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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 30 gennaio 2006

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto di Diocesi di Nongstoin e Jowai (India), con territorio dismembrato dall'Arcidiocesi di Shillong, rendendole suffraganee della medesima Sede Metropolitana.

- Ha nominato il Reverendo Victor Lyngdoh, finora Parroco della Cattedrale di Shillong (India), Primo Vescovo di Nongstoin (superficie: 5.247; popolazione: 313.723; cattolici: 75.715; sacerdoti: 18: religiosi: 61), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Wahlang (India) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.

- Ha nominato il Reverendo Vincent Kympat, Parroco e Direttore del "Laity Formation Centre" a Shillong (India), primo Vescovo di Jowai (superficie: superficie: 3.819; popolazione: 293.229; cattolici: 59.095; sacerdoti: 17; religiosi: 45), India. Il Vescovo eletto è nato a Mawsurong (India) nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote nel 1977.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Évreux (Francia), presentata dal Vescovo Jacques David, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Christian Nourrichard, finora Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Padre Wojciech Giertych, O.P., che è Teologo della Casa Pontificia, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- Ha nominato il Vescovo Vincenzo Apicella, finora Vescovo Ausiliare di Roma per il Settore Ovest della Diocesi, Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Velletri-Segni (superficie: 397; popolazione: 122.690; cattolici: 119.690; sacerdoti: 96; religiosi: 270; diaconi permanenti: 12), Italia. Il Vescovo Apicella succede al Vescovo Andrea Maria Erba, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Monsignore Benedetto Tuzia, finora Parroco della Parrocchia di San Roberto Bellarmino,Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma (superficie: 881; popolazione: 2.787.206; cattolici: 2.454.000; sacerdoti: 5.390; religiosi: 27.530; diaconi permanenti: 88), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Subiaco (Italia) nel 1944 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969.

- Ha nominato il Monsignore Paul Alois Lakra, Vescovo della Diocesi di Gumla (superficie: 5.316; popolazione: 901.217; cattolici: 150.296; sacerdoti: 122; religiosi: 277), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Naditoli (India) ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. É stato finora Amministratore Diocesano della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Vescovo Rodrigo Aguilar Martínez, finora Vescovo di Matehuala (Messico), Vescovo di Tehuacán (superficie: 6.294; popolazione: 967.471; cattolici: 919.126; sacerdoti: 96; religiosi: 153), Messico.
RE:NA:NER:NEA:ECE/.../... VIS 20060130 (380)

NON DIMINUIRE ATTENZIONE PROBLEMA DELLA LEBBRA

CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2006 (VIS). "Signore, se vuoi, puoi guarirmi" è il tema della 53ma Giornata Mondiale della Lebbra 2006 che si tiene domenica 29 gennaio. Il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, ha redatto un Messaggio indirizzato ai Presidenti delle Conferenze Episcopali nazionali ed ai Vescovi incaricati della Pastorale della Salute.

"La Chiesa in questa Giornata" - scrive il Porporato - "desidera mettersi in ascolto delle tante persone che ancora nel mondo sono colpite dal morbo di Hansen (...) e vuole dare voce al loro grido di aiuto, perché tutti insieme ci sentiamo coinvolti con le diverse possibilità e responsabilità nell'impegno di offrire risposte concrete al bisogno di cura dei malati di lebbra".

Il Cardinale ricorda che i progressi scientifici e farmacologici consentono di disporre di cure terapeutiche efficaci per la guarigione della lebbra nei suoi primi stadi, però "rimangono ampie fasce di persone malate e vaste zone del mondo, che non usufruiscono ancora di queste possibilità di cura, per diverse cause".

Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute cita le statistiche dell'Organizzazione Mondiale della Salute secondo le quali nel 2005 i casi dichiarati di lebbra erano in Africa 47.596, in America 36.877, nel Sud-Est asiatico. 186.182, nel Mediterraneo Orientale 5.398 e nel Pacifico occidentale 10.010 e sottolinea che secondo alcuni dati si è constatato un regresso della malattia: dai 763.262 malati nel 2001 si è passati ai 407.791 nel 2004. "La giusta e condivisa soddisfazione per i risultati raggiunti (...) non deve significare un minore impegno o una dimenticanza dei bisogni permanenti, delle cause endemiche del morbo, dei pregiudizi ancora esistenti: (...) Una caduta di attenzione al problema sarebbe particolarmente dannosa proprio nel momento in cui (...) si potrebbe fare uno sforzo decisivo per tentare di debellare definitivamente e in ogni parte del mondo la malattia della lebbra".

Il Cardinale Lozano Barragán invita gli organismi nazionali ed internazionali, le organizzazioni non governative e le Chiese locali a coordinare i loro programmi "per rispondere meglio alle attuali necessità di prevenzione e di cura delle persone a rischio o già malate di lebbra". Inoltre rileva l'urgente necessità di preparare "gruppi di operatori socio-sanitari che siano in grado di agire nel territorio diagnosticando per tempo la presenza del morbo e di curarlo".

Infine il Cardinale esprime gratitudine per l'opera svolta dalle comunità cristiane e dei missionari e missionarie per "l'impegno profuso nella lotta contro la malattia (...) e nella cura amorevole delle persone che ne sono state colpite". Il Cardinale Lozano Barragán sottolinea come "da sempre, la Chiesa in tanti paesi del mondo si sia adoperata con totale dedizione per l'accoglienza, la cura e il reinserimento sociale del malati di lebbra" ed esorta domenica 29 gennaio a "'fare memoria', nella Celebrazione Eucaristica del Corpo Totale di Cristo presente in tante persone e in famiglie che ancora soffrono per la malattia della lebbra".
CON-AVA/GIORNATA LEBBRA/LOZANO BARRAGÁN VIS 20060130 (500)

PUNTO D'INCONTRO DIRITTO E PASTORALE: AMORE PER LA VERITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Decano, i Giudici, gli Officiali e collaboratori del Tribunale Apostolico della Rota Romana, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Dell'immensa eredità che Giovanni Paolo II ha lasciato in materia di diritto canonico, Papa Benedetto XVI ha voluto segnalare l'Istruzione "Dignitas connubii" sulla procedura da seguire nelle cause di nullità matrimoniale. "Il maggior contributo di questa Istruzione, che auspico venga applicata integralmente dagli operatori dei tribunali ecclesiastici, consiste nell'indicare in che misura e modo devono essere applicate nelle cause di nullità matrimoniale le norme contenute nei canoni relativi al giudizio contenzioso ordinario, in osservanza delle norme speciali dettate per le cause sullo stato delle persone e per quelle di bene pubblico".

Il Papa ha ricordato che nel corso dell'Assemblea del Sinodo sull'Eucaristia nell'ottobre scorso, i Padri Sinodali hanno invitato i tribunali ecclesiastici ad adoperarsi "affinché i fedeli non canonicamente sposati possano al più presto regolarizzare la loro situazione matrimoniale e riaccostarsi al banchetto eucaristico. Dall'altra parte, invece, la legislazione canonica e la recente Istruzione sembrerebbero, invece, porre dei limiti a tale spinta pastorale, come se la preoccupazione principale fosse quella di espletare le formalità giuridiche previste, con il rischio di dimenticare la finalità pastorale del processo. Dietro a questa impostazione si cela una pretesa contrapposizione tra diritto e pastorale in genere".

"In questo primo incontro con voi" - ha proseguito il Pontefice - "preferisco concentrarmi piuttosto su ciò che rappresenta il fondamentale punto di incontro tra diritto e pastorale: l'amore per la verità" ed ha ribadito che "lo scopo del processo è la dichiarazione della verità da parte di un terzo imparziale, dopo che è stata offerta alle parti pari opportunità di addurre argomentazioni e prove entro un adeguato spazio di discussione.. (...) Ogni sistema processuale deve tendere, quindi, ad assicurare l'oggettività, la tempestività e l'efficacia delle decisioni dei giudici".

