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mercoledì 12 aprile 2006

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 12 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Joseph Kwaku Afrifah-Agyekum, Vescovo di Koforidua (superficie: 19.323; popolazione: 2.500.000; cattolici: 201.500; sacerdoti: 76; religiosi: 92), Ghana. Il Vescovo eletto, finora Amministratore diocesano, è nato nel 1954 a Akimu Swedru (Ghana) ed è stato ordinato sacerdote nel 1983.
NER/.../AFRIFAH-AGYEKUM VIS 20060412 (60)

PASQUA: CERTEZZA CHE IL MALE NON HA L'ULTIMA PAROLA


CITTA' DEL VATICANO, 12 APR. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì alle celebrazioni del Triduo pasquale. "Aiutati dai sacri riti" - ha detto il Papa - "del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della solenne Veglia Pasquale, rivivremo il mistero della passione, della morte e della risurrezione del Signore. Questi sono giorni atti a ridestare in noi un più vivo desiderio di aderire a Cristo e di seguirlo generosamente, consapevoli del fatto che Egli ci ha amati sino a dare la sua vita per noi".

"Nella Messa vespertina 'in Cena Domini' del Giovedì Santo si commemora l'offerta totale che Cristo ha fatto di se stesso all'umanità nel sacramento dell'Eucaristia, lasciandoci il 'mandatum novum' dell'amore fraterno, simboleggiato dalla lavanda dei piedi. La giornata si conclude con l'Adorazione eucaristica, in ricordo dell'agonia del Signore nell'Orto del Getsemani".

"Centrato sul mistero della Passione è il Venerdì Santo" - ha proseguito il Pontefice - "giorno di digiuno e di penitenza, tutto orientato alla contemplazione di Cristo sulla Croce, mistero nel quale si compie l'amore nella sua forma più radicale. Il Sabato Santo, la Chiesa, che rimane in preghiera davanti al Sepolcro, eleverà nella solenne Veglia, il canto gioioso del Gloria e dell'Alleluia, perché Cristo è risorto e ha vinto la morte".

Il Papa ha invitato i fedeli a prepararsi alla Pasqua con il sacramento della confessione. "Siamo consapevoli di essere peccatori" - ha detto - "ma fiduciosi nella misericordia divina. Lasciamoci riconciliare da Cristo per gustare più intensamente la gioia che Egli ci comunica con la Sua Risurrezione. Il Suo perdono che ci viene donato nel sacramento della penitenza, è sorgente di pace interiore ed esteriore e ci rende apostoli di pace nel mondo, dove continuano purtroppo le divisioni, le sofferenze, i drammi dell'ingiustizia, dell'odio e della violenza, dell'incapacità di riconciliarsi, di ricominciare di nuovo con il sincero perdono".

La celebrazione nella Pasqua della morte e risurrezione di Cristo, ha concluso Benedetto XVI "dà la certezza che il male non ha l'ultima parola: sorretti da questa certezza potremo con più coraggio ed entusiasmo impegnarci per operare affinché nasca un mondo più giusto".
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