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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 30 marzo 2005

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Daniel J. Bohan, finora Ausiliare di Toronto (Canada), Arcivescovo Metropolita di Regina (superficie: 151.375; popolazione:. 448.000; cattolici: 126.000; sacerdoti: 100; religiosi: 145; diaconi permanenti: 3), Canada. L'Arcivescovo eletto succede all'Arcivescovo Peter Joseph Mallon, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Gabriel Charles Palmer-Buckle, finora Vescovo di Koforidua (Ghana), Arcivescovo Metropolita di Accra (superficie: 3.255; popolazione: 3.112.500; cattolici: 139.000; sacerdoti: 105; religiosi: 147), Ghana. L'Arcivescovo eletto succede all'Arcivescovo Dominic Kodwo Andoh, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni centrali dell'Anno giubilare Straordinario della Diocesi di Le Puy-en-Velay (Francia), che avranno luogo i 29 maggio nella Basilica Cattedrale di Notre Dame du Puy.

- Ha nominato il Vescovo José Francisco Rezende Dias, finora Ausiliare di Pouso Alegre (Brasile), Vescovo di Duque de Caxias (superficie: 499; popolazione: 1.235.626; cattolici: 976.000; sacerdoti: 34; religiosi: 92; diaconi permanenti: 3), Brasile. Il Vescovo Rezende Dias succede al Vescovo Mauro Morelli, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

Lunedì 28 marzo è stato reso noto che il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Nice (Francia), presentata dal Vescovo Jean Bonfils, S.M.A., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Louis Sankalé, finora Coadiutore della medesima sede.

Giovedì 24 marzo è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Domenico Sigalini, finora Vice-Assistente Ecclesiastico Generale dell'Azione Cattolica Italiana, Vescovo di Palestrina (superficie: 418; popolazione: 88.000; cattolici: 87.000; sacerdoti: 82; religiosi: 221), Italia. Il Vescovo eletto, nato a Dello (Brescia), nel 1942 ed ordinato sacerdote nel 1966, succede al Vescovo Eduardo Davino, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Sacerdote Joaquim Justino Carreira, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Paulo (superficie: 1.645; popolazione: 8.950.800; cattolici: 6.713.100; sacerdoti: 838; religiosi: 3.240; diaconi permanenti: 3), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1950 nella Diocesi di Leiria-Fátima (Portogallo) ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Dal 2002 è Vicario episcopale per la zona della città di Itu (Brasile).
NER:RE:NA:NEA/.../... VIS 20050330 (430)

LENTA CONVALESCENZA SANTO PADRE E SONDINO NASOGASTRICO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2005 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato la dichiarazione che segue relativa alle condizioni di salute del Santo Padre Giovanni Paolo II:

"Il Santo Padre continua la sua lenta e progressiva convalescenza".

"Il Papa trascorre molte ore della giornata in poltrona, celebra la Santa Messa nella sua Cappella privata ed è in contatto di lavoro con i suoi Collaboratori, seguendo direttamente l'attività della Santa Sede e la vita della Chiesa".

"Per migliorare l'apporto calorico e favorire un valido recupero delle forze, è stata iniziata la nutrizione enterale mediante il posizionamento di un sondino nasogastrico".
"Le udienze pubbliche restano ancora sospese".

"L'assistenza sanitaria è garantita dal personale della Direzione di Sanità ed Igiene dello Stato della Città del Vaticano, sotto la direzione del Dottor Renato Buzzonetti, Medico personale del Santo Padre".
OP/PAPA:CONDIZIONI SALUTE/NAVARRO-VALLS VIS 20050330 (160)

IL PAPA BENEDICE I FEDELI DALLA FINESTRA DEL SUO STUDIO


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2005 (VIS). Poco dopo le undici il Santo Padre Giovanni Paolo II è apparso per circa quattro minuti alla finestra del suo studio e, rimanendo in silenzio, è stato salutato ed acclamato dalle migliaia di pellegrini che affollavano Piazza San Pietro, il giorno in cui tradizionalmente si tiene l'Udienza Generale. Un Lettore ha letto alcune frasi di saluto in lingua italiana, tedesca e polacca ed al termine il Papa ha impartito la sua benedizione.

