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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 7 maggio 2004

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Mario Zenari, Nunzio Apostolico in Costa d'Avorio, Niger e Burkina Faso.

- L'Arcivescovo Antonio Arcari, Nunzio Apostolico in Honduras.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Leonard Paul Blair, di Toledo (Ohio), con l'Ausiliare Vescovo Robert William Donnelly.

- Il Vescovo Thomas J. Tobin, di Youngstown (Ohio).

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
Nel tardo pomeriggio è in programma che il Papa riceva il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/…/… VIS 20040507 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Vescovi Ausiliari dell'Ordinariato Militare degli Stati Uniti d'America (sacerdoti: 936; religiosi: 281; diaconi permanenti: 55):

- Il Monsignore Richard Brendan Higgins finora Cappellano dell'Accademia dell'Aviazione Militare a Colorado Springs. Il Vescovo eletto è nato a Longford (Irlanda) nel 1944 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968.

- Il Monsignore Joseph Walter Estabrook finora Cappellano della Marina a Pearl Harbor. Il Vescovo eletto è nato a Kingston (New York, Stati Uniti d'America), nel 1944 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969.
NEA/…/HIGGINS:ESTABROOK VIS 20040507 (100)

ARCIVESCOVO FOLEY FEDERAZIONE MONDIALE PUBBLICITARI


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2004 (VIS). L'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha preso ieri la parola a Santiago del Cile (Cile), al Congresso Internazionale della Federazione Mondiale dei Pubblicitari, dedicando il suo intervento al Documento "Etica nella Pubblicità", pubblicato dal suo Dicastero nel 1997.

La sezione iniziale del Documento, ha precisato l'Arcivescovo Foley, enumera "I vantaggi della pubblicità", quali "la promozione di una competizione onesta ed eticamente responsabile che contribuisce alla crescita economica, alla possibilità di scelta e all'autentico sviluppo umano", e "la promozione di un'attività moralmente sana". La pubblicità "contribuisce ad ampliare le conoscenze, a contenere i prezzi e, solitamente, a creare più posti di lavoro". L'Arcivescovo ha affermato successivamente che: "la libertà di pubblicità nell'ambito della politica" è parimenti importante per "fornire informazioni ai cittadini relativamente ai candidati e ai loro programmi".

Riguardo agli effetti negativi della pubblicità, il Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ha affermato: "personalmente ritengo che l'aspetto più negativo della pubblicità sia quello di indurre le persone a credere che avere sia più importante di essere".

L'Arcivescovo Foley ha quindi citato tre principi di particolare importanza, il primo dei quali è: "Essere è meglio che avere", poiché "la nostra dignità umana proveniente da Dio non si fonda sulla proprietà", ed ha esortato i pubblicitari a mai "umiliare i poveri, anche inconsciamente".

Il secondo principio, ha proseguito l'Arcivescovo Foley, è che "ogni persona ha diritto al rispetto", mentre invece "spesso i media in generale e la pubblicità in particolare" riducono gli uomini e le donne a "simboli sessuali".

Infine il Capo del Dicastero ha ricordato che: "il terzo principio etico nelle comunicazioni è il bene comune. L'aspetto etico della campagna politica è un fattore di crescente preoccupazione nelle società democratiche (…), quando la pubblicità, invece di esporre onestamente e imparzialmente le opinioni di un candidato, travisa le opinioni degli avversari e ingiustamente attacca la loro reputazione".
CON-CS/ETICA:PUBBLICITÀ/CILE:FOLEY VIS 20040507 (310)

MEMBRI "PAPAL FOUNDATION" IN UDIENZA DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2004 (VIS). Questa mattina, in occasione della visita annuale, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto 52 membri della "Papal Foundation", che ha sede negli Stati Uniti d'America e della quale fanno parte alcuni Cardinali e Vescovi. "Vi sono molto grato" - ha detto il Papa - "per il vostro costante sostegno al mio ministero pastorale nella Chiesa universale".

La "Papal Foundation" è un fondo di investimento di milioni di dollari, istituita per garantire alla Santa Sede una fonte stabile di entrate. Ogni anno i Membri consegnano al Pontefice un assegno destinato ad opere caritative, il cui importo rappresenta gli interessi maturati dal fondo.

Il Santo Padre ha concluso il suo breve discorso in lingua inglese dicendo ai Membri che: "La vostra fedeltà e dedizione alla 'Papal Foundation', attraverso il generoso dono del vostro tempo, talento e risorse finanziarie, è un concreto esempio del vostro amore e sollecitudine verso la Chiesa ed il Successore di Pietro. Mentre fate ritorno in patria, affido tutti voi alla protezione della Vergine Maria, Madre della Chiesa, e cordialmente impartisco la Benedizione Apostolica a voi e alle vostre famiglie in segno di gioia e pace nel Signore Risorto".
AC/PAPAL FOUNDATION/… VIS 20040507 (210)

UCRAINA PONTE DI POPOLI E CULTURE DIVERSE


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2004 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere le Lettere Credenziali del Signor Grygorii Fokovych Khoruzhyi, nuovo Ambasciatore d'Ucraina presso la Santa Sede, ha affermato: "A ragione il Popolo ucraino, per le tradizioni e per la cultura che lo caratterizzano, si sente parte dell'Europa e desidera tessere un rapporto più intenso con le altre Nazioni del Continente, conservando le caratteristiche politiche e culturali che lo contraddistinguono".

