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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 28 dicembre 2007

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../...                                 VIS 20071228 (30)

GIOIA DEL NATALE CI SPINGE ANNUNCIARE A TUTTI PRESENZA DIO


CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2007 (VIS). Prima di recitare l'Angelus, alle 12:00 di questa mattina, IV Domenica di Avvento, con i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha affermato che nella Solennità del Natale del Signore si celebra "il grande mistero dell'amore, che non finisce mai di stupirci: Dio si è fatto Figlio dell'uomo perché noi diventiamo figli di Dio".

  "La missione evangelizzatrice della Chiesa" - ha detto il Papa - "è la risposta al grido 'Vieni, Signore Gesù!'"- ripetuto nel tempo di Avvento - "che percorre tutta la storia della salvezza e che continua a levarsi dalle labbra dei credenti. Vieni, Signore, a trasformare i nostri cuori, perché nel mondo si diffondano la giustizia e la pace!"

  "Questo intende richiamare la Nota dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione, appena pubblicata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il Documento si propone, in effetti, di ricordare a tutti i cristiani - in una situazione in cui spesso non è più chiara nemmeno a molti fedeli la stessa ragione d'essere dell'evangelizzazione - che 'l'accoglienza della Buona Novella nella fede, spinge di per sé' (n. 7) a comunicare la salvezza ricevuta in dono".

  "Essere raggiunti dalla presenza di Dio, che si fa vicino a noi nel Natale, è un dono inestimabile. (...) Nulla è più bello, urgente ed importante che ridonare gratuitamente agli uomini quanto gratuitamente abbiamo ricevuto da Dio! Nulla ci può esimere o sollevare da questo oneroso ed affascinante impegno. La gioia del Natale, che già pregustiamo, mentre ci colma di speranza" - ha concluso il Pontefice - "ci spinge al tempo stesso ad annunciare a tutti la presenza di Dio in mezzo a noi".
ANG/NATALE/...                                   VIS 20071228 (290)


TELEGRAMMA CORDOGLIO SCOMPARSA CARDINALE LORSCHEIDER

CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha espresso il suo cordoglio per la morte del Cardinale Aloísio Lorscheider, O.F.M., Arcivescovo emerito di Aparecida (Brasile), il 23 dicembre scorso, all'età di 83 anni, ed ha fatto pervenire due telegrammi di condoglianze: il primo all'Arcivescovo Dadeus Grings, di Porto Alegre, località dove è mancato il Porporato ed il secondo al Padre José Rodríguez Carballo, Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori, Ordine al quale apparteneva il defunto Cardinale.

  Il Santo Padre ricorda "la costante e generosa dedizione" alla chiesa del Porporato che fu Vescovo di Santo Ãngelo ed Arcivescovo di Fortaleza e di Aparecida, membro di varie Congregazioni della Santa Sede e Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Brasile e del Consiglio Episcopale Latinoamericano.
TGR/SCOMPARSA LORSCHEIDER/...                       VIS 20071228 (130)


NATALE FESTA DELLA CREAZIONE RICOSTITUITA

CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2007 (VIS). A mezzanotte, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Notte nella Solennità del Natale del Signore.

  "Per Maria si compirono i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo (cfr Lc 2,6s)" - ha detto il Papa nell'omelia citando il Vangelo di Luca - "Queste frasi, sempre di nuovo ci toccano il cuore", perché "In qualche modo l'umanità attende Dio, la sua vicinanza".

  "Ma quando arriva il momento, non ha posto per Lui. È tanto occupata con se stessa, ha bisogno di tutto lo spazio e di tutto il tempo in modo così esigente per le proprie cose, che non rimane nulla per l'altro - per il prossimo, per il povero, per Dio. E quanto più gli uomini diventano ricchi, tanto più riempiono tutto con se stessi. Tanto meno può entrare l'altro".

  "Giovanni, nel suo Vangelo, puntando all'essenziale ha approfondito la breve notizia di san Luca sulla situazione in Betlemme: 'Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto' (1,11). Ciò riguarda innanzitutto Betlemme (...). Riguarda in realtà l'intera umanità: Colui per il quale è stato fatto il mondo, il primordiale Verbo creatore entra nel mondo, ma non viene ascoltato, non viene accolto".

  "Grazie a Dio, la notizia negativa non è l'unica, né l'ultima che troviamo nel Vangelo" - ha detto Benedetto XVI ricordando "l'amore della madre Maria e la fedeltà di San Giuseppe, la vigilanza dei pastori" e "la visita dei sapienti Magi".

