Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

venerdì 29 settembre 2006

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Giacomo Lanzetti, Vescovo di Alghero-Bosa (superficie: 2.012; popolazione: 106.400; cattolici: 106.200; sacerdoti: 91; religiosi: 208; diaconi permanenti: 3), Italia. Finora Ausiliare di Torino (Italia), il Vescovo Lanzetti succede al Vescovo Antonio Vacca, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico,

- Ha nominato il Monisgnore Sergio Pintor, Vescovo di Ozieri (superficie: 2.288; popolazione: 57.000; cattolici: 56.000; sacerdoti: 58; religiosi: 44), Italia. Il Vescovo eletto, finora Direttore dell'Ufficio CEI per la Pastorale della Sanità e Consultore del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, è nato ad Oristano (Italia), nel 1937 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1961.
NER:RE/.../LANZETTI:VACCA:PINTOR                      VIS 20060929 (140)


IL SACERDOZIO NON È MEZZO DI AVANZAMENTO SOCIALE

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i Vescovi del Malawi al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato che: "L'esuberanza con la quale i popoli dell'Africa offrono lode a Dio nel culto liturgico è nota in tutto il mondo, e la Chiesa in Malawi non fa eccezione".

  "Questa gioiosa celebrazione" - ha rilevato il Pontefice - "esprime la grande vitalità delle vostre comunità cristiane e riflette la predominanza di giovani nella popolazione del vostro Paese". Il Papa ha esortato i Vescovi a continuare a guidare i fedeli "con autentica paterna sollecitudine per una più profonda conoscenza del Signore Crocifisso e Risorto, sempre offrendo loro una solida catechesi" ed ha espresso l'auspicio che l'Università Cattolica del Malawi, recentemente inaugurata, "sia in grado di offrire un significativo contributo in questo campo (...), vi incoraggio a fare tutto il possibile per dotarla di risorse adeguate e per conservare un insegnamento di alto livello nella fedeltà al Magistero della Chiesa".

  "In un mondo dominato da valori secolari e materialistici" - ha proseguito il Papa - "può essere difficile mantenere lo stile di vita controcorrente tanto necessario al sacerdozio e alla vita religiosa. I sacerdoti nel vostro Paese, come coloro ai quali è rivolto il loro ministero, qualche volta si trovano in situazioni di necessità, mancando i mezzi necessari per il 'dignitoso mantenimento del clero ... e il sostenimento delle opere di apostolato e di carità'".

  "Sono certo" - ha ribadito il Papa - "che voi farete tutto ciò che è in voi per provvedere alle legittime necessità dei vostri collaboratori, mentre contemporaneamente li ammonirete contro l'eccessivo interesse per i beni materiali. Aiutate il vostro clero a non cadere nella trappola di considerare il sacerdozio come un mezzo di avanzamento sociale ricordando loro che 'l'unica ascesa legittima verso il ministero del pastore è la Croce'. (...) I responsabili della formazione nei seminari devono insegnare agli studenti che un sacerdote è chiamato a vivere per gli altri e non per se stesso".

  Benedetto XVI ha espresso apprezzamento perchè l'insegnamento dei Vescovi del Malawi si è esteso agli argomenti di carattere sociale, come dimostra la loro Lettera Apostolica di Pentecoste: "Rinnovare la nostra vita e la società con la potenza dello Spirito Santo". Il testo richiama l'attenzione sui "diversi mali sociali e morali che affliggono la Nazione. La sicurezza alimentare è minacciata non solo dalla siccità ma anche dalla inefficace gestione dell'agricoltura; la diffusione dell'AIDS è accresciuta dall'incapacità di rimanere fedeli al coniuge nel matrimonio e di praticare l'astinenza; i diritti delle donne, dei bambini e dei bambini non ancora nati sono cinicamente violati dal traffico di esseri umani, dalla violenza domestica e dall'aborto".

