Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 8 settembre 2003

GIOVANI AZIONE CATTOLICA PARTECIPANO VEGLIA DI PREGHIERA


CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2003 (VIS). Circa 2000 giovani provenienti da diverse Diocesi Italiane, accompagnati da Responsabili e Soci dell'Azione Cattolica, hanno partecipato, questa sera, ad una Veglia di preghiera all'interno della Basilica Vaticana. In segno di vicinanza spirituale con i giovani, il Santo Padre ha fatto accendere un lume alla finestra del Suo Appartamento privato nel Palazzo Apostolico in Piazza San Pietro.

La Veglia, promossa dal Settore Giovani dell'Azione Cattolica Italiana, è stata preceduta da una fiaccolata che, partendo dai Giardini di Castel Sant'Angelo si è snodata lungo Via della Conciliazione fino ad arrivare, alle 20:45, alla Basilica di San Pietro.
…/VEGLIA PREGHIERA/AZIONE CATTOLICA ITALIANA VIS 20030908 (120)

VESCOVI DELL'INDIA IN VISITA "AD LIMINA" RICEVUTI DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 8 SET. 2003 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi delle Provincie Ecclesiastiche di Agra, Delhi e Bhopal, al termine della Visita "Ad Limina Apostolorum".

Ricordando la presenza millenaria della Chiesa in India, il Santo Padre ha affermato che "l'Apostolo Tommaso, San Francesco Saverio e Madre Teresa di Calcutta sono solo alcuni dei notevoli esempi di zelo missionario da sempre presente in India". Nonostante le difficoltà, ha aggiunto il Pontefice, è sempre esistito il grande desiderio di evangelizzare e proclamare Gesù Cristo.

Il Santo Padre ha espresso apprezzamento per la "serietà della preparazione" che i Vescovi offrono ai laici che prestano la loro collaborazione al clero, specialmente in considerazione dell'esiguità nel numero di sacerdoti in molte regioni dell'India. Il Papa ha ricordato "il notevole impegno dei laici nella catechesi, nei consigli pastorali, nelle piccole comunità cristiane, nei gruppi di preghiera ed in numerosi programmi di sviluppo sociale e umano". Tali attività, ha affermato ancora il Pontefice, "non sono da intendersi come un'espansione del ruolo del clero, ma come una realtà condivisa da ogni cristiano nella grazia ricevuta con il Battesimo e con la Cresima".

"Sin dai primi tempi della sua presenza sul suolo indiano" - ha affermato Giovanni Paolo II - "la Chiesa Cattolica ha dimostrato un profondo impegno sociale nell'ambito dell'assistenza sanitaria, dello sviluppo, dell'assistenza sociale e nell'educazione in particolare", che è, "un fattore chiave nel preparare i giovani cattolici a diventare adulti credenti".

"Molte vostre scuole hanno percentuali elevate di insegnanti non cattolici. La loro presenza nelle nostre istituzioni potrebbe contribuire ad accrescere la comprensione ed il rispetto reciproco fra fedeli cattolici e seguaci di altre religioni in un'epoca nella quale le incomprensioni fra i cattolici e gli appartenenti ad altre religioni possono essere, per molti, fonte di sofferenza".

Il Papa ha sottolineato che il maggiore contributo delle scuole cattoliche alla società indiana "è la loro cattolicità senza compromessi. (…) Per questa ragione è essenziale che i vostri istituti d'istruzione mantengano una forte identità cattolica. Ciò richiede un curriculum contraddistinto dalla partecipazione alla preghiera e la celebrazione dell'Eucaristia ed una buona preparazione di tutti gli insegnanti, non solo nella loro materia di insegnamento, ma anche nella fede cattolica".

Successivamente, il Papa ha ribadito l'importanza della presenza dei sacerdoti nelle istituzioni cattoliche, affermando che ciò rappresenta "un modo di promuovere le vocazioni". I giovani che pensano alla vita religiosa, sono attratti "dall'esempio di sacerdoti zelanti che non solo amano il sacerdozio ma esercitano il loro ministero con gioia e dedizione".

