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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 14 dicembre 2006

RESPONSABILI SOCIETÀ CIVILE: ASCOLTATE VOSTRO POPOLO

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2006 (VIS). Alle 12:30 di questa mattina, nella Sala del Concistoro, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i seguenti nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede: il Signor Lars Moller, Ambasciatore di Danimarca, il Signor Maratbek Salievic Bakiev, Ambasciatore del Kyrgyzstan, il Signor Carlos Dos Santos, Ambasciatore del Mozambico, la Principessa Elizabeth Bagaya, Ambasciatrice dell'Uganda, il Signor Makram Obeid, Ambasciatore di Siria ed il Signor Makase Nyaphisi, Ambasciatore del Lesotho.

  "L'anno che si conclude ha visto numerosi conflitti nei diversi Continenti" - ha detto il Papa nel discorso, in lingua francese, ai nuovi Ambasciatori - "Come diplomatici, senza dubbio vi preoccupano le situazioni e i focolai di tensione che non cessano di svilupparsi, a scapito delle popolazioni locali, causando un gran numero di vittime innocenti".

  Il Santo Padre ha assicurato che la Santa Sede "condivide tale preoccupazione che rischia di mettere in pericolo la sopravvivenza di alcune popolazioni e fa pesare sui più poveri il fardello della sofferenza e della mancanza dei beni essenziali" ed ha sottolineato che per arginare tali fenomeni, i responsabili della società civile devono "mettersi sempre in ascolto del loro popolo, cercando le soluzioni più appropriate per rispondere alle situazioni di angoscia e povertà, e per una condivisione la più possibile equa, in ogni nazione e a livello della comunità internazionale".

  "È in effetti dovere dei Responsabili della società non creare né mantenere in un paese o in una regione, situazioni di grave insoddisfazione in ambito politico, economico o sociale, che fanno pensare alle persone di essere poste ai margini della società, senza partecipare alle decisioni e senza godere del diritto di beneficiare dei frutti del prodotto nazionale".

  "Tali ingiustizie non possono che essere fonte di disordini e possono provocare l'intensificarsi della violenza. La ricerca della pace, della giustizia e della buona intesa fra tutti deve essere uno degli obiettivi prioritari, che esige dalle persone l'esercizio delle responsabilità e l'attenzione alle realtà concrete del paese, adoperandosi per eliminare ciò che è in contrasto con l'equità e la solidarietà, particolarmente la corruzione e la mancata condivisione delle risorse".

  "So che è necessario un certo coraggio per mantenersi risoluti nelle difficoltà, avendo come obiettivo il bene degli individui e della comunità nazionale. Tuttavia, nella vita pubblica, il coraggio è una virtù indispensabile per non lasciarsi dominare da ideologie partigiane, né da gruppi di pressione, né ancora dalla sete di potere. Come ricorda la Dottrina Sociale della Chiesa, il bene degli individui e dei popoli deve sempre restare il criterio fondamentale delle decisioni nella vita sociale".

  Al termine del discorso rivolto alla totalità degli Ambasciatori, il Papa ha consegnato ad ogni singolo Rappresentante diplomatico un discorso dedicato alla situazione del Paese rappresentato. Nel discorso all'Ambasciatore del Mozambico, il Papa sottolinea la necessità di una riconciliazione nazionale; agli Ambasciatori di Uganda e Lesotho ricorda la collaborazione della Chiesa cattolica nella lotta contro l'Aids; nel testo consegnato al Rappresentante Diplomatico della Siria, Benedetto XVI esprime la speranza nello sviluppo dei rapporti fra la Siria e la Santa Sede che gioverebbe alla risoluzione del problema delle proprietà della Chiesa confiscate dallo Stato. Infine il Santo Padre elogia il rispetto della famiglia e la tolleranza fra le diverse comunità etniche in Kyrghyzstan e per l'impegno profuso dalla Danimarca nel realizzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
CD/LETTERE CREDENZIALI/...                           VIS 20061214 (550)


CATTOLICI ED ORTODOSSI OFFRONO CONTRIBUTO SPIRITUALE

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Visita Ufficiale in Vaticano, Sua Beatitudine Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, il quale prima dell'udienza, si è recato in visita alla Basilica Vaticana ed ha pregato sulla tomba di Giovanni Paolo II.

