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mercoledì 22 ottobre 2003

LA CHIESA E L'AZIONE UMANITARIA


CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2003 (VIS). Ieri a New York, l'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, ha preso la parola all'Assemblea Generale dell'O.N.U., sull'Articolo 40: "Potenziare la cooperazione dei soccorsi umanitari in caso di catastrofi naturali, compresi gli aiuti economici".

L'Arcivescovo Migliore ha dichiarato che: "Il mondo è progredito a tal punto che spesso è possibile prevedere il verificarsi di catastrofi naturali, contribuendo così a ridurre i danni alle persone e alle cose". Tuttavia, ha aggiunto l'Osservatore Permanente, "le emergenze sono così numerose, gravi e molteplici che il Segretario Generale ha giustamente osservato che a causa della gravità e subitaneità di queste 'vistose emergenze", altre rimangono 'dimenticate' o 'silenziose'. La situazione peggiora quando l'assistenza dipende da politiche parziali o incoerenti, per non parlare delle crisi ignorate o messe da parte da politiche di malgoverno".

L'Arcivescovo Migliore ha affermato che la vastità del problema, tuttavia, "non deve paralizzarci nell'inazione. (…) Semplici gesti di carità, spesso affiancati da rapidità e coordinazione, fanno la differenza e producono risultati positivi. (…) La Santa Sede ha assunto un ruolo attivo a questo riguardo. Più di trenta anni fa ha fondato il Pontificio Consiglio "Cor Unum" per coordinare ed incoraggiare le attività delle organizzazioni cattoliche, delle associazioni non governative, e di altri gruppi che si occupano dell'assistenza sociale e di opere caritative in paesi colpiti da catastrofi naturali e da guerre. In particolare, il Pontificio Consiglio si è impegnato nel potenziamento dell'azione umanitaria a favore delle vittime di quasi tutti i tipi di catastrofi naturali, in particolare nei paesi in via di sviluppo". La Chiesa, ha ricordato l'Arcivescovo Migliore, opera tramite agenzie quali "Caritas Internationalis" e "I Servizi Cattolici di Assistenza".
DELSS/SOCCORSO UMANITARIO/ONU:MIGLIORE VIS 20031022 (300)

ANELLO CARDINALIZIO VINCOLO UNIONE ALLA CHIESA E AL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2003 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, che oggi commemora il XXV anniversario dell'inizio del suo ministero petrino, ha presieduto nella Basilica di San Pietro la Concelebrazione Eucaristica con 30 dei 31 nuovi Cardinali, creati nel Concistoro Ordinario Pubblico di ieri. Il nome del 31° Cardinale, essendo "in pectore", non sarà reso pubblico fin quando il Papa non deciderà altrimenti.

Nel corso della Santa Messa, il Papa ha consegnato ad ogni Cardinale l'anello cardinalizio, segno di dignità, sollecitudine pastorale e salda comunione con la Sede di Pietro.

Nell'omelia, letta dall'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, il Papa scrive: "Unità e apertura, comunione e missione: questo è il respiro della Chiesa. Questa, in particolare, è la duplice dimensione del ministero petrino: servizio di unità e di missionarietà. Il Vescovo di Roma ha la gioia di condividere questo servizio con gli altri successori degli Apostoli, stretti a lui nell'unico Collegio episcopale".

"Per antica tradizione" - continua l'omelia - "in questo servizio il Successore di Pietro si avvale in modo particolare della collaborazione dei Cardinali. Nel loro Collegio si rispecchia l'universalità della Chiesa, unico Popolo di Dio radicato nella molteplicità delle nazioni".

Ringraziando "per il valido aiuto" che i Cardinali gli assicureranno, il Papa ha detto: "L'anello che tra poco vi consegnerò, venerati Fratelli, è simbolo del rinnovato vincolo che strettamente vi congiunge alla Chiesa e al Papa, suo Capo visibile".

Giovanni Paolo II sottolinea che, nel caso sopraggiungesse timore o scoraggiamento, "sia di conforto la consolante promessa del divino Maestro: 'Voi avrete tribolazioni nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!".

"Che grande coraggio infonde il sostegno della preghiera unanime del popolo cristiano! Ne ho potuto io stesso sperimentare il conforto. È questa, carissimi, la nostra forza. Ed è anche uno dei motivi per cui ho voluto che il venticinquesimo anno del mio pontificato fosse dedicato al Santo Rosario: per sottolineare il primato della preghiera, in modo speciale della preghiera contemplativa, fatta in spirituale unione con Maria, Madre della Chiesa".

L'omelia del Santo Padre si conclude con l'invito ad unirsi con forza "a Cristo, pietra viva! (…) Ripartiamo da Lui, da Cristo, per annunciare a tutti i prodigi del suo amore. Senza temere e senza esitare, perché Egli ci assicura: 'Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo!'".

Da ieri, 21 ottobre 2003, il Collegio Cardinalizio si compone di 194 Cardinali, oltre uno "in pectore". L'Europa conta 66 Cardinali elettori, il Nord America 14, l'America Latina 24, l'Africa 13, l'Asia 13 e l'Oceania 5. Papa Giovanni Paolo II ha creato 175 degli attuali 195 Porporati, e 130 dei 135 Cardinali elettori.

A conclusione della Celebrazione Eucaristica, il Papa si è recato nell'Aula Paolo VI, dove, davanti a numerosi gruppi di pellegrini, ha impartito la Benedizione Apostolica, a cui ha fatto seguito il canto del Salve Regina.
HML/ANELLO CARDINALI/… VIS 20031022 (450)
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