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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 14 maggio 2004

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2004 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Thara and Nonseng (Thailandia), presentata dall'Arcivescovo Lawrence Khai Saen-Phon-On per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Tarcisio Isao Kikuchi, S.V.D, Vescovo di Niigata (superficie 33.517; popolazione: 4.893.000; cattolici: 7.549; sacerdoti: 34; religiosi 100; diaconi permanenti: 1) Giappone. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Iwata (Giappone), ha pronunciato i voti perpetui nel 1985, è stato ordinato sacerdote nel 1986 e finora è stato Superiore Provinciale dei Verbiti per il Giappone. Succede al Vescovo Francis Keiichi Sato, O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Francis Xavier Osamu Mizobe, S.D.B., finora Vescovo di Sendai (Giappone), Vescovo di Takamatsu (superficie: 18.800, popolazione: 4.142.157; cattolici: 5.492, sacerdoti: 48; religiosi: 122) Giappone. Succede al Vescovo Joseph Satoshi Fukshori, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Ramón C. Argüelles, finora Ordinario Militare delle Filippine, Arcivescovo Metropolita di Lipa (superficie: 3.165; popolazione: 1.972.562; cattolici: 1.892.747; sacerdoti: 151; religiosi: 272), Filippine.

- Ha nominato il Padre Héctor Epalza Quintero, P.S.S., Vescovo de Buenaventura (superficie: 7.000; popolazione: 325.000; cattolici: 317.836; sacerdoti: 40, religiosi: 94) Colombia. Il Vescovo eletto é nato nel 1940 a Convención (Colombia), è stato ordinato sacerdote nel 1965 e finora era Rettore del Seminario Maggiore di Manizales (Colombia).

- Ha nominato il Vescovo José F. Oliveros, finora Vescovo di Boac (Filippine), Vescovo di Malolos (superficie: 2.672; popolazione: 2.828.350; cattolici: 2.467.108; sacerdoti: 225; religiosi: 333) Filippine.
- Ha nominato il Padre Emmanuel T.Cabajar C.Ss.R, Vescovo di Pagadian (superficie: 2.860; popolazione: 976.681; cattolici: 784.868; sacerdoti: 41; religiosi: 52) Filippine. Il Vescovo eletto è nato nel 1942 a Handayan Getafe (Filippine), ha pronunciato i voti perpetui nel 1964, è stato ordinato sacerdote nel 1966 e finora è stato Membro del Consiglio Generale dei Redentoristi a Roma.

- Ha nominato il Vescovo Leo M. Drona S.D.B., finora Vescovo di San José (Filippine), Vescovo di San Paolo (superficie: 1.203; popolazione: 2.363.881; cattolici: 1.917.507; sacerdoti: 164; religiosi: 438) Filippine.

- Ha nominato il Padre Gaston Kashala Ruwezi, S.D.B., Vescovo di Sakania Kipushi (superficie: 40.000; popolazione: 204.000; cattolici: 110.000; sacerdoti: 41; religiosi: 46), Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Lubumbashi (Repubblica Democratica del Congo), è stato ordinato sacerdote nel 1990 e finora è stato Vicario dell'Ispettoria dell'Africa Centrale.

- Ha nominato il Monsignore Richard Gagnon, Vescovo di Victoria (superficie: 95.275; popolazione: 705.113; cattolici: 90.000; sacerdoti: 39; religiosi: 117), Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 a Lethbridge (Canada), è stato ordinato sacerdote nel 1983 e finora è stato Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Vancouver (Canada).

- Ha nominato Don Emmanuel C. Trance, Vescovo Coadiutore di Catarman (superficie: 3.498; popolazione: 500.639; cattolici: 365.967; sacerdoti: 41; religiosi: 43), Filippine. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Calinog Iloilo (Filippine), è stato ordinato sacerdote nel 1978 e finora è stato Rettore del Seminario di San Vicente Ferrer en Jaro (Filippine).
RE:NER:NEC/…/… VIS 20040514 (530)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Paul Shan Kuo-hsi, S.I., Vescovo di Kaohsiung (Taiwan).

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d'America (Regione XI), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Patrick Joseph McGrath, di San Jose in California.

- Il Vescovo Daniel Francis Walsh, di Santa Rosa.

- Il Vescovo Stephen Edward Blaire, di Stockton.