  "Non cessate mai di proclamare la verità e insistete 'in ogni occasione, opportuna e non opportuna'" - ha esortato il Papa - "perché 'la verità vi farà liberi'", ed ha invitato i Vescovi a seguire l'esempio del Buon Pastore "che non lascia mai incustodito il suo gregge e sempre lo protegge. (...) Prego affinché" - ha concluso il Pontefice - "il vostro popolo presti attenzione ai vostri insegnamenti così che la faccia della terra ne sia rinnovata e lo Spirito di Dio mantenga l'unità della vostra Nazione nel vincolo della pace".
AL/.../MALAWI                                   VIS 20060929 (560)


ALBANIA: PROMUOVERE CONVIVENZA CONFESSIONI RELIGIOSE

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Rrok Logu, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Albania presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Nel suo discorso il Santo Padre ha sottolineato che l'aspirazione del popolo albanese "alla verità e alla libertà (...) non è stata cancellata nemmeno dalla lunga e pesante dittatura comunista, dalla quale il popolo albanese è uscito non molto anni or sono. Per crescere in un clima di autentica libertà occorre un contesto etico-spirituale adeguato, fondato su una concezione dell'uomo e del mondo che ne rispecchi la natura e la vocazione".

  Condividendo l'aspirazione dell'Albania ad integrarsi anche istituzionalmente con le nazioni europee, Benedetto XVI ha espresso l'auspicio che "tale aspirazione trovi una valida e piena realizzazione, e che all'armonico processo di unificazione dell'Europa possa offrire un proprio peculiare contributo".

  Successivamente il Papa ha fatto riferimento all'opera della Chiesa Cattolica in Albania "per la promozione della fede e dei valori spirituali come pure per il sostegno a molteplici situazioni di bisogno", ed ha rievocato la figura della Beata Madre Teresa di Calcutta "che ha annunciato a tutti che Dio è amore e che ama ogni uomo, specialmente chi è povero e abbandonato (...). Di questo amore" - ha detto il Papa - "la Chiesa intende dare testimonianza con le sue opere educative ed assistenziali, aperte non solo ai cattolici ma a tutti".

  "Nel sottolineare l'impegno della Chiesa nell'esercizio dell'amore evangelico, desidero ricordare che un'eminente forma di carità è l'attività politica vissuta come servizio alla polis, alla 'cosa pubblica', nell'ottica del bene comune", un servizio proprio dei laici cattolici, "nel rispetto della legittima autonomia della politica e collaborando con gli altri cittadini alla costruzione di una nazione prospera, fraterna e solidale".

  Sottolineando che una delle sfide da affrontare è quella dell'emigrazione, il Santo Padre ha detto: "Se da una parte è necessario combattere le cause di tale fenomeno, occorre anche creare le condizioni perché quanti lo desiderino possano ritornare in patria".

  Riguardo ai rapporti ufficiali tra la Chiesa Cattolica e lo Stato, Benedetto XVI ha espresso apprezzamento per la normativa "approvata al fine di rendere esecutivo l'Accordo del 2002 tra la Santa Sede e la Repubblica di Albania" ed ha auspicato che "opportune intese seguano a regolare pure gli aspetti economici che rivestono non poca importanza".

  "La Santa Sede" - ha concluso il Pontefice - "vuole in tal modo contribuire al consolidamento in Albania dello stato di diritto e del necessario quadro giuridico per il reale esercizio dei diritti dei cittadini nell'ambito religioso. Ciò favorirà inoltre la convivenza tra le diverse Confessioni religiose presenti nel Paese, che hanno saputo finora offrire un esempio di vicendevole rispetto e collaborazione, da conservare e promuovere".
CD/CREDENZIALI/ALBANIA:LOGU                       VIS 20060929 (470)


COSTRUIRE IDENTITÀ EUROPA EREDITÀ SPIRITUALE E CULTURALE


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS).Oggi è stata reso pubblico il testo di una Lettera del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, indirizzata al Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma ed ai partecipanti al V Simposio Europeo dei Docenti Universitari, in corso a Roma dal 28 settembre al 1° ottobre, sul tema: "Dove va l'Europa? Cultura, popoli e istituzioni".

  Il Segretario di Stato precisa che il Papa, alla luce di quanto proposto nel discorso all'Università di Regensburg, il 12 settembre scorso, "indica l'obiettivo di una razionalità piena, fedele all'esperienza umana integrale, come compito precipuo dei docenti e degli studenti universitari cristiani, obiettivo da perseguire in dialogo costruttivo con tutti coloro che condividono la medesima passione per la verità e per l'uomo e sono disposti ad attuarla in modo non ideologico e nel reciproco rispetto delle diversità".

