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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 30 gennaio 2004

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":
- Il Vescovo Francis Deniau, di Nevers.

- Il Vescovo Georges Edmond Robert Gilson, di Sens, Prelato della "Mission de France" o Pontigny.

- Il Reverendo Luc Lalire, Vicario Generale della Diocesi di Dijon.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/…/… VIS 20040130 (90)

MESSAGGIO DEL PAPA CULTURA PROCREAZIONE RESPONSABILE


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2004 (VIS). In un Messaggio reso pubblico oggi, il Santo Padre Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai partecipanti al Convegno internazionale, in corso a Roma, su: "Regolazione naturale della fertilità e cultura della vita", ha affermato che il Convegno "affronta tematiche attuali, molto interessanti per lo sviluppo dei rapporti tra scienza ed etica. Il Magistero della Chiesa", ha sempre promosso "la cultura della procreazione responsabile" e "la conoscenza e la diffusione delle metodiche cosiddette 'naturali' di regolazione della fertilità".

"Assistiamo oggi" - ha proseguito il Pontefice - "al consolidarsi di una mentalità che, da un lato, appare quasi intimorita di fronte alla responsabilità della procreazione e, dall'altro, vorrebbe come dominare e manipolare la vita", risultante, quest'ultima, da "una certa propaganda". "Va sviluppata una capillare opera educativa e formativa nei confronti dei coniugi, dei fidanzati, dei giovani in generale, come pure degli operatori sociali e pastorali per illustrare adeguatamente tutti gli aspetti della regolazione naturale della fertilità".

"È chiaro" - ha ribadito il Papa - "che, quando si parla di regolazione 'naturale', non ci si riferisce al solo rispetto del ritmo biologico. Si tratta, ben più compiutamente, di rispondere alla verità della persona nella sua intima unità di spirito, psiche e corpo, unità mai riducibile soltanto ad un insieme di meccanismi biologici. Solo nel contesto dell'amore reciproco, totale e senza riserve, dei coniugi, può essere vissuto in tutta la sua dignità l'evento della generazione al quale è legato il futuro stesso dell'umanità".
MESS/REGOLAZIONE NATURALE FERTILITÀ/… VIS 20040130 (260)

IL PAPA SU MISSIONE LAICI, FAMIGLIA E PRECETTO DOMENICALE


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Presuli delle Provincie Ecclesiastiche di Dijon, Tours e della Prelatura della Mission de France, a conclusione della Visita "ad Limina Apostolorum", ed ha dedicato il suo discorso alla vocazione ed alla missione dei laici. Il Papa ha ricordato che nonostante il numero dei fedeli praticanti diminuisca parallelamente al numero delle vocazioni al sacerdozio, i Vescovi, nei loro rapporti quinquennali, hanno notano segni di speranza, fra i quali, l'esigenza dei fedeli laici ad acquisire una solida formazione filosofica, teologica e spirituale.

Altri segni di speranza sono l'aspirazione dei fedeli laici di rendere "un migliore servizio alla Chiesa; (…) la ricerca di una maggiore coerenza fra la fede ed il suo esprimersi nella vita quotidiana; (…) la riscoperta dello studio delle Scritture e della meditazione della Parola; il senso crescente della responsabilità e dell'impegno per la giustizia e le azioni di solidarietà, di fronte alle nuove situazioni di precarietà". Nonostante la diminuzione dell'estensione delle strutture pastorali e del numero delle persone che vi operano, "numerosi sono coloro che hanno generosamente accettato di occuparsi della vita parrocchiale, per dedicarsi, sotto la responsabilità del Pastore e nel rispetto del ministero ordinato, alla missione dell'evangelizzazione".

Il Santo Padre ha successivamente sottolineato l'esigenza della comunione fra Sacerdoti, Vescovi e fedeli, attraverso la quale, tutti possono più efficacemente "'evangelizzare le culture, far penetrare la forza del Vangelo nella realtà della famiglia, del lavoro, dei media, dello sport, del tempo libero, ed animare cristianamente l'ordine sociale e la vita pubblica, nazionale e internazionale'". Il Papa ha espresso apprezzamento per l'opera svolta dai Vescovi nell'aiutare i giovani a scoprire - o riscoprire - Cristo mentre si interrogano sulla fede e sul significato della vita.

