Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

venerdì 28 aprile 2006

AIUTARE BAMBINI E GIOVANI A CONSEGUIRE AUTENTICA FELICITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre ai partecipanti alla XII Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, in programma in Vaticano dal 28 aprile al 2 maggio, sul tema: "Gioventù che sparisce? Solidarietà con i bambini e i giovani in un'epoca turbolenta".

Benedetto XVI precisa che attualmente esistono "due significative e connesse tendenze: da una parte, un aumento dell'aspettativa di vita e, dall'altra, una diminuzione dell'indice di natalità".

"Questa situazione" - prosegue il Pontefice - "è il risultato di cause molteplici e complesse" le cui "ragioni ultime sono morali e spirituali; esse sono legate ad una preoccupante mancanza di fede, di speranza e di amore. (...) Forse la mancanza di amore creativo ed aperto alla speranza è la ragione per la quale molte coppie scelgono di non sposarsi, perchè così tanti matrimoni falliscono, e perché gli indici di natalità sono diminuiti in modo significativo".

Il Santo Padre pone in evidenza che i bambini e i giovani "spesso, invece di sentirsi amati e curati, sono meramente tollerati. In 'un'epoca di turbolenza' essi frequentemente non ricevono una guida morale adeguata da parte degli adulti, a grave detrimento dello loro sviluppo intellettuale e spirituale. Molti bambini ora crescono in una società che dimentica Dio e l'innata dignità della persona umana creata ad immagine di Dio. In un mondo caratterizzato da processi di globalizzazione sempre più rapidi, essi sono spesso esposti unicamente a visioni materialistiche dell'universo, della vita e della realizzazione umana".

"I genitori, gli educatori e i responsabili delle comunità (...) non possono mai rinunciare al loro dovere di inculcare nei bambini e nei giovani il compito di scegliere un progetto di vita volto alla autentica felicità, in grado di distinguere fra verità e falsità, fra bene e male, giustizia ed ingiustizia, mondo reale e mondo della 'realtà virtuale'".

Benedetto XVI invita i partecipanti alla Plenaria ad affrontare nei prossimi giorni il tema della libertà interiore, "condizione per l'autentica crescita umana. Dove tale libertà manchi o è a rischio, i giovani sperimentano la frustrazione e sono incapaci di lottare generosamente per gli ideali che plasmano la loro vita di individui e membri della società".

I cristiani, conclude il Papa "devono essere convinti che la fede, vissuta nella pienezza della carità e trasmessa alle nuove generazioni, è un elemento essenziale nell'edificazione di un futuro migliore e nella salvaguardia della solidarietà intergenerazionale".
MESS/PLENARIA/ACAD-SS VIS 20060428 (410)

TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE PER ATTENTATO A NASSIRIYA


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2006 (VIS). Pubblichiamo di seguito il telegramma di cordoglio per le vittime dell'attentato del 27 aprile contro un automezzo militare italiano a Nassiriya in Iraq, inviato dal Santo Padre Benedetto XVI - tramite il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato - all'Ordinario Militare per l'Italia, il Vescovo Angelo Bagnasco.

"Appresa con profondo dolore la notizia dell'attentato a Nassiriya dove militari italiani hanno perso la vita insieme ad un commilitone rumeno nel generoso adempimento della missione di pace, il Sommo Pontefice esprime ferma riprovazione per il nuovo atto di violenza che aggiungendosi ad altre efferate azioni perpetrate in Iraq, costituisce un ulteriore ostacolo sulla via della concordia e della. ripresa di quel tormentato Paese. Sua Santità desidera far pervenire l'espressione della sua profonda vicinanza spirituale ai familiari delle vittime per così grave lutto che colpisce le forze armate italiane e rumene e le intere rispettive comunità nazionali e mentre assicura fervide preghiere di suffragio per le giovani vite stroncate, invoca il celeste conforto per quanti ne piangono la tragica dipartita ed invia at tutti una speciale Benedizione Apostolica con particolare pensiero per i feriti e quanti civili e militari sono impegnati nell'arduo compito al servizio di quella popolazione così provata".
TGR/ATTENTATO NASSIRIYA/BAGNASCO VIS 20060428 (230)

DECRETI DELLA CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI

CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2006 (VIS). Oggi, nel corso di una udienza privata al Cardinale Josè Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione a promulgare i seguenti Decreti:

MIRACOLI

- Beato Filippo Smaldone, italiano, Sacerdote Diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori (1848-1923).

- Beato Raffaele Guìzar Valencia, messicano, Vescovo di Vercruz (1878-1938).
- Beata Rosa Venerini, italiana, Fondatrice della Congregazione delle Maestre Pie Venerini, (1656-1728).

- Beata Teodora Guérin, francese, (al secolo Anna Teresa), Fondatrice della Congregazione delle Suore della Provvidenza di Saint Mary of the Woods (1798-1856).

- Venerabile Servo di Dio Basile Antonio Maria Moreau, francese, Sacerdote e Fondatore della Congregazione della Santa Croce, (1799-1873).

- Venerabile Servo di Dio Mariano De La Mata Aparicio, spagnolo, Sacerdote professo dell'Ordine di Sant'Agostino, (1905-1983).

- Venerabile Serva di Dio Margarita Maria Lopez De Maturana, spagnola, Fondatrice dell'Istituto delle Suore Mercedarie Missionarie (1884-1934).

MARTIRIO

- Venerabili Servi di Dio Cruz Laplana y Laguna, spagnolo, Vescovo di Cuenca, (1875-1936) e Fernando Espanol Berdié, spagnolo, Sacerdote Diocesano (1875-1936).

- Venerabili Servi di Dio Narciso Esténaga Echevarrìa, spagnolo, Vescovo di Ciudad Real, (1882-1936) e 10 Compagni.

- Venerabili Servi di Dio Liberio Gonzalez Nombela, spagnolo, Sacerdote Diocesano (1896-1936) e 12 Compagni del clero diocesano.

- Venerabili Servi di Dio Eusebio del Nino Jesus (al secolo: Ovidio Fernàndez Arenillas), spagnolo, Sacerdote professo dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi (1888-1936) e 15 Compagni dello stesso Ordine Carmelitano.

- Venerabili Servi di Dio Felix Echevarrìa Gorostiaga, spagnolo, Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori (1893-1936) e 6 Compagni dello stesso Ordine Francescano.

- Venerabili Servi di Dio Teodosio Rafael (al secolo: Diodoro López Hernàndez), spagnolo, Religioso professo dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane (1898-1936) e 3 Compagni dello stesso Istituto.

- Venerabile Serva di Dio Sara Salkahazì, ungherese, dell'Istituto delle Suore dell'Assistenza, (1899-1944).

VIRTÙ EROICHE

- Venerabile Servo di Dio Ciriaco Maria Sancha y Hervas, spagnolo, Cardinale di Santa Romana Chiesa, Arcivescovo di Toledo, Fondatore della Congregazione delle Suore della Carità del Cardinale Sancha (1833-1909).

- Venerabile Serva di Dio Vincenza Maria Poloni, italiana, Fondatrice dell'Istituto delle Suore della Misericordia di Verona (1802-1855).
- Venerabile Serva di Dio Maria Bucchi (al secolo: Maria Matilde), italiana, Fondatrice della Congregazione delle Suore del Preziosissimo Sangue di Monza (1812-1882).

- Venerabile Serva di Dio Speranza Gonzàles Puig, spagnola, Fondatrice della Congregazione delle Missionarie Ancelle del Cuore Immacolato di Maria (1823-1885).

- Venerabile Serva di Dio Caterina Coromina Agustì, spagnola, Fondatrice dell'Istituto delle Suore Giuseppine della Carità (1824-1893).

- Venerabile Serva di Dio Maria Dolores Márquez Romero De Onoro, spagnola, Fondatrice della Congregazione delle Filippesi Figlie di Maria Addolorata (1817-1904).

- Venerabile Serva di Dio Maria Rosa Flesch (al secolo: Margherita), tedesca, Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane di S. Maria degli Angeli (1826-1906).

- Venerabile Serva di Dio Giuseppina Nicoli, italiana, della Società delle Figlie della Carità (1863-1924).
CSS/DECRETI/SARAIVA VIS 20060428 (530)

CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL PAPA MESE DI MAGGIO E GIUGNO

CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2006 (VIS). - Pubblichiamo il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre Benedetto XVI nei mesi di maggio e giugno:

MAGGIO

- Lunedì, 1: Alle ore 17.30, visita al Santuario della Madonna del Divino Amore. Celebrazione del Rosario.

- Sabato, 6: Alle ore 9.30, nella Basilica Vaticana, Santa Messa in occasione del V Centenario della fondazione del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia.

- Domenica, 7: IV Domenica di Pasqua. Alle ore 9.00, nella Basilica Vaticana, Ordinazione presbiterale dei Diaconi della Diocesi di Roma.

- Giovedì, 25 - Domenica, 28: Viaggio Apostolico in Polonia

GIUGNO

- Sabato, 3: Alle ore 20.30, in Piazza San Pietro, Veglia di Pentecoste con la partecipazione dei Movimenti Ecclesiali e delle Nuove Comunità.

- Domenica, 4: Solennità di Pentecoste. Alle ore 9.30, in Piazza San Pietro, Santa Messa.

- Giovedì, 15: Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Alle ore 19.00, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Santa Messa, Processione a Santa Maria Maggiore e Benedizione Eucaristica.

- Giovedì, 29: Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Alle ore 9.30, nella Basilica Vaticana, Santa Messa e imposizione del Pallio ai Metropoliti.
OCL/CELEBRAZIONI MAGGIO:GIUGNO/... VIS 20060428 (220)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale José Saraiva Martìns, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Vescovo, Robert James Carlson, di Saginaw (Stati Uniti d'America).

- La Signora Cherie Blair.

Il Santo Padre, questo pomeriggio, riceverà l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../... VIS 20060428 (30)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL PAPA PER IL MESE DI MAGGIO


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2006 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della preghiera del Santo Padre Benedetto XVI, per il mese di maggio, è la seguente: "Perchè la ricchezza dei doni, che lo Spirito Santo dispensa nella Chiesa, contribuisca a far crescere la pace e la giustizia nel mondo".

L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perchè nei Paesi di missione i responsabili delle pubbliche istituzioni promuovano e diffondano, con opportune leggi, la vita umana dal suo concepimento al suo termine naturale".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/MAGGIO/... VIS 20060428 (90)

giovedì 27 aprile 2006

MESSAGGIO DEL PAPA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI


CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2006 (VIS). Oggi è stato pubblicato un Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI al Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, in occasione della chiusura della Sessione Plenaria di questo Dicastero.

"La Chiesa, fin dall'inizio" - si legge nel Documento - ha dedicato "nel corso dei secoli, un'attenzione sempre più vigile alle procedure che conducono i Servi di Dio agli onori degli altri. Le Cause dei Santi, infatti, sono considerate 'cause maggiori' sia per la nobiltà della materia tratta sia per la loro incidenza nella vita del popolo di Dio".

Successivamente il Papa ricorda gli interventi dei Pontefici per migliorare la celebrazione e lo studio delle cause, citando, fra gli altri, i provvedimenti di Giovanni Paolo II che, nel 1983, promulgò la Costituzione Apostolica "Divinus perfectionis Magister" e le "Normae servandae in inquisitionibus ab Episcopis faciendis in Causis Sanctorum".

"L'esperienza di oltre vent'anni da quel testo ha suggerito a codesta Congregazione di predisporre un'opportuna 'Istruzione per lo svolgimento dell'inchiesta diocesana nelle Cause dei Santi'" che "si rivolge prevalentemente ai Vescovi diocesani" e costituisce il primo tema esaminato dalla Congregazione. Tale Istruzione "intende agevolare la fedele applicazione delle citate 'Normae servandae' al fine di salvaguardare la serietà delle investigazioni che si svolgono nelle inchieste diocesane sulle virtù dei Servi di Dio oppure sui casi di asserito martirio o sugli eventuali miracoli".

"È chiaro che non si potrà iniziare una Causa di beatificazione e canonizzazione se manca una comprovata fama di santità, anche se ci si trova in presenza di persone che si sono distinte per coerenza evangelica e per particolari benemerenze ecclesiali e sociali".