  "Esistono quelli che lo accolgono e così, a cominciare dalla stalla, dall'esterno, cresce silenziosamente la nuova casa, la nuova città, il nuovo mondo. Il messaggio di Natale ci fa riconoscere il buio di un mondo chiuso, e con ciò illustra senz'altro una realtà che vediamo quotidianamente. Ma esso ci dice anche, che Dio non si lascia chiudere fuori. Egli trova uno spazio, entrando magari per la stalla; esistono degli uomini che vedono la sua luce e la trasmettono".

  "In alcune rappresentazioni natalizie del tardo Medioevo e dell'inizio del tempo moderno" - ha proseguito il Pontefice - "la stalla appare come un palazzo un po' fatiscente. Se ne può ancora riconoscere la grandezza di una volta, ma ora è andato in rovina, le mura sono diroccate - è diventato, appunto, una stalla. Pur non avendo nessuna base storica, questa interpretazione, nel suo modo metaforico, esprime tuttavia qualcosa della verità che si nasconde nel mistero del Natale".

  "Nella stalla di Betlemme", la città del Re Davide, ha detto ancora il Santo Padre, "ricomincia la regalità davidica in modo nuovo - in quel bimbo avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. Il nuovo trono dal quale questo Davide attirerà il mondo a sé sarà la Croce. Il nuovo trono - la Croce - corrisponde al nuovo inizio nella stalla. Ma proprio così viene costruito il vero palazzo davidico, la vera regalità. Questo nuovo palazzo è così diverso da come gli uomini immaginano un palazzo e il potere regale. Esso è la comunità di quanti si lasciano attrarre dall'amore di Cristo e con Lui diventano un corpo solo, un'umanità nuova. Il potere che proviene dalla Croce, il potere della bontà che si dona - è questa la vera regalità".

  "Gregorio di Nissa, nelle sue omelie natalizie ha sviluppato la stessa visione partendo dal messaggio di Natale nel 'Vangelo di Giovanni': 'Ha posto la sua tenda in mezzo a noi" (Gv 1,14). Gregorio applica questa parola della tenda alla tenda del nostro corpo, diventato logoro e debole; esposto dappertutto al dolore ed alla sofferenza. E la applica all'intero cosmo, lacerato e sfigurato dal peccato. Che cosa avrebbe detto, se avesse visto le condizioni, in cui si trova oggi la terra a causa dell'abuso delle energie e del loro egoistico sfruttamento senza alcun riguardo?".

  "Secondo la visione di Gregorio, la stalla nel messaggio di Natale rappresenta la terra maltrattata. Cristo non ricostruisce un qualsiasi palazzo" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "Egli è venuto per ridare alla creazione, al cosmo la sua bellezza e la sua dignità: è questo che a Natale prende il suo inizio e fa giubilare gli Angeli. La terra viene rimessa in sesto proprio per il fatto che viene aperta a Dio, che ottiene nuovamente la sua vera luce e, nella sintonia tra volere umano e volere divino, nell'unificazione dell'alto col basso, recupera la sua bellezza, la sua dignità. Così Natale è una festa della creazione ricostituita".
HML/NATALE/...                                   VIS 20071228 (760)


venerdì 21 dicembre 2007

AUGURI ALLA CURIA ROMANA PER IL SANTO NATALE


CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, ha avuto luogo il tradizionale incontro del Santo Padre con i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi e Membri della Curia Romana in occasione degli auguri per il Santo Natale.

  "E' veramente" - ha detto il Papa, all'inizio del suo discorso, riferendosi alla Curia Romana - "'una comunità di lavoro' tenuta insieme da vincoli di amore fraterno, che le festività natalizie vengono a rinsaldare".

  Successivamente il Santo Padre ha ricordato come primo evento saliente dell'anno che sta per concludersi, il Viaggio in Brasile, il cui scopo era l'incontro con la V Conferenza Generale dell'Episcopato dell'America Latina e dei Caraibi e "con la Chiesa nel vasto Continente latino-americano".

  Ricordando la serata con i giovani nello stadio di São Paulo, il Santo Padre Benedetto XVI ha affermato: "Esistono manifestazioni di massa che hanno solo l'effetto di un'autoaffermazione; in esse ci si lascia travolgere dell'ebbrezza del ritmo e dei suoni, finendo per trarre gioia soltanto da se stessi. Lì invece ci si aprì proprio l'animo; la profonda comunione che in quella sera si instaurò spontaneamente tra di noi, nell'essere gli uni con gli altri, portò con sé un essere gli uni per gli altri. Non fu una fuga davanti alla vita quotidiana, ma si trasformò nella forza di accettare la vita in modo nuovo".

