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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 29 marzo 2004

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale degli stati Uniti d'America (Regione XIV), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo John Francis Donoghue, di Atlanta.

- Il Vescovo Robert Joseph Baker, di Charleston, con il Vescovo emerito David Bernard Thompson.

- Il Vescovo Peter Joseph Jugis di Charlotte, con il Vescovo emerito William George Curlin.

- Il Vescovo Francis Joseph Gossman, di Raleigh.

- Il Monsignore Ambrose Madtha, Consigliere di Nunziatura, Incaricato d'affari a.i.

Sabato 27 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore di Lviv degli Ucraini (Ucraina).

- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

- Arcivescovo Arturo Antonio Szymanski Ramirez, emerito di San Luis Potosí (Messico).

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/…/… VIS 20040329 (150)

SERVIRE COLORO NECESSITANO AIUTO PER VIVERE IN SICUREZZA


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere i Membri del "American Jewish Joint Distribution Committee", ha detto che la loro visita "è un altro segno dei vincoli di amicizia fra il popolo ebraico e la Chiesa cattolica, vincoli che auspichiamo diventino sempre più forti".

Il Comitato, fondato nel 1914 con l'obiettivo di assistere gli ebrei palestinesi vittime delle conseguenze della Prima Guerra Mondiale, ha prestato aiuto nel corso degli anni a milioni di ebrei in più di 85 Paesi. La sua missione è servire i bisognosi, in particolare coloro la cui vita sia in pericolo o che si trovino in condizioni difficili.

"Dio" - ha affermato il Pontefice - "ha creato l'uomo a sua immagine e ha dotato gli esseri umani della capacità di amare. È attraverso l'amore che noi compiamo il nostro destino che è quello di agire a somiglianza di Dio. Da ciò deriva il nostro dovere di servire gli altri secondo il comandamento del Libro del Levitico: 'Amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il Signore". Siamo chiamati in particolare a servire coloro che hanno bisogno del nostro aiuto per vivere nella sicurezza, nella giustizia e nella libertà".
AC/…/COMITATO AMERICANO EBRAICO VIS 20040329 (210)

CHE IL GRIDO DI DOLORE DEI PIÙ PICCOLI NON RESTI INASCOLTATO


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2004 (VIS). Questa mattina, nelle riflessioni che precedono la recita dell'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato il Messaggio quaresimale 2004 dedicato alle condizioni di precarietà nella quale vivono tanti bambini nel mondo, vittime di gravi malattie, senza istruzione, e che soffrono la fame, invitando i fedeli ad ascoltare "il grido di dolore" dei nostri fratelli più piccoli.

Il Santo Padre ha sottolineato come tanti bambini soffrano di "denutrizione e malnutrizione, aggravate da preoccupanti carenze sanitarie" e siano privi "persino del minimo indispensabile per sopravvivere. In alcuni angoli della terra, specialmente nei paesi più poveri, ci sono bambini e adolescenti vittime di un'orribile forma di violenza: vengono arruolati per combattere nei cosiddetti 'conflitti dimenticati'. Subiscono di fatto una duplice scandalosa aggressione: li si rende vittime e al tempo stesso protagonisti della guerra, travolgendoli nell'odio degli adulti. Privati di tutto, vedono il loro futuro minacciato da un incubo difficile da allontanare".

"Questi nostri fratelli più piccoli, che soffrono per la fame, la guerra e le malattie" - ha ribadito ancora il Pontefice - "lanciano al mondo degli adulti un angosciante appello. Che il loro muto grido di dolore non resti inascoltato! Ci ricorda Gesù: 'Chi accoglie anche uno solo di questi bambini, accoglie me'".

Al termine della recita dell'Angelus, Giovanni Paolo II ha ricordato che: "Sono trascorsi dieci anni da quando, il 7 aprile 1994, in Rwanda scoppiarono gravi scontri tra hutu e tutsi, culminati nel genocidio, in cui vennero barbaramente uccise centinaia di migliaia di persone. Preghiamo il Signore che una tale tragedia non abbia a ripetersi mai più". Infine il Papa ha esortato le popolazioni, i capi religiosi e civili del Rwanda e la comunità internazionale, impegnati a portare la pace nella Regione dei Grandi Laghi, dicendo: "Non vi scoraggiate!".
ANG/BAMBINI:RWANDA/… VIS 20040329 (330)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2004 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Marcel Madila, finora Rettore del Seminario Universitario "Jean Paul II" di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Kananga (superficie: 33.000; popolazione: 2.200.000; cattolici: 1.320.000; sacerdoti: 159; religiosi: 294), Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Demba (Repubblica Democratica del Congo) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1981.