Riferendosi al secondo tema esaminato dalla Plenaria "il miracolo nelle Cause dei Santi", Papa Benedetto XVI ricorda che "Oltre a rassicurarci che il Servo di Dio vive in cielo in comunione con Dio, i miracoli costituiscono la divina conferma del giudizio espresso dall'autorità ecclesiastica sulla sua vita virtuosa. Auspico che la Plenaria possa approfondire questo argomento alla luce della tradizione della Chiesa, dell'odierna teologia e delle più accreditate acquisizioni della scienza. Non va dimenticato che nell'esame degli asseriti eventi miracolosi confluisce la competenza degli scienziati e dei teologi, sebbene la parola decisiva spetti alla teologia, la sola in grado di dare del miracolo un'interpretazione di fede. (...) È poi da tenere presente chiaramente che la prassi ininterrotta della Chiesa stabilisce la necessità di un miracolo fisico, non bastando un miracolo morale".

Del terzo tema "Il martirio", il Papa scrive: "Se il motivo che spinge al martirio resta invariato, avendo in Cristo la fonte e il modello, sono invece mutati i contesti culturali del martirio e le strategie 'ex parte persecutoris', che sempre meno cerca di evidenziare in modo esplicito la sua avversione alla fede cristiana (...) ma simula differenti ragioni, per esempio di natura politica o sociale. È certo necessario reperire prove inconfutabili sulla disponibilità al martirio, come effusione del sangue, e sulla sua accettazione da parte della vittima, ma è altrettanto necessario che affiori direttamente o indirettamente, pur sempre in modo moralmente certo, l'odium Fidei' del persecutore. Se difetta questo elemento, non si avrà un vero martirio secondo la perenne dottrina teologica e giuridica della Chiesa".

Infine Papa Benedetto XVI, riferendosi agli obiettivi indicati da Giovanni Paolo II nella Costituzione apostolica "Divinus perfectionis Magister", relativi alla convenienza di maggiormente associare i Vescovi alla Sede Apostolica nel trattare le Cause dei Santi, afferma che, coerentemente con tali indicazioni, eletto alla Cattedra di Pietro ha "dato esecuzione al diffuso auspicio che venisse maggiormente sottolineata, nelle modalità celebrative, la differenza sostanziale tra la beatificazione e la canonizzazione e che nei riti di beatificazione venissero coinvolte più visibilmente le Chiese particolari, fermo restando che solo al Romano Pontefice compete concedere il culto ad un Servo di Dio".
MESS/CONGREGAZIONE CAUSE SANTI/SARAIVA VIS 20060427 (630)

LA LEGGE DI DIO NON ELIMINA LA LIBERTÀ DELL'UOMO


CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano i Membri della Pontificia Commissione Biblica, il cui Presidente è il Cardinale William Joseph Levada, al termine della Sessione Plenaria annuale dedicata ad approfondire il rapporto tra Bibbia e morale.

Il Santo Padre ha salutato con affetto i partecipanti ricordando di averli personalmente conosciuti durante gli anni del suo incarico come Presidente della medesima Commissione, ed ha sottolineato l'importanza del tema oggetto della Plenaria.

"L'impulso primordiale dell'essere umano" - ha detto Benedetto XVI, riferendosi al tema della Plenaria - "infatti, è il suo desiderio di felicità e di una vita pienamente riuscita. Oggi, tuttavia, sono molti a pensare che tale realizzazione debba essere raggiunta in maniera autonoma, senza nessun riferimento a Dio e alla sua legge. Alcuni sono arrivati a teorizzare un'assoluta sovranità della ragione e della libertà nell'ambito delle norme morali: tali norme costituirebbero l'ambito di un'etica solamente 'umana', sarebbero cioè l'espressione di una legge che l'uomo autonomamente dà a se stesso: i fautori di questa 'morale laica' affermano che l'uomo, come essere razionale, non solo può ma addirittura deve decidere liberamente il valore dei suoi comportamenti".

"Questa errata convinzione" - ha proseguito il Pontefice - "si basa su un presunto conflitto tra la libertà umana ed ogni forma di legge. (...) La legge di Dio non attenua né tanto meno elimina la libertà dell'uomo, ma, al contrario, la garantisce e la promuove. (...) La legge morale, stabilita da Dio nella creazione e confermata nella rivelazione veterotestamentaria, trova in Cristo il suo compimento e la sua grandezza. Gesù Cristo è la via della perfezione, la sintesi viva e personale della perfetta libertà nell'obbedienza totale alla volontà di Dio".

"Rivelando il Padre e il suo modo di agire" - ha spiegato Benedetto XVI - "Gesù allo stesso tempo rivela le norme del giusto agire umano. Egli afferma questa connessione in modo esplicito ed esemplare quando, concludendo il suo insegnamento sull'amore dei nemici, dice: 'Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli'".

"Il cammino tracciato da Gesù con il suo insegnamento non è una norma imposta dall'esterno. Gesù stesso percorre questo cammino e non ci chiede altro che di seguirlo. (...) Nella ricerca di un'etica cristologicamente ispirata occorre dunque tenere sempre presente che Cristo è il Logos incarnato che ci rende partecipi della sua vita divina e con la sua grazia ci sostiene nel cammino verso la nostra vera realizzazione".

"Che cosa sia realmente l'uomo, appare in modo definitivo nel Logos fattosi uomo; la fede in Cristo ci dona il compimento dell'antropologia. Perciò il rapporto con Cristo definisce la più alta realizzazione dell'agire morale dell'uomo. (...) Non è un agire dettato da norme soltanto esteriori, ma proviene dal rapporto vitale che connette i credenti a Cristo e a Dio".
AC/LEGGE DIVINA:LIBERTÁ/LEVADA VIS 20060427 (480)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

- Il Cardinale Rosario José Castillo Lara, Presidente emerito della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.
AP/.../... VIS 20060427 (60)

FIRMA ACCORDO SANTA SEDE E BOSNIA ED ERZEGOVINA


CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2006 (VIS). Mercoledì 19 aprile, primo anniversario dell'elezione del Santo Padre Benedetto XVI, è stato firmato nel Palazzo della Presidenza di Sarajevo un Accordo di Base fra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina, con cui vengono confermati alcuni principi e definite alcune disposizioni circa questioni di interesse comune.

Per la Santa Sede ha firmato l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico a Sarajevo e per la Bosnia ed Erzegovina, il Signor Ivo Miro Jovic, Membro croato della Presidenza collegiale del Paese.

Secondo un Comunicato reso pubblico oggi, l'Accordo "prendendo atto della rispettiva indipendenza e autonomia dello Stato e della Chiesa e della loro disponibilità alla mutua collaborazione, fissa il quadro giuridico dei reciproci rapporti. In particolare, vengono regolati la posizione giuridica della Chiesa cattolica nella società civile; la libertà e indipendenza nell'attività apostolica e nella regolazione degli ambiti di propria competenza; la libertà di culto e di azione nei campi culturale, educativo, pastorale, caritativo e dei mass-media. Il testo prevede anche la gestione di scuole cattoliche di ogni grado; l'assistenza spirituale alle forze armate, nelle prigioni e negli ospedali; l'organizzazione di strutture cattoliche sanitarie e caritative".

L'Accordo, conclude il Comunicato "entrerà in vigore dopo lo scambio degli strumenti di ratifica".
OP/ACCORDO SANTA SEDE:BOSNIA/D'ERRICO VIS 20060427 (220)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2006 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- L'Arcivescovo Longinus Cunha, di Ende (Indonesia), il 6 aprile, all'età di 60 anni.

- Il Vescovo Charles Joseph Henderson, già Ausiliare di Southwark (Gran Bretagna), il 10 aprile, all'età di 81 anni.

- L'Arcivescovo Pasquale Macchi, Prelato emerito di Loreto (Italia), il 5 aprile, all'età di 82 anni.

- L'Arcivescovo José Méndez Asensio, emerito di Granada (Spagna), il 15 aprile, all'età di 85 anni.

- Il Vescovo André Nguyên Van Nam, emerito di My Tho (Viêt Nam), il 16 marzo, all'età di 84 anni.

- Il Vescovo Sebastian Valloppilly, emerito di Tellicherry dei Siro-Malabaresi (India), il 4 aprile, all'età di 94 anni.
.../DEFUNTI/... VIS 20060427 (130)

mercoledì 26 aprile 2006

IL PAPA RICORDA LA TRAGEDIA DI CHERNOBYL


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2006 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale il Papa ha ricordato che venti anni fa, il 26 aprile 1986, avvenne l'esplosione del quarto reattore della centrale nucleare di Chernobyl (Ucraina), il più grave incidente industriale e ambientale della storia.

L'esplosione di Chernobyl produsse una pioggia radioattiva che si estese fino all'ex Unione Sovietica, all'Europa Orientale, alla Scandinavia, all'Inghilterra e all'est degli Stati Uniti. Danni irreparabili all'ambiente, tumori, mutazioni e deformazioni genetiche ed un numero elevatissimo di decessi furono il risultato degli effetti devastanti della radioattività.

"Proprio oggi ricorre il ventesimo anniversario del tragico incidente avvenuto nella centrale nucleare di Chernobyl. In tale circostanza," - ha detto il Santo Padre - "sento il dovere di esprimere vivo apprezzamento per le famiglie, le associazioni, le amministrazioni civili e le comunità cristiane che, nel corso di questi anni, si sono adoperate per ospitare e curare adulti e specialmente bambini colpiti delle conseguenze di quel doloroso evento".

"Mentre ancora una volta preghiamo per le vittime di una calamità di così vasta portata e per quanti ne portano nel loro corpo i segni, invochiamo dal Signore luce per coloro che sono responsabili delle sorti dell'umanità, perchè con uno sforzo corale si ponga ogni energia al servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell'uomo e della natura".
AG/CHERNOBYL/... VIS 20060426 (230)

TRADIZIONE APOSTOLICA: TRASMISSIONE BENI DELLA SALVEZZA


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2006 (VIS). La comunione ecclesiale e il concetto di tradizione sono stati i temi della catechesi del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di 50.000 persone.

"La comunione ecclesiale - suscitata e sostenuta dallo Spirito Santo, custodita e promossa dal ministero apostolico -" - ha detto il Papa - "non si estende solo a tutti i credenti di un dato momento storico (comunione sincronica). Secondo la testimonianza del Nuovo Testamento, essa abbraccia anche tutti i tempi e tutte le generazioni (comunione diacronica)".

"Grazie al Paraclito" - ha spiegato il Santo Padre - "l'esperienza del Risorto, fatta dalla comunità apostolica alle origini della Chiesa, potrà sempre essere vissuta dalle generazioni successive, in quanto trasmessa e attualizzata nella fede, nel culto e nella comunione del Popolo di Dio, pellegrino nel tempo. In questa trasmissione dei beni della salvezza, che fa della comunità cristiana l'attualizzazione permanente, nella forza dello Spirito, della comunione originaria, consiste la Tradizione apostolica della Chiesa. (...) Chi attualizzerà la presenza salvifica del Signore Gesù mediante il ministero degli apostoli - capi dell'Israele escatologico - e attraverso l'intera vita del popolo della nuova alleanza? La risposta è chiara: lo Spirito Santo".

"Questa permanente attualizzazione della presenza attiva di Gesù Signore nel suo popolo, operata dallo Spirito Santo ed espressa nella Chiesa attraverso il ministero apostolico e la comunione fraterna, è ciò che in senso teologico s'intende col termine Tradizione: essa non è la semplice trasmissione materiale di quanto fu donato all'inizio agli Apostoli, ma la presenza efficace del Signore Gesù, crocifisso e risorto, che accompagna e guida nello Spirito la comunità da Lui radunata".

"La Tradizione" - ha concluso Benedetto XVI - "è la comunione dei fedeli intorno ai legittimi Pastori nel corso della storia, una comunione che lo Spirito Santo alimenta assicurando il collegamento fra l'esperienza della fede apostolica, vissuta nell'originaria comunità dei discepoli, e l'esperienza attuale del Cristo nella sua Chiesa. In altre parole, la Tradizione è la continuità organica della Chiesa (...) è la presenza permanente del Salvatore che viene a incontrarci, redimerci e santificarci nello Spirito".
AG/COMUNIONE ECCLESIALE:TRADIZIONE/... VIS 20060426 (370)

VISITA UFFICIALE IN ALBANIA DELL'ARCIVESCOVO LAJOLO


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Segretario per i Rapporti con gli Stati, ha compiuto, dal 21 al 25 aprile, una visita ufficiale in Albania, su invito del Ministro degli Affari Esteri albanese, Signor Besnik Mustafaj, che ha incontrato sabato scorso 22 aprile.

