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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 31 maggio 2005

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di oggi è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.
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NORME RINNOVATO ESERCIZIO CULTO SAN PAOLO FUORI LE MURA


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2005 (VIS). Oggi, Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto XVI, con il Motu Proprio "L'antica e venerabile Basilica", ha emanato nuove norme per un rinnovato esercizio del culto nella Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura, per la sua gestione amministrativa e per il suo Complesso extraterritoriale.

Il Papa ricorda che l'antica Basilica di San Paolo fuori le Mura sorge nel luogo in cui secondo la tradizione avvenne il martirio dell'Apostolo delle Genti ed accanto ad essa da tredici secoli esiste l'omonima Abbazia dei Monaci Benedettini, per i quali la medesima Basilica riveste anche la funzione di Chiesa Abbaziale.

"Con il Trattato Lateranense del 1929 e con i successivi Accordi intercorsi fra la Santa Sede e l'Italia" - scrive il Pontefice - "è stato riconosciuto che le aree e gli edifici costituenti il complesso di San Paolo fuori le Mura appartengono alla Santa Sede e godono di uno specifico 'status' giuridico, secondo le norme del Diritto internazionale. Sull'intero complesso extraterritoriale di San Paolo fuori le Mura il Sommo Pontefice esercita i poteri civili secondo le norme vigenti"

"Tenendo presente che nel passato la Santa Sede ha definito solamente alcuni aspetti delle competenze sia dell'Amministrazione Pontificia della Basilica, sia dell'Abbazia Benedettina, ritengo ora opportuno emanare alcune norme generali allo scopo di chiarire o definire i principali aspetti della gestione pastorale ed amministrativa del complesso di San Paolo fuori le Mura. Ciò consentirà di compilare poi uno Statuto che fissi le competenze dei soggetti interessati e ne regoli i rapporti".

"Alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, che confermo quale ente canonico con personalità giuridica pubblica, stabilisco che sia preposto, al pari delle altre tre Basiliche Maggiori, un Arciprete nominato dal Romano Pontefice". - L'Arcivescovo Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, che eserciterà la giurisdizione ordinaria ed immediata -"In detta Basilica, l'Arciprete eserciterà la giurisdizione ordinaria ed immediata. Egli avrà un suo Vicario per la Pastorale nella persona dell'Abate dell'Abbazia Benedettina di San Paolo, nonché un suo Delegato per l'Amministrazione. L'Arciprete di San Paolo, inoltre, dovrà sovrintendere a tutto il complesso extraterritoriale, coordinando le varie amministrazioni ivi operanti, secondo le finalità proprie, salvo quanto rientra nelle competenze esclusive dell'Abate all'interno dell'Abbazia".

"L'Abate del Monastero di San Paolo fuori le Mura, dopo essere stato canonicamente eletto, deve ricevere la conferma del Romano Pontefice. Egli gode di tutti i diritti e le prerogative quale Superiore della Comunità benedettina. Al fine di consentire all'Abate di attendere sempre più ai suoi doveri all'interno della Comunità monastica, è stato disposto dal mio Venerato Predecessore Giovanni Paolo II che l'area extraterritoriale contigua all'Abbazia sia sottratta alla giurisdizione dell'Abate di San Paolo, il quale conserverà la sua giurisdizione ordinaria 'intra septa monasterii' e la sua funzione liturgica all'interno della Basilica, come è definito nel presente documento e sarà specificato nel successivo Statuto".

"L'Abbazia, a partire dal 7 marzo 2005, ha assunto la denominazione di 'Abbazia di San Paolo fuori le Mura', essendo stato recentemente soppresso il carattere ed il titolo di circoscrizione 'territoriale'. Fatte salve perciò le competenze dell'Arciprete di San Paolo e quelle proprie dell'Abate, la potestà di giurisdizione pastorale ordinaria sull'intera area extraterritoriale di San Paolo fuori le Mura spetta al Cardinale Vicario di Roma, il quale la esercita mediante la parrocchia territorialmente competente della Diocesi".

"Pertanto la 'Pontificia Amministrazione della Patriarcale Basilica di San Paolo', (...) è soppressa e tutte le sue funzioni sono trasferite all'Arciprete, il quale le eserciterà secondo quanto stabilito nello Statuto che sarà approvato dai competenti Uffici della Santa Sede".

Al fine di assicurare il ministero della Penitenza nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, che è frequentata da numerosi pellegrini provenienti da tutto il mondo, Papa Benedetto XVI conferma nel presente Motu proprio quanto stabilito da Papa Pio XI nella Costituzione Apostolica "Quod divina favente" (1933), e cioè "che l'amministrazione del sacramento della penitenza continui ad essere affidato alla attenta cura di Penitenzieri, scelti fra i Monaci Benedettini e costituiti secondo quanto disporrà il prossimo Statuto".

"In tempi recenti" - scrive il Papa - "la Santa Sede ha dimostrato particolare interesse nel promuovere nella Basilica, o nell'ambito dell'Abbazia, lo svolgimento di speciali eventi di carattere ecumenico. Sarà quindi compito dei Monaci, sotto la supervisione dell'Arciprete, organizzare, coordinare e sviluppare tali programmi, con l'aiuto anche di confratelli Benedettini di altre Abbazie ed in accordo con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani".

