e all'odio disumano con l'affascinante potere dell'amore. Vincete l'inimicizia con la forza del perdono. Mantenetevi lontani da ogni forma di nazionalismo esasperato, di razzismo e di intolleranza. Testimoniate con la vostra vita che le idee non si impongono, ma si propongono. Non vi lasciate mai scoraggiare dal male! Per questo avete bisogno dell'aiuto della preghiera e della consolazione che nasce da un'amicizia intima con Cristo. Solo così, vivendo l'esperienza dell'amore di Dio e irradiando la fraternità evangelica, potrete essere i costruttori di un mondo migliore, autentici uomini e donne pacifici e pacificatori".

Prima della recita della preghiera conclusiva, Giovanni Paolo II ha detto ai giovani: "È necessario che voi giovani diveniate apostoli dei vostri coetanei. So bene che ciò non è facile. (…) Non perdetevi d'animo, perché non siete soli: il Signore non smetterà mai di accompagnarvi, con la sua grazia e con il dono del suo Spirito".
PV-SPAGNA/GIOVANI/MADRID VIS 20030505 (630)

IL PAPA IMPLORA PACE FECONDA, STABILE E DURATURA


CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2003 (VIS). Partito alle 9:30 di questa mattina dall'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino, il Santo Padre Giovanni Paolo II è giunto all'aeroporto internazionale di Madrid-Barajas, dopo un volo di due ore ed aver percorso 1.362 chilometri, dando inizio così al suo quinto Viaggio Apostolico in Spagna. All'aeroporto erano ad accoglierlo i Reali di Spagna, Re Juan Carlos e la Regina Sofia e le Autorità politiche, civili e religiose.

Dopo un breve saluto del Re Juan Carlos, il Santo Padre rivolgendosi alle migliaia di persone presenti, ha detto: "Auspico per ognuno la pace che solo Dio, per mezzo di Gesù Cristo, ci può dare; la pace che è opera della giustizia, della verità, dell'amore, della solidarietà; la pace di cui i popoli solo beneficiano quando seguono i dettami della legge di Dio; la pace che fa sentire gli uomini e i popoli fratelli gli uni con gli altri. La pace sia con te, Spagna!".

Giovanni Paolo II ha ricordato che l'indomani avrebbe avuto la gioia di procedere alla Canonizzazione di "cinque figli di questa terra. Essi seppero accogliere l'invito di Gesù Cristo, 'Sarete miei testimoni', proclamandolo con la loro vita e con la loro morte. In questo momento storico sono luce nel nostro cammino per vivere con coraggio la fede, per animare l'amore verso il prossimo e per proseguire con speranza la costruzione di una società basata sulla serena convivenza e sull'elevazione morale e umana di ogni cittadino".

"Seguo sempre con vivo interesse" - ha proseguito il Pontefice - "le vicissitudini della Spagna. Constato con soddisfazione il suo progresso per il benessere di tutti. Il processo di sviluppo di una nazione deve fondarsi su valori autentici e permanenti, che mirano al bene di ogni persona, soggetto di diritti e di doveri, dal primo istante della sua esistenza e accoglienza nella famiglia, e nelle successive tappe del suo inserimento e della sua partecipazione alla vita sociale".

Il Papa ha quindi sottolineato che: "In questo momento importantissimo per il consolidamento di un'Europa unita, desidero evocare le parole con cui a Santiago di Compostela mi accomiatavo al termine del mio primo viaggio apostolico in terra spagnola (…) Da lì esortavo l'Europa con un grido pieno di amore, ricordandole le sue ricche e feconde radici cristiane: 'Europa: ritrova te stessa. Sii te stessa… ravviva le tue radici'. Sono sicuro che la Spagna apporterà la ricca eredità culturale e storica delle sue radici cattoliche e i propri valori per l'integrazione di un'Europa che, a partire dalla pluralità delle sue culture e rispettando l'identità dei suoi Stati membri, ricerca un'unità fondata su criteri e principi nei quali prevalga il bene integrale dei suoi cittadini".

"Imploro dal Signore per la Spagna e per il mondo intero una pace che sia feconda, stabile e duratura, come pure una convivenza nell'unità, in seno alla meravigliosa e varia diversità dei suoi popoli e delle sue città".

Al termine della cerimonia di benvenuto, il Papa, in papamobile, ha raggiunto la sede della Nunziatura Apostolica.
PV-SPAGNA/ARRIVO/MADRID VIS 20030505 (510)

NECESSITÀ AZIONI DECISIVE PER ELIMINAZIONE ARMI NUCLEARI


CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2003 (VIS). Il 29 aprile scorso, a Ginevra (Svizzera), l'Arcivescovo Diarmuid Martin, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite e delle Istituzioni Specializzate a Ginevra, è intervenuto alla Seconda Sessione del Comitato Preparatorio della Settima Conferenza relativa al Trattato di Non-Proliferazione Nucleare (NPT).