"Saluto i pellegrini di lingua italiana" si legge nel Messaggio del Pontefice - "in particolare i ragazzi e le ragazze della Diocesi di Milano, venuti presso la tomba di Pietro per esprimere la loro fede in Cristo morto e risorto. Carissimi, l'amicizia con Gesù, nostro Redentore, illumini sempre la vostra vita! Rimanete uniti a Lui, mediante l'ascolto della sua Parola e l'attiva partecipazione alla Mensa eucaristica. Siate suoi fedeli testimoni, specialmente in mezzo ai vostri coetanei. A tutti rinnovo con affetto gli auguri pasquali".

Ai fedeli di lingua tedesca il Papa ha rivolto i saluti pasquali con queste parole: "Che la gioia del Risorto sia sempre con voi!".

Il Papa, tramite il lettore, ha ringraziato i connazionali polacchi "per la presenza, per le espressioni di benevolenza e per l'accompagnamento nella preghiera. Con gratitudine penso a tutti i connazionali nel Paese e all'estero. Di cuore benedico tutti".
GPII-APPARIZIONE FINESTRA/MESSAGGIO/... VIS 20050330 (230)

PASQUA RISURREZIONE: SIGNORE INSEGNACI PAROLE E GESTI DI PACE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2005 (VIS). Poco dopo mezzogiorno, il Santo Padre Giovanni Paolo II è apparso alla finestra del suo studio per il tradizionale Messaggio pasquale e la Benedizione "Urbi et Orbi", accolto dall'entusiasmo degli 80.000 fedeli che affollavano Piazza San Pietro, Via della Conciliazione e le strade adiacenti. Il Papa non ha parlato ma ha fatto cenni di saluto ed ha benedetto la folla che lo ha applaudito ed acclamato.

Per la prima volta nei suoi quasi 27 anni di Pontificato, il Papa ancora convalescente dall'operazione di tracheotomia del 24 febbraio scorso, non ha presieduto la Santa Messa della Pasqua di Risurrezione del Signore. La Liturgia è stata presieduta alle 10.30, dal cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, sul sagrato della Basilica di San Pietro, ornato da migliaia di fiori multicolori giunti dai Paesi Bassi. Il Cardinale Sodano ha letto il Messaggio del Papa e la Benedizione "Urbi et Orbi", mentre Giovanni Paolo II seguiva la cerimonia dalla finestra del suo studio.

Il tema del Messaggio del Santo Padre per la Pasqua di quest'anno è stato tratto dalla Lettera Apostolica "Mane nobiscum Domine", pubblicato l'8 ottobre 2004 per l'inizio dell'Anno dell'Eucaristia. Proprio come i due discepoli di Emmaus che invitarono il misterioso Viandante, che non avevano riconosciuto, a restare con loro, il Papa scrive: "Anche noi oggi, Pasqua di Risurrezione, con tutti i cristiani del mondo ripetiamo: Gesù, crocifisso e risorto, rimani con noi! Resta con noi, amico fedele e sicuro sostegno dell'umanità in cammino sulle strade del tempo! (...) Tu, Pane di vita eterna, nutri l'uomo affamato di verità, di libertà, di giustizia e di pace".

"Rimani con noi, Parola vivente del Padre, ed insegnaci parole e gesti di pace: pace per la terra consacrata dal tuo sangue e intrisa del sangue di tante vittime innocenti; pace per i Paesi del Medio Oriente e dell'Africa, dove pure tanto sangue continua ad essere versato; pace per tutta l'umanità, su cui sempre incombe il pericolo di guerre fratricide. Rimani con noi, Pane di vita eterna, spezzato e distribuito ai commensali: dà anche a noi la forza di una solidarietà generosa verso le moltitudini che, ancor oggi, soffrono e muoiono di miseria e di fame, decimate da epidemie letali o prostrate da immani catastrofi naturali".

"Anche noi, uomini e donne del terzo millennio, abbiamo bisogno di Te, Signore risorto! Rimani con noi ora e fino alla fine dei tempi. Fa' che il progresso materiale dei popoli non offuschi mai i valori spirituali che sono l'anima della loro civiltà. Sostienici, Ti preghiamo, nel nostro cammino. In Te noi crediamo, in Te speriamo, perché Tu solo hai parole di vita eterna. Mane nobiscum, Domine! Alleluia!".