Il Papa ha successivamente affermato che: "I processi poi, possono vertere anche su materie che esulano dalla capacità di disporre delle parti, nella misura in cui interessano i diritti dell'intera comunità ecclesiale. Proprio in questo ambito si pone il processo dichiarativo della nullità di un matrimonio: il matrimonio infatti, nella sua duplica dimensione naturale e sacramentale, non è un bene disponibile da parte dei coniugi né, attesa la sua indole sociale e pubblica, è possibile ipotizzare una qualche forma di autodichiarazione".

Indicando che: "Nessun processo è a rigore contro l'altra parte, come se si trattasse di infliggerle un danno ingiusto", Papa Benedetto ha affermato: "L'oggetto del processo è invece dichiarare la verità circa la validità o l'invalidità di un concreto matrimonio, vale a dire circa una realtà che fonda l'istituto della famiglia e che interessa in massima misura la Chiesa e la società civile".

"Il criterio della ricerca della verità" - ha detto ancora Papa Benedetto - "come ci guida a comprendere la dialettica del processo, così può servirci per cogliere l'altro aspetto della questione: il suo valore pastorale, che non può essere separato dall'amore alla verità. Può avvenire infatti che la carità pastorale sia a volte contaminata da atteggiamenti compiacenti verso le persone. Questi atteggiamenti possono sembrare pastorali, ma in realtà non rispondono al bene delle persone e della stessa comunità ecclesiale".

"La verità cercata nei processi di nullità matrimoniale non è tuttavia una verità astratta, avulsa dal bene delle persone. È una verità che si integra nell'itinerario umano e cristiano di ogni fedele. È pertanto assai importante che la sua dichiarazione arrivi in tempi ragionevoli".

Il Papa ha ribadito l'obbligo grave "di rendere l'operato istituzionale della Chiesa nei tribunali sempre più vicino ai fedeli. Inoltre, la sensibilità pastorale deve portare a cercare di prevenire le nullità matrimoniali (...) e ad adoperarsi affinché i coniugi risolvano i loro eventuali problemi e trovino la via della riconciliazione".

"Mi auguro che queste riflessioni" - ha concluso il Santo Padre - "giovino a far comprendere meglio come l'amore alla verità raccordi l'istituzione del processo canonico di nullità matrimoniale con l'autentico senso pastorale che deve animare tali processi. In questa chiave di lettura, l'Istruzione 'Dignitas connubii' e le preoccupazioni emerse nell'ultimo Sinodo si rivelano del tutto convergenti".
AC/.../ROTA ROMANA VIS 20060130 (700)

SANTI: TESTIMONI PRIVILEGIATI DEL PRIMATO DELLA CARITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2006 (VIS). Tema centrale delle riflessioni del Papa prima della recita dell'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, è stato il primato della carità ed i suoi testimoni privilegiati: i santi.

Papa Benedetto ha ricordato la Sua prima Enciclica "Deus caritas est", pubblicata mercoledì scorso, dove scrive che i santi "hanno fatto della loro esistenza, pur con mille diverse tonalità, un inno a Dio Amore". In particolare il Papa ha citato i santi commemorati in questi giorni, Santi molto differenti tra loro: "L'Apostolo Paolo con i discepoli Timoteo e Tito" che "appartengono agli inizi della Chiesa, e sono missionari della prima evangelizzazione; nel Medioevo, Tommaso d'Aquino è il modello del teologo cattolico, che incontra in Cristo la suprema sintesi della verità e dell'amore; nel Rinascimento, Angela Merici propone una via di santità anche per chi vive in ambito laico; nell'epoca moderna, Don Bosco, infiammato dalla carità di Gesù Buon Pastore, si prende cura dei ragazzi più disagiati".

