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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 29 settembre 2004

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Anuar Battisti, finora Vescovo di Toledo (Brasile), Arcivescovo Metropolita di Maringá (superficie: 6.325; popolazione: 582.191; cattolici: 403.369; sacerdoti: 59; religiosi: 158; diaconi permanenti: 13), Brasile. L'Arcivescovo eletto è nato a Lajeado (Brasile) nel 1953, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1980 e la consacrazione episcopale nel 1998.

- Il Vescovo Vincent Barwa, finora Vescovo di Purnea (India), Ausiliare dell'Arcidiocesi di Ranchi (superficie: 5.299; popolazione: 2.796.892; cattolici: 115.201; sacerdoti: 183; religiosi: 945), India.
NER:NEA/.../BATTISTI:BARWA VIS 20040929 (90)

MEZZI COMUNICAZIONE AL SERVIZIO COMPRENSIONE FRA I POPOLI


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2004 (VIS). L'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha annunciato che il tema scelto dal Santo Padre Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2005 è il seguente: "I mezzi di comunicazione al servizio della comprensione tra i popoli".

L'annuncio del tema avviene il 29 settembre, Festa degli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele, quest'ultimo designato Patrono di quanti lavorano nella radio.

In un Comunicato l'Arcivescovo Foley scrive: "Il tema scelto dal Santo Padre riflette il suo desiderio che i media contribuiscano ad un dialogo autentico e ad una reciproca conoscenza tra i popoli, conducendo alla comprensione, alla giustizia e ad una pace duratura". Fra le responsabilità del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali è la preparazione dei materiali di studio sul tema prescelto, successivamente sottoposti all'attenzione delle Conferenze Episcopali.

"La Giornata Mondiale delle Comunicazioni" - sottolinea l'Arcivescovo Foley - "l'unica celebrazione mondiale voluta dal Concilio Vaticano II (Inter mirifica, 1963), è celebrata in quasi tutti i Paesi, per decisione dei Vescovi del mondo, la domenica che precede la Pentecoste (nel 2005, l'8 maggio)".

"Tradizionalmente" - scrive ancora l'Arcivescovo Foley nel Comunicato - "il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale viene reso pubblico il 24 gennaio, giorno dedicato alla memoria di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti. Le Conferenze Episcopali e gli Uffici diocesani hanno così il tempo per preparare il materiale necessario alle celebrazioni nazionali e locali".
CON-CS/GIORNATA MONDIALE COMUNICAZIONI/FOLEY VIS 20040929 (250)

GIORNATA MONDIALE MALATO: "CRISTO, SPERANZA PER L'AFRICA"


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2004 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà l'11 febbraio prossimo, presso il Santuario di Maria Regina degli Apostoli, a Yaoundé, (Camerun), sul tema: "Cristo, speranza per l'Africa".

Nel Messaggio, datato 8 settembre, il Papa scrive: "I conflitti e le guerre che travagliano non poche regioni africane rendono più difficili gli interventi volti a prevenire e curare" le tante malattie che devastano il Continente.

"Esorto" - scrive ancora il Pontefice - "coloro che ne hanno la possibilità a non cessare di impegnarsi a fondo per porre fine a simili tragedie. Ricordo poi ai responsabili del commercio di armi quanto ho scritto: 'Coloro che alimentano le guerre in Africa mediante il traffico di armi sono complici di odiosi crimini contro l'umanità'".

Riferendosi al dramma dell'Aids, Giovanni Paolo II ricorda che per combattere tale patologia "in modo responsabile, occorre accrescerne la prevenzione mediante l'educazione al rispetto del valore sacro della vita e la formazione alla pratica corretta della sessualità". Al riguardo il Santo Padre sottolinea che le infezioni da contagio per via sessuale "possono essere evitate soprattutto mediante una condotta responsabile e l'osservanza della virtù della castità".

Il Papa ribadisce inoltre il dovere dei governi e delle autorità civili di fornire corrette informazioni riguardo a questa malattia e di dedicare risorse sufficienti all'educazione dei giovani ed alla cura della salute. "Un plauso convinto" - scrive il Santo Padre - "va alle industrie farmaceutiche che si impegnano a tenere bassi i costi dei medicinali utili nella cura dell'Aids. (...) Vorrei, in particolare, ricordare qui con ammirazione i tanti operatori sanitari, gli assistenti religiosi e i volontari che, da buoni Samaritani, spendono la vita accanto alle vittime dell'Aids e si prendono cura dei loro familiari".

"L'annuale celebrazione della Giornata Mondiale del Malato" - scrive ancora Giovanni Paolo II - "offre a tutti la possibilità di comprendere meglio l'importanza della pastorale della salute. (...) È proprio nel momento della malattia che si pone con più urgenza il bisogno di trovare risposte adeguate alle questioni ultime riguardanti la vita dell'uomo: le questioni sul senso del dolore, della sofferenza e della stessa morte, considerata non soltanto come un enigma con cui faticosamente confrontarsi, ma come mistero in cui Cristo incorpora a Sé la nostra esistenza".
MESS/GIORNATA MONDIALE MALATO/... VIS 20040929 (400)

CERCARE CONTINUAMENTE CRISTO SULLE VIE DELLA FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2004 (VIS). Tema della catechesi del Santo Padre Giovanni Paolo II per l'Udienza Generale di oggi tenutasi in Piazza San Pietro, è stato il Salmo 44: "Le nozze del Re", carme in onore di un sovrano ebraico, composto da uno scriba di corte.

