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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 29 settembre 2006

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Giacomo Lanzetti, Vescovo di Alghero-Bosa (superficie: 2.012; popolazione: 106.400; cattolici: 106.200; sacerdoti: 91; religiosi: 208; diaconi permanenti: 3), Italia. Finora Ausiliare di Torino (Italia), il Vescovo Lanzetti succede al Vescovo Antonio Vacca, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico,

- Ha nominato il Monisgnore Sergio Pintor, Vescovo di Ozieri (superficie: 2.288; popolazione: 57.000; cattolici: 56.000; sacerdoti: 58; religiosi: 44), Italia. Il Vescovo eletto, finora Direttore dell'Ufficio CEI per la Pastorale della Sanità e Consultore del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, è nato ad Oristano (Italia), nel 1937 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1961.
NER:RE/.../LANZETTI:VACCA:PINTOR                      VIS 20060929 (140)


IL SACERDOZIO NON È MEZZO DI AVANZAMENTO SOCIALE

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i Vescovi del Malawi al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato che: "L'esuberanza con la quale i popoli dell'Africa offrono lode a Dio nel culto liturgico è nota in tutto il mondo, e la Chiesa in Malawi non fa eccezione".

  "Questa gioiosa celebrazione" - ha rilevato il Pontefice - "esprime la grande vitalità delle vostre comunità cristiane e riflette la predominanza di giovani nella popolazione del vostro Paese". Il Papa ha esortato i Vescovi a continuare a guidare i fedeli "con autentica paterna sollecitudine per una più profonda conoscenza del Signore Crocifisso e Risorto, sempre offrendo loro una solida catechesi" ed ha espresso l'auspicio che l'Università Cattolica del Malawi, recentemente inaugurata, "sia in grado di offrire un significativo contributo in questo campo (...), vi incoraggio a fare tutto il possibile per dotarla di risorse adeguate e per conservare un insegnamento di alto livello nella fedeltà al Magistero della Chiesa".

  "In un mondo dominato da valori secolari e materialistici" - ha proseguito il Papa - "può essere difficile mantenere lo stile di vita controcorrente tanto necessario al sacerdozio e alla vita religiosa. I sacerdoti nel vostro Paese, come coloro ai quali è rivolto il loro ministero, qualche volta si trovano in situazioni di necessità, mancando i mezzi necessari per il 'dignitoso mantenimento del clero ... e il sostenimento delle opere di apostolato e di carità'".

  "Sono certo" - ha ribadito il Papa - "che voi farete tutto ciò che è in voi per provvedere alle legittime necessità dei vostri collaboratori, mentre contemporaneamente li ammonirete contro l'eccessivo interesse per i beni materiali. Aiutate il vostro clero a non cadere nella trappola di considerare il sacerdozio come un mezzo di avanzamento sociale ricordando loro che 'l'unica ascesa legittima verso il ministero del pastore è la Croce'. (...) I responsabili della formazione nei seminari devono insegnare agli studenti che un sacerdote è chiamato a vivere per gli altri e non per se stesso".

  Benedetto XVI ha espresso apprezzamento perchè l'insegnamento dei Vescovi del Malawi si è esteso agli argomenti di carattere sociale, come dimostra la loro Lettera Apostolica di Pentecoste: "Rinnovare la nostra vita e la società con la potenza dello Spirito Santo". Il testo richiama l'attenzione sui "diversi mali sociali e morali che affliggono la Nazione. La sicurezza alimentare è minacciata non solo dalla siccità ma anche dalla inefficace gestione dell'agricoltura; la diffusione dell'AIDS è accresciuta dall'incapacità di rimanere fedeli al coniuge nel matrimonio e di praticare l'astinenza; i diritti delle donne, dei bambini e dei bambini non ancora nati sono cinicamente violati dal traffico di esseri umani, dalla violenza domestica e dall'aborto".

  "Non cessate mai di proclamare la verità e insistete 'in ogni occasione, opportuna e non opportuna'" - ha esortato il Papa - "perché 'la verità vi farà liberi'", ed ha invitato i Vescovi a seguire l'esempio del Buon Pastore "che non lascia mai incustodito il suo gregge e sempre lo protegge. (...) Prego affinché" - ha concluso il Pontefice - "il vostro popolo presti attenzione ai vostri insegnamenti così che la faccia della terra ne sia rinnovata e lo Spirito di Dio mantenga l'unità della vostra Nazione nel vincolo della pace".
AL/.../MALAWI                                   VIS 20060929 (560)


ALBANIA: PROMUOVERE CONVIVENZA CONFESSIONI RELIGIOSE

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Rrok Logu, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Albania presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Nel suo discorso il Santo Padre ha sottolineato che l'aspirazione del popolo albanese "alla verità e alla libertà (...) non è stata cancellata nemmeno dalla lunga e pesante dittatura comunista, dalla quale il popolo albanese è uscito non molto anni or sono. Per crescere in un clima di autentica libertà occorre un contesto etico-spirituale adeguato, fondato su una concezione dell'uomo e del mondo che ne rispecchi la natura e la vocazione".

  Condividendo l'aspirazione dell'Albania ad integrarsi anche istituzionalmente con le nazioni europee, Benedetto XVI ha espresso l'auspicio che "tale aspirazione trovi una valida e piena realizzazione, e che all'armonico processo di unificazione dell'Europa possa offrire un proprio peculiare contributo".

  Successivamente il Papa ha fatto riferimento all'opera della Chiesa Cattolica in Albania "per la promozione della fede e dei valori spirituali come pure per il sostegno a molteplici situazioni di bisogno", ed ha rievocato la figura della Beata Madre Teresa di Calcutta "che ha annunciato a tutti che Dio è amore e che ama ogni uomo, specialmente chi è povero e abbandonato (...). Di questo amore" - ha detto il Papa - "la Chiesa intende dare testimonianza con le sue opere educative ed assistenziali, aperte non solo ai cattolici ma a tutti".

  "Nel sottolineare l'impegno della Chiesa nell'esercizio dell'amore evangelico, desidero ricordare che un'eminente forma di carità è l'attività politica vissuta come servizio alla polis, alla 'cosa pubblica', nell'ottica del bene comune", un servizio proprio dei laici cattolici, "nel rispetto della legittima autonomia della politica e collaborando con gli altri cittadini alla costruzione di una nazione prospera, fraterna e solidale".

  Sottolineando che una delle sfide da affrontare è quella dell'emigrazione, il Santo Padre ha detto: "Se da una parte è necessario combattere le cause di tale fenomeno, occorre anche creare le condizioni perché quanti lo desiderino possano ritornare in patria".

  Riguardo ai rapporti ufficiali tra la Chiesa Cattolica e lo Stato, Benedetto XVI ha espresso apprezzamento per la normativa "approvata al fine di rendere esecutivo l'Accordo del 2002 tra la Santa Sede e la Repubblica di Albania" ed ha auspicato che "opportune intese seguano a regolare pure gli aspetti economici che rivestono non poca importanza".

  "La Santa Sede" - ha concluso il Pontefice - "vuole in tal modo contribuire al consolidamento in Albania dello stato di diritto e del necessario quadro giuridico per il reale esercizio dei diritti dei cittadini nell'ambito religioso. Ciò favorirà inoltre la convivenza tra le diverse Confessioni religiose presenti nel Paese, che hanno saputo finora offrire un esempio di vicendevole rispetto e collaborazione, da conservare e promuovere".
CD/CREDENZIALI/ALBANIA:LOGU                       VIS 20060929 (470)


COSTRUIRE IDENTITÀ EUROPA EREDITÀ SPIRITUALE E CULTURALE


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS).Oggi è stata reso pubblico il testo di una Lettera del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, indirizzata al Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma ed ai partecipanti al V Simposio Europeo dei Docenti Universitari, in corso a Roma dal 28 settembre al 1° ottobre, sul tema: "Dove va l'Europa? Cultura, popoli e istituzioni".

  Il Segretario di Stato precisa che il Papa, alla luce di quanto proposto nel discorso all'Università di Regensburg, il 12 settembre scorso, "indica l'obiettivo di una razionalità piena, fedele all'esperienza umana integrale, come compito precipuo dei docenti e degli studenti universitari cristiani, obiettivo da perseguire in dialogo costruttivo con tutti coloro che condividono la medesima passione per la verità e per l'uomo e sono disposti ad attuarla in modo non ideologico e nel reciproco rispetto delle diversità".

  "Su tale base culturale" - scrive il Cardinale Bertone - "si può realisticamente lavorare alla costruzione di una rinnovata identità europea, idonea ad offrire al mondo, di fronte a sfide epocali, il contributo di una inestimabile eredità spirituale e culturale, in grado di forgiare un umanesimo razionale e aperto alla rivelazione di Gesù Cristo, tollerante ma fermo nei principi etici".
SS/EUROPA:CULTURA/BERTONE                       VIS 20060929 (210)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate tre Presuli della Conferenza Episcopale del Malawi, in Visita "ad Limina Apostolorum:

    - Il Vescovo Felix Eugenio Mkhori, di Lilongwe.

    - Il Vescovo Joseph Mukasa Zuza, di Mzuzu.

    - Il Vescovo Thomas Msusa, S.M.M., di Zomba.
AL/.../...                                         VIS 20060929 (60)

DIPLOMATICI ARTIGIANI DI PACE E DI DIALOGO SINCERO


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Questa mattina nella Sala Ducale in Vaticano, il Cardinale Tarcisio Bertone, nuovo Segretario di Stato, ha ricevuto i Membri del Corpo Diplomatico accreditati presso la Santa Sede.

  Nel suo primo incontro comune con i diplomatici, il Cardinale Bertone ha tenuto a ringraziare per le espressioni di simpatia ed i messaggi ricevuti in occasione della sua nomina il 15 settembre scorso.

  Il Porporato ha affermato che i nostri contemporanei si aspettano che i diplomatici siano "artigiani di pace, (...) uomini del diritto, della ragione, del dialogo sincero e che si impegnino a favore di un rinnovato impulso di solidarietà verso tutti i popoli, in particolare per ripensare la questione del debito dei paesi più poveri, al fine che mai più le persone, specialmente i bambini, muoiano di fame o di malattie endemiche, che mai più siano vittime innocenti di guerre e di conflitti locali, che mai più siano maltrattate per le proprie convinzioni o il proprio credo".

  "La dignità, la libertà e il rispetto incondizionato di ogni essere umano nei suoi diritti fondamentali" - ha proseguito il Segretario di Stato - "in particolare la libertà di coscienza e di religione, devono essere fra le nostre preoccupazioni fondamentali".

  In quanto diplomatici, ha detto il Cardinale Bertone, "voi siete particolarmente attenti a questi delicati problemi in tutto il mondo. Penso in particolare alla violenza in tutte le sue forme inflitta alle donne, ai bambini nati e non ancora nati. La difesa della vita, dal suo concepimento fino alla fine naturale, come pure la difesa della famiglia fondata sul matrimonio, sono anch'essi temi essenziali della vita sociale".