Al termine della Messa, un diacono ha annunciato che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha concesso la Benedizione Apostolica e l'indulgenza plenaria a tutti i partecipanti alla Liturgia odierna, nell'osservanza delle condizioni previste. "Che il Signore preservi il Papa per lungo tempo nella guida della Chiesa" - ha pregato il diacono - "e conceda pace e unità alla Chiesa nel mondo".
GPII-SETTIMANA SANTA/PASQUA:URBI ET ORBI/... VIS 20050330 (520)

LUCE DI CRISTO RISORTO VINCE POTENZA TENEBRE DEL MALE


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2005 (VIS). Questa sera alla 20:00, nella Basilica Vaticana, il Cardinale Joseph Ratzinger con 24 Cardinali, ha presieduto a nome del Santo Padre la Liturgia della Veglia Pasquale, nel corso della quale cinque catecumeni provenienti da Italia, Giappone, Repubblica Democratica del Congo e Perù, hanno ricevuto i Sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia.

La cerimonia ha avuto inizio nell'Atrio della Basilica di San Pietro con la Benedizione del Fuoco e l'accensione del Cero Pasquale, seguita dalla processione in Basilica, dove i partecipanti hanno acceso le candele. Prima dell'inizio della Santa Veglia, il Cardinale Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio, ha letto un Messaggio del Santo Padre. "Grazie alla televisione" - scrive Giovanni Paolo II - "posso seguire dal mio appartamento la suggestiva Veglia pasquale". Salutando con affetto tutti i presenti, il Santo Padre ha "un pensiero speciale per i catecumeni che, durante questa santa Veglia, si apprestano a ricevere i sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia".

"Veramente straordinaria è questa Notte" - scrive ancora il Pontefice - "nella quale la luce sfolgorante di Cristo risorto vince in modo definitivo la potenza delle tenebre del male e della morte, e riaccende nei cuori dei credenti la speranza e la gioia. Carissimi, guidati dalla liturgia, preghiamo il Signore Gesù perché il mondo veda e riconosca che, grazie alla sua passione, morte e risurrezione, ciò che era distrutto si ricostruisce, ciò che era invecchiato si rinnova e tutto ritorna, più bello di prima, alla sua originaria integrità".

Nell'omelia il Cardinale Ratzinger ricorda che la Processione della Veglia di Pasqua, dietro la luce e verso la luce, simbolizza "il cammino dell'umanità, che nelle notti della storia cerca la luce, cerca il paradiso, cerca la vera vita, la riconciliazione tra le genti, tra cielo e terra, la pace universale".

Facendo riferimento all'accensione del cero pasquale, il Cardinale ha affermato: "Cristo è la luce; Cristo è via, verità e vita; seguendo Cristo, tenendo fisso lo sguardo del nostro cuore verso Cristo, troviamo la strada giusta. (...) Seguire Cristo significa innanzitutto essere attenti alla sua parola. (...) L'uomo non vive solo del pane o del denaro o della carriera, vive della parola di Dio, che ci corregge, ci rinnova, ci mostra i veri valori portanti del mondo e della società: la parola di Dio è la vera manna, il pane del cielo, che ci insegna la vita, l'essere uomini".

"Seguire Cristo" - ha detto ancora il Cardinale - "significa avere compassione per i sofferenti, avere un cuore per i poveri, significa anche avere il coraggio di difendere la fede contro le ideologie; avere fiducia nella Chiesa e nella sua interpretazione e concretizzazione della parole divina per le nostre circostanze attuali. Seguire Cristo implica amare la sua Chiesa, il suo corpo mistico. Camminando così accendiamo piccole luci nel mondo, rompiamo le tenebre della storia".
GPII-SETTIMANA SANTA/VEGLIA PASQUALE/RATZINGER VIS 20050330 (490)

VENERDÌ SANTO: PASSIONE DEL SIGNORE, VIA CRUCIS AL COLOSSEO


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2005 (VIS). Il Cardinale James F. Stafford, Penitenziere Maggiore, ha presieduto a nome di Giovanni Paolo II, la Celebrazione della Passione del Signore, nella Basilica di San Pietro. Come di consueto, il Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., Predicatore della Casa Pontificia, ha tenuto l'omelia. La Liturgia della Passione è proseguita con la Preghiera Universale e l'Adorazione della Santa Croce e si è conclusa con la Santa Comunione.

Padre Cantalamessa ha sottolineato che: "L'Eucaristia è il modo inventato da Dio per rimanere per sempre l'Emmanuele, il Dio-con-noi. Tale presenza non è una garanzia e una protezione solo per la Chiesa, ma per tutto il mondo. La frase 'Dio è con noi!' ci fa ormai paura e non osiamo quasi più pronunciarla perché si è dato ad essa a volte un senso esclusivo: Dio è 'con noi', s'intende non con gli altri, anzi è 'contro' gli altri, contro i nostri nemici. Ma con l'avvento di Cristo nulla è più particolaristico, tutto è diventato universale. 'Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe'".

