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martedì 6 aprile 2004

LETTERA DEL SANTO PADRE AI SACERDOTI PER GIOVEDÌ SANTO 2004


CITTA' DEL VATICANO, 6 APR. 2004 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Sacerdoti per il Giovedì Santo 2004, firmata dal Papa in data 28 marzo, in lingua italiana, inglese, francese, spagnola, tedesca, portoghese e polacca.

"Quest'appuntamento epistolare" - scrive il Pontefice - "che riveste una speciale dimensione di fraternità per la comune partecipazione al Sacerdozio di Cristo, si colloca nel contesto liturgico di questo giorno santo, caratterizzato da due significativi riti: la Messa del Crisma al mattino, e quella 'in Cena Domini' alla sera".

Il Santo Padre, riflettendo sulla giornata del Giovedì Santo, scrive: "Nell'Ultima Cena 'siamo nati come sacerdoti'. (…) Siamo nati dall'Eucaristia. Quanto affermiamo della Chiesa intera, che cioè 'de Eucharistia vivit', (…), possiamo ben dirlo del Sacerdozio ministeriale: esso trae origine, vive, opera e porta frutto 'de Eucharistia'". Toccando il tema definito "la 'apostolicità dell'Eucaristia'", il Papa scrive ancora: "Il Sacramento eucaristico - come quello della Riconciliazione - è stato da Cristo affidato agli Apostoli e tramandato da essi e dai loro successori di generazione in generazione". Il Santo Padre ricorda successivamente che: "L'Eucaristia, come il Sacerdozio, è un dono di Dio, 'che supera radicalmente il potere dell'assemblea'" e ribadisce che: "L'assemblea dei fedeli, (…), non è in grado da sola né di 'fare' l'Eucaristia né di 'darsi' il ministero ordinato".

Giovanni Paolo II esorta i fedeli a pregare affinché "mai manchino sacerdoti nella Chiesa", ricordando che: "Non è mai sufficiente il numero dei presbiteri (…). In alcune parti del mondo la loro scarsità si avverte oggi con maggiore urgenza (…). Altrove, grazie a Dio, si assiste ad una promettente primavera vocazionale. (…) Prima di ogni altra iniziativa vocazionale" - ribadisce Giovanni Paolo II - "è indispensabile la nostra fedeltà personale. Conta, infatti, la nostra adesione a Cristo, l'amore che nutriamo per l'Eucaristia, il fervore con cui la celebriamo, la devozione con cui l'adoriamo (…). Gesù Sommo Sacerdote continua ad invitare personalmente operai per la sua vigna, ma ha voluto aver bisogno fin dagli inizi della nostra attiva cooperazione".

Il Santo Padre invita ancora i sacerdoti a privilegiare "accanto ad altre iniziative, 'la cura dei ministranti', che costituiscono come un 'vivaio' di vocazioni sacerdotali. Il gruppo di ministranti, ben seguito da voi all'interno della comunità parrocchiale, può percorrere un valido cammino di crescita cristiana, quasi formando una sorta di pre-seminario. Educate la parrocchia, famiglia di famiglie, a vedere nei ministranti i suoi figli, come 'virgulti intorno alla mensa' di Cristo, Pane di vita".

"Avvalendovi della collaborazione delle famiglie più sensibili e dei catechisti," - il Papa esorta ancora i sacerdoti - "seguite con premurosa sollecitudine il gruppo dei ministranti perché, attraverso il servizio all'altare, ciascuno di essi impari ad amare sempre più il Signore Gesù, lo riconosca realmente presente nell'Eucaristia, gusti la bellezza della liturgia. Tutte le iniziative per i ministranti organizzate a livello diocesano o di zone pastorali vanno promosse e incoraggiate, sempre tenendo conto delle diverse fasce dì età".

