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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 26 gennaio 2004

AVVISO


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2004 (VIS). A partire da oggi, lunedì 26 gennaio 2004, sarà possibile consultare il Servizio del V.I.S. sul sito Internet del Vaticano: http://www.vatican.va, il giorno stesso della sua diffusione, dalle ore 15:00 in poi, ora di Roma, selezionando la sezione "Servizi d'Informazione".
…/…/… VIS 20040126 (50)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Edgar Hernando Tirado Mazo, M.X.Y., già Superiore Generale dell'Istituto per le Missioni Estere di Yarumal, e attualmente Parroco della Parrocchia San Bautista di Vitichi (Bolivia), Vicario Apostolico di Tierradentro (superficie: 2.087; popolazione: 57.000; cattolici: 53.000; sacerdoti: 22; religiosi: 29), Colombia. Il vescovo eletto è nato a Medellín (Colombia), nel 1939 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1970

Sabato 24 gennaio è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Joseph Cheng Tsai-fa, finora Vescovo di Tainan (Taiwan), Arcivescovo Metropolita di Taipei (superficie: 4.590; popolazione: 7.100.819; cattolici: 82.903; sacerdoti: 302; religiosi: 708), Taiwan, ed Amministratore Apostolico delle Isole Kinmen o Quemoy e Matzu. L'Arcivescovo Cheng Tsai-fa succede all'Arcivescovo Joseph Ti-kang, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi e dall'Amministrazione Apostolica delle Isole Kinmen o Quemoy e Matzu, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore Bosco Lin Chi-Nan, finora Ausiliare della Diocesi di Kaohsiung (Taiwan), Vescovo di Tainan (superficie: 2.780; popolazione: 1.927.836; cattolici: 16.473; sacerdoti: 66; religiosi: 129), Taiwan.

- Ha nominato il Monsignor Luigi Cantafora, finora Parroco della Parrocchia di San Domenico in Crotone, Vescovo di Lamezia Terme (superficie: 915; popolazione: 139.750; cattolici: 139.300; sacerdoti: 70; religiosi: 110; diaconi permanenti: 21), Catanzaro, Italia. Il Vescovo eletto è nato nel 1943 a Scandale (Crotone), ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1969. Succede al Vescovo Vincenzo Rimedio del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Cultura: il Cardinale Frédéric Etsou-Nzabi-Bamungwabi, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo); il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano (Italia); il Cardinale Polycarp Pengo, Arcivescovo di Dar-es-Salaam (Tanzania); il Cardinale Francis Eugene George, Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America); il Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile); il Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore di Lviv degli Ucraini (Ucraina); l'Arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso; il Vescovo Mark Benedict Coleridge, Ausiliare di Melbourne (Australia); il Vescovo Fabio Duque Jaramillo, di Armenia (Colombia).

- Ha nominato Consultori del Pontificio Consiglio della Cultura: il Monsignor Peter D. Fleetwood, Segretario Generale Aggiunto del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (C.C.E.E.); il Professor Pedro Morandé, della Pontificia Università Cattolica di Santiago de Chile (Cile); il Professor Nurukyor Claude Somda, Ouagadougou (Burkina Faso); il Dottor Alfredo Augusto García Quesada (Perù); il Signor Léon Zeches, Direttore del quotidiano cattolico "Luxemburger Wort" (Lussemburgo); la Signora Manuelita Nuñez, Incaricata della Cultura della Conferenza Episcopale di Panama (Panama); la Signora María Eugenia Díaz De Pfennich, Presidente internazionale della "Union Mondiale des Organisations Féminines Catholiques (UMOFC), (Messico); la Signora Agnès Adjaho Avognon, Cotonou (Benin); la Signora Annie Lam Shun-Wai, Presidente dell'Associazione della Stampa Cattolica dell'Asia Orientale (Hong Kong).

- L'Arcivescovo Angelo Amato, che è Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

- Il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Suo Inviato Speciale alla celebrazione della XII Giornata Mondiale del Malato, che avrà luogo a Lourdes (Francia), l'11 febbraio 2004.

