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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 30 settembre 2004

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2004 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Dominique Nguyên Chu Trinh, Vescovo di Xuân Lôc (superficie: 8.414; popolazione: 3.034.920; cattolici: 954.368; sacerdoti: 329; religiosi: 1.580), Viêt Nam. Il Vescovo eletto è nato a Phu Nhai, Xuan Truong, Nam Dinh (Viêt Nam), nel 1940 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1966. Finora è stato Parroco della Cattedrale e Vicario Generale della medesima Diocesi. Succede al Vescovo Paul Marie Nguyên Min Nhât, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Coadiutore della Diocesi di Palmerston North (Nuova Zelanda), presentata dal Vescovo Owen John Dolan, per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../CHU TRINH:MIN NHÂT:DOLAN VIS 20040930 (130)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2004 (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate sei Presuli della Conferenza Episcopale della Colombia in Visita "ad Limina":

- L'Arcivescovo Flavio Calle Zapata, di Ibagué.

- Il Vescovo Carlos Prada Sanmiguel, di Duitama-Sogamoso.

- Il Vescovo José Vicente Huertas Vargas, di Garagoa.

- Il Vescovo José Alberto Rozo Gutiérrez, S.M.M., Vicario Apostolico di Puerto Gaitán.

- Il Vescovo José de Jesús Quintero Diaz, Vicario Apostolico di Leticia.

- Il Vescovo José Gustavo Angel Ramírez, M.X.Y., Vicario Apostolico di Mitú.
AL/.../... VIS 20040930 (90)

DISCORSO ARCIVESCOVO LAJOLO LIX ASSEMBLEA GENERALE O.N.U.


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2004 (VIS). L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Segretario della Segreteria di Stato per i Rapporti con gli Stati, è intervenuto ieri al Dibattito Generale della LIX Sessione dell'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, ed ha ricordato che la Santa Sede interviene "per la prima volta dopo che la Risoluzione del 1° luglio scorso ha formalizzato e precisato i diritti e le prerogative del suo 'status' di Osservatore Permanente di cui essa gode dal 1964".

L'Arcivescovo Lajolo ha dedicato il suo intervento alla posizione della Santa Sede riguardo a diversi temi all'ordine del giorno dell'Assemblea Generale.

Relativamente al tema della povertà e dello sviluppo, il Segretario per i Rapporti con gli Stati ha affermato che esso "tocca il diritto alla sussistenza di centinaia di milioni di esseri umani, che sopravvivono - per quanto possono - al di sotto della soglia del necessario, e di decine di milioni di bambini denutriti ed ingiustamente privati del diritto di vivere. Per superare durevolmente tali disumane condizioni è necessario pervenire sotto l'egida dell'O.N.U. ad un sistema commerciale internazionale più flessibile e più giusto".

Riguardo al bene supremo della pace, l'Arcivescovo Lajolo ha ribadito la necessità del "disarmo completo e generale" ed ha affermato inoltre che: "Specificamente diversa certo è la problematica delle armi di distruzione di massa e di quelle convenzionali; ma le armi convenzionali hanno una loro feroce ed incessante attualità nei numerosi conflitti armati, che insanguinano il pianeta, e nel terrorismo".

Sul tema dei conflitti armati regionali, l'Arcivescovo ha detto che non si possono tacere il conflitto israelo-palestinese, il conflitto iracheno ed i conflitti in diversi Paesi dell'Africa.

"La Chiesa Cattolica" - ha affermato l'Arcivescovo in merito al Medio Oriente - "presente in Palestina da duemila anni, invita tutti a tralasciare, anzitutto, ogni azione atta a distruggere la fiducia e a dire generose parole di pace, a compiere coraggiosi gesti di pace. E, se la pace è frutto di giustizia, non si dimentichi anche che non v'è giustizia senza perdono. Sì, senza reciproco perdono. Certo, esso richiede un coraggio morale più grande che nell'uso delle armi".

In merito all'Iraq l'Arcivescovo Lajolo ha affermato: "La Santa Sede ritiene che ora si debba sostenere l'attuale Governo nel suo sforzo di riportare il Paese a normali condizioni di vita e ad un sistema politico sostanzialmente democratico e conforme ai valori delle sue tradizioni storiche".

Sottolineando come i Paesi africani quali il Sudan, la Somalia, i Paesi della Regione dei Grandi Laghi e la Costa d'Avorio sono "insanguinati da reciproche contese, ma ancor più da conflitti interni", l'Arcivescovo ha ribadito che: "Essi hanno bisogno dell'attiva solidarietà internazionale. Più specificamente, ed in maniera connaturale, potrà essere l'Unione Africana a far valere la sua autorità per portare tutte le parti legittimamente interessate intorno ad un tavolo di trattativa".