"Ed infine, non dimenticate" - conclude il Pontefice - "che i primi 'apostoli' di Gesù Sommo Sacerdote siete voi: la vostra testimonianza conta più di qualunque altro mezzo e sussidio. Nella regolarità delle celebrazioni domenicali e feriali, i ministranti incontrano voi, nelle vostre mani vedono 'farsi' l'Eucaristia, sul vostro volto leggono il riflesso del Mistero, nel vostro cuore intuiscono la chiamata di un amore più grande. Siate per loro padri, maestri e testimoni di pietà eucaristica e di santità di vita!".

Il testo integrale della Lettera di Giovanni Paolo II ai Sacerdoti può essere consultata selezionando il documento allegato.
GPII-LETTERA AI SACERDOTI/GIOVEDÌ SANTO 2004/… VIS 20040406 (560)

SACERDOTI FEDELI PROPRIA VOCAZIONE ESEMPIO PER I GIOVANI


CITTA' DEL VATICANO, 6 APR. 2004 (VIS). Questa mattina si è svolta la Conferenza Stampa di presentazione della Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II ai Sacerdoti per il Giovedì Santo 2004, presieduta dal Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero e dall'Arcivescovo Csaba Ternyak, Segretario della medesima Congregazione.

Il Cardinale Castrillón ha detto di voler porre in risalto tre aspetti del contenuto della Lettera: "Innanzitutto l'intima connessione del sacramento dell'Eucaristia con il sacerdozio ordinato. (…) In secondo luogo, Giovanni Paolo II, sottolinea la sacralità e pertanto la insostituibilità del ministero ordinato". A tale riguardo il Porporato ha sottolineato che: "La fede ci fa scoprire che Cristo è presente nel sacerdote per significare al mondo che la riconciliazione operata per mezzo Suo sulla Croce, di cui l'Eucaristia è il frutto, non è un atto circoscritto a un tempo e un luogo determinati, trascende le categorie del divenire umano e si prolunga continuamente nel tempo fino a quando, giunta l'ultima ora della storia, Cristo stesso ritornerà".

Il terzo aspetto, ha rilevato ancora il Cardinale Castrillón, è "la pastorale vocazionale". La preghiera per le vocazioni "deve essere anche accompagnata dall'azione pastorale, volta a far comprendere che la vita è vocazione e che Dio chiama alcuni a seguirlo più da vicino, nella comunione con Lui e nel dono di sé. Perciò" - ha proseguito il Cardinale - "le famiglie cristiane hanno una grande ed insostituibile missione e responsabilità riguardo alle vocazioni e, soprattutto per mezzo delle Parrocchie, vanno aiutate a corrispondervi in maniera consapevole e generosa".

Riferendosi al numero totale del clero nel mondo (inclusi anche i Vescovi e i Diaconi), l'Arcivescovo Ternyak ha precisato che alla fine del 2001, il numero totale era di 439.850, mentre nel 1961 era di 406.509 ed inoltre che il 14% delle parrocchie attuali (216.736 alla fine del 2001) sono state create negli ultimi trenta anni.

"È necessario" - ha affermato l'Arcivescovo Ternyak - "rivolgersi direttamente ai giovani, per proporre la bellezza del sacerdozio cattolico, vissuto da un cuore pieno di amore per Dio e per gli altri, e da uomini che consacrano gioiosamente la propria libertà e il proprio essere al servizio dei fratelli. Uno degli strumenti fondamentali della pastorale vocazionale sono i sacerdoti stessi, con la loro fedeltà alla propria vocazione e con il loro entusiasmo nell'esercizio del ministero. Uomini innamorati dell'Eucaristia, che possono far riscoprire ai giovani l'ardore di una vocazione d'identificazione ontologica con il Cristo, che si dona per la salvezza di tutti e che, nell'Eucaristia, si fa dono".

Al termine della Conferenza Stampa il Cardinale Castrillón ha annunciato che l'ottobre prossimo è in programma un Congresso Mondiale a Malta, dal titolo: "Sacerdoti, forgiatori di santi del terzo millennio".
…/LETTERA SACERDOTI/CASTRILLÓN:TERNYAK VIS 20040406 (450)
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