  "Rimane indimenticabile anche il giorno in cui, (...), ho potuto canonizzare 'Frei Galvão" - ha detto ancora il Papa - "Ogni santo che entra nella storia costituisce già una piccola porzione del ritorno di Cristo, un suo nuovo ingresso nel tempo, che ci mostra l'immagine in modo nuovo e ci rende sicuri della sua presenza. Gesù Cristo non appartiene al passato e non è confinato in un futuro lontano (...). Insieme ai suoi santi è già sempre in cammino verso di noi, verso il nostro oggi".

  Nella Fazenda da Esperança "in cui persone, cadute nella schiavitù della droga, ritrovano libertà e speranza" - ha proseguito il Pontefice - "ho percepito in modo nuovo la forza risanatrice della creazione di Dio. (...) Dobbiamo difendere la creazione non soltanto in vista delle nostre utilità, ma per se stessa - come messaggio del creatore, come dono di bellezza, che è promessa e speranza. Sì, l'uomo ha bisogno della trascendenza".

  Riguardo all'incontro con i Vescovi brasiliani nella Cattedrale di São Paulo, Benedetto XVI ha sottolineato che: "L'esperienza, (...), della 'collegialità effettiva ed affettiva', della comunione fraterna nel comune ministero ci ha fatto provare la gioia della cattolicità: oltre tutti i confini geografici e culturali noi siamo fratelli, insieme col Cristo risorto che ci ha chiamati al suo servizio".

  Ad Aparecida, il Papa ha presieduto la V Conferenza Generale dell'Episcopato dell'America Latina e dei Caraibi, sul tema: "Discepoli e missionari di Gesù Cristo perché in Lui i nostri popoli abbiano vita. 'Io sono la via, la verità e la vita' (Gv 14,6)". "Certamente, qualcuno potrebbe subito fare la domanda: Ma era questo il tema giusto in quest'ora della storia che noi stiamo vivendo? Non era forse una svolta eccessiva verso l'interiorità, in un momento in cui le grandi sfide della storia, le questioni urgenti circa la giustizia, la pace e la libertà richiedono il pieno impegno di tutti gli uomini di buona volontà, e in modo particolare della cristianità e della Chiesa?".

  Prima di rispondere a tale obiezione, ha continuato il Santo Padre "è necessario comprendere bene il tema stesso nel suo vero significato (...). La parola chiave del tema è: trovare la vita - la vita vera. Con ciò il tema suppone che questo obiettivo, (...), venga raggiunto nel discepolato di Gesù Cristo come anche nell'impegno per la sua parola e la sua presenza".

  Il Papa ha segnalato che essere discepoli di Cristo significa "in primo luogo: arrivare a conoscerlo", ascoltandoLo, così come Egli ci parla nel testo della Sacra Scrittura, ma l'incontro con Gesù Cristo "richiede la risposta nella preghiera e nel praticare ciò che Egli ci dice".

  "Il discepolo di Gesù Cristo" - ha proseguito il Pontefice - "deve essere anche 'missionario', messaggero del Vangelo (...). Anche qui si leva un'obiezione: è lecito ancora oggi 'evangelizzare'? Non dovrebbero piuttosto tutte le religioni e concezioni del mondo convivere pacificamente e cercare di fare insieme il meglio per l'umanità, ciascuna nel proprio modo? Ebbene, è indiscutibile che dobbiamo tutti convivere e cooperare nella tolleranza e nel rispetto reciproci".

  Al riguardo il Santo Padre ha ricordato la lettera ricevuta dai 138 leader religiosi musulmani "per testimoniare il loro comune impegno nella promozione della pace nel mondo. Con gioia ho risposto esprimendo la mia convinta adesione a tali nobili intendimenti e sottolineando al tempo stesso l'urgenza di un concorde impegno per la tutela dei valori del rispetto reciproco, del dialogo e della collaborazione. Il riconoscimento condiviso dell'esistenza in un unico Dio, provvido Creatore e Giudice universale del comportamento di ciascuno, costituisce la premessa di un'azione comune in difesa dell'effettivo rispetto della dignità di ogni persona umana per l'edificazione di una società più giusta e solidale".