Il Papa conclude il Motu Proprio con queste parole: "L'Apostolo delle Genti illumini e protegga quanti svolgono le loro mansioni nella Basilica a lui dedicata e conceda aiuto e conforto a tutti i fedeli ed ai pellegrini che con sincera devozione si recano nel luogo sacro alla memoria del suo martirio".
MP/BASILICA SAN PAOLO FUORI LE MURA/... VIS 20050531 (780)

I GIOVANI DEVONO SENTIRSI AMATI DALLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2005 (VIS). Nella mattinata di ieri il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti alla LIV Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana.

Nel suo discorso, reso pubblico nel pomeriggio di ieri, Papa Benedetto XVI ha affermato che: "Il rapporto dell'Italia con la fede cristiana (...) attualmente è profondo e vivo", anche se "quella forma di cultura, basata su una razionalità puramente funzionale, che contraddice e tende ad escludere il cristianesimo e in genere le tradizioni religiose e morali dell'umanità, è presente e operante in Italia come un po' ovunque in Europa".

"Qui però" - ha proseguito il Pontefice - "la sua egemonia non è affatto totale e tanto meno incontrastata: sono molti infatti, anche tra quanti non condividono o comunque non praticano la nostra fede, coloro che avvertono come una tale forma di cultura costituisca in realtà una funesta mutilazione dell'uomo e della sua stessa ragione".

Il Santo Padre ha affermato ancora che: "La presenza della Chiesa in mezzo alla popolazione italiana si caratterizza anzitutto per la fitta rete delle parrocchie e per la vitalità che esse tuttora esprimono, pur nei grandi cambiamenti della società e della cultura. (...) È molto importante, al riguardo, che si rafforzi la comunione tra le strutture parrocchiali e le varie realtà 'carismatiche' sorte negli ultimi decenni e largamente presenti in Italia, affinché la missione possa raggiungere tutti gli ambienti di vita".

In merito alla famiglia, "una questione nevralgica, che richiede la nostra più grande attenzione pastorale", il Papa ha sottolineato che anche in Italia "la famiglia è esposta, nell'attuale clima culturale, a molti rischi e minacce che tutti conosciamo. Alla fragilità e instabilità interna di molte unioni coniugali si assomma infatti la tendenza, diffusa nella società e nella cultura, a contestare il carattere unico e la missione propria della famiglia fondata sul matrimonio".

Riferendosi al referendum sulla procreazione assistita, del prossimo 12 e 13 giugno, Papa Benedetto XVI ha ringraziato i Vescovi per il loro "impegno" ad "illuminare e motivare le scelte dei cattolici e di tutti i cittadini" ed ha detto: "Proprio nella sua chiarezza e concretezza questo vostro impegno è segno della sollecitudine dei Pastori per ogni essere umano, che non può mai venire ridotto a un mezzo, ma è sempre un fine, come ci insegna il nostro Signore Gesù Cristo nel suo Vangelo e come ci dice la stessa ragione umana". Infine il Papa ha aggiunto a braccio: "E qui non lavoriamo per gli interessi cattolici ma per l'uomo, creatura di Dio".

Confermando la sua presenza a Colonia (Germania), alla Giornata Mondiale della Gioventù, l'agosto prossimo, il Papa ha sottolineato che i giovani sono "particolarmente esposti al pericolo di essere 'sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina'", ed ha ribadito che essi: "Hanno dunque bisogno di essere aiutati a crescere e a maturare nella fede: è questo il primo servizio che essi devono ricevere dalla Chiesa, e specialmente da noi Vescovi e dai nostri sacerdoti".

"Molti di loro" - ha rilevato ancora il Papa - "non sono in grado di comprendere e di accogliere subito tutto l'insegnamento della Chiesa ma proprio per questo è importante risvegliare in loro l'intenzione di credere con la Chiesa, la fiducia che questa Chiesa, animata e guidata dallo Spirito, è il vero soggetto della fede, inserendoci nel quale entriamo e partecipiamo nella comunione della fede. Affinché ciò possa avvenire, i giovani devono sentirsi amati dalla Chiesa, amati in concreto da noi Vescovi e sacerdoti".

"Potranno sperimentare così nella Chiesa" - ha concluso Papa Benedetto - "l'amicizia e l'amore che ha per loro il Signore, comprenderanno che in Cristo la verità coincide con l'amore e impareranno a loro volta ad amare il Signore e ad avere fiducia nel suo corpo che è la Chiesa. Questo è oggi, cari fratelli Vescovi italiani, il punto centrale della grande sfida della trasmissione della fede alle giovani generazioni".
AC/.../CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA VIS 20050531 (640)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato l'Arcivescovo Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Bridgetown (Barbados), presentata dal Vescovo Malcolm Patrick Galt, C.S.Sp. per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Sacerdote Julio César Corniel Amaro, Vescovo di Puerto Plata (superficie: 2.700; popolazione: 346.520; cattolici: 338.560; sacerdoti: 24; religiosi: 50; diaconi permanenti: 15), Repubblica Dominicana. Il Vescovo eletto è nato in Bodita (Repubblica Dominicana), nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. È stato finora Responsabile della Pastorale Sociale diocesana e Professore presso il Seminario "Santo Tomás d'Aquino" a Santo Domingo.
NA:RE:NER/.../MONTEZEMOLO:GALT:CORNIEL VIS 20050531 (120)
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