"L'Ucraina" - ha proseguito il Pontefice - "potrà meglio assolvere alla sua missione di incontro fra popoli e culture differenti, se manterrà intatta la propria peculiare fisionomia. Continuando ad operare alacremente in campo spirituale e sociale, politico ed economico, potrà divenire un significativo laboratorio di dialogo, di sviluppo e di cooperazione con e per tutti".

Il Santo Padre ha sottolineato che: "Il Vangelo ne ha plasmato la vita, la cultura e le istituzioni, per cui oggi è grande la responsabilità dell'Ucraina nel comprendere, difendere e promuovere la propria eredità cristiana, tratto distintivo della Nazione, non intaccato in profondità neppure dalla funesta dittatura del comunismo".

Ricordando che il Governo del Paese persegue una politica di libertà religiosa, il Papa ha espresso l'auspicio che "si arrivi presto a una definizione giuridica delle Chiese, su un piano di effettiva parità fra tutte, e si trovino, al tempo stesso, onorevoli intese sull'insegnamento religioso, sul riconoscimento statale della teologia come disciplina universitaria. L'auspicio è inoltre che vengano stipulati accordi soddisfacenti nel più delicato ambito della restituzione dei beni ecclesiastici durante la dittatura comunista".

Il 5 maggio scorso, nel corso di una cerimonia svoltasi in Ucraina, alla quale è intervenuto l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali, le Autorità del Governo ucraino hanno consegnato alla Chiesa cattolica l'edificio un tempo residenza del Vescovo cattolico di Leopolis, confiscato durante il regime comunista.

Infine, della situazione religiosa, il Papa ha detto: "Non posso non considerare che i discepoli di Cristo si presentano purtroppo ancora divisi e ciò è percepito con un certo rammarico dall'insieme della Comunità ucraina. Il dialogo ecumenico è però in corso ed impegna ad intese sempre più strette, nel rispetto reciproco e nella ricerca costante dell'unità voluta da Cristo. Che questo dialogo sincero e lungimirante prosegua e anzi si intensifichi grazie al contributo di tutti!".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso sottolineando che la Chiesa cattolica in Ucraina "dall'indipendenza del Paese ad oggi (…), ha conosciuto una promettente primavera di speranza e, in ogni sua componente, è animata dall'anelito di pervenire alla piena unità con tutti i cristiani".
CD/CREDENZIALI/UCRAINA:KHORUZHYI VIS 20040507 (430)

UCRAINA PONTE DI POPOLI E CULTURE DIVERSE


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2004 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere le Lettere Credenziali del Signor Grygorii Fokovych Khoruzhyi, nuovo Ambasciatore d'Ucraina presso la Santa Sede, ha affermato: "A ragione il Popolo ucraino, per le tradizioni e per la cultura che lo caratterizzano, si sente parte dell'Europa e desidera tessere un rapporto più intenso con le altre Nazioni del Continente, conservando le caratteristiche politiche e culturali che lo contraddistinguono".

"L'Ucraina" - ha proseguito il Pontefice - "potrà meglio assolvere alla sua missione di incontro fra popoli e culture differenti, se manterrà intatta la propria peculiare fisionomia. Continuando ad operare alacremente in campo spirituale e sociale, politico ed economico, potrà divenire un significativo laboratorio di dialogo, di sviluppo e di cooperazione con e per tutti".

Il Santo Padre ha sottolineato che: "Il Vangelo ne ha plasmato la vita, la cultura e le istituzioni, per cui oggi è grande la responsabilità dell'Ucraina nel comprendere, difendere e promuovere la propria eredità cristiana, tratto distintivo della Nazione, non intaccato in profondità neppure dalla funesta dittatura del comunismo".

Ricordando che il Governo del Paese persegue una politica di libertà religiosa, il Papa ha espresso l'auspicio che "si arrivi presto a una definizione giuridica delle Chiese, su un piano di effettiva parità fra tutte, e si trovino, al tempo stesso, onorevoli intese sull'insegnamento religioso, sul riconoscimento statale della teologia come disciplina universitaria. L'auspicio è inoltre che vengano stipulati accordi soddisfacenti nel più delicato ambito della restituzione dei beni ecclesiastici durante la dittatura comunista".

Il 5 maggio scorso, nel corso di una cerimonia svoltasi in Ucraina, alla quale è intervenuto l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali, le Autorità del Governo ucraino hanno consegnato alla Chiesa cattolica l'edificio un tempo residenza del Vescovo cattolico di Leopolis, confiscato durante il regime comunista.

Infine, della situazione religiosa, il Papa ha detto: "Non posso non considerare che i discepoli di Cristo si presentano purtroppo ancora divisi e ciò è percepito con un certo rammarico dall'insieme della Comunità ucraina. Il dialogo ecumenico è però in corso ed impegna ad intese sempre più strette, nel rispetto reciproco e nella ricerca costante dell'unità voluta da Cristo. Che questo dialogo sincero e lungimirante prosegua e anzi si intensifichi grazie al contributo di tutti!".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso sottolineando che la Chiesa cattolica in Ucraina "dall'indipendenza del Paese ad oggi (…), ha conosciuto una promettente primavera di speranza e, in ogni sua componente, è animata dall'anelito di pervenire alla piena unità con tutti i cristiani".
CD/CREDENZIALI/UCRAINA:KHORUZHYI VIS 20040507 (430)
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