  "Chi ha riconosciuto una grande verità, chi ha trovato una grande gioia, deve trasmetterla" - ha ribadito il Pontefice - "non può affatto tenerla per sé. (...). Per giungere al suo compimento, la storia ha bisogno dell'annuncio della Buona Novella a tutti i popoli, a tutti gli uomini (cfr Mc 13,10). E di fatto: quanto è importante che confluiscano nell'umanità forze di riconciliazione, forze di pace, forze di amore e di giustizia - quanto è importante che nel 'bilancio' dell'umanità, di fronte ai sentimenti ed alle realtà della violenza e dell'ingiustizia che la minacciano, vengano suscitate e rinvigorite forze antagoniste!".

  "È proprio ciò che avviene nella missione cristiana. Mediante l'incontro con Gesù Cristo e i suoi santi, mediante l'incontro con Dio, il bilancio dell'umanità viene rifornito di quelle forze del bene, senza le quali tutti i nostri programmi di ordine sociale non diventano realtà, ma - di fronte alla pressione strapotente di altri interessi contrari alla pace ed alla giustizia - rimangono solo teorie astratte".

  "Così siamo tornati alle domande poste all'inizio: Ha fatto bene Aparecida, (...) a dare la priorità al discepolato di Gesù Cristo e all'evangelizzazione? Era forse un ripiegamento sbagliato nell'interiorità? No! (...) proprio mediante il nuovo incontro con Gesù Cristo e il suo Vangelo - e solo così - vengono suscitate le forze che ci rendono capaci di dare la giusta risposta alle sfide del tempo".

  Riferendosi successivamente alla Lettera indirizzata ai Vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese, il Papa ha affermato di aver voluto indicare "alcuni orientamenti per affrontare e per risolvere, in spirito di comunione e di verità, le delicate e complesse problematiche della vita della Chiesa in Cina. Ho anche indicato la disponibilità della Santa Sede ad un sereno e costruttivo dialogo con le Autorità civili al fine di trovare una soluzione ai vari problemi, riguardanti la comunità cattolica. (...) Formulo l'auspicio che, con l'aiuto di Dio, essa possa produrre i frutti sperati".

  A conclusione del suo discorso il Papa ha ancora brevemente menzionato il Viaggio Apostolico in Austria del settembre scorso e l'incontro con i giovani a Loreto (Italia) all'inizio dello stesso mese, che "è stato un grande segno di gioia e di speranza".

  Infine il Papa ha concluso: "Certo, non bisogna illudersi: i problemi che pone il secolarismo del nostro tempo e la pressione delle presunzioni ideologiche alle quali tende la coscienza secolaristica con la sua pretesa esclusiva alla razionalità definitiva, non sono piccoli. Noi lo sappiamo (...). Ma sappiamo anche che il Signore mantiene la sua promessa: 'Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo'".
AC/AUGURI/CURIA ROMANA                         VIS 20071221 (1280)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre riceverà, nel pomeriggio di oggi, in udienza, il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                         VIS 20071221 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Raymundo Sabio, M.S.C., Membro dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, Prefetto Apostolico delle Isole Marshall (superficie: 181; popolazione: 50.874; cattolici: 4.601; sacerdoti: 7; religiosi: 14; diaconi permanenti: 1), Isole Marshall. Padre Sabio succede al Padre James C. Gould, S.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Prefettura Apostolica, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NER/.../SABIO:GOULD                                         VIS 20071221 (90)


giovedì 20 dicembre 2007

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Luigi Poggi, Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa.

- Il Signor Darko Tanaskovic, Ambasciatore di Serbia, in visita di congedo.

- Il Signor Mohammad Javad Faridzadeh, Ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Iran, in visita di congedo.
AP/.../... VIS 20071220 (60)

PAPA BENEDETTO XVI RICEVE PRESIDENTE FRANCESE SARKOZY


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2007 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica francese, Sua Eccellenza il Signor Nicolas Sarkozy".

  "Successivamente è avvenuto l'incontro con l'Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, che era accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "I cordiali colloqui hanno permesso di passare in rassegna alcuni temi di comune interesse riguardanti l'attuale situazione del Paese. Evocando i buoni rapporti esistenti tra la Chiesa Cattolica e la Repubblica francese, nonché il ruolo delle religioni, in specie di alcuni Paesi africani e il dramma degli ostaggi".