Domenica mattina 23 aprile, l'Arcivescovo Lajolo ha celebrato un solenne pontificale nella Cattedrale di Tirana ed ha ricordato la storica visita di Giovanni Paolo II il 25 aprile 1993, durante la quale consacrò quattro nuovi Vescovi. Il 25 gennaio 2005 il defunto Giovanni Paolo II riorganizzò la Chiesa in Albania in due province ecclesiastiche: la prima intorno all'Arcidiocesi di Tirana-Durazzo e la seconda intorno all'Arcidiocesi di Scutari-Pult. Nel primo pomeriggio l'Arcivescovo Lajolo ha reso una visita di cortesia ai Capi della Comunità musulmane ed in serata è stato ricevuto dal Primo Ministro albanese, Signor Sali Berisha.

Lunedì 24 aprile, il Segretario per i Rapporti con gli Stati è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica di Albania, Signor Alfred Moisiu. Nel primo pomeriggio l'Arcivescovo Lajolo si è recato a Scutari dove ha visitato il Santuario Nazionale della Madonna del Buon Consiglio, ha presieduto una solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di Scutari ed infine si è recato in visita alle tombe dei martiri albanesi del regime comunista dello secolo scorso, tra cui il Cardinale Mikel Koliqi.

La mattina di martedì 25 aprile, prima di concludere il suo viaggio in terra albanese, l'Arcivescovo Lajolo ha incontrato Sua Beatitudine Anastasios Yannoulatos, Arcivescovo ortodosso di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania.
OP/VISITA/ALBANIA:LAJOLO VIS 20060426 (270)

PROGRAMMA DEL VIAGGIO DEL SANTO PADRE IN POLONIA


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il programma del Viaggio Apostolico del Santo Padre Benedetto XVI in Polonia, dal 25 al 28 maggio prossimo. Il Papa si recherà a Varsavia, Czestochowa, Cracovia, Wadowice, Kalwaria Zebrzydowska e Auschwitz.

La partenza del Santo Padre è prevista giovedì 25 maggio, alle ore 8:40, dall'aeroporto romano di Fiumicino con destinazione Varsavia dove l'arrivo è previsto alle ore 11:00. Al termine della cerimonia di benvenuto, Benedetto XVI incontrerà il clero nella Cattedrale di San Giovanni, alle 17:45 renderà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica nel Palazzo Presidenziale di Varsavia e successivamente parteciperà ad un incontro ecumenico nella Chiesa Luterana della Santissima Trinità.

Venerdì 26 maggio Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa nella Piazza Pilsudski di Varsavia e nel pomeriggio partirà in elicottero per Czestochowa. Dopo la visita al Santuario di Jasna Góra, il Papa incontrerà i religiosi, le religiose, i seminaristi e i rappresentanti dei movimenti e della vita consacrata. Al termine della visita il Santo Padre rientrerà a Cracovia dove soggiornerà nel Palazzo Arcivescovile.

Il giorno seguente, sabato 27 maggio, il Papa celebrerà la Santa Messa in privato nella Cappella del Palazzo Arcivescovile di Cracovia e successivamente partirà in auto alla volta di Wadowice. Qui compirà una visita alla Basilica dell'Immacolata Concezione ed alla casa natale di Papa Giovanni Paolo II ed infine incontrerà la popolazione nella Piazza Rynek. A mezzogiorno è in programma che il Papa compia una visita al Santuario della Madonna di Kalwaria a Kalwaria Zebrzydowska. Successivamente Benedetto XVI rientrerà a Cracovia dove si recherà in visita al Santuario della Divina Misericordia e alle 17:45 alla Cattedrale di Wawel. Alle 19:00, nel Parco di Blonie a Cracovia il Papa terrà un incontro con i giovani.

Domenica 28 maggio, alle 9:45, nel Parco di Blonie di Cracovia, Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa e al termine reciterà il Regina Coeli. Dopo la seconda colazione, è in programma la partenza in auto dal Palazzo Arcivescovile di Cracovia per Auschwitz. Dopo la visita del Campo di concentramento e del centro di dialogo e preghiera, il Papa assisterà ad un incontro di preghiera in memoria delle vittime al Campo di concentramento di Birkenau.

Infine alle 18:30 il Papa ripartirà in auto dal Campo di concentramento di Birkenau diretto all'aeroporto di Balice, a Cracovia. Dopo la cerimonia di congedo, alle 20:00, il Santo Padre ripartirà in aereo per Roma dove l'arrivo è previsto alle 21:15.
BXVI-PROGRAMMA/VIAGGIO APOSTOLICO/POLONIA VIS 20060426 (420)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo François-Xavier Maroy, Arcivescovo Metropolita di Bukavu (superficie: 8.815; popolazione: 1.555.608; cattolici: 895.023; sacerdoti: 200; religiosi: 668), Repubblica Democratica del Congo. L'Arcivescovo Maroy è stato finora Vescovo Ausiliare della medesima Arcidiocesi.

- Il Vescovo Benedito Beni dos Santos, finora Ausiliare di São Paulo (Brasile), Vescovo di Lorena (superficie: 5.055; popolazione: 267.000; cattolici: 202.000; sacerdoti: 46; religiosi: 66; diaconi permanenti: 15), Brasile.

- Il Padre João Mamede Filho, O.F.M.Conv., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Paulo (superficie: 1.645; popolazione: 7.060.750; cattolici: 5.154.347; sacerdoti: 804; religiosi: 2.289; diaconi permanenti: 8), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario di Filosofia "Casa São Francisco" a Curitiba (Brasile), è nato a Caçapava (Brasile) nel 1951, ha emesso la professione perpetua nell'Ordine dei Frati Minori Conventuali nel 1974 ed è stato ordinato sacerdote nel 1978.
NER:NEA/.../MAROY:DOS SANTOS:FILHO VIS 20060426 (150)

martedì 25 aprile 2006

GESUITI: AFFRONTARE FEDELMENTE URGENTI NECESSITÀ CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha celebrato la Santa Messa per i Padri e Fratelli della Compagnia di Gesù che quest'anno commemorano il V Centenario della nascita di San Francesco Saverio e del Beato Pietro Favre.

A mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in Basilica per incontrare i partecipanti alla celebrazione Eucaristica.

Il Santo Padre ha invitato a rendere grazie a Dio per aver concesso alla Compagnia "il dono di uomini di straordinaria santità e di eccezionale zelo apostolico quali sono Sant'Ignazio di Loyola, San Francesco Saverio e il Beato Pietro Favre. Essi sono per voi i Padri e i Fondatori: è giusto, perciò, che in quest'anno centenario li ricordiate con gratitudine e guardiate a loro come a guide illuminate e sicure del vostro cammino spirituale e della vostra attività apostolica".

"Sant'Iganzio di Loyola" - ha proseguito il Pontefice - "fu un uomo di profonda preghiera, che aveva il suo centro e il suo culmine nella Celebrazione eucaristica quotidiana. In tal modo egli ha lasciato ai suoi seguaci un'eredità spirituale preziosa che non deve essere smarrita o dimenticata".

Sottolineando che Sant'Ignazio servì fedelmente la Chiesa, Benedetto XVI ha detto che fra le "urgenti attuali necessità della Chiesa" alle quali i Gesuiti devono venire incontro fedelmente, è importante segnalare "l'impegno culturale nei campi della teologia e della filosofia, (...) il dialogo con la cultura moderna, (...) fortemente segnato dallo scientismo positivista e materialista". In merito il Papa ha affermato che promuovere "una cultura ispirata ai valori del Vangelo, richiede una intensa preparazione spirituale e culturale".

Un'altra preoccupazione di Sant'Ignazio, ha detto ancora il Pontefice, è stata "l'educazione cristiana e la formazione culturale dei giovani. (...) Continuate, cari gesuiti, questo importante apostolato mantenendo inalterato lo spirito del vostro Fondatore".

Ricordando che Papa Pio XI proclamò San Francesco Saverio "Patrono delle Missioni cattoliche", Benedetto XVI ha sottolineato che se anche "il suo apostolato in Oriente durò appena dieci anni, (...) la sua fecondità si è rivelata mirabile nei quattro secoli e mezzo di vita della Compagnia di Gesù, poiché il suo esempio ha suscitato tra i giovani gesuiti moltissime vocazioni missionarie, e tuttora egli resta un richiamo perché si continui l'azione missionaria nei grandi Paesi del continente asiatico".

Del Beato Favre il Santo Padre ha ricordato che "trascorse la sua breve esistenza in diversi Paesi europei, specialmente in Germania, dove per ordine di Paolo III prese parte (...) ai colloqui con i capi della Riforma. Ebbe così modo di praticare in maniera eccezionale il voto di speciale obbedienza al Papa 'circa le missioni', divenendo per tutti i gesuiti del futuro un modello da seguire".

Al termine del suo discorso il Santo Padre ha ricordato che "il 22 aprile del 1541 Ignazio e i suoi primi compagni emisero i voti solenni dinanzi all'immagine di Maria nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Continui Maria a vegliare sulla Compagnia di Gesù perché ogni suo membro porti nella sua persona l'immagine di Cristo Crocifisso per aver parte alla sua resurrezione".
AC/ANNIVERSARI/COMPAGNIA DI GESÙ VIS 20060424 (520)

ROMA FARO DI CIVILTÀ E DI SPIRITUALITÀ PER IL MONDO INTERO


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre Benedetto XVI ha assistito, all'Auditorium Parco della Musica, al concerto offerto dal Comune di Roma in Suo onore, in occasione del 2759° Natale di Roma.

Rientrato da Castel Gandolfo in Vaticano, il Papa si è recato all'Auditorium dove è stato accolto dal Presidente della Repubblica, Onorevole Carlo Azeglio Ciampi e dal Sindaco di Roma, Onorevole Walter Veltroni, e da altre autorità civili e religiose.

Al termine del concerto il Papa ha rivolto ai presenti un breve discorso. "Il Natale di Roma" - ha detto Benedetto XVI - "diventa occasione propizia per comprendere meglio la vocazione di Roma ad essere faro di civiltà e di spiritualità per il mondo intero".

"Grazie all'incontro tra le sue tradizioni e il cristianesimo, Roma ha svolto nel corso dei secoli una peculiare missione, e continua ancor oggi ad essere importante richiamo per tanti visitatori attratti da un così ricco patrimonio artistico, in gran parte legato alla storia cristiana della Città".

"Il concerto di questa sera" - ha proseguito il Pontefice - "vuole poi ricordare il primo anniversario del mio Pontificato. (...) Quanto sia generoso, aperto ed accogliente il popolo romano l'ho potuto io stesso sperimentare già dal primo incontro con i fedeli raccolti in Piazza San Pietro, la sera del 19 aprile dello scorso anno".

"Grazie inoltre perché è stato scelto un programma musicale tratto dalle opere di Mozart, grande compositore che ha lasciato un segno indelebile nella storia. Quest'anno ricorre il 250° anniversario della sua nascita e per questo varie iniziative sono programmate lungo tutto il 2006 che a giusto titolo viene chiamato anche 'anno mozartiano'".

"Le composizioni eseguite dall'orchestra e dal coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia sono brani di Mozart assai noti, tra i quali alcuni di notevole afflato religioso. L''Ave Verum', ad esempio, che spesso viene cantato nelle celebrazioni liturgiche, è un mottetto con parole dense di teologia e un accompagnamento musicale che invita alla preghiera. Così la musica, elevando l'anima alla contemplazione, ci aiuta a cogliere anche le sfumature più intime del genio umano, in cui si riflette qualcosa della bellezza senza confronti del Creatore dell'universo".
BXVI-CONCERTO/ANNIVERSARIO PONTIFICATO/... VIS 20060424 (380)

SAN TORIBIO MOGROVEJO RAVVIVA CAMMINO CHIESA PERÙ


CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Papa in occasione delle celebrazioni del IV centenario della morte di San Toribio di Mogrovejo, secondo Arcivescovo di Lima (Perù), in corso dal 24 al 29 aprile.

Rivolgendosi al Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima, ai Vescovi, Sacerdoti, Religiosi e laici, che hanno partecipato alle celebrazioni, Benedetto XVI invita tutti "a considerare questo anniversario come un'occasione provvidenziale per ravvivare il cammino della Chiesa nelle diverse Diocesi, ispirandosi alla vita e all'opera di San Toribio".

