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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 20 ottobre 2006

SOLO CRISTO PIENAMENTE PUÒ SODDISFARE ATTESE CUORE UOMO


CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2006 (VIS). Alle 16:00 di ieri, allo Stadio Comunale "Bentegodi" di Verona, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto una Concelebrazione Eucaristica alla quale hanno assistito oltre 40.000 persone. Il discorso pronunciato ieri mattina alla Fiera e la Concelebrazione Eucaristica del pomeriggio, sono stati i due momenti culminanti della Visita Pastorale del Papa a Verona in occasione del IV Convegno Ecclesiale Italiano - che si conclude oggi - sul tema: "Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo". 

  Nel pronunciare l'omelia, seguita da più di 60.000 persone sugli schermi giganti collocati in varie parti della città, il Santo Padre ha detto: "La certezza che Cristo è risorto ci assicura che nessuna forza avversa potrà mai distruggere la Chiesa. Ci anima anche la consapevolezza che soltanto Cristo può pienamente soddisfare le attese profonde del cuore umano e rispondere agli interrogativi più inquietanti sul dolore, l'ingiustizia e il male, sulla morte e l'aldilà".

  "Dunque, la nostra fede è fondata," - ha proseguito il Pontefice - "ma occorre che questa fede diventi vita in ciascuno di noi. C'è allora un vasto e capillare sforzo da compiere perché ogni cristiano si trasformi in 'testimone' capace e pronto ad assumere l'impegno di rendere conto a tutti e sempre della speranza che lo anima".

  "Per questo occorre tornare ad annunciare con vigore e gioia l'evento della morte e risurrezione di Cristo, cuore del Cristianesimo, fulcro portante della nostra fede, leva potente delle nostre certezze, vento impetuoso che spazza ogni paura e indecisione, ogni dubbio e calcolo umano. Solo da Dio può venire il cambiamento decisivo del mondo. Soltanto a partire dalla Risurrezione si comprende la vera natura della Chiesa e della sua testimonianza, che non è qualcosa di staccato dal mistero pasquale, bensì ne è frutto, manifestazione e attuazione da parte di quanti, ricevendo lo Spirito Santo, sono inviati da Cristo a proseguire la sua stessa missione".

  Benedetto XVI ha espresso l'augurio che la Chiesa in Italia "possa ripartire da questo Convegno come sospinta dalla parola del Signore risorto che ripete a tutti e a ciascuno: siate nel mondo di oggi testimoni della mia passione e della mia risurrezione. In un mondo che cambia, il Vangelo non muta. La Buona Notizia resta sempre la stessa: Cristo è morto ed è risorto per la nostra salvezza! Nel suo nome recate a tutti l'annuncio della conversione e del perdono dei peccati, ma date voi per primi testimonianza di una vita convertita e perdonata. Sappiamo bene che questo non è possibile senza essere 'rivestiti di potenza dall'alto' (Lc 24,49), cioè senza la forza interiore dello Spirito del Risorto".

  Consacrati dalla 'unzione' dello Spirito Santo - ha esortato il Pontefice - "andate! Portate il lieto annuncio ai poveri, fasciate le piaghe dei cuori spezzati, proclamate la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, promulgate l'anno di misericordia del Signore. Ricostruite le antiche rovine, rialzate gli antichi ruderi, restaurate le città desolate. Sono tante le situazioni difficili che attendono un intervento risolutore! Portate nel mondo la speranza di Dio, che è Cristo Signore, il quale è risorto dai morti, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen".

  Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre si è trasferito all'aeroporto di Verona-Villafranca per far ritorno a Roma.
PV-ITALIA/MESSA/VERONA                                   VIS 20061020 (540)


PRESENTAZIONE DEL MESSAGGIO PER LA FINE DEL RAMADAN


CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2006 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione del Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso per la fine del Ramadan.

  Alla presentazione sono intervenuti il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Dicastero, l'Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario, il Monsignor Felix Anthony Machado, Sottosegretario del medesimo Dicastero ed il Monsignor Khaled Akashed, Capo Ufficio per i rapporti con l'Islam del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

  Il Cardinale Poupard ha ricordato che il suo Dicastero "invia messaggi di buon auspicio ai seguaci di tre delle maggiori religioni mondiali: buddisti, indù e musulmani e si succedono in visita nella sede del Dicastero capi religiosi scintoisti, sikhs e rappresentanti di altre religioni orientali. "Questi incontri" - ha precisato il Porporato - "con reciproco scambio di buona volontà sono ricambiati da parte del Pontificio Consiglio".