  Il Cardinale ha citato gli ambiti dove maggiore è "la difficoltà del legame fra l'aspetto profetico e le necessità concrete della vita - che un'etica umana deve anche considerare, particolarmente in un contesto di violenza, privata ed organizzata, segnata dalla pluralità delle opinioni in contrasto".

  Ambiti che interessano "la difesa sociale per garantire l'ordine oggettivo e la difesa dei diritti umani; la condanna della guerra, sul piano etico, e la sua esclusione come mezzo per risolvere eventuali divergenze fra gli Stati; la sicurezza che privilegia le componenti non militari e rafforza, in cambio, le strutture politiche, economiche e sociali; il disarmo, che deve comprendere tutti i tipi di arma, e diventare anche generale, compreso l'obiettivo del 'disarmo unilaterale' che riveste un grande valore etico e positivo".

  "Su tali temi" - ha sottolineato il Porporato - "non si fermerà mai la ricerca degli intellettuali e la riflessione degli organismi della Chiesa e delle comunità cristiane".

  "I documenti della Santa Sede, e soprattutto i testi del Magistero illuminato dei Papi del dopoguerra" - ha concluso il Segretario di Stato - "non sono testi sui quali si possa passare rapidamente o peggio che ci si possa permettere d'ignorare. Sono testi da leggere attentamente e da meditare, perché le idee si traducano in azioni pratiche, ed il mondo riconosca la forza e l'attualità del messaggio cristiano nel dono di sé e nel coraggio mediante i quali i cristiani agiscano in favore della pace, oggi, per tutti gli uomini".
SS/PACE:DIRITTI UMANI/BERTONE                     VIS 20060929 (1990)


giovedì 28 settembre 2006

UDIENZA AL NUOVO AMBASCIATORE GERMANIA

CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Signor Hans Henning Horstmann, nuovo Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Nel suo discorso il Papa ha rievocato il recente Viaggio Apostolico nella sua terra natale ed ha nuovamente ringraziato le autorità tedesche che hanno collaborato alla sua buona riuscita.

  Il Santo Padre ha successivamente ricordato il forte senso di comunità condiviso da coloro che hanno la stessa fede, sperimentato durante il suo soggiorno in Germania, ed ha detto in proposito: "Dove la comunità prospera e i credenti, attraverso il messaggio della fede, diventano forti nel bene, è improntata al bene anche la vita comune della società, e, nel cittadino si rafforza la disponibilità ad assumersi la responsabilità del bene comune".

  Benedetto XVI si è soffermato successivamente sulla missione universale della Santa Sede che: "intende collaborare con tutte le persone di buona volontà al servizio dell'uomo, della sua dignità, integrità e libertà", ed ha sottolineato che al centro della sollecitudine pastorale della Chiesa è la salvezza dell'uomo e dell'umana società.

  "La fede in Gesù Cristo, proclamata dalla Chiesa" - ha detto il Pontefice - "può solo avvenire nella libertà. Perciò la tolleranza e l'apertura culturale devono caratterizzare l'incontro con l'altro. La tolleranza non deve però mai essere confusa con l'indifferenza perché ogni forma di indifferenza si oppone radicalmente  all'interesse cristiano della persona umana e alla sua salvezza".

   "La tolleranza di cui abbiamo urgente bisogno comprende il timor di Dio - il rispetto di ciò che per l'altro è cosa sacra." - ha detto il Papa citando le parole dell'omelia pronunciata sulla spianata della "Neue Messe" di München - "Ma questo rispetto per ciò che gli altri ritengono sacro presuppone che noi stessi impariamo nuovamente il timor di Dio. Questo senso di rispetto può essere rigenerato nel mondo occidentale soltanto se cresce di nuovo la fede in Dio, se Dio sarà di nuovo presente per noi ed in noi".

 Relativamente ai rapporti fra la Repubblica Federale di Germania e la Santa Sede, il Papa ha citato in primo luogo la salvaguardia del matrimonio e della famiglia, ed ha rilevato che la legislazione considera valide nuove forme di famiglia che minacciano l'integrità di questa istituzione. Altre preoccupazioni costanti della Chiesa sono l'aborto ed i problemi etici sollevati dalla ricerca sulle cellule staminali in rapporto alle moderne terapie.

  Infine, Benedetto XVI, ricordando che la Germania è divenuta una nuova patria per molte persone minacciate nel loro paese d'origine per motivi religiosi e politici, ha auspicato che il diritto di asilo sia garantito secondo il principio della giustizia ed ha riaffermato la sollecitudine della Santa Sede per una adeguata promozione dell'integrazione.
CD/CREDENZIALI/GERMANIA:HORSTMANN                   VIS 20060928 (470)


TUTTI GLI STATI DEVONO PROMUOVERE LIBERTÀ RELIGIOSA

CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, è intervenuto ieri a New York alla LXI Sessione dell'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

  L'Arcivescovo Lajolo, già Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, ha affermato che la Santa Sede è favorevole alla riforma del sistema dell'Organizzazione delle Nazioni Unite in particolare riguardo ai temi della pace, dello sviluppo e dei diritti umani. "La necessità di migliorare il sistema per efficaci interventi umanitari" - ha detto il Presule - "nelle catastrofi causate dalla guerra, dai conflitti civili ed etnici, è una prova importante del piano di riforma dell'O.N.U.".

  In merito al tema dei diritti umani, l'Arcivescovo Lajolo ha sottolineato che la Santa Sede ritiene che "la promozione dei diritti umani sia una delle priorità dell'O.N.U. nel mondo" ed ha ricordato i tre diritti fondamentali più importanti: il diritto alla vita, alla libertà religiosa e il diritto di libertà di pensiero e di espressione comprendente la libertà di avere opinioni senza interferenze e di scambiare idee e informazioni, con il conseguente diritto della libertà di stampa.

  "Occorre riconoscere, tuttavia" - ha proseguito il Presule - "che non tutti i diritti fondamentali - ed in particolare i tre che ho sopra menzionato - sono adeguatamente salvaguardati in ogni nazione, anzi, in non pochi paesi, essi sono apertamente negati, anche in quegli Stati che fanno parte del Consiglio dei Diritti Umani".

  L'Arcivescovo Lajolo ha infine fatto riferimento alle reazioni dei musulmani di alcuni paesi al discorso che il Santo Padre ha tenuto all'Università di Regensburg il 12 settembre scorso ed ha affermato in proposito: "La reale intenzione di Benedetto XVI era quella di spiegare che 'la religione non ha niente a che vedere con la violenza, ma al contrario la religione si accorda con la ragione, nel contesto di una visione critica della società che cerca di escludere Dio dalla vita pubblica".

  "Tutte le parti interessate - la società civile e gli Stati - devono promuovere la libertà religiosa ed una sana tolleranza sociale che disarmi gli estremisti che rischiano di corrompere la società con il loro odio della vita e della libertà. Questo" - ha concluso l'Arcivescovo Lajolo - "sarà un contributo significativo alla pace fra i popoli, perché la pace può nascere soltanto nel cuore degli uomini".
DELSS/DIRITTI UMANI:ONU/LAJOLO                       VIS 20060928 (390)


RELIGIONE E RAGIONE RADICATI NELLA PERSONA UMANA

CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del discorso che l'Arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio della Nazioni Unite e le Istituzioni specializzate a Ginevra, ha pronunciato il 21 settembre scorso, alla seconda sessione del Consiglio dei Diritti Umani.

  L'Arcivescovo Tomasi ha affermato che l'applicazione della Dichiarazione sull'eliminazione di tutte le forme di intolleranza e discriminazione per motivi religiosi "continua ad essere un obiettivo lontano", per cui, il lavoro svolto al riguardo "richiede un'azione concertata per la difesa della libertà religiosa i cui criteri siano riconosciuti dalla comunità internazionale".

  "La religione e la ragione e la tolleranza religiosa sono radicate nella persona, credente o meno. Concentrarsi sulle ideologie piuttosto che sulla persona e sulla comunità di credenti comporta il rischio di trasformare le rivendicazioni religiose in interessi politici".
DELSS/LIBERTÀ RELIGIOSA/GINEVRA:TOMASI               VIS 20060928 (150)


PRESA DI POSSESSO TITOLO CARDINALI O'MALLEY E RICARD

CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2006 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle prese di possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

- Il Cardinale Sean Patrick O'Malley, O.F.M.Cap., Arcivescovo Metropolita di Boston (Stati Uniti d'America), prenderà possesso del Titolo di Santa Maria della Vittoria, Via XX Settembre, 17, Roma, Domenica 1° ottobre, alle ore 18:30.

- Il Cardinale Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo Metropolita di Bordeaux (Francia), prenderà possesso del Titolo di Sant'Agostino, Via della Scrofa, 80, Roma, Domenica 8 ottobre, alle ore 18:30.
OCL/POSSESSO TITOLI/...                               VIS 20060928 (100)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Dottor Gunter Hirsch, Presidente della Corte di Cassazione della Repubblica Federale di Germania, con la Consorte

- Il Dottor Henry A. Kissinger
AP/.../...                                         VIS 20060928 (50)

mercoledì 27 settembre 2006

TOMMASO: SUA DETERMINAZIONE NEL SEGUIRE IL MAESTRO

CITTA' DEL VATICANO, 27 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, celebrata in Piazza San Pietro con la partecipazione di 30.000 persone, all'Apostolo Tommaso.

  La personalità di Tommaso si caratterizza, ha spiegato il Papa, per la "sua determinazione nel seguire il Maestro", della quale un esempio è l'esortazione che egli fece agli altri Apostoli, invitandoli ad andare con Gesù a Gerusalemme nonostante il pericolo che correvano. Tale determinazione "è davvero esemplare e ci offre un prezioso insegnamento: rivela la totale disponibilità ad aderire a Gesù, fino ad identificare la propria sorte con quella di Lui ed a voler condividere con Lui la prova suprema della morte. (...) La vita cristiana si definisce come una vita con Gesù Cristo, una vita da trascorrere insieme con Lui".

  Tommaso interviene anche nell'Ultima Cena quando Gesù predica la sua imminente dipartita precisando: "Del luogo dove io vado, voi conoscete la via" e l'Apostolo allora chiede: "Signore, non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via?" e Gesù risponde: "Io sono la via, la verità e la vita". "Ogni volta che noi sentiamo o leggiamo queste parole" - ha affermato il Santo Padre - "possiamo metterci col pensiero al fianco di Tommaso ed immaginare che il Signore parli anche con noi così come parlò con lui. Nello stesso tempo, la sua domanda conferisce anche a noi il diritto, per così dire, di chiedere spiegazioni a Gesù. In tal modo esprimiamo la pochezza della nostra capacità di comprendere, al tempo stesso ci poniamo nell'atteggiamento fiducioso di chi si attende luce e forza da chi è in grado di donarle".