"In verità, tutta la storia della Chiesa è storia di santità, animata dall'unico Amore che ha la sua fonte in Dio. Infatti, solo la carità soprannaturale, come quella che sgorga sempre nuova dal cuore di Cristo, può spiegare la prodigiosa fioritura, nel corso dei secoli, di ordini, Istituti religiosi maschili e femminili e di altre forme di vita consacrata".

Il Papa ha concluso le sue riflessioni ricordando che "la Chiesa celebra il prossimo 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore al Tempio, la Giornata della Vita Consacrata. Nel pomeriggio, come amava fare Giovanni Paolo II, presiederò nella Basilica Vaticana la Santa Messa. (...) Ringrazieremo insieme Dio per il dono della vita consacrata e pregheremo affinché essa continui ad essere nel mondo segno eloquente del suo amore misericordioso".
ANG/SANTITÀ/... VIS 20060130 (310)

PREGHIERE MALATI DI LEBBRA E VITTIME INCIDENTE POLONIA

CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2006 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus con le migliaia di persone convenute in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che oggi si celebra la Giornata mondiale dei malati di lebbra ed ha rivolto un appello ai responsabili delle Nazioni "affinché uniscano gli sforzi per superare i gravi squilibri che ancora penalizzano larga parte dell'umanità".

Ricordando che la celebrazione della Giornata mondiale dei malati di lebbra fu iniziata più di cinquant'anni fa da Raoul Follereau e fu portata avanti "dalle associazioni che si ispirano alla sua opera umanitaria", il Papa ha rivolto un saluto speciale a quanti soffrono per questa malattia ed ha incoraggiato "i missionari, gli operatori sanitari e i volontari impegnati su questa frontiera di servizio all'uomo".

"La lebbra" - ha detto ancora il Papa - "è sintomo di un male più grave e più vasto, che è la miseria. Per questo, sulla scia dei miei Predecessori, rinnovo l'appello ai responsabili delle Nazioni, affinché uniscano gli sforzi per superare i gravi squilibri che ancora penalizzano larga parte dell'umanità".

Nel salutare i pellegrini polacchi, il Santo Padre ha fatto riferimento al "tragico incidente" avvenuto ieri sera a Katowice, costato la vita a numerose persone rimaste schiacciate dal crollo del tetto del padiglione del Centro Internazionale Fieristico dove si teneva una esibizione di piccioni viaggiatori. "Affido alla misericordia di Dio" - ha detto Papa Benedetto - "quanti sono scomparsi, mi unisco nello spirito ai loro famigliari e a coloro che sono rimasti feriti. A tutti imparto la mia cordiale benedizione".

Infine Papa Benedetto si è rivolto ai 5.000 ragazzi e ragazze dell'Azione Cattolica di Roma, radunati in Piazza San Pietro alla fine del "Mese della Pace". Poco prima di liberare con due rappresentanti due colombe, simbolo della pace, il Papa ha detto dalla finestra del suo studio: "So che vi siete proposti di 'allenarvi alla pace', guidati dal grande 'allenatore' che è Gesù. Per questo affido a voi dell'Azione Cattolica Ragazzi il compito che ho proposto a tutti nel Messaggio del 1° gennaio: 'imparate a dire e fare sempre la verità, così diventerete costruttori di pace".
ANG/LEBBRA:INCIDENTE:PACE/... VIS 20060130 (370)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Dieter Althaus, Ministro Presidente dello Stato Libero di Thüringen, con la Consorte e Seguito.

- Il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna).

- Il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di Palermo (Italia).

Sabato 28 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Karolos Papoulias, Presidente di Grecia, con la Consorte e Seguito.

- Il Monsignore Antoni Stankiewicz, Decano del Tribunale della Rota Romana.

Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20060130 (110)
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