  "Su tale base culturale" - scrive il Cardinale Bertone - "si può realisticamente lavorare alla costruzione di una rinnovata identità europea, idonea ad offrire al mondo, di fronte a sfide epocali, il contributo di una inestimabile eredità spirituale e culturale, in grado di forgiare un umanesimo razionale e aperto alla rivelazione di Gesù Cristo, tollerante ma fermo nei principi etici".
SS/EUROPA:CULTURA/BERTONE                       VIS 20060929 (210)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate tre Presuli della Conferenza Episcopale del Malawi, in Visita "ad Limina Apostolorum:

    - Il Vescovo Felix Eugenio Mkhori, di Lilongwe.

    - Il Vescovo Joseph Mukasa Zuza, di Mzuzu.

    - Il Vescovo Thomas Msusa, S.M.M., di Zomba.
AL/.../...                                         VIS 20060929 (60)

DIPLOMATICI ARTIGIANI DI PACE E DI DIALOGO SINCERO


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2006 (VIS). Questa mattina nella Sala Ducale in Vaticano, il Cardinale Tarcisio Bertone, nuovo Segretario di Stato, ha ricevuto i Membri del Corpo Diplomatico accreditati presso la Santa Sede.

  Nel suo primo incontro comune con i diplomatici, il Cardinale Bertone ha tenuto a ringraziare per le espressioni di simpatia ed i messaggi ricevuti in occasione della sua nomina il 15 settembre scorso.

  Il Porporato ha affermato che i nostri contemporanei si aspettano che i diplomatici siano "artigiani di pace, (...) uomini del diritto, della ragione, del dialogo sincero e che si impegnino a favore di un rinnovato impulso di solidarietà verso tutti i popoli, in particolare per ripensare la questione del debito dei paesi più poveri, al fine che mai più le persone, specialmente i bambini, muoiano di fame o di malattie endemiche, che mai più siano vittime innocenti di guerre e di conflitti locali, che mai più siano maltrattate per le proprie convinzioni o il proprio credo".

  "La dignità, la libertà e il rispetto incondizionato di ogni essere umano nei suoi diritti fondamentali" - ha proseguito il Segretario di Stato - "in particolare la libertà di coscienza e di religione, devono essere fra le nostre preoccupazioni fondamentali".

  In quanto diplomatici, ha detto il Cardinale Bertone, "voi siete particolarmente attenti a questi delicati problemi in tutto il mondo. Penso in particolare alla violenza in tutte le sue forme inflitta alle donne, ai bambini nati e non ancora nati. La difesa della vita, dal suo concepimento fino alla fine naturale, come pure la difesa della famiglia fondata sul matrimonio, sono anch'essi temi essenziali della vita sociale".

  Il Cardinale ha citato gli ambiti dove maggiore è "la difficoltà del legame fra l'aspetto profetico e le necessità concrete della vita - che un'etica umana deve anche considerare, particolarmente in un contesto di violenza, privata ed organizzata, segnata dalla pluralità delle opinioni in contrasto".

  Ambiti che interessano "la difesa sociale per garantire l'ordine oggettivo e la difesa dei diritti umani; la condanna della guerra, sul piano etico, e la sua esclusione come mezzo per risolvere eventuali divergenze fra gli Stati; la sicurezza che privilegia le componenti non militari e rafforza, in cambio, le strutture politiche, economiche e sociali; il disarmo, che deve comprendere tutti i tipi di arma, e diventare anche generale, compreso l'obiettivo del 'disarmo unilaterale' che riveste un grande valore etico e positivo".

  "Su tali temi" - ha sottolineato il Porporato - "non si fermerà mai la ricerca degli intellettuali e la riflessione degli organismi della Chiesa e delle comunità cristiane".

  "I documenti della Santa Sede, e soprattutto i testi del Magistero illuminato dei Papi del dopoguerra" - ha concluso il Segretario di Stato - "non sono testi sui quali si possa passare rapidamente o peggio che ci si possa permettere d'ignorare. Sono testi da leggere attentamente e da meditare, perché le idee si traducano in azioni pratiche, ed il mondo riconosca la forza e l'attualità del messaggio cristiano nel dono di sé e nel coraggio mediante i quali i cristiani agiscano in favore della pace, oggi, per tutti gli uomini".
SS/PACE:DIRITTI UMANI/BERTONE                     VIS 20060929 (1990)


Copyright © VIS - Vatican Information Service