- Un Gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d'America (Regione XI), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- I Partecipanti alla IV Riunione del Consiglio Post-Sinodale della II Assemblea Speciale dell'Europa per il Sinodo dei Vescovi:

- Il Cardinale Miloslav Vlk, Arcivescovo di Praga (Repubblica Ceca).

- L'Arcivescovo Josip Bozanic, di Zagreb (Croazia).

- Il Cardinale José Saraiva Martins, C.M.F., Prefetto della Congregazione della Cause dei Santi.

- L'Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, della Diocesi della Madre di Dio a Mosca (Russia).

- L'Arcivescovo Joseph Doré, di Strasbourg (Francia).

- L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

- Il Monsignore Fortunato Frezza, Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi.
AP:AL/…/… VIS 20040514 (190)

RATIFICA ACCORDO SANTA SEDE E CITTÀ DI BREMA


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2004 (VIS). Giovedì 13 maggio 2004, nella sede della Nunziatura Apostolica a Berlino, il Nunzio Apostolico in Germania, Arcivescovo Erwin Josef Ender ed il Presidente del Senato e Borgomastro di Brema, Dottor Henning Scherf, hanno proceduto allo scambio degli Strumenti di ratifica dell'Accordo, firmato il 21 novembre 2003, dalla Santa Sede e dalla Libera Città Anseatica di Brema, per regolare i rapporti fra la Chiesa cattolica e detta Città-Land.
…/ACCORDO/BREMA VIS 20040514 (90)

ISTRUZIONE "LA CARITÀ DI CRISTO VERSO I MIGRANTI"


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2004 (VIS). Questa mattina ha avuto luogo nella Sala Stampa della Santa Sede la Conferenza Stampa di presentazione dell'Istruzione del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti "Erga migrantes caritas Christi", (La carità di Cristo verso i migranti).

Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha approvato l'Istruzione in data 1° maggio, memoria di San Giuseppe Lavoratore, e ne ha autorizzato la pubblicazione in lingua inglese, spagnola, tedesca, francese, italiana e portoghese. Il Documento recante la firma del Cardinale Stephen Fumio Hamao, Prefetto del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e dell'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del medesimo Dicastero, si compone di un'Introduzione, di quattro Parti, di una Conclusione e di un'Appendice.

L'introduzione esamina il tema: "Il fenomeno migratorio oggi"; la Parte I si intitola: "Le migrazioni, segno dei tempi e sollecitudine della Chiesa"; la Parte II: "Migranti e pastorale d'accoglienza"; la Parte III: "Operatori di una pastorale di comunione"; la Parte IV: "Strutture di pastorale missionaria", la Conclusione ha per titolo: "Universalità di missione". Infine l'Appendice "Ordinamento giuridico-pastorale" esamina i doveri degli agenti della pastorale e dei vari organismi ecclesiali incaricati della pastorale dei migranti.

Il Cardinale Fumio Hamao e l'Arcivescovo Marchetto scrivono nella Presentazione che l'Istruzione "intende aggiornare la pastorale migratoria - tenendo conto appunto dei nuovi flussi migratori e delle loro caratteristiche -, passati ormai trentacinque anni dalla pubblicazione del 'Motu proprio' di Papa Paolo VI 'Pastoralis migratorum cura' e dalla relativa Istruzione della Sacra Congregazione per i Vescovi 'De pastorali migratorum cura ('Nemo est')".

"La composizione delle migrazioni odierne" - si legge ancora nella Presentazione - "impone inoltre la necessità di una visione ecumenica di tale fenomeno, a causa della presenza di molti migranti cristiani non in piena comunione con la Chiesa Cattolica, e del dialogo interreligioso, a motivo del numero sempre più consistente di migranti di altre religioni, in particolare di quella musulmana, in terre tradizionalmente cattoliche, e viceversa".

Inoltre si sottolinea l'esigenza di "promuovere un'azione pastorale fedele e allo stesso tempo aperta a nuovi sviluppi anche per quanto riguarda le nostre stesse strutture pastorali, che dovranno essere atte a garantire la comunione tra Operatori pastorali specifici e la Gerarchia locale di accoglienza, la quale rimane l'istanza decisiva della sollecitudine ecclesiale verso i migranti".

