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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 11 ottobre 2005

DODICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTÁ DEL VATICANO, 10 OTT. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, in presenza di 242 Padri Sinodali, ha avuto luogo la Dodicesima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi sull'Eucaristia. Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Francis Arinze. Il Santo Padre è stato presente fino al momento degli interventi liberi.

Pubblichiamo di seguito estratti di alcuni interventi:

CARDINALE IVAN DIAS, ARCIVESCOVO DI BOMBAY (INDIA). "Nelle sessioni sinodali, tra le tante ombre nella Chiesa di oggi, sono stati menzionati il numero sempre più scarso di quanti vanno in Chiesa, l'aumentato disinteresse nei confronti della Confessione Sacramentale e la mancanza di catechesi. La Chiesa ha dovuto sempre affrontare questi problemi, anche se in modi diversi. D'altra parte la Chiesa ha anche avuto persone che hanno trattato tali situazioni in modo tale da ispirare noi tutti ancora oggi. Tutti conoscono la santità del Curato d'Ars, e del grande apostolo del confessionale, Jean-Marie Vianney, e dell'Arcivescovo Fulton Sheen, brillante oratore che ha raggiunto migliaia di persone con le sue trasmissioni radiofoniche e televisive. Il segreto di questo grande successo è dovuto alle molte ore che essi trascorrevano in preghiera dinanzi al Santissimo Sacramento. Queste figure possono dunque rappresentare modelli esemplari per i Sacerdoti ed i Vescovi di oggi. (...) Poiché siamo immersi nell'oscurità dei mali morali e spirituali che ci circondano, non sarebbe bello se i Vescovi e i Sacerdoti di tutto il mondo trascorressero un'ora di preghiera e Adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento ogni giorno, per intercedere per se stessi, per i fedeli affidati alla loro cura pastorale e per le necessità della Chiesa universale? Il loro gregge si sentirebbe certamente edificato e incoraggiato vedendo i suoi pastori mettere in pratica quanto predicano sulla devozione alla Santa Eucaristia".

CARDINALE JULIÁN HERRANZ, PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER I TESTI LEGISLATIVI (CITTÁ DEL VATICANO). "Gli uomini non hanno alcun diritto nei confronti di Dio a ricevere l'Eucaristia, proprio perché essa è un atto di infinita liberalità e misericordia. Ma una volta che Dio ha donato alla Chiesa i Sacramenti per il bene del suo Popolo, tutti i fedeli godono del seguente diritto formulato (...) al can. 912 che recita: 'Ogni battezzato, il quale non abbia la proibizione del diritto, può e deve essere ammesso alla Sacra Comunione'. Si tratta di un diritto fondamentale, ma non assoluto, come alcuni pensano. Ci sono, infatti, requisiti personali che limitano tale diritto. La necessità dello stato di grazia per ricevere la Sacra Comunione, necessità che deve giudicare l'interessato, ha anche alcune manifestazioni esterne che chiamano in causa i Sacri Pastori. Sono i casi di un comportamento esterno gravemente, manifestamente e stabilmente contrario alla norma morale (n. 37), che impedisce l'ammissione alla Comunione Eucaristica. Questa norma riguarda una gran diversità di situazioni irregolari: tutte, però, sono da seguirsi con amorevole pazienza e sollecitudine pastorale, per cercare di renderli regolari e per evitare che nessun fedele si allontani dalla Chiesa, o si consideri perfino scomunicato, per il solo fatto di non poter ricevere la Comunione. (...) Forse noi dovremo essere più sensibili alle giuste richieste dei fedeli che esprimono la loro fame di Eucaristia. Molti, infatti, si lamentano di non riuscire quasi mai a trovare confessori, pur non mancando i sacerdoti in parrocchia; rilevano abusi liturgici e banalità desacralizzanti nelle Celebrazioni Eucaristiche; soffrono perché, contrariamente alle norme canoniche sul culto pubblico, le chiese sono sempre chiuse fuori delle celebrazioni comunitarie e non possono trattenersi in adorazione davanti al Santissimo Sacramento, e così via. Poiché la giustizia consiste nel dare a ciascuno quello a cui ha diritto ('unicuique suum tribuere'), chiediamo alla Madonna 'Speculum Iustitiae' di aiutarci a garantire ai nostri fratelli laici l'esercizio dei loro diritti: per il bene delle loro anime, ma anche del vigore apostolico dell'intero Popolo di Dio".