  "Al termine delle conversazioni c'è stato uno scambio di voti augurali per le prossime Feste di Natale e del Nuovo anno".
OP/UDIENZA/SARKOZY                               VIS 20071220 (160)


LA SANTITÀ E' PER TUTTE LE ETÀ

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i ragazzi e le ragazze dell'Azione Cattolica Italiana, per lo scambio degli auguri di Natale.

  Dopo il saluto al Presidente Nazionale dell'Azione Cattolica, Professor Luigi Alici ed al Vescovo Domenico Sigalini, da poco nominato Assistente Generale dell'Azione Cattolica, il Papa ha ricordato la bambina Antonia Meo, della quale, proprio tre giorni fa, ha approvato la promulgazione del decreto che ne riconosce le virtù eroiche.

  La piccola Antonia, detta Nennolina, morì per un sarcoma osseo nel 1937, poco prima del suo settimo compleanno. Il Santo Padre ha ricordato che nel corso della sua brevissima vita dimostrò "una fede, una speranza, una carità speciali" e proponendola come modello ai giovani dell'Azione Cattolica, alla quale apparteneva anche Nennolina, ha detto: "La sua esistenza, così semplice e al tempo stesso così importante, dimostra che la santità è per tutte le età: per i bambini e per i giovani, per gli adulti e per gli anziani".

  "In pochi anni, Nennolina ha raggiunto la vetta della perfezione cristiana" - ha detto il Papa - "ha percorso velocemente la 'superstrada' che conduce a Gesù" che è  "la vera 'strada' che ci porta al Padre e alla sua e nostra casa definitiva che è il Paradiso".

  "Gesù è la strada che conduce alla vera vita" - ha sottolineato il Pontefice - "la vita che non finisce mai. È una strada spesso stretta e in salita ma, se uno si lascia attrarre da Lui, è sempre stupenda, come un sentiero di montagna: più si sale e più è possibile ammirare dall'alto nuovi panorami, più belli e vasti. C'è la fatica del cammino, ma non si è soli (...). L'importante è non smarrirsi, non perdere il sentiero, altrimenti si rischia di finire in un burrone, di smarrirsi nel bosco".

  "Cari ragazzi, Dio si è fatto uomo per mostrarci la via, anzi, facendosi bambino, si è fatto lui stesso 'via', anche per voi ragazzi: è stato come voi, ha avuto la vostra età".

  Infine, il Santo Padre rivolgendosi a tutti i Membri dell'A.C.I., ragazzi e adulti, ha detto: "Auguro dunque a tutta l'Azione Cattolica Italiana di camminare unita e spedita sulla strada di Cristo, per testimoniare, nella Chiesa e nella società, che questa via è bella; è vero che richiede impegno, ma conduce alla vera gioia".
AC/.../GIOVANI AZIONE CATTOLICA/...                   VIS 20071220 (390)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Eugène Cyrille Houndékon, Vescovo di Abomey (superficie: 5.243; popolazione: 625.000; cattolici: 100.000; sacerdoti: 73; religiosi: 135), Benin. Il Vescovo eletto, finora Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Benin, è nato nel 1960 a Cotonou (Benin) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986.

- Il Vescovo Gerhard Ludwig Müller, di Regensburg (Germania), Membro della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- Il Sacerdote Aimable Musoni, S.D.B., Docente presso la Pontificia Università Salesiana di Roma, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.
NER:NA/.../HOUNDÉKON:MÜLLER:MUSONI                   VIS 20071220 (190)

mercoledì 19 dicembre 2007

RIAFFERMARE MISTERO DI SALVEZZA DEL NATALE


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2007 (VIS). Nell'ultima Udienza Generale del 2007, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa si è soffermato sul senso e sul valore del Natale.

  "Se da una parte" - ha detto Papa Benedetto XVI - "il Natale ci fa commemorare il prodigio incredibile della nascita del Figlio Unigenito di Dio dalla Vergine Maria nella grotta di Betlemme, dall'altra ci esorta anche ad attendere, vegliando e pregando, lo stesso nostro Redentore, che nell'ultimo giorno 'verrà a giudicare i vivi e i morti'".

  "Forse noi oggi, anche noi credenti," - ha detto il Papa parlando a braccio - "aspettiamo realmente il Giudice; tutti (...) aspettiamo giustizia. Vediamo tanta ingiustizia nel mondo, (...). E aspettiamo che sia fatta giustizia. (...) Ed in questo senso preghiamo: Vieni, Signore, Gesù Cristo come Giudice, vieni secondo il modo tuo. Il Signore sa come entrare nel mondo e creare giustizia".