Il fenomeno migratorio "solleva il problema etico della ricerca di un nuovo ordine economico internazionale per una più equa distribuzione dei beni della terra, nella visione della comunità internazionale come famiglia di popoli, con applicazione del Diritto Internazionale".

"Altre istanze - come la necessità della 'inculturazione', la visione di Chiesa intesa come comunione, missione e Popolo di Dio, la sempre attuale importanza di una pastorale specifica per i migranti, l'impegno dialogico-missionario di tutti i membri del Corpo mistico di Cristo e il conseguente dovere di una cultura dell'accoglienza e della solidarietà nei confronti dei migranti - introducono l'analisi di quelle specificatamente pastorali a cui rispondere, rispettivamente nel caso dei migranti cattolici, sia di rito latino che di rito orientale, di quelli appartenenti ad altre Chiese e Comunità ecclesiali, ad altre religioni in genere, e all'Islam in specie".

Il Presidente ed il Segretario del Pontificio Consiglio scrivono inoltre: "Viene poi ulteriormente precisata, o ribadita, la configurazione, pastorale e giuridica, degli Operatori pastorali - in particolare dei Cappellani/Missionari e dei loro Coordinatori nazionali, dei presbiteri diocesani/eparchiali, di quelli religiosi, con i loro Fratelli, delle Religiose, dei Laici, delle loro Associazioni e dei Movimenti ecclesiali - il cui impegno apostolico è visto e considerato nella visione di una pastorale di comunione, d'insieme".

"L'integrazione delle strutture pastorali (quelle già acquisite e quelle proposte), e l'inserimento ecclesiale dei migranti nella pastorale ordinaria, - con pieno rispetto della loro legittima diversità e del loro patrimonio spirituale e culturale, in vista anche della formazione di una pastorale che il Documento prospetta e propone alle Chiese particolari. Tale integrazione è condizione essenziale perché la pastorale, per e con i migranti, possa diventare espressione significativa della Chiesa universale e 'missio ad gentes'".

L'Istruzione si conclude con lo "Ordinamento giuridico-pastorale" che richiama "compiti, incombenze e ruoli degli Operatori pastorali e dei vari Organismi ecclesiali preposti alla pastorale migratoria".

Documento integrale.
…/ISTRUZIONE MIGRANTI/CON-SM VIS 20040514 (700)

LA CHIESA E IL FENOMENO DELLA MOBILITÀ UMANA


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2004 (VIS). Il Cardinale Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, ha presieduto questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, la Conferenza Stampa di presentazione dell'Istruzione del Dicastero: "Erga Migrantes Caritas Christi" (La carità di Cristo verso i Migranti"). Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario, ed il Padre Michael Blume, S.V.D., Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

Ricordando che: "Il fenomeno della mobilità umana è stato sistematicamente al centro dell'attenzione della Santa Sede, a partire dal secolo scorso", il Cardinale Fumio Hamao ha tracciato un profilo storico dell'attività del Pontificio Consiglio e delle proposte pastorali della Chiesa "in vista di una piena integrazione dell'immigrato nell'ambiente che lo accoglie".

Nel secondo dopoguerra, ha precisato ancora il Cardinale Fumio Hamao, la necessità di assistenza ai migranti e ai rifugiati fece sentire il bisogno "di un intervento autorevole della Santa Sede" che si concretizzò nel 1952 con la Costituzione Apostolica "Exul Familia" di Pio XII, considerata, ha sottolineato il Cardinale, "la magna charta magisteriale sulle migrazioni. Essa è infatti il primo documento ufficiale della Santa Sede che affronta in modo globale e sistematico, sia dal punto di vista storico che pastorale e canonico, il problema dell'assistenza spirituale ai migranti".

Il Cardinale Hamao ha precisato che gli uffici di assistenza ai migranti furono creati a livello nazionale, frequentemente nell'ambito della Conferenze Episcopali, e si arricchirono con la creazione, nel 1970, per volontà di Papa Paolo VI, della Pontificia Commissione per la Pastorale delle Migrazioni e del Turismo, diventato nel 1989, Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

Il Presidente del Dicastero ha quindi enumerato le categorie della mobilità umana della quale si occupa il Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Immigranti e gli Itineranti: i migranti per ragione economiche, i rifugiati, turisti e pellegrini, marittimi, rom e sinti, circensi e lunaparkisti, utenti ed abitanti della strada, il personale aereo e gli studenti stranieri, ed ha detto: "La Chiesa ha intrapreso un confronto e un dialogo con l'Islam, con migranti musulmani e di altre confessioni religiose. (…) La Chiesa non guarda dunque solo a se stessa, ma al mondo intero".