  "Notissima, poi, e persino proverbiale è la scena di Tommaso incredulo, avvenuta otto giorni dopo la Pasqua", quando l'Apostolo che non aveva creduto a Gesù apparso in sua assenza, aveva detto: "'Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò!'.  In fondo" - ha commentato il Papa - "da queste parole emerge la convinzione che Gesù sia ormai riconoscibile non tanto dal viso quanto dalla piaghe. Tommaso ritiene che segni qualificanti dell'identità di Gesù siano ora soprattutto le piaghe, nelle quali si rivela fino a che punto Egli ci ha amati. In questo l'Apostolo non si sbaglia".

  "Il caso dell'Apostolo Tommaso" - ha sottolineato Benedetto XVI - "è importante per noi per almeno tre motivi: primo, perché ci conforta nelle nostre insicurezze; secondo, perché ci dimostra che ogni dubbio può approdare a un esito luminoso oltre ogni incertezza; e, infine, perché le parole rivolte a lui da Gesù ci ricordano il vero senso della fede matura e ci incoraggiano a proseguire, nonostante la difficoltà, sul nostro cammino di adesione a Lui".
AG/TOMMASO/...                                   VIS 20060927 (470)


TURISMO PORTA APERTA ALLA PACE E CONVIVENZA ARMONIOSA

CITTA' DEL VATICANO, 27 SET. 2006 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale odierna, tenutasi in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha ricordato che oggi si celebra la Giornata Mondiale del Turismo "fenomeno sociale importante nel mondo contemporaneo. Auspico" - ha detto - "che il turismo promuova sempre più il dialogo e il reciproco rispetto delle culture, diventando così una porta aperta alla pace e alla convivenza armoniosa".

  "L'esempio di carità di San Vincenzo de' Paoli, di cui oggi facciamo memoria" - ha detto ancora il Pontefice - "spinga voi, cari giovani, ad attuare i progetti del vostro futuro in un gioioso e disinteressato servizio al prossimo. Aiuti voi, cari malati, ad affrontare la sofferenza come particolare vocazione d'amore, e solleciti voi, cari sposi novelli, a costruire una famiglia sempre aperta al dono della vita e ai poveri".
AG/SALUTI/...                                   VIS 20060927 (150)


martedì 26 settembre 2006

PRESENTAZIONE CONGRESSO MONDIALE TV CATTOLICHE

CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Mondiale delle Tv Cattoliche in programma a Madrid (Spagna), dal 10 al 12 ottobre, sul tema: "Il rapido sviluppo". Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; Padre Federico Lombardi, S.J., Relatore del Congresso e Direttore del Centro Televisivo Vaticano (CTV); Don José Maria Gil, Segretario Esecutivo della Commissione dei mezzi di comunicazione sociale della Conferenza Episcopale Spagnola e la Dottoressa Leticia Soberón, del Comitato organizzativo internazionale del Congresso.

  L'Arcivescovo Foley ha precisato che obiettivo del Congresso è "riflettere sulla natura del fenomeno televisivo, studiare le opportunità che sono offerte alla Chiesa e valutare le possibilità di collaborazione tra queste iniziative, articolandole tra loro nel modo migliore".

  La partecipazione, ha spiegato l'Arcivescovo Foley, è stata limitata "a non più di 250 persone che lavorano in ambienti televisivi, di produzioni cattoliche, commissioni episcopali di comunicazione sociale e rappresentanti di facoltà di scienze della comunicazione di università di diversi paesi".

  Oltre ai temi connessi alla "l'identità cattolica" degli enti televisivi, il Presidente del Pontificio Consiglio ha ribadito che occorre lavorare "anche su temi molto pratici, come gli aspetti economici e amministrativi dell'industria televisiva, la professionalità del personale, la qualità e la varietà dei formati di programmazione, la qualità dell'informazione, le possibilità offerte dai cambiamenti tecnologici, etc.".

  Padre Lombardi, S.J.,  ha affermato a sua volta che: "Le TV cattoliche nel mondo - le più numerose sono in Europa e nelle Americhe -  sono una realtà molto variegata. (...) Vi sono TV create e sostenute dalle Conferenze Episcopali o da grandi Diocesi (Italia: SAT2000; Spagna: Popular TV; Francia: KTO; USA: Boston...). Vi sono TV create da iniziative di movimenti e enti religiosi o singole persone (USA: Eternal Word Television Network EWTN; Brasile: Cançao Nova...).

  "Oltre alle emittenti televisive" - ha proseguito Padre Lombardi - "vi sono numerosi centri di produzione di programmi televisivi di ispirazione cattolica" che servono le necessità di regioni o nazioni dove non possono esistere televisioni cattoliche ed istituzioni in grado di fornire aiuto economico per le iniziative ecclesiali.

  Riferendosi al CTV, di cui è Direttore, Padre Lombardi ha sottolineato che ha "proprio fra le sue finalità anche quella di servire le emittenti cattoliche, le quali sono praticamente tutte interessate alle immagini e informazioni delle attività del Santo Padre e del Vaticano, ma non tutte sono attualmente informate sui suoi servizi e non tutte hanno le possibilità tecniche per profittarne".

  "Noi della Chiesa" - ha concluso Padre Lombardi - "vogliamo sempre mettere la comunicazione al servizio della comunione, cioè della comprensione reciproca, del dialogo e della pace. Lo facciamo a diversi livelli: c'è un livello più specificamente locale, uno di area più ampia - regionale o nazionale -, uno di carattere universale (quello del servizio del Papa per l'unione della Chiesa). Questi livelli devono integrarsi, restando complementari, perché ognuno ha le sue competenze ed esperienze e ricchezze specifiche".

  Don José María Gil ha ringraziato la Santa Sede per la scelta di Madrid come sede del Congresso ed ha esteso i ringraziamenti alla Principessa delle Asturie, Donna Letizia Ortiz, che sarà la Presidentessa d'onore del Congresso, "ciò che esprime anche" - ha detto - "l'interesse della società civile per questo importante avvenimento ecclesiale".

  Al Congresso di Madrid partecipano, ha proseguito Don Gil, "trecento congressisti (...) provenienti da una cinquantina di paesi di tutti i continenti (...) soprattutto America Latina (...) per riflettere sui grandi obiettivi del Congresso (...) che sarà aperto a tutti i navigatori Internet interessanti a partecipare attraverso la web page: http://www.worldcongresstv.com".

  Così vi saranno "rappresentanti di tutti i settori del campo audiovisivo: grandi operatori delle telecomunicazioni (Telefónica, Hispasat), grandi catene (EWTN, Cançao Nova, TV Século 21, ESNE-El Sembrador) e canali TV cattolici diocesani e privati, da quelli strettamente religiosi e devozionali a quelli di ispirazione cristiana, come pure programmi religiosi nella TV pubblica (...), Centri Universitari di Comunicazione Sociale (Pontificie Università Salesiana e della Santa Croce, del Cile, Colombia e Argentina) e le Università di Navarra e Murcia, giornalisti (...), tecnici, (...) imprenditori (...), associazioni cattoliche di comunicazione (SIGNIS), commissioni e dipartimenti di comunicazione di conferenze episcopali (Germania, Italia, Portogallo, Mali, Croazia, Ecuador, Perù, Spagna..) e diocesi"

  "Speciale segnalazione" - ha concluso Don Gil - "merita il previsto ed atteso intervento di Padre Lombardi, S.J., sul Centro Televisivo Vaticano (CTV), vero referente per le televisioni cattoliche di tutto il mondo".

  La Dottoressa Leticia Soberón ha espresso l'auspicio che il Congresso segni un punto di partenza per la "costruzione di una rete solidale e vivace tra gli enti cattolici che lavorano in televisione".

  "Una delle iniziative più attese" - ha detto la Signora Soberón - "è la 'Banca Programmi' che faciliterà lo scambio gratuito di programmi televisivi tra le diverse istituzioni. Questo progetto è nato dalla preoccupazione delle televisioni più grandi per quelle più piccole e povere, con lo scopo di condividere con loro delle produzioni di valore universale. Ma questa prima mossa ha provocato uno spontaneo desiderio, da parte anche di realtà più piccole, di condividere anche le loro produzioni. La generosità di tutti si è evidenziata già a Medellin, nel Convegno latinoamericano di televisioni cattoliche, ma riguarda tante altre istituzioni in tutta la geografia mondiale".
OP/TELEVISIONI CATTOLICHE/...                       VIS 20060926 (880)


TURISMO PROPIZIATORE AUTENTICO SVILUPPO UMANO E SOCIALE

CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2006 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI - datato 8 settembre - e firmato dall'allora Cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano, indirizzato al Dottor Francesco Frangialli, Segretario dell'Organizzazione Mondiale del Turismo (O.M.T.), in occasione della Giornata Mondiale del Turismo che si celebra il 27 settembre.

  Il Cardinale trasmette "il cordiale saluto di Sua Santità Benedetto XVI" agli organizzatori della Giornata Mondiale che quest'anno ha per tema: "Il turismo arricchisce" ed afferma che tale argomento "offre l'opportunità di riflettere su come qualificare ulteriormente una cultura del viaggio e della mobilità umana, quale si presenta nelle diverse forme del turismo contemporaneo".

  "Il turismo è un'indubbia risorsa di benessere" - scrive il Porporato - "perchè mette in movimento l'economia delle Nazioni (...). Nelle diverse mansioni legate all'attività turistica sono, inoltre, impiegati milioni di persone. (...) Nella reciproca accoglienza tra il visitatore e l'ospite si può realizzare quello scambio di beni della terra e della cultura che rende l'umana convivenza più fraterna e solidale".

  Come l'Organizzazione Mondiale del Turismo "ha più volte ricordato, il turismo è soprattutto affare di esseri umani. L'arricchimento che esso può produrre non deve essere, quindi, puramente economico o materiale", ma "propiziare un autentico sviluppo umano e sociale grazie alla crescente opportunità che offre di beni condivisi, di fecondi scambi culturali, di approccio a bellezze naturali e artistiche, di confronto fra mentalità, tradizioni e religioni diverse".

  "È auspicabile pertanto che gli Stati, le associazioni degli operatori turistici, le istituzioni universitarie e culturali, i sindacati di settore, incoraggino la formazione di competenze specifiche e l'offerta di garanzie dinamiche nell'accoglienza dei turisti".

  "È importante che si ponga in essere una persuasiva opera di educazione ai valori del turismo nei confronti e in difesa delle persone" - conclude il Cardinale Sodano - "delle comunità e dei beni naturali e culturali degli ospiti. Solamente così i nuovi areopaghi, quali sono il turismo e il tempo libero diventeranno risorse di vero arricchimento umano per tutti senza escludere coloro che partono da condizioni svantaggiate per la loro origine naturale o socio-culturale".
.../GIORNATA TURISMO/SODANO:FRANGIALLI               VIS 20060926 (340)


COMUNICATO SITUAZIONE ECCLESIALE ARCIVESCOVO MILINGO

CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2006 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto oggi un Comunicato, di cui riportiamo il testo, sull'attuale situazione ecclesiale dell'Arcivescovo Emmanuel Milingo.

  "La Santa Sede ha seguito con viva apprensione l'attività posta in essere recentemente da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Emmanuel Milingo, Arcivescovo emerito di Lusaka, con una nuova Associazione di sacerdoti coniugati, seminando divisione e sconcerto fra i fedeli".