- Ha nominato il Monsignore Andrzej Dziuba, finora Docente di Teologia Morale presso l'Università "Kardynal Stafan Wyszynski" a Varsavia (Polonia), Vescovo della Diocesi di Lowicz (superficie: 5.806; popolazione: 606.414; cattolici: 604.354; sacerdoti: 370; religiosi: 566), Polonia. Il Vescovo eletto è nato a Zegocin (Polonia), nel 1950 ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Succede al vescovo Alojzy Orszulik, S.A.C., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NEA:NER:RE/MADILA:DZIUBA:ORSZULIK: VIS 20040329 (160)

UGUAGLIANZA E DIGNITÀ UMANA FONDAMENTI RAPPORTI SOCIALI


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2004 (VIS). L'Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra (Svizzera), è intervenuto il 22 marzo scorso, alla LX Sessione della Commissione sui Diritti Umani, sul razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e tutte le forme di discriminazione. La LX Sessione, iniziata il 15 marzo, si concluderà il 23 aprile prossimo.

Nel suo discorso reso pubblico oggi, il Nunzio Apostolico ha affermato che: "La piaga del razzismo ritorna ad avvelenare i rapporti umani. Le forme assunte dalle manifestazioni contemporanee di razzismo sono evidenti nei comportamenti spontanei, ufficialmente tollerati e, alle volte, istituzionalizzati. Recenti episodi d'intolleranza, fondati sull'idea della superiorità di un gruppo sulla base dell'origine o dell'attribuzione di alcune caratteristiche, hanno provocato nuove violenze e morte, pulizia etnica, flussi di rifugiati ed infelicità passata sotto silenzio".

Nell'attuale lotta contro il razzismo, ha affermato l'Arcivescovo Tomasi, "pietra angolare rimane la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, con i suoi principi di uguaglianza senza distinzione di razza, colore della pelle, sesso, lingua, religione, opinioni politiche, gruppo nazionale o sociale di appartenenza, proprietà, nascita o altri status".

"La sfida che ora dobbiamo affrontare è di rendere valide un insieme di norme che salvaguardino i diritti umani e mirino in particolare all'eliminazione di ogni forma di razzismo e di intolleranza. (…) Per il conseguimento di tali obiettivi, occorre prima di tutto accettare l'altro ed apprezzare realmente la molteplicità dei doni che i gruppi umani e le culture apportano alla famiglia umana".

Nelle osservazioni conclusive del suo discorso, l'Arcivescovo Tomasi ha affermato che: "La lotta contro il razzismo e contro tutte le forme di intolleranza ha una possibilità di successo se si riconosce che la dignità umana e l'uguaglianza sono l'autentico fondamento dei rapporti sociali".
DELSS/RAZZISMO/GINEVRA:TOMASI VIS 20040329 (330)

CARDINALE MARTINO AL III CONGRESSO MONDIALE DELLE FAMIGLIE


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2004 (VIS). Questa mattina il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha reso noto l'itinerario della visita in Messico che il Presidente del Dicastero, Cardinale Renato Raffaele Martino, compirà dal 28 marzo al 2 aprile 2004.

Lunedì 29 marzo il Porporato presenzierà all'inaugurazione del III Congresso Mondiale delle Famiglie a Città del Messico, e mercoledì 31 marzo parlerà sul tema: "Famiglia, cultura e globalizzazione". Il Congresso ha l'obiettivo, si legge nel Comunicato, di "sensibilizzare i governanti a concrete iniziative legislative e sociali in difesa dell'istituzione familiare, cellula primaria e fondamentale della società".

L'impegno della Chiesa a favore dei poveri, sempre nella mattinata di lunedì 29 marzo, sarà il tema del primo discorso che il Cardinale Martino terrà nel corso di un incontro con alunni e professori dell'Università Iberoamericana di Città del Messico. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il Cardinale tratterà lo stesso tema in un intervento rivolto agli accademici dell'Istituto di ricerche su Sviluppo sostenibile ed Equità sociale del Dipartimento di Economia del medesimo Ateneo.

Martedì 30 marzo il Cardinale Martino visiterà il Ministero per lo Sviluppo Sociale, dedicando speciale attenzione ai problemi delle popolazioni indigene e recandosi in una delle loro città, Aquixtla presso Puebla.

Il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace incontrerà inoltre, giovedì 1° aprile, i Vescovi messicani e i Membri della Commissione Episcopale di Pastorale Sociale e, nel pomeriggio, si recherà in visita all'Istituto Messicano di Dottrina Sociale dove interverrà sul tema: "La soggettività della società civile". Infine, venerdì 2 aprile, prima del rientro a Roma, il Cardinale Martino incontrerà il ministro messicano del Lavoro e della Previdenza Sociale, Signor Carlos Abascal.
CON-IP/CONGRESSO FAMIGLIE/MESSICO:MARTINO VIS 20040329 (290)

COMUNIONE FRATERNA PER INCISIVA TESTIMONIANZA CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre Giovanni Paolo II ha celebrato la Santa Messa nell'Aula Paolo VI per i fedeli delle Parrocchie romane di San Giovanni della Croce, Santa Felicita e Figli Martiri e dei Santi Crisante e Daria.