L'Arcivescovo Marchetto ha rilevato a sua volta che: "Le migrazioni contemporanee costituiscono il più vasto movimento di persone di tutti i tempi. In questi ultimi decenni tale fenomeno, che coinvolge ora più di duecento milioni di persone (…) costituisce una realtà complessa, sociale, culturale, politica, economica, religiosa e pastorale".

Il Segretario del Pontificio Consiglio ha sottolineato inoltre che: "Il Documento, dopo una rapida rassegna dei tratti peculiari dell'odierno fenomeno migratorio (l'evento della globalizzazione, la transizione demografica in atto soprattutto nei Paesi di prima industrializzazione, l'aumento a forbice delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo, la proliferazione di conflitti e guerre civili), sottolinea i forti disagi che, generalmente l'emigrazione causa nelle famiglie e nei singoli individui, in particolare per donne e bambini".

"Certamente" - ha proseguito l'Arcivescovo Marchetto - "cinquant'anni fa non erano ancora entrate nelle nostre case le immagini di profughi, di esuli e deportati di guerra - nei Balcani, per esempio, o in Africa -, né delle 'carrette del mare' stracolme di clandestini albanesi, curdi o africani. La televisione non ci aveva ancora mostrato i volti di migliaia di essere umani smarriti, sfiniti e affamati in cerca di un posto di lavoro, di sicurezza, di futuro per sé e per la propria famiglia. Non ci erano ancora apparse quelle scene di sopraffazione e di morte, quei visi terrorizzati di tanti nostri fratelli, le devastazioni dei loro corpi, e la desolazione dei loro villaggi distrutti dalla violenza, dall'odio e dalla vendetta". La Chiesa, ha concluso l'Arcivescovo Marchetto, "anche allora, era lì a garantire i primi soccorsi ai feriti, a sfamare piccoli e grandi, ad aiutare a trovare alloggio o riparo (…) E la Chiesa è sempre lì, accanto ai vecchi e ai nuovi migranti".

Il Padre Michael A. Blume, S.V.D., ha affermato che: "Lo spirito che permea l'Istruzione è quello del dialogo" ed in particolare ha fatto riferimento a tre tipi di dialogo: il dialogo all'interno della Chiesa Cattolica, il dialogo con le altre Chiese e Comunità ecclesiali ed il dialogo con gli appartenenti ad altre religioni.

Riguardo al primo livello di dialogo, il Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio ha ricordato che l'Istruzione è indirizzata "anzitutto ai cattolici, pastori e fedeli, sia componenti della comunità d'accoglienza che migranti. (…) L'esperienza pastorale" - ha ribadito il Padre Blume - "ci insegna che quando i migranti si sentono compresi e a loro agio, si inseriscono più facilmente nella comunità e la arricchiscono". In merito ai migranti appartenenti alle Chiese Orientali Cattoliche, il Padre Blume ha sottolineato che: "assicurare che nei Paesi di accoglienza essi abbiano operatori e strutture pastorali che promuovano la loro identità, è un dovere della Chiesa d'accoglienza. Anche tutto ciò richiede il dialogo, in modo particolare tra la Chiesa di origine e d'accoglienza e la Congregazione per le Chiese Orientali".

Successivamente il Padre Blume ha fatto riferimento al dialogo con le altre Chiese e Comunità ecclesiali che "rafforza alla base legami di unità, fin dove è possibile, e carità, e promuove una maggiore comprensione reciproca. Come ogni autentico dialogo, anche questo è basato sull'adesione alla propria identità cattolica e non trascura la necessità di tener conto dei problemi esistenti tra cristiani ancora purtroppo separati. Per questo evita 'facili irenismi', come pure all'altro estremo, il proselitismo".

Del dialogo con gli appartenenti ad altre religioni, il Sotto-Segretario del Dicastero, ha sottolineato che "si basa sulla nostra identità, suscitando reciproco rispetto e la scoperta dei valori religiosi e umani dell'altro". È certo che esso, ha ribadito il padre Blume, "richiede, in ogni caso, molta pazienza e perseveranza".