VESCOVO JOHANNES GERARDUS MARIA VAN BURGSTEDEN, S.S.S., AUSILIARE DI HAARLEM (PAESI BASSI). "(...) Per rendere la Celebrazione Eucaristica più vicina all'uomo moderno, sono importanti, secondo me, almeno i seguenti tre punti. Innanzi tutto, la catechesi continua intorno al centro e al culmine della nostra fede. La catechesi dovrà perciò essere una catechesi eucaristica. Una catechesi eucaristica è per natura una catechesi cristocentrica. Lui stesso è il cuore e il culmine della nostra fede. (...) Come secondo punto, merita la nostra attenzione la degna celebrazione dell'Eucaristia. Qui hanno una grossa responsabilità sia i celebranti che i fedeli. Con celebrazione degna intendo il seguire fedelmente le regole e le rubriche. Insieme a questo atteggiamento, bisogna anche affermare che la vera dignità risiede, sopra ogni altra cosa, nella disposizione interiore sia dei fedeli, che dei celebranti. (...) Come terzo ed ultimo punto voglio nominare l'Adorazione del Santissimo Sacramento. Mi risulta che, sicuramente nelle nostre zone, il Culto Eucaristico si limita in misura crescente alla celebrazione della Eucaristia. (...). Il digiuno eucaristico, l'esposizione solenne del Santissimo Sacramento ma anche l'adorazione silenziosa davanti al Tabernacolo ci possono aiutare molto a far crescere in noi il desiderio di unirci a Cristo".

PADRE JOHN CORRIVEAU, O.F.M. CAP., MINISTRO GENERALE DELL'ORDINE FRANCESCANO DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI. "La nostra epoca ha bisogno di riscoprire il Timore di Dio. San Francesco ci richiama al Timore di Dio, alla sorpresa e alla meraviglia per come Dio prende costantemente l'iniziativa nei nostri confronti. Ciò è vitale per quelli di noi che vivono in una cultura dove nulla più ci stupisce perché ogni cosa è il prodotto della pianificazione e dell'organizzazione umana. L'umanità appare come il prodotto delle proprie sperimentazioni e non lascia alcuno spazio alla sorpresa e alla novità. (...) È importante che la comunità cristiana riscopra il legame profondo tra il Mistero Eucaristico e le circostanze della vita di ogni giorno, a partire dalle relazioni fraterne, fino a comprendere l'intera creazione. Si forma così il movimento circolare intrinseco alla vita cristiana: l'Eucaristia ci spingerà ad avere relazioni fraterne nella Chiesa, nella società e con tutta il creato. Lavorare per la promozione di una vera fratellanza di pace tra le genti e per la salvaguardia del creato ci incoraggerà a riconoscere nell'Eucaristia l'unico, adeguato fondamento della nostra vita e della nostra azione".

VESCOVO ALFREDO VÍCTOR PETIT VERGEL, AUSILIARE DI SAN CRISTÓBAL DE LA HABANA (CUBA). "(...) Nonostante l'esiguo numero di sacerdoti, abbiamo grande considerazione per l'Eucaristia che viene celebrata con un grande rispetto delle norme liturgiche. Comunque, dinanzi alla difficoltà e alla quasi impossibilità di costruire nuove Chiese, abbiamo le cosiddette 'Case di Preghiera' o 'Case di Missione' nei quartieri periferici e nei piccoli paesi e villaggi. In questi luoghi, ogni settimana o secondo la frequenza possibile, si riuniscono piccoli gruppi di fedeli, non più di 40 persone, sotto la guida di un laico impegnato, una religiosa o un diacono. Lì giunge anche il sacerdote che celebra la Santa Messa con grande devozione e rispetto per le norme liturgiche, preceduta dall'opportuna Confessione Sacramentale per coloro che, con giusta disposizione, desiderano partecipare del Pane Eucaristico".

