Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

venerdì 27 febbraio 2004

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Pablo Lizama Riquelme, Arcivescovo Coadiutore di Antofagasta (superficie: 84.506; popolazione: 347.939; cattolici: 243.558; sacerdoti: 43; religiosi: 118; diaconi permanenti: 17), Cile, conservandogli l'attuale incarico di Ordinario Militare per il Cile. L'Arcivescovo eletto è nato a Santiago de Chile (Cile), nel 1941, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1967 e l'ordinazione episcopale nel 1986.
NEC/…/LIZAMA RIQUELME VIS 20040227 (70)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo François Maupu, di Verdun.

- L'Arcivescovo Joseph Doré, P.S.S., di Strasbourg, con l'Ausiliare Vescovo Christian Kratz.

- Il Monsignore Beranrd Clément, Vicario Generale di Metz.
- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

Nel pomeriggio di oggi è previsto che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/…/… VIS 20040227 (100)

VII RIUNIONE CONSIGLIO ASSEMBLEA SPECIALE OCEANIA

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2004 (VIS). Un Comunicato della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, pubblicato questa mattina, informa che nei giorni 18 e 19 febbraio, si è riunito per la settima volta il Consiglio per l'Assemblea Speciale per l'Oceania del Sinodo dei Vescovi, presieduto dal Cardinale Jan P. Schotte, C.I.C.M., Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

Alla riunione hanno partecipato quattro Cardinali, cinque Arcivescovi e quattro Officiali della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.

Dopo la presentazione di una relazione del Cardinale Schotte, sull'attività della Segreteria nel periodo intercorso tra la sesta e la settima riunione, è stata data lettura delle relazioni scritte, con successivo dibattito, circa le diverse iniziative svolte nel Continente miranti alla diffusione e applicazione dell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Oceania".

L'ottava riunione dell'Assemblea Speciale per l'Oceania si terrà a Suva, (Isole Fiji), nel 2006, in concomitanza con l'Assemblea Plenaria della "Federation of Catholic Bishops' Conferences of Oceania (F.C.B.C.O.)".
SE/RIUNIONE:OCEANIA/SCHOTTE VIS 20040227 (170)

MESSAGGIO PER LA "CAMPAGNA DELLA FRATELLANZA" 2004

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2004 (VIS). Come di consueto all'inizio della Quaresima, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha inviato un Messaggio in occasione della Campagna della Fratellanza, che la Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile promuove da quaranta anni e che quest'anno ha per tema: "L'acqua, fonte di vita".

Nel Messaggio, datato 7 gennaio ed indirizzato al Cardinale Geraldo Majella Agnelo, Arcivescovo di São Salvador da Bahia e Primate del Brasile, il Santo Padre scrive che l'acqua, oltre ad essere importante per la terra e per dissetare, serve a lavare e purificare, però "è nel Battesimo cristiano che acquista il suo pieno significato spirituale di fonte di vita soprannaturale".

"Come dono di Dio, l'acqua è uno strumento vitale, imprescindibile per la sopravvivenza, per cui è un diritto di tutti. È necessario prestare attenzione ai problemi che derivano dalla sua evidenza scarsità in molte parti del mondo, e non solo in Brasile".
MESS/CAMPAGNA FRATELLANZA BRASILE/… VIS 20040227 (160)

TELEGRAMMA DI CORDOGLIO SCOMPARSA PRESIDENTE MACEDONIA

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2004 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha inviato un telegramma di cordoglio alle Autorità della Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, tramite la Nunziatura Apostolica in Bosnia ed Erzegovina, per la scomparsa del Presidente della Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, Signor Boris Trajkovski, avvenuta ieri in un incidente aereo in cui hanno perso la vita gli altri passeggeri e i membri dell'equipaggio dell'aereo presidenziale:

"Profondamente rattristato nell'apprendere la notizia del tragico incidente aereo che ha causato la morte di Sua Eccellenza Signor Boris Trajkovski, Presidente della Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, e degli altri passeggeri e membri dell'equipaggio, invio sentite condoglianze al Governo ed al popolo della Macedonia, ed assicuro i familiari delle vittime delle mie preghiere. Raccomando il Presidente e le altre vittime all'amorosa misericordia di Dio Onnipotente. Prego anche che il fermo impegno che il Presidente Trajkovski ha profuso a favore della pace, ispiri la Nazione a proseguire risolutamente sulla strada del dialogo, del rispetto reciproco e della riconciliazione. Sul diletto popolo della Macedonia invoco i doni divini della consolazione e della fortezza".
TGR/SCOMPARSA PRESIDENTE MACEDONIA/… VIS 20040227 (200)

VALORI MORALI SPIRITUALI CRISTIANI FORGIATO IDENTITÀ EUROPA

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Besançon e l'Arcivescovo ed il Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Strasbourg (Francia), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum". Nel suo discorso il Papa ha voluto ringraziare, ora che le visite dei Presuli delle diverse Provincie Ecclesiastiche di Francia si avviano a conclusione, i Vescovi ed i fedeli per il loro coraggioso impegno nell'annuncio del Vangelo.

Il Papa ha reso omaggio alla memoria dell'Arcivescovo Michael A. Courtney, Nunzio Apostolico in Burundi, assassinato nel dicembre scorso, che fu Osservatore Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo, ricordando che: "Egli fu convinto artefice della cooperazione degli Stati del Continente europeo. Invito oggi le Chiese locali ad impegnarsi sempre più fermamente in favore dell'integrazione europea. Per conseguire tale risultato, occorre rileggere la storia e ricordarsi, che nel corso dei secoli, i valori antropologici, morali e spirituali cristiani hanno grandemente contribuito a forgiare le diverse nazioni europee e a tessere i loro profondi legami. (…) L'unione non si può conseguire a detrimento di quegli stessi valori o in opposizione ed essi".

Giovanni Paolo II ha ribadito che "I rapporti tra i diversi paesi non possono fondarsi unicamente sugli interessi economici e politici, (…) o su alleanze di convenienza. (…) Tali legami devono avere come obiettivo la costituzione di un'Europa dei popoli, che consenta anche di superare definitivamente e radicalmente i conflitti che hanno insanguinato il Continente nel ventesimo secolo". Solo così potrà nascere "un'Europa la cui identità si fondi su di una comunità di lavoro, un'Europa della fraternità e della solidarietà", la quale persegue "la promozione dell'uomo, il rispetto dei suoi diritti inalienabili e la ricerca del bene comune".

"La Chiesa, attraverso la sua presenza plurisecolare nei diversi paesi del Continente," - ha proseguito il Pontefice - "attraverso la sua partecipazione all'unità fra i popoli e le culture, ed alla vita sociale, in particolare in ambito educativo, caritativo, sanitario e sociale, desidera contribuire all'unità del continente". In merito il Papa ha anche ricordato che in occasione dell'ultima Assemblea, la Conferenza Episcopale di Francia ha affrontato la questione del ruolo della Chiesa nella società.

Riferendosi successivamente alla "formazione integrale dei giovani, che saranno domani i responsabili e i dirigenti della nazione", il Papa ha affermato che: "La Chiesa desidera offrire loro la luce del Vangelo e del Magistero. Le Università cattoliche hanno in questo ambito una missione specifica (…) per aiutare i giovani ad analizzare le situazioni particolari e a comprendere come porre sempre l'uomo al centro delle decisioni".

Ribadendo che attraverso la partecipazione alla vita sociale in tutte le sue forme, i cristiani realizzano la loro vocazione e missione, Giovanni Paolo II ha affermato: "Nella vita politica, nell'economia, nei luoghi di lavoro e nella famiglia, è compito dei fedeli rendere presente Cristo e far risplendere i valori evangelici, che manifestano in modo particolare la dignità dell'uomo ed il suo posto centrale nell'universo, riconfermando così il primato umano su ogni interesse personale o meccanismo istituzionale".

