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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 6 febbraio 2006

LETTERA PONTIFICIA INVIATO XIV GIORNATA MONDIALE MALATO

CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera Pontificia con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni della XIV Giornata Mondiale del Malato che avranno luogo ad Adelaide (Australia), l'11 febbraio prossimo.

La Missione che accompagnerà il Cardinale Lozano Barragán è composta dal Monsignore James O'Loughlin, Parroco a Salisbury e dal Monsignor Vincent Tiggeman, Vicario Giudiziale emerito.
BXVI-LETTERA/GIORNATA MALATO/LOZANO VIS 20060206 (100)

IL PAPA PREGA PER LE VITTIME INCIDENTE STADIO FILIPPINE


CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB. 2006 (VIS). Il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha fatto pervenire, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, un telegramma di cordoglio al Vescovo Francisco C. San Diego, di Pasig (Filippine), per le numerose persone che hanno perso la vita mentre cercavano di abbandonare precipitosamente uno stadio di Manila, dopo che era stato lanciato l'allarme che ci fosse una bomba.

"Profondamente rattristato dalla notizia della tragica perdita di vite umane a Pasig, il Santo Padre prega per tutti coloro che sono rimasti coinvolti in questo terribile incidente. In modo particolare Sua Santità invoca Dio Onnipotente affinché conceda consolazione ai feriti e a tutti coloro che piangono la perdita dei loro cari. Affidando Lei e tutta la popolazione alla protezione di Maria, Regina della Pace, il Santo Padre imparte la Benedizione Apostolica in segno di fortezza e consolazione nel Signore".
TGR/VITTIME STADIO FILIPPINE/SAN DIEGO VIS 20060206 (160)

TELEGRAMMA PAPALE TRAGHETTO AFFONDATO MAR ROSSO


CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB. 2006 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma che il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha fatto pervenire, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, al Cardinale Stephanos II Ghattas, C.M., Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto), dopo l'incidente del traghetto Al Salam 98 affondato nel Maro Rosso, nel quale hanno perso la vita più di mille persone, lo scorso venerdì 3 febbraio.

"Appresa la dolorosa notizia del tragico incidente che ha coinvolto il traghetto egiziano Al Salam 98, Sua Santità Benedetto XVI mi ha incaricato di trasmettere alle famiglie ed ai parenti dei defunti la sua vicinanza spirituale. Il Papa invoca l'Onnipotente affinché conceda alle persone scomparse, originarie di vari paesi, la gioia eterna e sostenga le famiglie nel lutto e nell'afflizione, ed invita tutti ad una grande solidarietà fraterna e spirituale verso le famiglie nella prova. Egli rende omaggio ai soccorritori e a tutte le persone che si sono adoperate per salvare i passeggeri in difficoltà. Su tutti, Sua Santità implora le Benedizioni dell'Onnipotente".
TGR/NAUFRAGIO MAR ROSSO/GHATTAS VIS 20060206 (180)

IL SIGNORE DISSIPA LE NEBBIE DELLE IDEOLOGIE E IDOLATRIE


CITTA' DEL VATICANO, 5 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella Parrocchia di Sant'Anna in Vaticano, affidata alla cura pastorale degli Agostiniani.

Nell'omelia il Papa ha commentato l'episodio del Vangelo di oggi che narra che il Signore si reca alla casa di Simon Pietro ed Andrea e trova ammalata con febbre la suocera di Pietro. "Gesù" - ha detto il Santo Padre - "venendo dal Padre si reca nella casa dell'umanità, sulla nostra terra e trova un'umanità ammalata, ammalata di febbre, di quella febbre che sono le ideologie, le idolatrie, la dimenticanza di Dio. Il Signore ci dà la sua mano, ci solleva e ci guarisce. E lo fa in tutti i secoli; ci prende per mano con la sua parola, e così dissipa le nebbie delle ideologie, delle idolatrie. Prende la nostra mano nei sacramenti, ci risana dalla febbre delle nostre passioni e dei nostri peccati mediante l'assoluzione nel sacramento della riconciliazione".