VESCOVO KARL-HEINZ WIESEMANN, AUSILIARE DI PADERBORN (REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA). "Il nostro tempo è pervaso, malgrado la secolarizzazione, da una profonda nostalgia mistica. Ma siamo capaci di celebrare l'Eucaristia in modo tale che gli uomini che sono alla ricerca vengano attratti dal Mistero Eucaristico? La forma più alta della presenza del Signore, che definiamo nel modo più adeguato con i concetti di Presenza Reale e di Transustanziazione, si rivela, per San Tommaso nel celebre inno 'Adoro te devote, latens deitas', nello stesso atto, come la forma più alta della segretezza sacramentale. Con ciò non ci si riferisce al moderno scetticismo, ma all'esatto contrario: l'apertura di una dialettica sponsale del 'cercare per trovare' e del 'trovare per cercare'. (...) Questa dimensione mistica deve trovare espressione anche nel nostro modo di parlare dell'Eucaristia e nella celebrazione di essa. Solo così l'Eucaristia potrà dimostrarsi efficace come unica vera risposta alla nostalgia mistica del nostro tempo, poiché essa introduce l'uomo nella profonda relazione d'amore con Cristo e, quindi, nel Mistero del Dio Uno e Trino, e lo rende partecipe di esso. Dobbiamo dare rilievo anche a gesti e forme liturgiche che esprimono ciò che è celato, intuibile solo nel silenzio e che si sottrae alle nostre possibilità".
SE/DODICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE/... VIS 20051011 (1330)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 11 OTT. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Reinhard Hauke, finora Parroco del Duomo di Erfurt (Repubblica Federale di Germania), e Canonico del Capitolo Cattedrale, Vescovo Ausiliare di Erfurt (superficie: 12.000; popolazione: 2.300.000; cattolici: 168.589; sacerdoti: 218; religiosi: 317; diaconi permanenti: 18), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Erfurt (Repubblica Federale di Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979.
NEA/.../HAUKE VIS 20051011 (80)

PRESENTAZIONE "LA RIVOLUZIONE DI DIO": DISCORSI PAPA GMG


CITTA' DEL VATICANO, 11 OTT. 2005 (VIS). Il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e l'Arcivescovo Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici hanno presentato, questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il volume "La rivoluzione di Dio", pubblicato dalla Libreria Vaticana e dalla Edizioni San Paolo. Il volume raccoglie i dodici interventi che il Santo Padre Benedetto XVI ha pronunciato a Colonia in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù nel suo primo Viaggio Apostolico fuori d'Italia. Nel volume è anche riportato il testo dell'Udienza del 24 agosto, dove il Papa, al ritorno dalla Germania, descrive l'eredità dalla Giornata Mondiale della Gioventù.

"Nei suoi discorsi" - ha detto l'Arcivescovo Rylko - "il Papa ha fornito elementi importanti per un preciso programma pastorale che prende avvio dalla paradigmatica avventura spirituale dei Re Magi. È un programma che si costruisce attorno a tre parole chiave: cercare, incontrare e adorare Cristo, Redentore dell'uomo. Per questo, il volume che stiamo presentando non è un 'libro ricordo' (...) Esso è sopratutto un manuale, una guida a cui tornare spesso alla ricerca di stimoli preziosi per consolidare la propria fede e per imparare come annunciare Cristo nel mondo di oggi".

Il Cardinale Ruini, autore dell'introduzione del volume, ha riassunto il contenuto dei dodici interventi del Papa ed ha affermato: "Questo libro infatti è anzitutto una preghiera, come la preghiera, l'adorazione del Cristo eucaristico, è stata la cifra dominante della XX Giornata Mondiale della Gioventù. Dal libro, come dalla Giornata, traspare la gioia per la bellezza della fede, per la bellezza di Cristo e della vita in Cristo".
OP/PRESENTAZIONE VOLUME PAPA/RYLKO:RUINI VIS 20051011 (280)

TREDICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 11 OTT. 2005 (VIS). Questa mattina si è tenuta in presenza del Santo Padre la tredicesima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi, alla quale hanno partecipato 241 Padri Sinodali. Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Juan Sandoval Iñiguez.
Riportiamo di seguito alcuni estratti dei diversi interventi:

CARDINALE ANGELO SODANO, SEGRETARIO DI STATO (CITTÀ DEL VATICANO) "Tutta la liturgia eucaristica ci porta a rinsaldare fra noi i vincoli di unità. Importante è, per questo, la preghiera per il Papa, che è presente in ogni Santa Messa. Importante è la preghiera per il Vescovo, Pastore della Chiesa particolare ove si celebra l'Eucaristia. Importante è l'abbraccio di pace fra i presenti, per curare tutte le eventuali ferite all'unità che possono esistere nelle comunità locali. E vi sono spesso tante divisioni anche fra di noi, ministri del Signore, negli stessi istituti religiosi, nelle diocesi con diversi gruppi etnici. L'Eucaristia è sempre un invito all'unità di tutti i discepoli di Cristo; anzi, è sempre un agente di unità a motivo della grazia unificante che ci comunica. (...) Problema delicato è, invece, l'atteggiamento che dobbiamo tenere verso i nostri fratelli separati, che desiderano partecipare all'Eucaristia celebrata nella nostra Santa Chiesa. (...) Vorrei ricordare che, per favorire l'unità con i fratelli separati, non dobbiamo dividerci fra noi. E la via sicura per non dividerci è la fedeltà alla disciplina vigente della Chiesa. A tale proposito, la disciplina è chiara: basta leggere l'ultima Enciclica del compianto Papa Giovanni Paolo II 'Ecclesia de Eucharistia'.
Al n. 45, si legge:
"'Se in nessun caso è legittima la concelebrazione in mancanza di piena comunione, non accade lo stesso rispetto all'amministrazione dell'Eucaristia, in circostanze speciali, a singole persone appartenenti a Chiese o Comunità ecclesiali non in piena comunione con la Chiesa cattolica. In questo caso, infatti, l'obiettivo è di provvedere a un grave bisogno spirituale per l'eterna salvezza di singoli fedeli, non di realizzare una intercomunione, impossibile fintanto che non siano appieno annodati i legami visibili della comunione ecclesiale'".

VESCOVO CZESLAW KOZON, DI COPENHAGEN (DANIMARCA) "I paesi della Conferenza Episcopale nordica costituiscono un territorio della diaspora molto esteso, con circa 200.000 cattolici distribuiti diversamente nei vari Paesi, con una maggiore concentrazione in Svezia, Norvegia e Danimarca. I paesi di per sé sono in prevalenza luterani, seppure, in misura differente, secolarizzati. Una delle sfide principali è rappresentata dalle notevoli distanze geografiche. Ciononostante, nella maggior parte delle parrocchie è possibile celebrare l'Eucaristia tutte le domeniche, con una partecipazione di circa il 20-30 per cento dei fedeli. Sebbene il numero dei sacerdoti sia relativamente elevato in rapporto al numero dei credenti, è il minimo richiesto dalle lunghe distanze. (...) La maggior parte delle persone ha una comprensione autentica dell'Eucaristia, tuttavia bisogna sottolineare e approfondire sempre più, attraverso la catechesi, l'aspetto del mistero e il carattere sacrificale della Santa Messa. Anche i cattolici dei paesi nordici devono affrontare la sfida di unire la fede e la vita, affinché la partecipazione all'Eucaristia li conduca a una vita d'impegno nella Chiesa e nella società. Anche la pratica della confessione lascia molto a desiderare. Non si riscontrano quasi abusi liturgici seri. (...) Dal punto di vista ecumenico, nonostante un clima generalmente positivo, la Chiesa cattolica percepisce una rafforzata incomprensione riguardo alla questione dell'intercomunione. Il punto di vista cattolico, a questo riguardo, è considerato superato dagli altri cristiani, e tale opinione purtroppo è condivisa anche da alcuni cattolici. Vorremmo inoltre ricordare la situazione dolorosa di molti cattolici divorziati e risposati che non possono partecipare alla Comunione".

ARCIVESCOVO DIARMUID MARTIN, DI DUBLINO (IRLANDA) "In una società segnata da una crescente secolarizzazione, occorre dare più spazio nelle nostre catechesi e nelle nostre parrocchie alla formazione nella fede. In molte comunità oggi non possiamo più dare per scontata la fede. Il seme della fede ha bisogno di nutrimento, non solo nei primi anni della vita del cristiano nelle catechesi tradizionali rivolte ai giovani, ma in ogni fase della vita. La rapidità dei cambiamenti sociali significa che la formazione alla fede degli adulti è sempre più urgente, per accompagnarli mentre tentano, giorno dopo giorno ed anno dopo anno, di vivere il loro impegno cristiano nel mondo che cambia. Il laico compenetrato con lo spirito Eucaristico sarà presente nelle realtà del mondo secolare con una capacità di guardare ai valori che durano ed indicare le fondamenta di una speranza che sorge dal riconoscimento dell'Eucaristia come rivelazione e presenza fra noi dell'amore gratuito di Dio per noi in Gesù Cristo che ha dato la sua vita per noi".