Giovanni Paolo II ha spiegato che la tradizione giudaica ha trasformato il testo, il cui protagonista è un re ebraico, in "un canto al re Messia" e la tradizione cristiana ha riletto "il Salmo in chiave cristologia e, per la presenza della regina, anche in prospettiva mariologica".

"Il profilo dello sposo regale è tracciato in modo solenne, col ricorso a tutto l'apparato di una scena di corte". - ha detto ancora il Santo Padre - "A questo punto, vorremmo sottolineare due elementi. Innanzitutto la bellezza dello sposo, segno di uno splendore interiore e della benedizione divina: 'Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo'. Proprio sulla base di questo versetto la tradizione cristiana raffigurò il Cristo in forma di uomo perfetto e affascinante. In un mondo spesso segnato da bruttezze e brutture questa immagine è un invito a ritrovare la 'via pulchritudinis' nella fede, nella teologia e nella vita sociale per ascendere alla bellezza divina".

Il Santo Padre ha proseguito affermando: "La bellezza, però, non è fine a se stessa. La seconda nota che vorremmo proporre riguarda proprio l'incontro tra bellezza e giustizia. (...) La bellezza si deve coniugare con la bontà e la santità di vita così da far risplendere nel mondo il volto luminoso di Dio buono, mirabile e giusto".

"Certo è che" - ha concluso il Pontefice - "la 'Lettera agli Ebrei', applicando il Salmo a Cristo, non ha esitazione nel riconoscere la divinità piena e non meramente simbolica al Figlio entrato nella sua gloria".

Al termine dell'Udienza, dando il benvenuto ai suoi connazionali, il Papa ha rivolto parole di saluto in particolare ai partecipanti al pellegrinaggio di "Solidarnosc" ed ha detto: "Questo movimento, nato in terra polacca, aprì le porte della libertà in molti paesi d'Europa. Mi rallegro perché lo spirito di 'Solidarnosc' continua ad unire nella nostra Patria così tante persone. Auspico che questo sano spirito penetri anche l'Europa unita. Benedico tutti di cuore. Dio vi sia propizio!".
AG/SALMO 44/... VIS 20040929 (380)

GIOIA DEL PAPA LIBERAZIONE VOLONTARIE ITALIANE IN IRAQ


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2004 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in una dichiarazione rilasciata ieri sera ai giornalisti, a seguito della liberazione in Iraq delle due volontarie italiane Simona Pari e Simona Torretta sequestrate il 7 settembre scorso, ha detto: "Il Papa ha appreso con grande gioia la notizia della liberazione delle due volontarie italiane. Il suo pensiero è andato anche alle famiglie e, con esse e con tutte le persone di buona volontà, ringrazia Dio per questo gesto di umanità".
OP/RILASCIO ITALIANE IRAQ/NAVARRO-VALLS VIS 20040929 (100)

AMORE E VERITÀ DUE POLI MISSIONE AFFIDATA SUCCESSORI PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, il Cardinale Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio, ha presieduto la Santa Messa in suffragio dei Sommi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo I. I due temi centrali dell'omelia, amore e verità, sono stati definiti dal Cardinale Ratzinger come "i due poli della missione affidata ai successori di San Pietro".

"Pascere il gregge di Cristo ed amare il Signore" "sono la stessa cosa. È l'amore di Cristo, che guida le pecore sulla retta strada e costruisce la Chiesa." - ha affermato il Decano del Collegio Cardinalizio e, riferendosi a Papa Paolo VI, ha ricordato che: "Questa fu la sua visione del Concilio, la sua visione anche del Primato: noi tutti ai piedi di Cristo, per essere servi di Cristo, per servire il Vangelo: L'essenza del cristianesimo è Cristo - non una dottrina, ma una persona, ed evangelizzare è guidare all'amicizia con Cristo - alla comunione d'amore col Signore, che è la vera luce della nostra vita".

Il Primato, ha proseguito il Cardinale Ratzinger "nella sua intima essenza non è un esercizio di potere, ma è 'portare il peso degli altri', è responsabilità dell'amore. L'amore è proprio il contrario dell'indifferenza nei confronti dell'altro. (...) L'amore di Cristo è amore per i poveri, per i sofferenti. Sappiamo bene come i nostri Papi fossero impegnati con forza contro l'ingiustizia, per i diritti degli oppressi, quelli senza potere".

"L'amore sarebbe cieco senza la verità" - ha detto infine il Cardinale Ratzinger - L'indefettibilità della fede di Pietro è basata sulla preghiera di Gesù, il Figlio di Dio: 'Ho pregato per te, che non venga meno la tua fede'. Questa preghiera di Gesù è il fondamento sicuro della funzione di Pietro per tutti i secoli e l'orazione dopo la comunione può giustamente dire che i Sommi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo I hanno 'con coraggio apostolico' confermato i loro fratelli. In un tempo dove vediamo come Satana 'vaglia come il grano' i discepoli di Cristo, la fede imperturbabile dei Papi fu visibilmente la roccia sulla quale sta la Chiesa".
.../MESSA DEFUNTI PONTEFICI/RATZINGER VIS 20040929 (30)
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