"Egli, infatti" - ricorda il Papa - "si distinse per la sua dedizione all'edificazione e al consolidamento delle comunità ecclesiali della sua epoca che realizzò con grande spirito di comunione e di collaborazione, ricercando sempre l'unità, come dimostrò nel convocare il III Concilio provinciale di Lima (1582-1583). (...) Uno dei frutti più preziosi fu il cosiddetto Catechismo di San Toribio".

Sottolineando che il Santo fondò il Seminario conciliare di Lima, in funzione ancora oggi, il Santo Padre auspica che "esso continui a dare abbondanti frutti, in particolare in questi momenti nei quali è necessario promuovere le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, per dedicarsi all'importante missione di costruire comunità cristiane che si riuniscano con gioia nella celebrazione domenicale, frequentino i sacramenti, promuovano la vita spirituale, trasmettano e coltivino con premura la fede, diano testimonianza di ferma speranza e pratichino sempre la carità".

Il Papa scrive che: "il profondo spirito missionario di San Toribio" si manifestò "nel suo sforzo di apprendere diverse lingue, con il fine di predicare personalmente a tutti coloro che erano affidati alle sue cure pastorali". Ciò, conclude Benedetto XVI "dimostrava anche il rispetto per la dignità della persona umana, qualunque fosse la sua condizione, ed il suo adoperarsi a suscitare sempre in ogni persona la gioia di sentirsi vero figlio di Dio".
MESS/SANTO TORIBIO MOGROVEJO/CIPRIANI VIS 20060424 (310)

SACERDOZIO È SACRAMENTO E NON MEZZO PROMOZIONE SOCIALE


CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi i Vescovi della Conferenza Episcopale del Ghana al termine della Visita "ad Limina Apostolorum". Nel suo discorso il Papa ha ricordato che i Presuli sono giunti a Roma, la città dove "gli Apostoli Pietro e Paolo hanno offerto totalmente se stessi nell'imitazione di Cristo" ed ha sottolineato che: "il dono di sé all'altro è il cuore del Sacramento dell'ordine sacerdotale" e "coloro che ricevono questo sacramento sono configurati in modo particolare a Cristo, Capo della Chiesa".

"Il vostro Paese" - ha detto Benedetto XVI - "ha compiuto grandi progressi negli ultimi anni per sconfiggere la piaga della povertà e per rafforzare l'economia. Nonostante questi apprezzabili progressi, molto rimane da fare per superare questa condizione che coinvolge larga parte della popolazione. L'estrema e diffusa povertà spesso risulta in un generale declino morale che porta al crimine, alla corruzione, agli attacchi alla santità della vita umana o anche ad un ritorno alle pratiche superstiziose del passato".

In questa situazione nella quale la gente può facilmente perdere fiducia nel futuro, "La Chiesa deve essere un faro di speranza nella vita dei cristiani (...) aiutando i fedeli a meglio comprendere le promesse di Gesù Cristo" e deve "intensificare i suoi sforzi per offrire ai cattolici programmi di formazione che facciano loro approfondire la fede cristiana rendendoli capaci di occupare il loro legittimo posto nella Chiesa di Cristo e nella società". In merito il Papa ha elogiato l'opera dei catechisti, lamentando che la loro missione è spesso ostacolata "dalla mancanza di risorse o dall'ostilità dell'ambiente" ed ha invitato i Vescovi ed i sacerdoti "a fare tutto il possibile per garantire che i catechisti ricevano il necessario sostegno spirituale, dottrinale, morale e materiale per compiere adeguatamente la loro missione".

Il Papa ha osservato poi che in Ghana "i giovani costituiscono quasi la metà della popolazione. La Chiesa in Ghana è giovane. Per raggiungere i giovani di oggi è necessario che la Chiesa affronti i loro problemi con franchezza ed amore. Una solida base catechetica li rafforzerà nella loro identità cattolica e darà loro i necessari strumenti per affrontare le sfide di cambiare la realtà economica, la globalizzazione e le malattie. Li aiuterà anche a rispondere agli argomenti presentati dalle sette religiose".

Riferendosi alla "missione della Chiesa di assistere le famiglie a vivere fedelmente e generosamente come vere 'chiese domestiche'", il Papa ha fatto sue le preoccupazioni espresse dai Vescovi nei loro rapporti quinquennali relative alla "corretta celebrazione del matrimonio cristiano in Ghana" ed ha sottolineato che "Mentre il Cristianesimo cerca sempre di rispettare le venerabili tradizioni delle culture e dei popoli, esso cerca anche di purificare quelle pratiche contrarie al Vangelo".

"Per questa ragione" - ha detto il Papa - "è essenziale che l'intera comunità cattolica continui a ribadire l'importanza dell'unione monogama e indissolubile fra uomo e donna, consacrati in santo matrimonio. Per i cristiani, le forme tradizionali di matrimonio non possono mai sostituire il matrimonio sacramentale".

Parlando del ministero sacerdotale, il Papa ha sottolineato che esso "non deve mai essere considerato come un modo di migliorare la propria classe sociale o livello di vita. Se è così, allora il dono di sé del sacerdozio e la docilità ai disegni di Dio cedono il passo ai desideri personali, rendendo il sacerdote inefficace e inadempiuto".

Infine il Santo Padre ha esortato i Vescovi a proseguire i loro sforzi per garantire che i candidati al sacerdozio siano all'altezza della loro missione e che ricevano un'adeguata formazione sacerdotale. Infine ricordando che quest'anno ricorre il primo centenario dell'arrivo dei missionari nel nord del Ghana, il Papa ha detto: "Prego in particolare affinché lo zelo missionario continui a ricolmare voi e il vostro amato popolo, rafforzandovi nella vostra missione di diffondere il Vangelo".
AL/.../GHANA VIS 20060424 (640)

DIVINA MISERICORDIA: DIMENSIONE INTEGRANTE DELLA FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2006 (VIS). Oggi, Domenica della Divina Misericordia, il Santo Padre Benedetto XVI ha recitato il "Regina Coeli" con più di 50.000 pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. Prima di recitare la preghiera che sostituisce l'Angelus nel tempo pasquale, il Papa ha citato il Vangelo di Giovanni che narra l'apparizione di Gesù Risorto ai discepoli riuniti nel Cenacolo, "la sera del 'primo giorno dopo il sabato'" e nuovamente nello stesso luogo "'otto giorno dopo'".

"Fin dall'inizio" - ha spiegato il Santo Padre - "dunque, la comunità cristiana cominciò a vivere un ritmo settimanale, scandito dall'incontro con il Signore risorto. È quanto sottolinea anche la Costituzione del Concilio Vaticano II sulla liturgia affermando: 'Secondo la tradizione apostolica, che trae origine dal giorno stesso delle Risurrezione di Cristo, la Chiesa celebra il mistero pasquale ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente giorno del Signore o domenica".

"Ricorda ancora l'Evangelista che in entrambe le apparizioni il Signore Gesù mostrò ai discepoli i segni della crocifissione, ben visibili e tangibili anche nel suo corpo glorioso. Quelle sacre piaghe, nelle mani, nei piedi e nel costato, sono sorgente inesauribile di fede, di speranza e di amore a cui ognuno può attingere, specialmente le anime più assetate della divina misericordia" - ha detto ancora Benedetto XVI ricordando che Giovanni Paolo II volle che "la Domenica dopo Pasqua fosse dedicata in modo speciale alla Divina Misericordia; e la Provvidenza ha disposto che egli morisse proprio alla vigilia di questo giorno".

"Il mistero dell'amore misericordioso di Dio è stato al centro del pontificato di questo mio venerato Predecessore. Ricordiamo, in particolare, l'Enciclica 'Dives in misericordia', del 1980, e la dedicazione del nuovo Santuario della Divina Misericordia a Cracovia, nel 2002. Le parole che egli pronunciò in quest'ultima occasione sono state come una sintesi del suo magistero evidenziando che il culto della misericordia divina non è una devozione secondaria, ma dimensione integrante della fede e della preghiera del cristiano".

Benedetto XVI ha detto infine: "Maria Santissima, Madre della Chiesa, a cui ora ci rivolgiamo con il 'Regina Coeli, ottenga per tutti i cristiani di vivere in pienezza la Domenica come 'pasqua della settimana', gustando la bellezza dell'incontro con il Signore risorto e attingendo alla fonte del suo amore misericordioso, per essere apostoli della sua pace".

Al termine della recita del Regina Coeli, il Papa ha ricordato che le Chiese Orientali celebrano oggi la Pasqua ed ha detto: "E nel clima gioioso di questo giorno non posso non ricordare che molte di queste popolazioni, in Serbia, Romania e Bulgaria, soffrono a causa delle inondazioni dei giorni scorsi. Sono loro vicino con la preghiera ed auspico vivamente che, grazie al contributo di tutti, possano superare rapidamente questi difficili momenti".
ANG/DIVINA MISERICORDIA:PASQUA ORIENTALE/... VIS 20060424 (470)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Oscar González Villa, Vescovo di Girardota (superficie: 2.445; popolazione: 203.000; cattolici: 183.000; sacerdoti: 56; religiosi: 99), Colombia. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario Maggiore "Nuestra Señora del Rosario" di Manizales, è nato ad Alcalá (Colombia) nel 1949 ed è stato ordinato sacerdote nel 1973.

Sabato 22 aprile è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Ouesso (Repubblica del Congo), presentata dal Vescovo Hervé Itoua, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Okigwe (Nigeria), presentata dal Vescovo Anthony Ekezia Ilonu, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Solomon Amanchukwu Amatu, Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Vescovo António Augusto dos Santos Marto, finora Vescovo di Viseu (Portogallo), Vescovo di Leiria-Fátima (superficie: 1.700; popolazione: 267.000; cattolici: 256.000; sacerdoti: 154; religiosi: 546), Portogallo. Il Vescovo dos Santos Marto succede al Vescovo Serafim de Sousa Ferreira e Silva, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignor Ignazio Sanna, Arcivescovo Metropolita di Oristano (superficie: 3.112; popolazione: 148.915; cattolici: 148.067; sacerdoti: 122; religiosi: 362; diaconi permanenti: 6), Italia. L'Arcivescovo eletto, finora Docente e Pro Rettore della Pontificia Università Lateranense in Roma, è nato ad Orune (Nuovo) nel 1942 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1967. L'Arcivescovo Sanna succede all'Arcivescovo Piergiuliano Tiddia, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Beatus Kinyaiya, O.F.M.Cap., già Superiore Provinciale per la Tanzania, Vescovo di Mbulu (superficie: 1.605; popolazione: 900.000; cattolici: 242.698; sacerdoti: 58; religiosi: 175), Tanzania. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Shimbwe (Tanzania), ha emesso la professione perpetua nell'Ordine dei Cappuccini nel 1988 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989.

- Ha nominato il Vescovo Sebastiano Sanguinetti, finora Vescovo di Ozieri (Italia), Vescovo di Tempio-Ampurias (superficie: 2.695; popolazione: 145.400; cattolici: 144.000; sacerdoti: 79; religiosi: 117; diaconi permanenti: 2), Italia.

- Ha nominato il Monsignor Gianfranco De Luca, Vescovo di Termoli-Larino (superficie: 1.424; popolazione: 106.500; cattolici: 105.850; sacerdoti: 69; religiosi: 109; diaconi permanenti: 8), Italia. Il Vescovo eletto, finora Parroco e Responsabile della Pastorale giovanile a Teramo (Italia), è nato ad Atri (Teramo) nel 1949 ed è stato ordinato sacerdote nel 1974.

- Ha nominato il Monsignor José María Ortega Trinidad, Vescovo Prelato di Juli (superficie: 17.427; popolazione: 455.000; cattolici: 404.000; sacerdoti: 13; religiosi: 37), Perù. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Cattedrale "San Vicente Mártir", in San Vicente di Cañete, Prelatura di Yauyos (Perù), è nato nel 1950 a Nava (Perù) ed è stato ordinato sacerdote nel 1978.
RE:NER/.../... VIS 20060424 (430)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sei Presuli della Conferenza Episcopale del Ghana, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Matthew Kwasi Gyamfi, di Sunyani.

- L'Arcivescovo Gregory Ebo Kpiebaya, di Tamale.

- Il Vescovo Philip Naameh, di Damongo.

- Il Vescovo Lucas Abadamloora, di Navrongo-Bolgatanga.