Il Santo Padre ha quindi affermato che oggi "più che mai, i sacerdoti sono chiamati ad essere segni di contraddizione in società che diventano ogni giorno sempre più secolari e materialistiche. (…) La lusinga della società consumistica ed un'interpretazione dell'esistenza umana in chiave individualistica, materialistica ed edonistica (…) può alle volte insinuarsi nella vita dei nostri seminaristi e sacerdoti, inducendoli a condurre un'esistenza non vissuta secondo la logica del dare e della generosità". I Vescovi hanno, quindi, una missione speciale da compiere nell'assicurarsi che ciò non accada nei seminari e nella vita del clero a loro affidato.

"Preparare i sacerdoti richiede anche che i seminaristi siano educati nelle numerose e diverse tradizioni della nostra fede cattolica" - ha concluso il Pontefice. "Ciò è particolarmente vero in India, che ha la fortuna di avere cattolici orientali e latini così vicini gli uni agli altri. Il numero dei cattolici siro-malabaresi e siro-malankaresi presenti nelle vostre regioni, rappresenta una sfida per tutti i fedeli a rispettare le necessità e i desideri di tutti coloro che celebrano la stessa fede in modi diversi".
AL/…/INDIA VIS 20030908 (620)

BOLIVIA: IL FUTURO DEVE ESSERE FONDATO SULLA PACE SOCIALE


CITTA' DEL VATICANO, 8 SET. 2003 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il nuovo Ambasciatore della Bolivia presso la Santa Sede, Signor Valentín Abecia Baldivieso, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Nel suo discorso al diplomatico, il Santo Padre ha affermato che la situazione nella quale si trova il Paese: "non deve essere causa di divisioni né deve fomentare odio e rancore fra quanti sono chiamati ad essere i costruttori della Nazione. È ben noto che il futuro di una nazione deve fondarsi sulla pace sociale che è frutto della giustizia".

Ricordando che i Vescovi della Bolivia hanno offerto la loro collaborazione nei momenti di maggiore difficoltà "per promuovere iniziative pacificatrici che favoriscano la comprensione e la riconciliazione", Giovanni Paolo II ha affermato che: "l'onestà, la sobrietà, la responsabilità per il bene comune, la solidarietà, lo spirito di sacrificio e la cultura del lavoro, possono assicurare uno sviluppo maggiore".

"I boliviani" - ha proseguito il Pontefice - "con le grandi qualità che li contraddistinguono, devono essere i principali protagonisti ed artefici del progresso del Paese, cooperando alla stabilità politica che consenta a tutti di partecipare alla vita pubblica". Il Papa ha auspicato che: "L'azione del governo riesca a superare la grave e prolungata crisi finanziaria che colpisce principalmente i settori più deboli della società".

Successivamente Giovanni Paolo II ha precisato che: "Il doloroso e grande problema della povertà, con gravi conseguenze nel campo educativo, sanitario ed abitativo, rappresenta una sfida urgente per i governanti e i responsabili della cosa pubblica relativamente al futuro della Nazione. Tutto ciò richiede una seria presa di coscienza per affrontare con decisione la situazione attuale, esistente a tutti i livelli, cooperando così ad un vero impegno per il bene comune".

"Penso" - ha soggiunto il Papa - "ai contadini, ai minatori, agli abitanti dei quartieri ai margini delle città, e a quanti sono vittime di un materialismo che esclude l'essere umano e agisce unicamente per interesse di arricchimento o di potere. Di fronte a tutto ciò" - ha concluso il Santo Padre - "la Chiesa, con l'apporto della sua dottrina sociale, cerca di stimolare e favorire iniziative adeguate con l'obiettivo di superare situazioni di emarginazione che colpiscono tanti fratelli bisognosi, e per eliminare le cause della povertà".
CD/CREDENZIALI/BOLIVIA:ABECIA VIS 20030908 (400)

IL PAPA INIZIA IDEALE PELLEGRINAGGIO SANTUARIO POMPEI


CITTA' DEL VATICANO, 7 SET. 2003 (VIS). Questa mattina, numerosi erano i fedeli presenti nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare insieme al Santo Padre l'Angelus ed ascoltare la meditazione di Giovanni Paolo II sul Santo Rosario.