Nell'omelia il Santo Padre ha ricordato che ci si è preparati al presente incontro riflettendo sulle "priorità pastorali e le sfide apostoliche più urgenti e importanti", che hanno permesso di individuare: "come condizione indispensabile per un'incisiva testimonianza cristiana nel mondo di oggi, la promozione di una fraterna comunione fra tutte le componenti parrocchiali".

"Una Parrocchia unita" - ha proseguito il Pontefice - "all'interno della quale viene rispettata la diversità dei ministeri e dei carismi, mostra il suo volto di famiglia accogliente, animata unicamente dal desiderio di annunciare e testimoniare il Vangelo. Proseguite su questo cammino, carissimi Fratelli e Sorelle!".

Giovanni Paolo II ha quindi ripetuto il suo inviato a "prendere il largo" e a preoccuparsi "non soltanto dei cosiddetti 'vicini', ma pure di coloro che vivono ai margini della fede. In primo luogo" - ha esortato il Papa - "abbiate a cuore le famiglie e i giovani. Obiettivo privilegiato della vostra azione evangelizzatrice sia la pastorale giovanile. (…) Non stancatevi, inoltre, di suscitare con la preghiera e l'esempio le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. (…) E, infine, siate attenti ai bisogni spirituali e materiali dei fratelli vicini e lontani. A questo riguardo, vi ringrazio per l'impegno che ogni comunità ha oggi voluto manifestarmi, quello cioè di adottare un bambino a distanza".

Dopo aver incoraggiato i fedeli dicendo loro: "Lasciatevi anche voi 'conquistare' da Cristo", il Santo Padre ha concluso l'omelia con queste parole: "La Sua parola di salvezza e il Suo amore misericordioso penetrino le vostre coscienze e vi orientino nelle scelte di ogni giorno. (…) Il Vangelo ha bisogno anche di voi per giungere a tanti che lo attendono forse senza saperlo. Cristo conta su di voi. Non deludetelo!".
HML/…/PARROCCHIE ROMANE VIS 20040329 (340)

NECESSARIA CONFESSIONE FREQUENTE PER TENDERE SANTITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti al Corso sul Foro interno promosso ogni anno dal Tribunale della Penitenzieria Apostolica, accompagnati dal Cardinale James Francis Stafford, nuovo Penitenziere Maggiore.

Ricordando che trent'anni fa entrava in vigore in Italia il nuovo "Rito della Penitenza", così "ricco di spunti biblici, teologici e liturgici", il Santo Padre ha affermato che con il nuovo rito "la Chiesa ha messo nelle nostre mani un opportuno aiuto per vivere il Sacramento del perdono nella luce del Cristo Risorto".

Giovanni Paolo II ha proseguito affermando che: "Frutto di questo sacramento non è solo la remissione dei peccati, necessaria per chi ha peccato. Esso 'opera una autentica 'risurrezione spirituale', restituisce la dignità e i beni della vita dei figli di Dio, di cui il più prezioso è l'amicizia con Dio'. Sarebbe illusorio voler tendere alla santità, secondo la vocazione che ciascuno ha ricevuto da Dio, senza accostarsi con frequenza e fervore a questo sacramento della conversione e della santificazione", che, "insieme con l'Eucaristia, accompagna il cammino del cristiano verso la perfezione".

La Penitenza "per sua natura" - ha spiegato il Pontefice - "comporta una purificazione, sia negli atti del penitente che mette a nudo la sua coscienza per il profondo bisogno di essere perdonato e rigenerato, sia nell'effusione della grazia sacramentale che purifica e rinnova".

Il Papa ha detto ancora che la Penitenza è "'sacramento di illuminazione' (…) Chi si confessa con frequenza, e lo fa con desiderio di progredire, sa di ricevere nel sacramento, con il perdono di Dio e la grazia dello Spirito, una luce preziosa per il suo cammino di perfezione".

"Finalmente" - ha detto ancora il Santo Padre - "il Sacramento della penitenza realizza 'un incontro unificante con Cristo'. Progressivamente, di Confessione in Confessione, il fedele sperimenta una sempre più profonda comunione con il Signore misericordioso, fino alla piena identificazione con Lui, che si ha in quella perfetta 'vita in Cristo' in cui consiste la vera santità".

Il Santo Padre ha ribadito che il Sacramento della Penitenza "è un dono anche per noi sacerdoti che, pur chiamati ad esercitare il ministero sacramentale, abbiamo le nostre mancanze da farci rimettere. La gioia di perdonare e di essere perdonati vanno insieme".

"Grande responsabilità di tutti i confessori" - ha concluso il Pontefice - "è di esercitare con bontà, sapienza e coraggio questo ministero. Loro compito è di rendere amabile e desiderabile questo incontro che purifica e che rinnova nel cammino verso la perfezione cristiana e nel pellegrinaggio verso la Patria".
AC/PENITENZA/STAFFORD VIS 20040329 (440)
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