"Il dialogo e l'evangelizzazione" - ha concluso il Padre Blume - "non sono opposti. Il dialogo della vita, che dà una testimonianza di carità cristiana, richiede anche una spiegazione".
OP/CARITÀ:MIGRANTI/HAMAO VIS 20040514 (990)

AI VESCOVI AMERICANI: SANTITÀ, CONVERSIONE, PENITENZA


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2004 (VIS). Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto questa mattina i Vescovi delle Diocesi della California, del Nevada e delle Hawai (Stati Uniti d'America), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum" e, nel suo discorso, ha continuato le riflessioni sul "munus sanctificandi" del Vescovo.

"Come Vescovi dovete essere in prima linea in questo itinerario spirituale di santificazione" - ha detto Giovanni Paolo II - "Il vostro Ministero Episcopale di servizio ecclesiale, contraddistinto dalla ricerca personale della santità e dalla vocazione alla santificazione degli altri, è partecipazione del ministero di Gesù volta all'edificazione della sua Chiesa. Il vostro Ministero esige un modello di vita che inequivocabilmente respinga la tentazione all'ostentazione, al carrierismo, al ricorso a modelli secolari di leadership, e richiede che voi testimoniate la 'kenosis' di Cristo, nella carità pastorale, nell'umiltà e nella semplicità di vita".

Giovanni Paolo II ha affermato: "Il coraggio di affrontare la crisi della perdita del senso del peccato, verso la quale ho messo in guardia l'intera Chiesa all'inizio del mio Pontificato, è una questione alla quale dobbiamo dedicare la nostra attenzione con particolare urgenza. Mentre gli effetti del peccato abbondano - cupidigia, disonestà e corruzione, rottura rapporti personali, sfruttamento delle persone, pornografia e violenza - l'ammissione di peccato individuale si affievolisce sempre più. Al suo posto è sorta una disturbante cultura del biasimo e della litigiosità che parla più della vendetta che della giustizia e non riconoscere che in ogni uomo e donna c'è una ferita che, alla luce della fede, chiamiamo peccato originale".

"Il peccato è parte integrante della verità sulla persona umana. Riconoscersi peccatori è il primo ed essenziale passo per ritornare all'amore guaritore di Dio. Vista la realtà, dovere del Vescovo è quello di indicare la triste e distruttiva presenza del peccato, negli individui e nelle comunità, il suo è infatti un servizio di speranza. (…) Annunciamo coraggiosamente che noi non siamo la somma totale delle nostre debolezze e fallimenti! Noi siamo la somma dell'amore del Padre per noi, e capaci di divenire l'immagine del Suo Figlio!".

Successivamente il Santo Padre, riferendosi alla "metanoia", illustrata della Parabola del Figliol Prodigo, ha affermato: "Il figliol prodigo è in un certo senso ogni uomo e ogni donna. Tutti possiamo essere tentati di separarci dal Padre e perciò soffrire la perdita della dignità, l'umiliazione e la vergogna, ma ugualmente tutti noi possiamo avere l'ardire di volgere le spalle al Padre che ci abbraccia con amore il quale trascende anche la giustizia e si manifesta come misericordia".

Il Papa ha dedicato le osservazioni conclusive del suo discorso al Sacramento della Penitenza "divinamente istituito" e "'l'unico modo ordinario grazie al quale i fedeli si riconciliano con Dio e con la Chiesa'. Sebbene non si possa negare che il profondo potere di questo Sacramento sia attualmente spesso considerato con indifferenza, è anche il caso che i giovani in particolare, prontamente testimonino le grazie ed i benefici trasformatori che tale Sacramento ci concede. Rafforzati da questo incoraggiante messaggio, mi appello nuovamente a voi ed ai vostri sacerdoti: armatevi con più fiducia, creatività e perseveranza nel presentare il Sacramento della Penitenza e fate che le persone lo apprezzino".

"Come Vescovi, è particolarmente importante che voi ricorriate frequentemente al Sacramento della Riconciliazione per ottenere il dono di quella misericordia della quale voi siete stati fatti ministri".
AL/SANTITÀ:CONVERSIONE:PENITENZA/USA VIS 20040514 (560)
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