L'Eucaristia, ha proseguito il Predicatore della Casa Pontificia, prolunga nella storia la presenza di Gesù "'dolce e pio'", e "La mitezza di Cristo non giustifica però, anzi rende ancora più strana e odiosa, la violenza che si registra oggi nei confronti della sua persona".

"Forse dobbiamo imitare il nostro Maestro e dire semplicemente: 'Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno'. Perdona loro e noi, perché è certamente anche a causa dei nostri peccati, presenti e passati, che il nome di Cristo è vilipeso tra le genti".

Esprimendo al Papa gratitudine per "il dono dell'Anno dell'Eucaristia" e l'augurio di una pronta guarigione, il Padre Cantalamessa ha concluso con queste parole: "Torni presto, Santo Padre; la Pasqua non è la stessa senza di lei!".

Alle 21:15 è stata celebrata la Via Crucis al Colosseo alla quale, per la prima volta nel suo Pontificato, Giovanni Paolo II non ha potuto presiedere. Il Papa ha seguito il rito in televisione nella sua Cappella Privata. Nelle immagini del Centro Televisivo Vaticano, il Santo Padre appariva di spalle, con lo sguardo rivolto all'altare dove era collocato uno schermo televisivo per seguire la diretta.

Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, ha portato la Croce nelle due prime e nell'ultima Stazione della Via Crucis. Nelle altre Stazioni la Croce è stata portata dai Frati Francescani della Custodia di Terra Santa, da una religiosa della Diocesi di Dibrugarh (India), da una laica della Diocesi di Chonju (Corea del Sud), da una famiglia di Roma, da una laica della Arcidiocesi di Colombo (Sri Lanka), da una famiglia albanese immigrata in Italia e da un giovane dell'Arcidiocesi di Khartoum (Sudan).

In un breve Messaggio letto dal Cardinale Ruini all'inizio della Via Crucis, Giovanni Paolo II scrive: "Mi unisco a voi nell'invocazione così densa di significato: 'Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi, quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum'. Sì, adoriamo e benediciamo il mistero della croce del Figlio di Dio, perché è proprio da quella morte che è scaturita una nuova speranza per l'umanità".

"L'adorazione della Croce" - scrive ancora il Santo Padre - "ci rimanda ad un impegno al quale non possiamo sottrarci: la missione che San Paolo esprimeva con le parole 'Completo quello che manca nella mia carne ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa'. Offro anch'io le mie sofferenze, perché il disegno di Dio si compia e la sua parola cammini fra le genti. Sono a mia volta vicino a quanti, in questo momento, sono provati dalla sofferenza. Prego per ciascuno di loro".

"In questo giorno memoriale del Cristo crocifisso guardo e adoro con voi la Croce e ripeto le parole della liturgia: 'O crux, ave spes unica!'. Ave, O Croce, unica speranza, donaci pazienza e coraggio e ottieni al mondo la pace!".

I testi delle meditazioni proposte quest'anno per le stazioni della Via Crucis sono stati composti dal Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e si ispirano alla parole pronunciate da Gesù la Domenica delle Palme, subito dopo l'ingresso a Gerusalemme, in risposta ai Greci che desideravano vederlo: "'Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo: se invece muore, produce molto frutto'. Il Signore spiega il suo itinerario terreno come il processo del chicco di grano, che solo con la morte produce frutto ed interpreta la sua vita terrena, la sua morte e risurrezione, nella prospettiva della Santissima Eucaristia, nella quale si sintetizza il suo mistero".
GPII-SETTIMANA SANTA/VENERDÌ SANTO/... VIS 20050330 (770)

GIOVEDÌ SANTO: SANTA MESSA DEL CRISMA E IN CENA DOMINI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2005 (VIS). Alle 9:30 di questa mattina, Giovedì Santo, nella Basilica Vaticana, il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, ha presieduto a nome del Santo Padre, la Santa Messa del Crisma, concelebrata dai Cardinali, Vescovi e Sacerdoti presenti a Roma nel periodo pasquale.

All'inizio della Santa Messa, il Porporato ha dato lettura di un Messaggio fatto pervenire dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel quale il Papa assicura che: "Dal mio appartamento, attraverso la televisione, sono spiritualmente tra voi, carissimi. Con voi rendo grazie a Dio del dono e mistero del nostro sacerdozio; insieme a voi e all'intera famiglia dei credenti, prego perché non manchino mai nella Chiesa numerosi e santi sacerdoti".