Riferendosi al dipinto sopra l'altare della Parrocchia di Sant'Anna, che raffigura Sant'Anna che spiega alla Vergine Maria, sua figlia, le Sacre Scritture, il Santo Padre ha affermato: "Le donne sono anche le prime portatrici della parola di Dio del Vangelo, sono vere evangeliste. E mi sembra che questo Vangelo (...) ci dà l'occasione di dire un grazie sentito a tutte le donne (...) che ci aiutano sempre di nuovo a conoscere la parola di Dio non solo con l'intelletto, ma col cuore".

"Ritorniamo al Vangelo" - ha proseguito il Pontefice - "Gesù dorme nella casa di Pietro, ma di prima mattina quando ancora è buio, si alza ed esce e cerca un luogo deserto e prega. (...) Questo Vangelo ci insegna il centro della fede e della nostra vita cioè il primato di Dio. Dove Dio non c'è, anche l'uomo non è più rispettato. Solo se lo splendore di Dio rifulge sul volto dell'uomo, l'uomo immagine di Dio è protetto da una dignità che poi da nessuno deve essere violata".

Ricordando che la Chiesa celebra oggi in Italia la Giornata per la Vita, il Santo Padre ha sottolineato che: "l'uomo non è il padrone della vita; ne è piuttosto il custode e l'amministratore. (...) Constatiamo (...) che, malgrado vi sia in senso generale un'ampia convergenza sul valore della vita, tuttavia quando si arriva a questo punto, cioè alla 'disponibilità' o indisponibilità della vita, due mentalità si oppongono in maniera inconciliabile. (...) L'una delle due mentalità ritiene che la vita umana sia nelle mani dell'uomo, l'altra riconosce che essa è nelle mani di Dio".

Benedetto XVI ha affermato infine che: "Il rispetto pieno della vita è legato al senso religioso, all'atteggiamento interiore con cui l'uomo si pone nei confronti della realtà, se come padrone o come custode. Del resto, la parola 'rispetto', deriva dal verbo latino 'respicere'-guardare, e indica un modo di guardare le cose e le persone che porta a riconoscere la consistenza, a non appropriarsene, ma ad averne riguardo, prendendosene cura. In ultima analisi, se vien tolto alle creature il loro riferimento a Dio, come fondamento trascendente, esse rischiano di cadere in balia dell'arbitrio dell'uomo che può farne, come vediamo, un uso dissennato".
HML/.../SANTA ANNA VIS 20060206 (540)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre John Barwa, che è Superiore Provinciale della Società del Verbo Divino e Presidente della Conferenza dei Religiosi in India, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Rourkela (superficie: 9.675; popolazione: 1.813.000; cattolici: 210.665; sacerdoti: 109; religiosi: 367), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Gaibira (India), ha emesso i voti perpetui nei Verbiti nel 1984 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985.
NEC/.../BARWA VIS 20060206 (80)

RAPPRESENTAZIONI OFFENSIVE SENTIMENTI RELIGIOSI


CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB. 2006 (VIS). Per rispondere a varie richieste di precisazioni sulla posizione della Santa Sede di fronte a recenti rappresentazioni offensive dei sentimenti religiosi di singole persone o di intere comunità, la Sala Stampa della Santa Sede è in grado di dichiarare:

"1. Il diritto alla libertà di pensiero e di espressione, sancito dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, non può implicare il diritto di offendere il sentimento religioso dei credenti. Tale principio vale ovviamente in riferimento a qualsiasi religione".

"2. La convivenza umana esige poi un clima di mutuo rispetto, per favorire la pace fra gli uomini e le Nazioni. Inoltre, talune forme di critica esasperata o di derisione degli altri denotano una mancanza di sensibilità umana e possono costituire in alcuni casi un'inammissibile provocazione. La lettura della storia insegna che non è con tale via che si sanano le ferite esistenti nella vita dei popoli".