"La partecipazione dei cristiani alla vita pubblica, la presenza visibile della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose non mettono in causa il principio della laicità, né le prerogative dello Stato. (…) Una laicità ben intesa non deve essere confusa con il laicismo; essa non può cancellare le credenze personali e comunitarie". Allo stesso tempo, però "La religione non può essere unicamente relegata alla sfera del privato, rischiando di negare la connotazione collettiva nella sua esistenza e nelle azioni sociali e caritative svolte nella società a favore di tutti, senza distinzione di credenze filosofiche o religiose".

Il Santo Padre ha infine ribadito l'importanza di conoscere le proprie tradizioni religiose e le tradizioni delle altre religioni, tenendo conto della forte presenza musulmana in Francia con la quale i Vescovi "cercano di intrattenere buoni rapporti e promuovere il dialogo interreligioso, che è, come ho avuto occasione di dire, un dialogo di vita. Tale dialogo deve anche ravvivare nei cristiani la consapevolezza della propria fede ed il proprio attaccamento alla Chiesa".

A conclusione del suo discorso il Papa ha esortato i Presuli ad "intensificare (…) i rapporti con le Autorità civili e con le diverse categorie degli eletti del Paese, nel Parlamento nazionale ed europeo, in particolare con i parlamentari cattolici e con le istituzioni internazionali".
AL/…/FRANCIA VIS 20040227 (730)

BOSNIA ERZEGOVINA: RISOLVERE PROBLEMI POPOLAZIONI LOCALI

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il Signor Miroslav Palameta, nuovo Ambasciatore di Bosnia ed Erzegovina, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali e nel suo discorso ha ribadito che occorre adoperarsi per risolvere i problemi delle popolazioni locali, adottando soluzioni vantaggiose per tutti, poiché "È questa la sfida di una società multietnica, multireligiosa e multiculturale, quale è appunto la Bosnia ed Erzegovina".

In primo luogo il Papa ha fatto riferimento "alla questione irrisolta dei profughi e degli esuli della regione di Banja Luka, di Bosanska Posavina e di altre zone della Bosnia ed Erzegovina. (…) Più passa il tempo, più urgente diventa il dovere di dare una risposta alle loro legittime attese: la loro sofferenza interpella la nostra solidarietà".

"Eventuali situazioni di ingiustizia e di emarginazione vanno affrontate e risolte" - ha proseguito il Pontefice - "garantendo a ciascun Popolo della Bosnia ed Erzegovina i rispettivi diritti e doveri, assicurando loro pari opportunità in ogni ambito della vita sociale attraverso strutture democratiche in grado di contrastare la tentazione di prevaricare gli uni sugli altri. (…) La democrazia va costruita con paziente tenacia giorno dopo giorno, utilizzando strumenti e metodi sempre degni e rispettosi di una società civile".

Esortando le popolazioni della Bosnia ed Erzegovina "a percorrere senza esitare il cammino della pace e della giustizia", il Santo Padre ha sottolineato ancora che "è opportuno creare le condizioni per un perdono sincero e per una riconciliazione autentica, liberando la memoria dai rancori e dagli odi scaturiti dalle ingiustizie subite e dai pregiudizi costruiti artificialmente. Questo grande compito esige la collaborazione fattiva e l'impegno serio di tutte le componenti della società, compresi i responsabili politici".

"Non vanno certo ignorate le differenze esistenti; occorre, al contrario rispettarle", ha ribadito il Pontefice. "Quanti hanno responsabilità a vari livelli sono chiamati a porre maggiore impegno per risolvere i problemi che assillano le popolazioni locali".

"La Bosnia ed Erzegovina desidera unirsi agli altri Paesi europei per costruire una casa comune. Possa questa aspettativa realizzarsi quanto prima. (…) La Santa Sede" - ha concluso il Pontefice - "appoggia questo cammino di unificazione ed auspica che, grazie all'apporto di tutti, si costruisca in Europa una grande famiglia di Popoli e culture. L'Unità Europea non è, infatti, solo allargamento di confini, ma crescita solidale nel rispetto di ogni tradizione culturale, nell'impegno per la giustizia e la pace nel Continente e nel mondo".
CD/CREDENZIALI/BOSNIA:PALAMETA VIS 20040227 (420)
Copyright © VIS - Vatican Information Service