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giovedì 14 aprile 2005

DECIMA CONGREGAZIONE: PRIMA MEDITAZIONE PROBLEMI CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 14 APR. 2005 (VIS). Conclusasi la decima Congregazione Generale dei Cardinali in periodo di Sede Vacante, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dr. Joaquín Navarro-Valls, ha rilasciato a fine mattinata ai giornalisti la seguente dichiarazione:

"È iniziata questa mattina, alle ore 9:00, nell'Aula nuova del Sinodo in Vaticano, la decima Congregazione Generale dei Cardinali, alla quale hanno partecipato 142 Cardinali".

"Dopo l'invocazione allo Spirito Santo, i Cardinali hanno ascoltato la prima delle meditazioni circa i problemi della Chiesa e la scelta illuminata del nuovo Pontefice (Costituzione Apostolica 'Universi Dominici gregis', n. 13d), tenuta da P. Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap., Predicatore della Casa Pontificia".

"Finita la meditazione i Cardinali hanno potuto dedicare alcuni momenti al silenzio e alla preghiera".

"Fanno parte, da oggi, della Congregazione Particolare il Cardinale Giovanni Battista Re, per l'Ordine dei Vescovi, il Cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, per l'Ordine dei Presbiteri, e il Cardinale Crescenzio Sepe, per l'Ordine dei Diaconi".

"Si è proceduto al sorteggio delle Camere che occuperanno i Cardinali nella Domus Sanctae Marthae".

"Dopo qualche chiarimento sull'interpretazione della Costituzione Apostolica 'Universi Dominici gregis', i Cardinali hanno ripreso lo scambio di idee sulla situazione della Chiesa e del mondo".

"Con la preghiera del Regina Coeli si è conclusa la Congregazione Generale di oggi".
OP/DECIMA CONGREGAZIONE/NAVARRO-VALLS VIS 20050414 (220)

GIOVANNI PAOLO II: ESEMPIO DI SEMPLICITÀ E UMILTÀ


CITTA' DEL VATICANO, 14 APR. 2005 (VIS). Alle 17:00 di ieri, nella Basilica Vaticana, l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, ha presieduto la sesta Celebrazione dei Novendiali in suffragio del Pontefice Giovanni Paolo II.

Nell'omelia della celebrazione Eucaristica alla quale erano invitati soprattutto i membri della Curia Romana, l'Arcivescovo Sandri ha sottolineato: "A noi, innanzitutto, spetta il compito di custodire e di far fruttificare ciò che questo Papa straordinario ha consegnato, nel corso della vita e nel momento della morte, alla Chiesa e al mondo intero".

"Nella Lettera Apostolica 'Novo millennio ineunte', da lui firmata al termine del Grande Giubileo dell'Anno 2000, Egli ha tracciato le linee guida all'inizio del terzo millennio cristiano, indicando il Concilio Ecumenico Vaticano II come la 'sicura bussola' per orientare il cammino della Chiesa nel nuovo millennio. (...) Con l'indizione dell'Anno del Rosario ha voluto porre in evidenza, ancora una volta, l'importanza della devozione alla Vergine Maria; con lo speciale Anno dell'Eucaristia che stiamo vivendo, (...), il Sommo Pontefice ha ribadito la centralità del Mistero eucaristico nella Chiesa".

"Quanto grande è stato" - ha sottolineato il Sostituto della Segreteria di Stato - "il suo amore verso Cristo realmente presente nel Sacramento dell'Altare! Questo amore si fa quasi invocazione nello stesso titolo della Lettera apostolica 'Mane nobiscum Domine', ultimo suo documento per l'Anno dell'Eucaristia".

"Chi più da vicino ha potuto condividere l'attività quotidiana del Papa, è stato testimone del suo profondo amore per l'Eucaristia. Prima di prendere decisioni importanti, era solito sostare a lungo davanti al Santissimo Sacramento, portando con sé nella Cappella Privata i dossiers da esaminare e riservandosi un previo tempo di riflessione e di preghiera davanti al Tabernacolo. Ogni scelta scaturiva così sempre dalla sola ricerca della volontà di Dio per il vero bene della Chiesa".

L'Arcivescovo Sandri ha sottolineato ancora che: "Ma c'è un ulteriore elemento della personalità e della spiritualità del Papa che è emerso, in modo particolare, nei mesi segnati dal progressivo peggioramento delle condizioni di salute: la sua semplicità e povertà di vita. Coloro che hanno avuto la possibilità di incontrarlo più volte nelle ultime settimane, non hanno potuto non provare un senso di ammirazione per la modestia dell'arredamento che lo circondava, come anche per l'umiltà e la semplicità, il senso di distacco e la totale disponibilità con cui si abbandonava nelle mani di Dio".

"Ecco, Fratelli e Sorelle, il grande esempio e il prezioso insegnamento che il defunto Pontefice lascia a ciascuno di noi, chiamati a lavorare nella Curia Romana, cuore della Cattolicità. È un esempio di semplicità e di distacco, di servizio fedele e disinteressato nella vigna del Signore, di costante disponibilità e docile adesione alla volontà di Dio".
.../NOVENDIALI/SANDRI VIS 20050414 (460)
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