  "Esponenti a vario livello della Chiesa hanno invano cercato di contattare l'Arcivescovo Milingo, per dissuaderlo dal proseguire in azioni che provocano scandalo, sopratutto nei riguardi dei fedeli che hanno seguito il suo ministero pastorale a favore dei poveri e dei malati".

  "Tenuto conto della comprensione manifestata, anche di recente, dal Successore di Pietro verso questo anziano Pastore della Chiesa, la Santa Sede ha atteso con vigilante pazienza l'evolversi degli eventi, i quali, purtroppo, hanno condotto l'Arcivescovo Milingo a una condizione di irregolarità e di progressiva aperta rottura della comunione con la Chiesa, prima con l'attentato matrimonio e poi con l'ordinazione di quattro vescovi domenica 24 settembre a Washington D.C.".

  "Per questo atto pubblico sia l'Arcivescovo Milingo che i quattro ordinati sono incorsi nella scomunica 'latae sententiae', prevista dal canone 1382 del Codice di Diritto Canonico. Inoltre la Chiesa non riconosce e non intende riconoscere nel futuro tali ordinazioni e tutte le ordinazioni da esse derivate, e ritiene che lo stato canonico dei quattro presunti vescovi sia quello in cui si trovavano prima dell'ordinazione".

  "La Sede Apostolica, sollecita come è dell'unità e della pace del gregge di Cristo, aveva sperato nell'azione fraterna di persone vicine all'Arcivescovo Milingo, per un suo ripensamento e per un suo ritorno alla piena comunione con il Papa. Purtroppo, gli ultimi sviluppi hanno allontanato tali speranze".

  "In momenti di sofferenza ecclesiale come questo, si intensifichi la preghiera di tutta la comunità dei fedeli".
OP/ARCIVESCOVO MILINGO/...                           VIS 20060926 (310)


lunedì 25 settembre 2006

AI VESCOVI CIAD: CONSOLIDATE FRATERNITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 23 SET. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale del Ciad a conclusione della Visita "ad Limina Apostolorum". Nel suo discorso in lingua francese il Papa ha ricordato ai Presuli che "a immagine di Cristo, Buon Pastore, voi siete mandati per essere missionari della Buona Novella. Continuate a compiere questa missione con fiducia e coraggio!".

  "Con la proclamazione del Vangelo" - ha detto il Pontefice - "guidate le vostre comunità all'incontro con il Signore e aiutatele a testimoniare la loro speranza, contribuendo all'instaurazione di una società più giusta, fondata sulla riconciliazione e sull'unità fra tutti! La partecipazione regolare dei fedeli ai sacramenti, in particolare all'Eucaristia, darà loro la forza di porsi alla sequela di Cristo; essi proveranno allora il bisogno di condividere con i fratelli la gioia del loro incontro con il Signore".

  Successivamente il Papa, parlando dei sacerdoti e della loro "difficile ma esaltante missione di annunciare il Vangelo e di servire il Popolo di Dio", ha sottolineato che: "L'amicizia con il Cristo esige una costante e gioiosa ricerca di comunione di pensiero, di volontà e di azione con Lui,  nell'obbedienza umile e fedele". Benedetto XVI ha esortato i Vescovi dicendo loro: "Cari Fratelli nell'Episcopato preoccupatevi della vita spirituale dei vostri sacerdoti, incoraggiandoli a rimanere fedeli ad una regola di vita sacerdotale che li aiuti a conformare la loro esistenza all'appello ricevuto dal Signore".

  "Fra le sfide pastorali da affrontare" - ha proseguito il Pontefice - "vi è l'urgenza di proclamare la verità integrale sul matrimonio e la famiglia. In effetti è fondamentale dimostrare che l'istituzione del matrimonio contribuisce all'autentico sviluppo delle persone e della società, e permette di assicurare la dignità, l'uguaglianza e la vera libertà dell'uomo e della donna, come pure la crescita umana e spirituale dei figli".

  "Una seria formazione dei giovani favorirà un rinnovamento della pastorale familiare e contribuirà a superare le difficoltà di ordine sociale, culturale ed economico che, per numerosi fedeli, sono ostacoli al matrimonio cristiano. Che i giovani del vostro Paese, preservando i valori essenziali della famiglia africana, accolgano nella loro vita la bellezza e la grandezza del matrimonio cristiano che, nella sua unicità, presuppone un 'amore indissolubile e fedele degli sposi'".

 "L'attività caritativa, manifestazione dell'amore del prossimo, che ha le sue radici nell'amore di Dio, ha grande importanza nella pastorale delle vostre Diocesi", ha rilevato il Pontefice ed, esprimendo il suo apprezzamento ai religiosi e alle religiose impegnati nel settore, ha affermato: "Favorendo un'autentica solidarietà con le persone bisognose, senza distinzione di origine, non dimentichino esse la specificità ecclesiale delle loro attività e rafforzino la coscienza di essere credibili testimoni del Cristo".

  "La consolidazione della fraternità fra le diverse comunità che compongono la Nazione, è un obiettivo che esige l'impegno di tutti, allo scopo di porre il paese al riparo da contese che non potrebbero che comportare nuove violenze. Il riconoscimento della dignità di ciascuno, dell'identità di ogni gruppo umano e religioso, e della sua libertà di praticare la propria religione, fa parte dei valori comuni di pace e di giustizia che tutti devono promuovere e nei quali i responsabili della società civile hanno un ruolo fondamentale".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso rallegrandosi nell'apprendere che nel Ciad "i rapporti fra cristiani e musulmani sono generalmente buoni, grazie in particolare alla ricerca di una migliore conoscenza reciproca. Vi incoraggio a proseguire la collaborazione in uno spirito di dialogo sincero e di rispetto reciproco".
AL/.../CIAD                                       VIS 20060925 (590)


DIALOGO PERCHÈ SI COSTRUISCA UMANITÀ FRATERNA E SOLIDALE

CITTA' DEL VATICANO, 23 SET. 2006 (VIS). Questa mattina nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo il Santo Padre ha ricevuto in Udienza 98 Vescovi provenienti da 44 paesi di 4 continenti, che hanno partecipato al Seminario di aggiornamento promosso dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
 
  Nel suo discorso ai presenti, dopo aver rivolto un saluto al Cardinale Ivan Dias, Prefetto del Dicastero Missionario, il Santo Padre ha ricordato "gli sforzi non indifferenti" compiuti dai Vescovi affinché a tutti sia data la possibilità di accogliere l'annuncio evangelico ed ha rilevato l'esigenza di evangelizzare la cultura e "alimentare un dialogo sincero ed aperto con tutti, perché insieme si costruisca un'umanità più fraterna e solidale".

  "Solo spinti dall'amore di Cristo" - ha proseguito il Pontefice - "è possibile portare a compimento questa fatica apostolica, che domanda l'ardore intrepido di chi per il Signore non teme nemmeno la persecuzione e la morte" ed in merito ha ricordato gli "eroici testimoni del Vangelo" dei secoli passati e dei nostri tempi come Suor Leonella Sgorbati, "missionaria della Consolata, barbaramente uccisa a Mogadiscio, in Somalia", il 17 settembre scorso.

  Per adempiere il compito di Pastori, Benedetto XVI ha ribadito che è essenziale che "per primi voi siate 'esempio in tutto di  buona condotta (...). Ecco perché è doveroso che diate primaria importanza nel vostro ministero episcopale alla preghiera e alla incessante tensione verso la santità. È importante che vi preoccupiate di una seria formazione dei seminaristi e di un permanente aggiornamento dei sacerdoti e dei catechisti".

  "Mantenere l'unità della fede nella diversità delle sue espressioni culturali è un altro prezioso servizio che vi è richiesto, cari Fratelli nell'Episcopato. Ciò esige che siate uniti al gregge, sull'esempio di Cristo Buon Pastore, e che il gregge cammini sempre unito a voi. Come sentinelle del Popolo di Dio, evitate con fermezza e coraggio le divisioni, specie quando sono dovute a motivi etnici e socio-culturali. Esse attentano infatti all'unità della fede e indeboliscono l'annuncio e la testimonianza del Vangelo di Cristo".

  Dopo aver espresso gioia e consolazione nel constatare una "costante fioritura di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa", il Papa ha invitato i Presuli a preoccuparsi di "dotare i seminari di un numero sufficiente di formatori, scelti e preparati con cura, i quali siano anzitutto esempi e modelli per i seminaristi. (...) Dalla preparazione dei futuri sacerdoti e di tutti gli altri operatori della pastorale, in particolare dei catechisti, dipende l'avvenire delle vostre Comunità e quello della Chiesa universale".
AC/VESCOVI:EVANGELIZZAZIONE/DIAS                   VIS 20060925 (400)


VIVO RAMMARICO SANTA SEDE ESECUZIONE CATTOLICI INDONESIA

CITTA' DEL VATICANO, 23 SET. 2006 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nella mattinata di oggi il seguente comunicato:

  "La Santa Sede ha appreso con vivo rammarico la notizia dell'avvenuta esecuzione dei Signori Fabianus Tibo, Dominggus da Silva e Marinus Riwu, ritenuti responsabili delle violenze di Poso, in Indonesia, nel 2000".

  "Al riguardo, la Segreteria di Stato è intervenuta ripetutamente presso le Autorità indonesiane per chiedere, a nome del Santo Padre, un gesto di clemenza in favore dei tre condannati. Oltre al telegramma reso pubblico il 12 agosto u.s., l'Eminentissimo Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano ha inviato al Capo dello Stato, Sua Eccellenza Susilo Bambang Yudhoyono, due lettere, in data rispettivamente del 5 dicembre 2005 e del 7 marzo 2006. Altri passi sono stati compiuti attraverso l'Ambasciata dell'Indonesia presso la Santa Sede il 13 dicembre 2005, il 14 febbraio e il 20 settembre 2006".

  "Collocandosi su un piano strettamente umanitario, ispirato alla nota posizione della Chiesa cattolica sulla pena di morte, e tenendo ben presenti le particolarità del doloroso caso, la Santa Sede, con i suoi interventi, ha inteso non da ultimo contribuire agli sforzi in favore del processo di riconciliazione in Indonesia e alla tradizionale pacifica convivenza fra gli appartenenti alle diverse religioni, che si auspica continuerà a contraddistinguere quel grande Paese".
OP/ESECUZIONE CATTOLICI/INDONESIA                   VIS 20060925 (230)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Swaziland, l'Arcivescovo James Patrick Green, Nunzio Apostolico in Sud Africa, Lesotho, Namibia e Delegato Apostolico in Botswana.
NN/.../GREEN                                     VIS 20060925 (50)

LOGICA CRISTIANESIMO AMORE CHE SI FA SERVIZIO FINO DONO SÉ

CITTA' DEL VATICANO, 24 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato alla "logica del Cristianesimo" le riflessioni che hanno preceduto la recita dell'Angelus con i pellegrini convenuti nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

  "Nel Vangelo di questa Domenica" - ha detto il Papa - "Gesù annuncia per la seconda volta ai discepoli la sua passione, morte e risurrezione. L'evangelista Marco mette in risalto il forte contrasto tra la sua mentalità e quella dei dodici Apostoli, che non solo non comprendono le parole del Maestro e rifiutano nettamente l'idea che Egli vada incontro alla morte,  ma discutono su chi tra loro si debba considerare 'il più grande'".