"La sicurezza globale può essere garantita solamente attraverso una cooperazione globale" - ha affermato l'Arcivescovo Martin nel suo discorso - "entro il quadro di un sistema autenticamente multilaterale", sistema che "richiede la cooperazione responsabile, onesta e coerente di ognuno. È quindi sconcertante constatare (…) che i tanti impegni presi non siano stati rispettati. La proliferazione è presente in Stati che non hanno aderito al Trattato di Non-Proliferazione Nucleare. (…) Il Trattato per bandire i test nucleari deve ancora entrare in vigore. Non si è ancora dato inizio ai negoziati per bandire la produzione di materiale fissile".

Successivamente l'Arcivescovo Martin ha sottolineato la "incertezza (che) emerge dall'impegno di numerosi strumenti internazionali che per anni sono stati considerati i pilastri del sistema di riduzione e del controllo delle armi globali" ed ha sottolineato la situazione di fragilità della situazione geo-politica, affermando che "occorre rinforzare l'architettura del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare per intensificare la sicurezza internazionale".

Il Nunzio Apostolico ha detto che la Santa Sede desidera ribadire che "La difesa del principio di non proliferazione del Trattato richiede una decisiva azione in vista dell'eliminazione delle armi nucleari. (…) La lotta contro il terrorismo esige anche l'intensificarsi del nostro impegno in un programma integrato di non proliferazione e di disarmo nucleare". Infine l'Arcivescovo Martin ha concluso il suo intervento affermando: "La minaccia di attacchi terroristici con l'uso di armi nucleari o di altre armi di distruzione di massa deve galvanizzare la Comunità Internazionale al fine di assicurare il rafforzamento del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare, pietra miliare del sistema di non-proliferazione".
DELSS/ARMI NUCLEARI/GINEVRA:MARTIN VIS 20030505 (300)

IL PAPA RICEVE I REALI DI SPAGNA E PRENDE CONGEDO DAL PAESE


CITTA' DEL VATICANO, 4 MAG. 2003 (VIS). Questa sera, nella sede della Nunziatura Apostolica di Madrid, al termine del pranzo con i sette Cardinali spagnoli e i membri della Conferenza Episcopale e del Seguito papale, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Reali di Spagna, Re Juan Carlos e la Regina Sofia. Successivamente in papamobile si è recato all'aeroporto di Madrid dove ha avuto luogo la cerimonia di congedo durante la quale non sono stati pronunciati discorsi. Dopo aver salutato il Presidente del Governo spagnolo, Signor José María Aznar e le Autorità civili, militari e religiose, l'ultimo saluto del Papa, prima di imbarcarsi sull'aereo per Roma, è stato per i Reali di Spagna.

Atterrato alle 21:30 all'aeroporto di Ciampino, il Papa è rientrato in Vaticano, concludendo così il suo 99° Viaggio Apostolico fuori d'Italia e il quinto realizzato in Spagna.
PV-SPAGNA/CONGEDO/MADRID VIS 20030505 (160)

I PADRI CAPPUCCINI CONTINUANO AVERE CURA SANTUARIO SAN PIO


CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2003 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione:

"In merito alle notizie diffuse oggi dai mezzi di comunicazione sociale circa la gestione del Santuario di San Giovanni Rotondo, mi sembra opportuno precisare che i Padri Cappuccini continuano ad avere la cura del Santuario. L'Arcivescovo del luogo ha però il diritto e il dovere di vigilanza sull'attività pastorale che ivi si svolge, così come compete ad ogni Vescovo nella sua Diocesi secondo le norme generali del Diritto Canonico".

"Il titolo di Delegato della Santa Sede per le opere di Padre Pio è simile a quello concesso dai Sommi Pontefici ai Delegati di altri Santuari. Esistono, infatti, altri Delegati Pontifici che talora sono gli stessi Ordinari del luogo, come a Loreto e Pompei, e talora altri ecclesiastici, ad esempio, ora il Cardinale Antonetti per la Basilica di Assisi e l'Arcivescovo Gioia per la Basilica di Sant'Antonio a Padova".
OP/SANTUARIO PADRE PIO/NAVARRO-VALLS VIS 20030505 (180)

ARCIVESCOVO MARTINO INAUGURA CONGRESSO A BOGOTÁ


CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2003 (VIS). Oggi, alle 11:00, ora locale, a Bogotá (Colombia), l'Arcivescovo Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, inaugura il Secondo Congresso di riconciliazione Nazionale, nel XL anniversario della Lettera Enciclica del Beato Giovanni XXIII, "Pacem in terris".