"3. Va però subito detto che le offese arrecate da una singola persona e da un organo di stampa non possono essere imputate alle istituzioni pubbliche del relativo Paese, le cui Autorità potranno e dovranno, eventualmente, intervenire secondo i principi della legislazione nazionale. Azioni violente di protesta sono, pertanto, parimenti deplorabili. Per reagire ad un'offesa, non si può infatti venir meno al vero spirito di ogni religione. L'intolleranza reale o verbale, da qualsiasi parte venga, come azione o come reazione, costituisce poi sempre una seria minaccia alla pace".
OP/LIBERTÀ PENSIERO:RELIGIONE/... VIS 20060206 (250)

AI VESCOVI CONGOLESI: SIATE PROFETI DI GIUSTIZIA E PACE


CITTA' DEL VATICANO, 6 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI, nel ricevere il secondo gruppo di Vescovi della Repubblica Democratica del Congo al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", ha invitato i Presuli a trasmettere a tutti i membri delle loro Diocesi la sua "vicinanza spirituale", ricordando che sono invitati "con tutti gli abitanti del Paese a mobilitarsi per lavorare per la pace e la riconciliazione, dopo anni di guerra che hanno causato, specialmente nella vostra regione, milioni di vittime".

"L'impegno per la pace" - ha proseguito il Santo Padre - "è una sfida lanciata alla missione evangelizzatrice del Vescovo. I vostri rapporti quinquennali descrivono le condizioni difficili nelle quali voi esercitate il vostro ministero. (...) Questo anno che la vostra Chiesa locale dedica alla Beata Anuarite Nengapeta, auspico che l'imperativo della carità vi mobiliti e che, con la santità della vostra vita ed il dinamismo missionario che vi anima, voi siate profeti di giustizia e di pace".

"È importante che voi proseguiate la difficile missione del radicamento del Vangelo nella vostra cultura, rispettando i ricchi ed autentici valori africani ma anche purificando tali valori da tutto ciò che potrebbe renderli incompatibili con la verità del Vangelo. (...) Edificare la Chiesa Famiglia di Dio nel vostro Paese, come altrove, è un compito arduo, ma conosco il dinamismo apostolico che vi anima. È molto positivo che la Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (...) non abbia risparmiato i propri sforzi per aprire nei cuori e nelle coscienze vie di riconciliazione e di comunione fraterna".

Riferendosi al tema della riconciliazione nazionale, il Papa ha espresso l'auspicio che dia buoni frutti: "la campagna di sensibilizzazione messa in opera, con i Responsabili di altre confessioni religiose, al fine di proporre a tutti i cittadini un'educazione civica. (...) La Chiesa è chiamata a partecipare a questa opera, nel posto che le corrisponde e secondo la sua propria vocazione. (...) Per questo, è importante proporre ai responsabili politici del paese una formazione specifica. Nell'approfondire il ricco patrimonio della dottrina sociale della Chiesa, essi potranno riflettere al loro impegno al servizio del bene comune e tenendo conto delle esigenze morali, per adoperarsi a favore dell'instaurazione di istituzioni giuste, al servizio del rinnovamento della società".

Papa Benedetto XVI ha invitato successivamente i Presuli a servirsi nel loro Paese, ai fini delle diffusione del Vangelo, dei "mezzi di comunicazione sociale, in particolare la radio e la televisione (...) per limitare l'azione delle sette che utilizzano abbondantemente le nuove tecnologie per attirare e confondere i fedeli".

Un'altra priorità pastorale è "l'evangelizzazione della famiglia" poiché "i movimenti di rifugiati e profughi, la pandemia dell'Aids, ma anche i mutamenti importanti della società contemporanea, hanno smembrato numerose famiglie, rendendo fragile l'istituzione familiare". Il Papa ha ribadito l'importanza di incoraggiare i cattolici a preservare e promuovere i valori della famiglia e a dare una solida preparazione umana e spirituale a coloro che si preparano a contrarre matrimonio.

