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giovedì 17 febbraio 2005

LETTERA APOSTOLICA SUI MEZZI DI COMUNICAZIONE SOCIALE

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2005 (VIS). Lunedì 21 febbraio, alle ore 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, presiederà la Conferenza Stampa di presentazione della Lettera Apostolica del Santo Padre Giovanni Paolo II "Il rapido sviluppo", sui mezzi di comunicazione sociale. Alla Conferenza Stampa interverranno anche il Vescovo Renato Boccardo, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ed il Dottor Comm. Angelo Scelzo, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
OP/LETTERA APOSTOLICA:MEDIA/FOLEY VIS 20050217 (80)

QUALITÀ DELLA VITA ED ETICA DELLA SALUTE

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2005 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha presentato la XI Assemblea della Pontificia Accademia per la Vita, in programma dal 21 al 23 febbraio, sul tema: "Qualità della vita ed etica della salute".

Il Vescovo Sgreccia ha precisato che finalità dell'Assemblea "è quella di compiere un discernimento intorno a due concetti di grande attualità e pregnanza: quello di 'qualità di vita' e quello di 'salute'" e successivamente ha affermato: "Le società sviluppate spingono verso il raggiungimento del migliore livello di qualità di vita e le organizzazioni internazionali intendono assicurare il migliore livello di salute. (...) Che cosa si intenda esattamente con l'espressione 'qualità di vita' non è ancora chiaro al grande pubblico e forse neppure ai politici stessi".

Nella definizione del concetto di "qualità di vita", il Presidente della Pontificia Accademia ha precisato che esistono diversi parametri: medico-sanitario, socio-economico, con una maggiore disponibilità di beni di consumo rispetto al passato, ed una qualità della vita in senso ecologico. Accanto a queste accezioni, ha fatto notare il Vescovo Sgreccia, "è emerso un altro significato ben diverso, di carattere spiccatamente riduttivo", quando "si afferma che ove non esista un accettabile livello di qualità di vita, la vita stessa perde di valore e non merita di essere vissuta. (...) In questa prospettiva il termine 'qualità' di vita assume un carattere oppositivo a quello di 'sacralità di vita': in sostanza, si assolutizza la qualità e si relativizza la sacralità".

Anche per quanto attiene alla definizione del termine "salute", ha sottolineato il Vescovo Sgreccia, esistono problemi, ed ha affermato che : "Quantunque la salute non rappresenti il bene ultimo della persona, essa costituisce comunque un bene molto importante che esige il dovere morale di conservarla, sostenerla e recuperarla. (...) Da quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come 'completo benessere di natura fisica, psichica e sociale', questo valore è diventato utopico e mitico, inducendo un concetto di benessere edonistico e, talvolta, con significati perfino letali. Basti pensare al fatto che, a motivo della salute della donna, è stato legalizzato l'aborto". Infine il Vescovo Sgreccia ha posto i seguenti interrogativi: "Fin dove arriva, allora, il cosiddetto 'diritto alla salute'? Esiste un diritto alla salute 'a tutti i costi'? O esiste piuttosto un diritto alle cure?".

Il Dr. Jean-Marie Le Méné, Magistrato e Membro della Pontificia Accademia, ha dedicato il suo intervento alla salute e alle cure sanitarie, sia nei paesi ricchi, dove la domanda di salute "si è evoluta verso una domanda di benessere" e le spese mediche sono sempre più elevate e mal regolate dal mercato, e nei paesi poveri, dove "la gestione della salute è penalizzata da una situazione inadeguata".

Nei paesi ricchi, ha rilevato il Dr. Le Méné "sono promossi nuovi bisogni", e sovente essi "obbediscono al solo criterio del desiderio" - il desiderio di avere - o di non avere - un figlio, di essere belli, attraenti, per sempre giovani. Tali desideri, ha fatto osservare il Dr. Le Méné, hanno portato alle tecniche di procreazione assistita per coloro che desiderano ma non possono avere figli, ad aborti per i bambini indesiderati, a tecniche per sopprimere i bambini, non ancora nati, che non sono normali, come misura di prevenzione dell'handicap, alle tecniche di clonazione terapeutica per coloro che sono alla ricerca dell'eterna giovinezza.

"La salute dei paesi in via di sviluppo" - ha aggiunto il Dr. Le Méné - "è vittima delle ideologie" e di "piraterie", quali "la pirateria biologica: la privatizzazione del patrimonio biologico dei paesi del sud" e la "pirateria giuridica: i tentativi all'O.N.U. di autorizzare la clonazione (...) anche se la maggioranza dei paesi presenti era per l'interdizione generale".

Il Professor Maurizio P. Faggioni, teologo, ha segnalato che la salute: "non è semplice assenza di malattia, ma è armonia e integrazione di tutte le energie personali, fisiche, psichiche e spirituali, verso il progetto vitale proprio di ciascuno".

"Il diritto alla salute" - ha proseguito il Prof. Faggioni - "non è limitato a coloro che godono di standard di vita prefissati, ma deriva dal diritto alla vita, diritto che è radicato in ogni persona umana. (...) Mentre emergono con insistenza correnti di opinione che stimano il valore della vita di ciascuno e il diritto di accedere alla cure in modo proporzionale alla qualità attuale o potenziale delle rispettive esistenze, la morale cattolica annuncia profeticamente il valore di ogni vita umana e il dovere di prendersi cura dell'altro, dovere che è tanto più significativo quanto più risponde all'appello delle vite più semplici, più povere, più indifese".

Il Dottor Manfred Lütz, neurologo e psichiatra, ha affermato a sua volta che: "Noi viviamo nell'era dell'esistenza reale della religione della salute. (...) La salute, il bene, come quasi tutto nella nostra società, è visto come un prodotto che può essere fabbricato".

"Se la salute rappresenta il massimo valore" - ha proseguito il Dottor Lütz - "allora l'uomo sano è anche il vero uomo. E chi non è sano, e soprattutto, chi non può ritornare sano, allora diventa tacitamente un uomo di seconda o terza classe".

Il Dr. Lütz ha posto in rilievo poi che: "La salvezza, secondo la convinzione cristiana, non si trova primariamente nella cosiddetta buona salute, ma piuttosto in situazioni limite dell'esistenza umana, situazioni che vengono disprezzate dalla religione della salute come realtà da evitare o deficit da eliminare. Proprio nell'handicap, nella malattia, nel dolore, nella vecchiaia, nel morire e nella morte si può, invece, percepire la verità della vita in modo più chiaro e massiccio che nello scorrere del tempo senza disturbi importanti".
OP/QUALITÀ VITA/SGRECCIA VIS 20050217 (720)
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