"Ho menzionato il tema del terrorismo" - ha proseguito il Segretario per i Rapporti con gli Stati - "È un fenomeno aberrante, del tutto indegno dell'uomo, che ha assunto ormai dimensioni planetarie: oggi nessuno Stato può presumere di esserne al sicuro. Per questo - fermo restando il diritto ed il dovere di ogni Stato di porre in atto ogni giusta misura per tutelare i propri cittadini e le proprie istituzioni - appare evidente che non con una politica improntata al principio dell'unilateralità, ma solo con una impegnata concertazione plurilaterale, nel rispetto del 'ius gentius' ci si potrà opporre ad esso efficacemente".

Le riflessioni conclusive dell'intervento dell'Arcivescovo Lajolo sono state dedicate al tema dei diritti umani fondamentali, il diritto alla vita e alla libertà di religione. "In realtà" - ha affermato l'Arcivescovo - "tali diritti fondamentali dell'uomo stanno e cadono insieme. E l'uomo sta e cade con essi. Per questo - ad avviso della Santa Sede - si impone di tutelarli con ogni cura ed in ogni ambito. Perché ciò avvenga un pericolo in particolare deve essere evitato, che oggi si manifesta in diversi ambienti di diversi Paesi. È l'idea che i diritti fondamentali dell'uomo, quali sanciti nella predetta Dichiarazione Universale, siano espressione di una determinata cultura e pertanto molto relativi".
DELSS/ASSEMBELA GENERALE/ONU:LAJOLO VIS 20040930 (670)

CARDINALE TOMKO CONGRESSO EUCARISTICO MESSICO


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2004 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo della Lettera, redatta in latino e datata 6 agosto, con la quale il Santo Padre Giovanni Paolo II nomina il Cardinale Jozef Tomko, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici, Legato Pontificio alle celebrazioni conclusive del XLVIII Congresso Eucaristico Internazionale, in programma a Guadalajara dal 10 al 17 ottobre prossimo.

Il Cardinale Tomko sarà accompagnato da una Missione composta dal Monsignore Leopoldo González González, dell'Arcidiocesi di Guadalajara, Membro del Consiglio
Direttivo dell'Università "Valle de Atemajac" di Zapopan (Jalisco); dal Monsignor Luis Miguel Muñoz Cárdaba, Segretario della Nunziatura Apostolica in Messico; dal Padre Víctor Antonio García, M.Sp.S., Rettore della Chiesa di San Filippo in Città del Messico e dal Dottor Cav. Jesús Carlos Camarena Martínez, dell'Arcidiocesi di Guadalajara.

Nominato Legato Pontificio il 3 luglio 2004, il Cardinale Tomko sarà in Messico a partire dal 5 ottobre, per partecipare al Simposio Teologico sull'Eucaristia in programma dal 6 all'8 ottobre, che precede la celebrazione del Congresso Eucaristico Internazionale.
GPII-LETTERA/CONGRESSO EUCARISTICO/TOMKO VIS 20040930 (180)

AFFETTUOSO AUGURIO DI PROSPERITÀ E DI PACE POPOLO RUMENO


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2004 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto il Presidente di Romania, Signor Ion Iliescu, venuto in visita a Roma per inaugurare, nel pomeriggio di oggi, una mostra ai Musei Vaticani dal titolo: "Stefano il Grande, ponte fra l'Oriente e l'Occidente".

Giovanni Paolo II ha detto che questo incontro gli ha offerto "l'opportunità di ricordare con commozione e riconoscenza la memorabile visita" compiuta in Romania nel 1999. "Pellegrino di fede e di speranza, sono stato accolto con calore ed entusiasmo da Lei e dalle Autorità statali, da Sua Beatitudine il Patriarca Teoctist e da tutto il popolo della venerabile Chiesa Ortodossa di Romania. Un abbraccio particolarmente fraterno ricevetti dai Vescovi e dalle dilette Comunità cattoliche, di rito sia bizantino che latino".

Il Santo Padre ha formulato al Presidente, ai suoi collaboratori e all'intera Nazione rumena "un affettuoso augurio di prosperità e di pace".
AC/PRESIDENTE ROMANIA/ILIESCU VIS 20040930 (160)

CONTINUARE A PROMUOVERE DIALOGO E TOLLERANZA IN PAKISTAN


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2004 (VIS). "Saluto cordialmente Lei e i Suoi collaboratori in visita in Vaticano e La ringrazio per i gentili sentimenti espressi a nome del popolo della Sua Nazione", ha detto Giovanni Paolo II al Presidente del Pakistan, Signor Pervez Musharraf, nel corso dell'udienza di questa mattina.