Il Santo Padre ha detto: "Tra un mese esatto, il 7 ottobre, conto di recarmi, a Dio piacendo, nel Santuario di Pompei. Sarà quello un momento particolarmente significativo dell'Anno del Rosario, inaugurato il 16 ottobre scorso con la firma, in Piazza San Pietro, della Lettera Apostolica 'Rosarium Virginis Mariae'. Desidero quest'oggi iniziare un ideale pellegrinaggio verso quel celebre Tempio mariano, centro della spiritualità del Rosario, contemplando con Maria il volto di Cristo nei suoi misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi".

"La festa liturgica della Natività della Vergine Santa, che ricorre domani, 8 settembre" - ha proseguito il Pontefice - "è quanto mai propizia per intraprendere questo itinerario spirituale. La sua nascita, infatti, costituisce una sorta di 'prologo' dell'Incarnazione: Maria, come aurora, precede il sole del 'giorno nuovo', preannunciando la gioia del Redentore".

Il Papa ha detto ancora: "La Vergine Maria aiuti il popolo cristiano a riscoprire il Santo Rosario come preghiera semplice ma di grande profondità. Detta bene, essa introduce all'esperienza viva del mistero divino e procura ai cuori, alle famiglie, all'intera comunità quella pace di cui abbiamo tanto bisogno".
ANG/ROSARIO/… VIS 20030908 (230)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del II Congresso Missionario Americano, che avrà luogo a Città del Guatemala, dal 25 al 30 novembre 2003.
NA/…/… VIS 20030908 (60)

SCOMPARSA AD 80 ANNI DEL CARDINALE OTUNGA


CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2003 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio all'Arcivescovo Raphael S. Ndingi Mwana'a Nzeki, di Nairobi (Kenya), per la scomparsa, all'età di 80 anni, del Cardinale Maurice Michael Otunga, Arcivescovo emerito della medesima Arcidiocesi. Di seguito riportiamo il testo del telegramma:

"Appresa con profonda tristezza la notizia della scomparsa del Cardinale Maurice Michael Otunga, desidero assicurare Lei e tutti i fedeli dell'Arcidiocesi di Nairobi, delle mie preghiere al Dio Pastore che, nel suo tenero amore, porterà presto questo suo servo fedele nel luogo allestito per lui al banchetto celeste. Mi unisco a Lei nel rendere grazie all'Onnipotente, per le numerose grazie concesse alla Chiesa attraverso i lunghi anni di generoso servizio del Cardinale Otunga come Sacerdote e Vescovo. Con le mie sentite condoglianze a tutti coloro che piangono la perdita di questo devoto Pastore, di cuore impartisco la Benedizione Apostolica in segno di conforto e pace nel Signore Risorto".
TGR/SCOMPARSA OTUNGA/NZEKI VIS 20030908 (170)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo:

- L'Arcivescovo Ivan Jurkovic, Nunzio Apostolico in Bielorussia.

- L'Onorevole Enrico Gasbarra, Presidente della Provincia di Roma, con la Consorte.

Sabato 6 settembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Sua Beatitudine Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Il Vescovo Joseph Vu Van Thien, di Hai Phòng (Viêt Nam).
AP/…/… VIS 20030908 (90)

LA PACE SI COSTRUISCE CON IL DIALOGO E L'INCONTRO


CITTA' DEL VATICANO, 8 SET. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II indirizzato al Cardinale Roger Etchegaray, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e ai Rappresentanti delle Chiese e Comunità Cristiane e delle grandi Religioni mondiali, che partecipano al XVII Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace. Promosso come tutti gli anni dalla Comunità di Sant'Egidio, il tema dell'Incontro, in corso dal 7 al 9 settembre ad Aachen (Repubblica Federale di Germania), è: "Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano".