  "Gesù spiega ad essi con pazienza la sua logica" - ha spiegato il Santo Padre - "la logica dell'amore che si fa servizio fino al dono di sé: 'Se uno vuol essere il primo sia l'ultimo e il servo di tutti'. Questa è la logica del Cristianesimo, che risponde alla verità dell'uomo creato a immagine di Dio, ma al tempo stesso contrasta con il suo egoismo, conseguenza del peccato originale. Ogni persona umana è attratta dall'amore - che ultimamente è Dio stesso - ma spesso sbaglia nei modi concreti di amare, e così da una tendenza all'origine positiva, inquinata però dal peccato, possono derivare intenzioni e azioni cattive".

  In proposito Benedetto XVI ha ricordato le parole della Lettera di San Giacomo: "'Dove c'è gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni. La sapienza che viene dall'alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia'. E l'Apostolo conclude: 'Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace' (3,16-18). Queste parole fanno pensare alla testimonianza di tanti cristiani che, con umiltà e nel silenzio, spendono la vita al servizio degli altri a causa del Signore Gesù, operando concretamente come servi dell'amore e perciò 'artigiani' di pace. Ad alcuni è chiesta talora la suprema testimonianza del sangue, come è accaduto pochi giorni fa anche alla religiosa italiana Suor Leonella Sgorbati, caduta vittima della violenza. Questa suora, che da molti anni serviva i poveri e i piccoli in Somalia, è morta pronunciando la parola 'perdono': ecco la più autentica testimonianza cristiana, segno pacifico di contraddizione che dimostra la vittoria dell'amore sull'odio e sul male".
ANG/LOGICA CRISTIANESIMO/SGORBATI                   VIS 20060925 (410)


PREGARE PER LA GENTE DI MARE E PER LE LORO FAMIGLIE


CITTA' DEL VATICANO, 24 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, al termine della recita dell'Angelus nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha ricordato che giovedì prossimo si celebrerà la Giornata Marittima Mondiale ed ha invitato a pregare per la gente di mare e per le loro famiglie.

  "Rendo grazie a Dio" - ha detto Benedetto XVI - "per l'opera dell'Apostolato del Mare, che per molti anni ha offerto sostegno umano e spirituale a coloro che conducono questo difficile ed esigente stile di vita. Mi rallegro specialmente per le recenti iniziative dell'Organizzazione Marittima Internazionale per contribuire alla lotta contro la povertà e la fame".

  Rivolgendosi successivamente ai Vescovi di vari paesi che partecipano al Convegno Ecumenico organizzato dal Movimento dei Focolari, Benedetto XVI ha detto: "Cari Fratelli, mi compiaccio dello speciale impegno che ponete al servizio della piena unità tra i cristiani ed auguro ogni bene per le Comunità diocesane a voi affidate".
ANG/GIORNATA MARITTIMA MONDIALE/...                   VIS 20060925 (170)


NECESSARIO DIALOGO FRA CRISTIANI E MUSULMANI

CITTA' DEL VATICANO, 25 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, con gli Ambasciatori dei Paesi a maggioranza musulmana accreditati presso la Santa Sede ed alcuni esponenti delle comunità musulmane in Italia.

  All'Incontro hanno partecipati gli Ambasciatori di Kuwait, Giordania, Pakistan, Qatar, Costa d'Avorio, Indonesia, Turchia, Bosnia ed Erzegovina, Libano, Yemen, Egitto, Iraq, Senegal, Algeria, Marocco, Albania, Lega degli Stati Arabi, Siria, Tunisia, Libia, Iran Azerbaijan, 14 Membri della Consulta Islamica in Italia e due Rappresentanti del Centro Culturale Islamico d'Italia e dell'Ufficio della Lega Musulmana Mondiale.

  Dopo un indirizzo di omaggio del Cardinale Poupard, Papa Benedetto ha voluto ricordare di aver auspicato il presente Incontro "per consolidare i legami di amicizia e di solidarietà tra la Santa Sede e le Comunità musulmane del mondo".

  "Vorrei oggi ribadire" - ha affermato il Santo Padre esprimendosi in francese - "tutta la stima e il profondo rispetto che nutro verso i credenti musulmani".

  "Fin dall'inizio del mio pontificato" - ha ricordato il Papa - "ho auspicato che si continuino a consolidare ponti di amicizia con i fedeli di tutte le religioni, con un particolare apprezzamento per la crescita del dialogo tra musulmani e cristiani"

  "In un mondo segnato dal relativismo, e che troppo spesso esclude la trascendenza dall'universalità della ragione, abbiamo assolutamente bisogno d'un dialogo autentico tra le religioni e tra le culture, un dialogo in grado di aiutarci a superare insieme tutte le tensioni in uno spirito di proficua intesa".

  "In continuità con l'opera intrapresa dal mio predecessore, il Papa Giovanni Paolo II, auspico dunque vivamente che i rapporti ispirati a fiducia, che si sono instaurati da diversi anni fra cristiani e musulmani, non solo proseguano, ma si sviluppino in uno spirito di dialogo sincero e rispettoso, un dialogo fondato su una conoscenza reciproca sempre più autentica che, con gioia, riconosce i valori religiosi comuni e, con lealtà, prende atto e rispetta le differenze".

  "Il dialogo interreligioso e interculturale" - ha sottolineato il Pontefice - "costituisce una necessità per costruire insieme il mondo di pace e di fraternità ardentemente auspicato da tutti gli uomini di buona volontà. In questo ambito, i nostri contemporanei attendono da noi un'eloquente testimonianza in grado di indicare a tutti il valore della dimensione religiosa dell'esistenza".

  "È pertanto necessario" - ha detto ancora Benedetto XVI - "che, fedeli agli insegnamenti delle loro rispettive tradizioni religiose, cristiani e musulmani imparino a lavorare insieme, come già avviene in diverse comuni esperienze, per evitare ogni forma di intolleranza ed opporsi ad ogni manifestazione di violenza; è altresì doveroso che noi, Autorità religiose e Responsabili politici, li guidiamo ed incoraggiamo ad agire così".

  "Gli insegnamenti del passato non possono dunque non aiutarci a ricercare vie di riconciliazione perché, nel rispetto dell'identità e della libertà di ciascuno, diamo vita a una collaborazione ricca di frutti al servizio dell'intera umanità. Come il Papa Giovanni Paolo II affermava nel suo memorabile discorso ai giovani a Casablanca, in Marocco, il rispetto e il dialogo richiedono la reciprocità in tutti i campi, soprattutto per quanto concerne le libertà fondamentali e più particolarmente la libertà religiosa. Essi favoriscono la pace e l'intesa tra i popoli"

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso affermando: "Cari amici, sono profondamente convinto che, nella situazione in cui si trova il mondo oggi, è un imperativo per i cristiani e i musulmani impegnarsi nell'affrontare insieme le numerose sfide con le quali si confronta l'umanità, specialmente per quanto riguarda la difesa e la promozione della dignità dell'essere umano e i diritti che ne derivano. Mentre crescono le minacce contro l'uomo e contro la pace, riaffermando la centralità della persona e lavorando senza stancarsi perché la vita umana sia sempre rispettata, cristiani e musulmani rendono manifesta la loro obbedienza al Creatore, la cui volontà è che tutti gli esseri umani vivano con quella dignità che Egli ha loro dato".
AC/DIALOGO:RISPETTO MUSULMANI/...                   VIS 20060925 (670)


CALENDARIO CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL PAPA OTTOBRE


CITTA' DEL VATICANO, 25 SET. 2006 (VIS).  L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso pubblico oggi il calendario delle Celebrazioni presiedute dal Santo Padre nel mese di ottobre:

- Domenica 15: XXVIII domenica "per annum". Alle 10:00, nella Basilica Vaticana, Canonizzazione dei Beati: Rafael Guízar Valencia, Filippo Smaldone, Rosa Venerini e Theodore Guérin.

- Giovedì 19: Verona, Stadio Bentegodi, alle ore 16:00, Celebrazione Eucaristica in occasione del IV Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana.

RITI DI BEATIFICAZIONE APPROVATI DAL SANTO PADRE:

- Domenica 8: XXVII domenica "per annum": Fiesole (Italia), Anfiteatro Romano, alle ore 16:00, Beatificazione della Serva di Dio: Maria Teresa di Gesù (Maria Scrilli).

- Domenica 22: XXIX domenica "per annum". Bilbao (Spagna), Cattedrale, ore 17:00, Beatificazione della Serva di Dio: Margarita María López de Maturana.

- Domenica 29: XXX domenica "per annum": Speyer (Germania), Cattedrale, ore 14:30, Beatificazione del Servo di Dio: Paul Josef Nardini.
OCL/CELEBRAZIONI OTTOBRE/...                   VIS 20060925 (160)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 SET. 2006 (VIS). Questa mattina nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate tre Presuli della Conferenza Episcopale del Malawi, in Visita "ad Limina Apostolorum:

    - L'Arcivescovo Tarcisius Gervazio Ziyaye, di Blantyre.

    - Il Vescovo Peter Martin Musikuwa, di Chikwawa.

    - Il Vescovo Rémi Joseph Gustave Sainte-Marie, M.Afr., di Dedza.

  Sabato 23 settembre, il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Edmund Casimir Szoka, Presidente emerito della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
AP/.../...                                       VIS 20060925 (100)


venerdì 22 settembre 2006

RINNOVAMENTO PARROCCHIE E PRIMA COMUNITÀ GERUSALEMME

CITTA' DEL VATICANO, 22 SET. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo i partecipanti alla XXII Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, con il Presidente del Dicastero, Arcivescovo Stanislaw Rylko. Tema dei lavori 2006: "La parrocchia ritrovata. Percorsi di rinnovamento".

  "Durante gli anni del mio servizio alla Curia Romana avevo già avuto modo di rendermi conto della crescente importanza assunta dal Pontificio Consiglio per i Laici nella Chiesa" - ha affermato il Papa citando alcuni avvenimenti da Lui presieduti dall'inizio del suo Pontificato e promossi dal Dicastero, come la Giornata Mondiale della Gioventù (Colonia, 2005) e l'Incontro svoltosi in Piazza San Pietro alla Vigilia di Pentecoste di quest'anno con la presenza di più di cento Movimenti ecclesiali e nuove Comunità.

  Riguardo all'Assemblea Benedetto XVI ha detto: "Dopo aver esaminato nella precedente Assemblea plenaria la natura teologica e pastorale della comunità parrocchiale, state ora affrontando la questione da un punto di vista operativo, ricercando elementi utili per favorire un autentico rinnovamento parrocchiale".