  Fra le iniziative del Dicastero, il Cardinale Poupard ha ricordato l'incontro di 100 giovani - 50 cristiani e 50 appartenenti a diverse tradizioni religiose e provenienti da vari paesi -  ad Assisi dal 4 all'8 novembre, per il XX anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace (27.X.1986) e per una riflessione ed uno scambio di idee, nella speranza che aiuti i giovani ad essere strumenti di dialogo, di pace e di speranza per il mondo".

  Successivamente l'Arcivescovo Pier Luigi Celata ha tracciato a grandi linee la storia dell'invio dei messaggi, iniziata nel 1967 dall'allora Segretariato per i non cristiani, che ritenne che il Ramadan "rappresentasse un momento opportuno, per il Dicastero della Santa Sede incaricato di favorire le relazioni con le differenti tradizioni religiose, di rendersi presente alle varie comunità musulmane esprimendo sentimenti di partecipazione amichevole alla loro gioia e di augurio".

  "In tutti questi anni" - ha proseguito l'Arcivescovo Celata - "si è constatato un crescendo di apprezzamenti, di attenzione e di interesse verso il Messaggio. È andato via via aumentando anche il numero di personalità musulmane che hanno risposto per ringraziare, commentare e ricambiare voti. Particolarmente significativo è poi l'apprezzamento dei vescovi, alcuni dei quali accompagnano la trasmissione del Messaggio con una loro lettera personale".

  "Quanto al contenuto" - ha spiegato il Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso - "i Messaggi non si limitano ad espressioni augurali di circostanza, ma cercano di stabilire un 'contatto', di mettersi in sintonia con i destinatari su una dimensione 'religiosa', sulla base cioè di quegli elementi che spinsero i Padri del Concilio Vaticano II a dichiarare 'la stima della Chiesa per i Musulmani'".

  "I Messaggi presentano, inoltre, temi di comune interesse, non di rado suggeriti dall'attualità, a volte critica, in modo da promuovere una riflessione diretta a favorire una migliore comprensione di certi valori umani fondamentali ed un contributo delle due religioni alla soluzione di certe difficili situazioni".

  Monsignor Machado ha presentato il volume "Dialogo Interreligioso nell'insegnamento ufficiale della Chiesa cattolica dal Concilio Vaticano II a Giovanni Paolo II (1963-2005)", recentemente pubblicato dal Dicastero. Il volume di 1.766 pagine è stato pubblicato contemporaneamente in italiano, francese ed inglese.

  "L'opera ha due scopi" - ha spiegato il Sottosegretario del Pontificio Consiglio - "Il primo è di fornire ai cattolici un accesso facile alle motivazioni teologiche per il dialogo interreligioso come è spiegato nel magistero, il secondo è di offrire ai seguaci di altre religioni l'insegnamento ufficiale della Chiesa cattolica riguardo alle varie religioni del mondo".
OP/MESSAGGIO RAMADAN/POUPARD:CELATA               VIS 20061020 (570)


CRISTIANI E MUSULMANI AFFRONTARE INSIEME SFIDE MONDO

CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2006 (VIS). È stato reso pubblico oggi il Messaggio annuale che il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso indirizza ai musulmani per la fine del Ramadan. Il Messaggio, sul tema: ('Id al-Fitr 1427 E/2006 D.C.): "Cristiani e Musulmani: in dialogo fiducioso per affrontare insieme le sfide del nostro mondo", porta la firma del Cardinale Paul Poupard, e dell'Arcivescovo Pier Luigi Celata, rispettivamente Presidente e Segretario del Dicastero.

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del Documento pubblicato in lingua inglese, francese, italiana ed araba.

  "È bello poter condividere con voi questo momento significativo nell'ambito dei nostri rapporti di dialogo. Le circostanze particolari che abbiamo appena affrontato insieme, mostrano anch'esse che, se il cammino di un dialogo autentico può essere talvolta arduo, esso diventa più che mai necessario".