- Il Vescovo Paul Bemile, di Wa.

- Il Vescovo Vincent Sowah Boi-Nai, S.V.D., di Yendi.

Sabato 22 aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

Sei Presuli della Conferenza Episcopale del Ghana, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Joseph Kwaku Afrifah-Agyekum, Vescovo eletto di Koforidua.

- L'Arcivescovo Peter Kwasi Sarpong, di Kumasi, con l'Ausiliare Vescovo Gabriel Justice Yaw Anokye.

- Il Vescovo Peter Kwaku Atuhaene, di Goaso.

- Il Vescovo Joseph Osei-Bonsu, di Konongo-Mampong.

- Il Vescovo Thomas Kwaku Mansah, di Obuasi.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/.../... VIS 20060424 (160)

STATISTICHE RELATIVE ALLA CHIESA IN POLONIA


CITTA' DEL VATICANO, 25 APR. 2006 (VIS). In occasione del prossimo Viaggio Apostolico del Santo Padre Benedetto XVI in Polonia - dal 25 al 28 maggio -, il secondo fuori d'Italia, sono state pubblicate le statistiche relative alla Chiesa in Polonia. Le cifre sono state desunte dall'Annuario Statistico della Chiesa, aggiornato al 31 dicembre 2004.

La Polonia conta una popolazione di 38,2 milioni di abitanti, dei quali 36,6 sono cattolici (95,8%). Esistono 45 circoscrizioni ecclesiastiche, 10.114 parrocchie e 800 centri pastorali. Attualmente i Vescovi sono 133, i sacerdoti 28.546, 24.826 i religiosi, 1.081 i membri laici di istituti secolari e 14.418 i catechisti. I seminaristi minori sono 1.803 e i seminaristi maggiori 6.427.

Un totale di 315.698 alunni frequentano i 1.726 centri di educazione cattolica, dal giardino d'infanzia all'università. Relativamente ai centri di proprietà della Chiesa o diretti da ecclesiastici o religiosi, in Polonia ci sono 33 ospedali, 244 ambulatori, 267 case per anziani, invalidi e minorati, 538 orfanotrofi e asili nido, 1.820 consultori familiari ed altri centri per la protezione della vita e 1.462 centri speciali di educazione o rieducazione sociale.
OP/STATISTICHE POLONIA/... VIS 20060425 (190)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 25 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Casimiro López Llorente, finora Vescovo di Zamora (Spagna), Vescovo di Segorbe-Castellón de la Plana (superficie: 4.380; popolazione: 449.043; cattolici: 419.701; sacerdoti: 282; religiosi: 513; diaconi permanenti: 4), Spagna.

- Il Monsignor Frank J. Dewane, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Venice (superficie: 22.685; popolazione: 1.766.651; cattolici: 218.173; sacerdoti: 239; religiosi: 202; diaconi permanenti: 75), Florida, Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto, finora Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, è nato nel 1950 a Green Bay (Wisconsin, Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988.
NER:NEC/.../LOPEZ LLORENTE:DEWANE VIS 20060425 (110)

venerdì 21 aprile 2006

ARCIVESCOVO LAJOLO: LA CHIESA NON IMPONE LEGGE CIVILE


CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2006 (VIS). Il quotidiano indonesiano "Kompas" ha pubblicato il 16 aprile scorso un'intervista all'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Segretario per i Rapporti con gli Stati, nella quale il Presule parla dell'unicità dello Stato della Città del Vaticano, dell'attività diplomatica della Santa Sede, della separazione dei poteri della Chiesa e dello Stato e del dialogo interreligioso.

Nell'intervista l'Arcivescovo precisa che lo Stato della Città del Vaticano, è un vero stato, "ma di minuscola realtà politica, avendo solo la funzione di garantire l'indipendenza del Papa come suprema Autorità della Chiesa Cattolica da qualsiasi potere civile", mentre la Santa Sede, "cioè il Papa e la Curia Romana, come suprema Autorità della Chiesa Cattolica, che viene anche chiamata (...) impropriamente, Vaticano, perchè ha la sua sede nello Stato della Città del Vaticano; (...) non è un organo di governo civile e quindi con funzioni politiche. Il problema quindi del coinvolgimento o della sovrapposizione delle due funzioni, quella politica dello Stato e quella religiosa della Chiesa, non si pone".

Per cui non bisogna confondere lo Stato della Città del Vaticano "che ha relazioni limitate alle sue modeste strutture e che si rivolgono sopratutto all'Italia" e "la Santa Sede, che ha invece una vasta rete di ambasciate (si chiamano tecnicamente Nunziature Apostoliche)".

"Le Nunziature" - spiega il Segretario per i Rapporti con gli Stati - "non seguono, come le altre Ambasciate, questioni di politica, di difesa, di commercio, ecc., ma le questioni riguardanti la libertà della Chiesa e i diritti umani. Per lo più la Santa Sede interviene ovunque per garantire lo status giuridico della Chiesa e, in alcuni paesi, in difesa dei fedeli cattolici oppressi o comunque vittime di pressioni o di discriminazioni, e lo fa invocando i diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e dall'International Covenant on Civil and Political Rights (ICCPR), o anche quelli sanciti nella Costituzione dei vari Stati. (...) I criteri per i suoi interventi sono vari, a seconda delle situazioni, e sono necessariamente ispirati dalla volontà di aiutare nella maniera più efficace e quindi con la riservatezza ed anche con la prudenza necessarie per evitare contraccolpi negativi".

Rispetto alla separazione dei poteri della Chiesa e dello Stato, l'Arcivescovo afferma: "La Chiesa non pretende però in alcun modo di imporre alcuna legge civile, se non sono le stesse forze politiche a darsela. Vale appunto il principio fondamentale della distinzione della sfera politica da quella religiosa e della ferma tutela della libertà religiosa, per cui lo Stato come non si inserisce nell'attività della Chiesa, così nemmeno prende ordini da essa. La Chiesa per altro - cioè in pratica i Vescovi dei paesi interessati - cercano di illuminare i cattolici e l'opinione pubblica del paese, illustrando con pubbliche dichiarazioni la posizione cattolica su questioni morali poste dalla legislazione o dall'azione politica, sulla base anzitutto di argomentazioni razionali, accessibili anche a chi non ha fede".

"A livello universale la Santa Sede interviene sui grandi problemi morali posti dalla politica con documenti di diverso genere, come le lettere encicliche e le esortazioni apostoliche del Papa o le istruzioni della Congregazione per la Dottrina della Fede. I criteri per giudicare se sia opportuno intervenire, sono diversi; la Chiesa non può comunque tacere quando è posta in causa la dignità o i diritti fondamentali dell'uomo, o la libertà religiosa".

Infine relativamente al tema del dialogo interreligioso il Presule afferma che: "Benedetto XVI continuerà (...) l'impegno del dialogo interreligioso, secondo le direttive date dal Concilio Vaticano II e sulle orme dei suoi predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II".

Affermando che: "È ovvio che un conflitto delle culture o peggio delle religioni potrebbe dividere i popoli ancor più di quanto non lo siano ora", l'Arcivescovo Lajolo sottolinea che: "il dialogo interreligioso mira a conoscere meglio la posizione di fede dell'interlocutore e a far conoscere meglio la propria ed anche a rafforzare vincoli di stima personale vicendevoli" e "il dialogo interreligioso non intende rendere coloro che vi partecipano meno fedeli alle proprie profonde convinzioni religiose, ma aprire sempre di più le menti e i cuori alla volontà di Dio".
.../CHIESA:STATO:DIALOGO INTERRELIGIOSO/LAJOLO VIS 20060421 (690)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina, in udienza separate, nella Residenza di Castel Gandolfo, sette Presuli della Conferenza Episcopale del Ghana, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Arcivescovo di Cape Coast.

- Il Vescovo John Martin Darko, di Sekondi-Takoradi.

- Il Vescovo Joseph Francis Kweku Essien, di Wiawso.

- L'Arcivescovo Gabriel Charles Palmer-Buckle, di Accra.

- Il Vescovo Gabriel Akwasi Abiabo Mante, di Jasikan.

- Il Vescovo Anthony Kwami Adanuty, di Keta-Akatsi.

- Il Monsignor Anthony Kornu, Vicario Generale di Ho.
AL/.../... VIS 20060421 (100)

giovedì 20 aprile 2006

VENERDÌ SANTO: PASSIONE DEL SIGNORE E VIA CRUCIS COLOSSEO


CITTA' DEL VATICANO, 14 APR. 2006 (VIS). Alle 17:00 di oggi, Venerdì Santo, il Papa ha presieduto nella Basilica Vaticana, la celebrazione della Passione del Signore. Dopo la lettura della Passione, il Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., Predicatore della Casa Pontificia, ha detto nell'omelia: "Mentre noi celebriamo qui il ricordo della Passione e Morte del Salvatore, milioni di persone sono indotte da abili rimaneggiatori di leggende antiche a credere che Gesù di Nazareth non è, in realtà, mai stato crocifisso".

Alle 21:15, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto al Colosseo il pio esercizio della 'Via Crucis'. La perdita del senso del peccato e le sue drammatiche conseguenze per l'umanità è stato il tema principale dei testi delle meditazioni proposte quest'anno per le stazioni della Via Crucis dall'Arcivescovo Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.

Benedetto XVI ha portato la Croce nella prima e nell'ultima stazione. Nelle altre stazioni la Croce è stata portata dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, da una famiglia romana, da un seminarista statunitense, da due religiosi, da tre giovani donne provenienti dal Messico, dall'Angola e dalla Nigeria e da due frati della Custodia di Terra Santa.

Al termine il Santo Padre ha pronunciato alcune parole a braccio: "La Croce del Signore" - ha detto - "abbraccia il mondo; la sua 'Via Crucis' attraversa i continenti ed i tempi. Nella 'Via Crucis' non possiamo essere solo spettatori. Siamo coinvolti pure noi, perciò dobbiamo cercare il nostro posto".

"Nella Croce di Cristo" - ha detto ancora il Papa - "oggi abbiamo visto la sofferenza dei bambini abbandonati, abusati; le minacce contro la famiglia; la divisione del mondo nella superbia dei ricchi che non vedono Lazzaro davanti alla porta e la miseria di tanti che soffrono fame e sete".

"Abbiamo visto, infine, attraverso queste 'stazioni' di consolazione che, come non finisce la sofferenza, anche le consolazioni non finiscono. (...) Abbiamo visto la Madre, la cui bontà rimane fedele fino alla morte, e oltre la morte. Abbiamo visto la donna coraggiosa, che sta davanti al Signore e non ha paura di mostrare la solidarietà con questo Sofferente. Abbiamo visto Simone il Cireneo, un africano, che porta con Gesù la Croce".

"Abbiamo capito" - ha proseguito il Pontefice - "che la 'Via Crucis' non è semplicemente una collezione delle cose oscure e tristi del mondo. Non è neppure un moralismo alla fine inefficiente. Non è un grido di protesta che non cambia niente. La 'Via Crucis' è la via della misericordia, e della misericordia che pone il limite al male: così abbiamo imparato da Papa Giovanni Paolo II".

"È la via della misericordia" - ha concluso Papa Benedetto - "e così la via della salvezza. E così veniamo invitati a prendere la via della misericordia e a porre con Gesù il limite al male".
BXVI-SETTIMANA SANTA/VENERDÌ SANTO/... VIS 20060420 (490)

GIOVEDÌ SANTO: MESSA DEL CRISMA ED IN COENA DOMINI


CITTA' DEL VATICANO, 13 APR. 2006 (VIS). Alle 9:30 di oggi, Giovedì Santo, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa Crismale, Liturgia che si celebra in questo giorno in tutte le Chiese Cattedrali del mondo. La Messa del Crisma è stata concelebrata dal Santo Padre con i Cardinali, i Vescovi e i Presbiteri - diocesani e religiosi - presenti a Roma. Nel corso della Celebrazione Eucaristica, dopo la rinnovazione delle promesse sacerdotali, sono stati benedetti l'olio dei catecumeni, l'olio degli infermi e il crisma.

Nell'omelia il Papa ha affermato che "il significato profondo dell'essere sacerdote" è "diventare amico di Gesù Cristo. (...) Ciò significa che dobbiamo conoscere Gesù in modo sempre più personale, ascoltandoLo, vivendo insieme con Lui, trattenendoci presso di Lui".