  Nel suo discorso il Santo Padre ha ricordato che: "La Grecia e Roma hanno intensificato i loro rapporti all'alba del cristianesimo ed hanno proseguito le loro relazioni, che hanno dato vita a diverse forme di comunità e di tradizioni cristiane nelle regioni del mondo che oggi corrispondono all'Europa Orientale e all'Europa Occidentale. Tali intense relazioni hanno ugualmente contribuito a creare una sorta di osmosi nella formazione delle istituzioni ecclesiali. Tale osmosi - nella salvaguardia delle particolarità disciplinari, liturgiche, teologiche e spirituali delle due tradizioni romana e greca - ha reso proficua l'azione evangelizzatrice della Chiesa e l'inculturazione della fede cristiana".

  Ponendo in risalto che "i nostri rapporti attuali proseguono lentamente ma in profondità e con una preoccupazione di autenticità e che sono per noi occasione di riscoprire tutta una nuova gamma di espressioni spirituali ricche di significato e di impegno reciproco", il Papa ha rievocato "la memorabile visita" di Giovanni Paolo II ad Atene nel 2001, che rappresentò "un momento determinante nel progressivo intensificarsi dei nostri contatti e della nostra collaborazione".

  Benedetto XVI ha sottolineato che cattolici ed ortodossi "sono chiamati ad offrire il loro contributo culturale e sopratutto spirituale. Essi hanno in effetti il dovere di difendere le radici cristiane del Continente europeo, dalle quali esso è stato modellato nel corso dei secoli, e di permettere così alla tradizione cristiana di continuare a manifestarsi, adoperandosi con tutte le forze a favore della salvaguardia della dignità della persona umana, del rispetto delle minoranze, avendo cura di evitare una uniformità culturale che rischierebbe di provocare la perdita delle immense ricchezze della civiltà. Parimenti occorre lavorare alla salvaguardia dei diritti umani, che comprendono il principio della libertà individuale, in particolare della libertà religiosa; tali diritti sono da promuovere e difendere nell'Unione Europea ed in ogni Paese Membro".

  "Conviene sviluppare una collaborazione fra cristiani in ogni Paese dell'Unione europea, in modo da far fronte ai nuovi rischi con i quali deve confrontarsi la fede cristiana: una crescente secolarizzazione, il relativismo e il nichilismo, che apre la strada a comportamenti e perfino a legislazioni che attentano alla dignità inalienabile delle persone e che minacciano istituzioni fondamentali quali il matrimonio. È urgente" - ha concluso il Pontefice - "intraprendere azioni pastorali comuni che costituiranno una testimonianza comune per i nostri contemporanei e ci disporranno a render conto della speranza che è in noi".
AC/.../CRISTODOULOS                                       VIS 20061214 (450)


DICHIARAZIONE COMUNE SANTO PADRE E S.B. CHRISTODOULOS

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2006 (VIS).  Dopo l'incontro privato di questa mattina e lo scambio di discorsi, il Santo Padre Benedetto XVI e Sua Beatitudine Christodoulos, hanno proceduto alla firma di una Dichiarazione comune in presenza dei Componenti del Seguito dell'Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, e dei Rappresentanti cattolici.

  "Noi, Benedetto XVI, Papa e Vescovo di Roma, e Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, in questo luogo sacro di Roma (...) desideriamo vivere sempre più intensamente la nostra missione di dare una testimonianza apostolica, di trasmettere la fede (...) e di annunciare la Buona Novella della nascita del Salvatore. (...) È anche nostra responsabilità comune superare, nell'amore e nella verità, le molteplici difficoltà e le esperienze dolorose del passato (...)".

  "Il nostro incontro nella carità ci rende consapevoli della nostra missione comune: percorrere insieme la via ardua del dialogo nella verità per ristabilire la piena comunione di fede nel vincolo dell'amore. È così che obbediremo al comandamento divino (...) e che (...) realizzeremo il nostro impegno in questa direzione, seguendo l'esempio apostolico e dando prova di amore reciproco e di spirito di riconciliazione".

  "Riconosciamo i passi importanti nel dialogo della carità e nelle decisioni del Concilio Vaticano II in materia di relazioni reciproche. Inoltre auspichiamo che il dialogo teologico bilaterale tragga profitto da questi elementi positivi per formulare proposizioni accettate da una parte e dall'altra nello spirito di riconciliazione (...)".

  "Affermiamo all'unanimità la necessità di perseverare nella via di un dialogo teologico costruttivo. Poiché, nonostante le difficoltà constatate, questa via è una delle vie essenziali di cui disponiamo per ristabilire l'unità tanto desiderata (...) come anche per rafforzare la credibilità del messaggio cristiano in un periodo di sconvolgimenti nelle società, che noi sperimentiamo, ma anche di grandi ricerche spirituali, da parte di numerosi nostri contemporanei, preoccupati dalla crescente globalizzazione, che minaccia talvolta l'uomo, anche nella sua esistenza e nel suo rapporto con Dio e con il mondo".