  "Il mese del Ramadan che avete appena vissuto è stato anche ugualmente un tempo di preghiera e di riflessione sulla difficile situazione che sta vivendo il nostro mondo. Pur vedendo ciò che è buono e ringraziando il Signore, è impossibile non constatare i gravi problemi che gravano sulla nostra epoca: l'ingiustizia, la povertà, le tensioni e i conflitti all'interno dei paesi, ma anche tra di loro. La violenza e il terrorismo costituiscono una piaga particolarmente dolorosa. Quante vite umane distrutte, donne rese vedove, bambini che perdono i genitori e si ritrovano orfani… Quanti sono gli uomini e le donne che vengono feriti nel corpo e nel cuore, o colpiti da un handicap… Quanta distruzione, in pochi minuti, di ciò che è stato costruito durante gli anni, spesso al prezzo di molti sacrifici e di enormi spese!".

  "Come cristiani e musulmani, non siamo forse i primi chiamati a offrire il nostro contributo specifico alla soluzione di questa grave situazione e di questi complessi problemi? È in gioco probabilmente la credibilità delle religioni, ma anche quella dei capi religiosi e di tutti i credenti. Se non teniamo il nostro posto come credenti, molti si interrogheranno sull'utilità delle religioni e sulla nostra coerenza in quanto uomini e donne che si prostrano davanti a Dio".

  "Le nostre due religioni attribuiscono molta importanza e molto spazio all'amore, alla compassione e alla solidarietà. È in questa occasione che desidero condividere con voi il messaggio della prima Enciclica di Sua Santità il Papa Benedetto XVI, 'Deus caritas est' ('Dio è amore'), che fa eco alla 'definizione' più caratteristica di Dio nella Sacra Scrittura dei cristiani: 'Dio è amore' (1 Gv 4, 8). L'amore autentico per Dio è inseparabile dall'amore per gli altri: 'Se uno dicesse: 'Io amo Dio', e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede' (1 Gv 4, 20). Ricordando questo, l'Enciclica sottolinea l'importanza della carità fraterna nella missione della Chiesa: l'amore, per essere credibile, deve essere concreto. È necessario che sia un aiuto offerto a tutti, partendo dai più svantaggiati. L'amore vero deve mettersi al servizio della vita di tutti i giorni, ma anche della ricerca di soluzioni giuste e pacifiche ai gravi problemi che colpiscono il nostro mondo".

  "Le difficoltà quotidiane e i gravi problemi del mondo sollecitano la nostra attenzione e la nostra azione. Chiediamo a Dio, nella preghiera, di aiutarci ad affrontarli con coraggio e determinazione. Laddove possiamo operare insieme, non lavoriamo separati. Il mondo, e noi con lui, ha bisogno di Cristiani e di Musulmani che si rispettano, si stimano e offrono la testimonianza di amarsi e di operare insieme per la gloria di Dio e per il bene di tutti gli uomini.  (...) Chiedo a Dio Onnipotente che tali sentimenti contribuiscano a promuovere, dovunque, rapporti di più grande comprensione e di più ampia cooperazione tra cristiani e musulmani; sarà questo un importante contributo per ristabilire e rafforzare la pace all'interno delle nazioni e tra i popoli, secondo l'auspicio profondo di tutti i credenti e di tutti gli uomini di buona volontà".
CON-DIR/RAMADAN/POUPARD:CELATA                   VIS 20061020 (650)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sette Presuli della Conferenza Episcopale di Irlanda, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo John McAreavey, di Dromore.

    - Il Vescovo Philip Leo O'Reilly, di Kilmore.

    - Il Vescovo Michael Smith, di Meath.
 
    - Il Vescovo Philip Boyce, O.C.D., di Raphoe.

    - L'Arcivescovo Dermot Clifford, di Cashel.

    - Il Vescovo John Magee, S.P.S., di Cloyne.

    - Il Vescovo John Buckley, di Cork and Ross.
AL/.../...                                         VIS 20061020 (90)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Edwin Colaço, finora Vescovo di Amravati (India), Vescovo di Aurangabad (superficie: 64.525; popolazione: 10.176.000; cattolici: 14.300; sacerdoti: 42; religiosi: 179), India.
NER/.../COLAÇO                             VIS 20061020 (40)


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