Riferendosi alla Santa Messa domenicale, il Santo Padre ha ribadito che essa: "non ha il posto che dovrebbe avere. I pastori si preoccuperanno quindi di ricordare con forza e chiarezza ai fedeli (…), il significato del precetto domenicale e della partecipazione all'Eucarestia della domenica, che non può essere una semplice opzione fra le numerose attività".

Giovanni Paolo II ha ribadito, inoltre, la necessità di una formazione continua per i pastori ed i fedeli laici che li assistono nelle attività parrocchiali e nella catechesi. "In particolare," - ha detto il Pontefice - "è opportuno formare in permanenza filosofi e teologi che possono dare ai cristiani le basi intellettuali di cui necessitano".

Infine il Papa ha ricordato ai Presuli che: "La famiglia è al centro delle vostre preoccupazioni di pastori. La famiglia non è un modello di rapporto fra gli altri, ma è un tipo di rapporto indispensabile al futuro della società". Grande attenzione occorre dedicare, ha detto ancora il Papa, alla preparazione dei giovani al matrimonio, "facendo loro riscoprire il senso profondo di questo sacramento (…) così da proporre una visione positiva delle relazioni affettive e della sessualità. (..) Non possiamo assistere, impotenti, alla rovina della famiglia". La Chiesa intende "partecipare in questo ambito ad un autentico cambiamento di mentalità e di comportamento, affinché trionfino i valori positivi legati alla vita coniugale e familiare, (…) in contrapposizione ai messaggi spesso distruttivi della società attuale, che inducono a ritenere che tutti i comportamenti affettivi siano buoni, negando ogni qualificazione morale delle azioni umane".
AL/LAICI:FAMIGLIA/FRANCIA VIS 20040130 (540)

SVILUPPO UMANO NON DEVE LIMITARSI AL SUCCESSO MATERIALE


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere il Signor Chou-seng Tou, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Cina, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali, ha affermato nel suo discorso che: "Le tradizioni religiose e culturali della Repubblica di Cina testimoniano che lo sviluppo umano non deve limitarsi esclusivamente al successo economico e materiale".

"Molti elementi ascetici e mistici delle religioni asiatiche insegnano che non è l'acquisizione delle ricchezze materiali a definire il progresso dell'individuo e della società, ma piuttosto la capacità di una civiltà di promuovere la dimensione interiore e la vocazione trascendente di uomini e donne".

Giovanni Paolo II ha detto ancora che: "Il bene della società impone che il diritto alla libertà religiosa sia previsto dalle norme legislative e sia efficacemente garantito. La Repubblica di Cina ha dimostrato rispetto per le varie tradizioni religiose e riconosce il diritto di tutti a praticare la propria religione. Le religioni sono una componente della vita e della cultura di una nazione ed apportano un grande senso di benessere alla comunità offrendo un certo livello di ordine sociale, tranquillità, armonia e assistenza dei più deboli ed emarginati".

Sottolineando "il contributo significativo" della Chiesa cattolica allo sviluppo sociale e culturale del Paese, "in particolare attraverso l'attenzione all'educazione, alla sanità ed all'assistenza ai meno fortunati", il Santo Padre ha detto: "Attraverso queste ed altre attività, la Chiesa contribuisce a promuovere la pace e l'unità di tutti i popoli e realizza la sua missione spirituale ed umanitaria, contribuendo all'edificazione di una società di giustizia, fiducia e cooperazione".

"I governi devono costantemente adoperarsi per non perdere di vista gli emarginati del proprio paese come pure i poveri e gli esclusi del mondo intero. (…) In merito, esprimo apprezzamento per le numerose opere di carità della Repubblica di Cina a livello internazionale ed in particolare nei paesi in via di sviluppo. Auspico" - ha concluso il Pontefice - "che il popolo di Taiwan continui a promuovere attività caritative, contribuendo così all'edificazione di una duratura pace mondiale".
CD/CREDENZIALI REPUBBLICA CINA/TOU VIS 20040130 (350)

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