  "In effetti, l'aspetto teologico pastorale e quello operativo non possono essere dissociati se si vuole accedere al mistero di comunione di cui la parrocchia è chiamata ad essere sempre di più segno e strumento di attuazione" - ha sottolineato il Pontefice enumerando "i criteri essenziali" che l'evangelista Luca indica "per una retta comprensione della natura della comunità cristiana, e quindi anche di ogni parrocchia, laddove descrive la prima comunità di Gerusalemme perseverante nell'ascolto dell'insegnamento degli Apostoli, nell'unione fraterna, nella 'frazione del pane e nelle preghiere', una comunità accogliente e solidale sino al punto di mettere tutto in comune".

  "La parrocchia può rivivere questa esperienza e crescere nell'intesa e nella fraterna coesione se prega incessantemente e resta in ascolto della Parola di Dio, soprattutto se partecipa con fede alla celebrazione dell'Eucaristia presieduta dal sacerdote. (...) L'auspicato rinnovamento della parrocchia, dunque, non può scaturire solo da pur utili ed opportune iniziative pastorali, né tanto meno da programmi elaborati a tavolino".

  "Ispirandosi al modello apostolico (...) la parrocchia 'ritrova' se stessa nell'incontro con Cristo, specialmente nell'Eucaristia. Nutrita del pane eucaristico, essa cresce nella comunione cattolica, cammina in piena fedeltà al Magistero (...). Dall'unione costante con Cristo la parrocchia trae vigore per impegnarsi poi senza sosta nel servizio ai fratelli, particolarmente verso i poveri, per i quali rappresenta di fatto il primo referente".

  Il Papa ha concluso il suo discorso auspicando che i lavori dell'Assemblea contribuiscano "a rendere i fedeli laici sempre più consapevoli della loro missione nella Chiesa, in particolare all'interno della comunità parrocchiale, che è una 'famiglia' di famiglie cristiane".
AC/PARROCCHIE/RYLKO                               VIS 20060922 (430)


INCONTRO DEL PAPA ESPONENTI COMUNITÀ MUSULMANE IN ITALIA


CITTA' DEL VATICANO, 22 SET. 2006 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato, nella tarda mattinata di oggi, che lunedì 25 settembre, alle ore 11:45, il Santo Padre riceverà a Castel Gandolfo il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ed alcuni esponenti delle comunità musulmane in Italia. All'incontro sono stati invitati anche gli Ambasciatori dei Paesi a maggioranza musulmana accreditati presso la Santa Sede.
OP/INCONTRO PAPA:MUSULMANI/...                 VIS 20060922 (80)


24 SETTEMBRE: GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO

CITTA' DEL VATICANO, 22 SET. 2006 (VIS). La Santa Sede parteciperà anche quest'anno alla celebrazione delle "Giornate Europee del Patrimonio", promossa dal Consiglio d'Europa, alla quale aderiscono attualmente oltre 40 paesi del Continente.

  La Giornata che si celebra domenica 24 settembre, ha per tema: "La carità per la solidarietà nel patrimonio delle 'misericordie'".

  All'elaborazione del Programma hanno collaborato la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, i Musei Vaticani e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

  Il 24 settembre l'accesso ai Musei Vaticani sarà gratuito per l'intera giornata  e sarà possibile visitare il Museo Cristiano di Benedetto XIV recentemente restaurato. 

  Sarà gratuito anche l'accesso a tutte le Catacombe di Roma normalmente aperte al pubblico e presso la Catacomba di San Callisto, in Via Appia Antica, 110, sarà inaugurata la mostra fotografica "La carità, la solidarietà e le catacombe".
.../GIORNATE EUROPEE PATRIMONIO/...                   VIS 20060922 (150)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Julio Terrazas Sandoval, C.SS.R., Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra (Bolivia).

- L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

- Il Vescovo Andreas Laun, O.S.F.S., Ausiliare di Salzburg (Austria).

- Il Professor Carl A. Anderson, Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo.

  Nel pomeriggio di oggi è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                       VIS 20060922 (100)

giovedì 21 settembre 2006

COSTRUIRE COMUNIONE ECCLESIALE IMPEGNO DEL VESCOVO


CITTA' DEL VATICANO, 21 SET. 2006 (VIS). Come di consueto, ogni fine estate, il Santo Padre ha ricevuto questa mattina nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, un gruppo di Vescovi provenienti da diversi Paesi e nominati nel corso dell'anno, che partecipano ad un incontro a Roma.

  Il Papa ha esortato i Vescovi dicendo loro: "Cari Fratelli, sull'esempio di Cristo ognuno di voi, nella cura quotidiana del gregge, si faccia 'tutto a tutti'" - parafrasando San Paolo - "proponendo la verità della fede, celebrando i sacramenti della nostra santificazione e testimoniando la carità del Signore. Accogliete con animo aperto coloro che bussano alla vostra porta: consigliateli, consolateli e sosteneteli nella via di Dio".

  "Questa sollecitudine abbiate in primo luogo" - ha proseguito il Pontefice - "nei confronti dei sacerdoti. Agite sempre con loro come padri e fratelli maggiori che sanno ascoltare, accogliere, confortare e, quando necessario, anche correggere".

  Benedetto XVI ha ricordato ai Vescovi che: "In virtù dell'ufficio di governare, il Vescovo è chiamato inoltre a giudicare e disciplinare la vita del Popolo di Dio affidato alle sue cure pastorali con leggi, indicazioni e suggerimenti, secondo quanto è previsto dalla disciplina universale della Chiesa. Questo diritto e dovere del Vescovo è quanto mai importante affinché la Comunità diocesana sia unita nel suo interno e proceda in profonda comunione di fede, di amore e di disciplina con il Vescovo di Roma e con tutta la Chiesa. (...) Costruire la comunione ecclesiale" - ha esortato il Papa - "sia il vostro impegno quotidiano".

  "La serenità nei rapporti, la finezza del tratto e la semplicità della vita sono doti che senza dubbio arricchiscono la personalità umana del Vescovo. (...) Il dono totale di voi stessi, che la cura del gregge del Signore domanda, ha bisogno del supporto di un'intensa vita spirituale, alimentata da assidua preghiera personale e comunitaria".

  "Un costante contatto con Dio" - ha esortato ancora il Papa - "caratterizzi pertanto le vostre giornate e accompagni ogni vostra attività. Vivere in intima unione con Cristo vi aiuterà a raggiungere quel necessario equilibrio tra il raccoglimento interiore e il necessario sforzo richiesto dalle molteplici occupazioni della vita, evitando di cadere in un attivismo esagerato".

  "Seguendo Cristo, il Pastore e Vescovo delle vostre anime, sarete spinti a tendere senza stancarvi alla santità, che è lo scopo fondamentale dell'esistenza di ogni cristiano".
AC/.../VESCOVI NOVELLI                               VIS 20060921 (390)


IN BREVE


DAL 21 AL 24 SETTEMBRE, HA LUOGO LA XXII ASSEMBLEA PLENARIA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI, che quest'anno ha per tema: "La parrocchia ritrovata. Percorsi di rinnovamento". Le sessioni dell'Assemblea prevedono un'unica relazione di carattere generale, sullo stato della riflessione circa il rinnovamento della parrocchia e sulle prospettive che si stanno aprendo. Gli altri interventi in programma riguarderanno l'esperienza concreta di laici e sacerdoti, movimenti e nuove comunità, progetti pastorali e di organizzazione sul territorio, attivi nel rinnovamento della parrocchia.

MARTEDÌ 26 SETTEMBRE, ALLE 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si terrà una Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Mondiale delle Tv Cattoliche, in programma a Madrid, dal 10 al 13 ottobre 2006. Alla Conferenza Stampa interverranno l'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; il Padre Federico Lombardi, S.J., Relatore del Congresso e Direttore del Centro Televisivo Vaticano; il Reverendo José María Gil, Segretario Esecutivo della Conferenza Episcopale Spagnola e la Dottoressa Leticia Soberón, del Comitato organizzativo internazionale del Congresso.
.../IN BREVE/...                                   VIS 20060921 (170)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Ciad, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Joachim Kouraleyo Tarounga, di Moundou.

   - Il Vescovo Edmond Djitangar, di Sarh.

   - Il Padre Henry Coudray, S.I., Prefetto Apostolico di Mongo.
AP:AL/.../...                                 VIS 20060921 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo António Francisco dos Santos, finora Ausiliare di Braga (Portogallo), Vescovo di Aveiro (superficie: 1.537; popolazione: 309.495; cattolici: 270.000; sacerdoti: 108; religiosi: 187; diaconi permanenti: 28), Portogallo. Il Vescovo dos Santos succede al Vescovo António Baltasar Marcelino, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../DOS SANTOS:MARCELINO                         VIS 20060921 (80)


mercoledì 20 settembre 2006

TELEGRAMMA CORDOGLIO MORTE SUOR LEONELLA MOGADISCIO

CITTA' DEL VATICANO, 20 SET. 2006 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio che il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire, tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, alla Reverenda Madre Gabriella Bono, Superiora Generale delle Missionarie della Consolata, dopo l'assassinio a Mogadiscio (Somalia), domenica scorsa, di Suor Leonella Sgorbati, membro di detta Congregazione. 

  "Informato della tragica morte di Suor Leonella Sgorbati barbaramente uccisa a Mogadiscio, il Sommo Pontefice desidera far pervenire l'espressione della sua vicinanza a codesto Istituto Missionario come pure ai familiari della compianta religiosa che svolgeva con gioia un'apprezzata opera al servizio delle popolazioni somale specialmente in favore della vita nascente e nell'ambito della formazione sanitaria. Nel riaffermare la ferma deplorazione per ogni forma di violenza, Sua Santità auspica che il sangue versato da una così fedele discepola del Vangelo diventi seme di speranza per costruire un'autentica fraternità tra i popoli nel rispetto reciproco delle convinzioni religiose di ciascuno e, mentre eleva fervide preghiere di suffragio per la benemerita missionaria, imparte la confortatrice Benedizione Apostolica alle consorelle, ai familiari e a quanti ne piangono la violenta dipartita".
TGR/ASSASSINIO RELIGIOSA/SGORBATI:MOGADISCIO   VIS 20060920 (200)


RISPETTO E COLLABORAZIONE CON I MUSULMANI

CITTA' DEL VATICANO, 20 SET. 2006 (VIS). Come aveva già annunciato nel corso dell'Angelus di domenica scorsa, il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato l'Udienza Generale odierna al commento del suo recente Viaggio Apostolico in Germania. All'Udienza, tenutasi in Piazza San Pietro, hanno assistito più di 40.000 persone.

  Il Papa ha affermato che il Viaggio nel suo paese natale "non è stato un semplice 'ritorno' al passato, ma anche un'occasione provvidenziale per guardare con speranza al futuro" e, ricordando il motto della visita apostolica "Chi crede non è mai solo", ha invitato "a riflettere sull'appartenenza di ogni battezzato all'unica Chiesa di Cristo, all'interno della quale non si è mai soli, ma in costante comunione con Dio e con tutti i fratelli".

