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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 3 aprile 2006

UNIVERSITÀ: RIFERIMENTO COSTANTE VISIONE CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 1 APR. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti al Seminario di studio su: "Il patrimonio culturale e i valori delle Università europee come base per l'attrattività dello 'Spazio Europeo di Istruzione Superiore'", promosso dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica in collaborazione con l'U.N.E.S.C.O.-C.E.P.E.S.

Il Papa ha ricordato che numerose università europee, da quella di Bologna, a quelle di Parigi, Cracovia, Salamanca, Colonia, Oxford e Praga "giocarono un ruolo importante nel consolidamento dell'identità dell'Europa e nella formazione del suo patrimonio culturale. Le istituzioni universitarie si distinsero sempre per l'amore della sapienza e la ricerca della verità, con riferimento costante alla visione cristiana che riconosce nell'uomo il capolavoro della creazione, in quanto formato ad immagine e somiglianza di Dio".

Riferendosi alle sfide di carattere culturale che l'Europa deve attualmente affrontare, "essendo impegnata nella riscoperta della propria identità che non è solo di ordine economico e politico", il Santo Padre ha detto: "La questione fondamentale oggi, come ieri, resta quella antropologica. Si tratta cioè di chiarire quale sia la concezione dell'uomo che è alla base dei nuovi progetti. E giustamente voi vi domandate a servizio di quale uomo intenda essere l'Università: di un individuo arroccato nella difesa dei soli suoi interessi o di una persona aperta alla solidarietà con gli altri, nella ricerca del vero senso dell'esistenza?".

"Ci si chiede" - ha detto ancora Papa Benedetto - "quale sia il rapporto tra la persona umana, la scienza e la tecnica", tenendo conto dello sviluppo tecnologico dell'inizio del XXI secolo. "Occorre dire con forza che l'essere umano non può essere mai sacrificato ai successi della scienza e della tecnica".

Il Papa ha concluso il suo discorso ribadendo "il peculiare ruolo delle Università: nell'attuale situazione ad esse è chiesto di non accontentarsi di istruire, ma di impegnarsi anche a svolgere un attento ruolo educativo al servizio delle nuove generazioni, facendo appello al patrimonio di ideali e valori che hanno segnato i millenni passati. L'Università potrà così aiutare l'Europa a conservare la sua 'anima', rivitalizzando quelle radici cristiane che l'hanno originata".
AC/.../UNIVERSITÀ VIS 20060403 (350)

IL PAPA PREGA PER BAMBINO ASSASSINATO E PER PACE IN IRAQ


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2006 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato il bambino italiano Tommaso Onofri, di 18 mesi, rapito il 2 marzo scorso. Sabato 1° aprile, dopo il ritrovamento del corpo del piccolo, uno dei sequestratori ha confessato di averlo assassinato poco dopo il rapimento.

Il 7 marzo scorso, durante gli Esercizi Spirituali della Curia Romana, Benedetto XVI aveva lanciato un appello chiedendo la liberazione di Tommy. "Siamo tutti colpiti dalla vicenda del piccolo Tommaso barbaramente ucciso" - ha detto oggi il Papa - "preghiamo per lui e per tutte le vittime della violenza".

Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento all'appello lanciato dal Patriarca di Babilonia dei Caldei, Sua Beatitudine Emmanuel III Delly e dai Vescovi iracheni ai fedeli, ai credenti e agli uomini di buona volontà perchè il 3 e il 4 aprile "si uniscano nella preghiera e nel digiuno per chiedere a Dio il dono della pace e della concordia in Iraq e nel mondo intero".