Il Santo Padre ha avuto parole di apprezzamento per i consacrati che "in condizioni estreme, hanno scelto di rimanere presso le popolazioni provate per portare l'assistenza, il conforto ed il sostegno spirituale necessari". Ricordando la condizione dei giovani, il Papa ha ribadito la necessità di "iniziative pastorali destinate a permettere la ricostituzione umana e spirituale dei bambini di strada e dei bambini soldato" ed ha esortato i Vescovi e le scuole cattoliche a vivificare la fede e ad alimentare la speranza nelle giovani generazioni.

"Lancio inoltre un appello alla Comunità internazionale" - ha concluso il Pontefice - "a non dimenticare l'Africa, intraprendendo in particolare azioni coraggiose e determinate per consolidare la stabilità politica ed economica".
AL/.../REPUBBLICA DEMOCRATICA CONGO/ VIS 20060206 (620)

AMORE PROFONDO PER OGNI PERSONA: PERNO SERVIZIO VITA


CITTA' DEL VATICANO, 5 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha recitato l'Angelus con le migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, fra i quali numerosa era una rappresentanza di aderenti al Movimento per la Vita, accompagnati dal Cardinale Camillo Ruini.

Nelle riflessioni prima dell'Angelus, il Papa ha ricordato che la Giornata per la Vita, che si celebra oggi in Italia, "costituisce una preziosa occasione di preghiera e di riflessione sui temi della difesa e della promozione della vita umana, specialmente quando versa in condizioni di difficoltà".

Il Santo Padre ha successivamente invitato i presenti a riflettere sul messaggio dei Vescovi italiani, sul tema: "Rispettare la vita" ed ha ricordato la "costante attenzione" che il Suo Predecessore Papa Giovanni Paolo II riservò a queste problematiche. "In particolare" - ha detto Papa Benedetto - "vorrei ricordare l'Enciclica 'Evangelium vitae', che egli pubblicò nel 1995 e che rappresenta un'autentica pietra miliare nel magistero della Chiesa su una questione tanto attuale e decisiva. Inserendo gli aspetti morali in un ampio quadro spirituale e culturale, il mio venerato Predecessore ha più volte ribadito che la vita umana è un valore primario da riconoscere, e il Vangelo invita a rispettarla sempre".

Successivamente, Benedetto XVI ha citato la Sua recente Lettera Enciclica "Deus caritas est", sull'amore cristiano per ribadire "l'importanza del servizio della carità per il sostegno e la promozione della vita umana. (...) La cultura della vita è in effetti basata sull'attenzione agli altri, senza esclusioni o discriminazioni. Ogni vita umana, in quanto tale, merita ed esige di essere sempre difesa e promossa. Sappiamo bene che questa verità rischia di essere spesso contraddetta dall'edonismo diffuso nelle cosiddette società del benessere: la vita viene esaltata finché è piacevole, ma si tende a non rispettarla più quando è malata o menomata".

"Partendo invece dall'amore profondo per ogni persona, è possibile mettere in atto forme efficaci di servizio alla vita: a quella nascente come a quella segnata dalla marginalità o dalla sofferenza, specialmente nella sua fase terminale".

"La Vergine Maria" - ha concluso il Papa - "ha accolto con amore perfetto il Verbo della vita, Gesù Cristo, venuto nel mondo perché gli uomini 'abbiano la vita in abbondanza'. A Lei affidiamo le donne in attesa, le famiglie, gli operatori sanitari e i volontari che si impegnano in molti modi al servizio della vita. Preghiamo, in particolare, per le persone che si trovano in situazioni di maggiore difficoltà".
ANG/PROMOZIONE VITA/RUINI VIS 20060206 (420)

PROFONDO DOLORE DEL PAPA ASSASSINIO SACERDOTE IN TURCHIA


CITTA' DEL VATICANO, 6 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma, per l'assassinio del sacerdote italiano Don Andrea Santoro, avvenuto ieri a Trebisonda (Turchia), mentre era raccolto in preghiera nella Chiesa dove aveva appena terminato di celebrare la Santa Messa.