  Rievocando la prima tappa del Viaggio a Monaco dove Benedetto XVI fu Arcivescovo, e la sosta al Santuario Mariano di Altötting, il Santo Padre ha fatto riferimento all'incontro con gli studenti e i professori dell'Università di Regensburg.

  "Come tema avevo scelto" - ha detto Benedetto XVI - "la questione del rapporto tra fede e ragione. Per introdurre l'uditorio nella drammaticità e nell'attualità dell'argomento, ho citato alcune parole di un dialogo cristiano-islamico del XIV secolo, con le quali l'interlocutore cristiano - l'imperatore bizantino Manuele II Paleologo - in modo per noi incomprensibilmente brusco - presentò all'interlocutore islamico il problema del rapporto tra religione e violenza".

  "Questa citazione, purtroppo, ha potuto prestarsi ad essere fraintesa" - ha ribadito il Pontefice - "Per il lettore attento del mio testo, però, risulta chiaro che non volevo in nessun modo far mie le parole negative pronunciate dall'imperatore medievale in questo dialogo e che il loro contenuto polemico non esprime la mia convinzione personale. La mia intenzione era ben diversa: partendo da ciò che Manuele II successivamente dice in modo positivo, con una parola molto bella, circa la ragionevolezza che deve guidare nella trasmissione della fede, volevo spiegare che non religione e violenza, ma religione e ragione vanno insieme".

  "Il tema della mia conferenza" - ha spiegato il Papa - "(...) fu quindi la relazione tra fede e ragione: volevo invitare al dialogo della fede cristiana col mondo moderno ed al dialogo di tutte le culture e religioni. Spero che in diverse occasioni della mia visita - per esempio, quando a Monaco ho sottolineato quanto sia importante rispettare ciò che per gli altri è sacro - sia apparso con chiarezza il mio rispetto profondo per le grandi religioni e, in particolare, per i musulmani, che 'adorano l'unico Dio' e con i quali siamo impegnati a 'difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà".

  "Confido quindi che, dopo le reazioni del primo momento, le mie parole nell'Università di Regensburg possano costituire una spinta e un incoraggiamento a un dialogo positivo, anche autocritico, sia tra le religioni come tra la ragione moderna e la fede dei cristiani".

  Benedetto XVI ha concluso la rievocazione del suo Viaggio in Germania ricordando l'incontro con il clero nella Cattedrale di Freising dove fu ordinato sacerdote.
AG/VIAGGIO GERMANIA:MUSULMANI/...                   VIS 20060920 (520)


IL PAPA INVOCA SOLUZIONE GIUSTA E PACIFICA IN UNGHERIA


CITTA' DEL VATICANO, 20 SET. 2006 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa ha espresso la sua preoccupazione per le notizie che giungono dall'Ungheria.

  Rivolgendosi ai fedeli provenienti da Budapest e da Nagymácséd, Benedetto XVI ha detto: "Prego il Signore che tutte le parti trovino una soluzione giusta e pacifica. Chiedendo l'intercessione della Beata Sara Salkaházi, di cuore imparto a voi la Benedizione Apostolica".
AG/UNGHERIA/...                                     VIS 20060920 (90)


NECESSARIO AUTENTICO DIALOGO FRA RELIGIONI MONOTEISTE

CITTA' DEL VATICANO, 20 SET. 2006 (VIS). Il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha partecipato, nel pomeriggio di ieri, ad un incontro organizzato in Campidoglio dal Sindaco di Roma, Onorevole Walter Veltroni, al quale hanno assistito anche l'Imam della Moschea di Roma, Sami Salem e il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni.

  "In questo momento molto difficile" - ha detto il Porporato - "la nostra presenza qui vuol essere un invito a un autentico dialogo tra chi crede in un unico Dio. La via alternativa al terrorismo e alla violenza è il dialogo e questa via passa per il riconoscimento delle differenze".

  Ricordando l'invito di Benedetto XVI nell'Angelus di domenica scorsa al "dialogo franco e sincero in un grande rispetto reciproco", il Cardinale Poupard ha sottolineato che: "Si avverte sempre più il bisogno di dialogo tra culture e religioni, quindi, il Pontificio Consiglio si complimenta per l'iniziativa di oggi".

  Nel corso dell'incontro è stata presentata una nuova rivista interreligiosa "Conoscersi e convivere", il cui primo numero uscirà nel gennaio 2007.
..../DIALOGO:RISPETTO/POUPARD                       VIS 20060920 (190)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha concesso il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Malabarese, riunitosi il 21 agosto 2006, del Reverendo Jose Pandarassery, finora Sincello dell'Arcieparchia di Kottayam per la regione di Malabar, a Vescovo Ausiliare di Kottayam (superficie: 560.665; popolazione: 3.595.650; cattolici: 170.200; sacerdoti: 214; religiosi: 1.346), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Ettumanoor (India) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.
NEA/.../PANDARASSERY                                 VIS 20060920 (80)


martedì 19 settembre 2006

COMMISSIONE DIALOGO TEOLOGICO CATTOLICO-ORTODOSSO


CITTA' DEL VATICANO, 19 SET. 2006 (VIS). Dal 18 al 25 settembre si svolge a Belgrado (Serbia), la IX Sessione Plenaria della "Commissione Mista Internazionale per il Dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme".

  Un Comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani annuncia che il Patriarca ortodosso serbo Pavle ha dato personalmente il benvenuto, ieri sera, ai membri cattolici ed ortodossi della Commissione nella sede del Patriarcato.

  Con l'incontro di Belgrado la Commissione riprende i suoi lavori dopo la sessione plenaria a Baltimora (Stati Uniti d'America), del luglio 2000.  "Dal 13 al 15 dicembre scorso" - si legge nel Comunicato - "il dialogo teologico ufficiale tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, coordinato, da parte ortodossa, dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli, aveva inaugurato l'attuale nuova fase con la riunione del 'Comitato Misto di Coordinamento' della Commissione, che aveva l'incarico di preparare la sessione plenaria di Belgrado e di stabilire il tema da trattare".

  "La riattivazione del dialogo è stata possibile grazie ad una costante azione di mediazione e convincimento, incoraggiata da Papa Giovanni Paolo II, da Papa Benedetto XVI, dall'impegno del Patriarcato ecumenico, e da molteplici contatti e collaborazioni fra le Chiesa cattolica e le singole Chiese ortodosse. Essa si basa su una decisione presa al Fanar nel settembre 2005, durante un incontro panortodosso convocato dal Patriarca ecumenico, Bartolomeo I".

  "Il 'Comitato misto di coordinamento' a Roma, nel dicembre scorso" - si legge ancora nel Comunicato - "ha pertanto stabilito che 'in continuità con i documenti già concordati dalla Commissione, il contesto generale del suo lavoro è la teologia della 'koinonia', o comunione, e che tale contesto necessita di essere rafforzato con uno studio ulteriore per permettere di approfondire il dibattito su due questioni tra loro connesse e centrali per le relazioni tra le due Chiese, il primato del Vescovo di Roma ed il tema de 'l'uniatismo', come anche altre questioni che permangono aperte".

  Nell'incontro della plenaria della Commissione a Belgrado  si studierà il progetto di documento preparato a Mosca nel 1990 sul tema: "Le conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa: conciliarità ed autorità nella Chiesa" che non è stato mai esaminato dalla plenaria della Commissione,  poiché su richiesta degli ortodossi, era stata affrontata nel dialogo la questione del cosiddetto "uniatismo".

  Il 21 settembre, i 29 membri cattolici che partecipano alla plenaria assisteranno alla Liturgia ortodossa nella Festa della Natività della Madre di Dio e sabato 23 settembre i membri ortodossi parteciperanno alla messa nella Cattedrale cattolica di Belgrado, mentre, domenica 24 settembre, i membri cattolici parteciperanno alla divina Liturgia celebrata dagli ortodossi.

  La Commissione è presieduta dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dal Metropolita di Pergamo (Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli), Ioannis e consta di due segretari, il Metropolita di Sassima, Gennadios ed il Monsignor Eleuterio F. Fortino, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.
CON-UC/PLENARIA CATTOLICI:ORTODOSSI/BELGRADO VIS 20060919 (500)


MURI NON FERMANO QUANTI FUGGONO DITTATURA POVERTÀ


CITTA' DEL VATICANO, 19 SET. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, è intervenuto, ieri, alla Riunione per la revisione globale a medio termine della realizzazione del Programma di Azione per i Paesi Meno Sviluppati (BPOA) nella decade 2001-2010, in corso a New York, il 18 e 19 settembre.

  "La Chiesa Cattolica" - ha detto il Nunzio Apostolico - "ha intrapreso negli ultimi dieci anni numerose iniziative volte a sensibilizzare i suoi membri e tutte le persone di buona volontà sulla comune responsabilità riguardo ai problemi derivanti dal commercio e dalla finanza internazionale. (...) La Santa Sede continua ad incoraggiare la comunità internazionale, specialmente i paesi più sviluppati e quelli mediamente sviluppati, a promuovere la realizzazione del Bpoa e chiede un atto di solidarietà".

  "Per venti anni" - ha proseguito l'Osservatore Permanente - "l'opinione pubblica si è commossa a vedere quanti rischiavano la vita per oltrepassare i muri che li tenevano prigionieri di regimi dittatoriali. Oggi, milioni di persone rischiano la vita per sfuggire alla dittatura della povertà e nessuno dei muri esistenti li fermerà. Per il loro bene e per la prosperità di tutti noi, i paesi sviluppati e i paesi in via di sviluppo devono mettere in pratica efficaci politiche come quelle del Bpoa, affinché i cittadini dei paesi meno sviluppati scelgano liberamente di rimanere nel paese d'origine, dove possono ottenere per sé, per le loro famiglie e per il loro paese, lavoro e condizioni di vita realmente dignitose".
DELSS/BPOA/MIGLIORE                               VIS 20060919 (260)


IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 19 SET. 2006 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Vescovo José Mauro Pereira Bastos, C.P., di Guaxupé (Brasile), il 14 settembre, all'età di 51 anni.

- Il Vescovo Antonio Forte, O.F.M., emerito di Avellino (Italia), l'11 settembre, all'età di 78 anni.

- Il Vescovo Oscar García Urízar, emerito di Los Altos, Quetzaltenango-Totonicapán (Guatemala), il 5 settembre, all'età di 84 anni.

- L'Arcivescovo Petar Perkolic, emerito di Bar (Serbia), il 7 settembre, all'età di  84 anni.

- Il Vescovo Alberto Setele, di Inhambane (Mozambico), il 7 settembre, all'età di 70 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20060919 (110)

lunedì 18 settembre 2006

GRATITUDINE DEL PAPA SERVIZIO CHIESA CARDINALE SODANO

CITTA' DEL VATICANO, 16 SET. 2006 (VIS). Ieri, nella Sala degli Svizzeri del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, al termine della cerimonia della nomina del Cardinale Tarcisio Bertone a Segretario di Stato, e della cerimonia di congedo del Cardinale Angelo Sodano dall'ufficio di Segretario di Stato, il Santo Padre ha pronunciato alcune parole a braccio.