Secondo quanto riportato in un Comunicato del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, pubblicato questa mattina, il Secondo Congresso di Riconciliazione Nazionale, in corso dal 5 al 7 maggio, è stato "promosso dal Segretariato nazionale di pastorale sociale nel Paese latino-americano insanguinato da un annoso conflitto sociale. (…) Lo scopo consiste nel 'cercare strategie per la costruzione di un nuovo Paese, che consideri non solo gli scenari del conflitto politico, ma anche quelli possibili del post-conflitto, la situazione delle vittime dello scontro armato, l'esclusione sociale, l'impoverimento e le ingiustizie del nuovo ordine economico e politico".

L'8 e il 9 maggio l'Arcivescovo Martino si trasferirà a Medellín per una visita alle opere sociali dell'Arcidiocesi e per un discorso ai professori e alunni della Pontificia Università Bolivariana sull'insegnamento e l'applicabilità della dottrina sociale della Chiesa nel mondo della globalizzazione".
CON-IP/…/COLOMBIA:MARTINO VIS 20030505 (200)

ARCIVESCOVO FOLEY IN U.S.A. COMMEMORAZIONE ANNIVERSARI


CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2003 (VIS). L'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, è in Pennsylvania (Stati Uniti d'America), per tenere le omelie di Sante Messe commemorative relative ad anniversari riguardanti scuole, ordinazioni sacerdotali e parrocchie.

Il 2 maggio, l'Arcivescovo Foley ha tenuto l'omelia nella Chiesa di San Giuseppe di Filadelfia per commemorare il 50° anniversario del conseguimento del diploma della classe del 1953, di cui faceva parte, nella "St. Joseph's Preparatory School". Il 3 maggio, ha celebrato il 25° anniversario di un'ordinazione sacerdotale nella Chiesa di St. Vincent de Paul a Richboro, e ieri ha tenuto l'omelia della Messa in occasione del 75° anniversario di edificazione della Chiesa del Sacro Cuore di Havertown. Oggi a Bensalem, l'Arcivescovo Foley terrà l'omelia della Messa che verrà celebrata nella Cappella delle Religiose del Santissimo Sacramento nel Santuario di Santa Katherine Drexel, per celebrare il 100° anniversario della Parrocchia di San Carlo Borromeo.
CON-CS/…/USA:FOLEY VIS 20030505 (170)

INVIO LEGATO PONTIFICIO 750° CANONIZZAZIONE DI SAN STANISLAO


CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo della Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 11 aprile, con la quale il Santo Padre Giovanni Paolo II nomina il Cardinale Joseph Ratzinger Suo Inviato Speciale per le celebrazioni del 750° anniversario della canonizzazione di San Stanislao Vescovo e Martire, in programma a Kraków (Polonia), l'11 maggio prossimo.

Il Cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, sarà accompagnato da una Missione composta dal Monsignore Jan Maciej Dyduch, Professore dell'Accademia Pontificia di Teologia a Kraków e dal Reverendo Lukasz Kamykowski, Pro-Rettore della medesima Accademia.
GPII-LETTERA/INVIATO SPECIALE/RATZINGER VIS 20030505 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Jean-Yves Riocreux, finora Parroco della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi (Francia), Vescovo di Pontoise (superficie: 1.246; popolazione: 1.103.800; cattolici: 829.000; sacerdoti: 171; religiosi: 368; diaconi permanenti: 15), Francia. Il Vescovo eletto è nato a Marles (Francia), nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote nel 1974.

Sabato 3 maggio è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Jean Marie Balla, finora Rettore del Seminario Minore di Yaoundé (Camerun), Vescovo di Bafia (superficie: 34.600; popolazione: 325.000; cattolici: 197.054; sacerdoti: 21; religiosi: 57), Camerun. Il Vescovo eletto è nato a Oweng (Camerun), nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Succede al Vescovo Athanase Bala, C.S.Sp., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Stephen Victor Chmilar, finora Cancelliere e Parroco della Parrocchia della Dormizione di Maria Santissima a Mississauga (Ontario, Canada), Vescovo dell'Eparchia di Toronto degli Ucraini e del Canada Orientale (cattolici: 41.010; sacerdoti: 95; religiosi: 52; diaconi permanenti: 17), Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1945 a Lamont (Alberta, Canada), ha emesso la professione solenne come membro dell'Ordine di San Basilio nel 1968 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Succede al Vescovo Cornelius John Pasichny, O.S.B.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Eparchia presentata in conformità al canone 210, paragrafo 1, del Codice Canonico delle Chiese Orientali.

- Ha nominato l'Arcivescovo Diarmuid Martin, finora Osservatore Permanente presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra (Svizzera), Arcivescovo Coadiutore di Dublin (superficie: 3.184; popolazione: 1.164.256; cattolici: 1.033.808; sacerdoti: 1.405; religiosi: 4.153), Irlanda.

- Ha nominato la Signora On. Ombretta Fumagalli Carulli, che è Professore Ordinario di Diritto Canonico nella Facoltà di Giurisprudenza all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Italia), Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
NER:RE:NEC:NA/…/… VIS 20030505 (330)
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