Benedetto XVI ha sottolineato che "Il sacerdote deve essere soprattutto un uomo di preghiera. (...) Il mondo ha bisogno di Dio - non di un qualsiasi dio, ma del Dio di Gesù Cristo, del Dio che si è fatto carne e sangue, che ci ha amati fino a morire per noi, che è risorto e ha creato in se stesso uno spazio per l'uomo. Questo Dio deve vivere in noi e noi in Lui. È questa la nostra chiamata sacerdotale: solo così il nostro agire da sacerdoti può portare frutti".

Il Santo Padre ha ricordato successivamente le parole di Don Andrea Santoro, il sacerdote della Diocesi di Roma assassinato in Turchia il 5 febbraio scorso mentre era raccolto in preghiera: "'Sono qui per abitare in mezzo a questa gente e permettere a Gesù di farlo prestandogli la mia carne... Si diventa capaci di salvezza solo offrendo la propria carne. Il male del mondo va portato e il dolore va condiviso, assorbendolo nella propria carne fino in fondo come ha fatto Gesù'".

Alle 17:30, Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica di San Giovanni in Laterano la Concelebrazione della Santa Messa "nella Cena del Signore". A imitazione del gesto del Signore con gli Apostoli, il Papa ha compiuto il rito della lavanda dei piedi a dodici uomini, tutti laici. Al momento della presentazione dei doni è stata affidata al Santo Padre un'offerta a sostegno del progetto di ricostruzione di case per le vittime delle devastanti frane che hanno colpito il territorio della Diocesi di Maasin (Filippine).

Nell'omelia il Papa ha sottolineato che "Dio scende e diventa schiavo, ci lava i piedi affinché noi possiamo stare alla sua tavola. In questo si esprime tutto il mistero di Gesù Cristo. In questo diventa visibile che cosa significa redenzione".

Ribadendo che "L'amore del Signore non conosce limite, ma l'uomo può porre ad esso un limite", il Papa ha presentato il seguente interrogativo: "Che cosa è che rende l'uomo immondo? È il rifiuto dell'amore, il non voler essere amato, il non amare. È la superbia che crede di non aver bisogno di alcuna purificazione, che si chiude alla bontà salvatrice di Dio. È la superbia che non vuole confessare e riconoscere che abbiamo bisogno di purificazione".

Il Signore ci invita oggi, ha proseguito il Pontefice, "ad imitare la sua umiltà, ad affidarci ad essa, a lasciarci 'contagiare', da essa. Ci invita - per quanto smarriti possiamo sentirci - a ritornare a casa e a permettere alla sua bontà purificatrice di tirarci su e di farci entrare nella comunione della mensa con Lui, con Dio stesso".

"Lavarci i piedi gli uni gli altri" - ha concluso Papa Benedetto - "significa soprattutto perdonarci instancabilmente gli uni gli altri, sempre di nuovo ricominciare insieme per quanto possa anche sembrare inutile. Significa purificarci gli uni gli altri sopportandoci a vicenda e accettando di essere sopportati dagli altri; purificarci gli uni gli altri donandoci a vicenda la forza santificante della Parola di Dio e introducendoci nel Sacramento dell'amore divino".
BXVI-SETTIMANA SANTA/GIOVEDÌ SANTO/... VIS 20060420 (640)

REGINA COELI: ESSERE "PIETRE VIVE" EDIFICAZIONE CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2006 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, Lunedì dell'Angelo, il Santo Padre Benedetto XVI ha guidato la recita del Regina Coeli con i fedeli convenuti nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo che, nel pomeriggio di ieri, ha raggiunto in elicottero per un breve periodo di riposo.

Ricordando che il Regina Coeli sostituisce nel tempo pasquale la preghiera dell'Angelus, il Papa ha detto: "Maria ha custodito nel suo cuore la 'buona notizia' della risurrezione, fonte e segreto della vera gioia e dell'autentica pace, che Cristo morto e risorto ci ha conquistato con il sacrificio della Croce".

"Chiediamo a Maria che, come ci ha accompagnato nei giorni della passione, continui a guidare i nostri passi in questo tempo di gioia spirituale, perché possiamo crescere sempre più nella conoscenza e nell'amore del Signore e diventare testimoni e apostoli della sua pace".

"Nel contesto pasquale" - ha continuato Papa Benedetto XVI - "mi piace quest'oggi condividere con voi anche la gioia di un anniversario molto significativo. 500 anni orsono, precisamente il 18 aprile 1506, il Papa Giulio II poneva la prima pietra della nuova Basilica di San Pietro che il mondo intero ammira nella possente armonia delle sue forme".

"Desidero ricordare con gratitudine i Sommi Pontefici che hanno voluto quest'opera straordinaria sulla tomba dell'Apostolo Pietro. Ricordo con ammirazione gli artisti che hanno contribuito con il loro genio a edificarla e decorarla, come pure sono grato al personale della Fabbrica di San Pietro che egregiamente provvede alla manutenzione e alla salvaguardia di un così singolare capolavoro d'arte e di fede".

"Possa la circostanza felice del cinquecentesimo anniversario" - ha concluso il Pontefice - "risvegliare in tutti cattolici il desiderio di essere 'pietre vive' per la costruzione della Chiesa santa, nella quale risplende la 'luce di Cristo', attraverso la carità vissuta e testimoniata davanti al mondo".
ANG/RISURREZIONE:BASILICA VATICANA/... VIS 20060420 (320)

PASQUA: CRISTO RISORTO RICOLMA LA SETE DI PACE E FELICITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 16 APR. 2006 (VIS). Alle 10:30 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione della Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore sul sagrato della Basilica Vaticana ornata, come di consueto, di piante e fiori provenienti dai Paesi Bassi. Alle 12:00, dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana il Papa ha pronunciato il Messaggio pasquale e ha salutato le migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo in 63 lingue ed, infine, ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

Nel giorno del suo 79° compleanno e nell'imminenza della ricorrenza del primo anniversario della Sua elezione al Pontificato, il 19 aprile, il Papa ha sottolineato che: "Oggi, anche in questa nostra epoca segnata da inquietudine e incertezza, riviviamo l'evento della risurrezione che ha cambiato il volto della nostra vita, ha cambiato la storia dell'umanità. Da Cristo risorto attendono speranza, talvolta anche inconsapevolmente, quanti sono tuttora oppressi da vincoli di sofferenza e di morte".

"Lo Spirito del Risorto porti, in particolare, sollievo e sicurezza in Africa alle popolazioni del Darfur, che versano in una drammatica situazione umanitaria non più sostenibile; a quelle della regione dei Grandi laghi, dove molte piaghe sono ancora non rimarginate; ai vari popoli del Corno d'Africa, della Costa d'Avorio, dell'Uganda, dello Zimbabwe e di altre nazioni che aspirano alla riconciliazione, alla giustizia e allo sviluppo".

"In Iraq" - ha detto ancora il Papa - "sulla tragica violenza, che senza pietà continua a mietere vittime, prevalga finalmente la pace. Pace auspico vivamente anche per coloro che sono coinvolti nel conflitto in Terrasanta, invitando tutti ad un dialogo paziente e perseverante che rimuova gli ostacoli antichi e nuovi, evitando le tentazioni della rappresaglia ed educando le nuove generazioni ad un rispetto reciproco. La comunità internazionale, che riafferma il giusto diritto di Israele di esistere in pace, aiuti il popolo palestinese a superare le precarie condizioni in cui vive e a costruire il suo futuro, andando verso la costituzione di un vero e proprio Stato".

"Lo Spirito del Risorto susciti un rinnovato dinamismo nell'impegno dei Paesi dell'America Latina, perché siano migliorate le condizioni di vita di milioni di cittadini, estirpata l'esecranda piaga dei sequestri di persona e consolidate le istituzioni democratiche, in spirito di concordia e di fattiva solidarietà".

"Per quanto riguarda le crisi internazionali legate al nucleare" - ha proseguito il Pontefice - "si giunga ad una composizione onorevole per tutti mediante negoziati seri e leali, e si rafforzi nei responsabili delle Nazioni e delle Organizzazioni Internazionali la volontà di realizzare una pacifica convivenza tra etnie, culture e religioni, che allontani la minaccia del terrorismo". Questo è il cammino di pace per il bene di tutta l'umanità.

Il Santo Padre ha concluso il Messaggio esortando l'umanità del terzo millennio a non aver paura di aprire il cuore a Cristo Risorto. "Il Suo Vangelo ricolma pienamente la sete di pace e di felicità che abita ogni cuore umano. Cristo ora è vivo e cammina con noi. Immenso mistero di amore! Christus resurrexit, quia Deus caritas est! Alleluia!".
BXVI-SETTIMANA SANTA/DOMENICA PASQUA/... VIS 20060420 (520)

SABATO SANTO: LA RISURREZIONE CONCERNE TUTTA LA STORIA


CITTA' DEL VATICANO, 15 APR. 2006 (VIS). Alle ore 22:00, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Veglia nella Notte Santa di Pasqua. Nel corso della Liturgia Battesimale il Papa ha amministrato i Sacramenti dell'iniziazione cristiana a sette catecumeni provenienti dall'Albania, dalla Bielorussia, dal Perù, dal Giappone, dalla Colombia e dal Camerun.

La Veglia ha avuto inizio nell'atrio della Basilica di San Pietro con la benedizione del fuoco e l'accensione del cero pasquale. Alla processione verso l'Altare con il cero pasquale e il canto dell'Exsultet, hanno fatto seguito la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica, concelebrata con i Cardinali.

Riferendosi al significato della Risurrezione di Cristo, Benedetto XVI ha detto che "Essa è - se possiamo una volta usare il linguaggio della teoria dell'evoluzione - la più grande 'mutazione', il salto assolutamente più decisivo verso una dimensione totalmente nuova, che nella lunga storia della vita e dei suoi sviluppi mai si sia avuta: un salto in un ordine completamente nuovo, che riguarda noi e concerne tutta la storia".

"È chiaro" - ha detto il Papa - "che questo avvenimento non è un qualche miracolo del passato il cui accadimento potrebbe essere per noi in fondo indifferente. È un salto di qualità nella storia della 'evoluzione' e della vita in genere verso una nuova vita futura, verso un mondo nuovo che, partendo da Cristo, già penetra continuamente in questo nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé".

Il Papa si è chiesto successivamente: "Come può questo avvenimento arrivare effettivamente a me e attrarre la mia vita verso di sé e verso l'alto? (...) Tale avvenimento viene a me mediante la fede e il Battesimo. Per questo il Battesimo fa parte della Veglia pasquale. (...) Il Battesimo è una cosa ben diversa da un atto di socializzazione ecclesiale, da un rito un po' fuori moda e complicato per accogliere le persone nella Chiesa. È anche più di una semplice lavanda, di una specie di purificazione e abbellimento dell'anima. È realmente morte e risurrezione, rinascita, trasformazione in una nuova vita".

"La grande esplosione della risurrezione ci ha afferrati nel Battesimo per attrarci. Così siamo associati ad una nuova dimensione della vita nella quale, in mezzo alle tribolazioni del nostro tempo, siamo già in qualche modo introdotti. Vivere la propria vita come un continuo entrare in questo spazio aperto: è questo il significato dell'essere battezzato, dell'essere cristiano. È questa la gioia della Veglia pasquale".

Il Santo Padre ha sottolineato poi che: "La Risurrezione non è passata, la risurrezione ci ha raggiunti ed afferrati. Ad essa, cioè al Signore Risorto, ci aggrappiamo e sappiamo che Lui ci tiene saldamente anche quando le nostre mani si indeboliscono. Ci aggrappiamo alla sua mano, e così teniamo le mani anche gli uni degli altri, diventiamo un unico soggetto, non soltanto una cosa sola".

"Io, ma non più io: se viviamo in questo modo, trasformiamo il mondo. È la formula di contrasto con tutte le ideologie della violenza e il programma che si oppone alla corruzione ed all'aspirazione al potere e al possesso. (...) Io, ma non più io: è questa la via della croce, la via che 'incrocia' un'esistenza rinchiusa solamente nell'io, aprendo proprio così la strada alla gioia vera e duratura".
BXVI-SETTIMANA SANTA/SABATO SANTO/... VIS 20060420 (560)

FEDE: SLANCIO DI CORAGGIO E LIBERTÀ INCONTRO CON CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2006 (VIS). Il significato della Pasqua è stato il tema della catechesi del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi, che ha coinciso con il primo anniversario della sua elezione al Pontificato. L'Udienza, alla quale hanno partecipato 60.000 pellegrini, si è tenuta in Piazza San Pietro, che il Papa ha raggiunto in elicottero proveniente dalla Residenza di Castel Gandolfo.