"Invito tutti ad aderire all'iniziativa dei nostri fratelli di quel martoriato Paese, affidando tale intenzione all'intercessione di Maria Santissima, Regina della Pace".
ANG/ASSASSINIO BAMBINO:PACE IRAQ/DELLY VIS 20060403 (200)

GIOVANNI PAOLO II: COERENTE VITA DI FEDE CHE TOCCA IL CUORE


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato alla figura di Giovanni Paolo II la riflessione che precede come di consueto la recita dell'Angelus della domenica con le migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"Il 2 aprile dello scorso anno" - ha detto il Santo Padre - "proprio come oggi, l'amato Papa Giovanni Paolo II stava vivendo in queste stesse ore l'ultima fase del suo pellegrinaggio terreno, un pellegrinaggio di fede, di amore e di speranza, che ha lasciato un segno profondo nella storia della Chiesa e dell'umanità".

"La sua agonia e la sua morte costituirono quasi un prolungamento di Triduo pasquale. Tutti ricordiamo le immagini della sua ultima 'Via Crucis', il Venerdì Santo: non potendo recarsi al Colosseo, la seguì dalla sua Cappella privata, tenendo tra le mani una croce. Nel giorno di Pasqua, poi, impartì la benedizione 'Urbi et Orbi' senza poter pronunciare parole, con il solo gesto della mano. È stata la benedizione più sofferta e commovente, che ci ha lasciato come estrema testimonianza della sua volontà di compere il ministero fino alla fine".

"Giovanni Paolo II è morto così come aveva sempre vissuto, animato dall'indomito coraggio della fede, abbandonandosi in Dio e affidandosi a Maria Santissima. (...) La sua eredità è immensa, ma il messaggio del suo lunghissimo pontificato si può ben riassumere nelle parole con le quali egli lo volle inaugurare, qui in Piazza San Pietro, il 22 ottobre 1978: 'Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!'".

"Questo indimenticabile appello" - ha sottolineato Papa Benedetto - "Giovanni Paolo II l'ha incarnato con tutta la sua persona e tutta la sua missione di Successore di Pietro (...). Egli ha compiuto come un unico grande gesto, a conferma di quelle parole iniziali. Ha annunciato sempre Cristo, proponendolo a tutti, come aveva fatto il Concilio Vaticano II, quale risposta alle attese dell'uomo, attese di libertà, di giustizia, di pace".

"Negli ultimi anni, il Signore lo ha gradualmente spogliato di tutto, per assimilarlo pienamente a Sé. E quando ormai non poteva più viaggiare, e poi nemmeno camminare, e infine neppure parlare, il suo gesto, il suo annuncio si è ridotto all'essenziale: al dono di se stesso fino all'ultimo. La sua morte è stata il compimento di una coerente testimonianza di fede, che ha toccato il cuore di tanti uomini di buona volontà".

"Giovanni Paolo II" - ha concluso il Papa - "ci ha lasciati nel giorno di sabato dedicato particolarmente a Maria, verso la quale ha sempre nutrito una devozione filiale. Alla celeste Madre di Dio domandiamo ora di aiutarci a far tesoro di quanto ci ha donato ed insegnato questo grande Pontefice".
ANG/GIOVANNI PAOLO II/... VIS 20060403 (460)

INVIATO SPECIALE CENTENARIO SAN FRANCESCO SAVERIO


CITTA' DEL VATICANO, 1 APR. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di una Lettera, redatta in latino e datata 3 marzo, con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del V Centenario della nascita di San Francesco Saverio, che avranno luogo a Javier (Spagna), il 7 aprile 2006.

La missione che accompagnerà il Porporato è composta dal Padre Elías Royón, S.I., Provinciale della Compagnia di Gesù per la Spagna e dal Sacerdote Anastasio Gil García, del clero dell'Arcidiocesi di Madrid e Direttore del Segretariato della Commissione Episcopale per le Missioni e la Cooperazione tra le Chiese.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/JAVIER:ROUCO VIS 20060403 (130)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Onorevole René van der Linden, Presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa.

- Il Signor Jorge Dezcallar de Mazarredo, Ambasciatore di Spagna, in visita di congedo.

- Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero.

Sabato 1° aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Le Loro Maestà il Re Alberto II del Belgio e la Regina Paola e Seguito.