- Ha nominato il Monsignor Lászlo Kiss-Rigó, finora Direttore del Consiglio Superiore delle Scuole Cattoliche, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Esztergom-Budapest (superficie: 1.543; popolazione: 2.930.000; cattolici: 1.258.000; sacerdoti: 358; religiosi: 872; diaconi permanenti: 17), Ungheria. Il Vescovo eletto è nato a Budapest (Ungheria), nel 1955 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1981.

- Ha nominato il Monsignor György Udvardy, finora Vicario Generale e Parroco della Parrocchia di Szent Ersébt, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Esztergom-Budapest (superficie: 1.543; popolazione: 2.930.000; cattolici: 1.258.000; sacerdoti: 358; religiosi: 872; diaconi permanenti: 17), Ungheria. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Balassagyarmat (Ungheria) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1985.
NER:RE:NA:NEA/…/… VIS 20040126 (650)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo André Vingt-Trois, di Tours.

- Il Vescovo Maurice Le Bégue de Germiny, di Blois.

- Il Vescovo Hubert Barbier, di Bourges.

- Il Vescovo Bernard Nicolas Aubertin, O. Cist., di Chartres.

- Il Vescovo Renato Boccardo, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali con i Familiari.

- L'Arcivescovo Antonio Mennini, Nunzio Apostolico, Rappresentante della Santa Sede nella Federazione Russa.
Sabato 24 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo Alfio Rapisarda, Nunzio Apostolico in Portogallo.

Due Presuli della Conferenza Episcopale di Francia in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Jacques Perrier, di Tarbes et Lourdes

- Il Reverendo Jean-Paul Soulet, Amministratore Diocesano di Perpignan-Elne.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/…/… VIS 20040126 (160)

MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA LEBBRA


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2004 (VIS). Oggi, in occasione della celebrazione della LI Giornata Mondiale della Lebbra, il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, ha inviato un Messaggio ai Vescovi Incaricati delle Conferenze Episcopali per la Pastorale della Salute e a quanti sono impegnati nella lotta contro la lebbra.

Il Cardinale Lozano Barragán precisa che, secondo i dati pubblicati all'inizio del 2003, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2002 i casi di lebbra sono stati 620.000, ripartiti come segue: 48.248 casi in Africa; 39.939 casi nelle Americhe; 4.665 nel Mediterraneo Orientale; 520.632 nel Sud-Est Asiatico (dei quali il 78% in India); 7.154 nel Pacifico Occidentale e 34 casi in Europa.

"Soddisfacenti successi ottenuti in questi ultimi tempi nella cura del morbo di Hansen" - scrive il Cardinale Lozano Barragán - "hanno generato la speranza di una soluzione finale nel prossimo quinquennio, e allo stesso tempo hanno determinato le istituzioni della Sanità, Mondiali e Nazionali, a varare un nuovo approccio alla manifestazione della pandemia".

Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute afferma inoltre che: "Ricerca scientifica, cure farmacologiche, miglioramento delle condizioni igieniche e medicina di comunità, congiunte, potranno finalmente favorire lo sradicamento di questa malattia che accompagna da molti anni la storia dell'umanità".

Relativamente alle esigenze pratiche, scrive ancora il Cardinale, "incoraggiamo e accompagniamo la ricerca scientifica indicando agli specialisti i contenuti dei valori da rispettare in ogni singolo aspetto della ricerca epidemiologica, biologica e farmacologica affinché non si perda di vista l'unità e la dignità della persona soprattutto nella sperimentazione. I criteri etici che guidano la buona pratica clinica rappresentano principi morali da far rispettare sempre e dovunque affinché nessuna persona, soprattutto se gravemente ammalata, possa essere utilizzata come semplice strumento di ricerca".
…/GIORNATA MONDIALE LEBBRA/LOZANO VIS 20040126 (310)

NELL'UOMO ARTEFICE SI RISPECCHIA L'IMMAGINE DEL CREATORE


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2004 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto nella Sala Clementina un Gruppo del Centro di Formazione Culturale ed Artistica proveniente dalla Polonia, finalizzato alla "promozione dello stile creativo nella vita, soprattutto tra la gioventù" ed a sostenere i giovani emarginati e poveri.