"Come passa in fretta il tempo!" - ha esclamato il Pontefice rivolgendosi ai fedeli - "È già trascorso un anno da quando in maniera per me assolutamente inaspettata e sorprendente, i Cardinali riuniti in conclave hanno voluto scegliere la mia persona per succedere al compianto e amato Servo di Dio, il grande Papa, Giovanni Paolo II. Ricordo con emozione il primo impatto che dalla Loggia centrale della Basilica ho avuto (...) con i fedeli raccolti in questa stessa Piazza".

"Mi resta impresso nella mente e nel cuore quell'incontro al quale ne sono seguiti tanti altri, che mi hanno dato modo di sperimentare quanto sia vero ciò che ebbi a dire nel corso della solenne concelebrazione con la quale ho iniziato solennemente l'esercizio del ministero petrino: 'Sento viva la consapevolezza di non dover portare da solo ciò che in realtà non potrei mai portare da solo. (...) Mi è di insostituibile sostegno la celeste protezione di Dio e dei santi e mi conforta la vicinanza vostra, cari amici, che non mi fate mancare il dono della vostra indulgenza e del vostro amore. Grazie di vero cuore a tutti coloro che in vario modo mi affiancano da vicino o mi seguono da lontano spiritualmente con il loro affetto e la loro preghiera. A ciascuno chiedo di continuare a sostenermi pregando Iddio perché mi conceda di essere pastore mite e fermo della sua Chiesa".

"Gesù proprio dopo la sua resurrezione chiamò Pietro a prendersi cura del suo gregge" - ha proseguito Benedetto XVI - "Chi avrebbe potuto allora umanamente immaginare lo sviluppo che avrebbe contrassegnato nel corso dei secoli quel piccolo gruppo di discepoli del Signore? Pietro insieme agli apostoli e poi i loro successori (...) hanno diffuso con coraggio il messaggio evangelico il cui nucleo fondamentale e imprescindibile è costituito dal Mistero pasquale: la passione, la morte, la risurrezione di Cristo. Questo mistero la Chiesa celebra a Pasqua, (...); canta l'alleluja per il trionfo di Cristo sul male e sulla morte".

"I racconti evangelici, che riferiscono le apparizioni del Risorto, si concludono abitualmente con l'invito a superare ogni incertezza (...), ad annunciare che Gesù, al di là della morte, è l'eterno vivente, fonte di vita nuova per tutti coloro che credono. (...) La fede nasce dall'incontro personale con Cristo risorto, e diventa slancio di coraggio e di libertà che fa gridare al mondo: Gesù è risorto e vive per sempre. È questa la missione dei discepoli del Signore di ogni epoca e anche di questo nostro tempo".

Al termine dell'Udienza, il Papa è rientrato nella Residenza di Castel Gandolfo. Nel primo anno di Pontificato di Benedetto XVI, più di quattro milioni di persone hanno partecipato alle udienze generali e speciali, alla recita dell'Angelus domenicale e alle celebrazioni liturgiche da Lui presiedute.
AG/PASQUA:ANNIVERSARIO ELEZIONE/... VIS 20060420 (540)

INVIATO SPECIALE CENTENARIO SAN TORIBIO DI MOGROVEJO


CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2006 (VIS). Oggi è stata resa pubblica un Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 4 marzo, con la quale Benedetto XVI nomina il Cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, Arcivescovo di Santo Domingo (Repubblica Dominicana), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del IV Centenario della morte di San Toribio di Mogrovejo, Patrono dell'Episcopato Latinoamericano, in programma dal 24 al 29 aprile a Lima (Perù).

La Missione che accompagnerà il Porporato è composta dal Monsignore Pedro Rufino Hidalgo Diaz, Rettore della Pontificia Facoltà di Teologia di Lima e Membro del Capitolo della Basilica Cattedrale; dal Monsignore Alberto Maraví Petrozzi, Rettore del Seminario Maggiore di 'Santo Toribio' e Membro del Capitolo della Basilica Cattedrale e dal Monsignore Angelo Accattino, Segretario della Nunziatura Apostolica in Perù.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/PERÙ:MOGROVEJO VIS 20060420 (140)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo José Mauro Pereira Bastos, C.P., finora Vescovo di Janaúba (Brasile), Vescovo di Guaxupé (superficie: 13.953; popolazione: 857.374; cattolici: 600.161; sacerdoti: 100; religiosi: 169), Brasile. Il Vescovo Pereira Bastos succede al Vescovo José Geraldo Oliveira do Valle, C.S.S., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

Giovedì 13 aprile è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Luigi Conti, Arcivescovo Metropolita di Fermo (superficie: 1.318; popolazione: 282.534; cattolici: 276.921; sacerdoti: 244; religiosi: 443; diaconi permanenti: 17), Italia. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia (Italia), è nato nel 1941 ad Urbania (Italia), è stato ordinato sacerdote nel 1965 e ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1996.

- Il Monsignore Leopoldo Girelli, Nunzio Apostolico in Indonesia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto, finora Consigliere della Nunziatura Apostolica negli Stati Uniti d'America, è nato nel 1953 a Predore (Bergamo) ed è stato ordinato sacerdote nel 1978.
NER:RE:NN/.../... VIS 20060419 (190)

IL PAPA CONDANNA ATTENTATO TERRORISTA DI TEL AVIV


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2006 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, il Papa ha detto: "Con grande dolore ho appreso la notizia del terribile attentato avvenuto lunedì scorso a Tel Aviv, in Israele, e sento il dovere di esprimere la più ferma condanna per tale atto terroristico. Non è con simili esecrabili atti che si possono tutelare i pur legittimi diritti di un popolo".

"Il Signore, Principe della pace, sia vicino ad israeliani e palestinesi affinché non si lascino andare ad una tragica deriva, ma riprendano i passi che li portino a vivere in pace e sicurezza, l'uno accanto all'altro, come figli dello stesso Padre che sta nei cieli".
AG/ATTENTATO ISRAELE/... VIS 20060420 (120)

QUINTO CENTENARIO BASILICA DI SAN PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2006 (VIS). Questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione delle celebrazioni del V Centenario della Patriarcale Basilica di San Pietro.

Alla Conferenza Stampa interverranno il Cardinale Francesco Marchisano, Arciprete della Basilica di San Pietro; il Cardinale Albert Vanhoye, S.I., Rettore emerito del Pontificio Istituto Biblico; l'Arcivescovo Angelo Comastri, Presidente della Fabbrica di San Pietro, il Vescovo Vittorio Lanzani, Delegato della Fabbrica di San Pietro; il Professor Antonio Paolucci, Soprintendente per il Polo Museale fiorentino e Presidente del Comitato Scientifico e Curatore della Mostra "Petros Eni" e la Dottoressa Maria Cristina Carlo-Stella, Capo Ufficio della Fabbrica di San Pietro e Coordinatrice del progetto Mostra "Petros Eni".

Nel suo intervento il Cardinale Marchisano ha tracciato brevemente la storia della Basilica partendo dalla primitiva chiesa costantiniana del IV secolo ed ha ricordato che, presentando l'antica costruzione basilicale segni evidenti di fragilità strutturale, "già dalla fine del 1300 i Sommi Pontefici pensarono di costruire una Chiesa nuova, progetto che fu poi realizzato con la posa della Prima Pietra posta esattamente 500 anni or sono da Giulio II" (18 aprile 1506). Ai lavori che si prolungarono per circa 130 anni contribuirono celebri architetti come il Bramante, Antonio da Sangallo, Baldassarre Peruzzi, Michelangelo Buonarroti, Raffaello, Giacomo Della Porta, Domenica Fontana, Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini.

"La nuova Basilica" - ha precisato il Cardinale Marchisano - "ha un Archivio stupendo, composto da 3 milioni e 50 mila documenti, tutti riferentisi alla nuova Basilica, dall'inizio dei lavori sino ad oggi. (...) La Basilica è uno dei monumenti più visitati del mondo: ogni giorno abbiamo da 5 mila a 20 mila visitatori".

L'Arcivescovo Comastri ha ricordato che nel 1939 "per decisione del Papa Pio XII, vennero iniziati i lavori di scavo sotto la Basilica di San Pietro. Con grande stupore è stata ritrovata la necropoli interrata dagli architetti di Costantino nel 320 e risalendo il colle vaticano venne ritrovata una edicola identificata con l'edicola di Gaio; e poi venne scoperto il celebre muro rosso con il graffito 'Petros eni' e una serie di altri graffiti che testimoniano la devozione a Pietro in questo luogo".

Il Vescovo Lanzani ha illustrato le attività culturali promosse per il V centenario della Basilica, fra le quali due iniziative di commemorazione: una filatelica e una numismatica.

"Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano" - ha detto - "emetterà una serie di francobolli celebrativi in due valori da Euro 0,45 e da Euro 0,60. In uno da Euro 0,45 è riprodotta la medaglia commemorativa di Bramante realizzata tra il 1505 e il 1506 da Cristoforo Foppa detto il Caradosso. (...) Nell'altro da Euro 0,60 è riprodotta la medaglia che fu collocata nelle fondamenta del nuovo San Pietro e appositamente realizzata, come la precedente, da Cristoforo Foppa, detto il Caradosso. (...) Sui due francobolli è riportata l'iscrizione commemorativa 'Templum Divi Petri in Vaticano' - '1506-1606'".

La Fabbrica di San Pietro farà coniare due medaglie, una in argento e l'altra bimetallica realizzate dall'artista Sergio Giandomenico. La medaglia in argento raffigura al dritto la consegna delle chiavi a San Pietro e sullo sfondo la Basilica Vaticana, mentre in esergo è riportato lo stemma della Fabbrica di San Pietro e sul bordo l'iscrizione latina "Patriarcalis Basilica Principis Apostolorum 1506-2006". Sul rovescio della stessa medaglia è raffigurata l'immagine del Santo Padre in abiti pontificali e sul bordo la legenda "Benedictus XVI Pontifex Maximus".
OP/CENTENARIO BASILICA VATICANA/... VIS 20060420 (580)

mercoledì 12 aprile 2006

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 12 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Joseph Kwaku Afrifah-Agyekum, Vescovo di Koforidua (superficie: 19.323; popolazione: 2.500.000; cattolici: 201.500; sacerdoti: 76; religiosi: 92), Ghana. Il Vescovo eletto, finora Amministratore diocesano, è nato nel 1954 a Akimu Swedru (Ghana) ed è stato ordinato sacerdote nel 1983.
NER/.../AFRIFAH-AGYEKUM VIS 20060412 (60)

PASQUA: CERTEZZA CHE IL MALE NON HA L'ULTIMA PAROLA


CITTA' DEL VATICANO, 12 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì alle celebrazioni del Triduo pasquale. "Aiutati dai sacri riti" - ha detto il Papa - "del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della solenne Veglia Pasquale, rivivremo il mistero della passione, della morte e della risurrezione del Signore. Questi sono giorni atti a ridestare in noi un più vivo desiderio di aderire a Cristo e di seguirlo generosamente, consapevoli del fatto che Egli ci ha amati sino a dare la sua vita per noi".

"Nella Messa vespertina 'in Cena Domini' del Giovedì Santo si commemora l'offerta totale che Cristo ha fatto di se stesso all'umanità nel sacramento dell'Eucaristia, lasciandoci il 'mandatum novum' dell'amore fraterno, simboleggiato dalla lavanda dei piedi. La giornata si conclude con l'Adorazione eucaristica, in ricordo dell'agonia del Signore nell'Orto del Getsemani".

"Centrato sul mistero della Passione è il Venerdì Santo" - ha proseguito il Pontefice - "giorno di digiuno e di penitenza, tutto orientato alla contemplazione di Cristo sulla Croce, mistero nel quale si compie l'amore nella sua forma più radicale. Il Sabato Santo, la Chiesa, che rimane in preghiera davanti al Sepolcro, eleverà nella solenne Veglia, il canto gioioso del Gloria e dell'Alleluia, perché Cristo è risorto e ha vinto la morte".