  "Aspettare giustizia nel senso cristiano indica soprattutto che noi stessi cominciamo a vivere sotto gli occhi del Giudice, (...) realizzando la giustizia nella nostra vita. (...) In questo modo, (...), possiamo aprire il mondo alla venuta del suo Figlio, predisporre il cuore ad accogliere il 'Signore che viene'".

  "Colui che è generato dal Padre nell'eternità" - ha affermato il Pontefice - "è diventato uomo nella storia grazie alla Vergine Madre; il vero Figlio di Dio è anche vero Figlio dell'uomo. Oggi, nel nostro mondo secolarizzato, questi concetti sembrano non contare più molto. Si preferisce ignorarli o ritenerli superflui per la vita, adducendo il pretesto che sono talmente lontani da risultare praticamente intraducibili in parole convincenti e significative".

  "Inoltre" - ha proseguito il Papa - "ci si è fatti un'idea tale della tolleranza e del pluralismo, per cui credere che la Verità si sia effettivamente manifestata sembra costituire addirittura un attentato alla tolleranza e alla libertà dell'uomo. Se però si cancella la verità, l'uomo non diventa un essere privo di senso? Non costringiamo noi stessi e il mondo ad aderire a un vuoto relativismo?".

  "Quanto è allora importante che riaffermiamo con forza il mistero di salvezza che reca con sé la celebrazione del Natale di Cristo! A Betlemme si è manifestata al mondo la Luce che illumina la nostra vita; ci è stata rivelata la Via che ci conduce alla pienezza della nostra umanità. Se non si riconosce che Dio si è fatto uomo, che senso ha festeggiare il Natale? Dobbiamo innanzitutto noi cristiani riaffermare con convinzione profonda e sentita la verità del Natale di Cristo, per testimoniare di fronte a tutti la consapevolezza di un dono inaudito che è ricchezza non solo per noi, ma per tutti".

  "Scaturisce di qui il dovere dell'evangelizzazione" - ha segnalato il Papa - "che è proprio la comunicazione di questo 'eu-angelion', di questa 'buona notizia'", ricordando il recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, denominato Nota Dottrinale su alcuni aspetti dell'Evangelizzazione, "che" - ha detto ancora - "desidero consegnare alla vostra riflessione ed al vostro approfondimento personale e comunitario".

  "Cari amici, in questa ormai immediata preparazione al Natale la preghiera della Chiesa si fa più intensa" - ha sottolineato il Santo Padre - "affinché si realizzino le speranze di pace e di salvezza di cui ancora oggi il mondo ha urgentemente bisogno. Chiediamo a Dio che la violenza sia vinta dalla forza dell'amore, le contrapposizioni cedano il posto alla riconciliazione, la volontà di sopraffazione si trasformi in desiderio di perdono, di giustizia e di pace. L'augurio di bontà e di amore che ci scambiamo in questi giorni raggiunga tutti gli ambiti del nostro vivere quotidiano".

  "Il messaggio di solidarietà e di accoglienza che proviene dal Natale" - ha concluso il Pontefice - "contribuisca a creare una più profonda sensibilità verso le vecchie e le nuove forme di povertà, verso il bene comune, a cui tutti sono chiamati a partecipare".

  Una nota della Prefettura della Casa Pontificia rende noto che alle 44 Udienze Generali che il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto nel corso del 2007, hanno partecipato 624.100 persone.
AG/NATALE/...                                   VIS 20071219 (640)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Michael Wüstenberg, missionario 'fidei donum', Vescovo di Aliwal (superficie: 31.200; popolazione: 536.000; cattolici: 42.300; sacerdoti: 22; religiosi: 71), Sudafrica. Il Vescovo eletto, già Vicario Generale della medesima Diocesi e Professore di Teologia pastorale e omiletica al Seminario Maggiore St. John Vianney a Pretoria (Sudafrica), è nato nel 1954 a Dortmund (Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1982.

- Il Reverendo Roberto Francisco Ferrería Paz, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Niterói (superficie: 4.722; popolazione: 2.094.288; cattolici: 1.067.608; sacerdoti: 125; religiosi: 265: diaconi permanenti: 18), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Parrocchia "Nossa Senhora da Paz" a Porto Alegre (Brasile), è nato nel 1953 a Montevideo (Uruguay) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989.