Il Papa ha assistito ad un breve spettacolo di "break dance" e successivamente ha rivolto ai presenti un breve discorso nel quale, citando le parole della Lettera agli Artisti, ha ricordato che: "Nell'uomo artefice si rispecchia l'immagine del Creatore", ed ha ribadito che: "lo dico anche per far presente a tutti gli artisti qui presenti che questo rispecchiare Dio implica una grande responsabilità".

"Innanzi tutto" - ha proseguito il Pontefice - "responsabilità per se stesso e per il proprio talento", dono di Dio, "e chi lo scopre in se stesso avverte al tempo stesso un certo obbligo: sa che non può sprecare questo talento, ma deve svilupparlo (…) per servire (…) il prossimo e la società. (…) Questa è la seconda dimensione della responsabilità di un artista - l'impegno nel plasmare lo spirito delle società e dei popoli. In questa prospettiva" - ha sottolineato il Papa - "si svela la terza dimensione della responsabilità. (…) L'artista è dunque responsabile non solo per la dimensione estetica del mondo e della vita, ma anche per la sua dimensione morale. Se nella creatività non si lascia guidare dal bene, o peggio si dirige verso il male, non è degno del titolo di artista".
AC/RESPONSABILITÀ ARTISTA/… VIS 20040126 (270)

ANGELUS: UNITÀ DEI CRISTIANI E VOLO COLOMBE SIMBOLO PACEci

CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2004 (VIS). Rivolgendosi alle migliaia di fedeli che affollavano Piazza San Pietra per la recita dell'Angelus, il Santo Padre ha presentato alcune riflessioni sulla Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani e sulla Giornata Mondiale della Lebbra. Infine ha rivolto uno speciale saluto ai bambini e ragazzi dell'Azione Cattolica di Roma, giunti in corteo da Piazza Navona per la "Carovana della Pace", a conclusione del "Mese della Pace".

Prima della recita dell'Angelus il Papa ha ricordato che: "Quest'oggi, festa della conversione dell'Apostolo Paolo, si conclude la 'Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani', durante la quale, in ogni angolo della terra, i cristiani hanno pregato insieme perché si realizzi la loro piena comunione secondo la volontà del Signore. 'Ut unum sint - che siano una sola cosa'. L'ardente invocazione di Gesù nel Cenacolo, continua a ricordare alle comunità cristiane che l'unità è un dono da accogliere e sviluppare in modo sempre più profondo". Il Papa ha quindi sottolineato che: "L'unità dei cristiani è stata ansia costante del mio Pontificato e continua ad essere un'esigente priorità del mio ministero. (…) L'anelito di Cristo è 'imperativo che ci obbliga, forza che ci sostiene, salutare rimprovero per le nostre pigrizie e ristrettezze'".

Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha ricordato che: "Oggi pomeriggio, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, avrà luogo la tradizionale Celebrazione ecumenica di chiusura della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani. Invito tutti ad unirsi spiritualmente a tale importante momento di comunione".

Ricordando che si celebra oggi anche la "Giornata Mondiale della Lebbra", il Papa ha invitato tutti i fedeli a pregare per quanti soffrono a causa del morbo di Hansen e per quanti se ne prendono cura.

Infine, due ragazzi dell'Azione Cattolica di Roma, in rappresentanza delle migliaia di membri riuniti in Piazza San Pietro, sono apparsi accanto al Santo Padre alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico, ed hanno letto un messaggio di affetto dedicato al Papa e di ringraziamento per il suo impegno a favore della pace. Insieme al Papa hanno poi lanciato due colombe dalla finestra, delle quali una non ha voluto spiccare il volo ed è rimasta sul davanzale. In alcune osservazioni a braccio, il Papa ha detto: "Grazie ad ACR per le vostre parole e per il vostro discorso, anche io vi voglio bene, vi voglio molto bene".
ANG/UNITÀ CRISTIANI:PACE/AZIONE CATTOLICA VIS 20040126 (410)

COMITATO ISLAMICO-CATTOLICO CHIEDE PREGHIERE PER LA PACE

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CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2004 (VIS). In un Comunicato Stampa reso pubblico oggi, il Comitato di Collegamento Islamico-Cattolico, che ha tenuto in Vaticano, il 19 e 20 gennaio scorso, il IX Incontro sul tema: "La Dignità Umana e i Diritti Umanitari nei conflitti armati", ha lanciato un appello "per continuare a pregare per la pace", ribadendo "che la giustizia e la pace sono il fondamento dei rapporti fra gli esseri umani".