VESCOVO EDWARD GABRIEL RISI, O.M.I., DI KEIMOES-UPINGTON (SUDAFRICA). "Nella Conferenza Episcopale Regionale dell'Africa meridionale (SACBC) abbiamo scoperto che il ruolo delle piccole comunità di base è essenziale nella preparazione e nella celebrazione della liturgia ed è anche il luogo dove viene vissuto il dono dello Spirito. (...) In ogni caso, per via della carenza di sacerdoti, ci sono molte comunità che celebrano la Messa solo una volta al mese o una volta ogni due mesi. (...) C'è da osservare che la parte più sacra della Liturgia della domenica, la Preghiera Eucaristica, è la meno capace di attirare l'attenzione. Nonostante essa sia il fulcro dell'Eucaristia, il punto più alto, è risultata esserne il punto meno elevato. Il sacerdote la recita da solo e i laici hanno una partecipazione passiva e non più attiva. Vorremmo proporre una qualche forma di partecipazione responsoriale che permettesse alle persone di partecipare più attivamente che non mantenendo un rispettoso silenzio. Non stiamo proponendo che venga sminuito il ruolo del celebrante, ma piuttosto che venga dato alla gente un ruolo con cui rendersi attivi, insieme al celebrante ed accrescere la propria partecipazione".

VESCOVO GABRIEL MBILINGI, C.S.SP., DI LWENA (ANGOLA). "Sono trascorsi più di cinque secoli da quando il Vangelo è arrivato in Angola. È un paese a maggioranza cristiana. (...) Con una così elevata percentuale di cristiani e di cattolici in particolare, c'è da chiederci come mai abbiamo potuto vivere tanti anni di guerra civile? E le Sante Messe a cui hanno partecipato tanti cristiani quale frutto hanno portato? Perché non si fa sentire il peso della presenza dei cattolici che occupano posti di rilievo in politica e nelle varie attività sociali? Sono domande legittime anche se provocatorie. (...) C'è da insistere sul senso personale ed ecclesiale dell'Eucaristia in rapporto alla vita morale, alla santità e alla missione nel mondo. Dalla Comunione Eucaristica dovrebbe derivare un impegno morale che sia sorgente di vita per vincere il peccato, ricercando la verità, la rettitudine della coscienza e la testimonianza dei valori evangelici messi in ombra dallo stato di guerra. Dovremo insistere nella catechesi sul legame tra Eucaristia e costruzione di una società giusta, attraverso la personale responsabilità di ognuno nella partecipazione attiva alla missione della Chiesa nel mondo".

VESCOVO LEON MALY, AUSILIARE DI LVIV DEI LATINI (UCRAINA). "Bisogna partecipare alla Santa Messa in maniera sempre più profonda. A proposito di ciò va detto che anche il Concilio Vaticano II nella Costituzione 'Sacrosanctum Concilium' suggerisce la stessa cosa: 'si raccomanda molto, quella partecipazione più perfetta alla Messa, per la quale i fedeli, dopo la Comunione del sacerdote, ricevono il Corpo del Signore dal medesimo Sacrificio'. La raccomandazione non è affatto nuova: era presente anche nel Concilio di Trento. (...) A quarant'anni dal Concilio Vaticano II sembra che questa indicazione non sia stata ancora capita appieno. A volte non si consacrano le ostie per i fedeli, ma le si prendono dal Tabernacolo sempre pieno di ostie già consacrate. La raccomandazione dei Padri Conciliari contiene in sé un profondo segno della Chiesa, la sua dimensione di Popolo di Dio, nonché Corpo Mistico di Cristo. Il Popolo di Dio si è radunato attorno all'altare dal quale riceve il Corpo di Cristo".
SE/TREDICESIMA CONGREGAZIONE/... VIS 20051011 (1280)
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