Nell'omelia, il Cardinale Re ha sottolineato che: "A noi, Presbiteri e Vescovi, il Giovedì Santo apre il cuore a rinnovare le promesse con le quali ci siamo legati a Cristo
Sacerdote nel giorno della nostra Ordinazione, e ci chiede l'impegno - e direi - il gusto di vivere in pienezza la bellezza del nostro ministero, nella sequela di Cristo, gioiosamente dedicati al servizio degli altri".

"In quest'anno dell'Eucaristia" - ha proseguito il Cardinale Re - "che ci aiuta a scoprire la bellezza e la forza dell'Eucaristia e la sua centralità, risuonano con particolare eloquenza nelle nostre menti e nei nostri cuori le parole dell'Enciclica 'Ecclesia de Eucharistia': 'la Chiesa vive dell'Eucaristia'; l'Eucaristia è 'il cuore e il vertice del mistero della Chiesa'; essa deve essere anche 'il cuore e il vertice del ministero sacerdotale'".

Ricordando che le parole scritte due anni fa dal Papa Giovanni Paolo II "ci portano a lui col pensiero", il Cardinale ha affermato: "Nella sua assenza, egli è più che mai presente a questa Messa Crismale e lo vogliamo ringraziare per la testimonianza che continua a darci anche col suo esempio di sereno abbandono a Dio che lo associa al mistero della Croce".

All'omelia hanno fatto seguito il rinnovamento delle promesse sacerdotali e la benedizione dell'olio per i catecumeni, i malati e i confermati.

Alle 17:30, nella Basilica Vaticana, il Cardinale Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha presieduto a nome del Santo Padre, la Santa Messa "nella cena del Signore" e ha compiuto il "mandato" richiesto da Cristo per essere al servizio dei fratelli, con la Lavanda dei piedi a dodici Presbiteri.

Nel suo breve Messaggio, letto dal Cardinale al principio della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre scrive: "Con la mente e con il cuore sono vicino a voi. In questa sera del Giovedì Santo, Cristo ci invita a tornare spiritualmente con lui nel Cenacolo, per farci entrare in profondità nel mistero della sua Pasqua. Alla vigilia della sua morte, Egli compì due segni, che ogni anno si rinnovano nella liturgia. Lavò, dapprima, i piedi agli Apostoli, volendo dare loro l'esempio di un amore che si fa umile e concreto servizio. Poi consacrò il pane e il vino, quale sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, dati in sacrificio per la nostra salvezza".

Nell'omelia, il Cardinale López Trujillo ha affermato che: "La lavanda dei piedi è prova di totale, decisivo e definitivo amore, 'sino all'estremo'. Senza perdere la signoria dovuta alla sua condizione di Figlio di Dio, il Signore si fa servo, e questa donazione di se stesso è sigillata nella croce dove l'Agnello di Dio salva l'umanità".

Sottolineando che: "In una cultura del godimento, assai diffusa, che sperimenta una grande paura della sofferenza, il Maestro esige dai discepoli di prendere la croce", il Porporato ha affermato: "Siamo chiamati ad una profonda conversione a Dio e ai veri valori, senza i quali non ci sarà un futuro degno dell'uomo, immagine di Dio, che per la redenzione raggiunge la più alta dignità di immagine: essere figlio di Dio".

Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ha proseguito affermando: "L'Eucaristia dilata il cuore di tutta la famiglia umana, per i più poveri e bisognosi, che hanno diritto a una 'globalizzazione della solidarietà', e al riconoscimento e al rispetto dei diritti dell'uomo e dei diritti della famiglia, che sono fondamentali. I più deboli, innocenti, indifesi, ammalati sono spesso considerati un pesante fardello. L'uomo non è arbitro della vita e non può negare quel dono prezioso. Noi non possiamo odiare ciò che Dio ama".

"Immersi in questo Mistero della Pasqua" - ha concluso il Cardinale - "la nostra fervida preghiera è per il Santo Padre, strenuo difensore e testimone di ciò che è la vera qualità di vita, che dobbiamo proclamare e difendere, grati al Signore della vita per il suo servizio così generoso alla Chiesa e all'umanità".

Al termine dell'omelia, il Celebrante ha lavato i piedi a dodici Presbiteri. Su indicazione del Papa, le offerte raccolte durante la Messa sono destinate alle popolazioni del Venezuela colpite dalla devastanti inondazioni del febbraio scorso.
GPII-SETTIMANA SANTA/GIOVEDÌ SANTO/... VIS 20050330 (820)
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