- Ha nominato il Vescovo Karl-Heinz Wiesemann, finora Ausiliare di Paderborn (Germania), Vescovo di Speyer (superficie: 5.893; popolazione: 1.364.692; cattolici: 607.015; sacerdoti: 389; religiosi: 762; diaconi permanenti: 50), Germania.
NER:NEA/.../WÜSTENBERG:FERRERÍA:WIESEMANN         VIS 20071219 (150)


martedì 18 dicembre 2007

DECRETI DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2007 (VIS). Nella tarda mattinata di ieri, 17 dicembre, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e, nel corso dell'Udienza, ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLI

- Venerabile Servo di Dio Michele Sopocko, Sacerdote Diocesano, nato in Lituania (all'epoca della nascita Polonia), (1888-1975).

- Venerabile Servo di Dio Giacomo De Ghazir Haddad (al secolo: Khalil), libanese, Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane della Croce in Libano (1875-1954).

- Venerabile Serva di Dio Maria Maddalena dell'Incarnazione Sordini (al secolo: Caterina), italiana, Fondatrice dell'Istituto delle Suore dell'Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento (morta nel 1824).

- Venerale Serva di Dio Giovanna Emilia De Villeneuve, francese, Fondatrice della Congregazione delle Suore dell'Immacolata Concezione (1811-1854).

- Venerabile Serva di Dio Vincenza Maria Poloni (al secolo: Luigia), italiana, Fondatrice dell'Istituto delle Suore della Misericordia di Verona (1802-1855).

- Venerabile Serva di Dio Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso Catanea (al secolo: Giuseppina), italiana, Monaca professa dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi. (1896-1948).

VIRTÙ EROICHE

- Servo di Dio Francesco Mottola, italiano, Sacerdote Diocesano e Fondatore dell'Istituto Secolare delle Oblate del Sacro Cuore (1901-1969).

- Servo di Dio Serafino Morazzone, Sacerdote Diocesano, italiano (1747-1822).

- Servo di Dio Raffaele Luigi Rafiringa, nato in Madagascar, Religioso professo dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane (1856-1919).

- Servo di Dio Stefano Nehmé (al secolo: Giuseppe), libanese, Fratello professo dell'Ordine Libanese dei Maroniti (1889-1938).

- Serva di Dio Anna Maria Marovich, italiana, dell'Istituto delle Suore della Riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù e di Maria Immacolata (1815-1887).

- Serva di Dio Maria Piera De Micheli (al secolo Giuseppe Maria), italiana, Suora professa della Congregazione dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires. (1890-1945).

- Servo di Dio Emanuele Lozano Garrido, Laico, spagnolo. (1920-1971).

- Serva di Dio Antonia Meo (Nennolina), Fanciulla italiana, (1930-1937).
CCS/DECRETI/SARAIVA                                       VIS 20071218 (330)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2007 (VIS). Riportiamo di seguito i dati relativi ai presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Alfons Maria Stickler, S.D.B. (Austria), Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, il 12 dicembre, all'età di 97 anni.

- Il Vescovo Gaetano Michetti, emerito di Pesaro (Italia), il 12 dicembre, all'età di 85 anni.

- Il Vescovo Roger Mpungu, emerito di Muyinga (Burundi), il 6 dicembre, all'età di 83 anni.

- Il Vescovo Henri Salina, già Abate Ordinario di Saint-Maurice (Svizzera), il 3 dicembre, all'età di 80 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20071218 (100)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Gaspard Béby Gnéba, Vescovo di Man (superficie: 30.750; popolazione: 1.500.000; cattolici: 76.200; sacerdoti: 33; religiosi: 47), Costa d'Avorio. Il Vescovo eletto, è nato nel 1963 a Tehiri Guitry (Costa d'Avorio) ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. E' stato finora Professore di Teologia spirituale e di Liturgia nel Seminario Maggiore di Teologia "Notre Dame" di Gagnoa (Costa d'Avorio). Succede al Vescovo Joseph Niangoran Teki, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER/.../GNEBA:TEKI                               VIS 20071218 (100)


lunedì 17 dicembre 2007

POSTULATORI CAUSE SANTI SEMPRE AL SERVIZIO VERITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina i  postulatori e postulatrici accreditati presso la Congregazione delle Cause dei Santi sono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre Benedetto XVI.