Il Papa si unisce al dolore della Chiesa di Roma della quale Don Andrea era missionario "fidei donum". "Mentre auspico che il suo sangue versato diventi seme di speranza per costruire un'autentica fraternità tra i popoli" - scrive il Pontefice - "elevo fervide preghiere di suffragio per il coraggioso testimone del Vangelo della carità e di cuore imparto la confortatrice Benedizione Apostolica ai familiari in particolare all'anziana mamma tanto provata e a quanti ne piangono la violenza dipartita".

In un altro telegramma indirizzato al Vescovo Luigi Padovese, Vicario Apostolico dell'Anatolia (Turchia), il Papa sottolinea la generosità e lo zelo apostolico con i quali il defunto sacerdote svolgeva il suo ministero "in favore del Vangelo e a servizio delle persone bisognose ed emarginate". "Desidero far pervenire" - scrive ancora il Pontefice - "in questo doloroso momento l'espressione della mia particolare vicinanza a codesta comunità cristiana riaffermando la mia ferma deplorazione per ogni forma di violenza e mentre assicuro fervide preghiere di suffragio per così zelante sacerdote, imparto a Lei venerato fratello, ai sacerdoti e ai fedeli tutti, la confortatrice Benedizione Apostolica".
TGR/ASSASSINIO SACERDOTE/RUINI:PADOVESE VIS 20060206 (250)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 6 FEB. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa con il Padre Sergio Pagano, B., Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano.

- L'Arcivescovo Paolo Romeo, Nunzio Apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino.

Sabato 4 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Democratica del Congo, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Jean-Anatole Kalala Kaseba, di Kamina.

- Il Vescovo Fulgence Muteba Mugalu, di Kilwa-Kasenga.

- Il Vescovo Nestor Ngoy Katahwa, di Kolwezi.

- Il Vescovo Jérôme Nday Kanyangu Lukundwe, di Kongolo.

- Il Vescovo Vincent de Paul Kwanga Njubu, di Manono.

- Il Vescovo Gaston Kashala Ruwezi, S.D.B., di Sakania-Kipushi.

- Il Vescovo François-Xavier Maroy Rusengo, Amministratore Diocesano di Bukavu.

- L'Arcivescovo William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/.../... VIS 20060206 (160)

SECONDA RIUNIONE SINODO DEI VESCOVI SULL'EUCARISTIA


CITTA' DEL VATICANO, 6 FEB. 2006 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Comunicato relativo alla Seconda Riunione dell'XI Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi sull'Eucaristia che si è svolta il 30 e il 31 gennaio scorso.

A questa seconda Riunione, presieduta dall'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, hanno partecipato 15 Membri del Consiglio Ordinario, eletti nel corso della fase finale della XI Assemblea Generale Ordinaria, tenutasi dal 2 al 23 ottobre 2005, sul tema: "L'Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa".

Il Comunicato segnala che i Membri del Consiglio hanno riflettuto sulle 50 Proposizioni presentate al Santo Padre a conclusione del Sinodo per l'elaborazione dell'Esortazione Apostolica Postsinodale. Inoltre sono stati presentati suggerimenti volti a migliorare i risultati delle innovazioni introdotte nell'ultima Assemblea Generale Ordinaria, e gli interventi individuali in aula, la discussione libera, il lavoro dei Circoli Minori o gruppi di lavoro.

Infine è stata fissata la data della prossima Riunione, che avrà luogo nei giorni 1-2 giugno 2006.
SE/SINODO EUCARISTIA/ETEROVIC VIS 20060206 (180)
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