Il Papa ha invitato i fedeli a prepararsi alla Pasqua con il sacramento della confessione. "Siamo consapevoli di essere peccatori" - ha detto - "ma fiduciosi nella misericordia divina. Lasciamoci riconciliare da Cristo per gustare più intensamente la gioia che Egli ci comunica con la Sua Risurrezione. Il Suo perdono che ci viene donato nel sacramento della penitenza, è sorgente di pace interiore ed esteriore e ci rende apostoli di pace nel mondo, dove continuano purtroppo le divisioni, le sofferenze, i drammi dell'ingiustizia, dell'odio e della violenza, dell'incapacità di riconciliarsi, di ricominciare di nuovo con il sincero perdono".

La celebrazione nella Pasqua della morte e risurrezione di Cristo, ha concluso Benedetto XVI "dà la certezza che il male non ha l'ultima parola: sorretti da questa certezza potremo con più coraggio ed entusiasmo impegnarci per operare affinché nasca un mondo più giusto".
AG/PASQUA:MALE/... VIS 20060412 (320)

martedì 11 aprile 2006

PUBBLICAZIONE MEDITAZIONI VIA CRUCIS 2006


CITTA' DEL VATICANO, 11 APR. 2006 (VIS). Un Comunicato della Libreria Editrice Vaticana (LEV) informa che il testo delle meditazioni della Via Crucis 2006 è disponibile da oggi, martedì 11 aprile, nelle librerie religiose e nei maggiori circuiti librari.

Per la prima volta, Papa Benedetto XVI guiderà la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, il 14 aprile prossimo. Le meditazioni preparate dall'Arcivescovo Angelo Comastri, Prelato emerito di Loreto e Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, "invitano a riflettere sul potere devastante del peccato e, contemporaneamente, spingono a guardare la forza risanatrice dell'amore di Dio che si rende evidente nella croce di Cristo" si legge nel Comunicato.

Il testo, per la prima volta, esce contemporaneamente anche in Germania e negli Stati Uniti dove viene pubblicato rispettivamente da Herder e da Ignatius Press.
.../VIA CRUCIS/LEV:COMASTRI VIS 20060411 (140)

CELEBRAZIONE V CENTENARIO BASILICA DI SAN PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 11 APR. 2006 (VIS). Giovedì 20 aprile, alle 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si terrà una Conferenza Stampa per la presentazione delle celebrazioni del V Centenario della Patriarcale Basilica di San Pietro in Vaticano,

Alla presentazione interverranno il Cardinale Francesco Marchisano, Arciprete della Patriarcale Basilica di San Pietro, il Cardinale Albert Vanhoye, S.I., Rettore emerito del Pontificio Istituto Biblico; l'Arcivescovo Angelo Comastri e il Vescovo Vittorio Lanzani, rispettivamente Presidente e Delegato della Fabbrica di San Pietro; il Professor Antonio Paolucci, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Presidente del Comitato Scientifico e Curatore della Mostra "Petros Eni" e la Dottoressa Maria Cristina Carlo-Stella, Capo Ufficio della Fabbrica di San Pietro e Coordinatrice del progetto Mostra "Petros Eni".
OP/CENTENARIO BASILICA VATICANA/... VIS 20060411 (130)

lunedì 10 aprile 2006

UDIENZA AI RAPPRESENTANTI CASA EDITRICE POLACCA ZNAK


CITTA' DEL VATICANO, 8 APR. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i rappresentanti della Casa Editrice polacca Znak, che con la sua attività apporta "un valido contributo alla formazione del volto spirituale di Cracovia, della Polonia e della Chiesa".

"So che quest'ambiente" - ha proseguito il Pontefice - "non si limita all'attività connessa alla pubblicazione di libri, ma si impegna nella promozione della cultura cristiana intesa in senso largo, e anche intraprende opere caritative".

"Siete giunti a Roma in connessione con l'anniversario della morte del mio grande predecessore Giovanni Paolo II. So che già come Vescovo di Cracovia egli ha avuto per Znak particolare sollecitudine. (...) Ha sempre apprezzato l'attiva partecipazione dei laici alla vita della Chiesa e ha sorretto le loro opportune iniziative. Non a caso ha affidato appunto alla Vostra Casa Editrice il suo ultimo libro intitolato 'Memoria e identità'".

"Sono certo" - ha concluso Benedetto XVI - "che il suo patrocinio perdura ancora e che egli implora per voi la benedizione e le grazie di Dio. A Voi chiedo di rimanere - per onorare la sua memoria - fedeli a Cristo e alla Chiesa. Non si spenga il Vostro zelo nel propagare la cultura basata sui valori eterni!".
AC/CULTURA/CASA EDITRICE ZNAK VIS 20060408 (220)

VIAGGIO DI BENEDETTO XVI IN POLONIA 25-28 MAGGIO


CITTA' DEL VATICANO, 8 APR. 2006 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha annunciato oggi che nei giorni 25-28 maggio, il Santo Padre Benedetto XVI compirà un Viaggio Apostolico in Polonia, recandosi a Warszawa, Czestochowa, Kraków, Wadowice, Kalwaria Zebrzydowska ed Auschwitz.
OP/VIAGGIO PAPA POLONIA/NAVARRO-VALLS VIS 20060408 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 8 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha concesso la comunione ecclesiastica richiestaGli da Sua Beatitudine Antonios Naguib, canonicamente eletto il 30 marzo 2006 Patriarca di Alessandria dei Copti Cattolici nel Sinodo dei Vescovi della Chiesa Copta Cattolica.

- Ha nominato il Vescovo Benoît Rivière, finora Ausiliare di Marseille (Francia), Vescovo di Autun (superficie: 8.575; popolazione: 547.000; cattolici: 522.000; sacerdoti: 260; religiosi: 522; diaconi permanenti: 24), Francia. Il Vescovo Rivière succede al Vescovo Raymond Séguy, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Ramón Castro Castro, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Yucatán (Messico), Vescovo di Campeche (superficie: 55.858; popolazione: 752.000; cattolici: 601.600; sacerdoti: 59; religiosi: 151), Messico.

- Ha nominato il Padre Athanasius Schneider, dell'Ordine dei Canonici Regolari della Santa Croce, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Karaganda (superficie: 711.300; popolazione: 3.433.300; cattolici: 40.000; sacerdoti; 17; religiosi: 34), Kazakhstan. Il Vescovo eletto, finora Cancelliere della Curia diocesana della medesima circoscrizione ecclesiastica, è nato nel 1961 a Tokmak (Kyrgyzstan) ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.

- Ha nominato Membri della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" i Cardinali: William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux (Francia) ed Antonio Cañizares Llovera, Arcivescovo di Toledo (Spagna).
NER:NEA:NA/.../... VIS 20060408 (240)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 8 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Faure Essozimna Gnassingbe, Presidente della Repubblica del Togo, e Seguito.

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Sua Altezza Imperiale e Reale l'Arciduca Otto d'Austria e Seguito.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20060408 (70)

ANGELUS: CONSEGNA DELLA CROCE E GIORNATA GIOVENTÙ


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2006 (VIS). Al termine della solenne Celebrazione Liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, il Papa ha recitato l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Benedetto XVI ha ricordato che al termine della preghiera mariana, una delegazione di giovani di Colonia, dove si è tenuta l'ultima Giornata Mondiale della Gioventù, avrebbe consegnato ai giovani di Sydney la Croce delle Giornate Mondiali della Gioventù che "l'amato Giovanni Paolo II ha affidato ai giovani nel 1984 affinché la portassero nel mondo quale segno dell'amore di Cristo per l'umanità" insieme con l'Icona della Beata Vergine Maria.

"Il passaggio della Croce" - ha detto il Santo Padre - "è diventato una 'tradizione' (...) una consegna altamente simbolica, da vivere con grande fede, impegnandosi a compiere un cammino di conversione sulle orme di Gesù".

"Questa fede ce la insegna Maria Santissima, che per prima 'ha creduto' e ha portato la sua propria croce insieme al Figlio, gustando poi con Lui la gioia della risurrezione. Perciò la Croce dei giovani è accompagnata da un'icona della Vergine, che riproduce quella di Maria 'Salus Populi Romani', venerata nella Basilica di Santa Maria Maggiore, la più antica Basilica dedicata alla Madonna in Occidente".

"La Croce e l'Icona mariana delle Giornate della Gioventù" - ha concluso il Papa - "dopo aver fatto tappa in alcuni Paesi dell'Africa, per manifestare la vicinanza di Cristo e della sua Madre alle popolazioni di quel Continente, provate da tante sofferenze, dal prossimo febbraio saranno accolte in diverse regioni dell'Oceania, per attraversare quindi le diocesi d'Australia e giungere infine a Sydney nel luglio 2008".
ANG/CROCE:GMG/... VIS 20060410 (280)

LA CROCE SEGNO DI RICONCILIAZIONE E DI AMORE


CITTA' DEL VATICANO, 9 APR. 2006 (VIS). Questa mattina migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo hanno partecipato alla Celebrazione Eucaristica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, presieduta dal Papa in Piazza San Pietro, in occasione della XXI Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

Prima della Santa Messa, il Papa ha benedetto le palme e gli ulivi accanto all'obelisco di Piazza San Pietro e successivamente in processione si è diretto all'altare.

Benedetto XVI ha iniziato l'omelia ricordando che da vent'anni "grazie a Papa Giovanni Paolo II, la Domenica delle Palme è diventata in modo particolare il giorno della gioventù - il giorno in cui i giovani in tutto il mondo vanno incontro a Cristo desiderando di accompagnarlo nelle loro città e nei loro paesi, affinché Egli sia in mezzo a noi e possa stabilire nel mondo la sua pace".

"Se noi vogliamo andare incontro a Gesù e poi camminare insieme con Lui sulla sua strada, dobbiamo però chiedere: Che via è quelle su cui Egli intende guidarci? Che cosa ci aspettiamo da Lui? Che cosa Egli s'aspetta da noi?".

Il Papa, commentando il testo del profeta Zaccaria sul re che verrà sopra un puledro d'asina, ha affermato: "In primo luogo (Zaccaria) dice che Egli sarà un re dei poveri, un povero tra i poveri e per i poveri", ed ha ribadito che: "Uno può essere materialmente povero, ma avere il cuore pieno di bramosia della ricchezza e del potere che deriva dalla ricchezza. (...) La libertà interiore è il presupposto per il superamento della corruzione e dell'avidità che ormai devastano il mondo; tale libertà può essere trovata soltanto se Dio diventa la nostra ricchezza".

"Come seconda cosa" - ha proseguito il Pontefice - "il profeta ci mostra che questo re sarà un re di pace: egli farà sparire i carri da guerra e i cavalli da battaglia, spezzerà gli archi ed annuncerà la pace. Nella figura di Gesù questo si concretizza mediante il segno della Croce. (...) La nuova arma, che Gesù ci dà nelle mani, è la Croce - segno di riconciliazione, segno dell'amore che è più forte della morte. Ogni volta che ci facciamo il segno della Croce dobbiamo ricordarci di non opporre all'ingiustizia un'altra ingiustizia, alla violenza un'altra violenza,; ricordarci che possiamo vincere il male soltanto con il bene e mai rendendo male per male".

Riferendosi alla terza affermazione del profeta "il preannuncio dell'universalità" - il Papa ha detto: "Cristo domina facendosi Egli stesso il nostro pane e donandosi a noi. È in questo modo che Egli costruisce il suo Regno. (...) Entriamo nel suo regno di pace e salutiamo in Lui in certo qual modo anche tutti i nostri fratelli e sorelle, ai quali Egli viene, per divenire veramente un regno di pace in mezzo a questo mondo lacerato".

"Tutte e tre le caratteristiche annunciate dal profeta - povertà, pace, universalità - sono riassunte nel segno della Croce. Per questo, con buona ragione, la Croce è diventata il centro delle Giornata Mondiali della Gioventù. C'è stato un periodo - e non è ancora del tutto superato - in cui si rifiutava il cristianesimo proprio a causa della Croce. La Croce parla di sacrificio, si diceva, la Croce è segno di negazione della vita. Noi invece vogliamo la vita intera senza restrizioni e senza rinunce".

"La Domenica delle Palme, però, ci dice che il vero grande 'Sì' è proprio la Croce, che proprio la Croce è il vero albero della vita. Non troviamo la vita impadronendoci di essa, ma donandola. L'amore è un donare se stessi, e per questo è la via della vita vera simboleggiata dalla Croce".
HML/DOMENICA PALME/... VIS 20060410 (630)
Copyright © VIS - Vatican Information Service