- Il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia)

- L'Arcivescovo Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

- L'Arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, Nunzio Apostolico nella Repubblica Araba d'Egitto e Delegato della Santa Sede presso l'Organizzazione della Lega degli Stati Arabi.

- Il Vescovo Salomon Lezoutié, di Odienné (Costa d'Avorio), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- L'Arcivescovo Francesco Monterisi, Segretario della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../... VIS 20060403 (170)

CAMMINO DELLA PACE LUNGO E DIFFICILE, MA NON IMPOSSIBILE


CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2006 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale della Costa d'Avorio al termine della Visita "ad Limina Apostolorum" e commentando i rapporti quinquennali presentati dai Vescovi, ha assicurato la sua preghiera affinché la Nazione "ritrovi l'unità e la pace in una autentica fraternità fra tutti i suoi figli".

"In effetti, la crisi che il vostro Paese attraversa" - ha affermato Papa Benedetto - "ha purtroppo posto in evidenza le divisioni che costituiscono una profonda ferita nei rapporti fra le diverse componenti della società. Le violenze che ne sono risultate hanno gravemente compromesso la fiducia fra le persone e la stabilità del Paese, lasciando dietro di sé molte sofferenze difficili da guarire. L'instaurarsi di una vera pace non sarà possibile se non accordando un generoso perdono e con la riconciliazione effettivamente realizzata tra le persone e tra i gruppi interessati. Per conseguire ciò tutte le parti in causa devono accettare di raggiungere coraggiosamente il dialogo per esaminare (...) le cause che hanno condotto all'attuale situazione".

"Il cammino della pace" - ha affermato Benedetto XVI - "è lungo e difficile, ma non è mai impossibile" e "in questo sforzo comune i cattolici devono ricoprire il ruolo che è loro, poiché l'edificazione di un mondo riconciliato non può mai essere a loro estraneo".

Tuttavia, per conseguire questo obiettivo "è necessario in primo luogo ricreare la fiducia fra i discepoli di Cristo, malgrado le divergenze d'opinione. (...) Nelle vostre Chiese diocesane, di fronte alle tensioni politiche ed etniche, Vescovi, sacerdoti e persone consacrate devono essere per tutti modelli di fraternità e di carità, e contribuire con la loro parola e con il loro atteggiamento all'edificazione di una società unita e riconciliata".

Il Papa ha sottolineato che in questo contesto la formazione iniziale e permanente dei sacerdoti deve essere la preoccupazione principale dei Vescovi, e li ha esortati ad "un a intensa vita spirituale" e a "promuovere l'unità e la vita fraterna fra di loro".

Riferendosi "all'importanza della formazione dei laici", citata dai Vescovi nel loro rapporto quinquennale, il Santo Padre ha sottolineato che è necessario "l'approfondimento della fede al fine di resistere al ritorno di antiche pratiche o alle sollecitazioni delle sette e soprattutto per rendere conto della speranza cristiana in un mondo complesso che conosce nuovi e gravi problemi. (...) I fedeli, particolarmente quelli impegnati negli ambienti intellettuali, politici, economici, troveranno nel 'Compendio della dottrina sociale della Chiesa' uno strumento fondamentale di formazione e di evangelizzazione".

"Perché la Chiesa sia sempre segno più comprensibile di ciò che essa è e perché sia sempre più idonea alla sua missione, è necessaria l'opera di inculturazione della fede. Questo processo, così importante per l'annuncio del Vangelo a tutte le culture, non deve compromettere la specificità e l'integrità della fede, ma deve aiutare i cristiani a meglio comprendere e a meglio vivere il messaggio evangelico nella loro cultura, e a saper rinunciare alle pratiche in contraddizione con gli impegni battesimali".

"Il peso della mentalità tradizionale" - ha proseguito il Papa - "è spesso un ostacolo all'annuncio del Vangelo. Fra le numerose questioni che si pongono ai fedeli, quella dell'impegno nel sacramento del matrimonio è delle più importanti. La poligamia o la coabitazione di fatto senza celebrazione religiosa sono spesso grandi ostacoli. È quindi necessario perseguire incessantemente lo sforzo da voi intrapreso per far meglio accettare, in particolare fra i giovani, che il matrimonio è, per il cristiano, una via di santità".