Il Comunicato porta la firma dell'Arcivescovo Michael Fitzgerald, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso e Capo della Delegazione della Santa Sede, e del Professor Hamid bin Ahmad AL-Rifaie, Presidente del Vertice Internazionale Islamico per il Dialogo in Jeddah, Arabia Saudita, Capo della Delegazione Islamica.

Il Documento annuncia che il tema dell'incontro "è stato esaminato da un punto di vista religioso secondo l'insegnamento delle nostre due tradizioni religiose". Oltre ad un appello a favore della preghiera per la pace, il Comunicato lancia un appello "per la cessazione immediata di tutti i conflitti, incluse tutte le forme di conflitto armato, e le forme di aggressione contro la sicurezza e la stabilità dei popoli. Noi ribadiamo il diritto dei popoli alla auto-determinazione, affinché la vita umana sia risparmiata, specialmente quella di persone innocenti, bambini, donne, anziani e disabili".

"Lanciamo un appello per il pieno rispetto della legge umanitaria e per i diritti dei civili (…) e dei prigionieri durante i conflitti armati, (…) per la conservazione delle infrastrutture, (…) per il rispetto del carattere sacro dei luoghi di culto e per la protezione in tempo di guerra e di pace. Riaffermiamo il diritto alla libertà religiosa e la pratica della nostra religione secondo le sue caratteristiche".

"Siamo convinti" - conclude il documento - "che la violenza genera la violenza, e che questo circolo vizioso deve cessare. Dichiariamo che il dialogo è il modo migliore di affrontare i conflitti e le guerre, e di realizzare la giustizia e la pace fra gli esseri umani e le società".
CON-DIR/COMITATO ISLAMICO-CATTOLICO/… VIS 20040126 (350)

"I MEDIA IN FAMIGLIA: UN RISCHIO E UNA RICCHEZZA"

CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2004 (VIS). Questa mattina, memoria di San Francesco di Sales, Patrono della stampa cattolica, è stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la XXXVIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, in programma il 23 maggio prossimo, sul tema: "I media in famiglia: un rischio e una ricchezza".

Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio, pubblicato in lingua inglese, francese, italiana, portoghese, spagnola e tedesca.

"La straordinaria crescita dei mezzi di comunicazione sociale e la loro maggiore disponibilità, ha offerto opportunità eccezionali per arricchire la vita degli individui e delle famiglie. Oggi le famiglie si trovano di fronte a nuove sfide che nascono da vari e spesso contraddittori messaggi proposti dai mezzi di comunicazione sociale. Il tema scelto per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2004, ovvero "I media in famiglia: un rischio e una ricchezza", è assai opportuno, poiché invita a una sobria riflessione sull'uso che le famiglie fanno dei mezzi di comunicazione e, a sua volta, del modo in cui la famiglia e le preoccupazioni della famiglia vengono trattati dai mezzi di comunicazione".

"Il tema di quest'anno serve anche a ricordare a tutti, agli operatori dei mezzi di comunicazione sociale come pure alle persone a cui essi si rivolgono, che ogni comunicazione ha una dimensione morale. (…) La statura morale delle persone cresce o si riduce a seconda delle parole che esse pronunciano e dei messaggi che scelgono di ascoltare".

"Grazie all'espansione senza precedenti del mercato delle comunicazioni sociali negli ultimi decenni, molte famiglie in tutto il mondo, anche quelle che dispongono di mezzi piuttosto modesti, ora possono accedere dalla loro casa alle immense e varie risorse dei mezzi di comunicazione sociale".