"Troppo poco in questi anni si è investito," - scrive Giovanni Paolo II nel Messaggio datato 5 settembre - "per difendere la pace e per sostenere il sogno di un mondo libero dalle guerre. Si è invece preferita la via dello sviluppo degli interessi particolari, profondendo ingenti ricchezze in altri modi, soprattutto per spese militari".

Ricordando che fra pochi giorni ricorre il secondo anniversario del tragico attentato alle "Torri Gemelle" di New York, il Santo Padre scrive: "Purtroppo, assieme alle Torri, sembrano esser crollate anche molte speranze di pace. Guerre e conflitti continuano a prosperare e ad avvelenare la vita di tanti popoli, soprattutto dei Paesi più poveri dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina. Penso alle decine di guerre ancora in atto e a quella 'guerra' diffusa che è rappresentata dal terrorismo".

"Quando potranno cessare tutti i conflitti? Quando i popoli potranno finalmente vedere un mondo pacificato?" - si chiede il Pontefice - "Non si facilita certo il processo di pace se si lasciano prosperare, con colpevole incoscienza, ingiustizie e disparità nel nostro pianeta. Spesso i Paesi poveri sono divenuti luoghi di disperazione e fucina di violenza. Noi non vogliamo accettare che la guerra domini la vita del mondo e dei popoli".

Il Santo Padre Giovanni Paolo II sottolinea che la città di Aachen, posta nel cuore del continente europeo, "parla delle sue antiche radici, a cominciare da quelle cristiane che (…) non sono una memoria di esclusivismo religioso, ma un fondamento di libertà, perché rendono l'Europa un crogiolo di culture e di esperienze differenti. È da queste radici antiche che i popoli europei hanno tratto la spinta che li ha condotti a toccare i confini della terra e a raggiungere le profondità dell'uomo, della sua intangibile dignità, della fondamentale uguaglianza di tutti, dell'universale diritto alla giustizia e alla pace".

"È mia convinzione che l'Europa" - scrive ancora il Pontefice - "ancorandosi saldamente alle sue radici, accelererà il processo di unione interna e offrirà il suo indispensabile contributo per il progresso e la pace tra tutti i popoli della terra".

Infine il Papa ribadisce che "c'è urgente bisogno di unità. Le genti di religioni e di culture diverse sono chiamate a scoprire la via dell'incontro e del dialogo. Unità non è uniformità. Ma la pace non si costruisce nella mutua ignoranza, bensì nel dialogo e nell'incontro. Questo è il segreto dell'Incontro di Aachen".
MESS/PACE:RELIGIONI/ETCHEGARAY VIS 20030908 (500)

CLARETIANI DAL PAPA IN OCCASIONE CAPITOLO GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 8 SET. 2003 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i novanta partecipanti al Capitolo Generale dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, detti Claretiani.

Nel suo discorso in lingua spagnola, il Santo Padre ha detto che: "Per un'adeguata comprensione dei segni dei tempi e della missione evangelizzatrice che i Missionari Claretiani devono promuovere e sviluppare nelle più diverse regioni della terra, saranno di grande utilità gli orientamenti offerti nelle Esortazioni Post-Sinodali dirette ai diversi continenti. Allo stesso modo, in questa epoca di cambiamenti, la Lettera Apostolica 'Novo millennio ineunte' offre anche la cornice appropriata per una spiritualità apostolica centrata essenzialmente sulla persona di Gesù".

"Quando nel vasto orizzonte della società possiamo vedere non pochi segni di una diffusa cultura della morte, nel riflettere sul tema scelto per il Capitolo, 'Che essi possano avere la vita', voi vi sentite mandati dal Signore Gesù a proclamare il Dio della vita. Questi sono momenti nei quali la vita, immenso dono del Padre, deve essere difesa, coltivata e resa degna, soprattutto fra i più indifesi, attraverso parole di speranza e gesti disinteressati di accoglienza e solidarietà".

Il Papa ha infine espresso l'auspicio che il Capitolo Generale trasmetta "attraverso le parole ed i gesti evangelici, direttive ed incoraggiamento a tutti i membri dell'Istituto".
AC/CAPITOLO:CLARETIANI/… VIS 20030908 (240)
Copyright © VIS - Vatican Information Service