  Ricordando la dedizione, la competenza e la volontà di servire la Chiesa del Cardinale Sodano, il Santo Padre ha esteso i suoi ringraziamenti a tutti i Collaboratori e le Collaboratrici della Segreteria di Stato presenti all'Udienza e ai Rappresentanti Pontifici.

  "Ho capito sempre di più" - ha detto Papa Benedetto - "come solo questa grande rete di collaborazione rende possibile rispondere al mandato del Signore: ' confirma fratres tuos in fide'". Solo grazie a questa ampia collaborazione il Papa "può realizzare adeguatamente la sua missione".

  Benedetto XVI ha sottolineato che: "Questo lavoro curiale è, in realtà, un lavoro pastorale in un senso eminente, perché aiuta realmente a guidare il popolo di Dio".

  "Ho avuto la gioia di essere accompagnato da Lei nel mio Viaggio in Baviera", ha detto il Papa rivolgendosi al Cardinale Sodano e, in segno di gratitudine, gli ha fatto dono di una copia della Vergine di Altötting "che potrebbe essere" - ha detto - "il segno non solo della mia perenne gratitudine, ma anche il segno della nostra comunicazione nella preghiera. La Madonna sia sempre accanto a Lei, La protegga sempre, La guidi. Questa è l'espressione della mia sincera gratitudine".
AC/GRATITUDINE SODANO/...                           VIS 20060918 (260)


SLOVENIA ASSICURARE CONTINUITÀ PATRIMONIO ETICO RELIGIOSO

CITTA' DEL VATICANO, 16 SET. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI nel ricevere il Signor Ivan Rebernik, nuovo Ambasciatore di Slovenia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali, ha ricordato nel suo discorso che "La Repubblica di Slovenia (...) coltiva un dialogo fecondo e costruttivo con le istanze ecclesiali presenti sul territorio, riconoscendone l'apporto positivo alla vita della Nazione".

  "Sin dai primi secoli del Cristianesimo la forza del Vangelo ha operato in terra slovena", ha affermato il Santo Padre ricordando i Santi Vittorino e Massimiano (VII secolo) ed il Beato Vescovo Anton Martin Slomsek "che, in tempi più recenti, ha promosso il risveglio nazionale svolgendo una preziosa opera quale formatore del popolo sloveno".

  Benedetto XVI ha rilevato che in Slovenia "Il cristianesimo e l'identità nazionale sono strettamente connessi", da qui la "profonda sintonia" del popolo sloveno con il Vescovo di Roma e il "costruttivo dialogo, non interrotto dalle tristi vicende del secolo appena trascorso" culminato nel 2001 nell'Accordo fra la Repubblica di Slovenia e la Santa Sede su questioni giuridiche.

  "Si tratta di un'intesa importante, la cui fedele applicazione non potrà che rafforzare i rapporti reciproci e la collaborazione per la promozione della persona e del bene comune, nel rispetto della legittima laicità dello Stato. Tuttavia, (...), si registra l'esistenza di questioni ancora aperte, che attendono di essere avviate ad opportuna soluzione".

  "Conoscendo la stima e l'affetto degli Sloveni per il Papa" - ha proseguito Benedetto XVI - "sono certo che i loro rappresentanti a livello politico ne sapranno interpretare le tradizioni, la sensibilità, la cultura. Il popolo sloveno infatti ha il diritto di affermare e far valere l'anima cristiana che ne ha plasmato l'identità".

  "Il compito di fronte al quale si trovano i responsabili di oggi è di individuare i  metodi opportuni per coinvolgere le nuove generazioni nella conoscenza e nell'apprezzamento dei valori del passato, rendendole capaci di portare nel millennio appena iniziato il ricco patrimonio ereditato. (...) Sarebbe infatti strategia veramente miope non favorire l'apertura dei giovani alla conoscenza delle radici storiche dalle quali fluisce la linfa necessaria per assicurare alla Nazione nuove stagioni feconde di frutti".

  "In tal senso, la questione della loro istruzione anche in merito ai valori religiosi condivisi dalla maggioranza della popolazione non va elusa, se non si vuole rischiare il progressivo smarrimento dei tratti più specifici della fisionomia nazionale. È in questione il rispetto della stessa libertà dei cittadini, sulla quale la Repubblica di Slovenia vigila con attenzione e che anche la Sede Apostolica desidera sia promossa nello spirito del suddetto Accordo".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso al diplomatico citando "l'esperienza anche di altri Popoli del Continente, in particolare dei Popoli slavi, che, coscienti dell'importanza del cristianesimo per la loro identità sociale e del valido contributo che il tal senso può offrire la Chiesa, non si sono sottratti al dovere di assicurare, anche a livello legislativo, che il ricco patrimonio etico e religioso continui a portare copiosi frutti alle giovani generazioni".
CD/LETTERE CREDENZIALI/REBERNIK:SLOVENIA               VIS 20060918 (510)


CURA MALATTIE NON GIUSTIFICA SOPPRESSIONE ESSERE UMANO

CITTA' DEL VATICANO, 16 SET. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo i partecipanti al Congresso promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita e dalla Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici, sul tema: "Le cellule staminali:  quale futuro per la terapia'".

  Benedetto XVI ha affermato che "La ricerca sulle cellule staminali somatiche merita approvazione ed incoraggiamento quando coniuga felicemente insieme il sapere scientifico, la tecnologia più avanzata in ambito biologico e l'etica che postula il rispetto dell'essere umano in ogni stadio della sua esistenza. Le prospettive aperte da questo nuovo capitolo della ricerca (...) lasciano intravedere la possibilità di curare malattie che comportano la degenerazione dei tessuti, con i conseguenti rischi di invalidità e di morte per chi ne è affetto".

  Il Santo Padre ha esortato le persone che operano in strutture scientifiche di ispirazione cattolica "a stabilire i più stretti contatti fra loro e con quanti perseguono nei debiti modi il sollievo della sofferenza umana".

  "Mi sia lecito anche rivendicare" - ha proseguito il Pontefice - "di fronte a frequenti e ingiuste accuse di insensibilità rivolte alla Chiesa, il costante sostegno da essa dato nel corso della sua bimillenaria storia alla ricerca rivolta alla cura delle malattie e al bene dell'umanità. Se resistenza c'è stata - e c'è tuttora - essa era ed è nei confronti di quelle forme di ricerca che prevedono la programmata soppressione di esseri umani già esistenti, anche se non ancora nati".

  Il Papa ha ribadito che "La storia stessa ha condannato nel passato e condannerà in futuro una tale scienza, non solo perché priva della luce di Dio, ma anche perché priva di umanità".

  "Di fronte alla diretta soppressione dell'essere umano" - ha sottolineato il Pontefice - "non ci possono essere né compromessi né tergiversazioni; non si può pensare che una società possa combattere efficacemente il crimine, quando essa stessa legalizza il delitto nell'ambito della vita nascente".

  "Il fatto che voi, in questo Congresso" - ha concluso il Pontefice - "abbiate espresso l'impegno e la speranza di conseguire nuovi risultati terapeutici utilizzando cellule del corpo adulto senza ricorrere alla soppressione di essere umani neo concepiti, e il fatto che i risultati stiano premiando il vostro lavoro, costituiscono una conferma della validità del costante invito della Chiesa al pieno rispetto dell'essere umano fin dal concepimento. Il bene dell'uomo va ricercato non soltanto nelle finalità universalmente valide, ma anche nei metodi utilizzati per raggiungerle: il fine buono non può giustificare mezzi intrinsecamente illeciti".
AC/CELLULE STAMINALI/ACAD-V                    VIS 20060918 (430)


DICHIARAZIONE CARDINALE BERTONE REAZIONE MUSULMANI

CITTA' DEL VATICANO, 16 SET. 2006 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, ha rilasciato questa mattina la seguente dichiarazione:

  "Di fronte alle reazioni da parte musulmana circa alcuni passi del discorso del Santo Padre Benedetto XVI all'Università di Regensburg, ai chiarimenti e alle precisazioni già offerti tramite il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, desidero aggiungere quanto segue:

- La posizione del Papa sull'Islam è inequivocabilmente quella espressa dal documento conciliare Nostra Aetate: 'La Chiesa guarda con stima i musulmani, che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano anche di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti nascosti di Dio, come si è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano però come profeta; onorano la sua madre vergine Maria e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio quando Dio ricompenserà tutti gli uomini risuscitati. Così pure essi hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno' (n. 3).

- L'opzione del Papa in favore del dialogo interreligioso e interculturale è altrettanto inequivocabile. Nell'incontro con i rappresentanti di alcune comunità musulmane a Colonia, il 20 agosto 2005, Egli ha detto che tale dialogo fra cristiani e musulmani 'non può ridursi a una scelta stagionale', aggiungendo: 'Le lezioni del passato devono servirci ad evitare di ripetere gli stessi errori. Noi vogliamo ricercare le vie della riconciliazione e imparare a vivere rispettando ciascuno l'identità dell'altro'.

- Quanto al giudizio dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo, da Lui riportato nel discorso di Regensburg, il Santo Padre non ha inteso né intende assolutamente farlo proprio, ma lo ha soltanto utilizzato come occasione per svolgere, in un contesto accademico e secondo quanto risulta da una completa e attenta lettura del testo, alcune riflessioni sul tema del rapporto tra religione e violenza in genere e concludere con un chiaro e radicale rifiuto della motivazione religiosa della violenza, da qualunque parte essa provenga. Vale la pena di richiamare al riguardo quanto lo stesso Benedetto XVI ha recentemente affermato nel Messaggio commemorativo del XX anniversario dell'incontro interreligioso di preghiera per la pace voluto dal Suo amato predecessore Giovanni Paolo II ad Assisi nell'ottobre del 1986: ' … le manifestazioni di violenza non possono attribuirsi alla religione in quanto tale, ma ai limiti culturali con cui essa viene vissuta e si sviluppa nel tempo … Di fatto, testimonianze dell'intimo legame esistente tra il rapporto con Dio e l'etica dell'amore si registrano in tutte le grandi tradizioni religiose".

- Il Santo Padre è pertanto vivamente dispiaciuto che alcuni passi del Suo discorso abbiano potuto suonare come offensivi della sensibilità dei credenti musulmani e siano stati interpretati in modo del tutto non corrispondente alle sue intenzioni. D'altra parte, Egli, di fronte alla fervente religiosità dei credenti musulmani, ha ammonito la cultura occidentale secolarizzata perché eviti 'il disprezzo di Dio e il cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della libertà'.

- Nel ribadire il Suo rispetto e la Sua stima per coloro che professano l'Islam, Egli si augura che siano aiutati a comprendere nel loro giusto senso le Sue parole, affinché, superato presto questo momento non facile, si rafforzi la testimonianza all''unico Dio, vivente e sussistente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini' e la collaborazione per 'difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà' (Nostra Aetate, n. 3)".
OP/PAPA:ISLAM/BERTONE                           VIS 20060918 (610)


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