"Tuttavia, questi stessi mezzi di comunicazione hanno la capacità di arrecare grande danno alle famiglie, presentando loro una visione inadeguata o perfino distorta della vita, della famiglia, della religione e della moralità. Questo potere di rafforzare o di calpestare i valori tradizionali come la religione, la cultura e la famiglia è stato chiaramente percepito dal Concilio Vaticano II, il quale riteneva che 'per usare rettamente questi strumenti è assolutamente necessario che tutti coloro che se ne servono conoscano le norme dell'ordine morale e le applichino fedelmente'. La comunicazione, in ogni sua forma, deve sempre ispirarsi al criterio etico del rispetto della verità e della dignità della persona umana".

"Queste considerazioni valgono, in modo particolare, per il modo in cui viene trattata la famiglia nei mezzi di comunicazione sociale. Da una parte, il matrimonio e la vita familiare sono spesso ritratti in modo sensibile, realistico ma anche tollerante, che celebra le virtù quali l'amore, la fedeltà, il perdono e il dono generoso di sé agli altri. Questo vale anche per le presentazioni dei mezzi di comunicazione sociale, che riconoscono il fallimento e la delusione inevitabilmente sperimentati dalle coppie sposate e dalle famiglie (…) che però si sforzano di separare ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, di distinguere l'amore autentico dalle sue imitazioni, e di mostrare l'importanza insostituibile della famiglia come unità fondamentale della società".

"Dall'altra parte, la famiglia e la vita familiare troppo spesso vengono rappresentate in modo inadeguato dai mezzi di comunicazione. L'infedeltà, l'attività sessuale al di fuori del matrimonio e l'assenza di una visione morale e spirituale del contratto matrimoniale vengono ritratti in modo acritico, sostenendo, talvolta, al tempo stesso il divorzio, la contraccezione, l'aborto e l'omosessualità".

"Una riflessione coscienziosa sulla dimensione etica delle comunicazioni sociali deve (…) assicurare che questi potenti strumenti di comunicazione rimangano fonti autentiche di arricchimento".
"Non è tanto facile resistere alle pressioni commerciali o alle esigenze di conformarsi alle ideologie secolari, ma è proprio ciò che gli operatori responsabili devono fare".

"Le stesse autorità pubbliche hanno l'importante dovere di sostenere il matrimonio e la famiglia per il bene della società stessa. Tuttavia, molti ora accettano e agiscono in base alle argomentazioni libertarie, basate su deboli fondamenta, di alcuni gruppi che appoggiano pratiche che contribuiscono al grave fenomeno della crisi della famiglia e all'indebolimento del concetto stesso di famiglia. Senza ricorrere alla censura, è fondamentale che le autorità pubbliche attuino delle politiche e delle procedure di regolamentazione per assicurare che i mezzi di comunicazione sociale non agiscano contro il bene della famiglia. I rappresentanti delle famiglie devono poter partecipare alla realizzazione di queste politiche".

"I mezzi di comunicazione non devono dare l'impressione di avere un programma ostile ai solidi valori familiari delle culture tradizionali, o di avere come fine quello di sostituire tali valori, come parte di un processo di globalizzazione, con i valori secolarizzati della società consumistica".

"I genitori, come primi e più importanti educatori dei loro figli, sono anche i primi a spiegare loro i mezzi di comunicazione. Sono chiamati a formare i loro figli 'nell'uso moderato, critico, vigile e prudente di essi'. Quando i genitori lo fanno bene e con continuità, la vita familiare si arricchisce notevolmente".

"In considerazione della loro grande capacità di modellare le idee e di influenzare il comportamento, gli operatori delle comunicazioni sociali devono riconoscere di avere la responsabilità non solo di dare alle famiglie ogni incoraggiamento, aiuto e sostegno possibile a tal fine, ma anche di dare prova di saggezza, buon giudizio e correttezza nel presentare le questioni concernenti la sessualità, il matrimonio e la vita familiare".