  "(...) Rinnoviamo solennemente il nostro desiderio di annunciare al mondo il Vangelo di Gesù Cristo, e specialmente alle nuove generazioni. (...) È molto importante nelle nostre società dove numerose correnti di pensiero allontanano da Dio e non danno senso all'esistenza".

  "Pensiamo che le religioni abbiano una missione da compiere nell'assicurare il trionfo della pace nel mondo, esse non devono essere in alcun modo fonte di intolleranza né di violenza. In qualità di guide religiose cristiane, esortiamo insieme tutti i capi religiosi a perseguire e a rafforzare il dialogo interreligioso, ed ad operare per creare una società di pace e di fraternità fra le persone e fra i popoli. Questa è una delle missioni delle religioni (...)".

  Il Santo Padre e l'Arcivescovo di Atene riconoscono i progressi impressionanti della scienza, ma esprimono la loro preoccupazione per "le sperimentazioni sugli esseri umani, che non rispettano né la dignità, né l'integrità della persona in tutte le fasi della sua esistenza, dal concepimento alla sua fine naturale". Parimenti il Santo Padre Benedetto XVI e Sua Beatitudine Christodoulos domandano "di proteggere più efficacemente, nei nostri paesi, in Europa e in tutto il mondo, i diritti fondamentali dell'uomo, fondati sulla dignità della persona creata a immagine di Dio".

  "Desideriamo una feconda collaborazione per far riscoprire a noi contemporanei le radici cristiane del Continente europeo, che hanno forgiato le diverse nazioni e contribuito allo sviluppo di legami sempre più armoniosi fra di esse. Ciò le aiuterà a vivere e a promuovere i valori umani e spirituali fondamentali per le persone e per lo sviluppo delle società stesse"

  Il Santo Padre Benedetto XVI e Sua Beatitudine Christodoulos invitano i paesi ricchi ad essere solidali con i paesi più svantaggiati. È anche importante" - scrivono nel Documento - "non sfruttare in maniera indiscriminata la creazione, che è opera di Dio. Noi ci appelliamo alle persone che hanno delle responsabilità nella società e a tutti gli uomini di buona volontà affinché tutti si impegnino in una gestione ragionevole e rispettosa della creazione, affinché essa sia gestita correttamente, preoccupandosi della solidarietà verso i popoli che soffrono la fame, e per lasciare alle generazioni future una terra davvero abitabile per tutti".

  Nell'ultimo punto della Dichiarazione comune, il Santo Padre e l'Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia implorano Dio affinché "conceda a tutti gli uomini il dono della pace, nella carità e nell'unità della famiglia umana".
AC/DICHIARAZIONE COMUNE/CHRISTODOULOS               VIS 20061214 (720)


CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE TEMPO DI NATALE

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2006 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto il calendario delle celebrazioni che il Santo Padre presiederà nel tempo di Natale 2006-2007.

DICEMBRE

- Domenica 24: Solennità della Natività del Signore. Alle ore 24:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa della Notte.

- Lunedì 25: Solennità del Natale del Signore. Alle ore 12:00, dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI rivolgerà il Suo messaggio natalizio al mondo e impartirà la Benedizione "Urbi et Orbi".

- Domenica 31: Alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà i Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nel corso dei quali verrà cantato il tradizionale inno "Te Deum" a conclusione dell'anno civile.

GENNAIO

- Lunedì 1°: Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Alle ore 10:00 nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà la Celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale in occasione della XL Giornata Mondiale della Pace sul tema: "Persona umana: cuore della pace".

- Sabato 6: Solennità dell'Epifania del Signore. Alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa nella Solennità dell'Epifania del Signore.

- Domenica 7: Festa del Battesimo del Signore. Alle ore 10:00, nella Cappella Sistina, il Santo Padre presiederà la Celebrazione Eucaristica nel corso della quale amministrerà il Sacramento del Battesimo ad alcuni bambini.
BXVI-CALENDARIO/CELEBRAZIONI NATALE/...               VIS 20061214 (250)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Vescovo Giancarlo Maria Bregantini, C.S.S., di Locri-Gerace (Italia), in Visita "ad Limina Apostolorum".
AL/.../...                                         VIS 20061214 (30)

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