"In questi tempi di tumulti e violenze" - ha proseguito il Pontefice - "incoraggio Lei ed i Suoi connazionali a continuare a promuovere nella vostra regione uno spirito di dialogo e tolleranza. Solo riconoscendo la necessità della reciproca comprensione fra i popoli, mediante un dialogo sincero ed aperto, il mondo potrà conseguire la giustizia ed una vera pace. Su di lei e su tutto il popolo pachistano di cuore invoco le abbondanti benedizioni di Dio Onnipotente".
AC/PRESIDENTE PAKISTAN MUSHARRAF/... VIS 20040930 (140)

COLOMBIA: PROCLAMARE GIUSTIZIA, VERITÀ, FEDELTÀ, AMORE


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Presuli delle Province Ecclesiastiche di Bogotá, Bucaramanga, Ibagué, Nueva Pamplona, Tunja e di Villavicencio, recentemente eretta, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

Il Papa ha affermato che i Vescovi contano "su fattori decisivi per compiere l'opera di evangelizzazione, come il crescente numero di vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, i numerosi Istituti religiosi e l'esistenza di tanti centri di studio e formazione. Tutto ciò manifesta la profondità raggiunta dalla fede cristiana nel Paese e il dinamismo dell'impegno apostolico".

Riferendosi "al crescente deterioramento del senso morale" constatato dai Presuli colombiani, il Santo Padre ha affermato che esso "manifestandosi sotto diverse forme interessa molteplici settori della vita personale, familiare e sociale, mina l'importanza intrinseca di una condotta moralmente retta e pone in serio pericolo la autenticità stessa della fede. (...) È un fenomeno dovuto in parte a ideologie che negano all'essere umano la capacità di conoscere con chiarezza il bene e di metterlo in pratica. (...) È quindi una sfida di grande importanza disporre di linee di azione pastorale che abbiano come modello Gesù".

"Proclamare la giustizia, la verità, la fedeltà e l'amore per il prossimo, in tutte le sue implicazioni concrete" - ha ribadito il Pontefice - "fa parte dell'annuncio evangelico nella sua globalità. (...) Questo insegnamento integro ed in piena sintonia con la dottrina morale della Chiesa, sarà molto più proficuo se unito all'esempio personale, alla presenza costante e all'infaticabile impegno".

"Assumere le proprie responsabilità è requisito indispensabile per affermare la vera dignità della persona, ciò che genera la pace interiore", una pace "che si estende anche all'ambiente sociale e, in particolare, alle istituzioni, quando queste, fondate sull'autentico spirito di servizio al bene comune, poggiano su criteri di uguaglianza, giustizia, onestà e verità".

Giovanni Paolo II ha ribadito: "La necessità di una iniziazione cristiana organizzata, adattata alle condizioni culturali del nostro tempo e di ogni luogo, (...) che si converte in priorità, soprattutto laddove l'ambiente sociale è sfavorevole alla crescita della fede o mancano le strutture per trasmetterla e svilupparla, come la famiglia, la scuola o la stessa comunità cristiana".

Prima di concludere il suo discorso, il Santo Padre ha incoraggiato i Presuli a non perdere la speranza di fronte alla "difficile situazione nella quale si trova la Colombia" per i continui "attentati alla vita, alla libertà e alla dignità delle persone", e per l'aumento dei sequestri che "dimostra ancora una volta la perversione alla quale può arrivare la bassezza umana quando, in aree di interessi occulti, si perde la dimensione morale e non si riconoscono né rispettano i diritti fondamentali dell'uomo. In Colombia, molti di questi mali trovano la loro origine nel narcotraffico, con ramificazioni in molti settori, che affligge da anni la Nazione con incalcolabili conseguenze negative in tutti gli ambiti della vita sociale".

"Davanti a tali fatti" - ha concluso il Pontefice - "condivido il vostro dolore e apprezzo i tanti sforzi compiuti per sconfiggere la violenza, eliminare le sue cause e attenuare i suoi effetti, per soccorrere le vittime, incoraggiando instancabilmente coloro che desiderano abbandonare il linguaggio delle armi ed imboccare la strada del dialogo pacifico".
AL/.../COLOMBIA VIS 20040930 (540)
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