"I mezzi di comunicazione sociale ogni giorno vengono accolti come ospiti abituali in molte case e famiglie. In questa Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, incoraggio sia i responsabili della comunicazione sia le famiglie a riconoscere questo privilegio unico, come pure la responsabilità che esso comporta".
MESS/GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI VIS 20040126 (960)

"PREOCCUPANTE" PENURIA NUMERO SACERDOTI IN FRANCIA


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi delle Provincie Ecclesiastiche di Toulouse e Montpellier, a conclusione della Visita "ad Limina Apostolorum", ed ha dedicato il suo discorso alla preoccupazione per il futuro del clero in Francia ed alla "situazione particolarmente allarmante che il vostro Paese attraversa, a causa dello scarso numero di sacerdoti e di vocazioni al sacerdozio".

Il Papa ha detto ai Presuli che è facile "comprendere il vostro sconforto di fronte a questa situazione, (…) ma vi invito a sperare e vi esorto ad un ancor più risoluto impegno a favore del sacerdozio". Il Santo Padre ha rilevato che "la crisi attraversata dalla Chiesa è in gran parte dovuta alle ripercussioni (…) dei mutamenti sociali, alle nuove forme di comportamento, alla mancanza di valori religiosi e morali e ad un diffuso atteggiamento consumistico".

Giovanni Paolo II ha esortato i Vescovi a riaffermare l'identità sacerdotale, adoperandosi nel trasmettere l'immagine del sacerdote quale uomo che considera il sacerdozio "grande e bello" e dimostra "entusiasmo per la missione della Chiesa". La vocazione del sacerdote è quella di servire il suo prossimo ed è in ciò che egli trova "gioia ed equilibrio".

Un rischio per i sacerdoti della società moderna, ha detto ancora il Santo Padre, risiede "nel trascurare la loro vita spirituale o nel permettere che essa si indebolisca. (…) Più pesante è il fardello, più è importante essere vicini al Signore per trovare in Lui le grazie necessarie al servizio pastorale e all'accoglienza dei fedeli".

Il Santo Padre ha esortato i Vescovi ad essere vicini ai loro sacerdoti ed i sacerdoti ad essere vicini l'uno all'altro "allo scopo di sviluppare la loro fraternità sacerdotale e le collaborazioni pastorali". I sacerdoti devono condurre una sana ed attiva vita comunitaria allo scopo di sostenersi reciprocamente nel loro ministero e nella soluzione dei problemi. In merito il Papa ha ricordato che: "La partecipazione ad un'associazione sacerdotale costituisce un aiuto prezioso".

Successivamente il Papa si è riferito alla "dimensione essenziale" della vita sacerdotale, "il celibato e la castità", affermando che questi sono concetti molto fraintesi e troppo spesso considerati come un "impedimento" al servizio. "Invito i sacerdoti ad essere vigili di fronte alle seduzioni ed a fare regolarmente un esame di coscienza per vivere sempre più profondamente nella fedeltà al loro impegno che li conforma a Cristo, nella castità e nel totale dono di sé al Padre". I giovani sacerdoti devono essere accompagnati, ha suggerito ancora il Pontefice, da sacerdoti più anziani e più saggi, ed anche talvolta devono poter usufruire di "appropriati ausili psicologici e spirituali".

"La crescente scristianizzazione è la più grande sfida del momento attuale" - ha concluso il Papa - "e vi chiedo di porvi riparo, mobilitando tutti i sacerdoti della vostra Diocesi". Urgente "è l'evangelizzazione di un mondo che non solo non conosce gli aspetti fondamentali del dogma cristiano, (…) ma ha in gran parte perso la stessa memoria degli elementi culturali del Cristianesimo".
AL/SACERDOZIO/FRANCIA VIS 20040126 (510)

CONFERITO PREMIO INTERNAZIONALE CARLO MAGNO SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato la dichiarazione che segue: "La Città di Aquisgrana ha conferito a Sua Santità Giovanni Paolo II, in modo straordinario ed unico, il Premio Internazionale 'Carlo Magno', come riconoscimento dell'impegno personale Suo e della Santa Sede in favore dell'unità tra i Popoli dell'Europa sulla base dei valori radicati nella comune natura umana ed efficacemente promossi dal Cristianesimo. Il Santo Padre si sente onorato di accettare tale premio che Gli sarà consegnato il 25 marzo 2004 in Vaticano".
OP/PREMIO PAPA/NAVARRO-VALLS VIS 20040126 (110)

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