Il Papa ha concluso il suo discorso constatando lo sviluppo dei movimenti ecclesiali nelle Diocesi della Costa d'Avorio "che contribuiscono a dare un impulso missionario rinnovato alle comunità cristiane" e invitando "i membri di tali gruppi ad approfondire la loro conoscenza personale di Cristo per darsi generosamente a Lui, rimanendo radicati nella fede della Chiesa".

"Tuttavia" - ha ammonito il Pontefice - "questi movimenti devono essere l'oggetto di un illuminato e costante discernimento da parte dei Vescovi, al fine di garantire l'ecclesialità della loro azione e di mantenere un'autentica comunione con la Chiesa universale e diocesana".
AL/.../COSTA D'AVORIO VIS 20060403 (690)

VITA DI GIOVANNI PAOLO II SI RIASSUME IN FEDELTÀ E DEDIZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 2 APR. 2006 (VIS). Alle 20:30 di questa sera, migliaia di persone - fra cui molti fedeli provenienti dalla Polonia - hanno partecipato in Piazza San Pietro ad una veglia di preghiera e a un momento di riflessione in memoria di Giovanni Paolo II, mancato un anno fa.

All'inizio è stata data lettura di alcuni testi di Karol Wojtyla, intervallati da canti eseguiti dal Coro della Diocesi di Roma.

Alle 21:00 il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per presiedere la recita del Santo Rosario.

Dopo la preghiera mariana, alle 21:37 circa, ora della morte di Giovanni Paolo II, il Papa si è rivolto ai presenti.

"È passato già un anno dalla morte del Servo di Dio Giovanni Paolo II " - ha detto Benedetto XVI - "ma la sua memoria continua ad essere quanto mai viva (...) Egli continua ad essere presente nella nostra mente e nel nostro cuore; continua a comunicarci il suo amore per Dio e il suo amore per l'uomo; continua a suscitare in tutti, specie nei giovani, l'entusiasmo del bene e il coraggio di seguire Gesù e i suoi insegnamenti".

"Come riassumere la vita e la testimonianza evangelica di questo grande Pontefice? Potremmo tentare di farlo utilizzando due parole: 'fedeltà' e 'dedizione', fedeltà totale a Dio e dedizione senza riserve alla propria missione di Pastore della Chiesa universale" - ha detto Benedetto XVI rivolgendosi ai fedeli che ascoltavano con le candele accese illuminando in modo suggestivo tutta Piazza San Pietro.

"Fedeltà e dedizione" - ha proseguito il Pontefice - "apparse ancor più convincenti e commoventi negli ultimi mesi, quando ha incarnato in sé ciò che ebbe a scrivere nel 1984 nella lettera apostolica 'Salvifici doloris': 'La sofferenza è presente nel mondo per sprigionare amore, per far nascere opere di amore verso il prossimo, per trasformare tutta la civiltà umana nella 'civiltà dell'amore'".

"La sua malattia affrontata con coraggio ha reso tutti più attenti al dolore umano, ad ogni dolore fisico e spirituale; ha dato alla sofferenza dignità e valore, testimoniando che l'uomo non vale per la sua efficienza, per il suo apparire, ma per se stesso, perché creato e amato da Dio".

"Con le parole e i gesti il caro Giovanni Paolo II non si è stancato di indicare al mondo che se l'uomo si lascia abbracciare da Cristo, non mortifica la ricchezza della sua umanità; se a Lui aderisce con tutto il cuore, non gli viene a mancare qualcosa. Al contrario, l'incontro con Cristo rende la nostra vita più appassionante".

"Proprio perché si è avvicinato sempre più a Dio nella preghiera, nella contemplazione, nell'amore per la Verità e la Bellezza, il nostro amato Papa ha potuto farsi compagno di viaggio di ognuno di noi e parlare con autorevolezza anche a quanti sono lontani dalla fede cristiana".

"Nel primo anniversario del suo ritorno alla Casa del Padre" - ha sottolineato Benedetto XVI - "siamo invitati questa sera ad accogliere nuovamente l'eredità spirituale che egli ci ha lasciato; siamo stimolati, tra l'altro, a vivere ricercando instancabilmente la Verità che sola appaga il nostro cuore. Siamo incoraggiati a non aver paura di seguire Cristo, per recare a tutti l'annuncio del Vangelo, che è fermento di una umanità più fraterna e solidale. Giovanni Paolo II ci aiuti dal cielo a proseguire il nostro cammino".

Successivamente Papa Benedetto si è rivolto ai fedeli che dalla Polonia hanno seguito la cerimonia via satellite ed ha detto: "È vivo in noi il ricordo di Giovanni Paolo II e non si spenga il senso della sua spirituale presenza. La memoria del particolare amore che nutriva per i suoi connazionali sempre sia per voi la luce sulla via verso Cristo. 'Rimanete forti nella fede'".

Da Cracovia il Cardinale Stanislaw Dziwisz ha ringraziato per le parole di Benedetto XVI ed ha assicurato che Giovanni Paolo II "ci sorride dal cielo".
AC/GIOVANNI PAOLO II/... VIS 20060403 (660)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignor Der Raphaël Dabiré Kusiélé, Vescovo di Diébougou (superficie: 18.346; popolazione: 752.412; cattolici: 109.834; sacerdoti: 124; religiosi: 78), Burkina Faso. Il Vescovo eletto, finora Vicario Episcopale per i progetti socio-pastorali della medesima Diocesi, è nato nel 1948 a Dissin (Burkina Faso), ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Succede al Vescovo Jean-Baptiste Somé, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Copta cattolica riunitosi nel Convento di San Giuseppe delle Suore Egiziane del Sacro Cuore al Cairo, dal 27 al 30 marzo, avvalendosi della facoltà di cui al Codice di Diritto Canonico delle Chiese Orientali, canone 126, paragrafo 2, e consultato il Sommo Pontefice, ha accettato la rinuncia all'ufficio patriarcale di Sua Beatitudine il Cardinale Stephanos II Ghattas, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto).

Il medesimo Sinodo ha eletto il 30 marzo 2006 il Vescovo Antonios Naguib, finora Vescovo emerito di Minya dei Copti, a nuovo Patriarca di Alessandria dei Copti Cattolici (cattolici: 135.000; sacerdoti: 156; religiosi: 374), Egitto.

Sabato 1 aprile è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Darwin Rudy Andino Ramírez, C.R.S., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Tegucigalpa (superficie: 15.167; popolazione: 1.695.285; cattolici: 1.240.648; sacerdoti: 153; religiosi: 524), Honduras. Il Vescovo eletto, finora Parroco di "San Juan Bautista" in Tegucigalpa e Consigliere Provinciale della Provincia Centroamericana dei Padri Somaschi, è nato a Tegucigalpa (Honduras) nel 1959, ha emesso la professione solenne nella Congregazione dei Padri Somaschi nel 1988 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.

- Nunzio Apostolico in Samoa l'Arcivescovo Charles Daniel Balvo, Nunzio Apostolico in Nuova Zelanda, Isole Cook, Isole Fiji, Isole Marshall, Kiribati, Stati Federati di Micronesia, Palau, Tonga, Vanuatu, e Delegato Apostolico nell'Oceano Pacifico.

- Nunzio Apostolico in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone il Monsignore Francisco Montecillo Padilla, finora Consigliere della Nunziatura Apostolica in Australia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Cebu City (Filippine) nel 1953 ed è stato ordinato sacerdote nel 1976.

- Suo Inviato Speciale alle celebrazioni che avranno luogo a Singapore, dal 21 al 23 giugno 2006, nel XXV anniversario delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
NER:RE:NEA:NN:NA/.../... VIS 20060403 (420)
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