  Nel suo discorso il Papa ha menzionato l'imminente 25° anniversario della promulgazione della Costituzione apostolica "Divinus perfectionis Magister", del 1983, con la quale Giovanni Paolo II "volle rivedere la procedura della Cause dei Santi" per venire "incontro alle esigenze degli studiosi e ai desideri dei pastori che, a più riprese, avevano sollecitato, nelle cause di beatificazione e di canonizzazione una maggiore agilità di procedura, pur conservando sempre la solidità delle ricerche in questo campo tanto importante per la vita della Chiesa".

  "Attraverso le beatificazioni e le canonizzazioni, infatti, essa rende grazie a Dio per il dono dei suoi figli che hanno saputo rispondere generosamente alla grazia divina, li onora e li invoca come intercessori. In pari tempo, presenta questi fulgidi esempi all'imitazione di tutti i fedeli chiamati con il battesimo alla santità che è traguardo proposto ad ogni stati di vita".

  "Al tempo stesso" - ha detto ancora il Santo Padre - "le comunità ecclesiali sono portate a prendere atto della necessità che anche in questo nostro tempo ci siano testimoni capaci di incarnare la perenne verità del Vangelo nelle circostanze concrete della vita, facendone uno strumento di salvezza per il mondo intero".

  "I santi, se giustamente presentati nel loro dinamismo spirituale e nelle loro realtà storica, contribuiscono a rendere più credibile ed attraente la parola del Vangelo e la missione della Chiesa. Il contatto con essi apre la strada a vere risurrezioni spirituali, a conversioni durature e alla fioritura di nuovi santi".

  "Tutti gli operatori delle cause dei santi, sebbene con ruoli distinti, sono chiamati a porsi esclusivamente al servizio della verità. Per questa ragione, nel corso dell'Inchiesta diocesana, le prove testimoniali e documentali vanno raccolte sia quando sono favorevoli sia quando sono contrarie alla santità e alla fama di santità o di martirio dei Servi di Dio".

  "Basilare è quindi il compito dei postulatori" - ha concluso il Pontefice - " sia nella fase diocesana che nella fase apostolica del processo; è un compito che deve rivelarsi ineccepibile, ispirato da rettitudine e improntato ad assoluta probità".
AC/.../COLLEGIO POSTULATORI                       VIS 20071217 (370)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

- Il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura.

- L'Arcivescovo Jean-Paul Gobel, Nunzio Apostolico in Iran.

  Sabato 15 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Giappone, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    Il Vescovo Marcellino Daiji Tani, di Saitama.

-    Il Vescovo Peter Toshio Jinushi, di Sapporo.

-    Il Vescovo Martin Tetsuo Hiraga, di Sendai.

-    Il Vescovo Rafael Masahiro Umemura, di Yokohama.
AP/../...                                               VIS 20071217 (130)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2007 (VIS).

  Sabato è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Sergio Pagano, Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano, Membro della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa.

- Il Padre Adriano Garuti, O.F.M., che è Docente di Ecclesiologia presso la Pontificia Università Lateranense, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.
NA/.../PAGANO:GARUTI                                         VIS 20071217 (70)

UMILE ADESIONE VOLONTÀ DIVINA DEL CARDINALE STICKLER

CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2007 (VIS). Alle 17:00 di ieri pomeriggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, la Liturgia Esequiale del Cardinale Alfons Maria Stickler, S.D.B., Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, mancato mercoledì scorso all'età di 97 anni.

  Citando nell'omelia il testamento spirituale del defunto Porporato, il Papa ha detto: "Come salesiano seguì i tre ideali trasmessici da Don Bosco: l'amore per l'Eucaristia, la devozione alla Madonna, la fedeltà al Santo Padre".

  "Sapeva bene che amare Cristo è amare la sua Chiesa, che è sempre santa, come nota nel testamento spirituale, 'nonostante la debolezza, qualche volta scandalosa di noi suoi rappresentanti e membri, nel passato e nel presente'".

  Commentando il Discorso della Montagna, il Santo Padre ha ricordato che l'Evangelista Matteo che alle otto Beatitudini ne aggiunge un'altra: 'Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno (...)' e conclude: 'Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli'. (...) Noi tutti, cari fratelli e sorelle, che con il Battesimo siamo stati chiamati a seguire e servire Gesù, sappiamo di non potere e non dover attenderci plauso e riconoscimenti su questa terra".

  "La vera ricompensa del discepolo fedele è 'nei cieli': è Cristo stesso. Non dimentichiamo mai questa verità! Non cediamo mai alla tentazione di ricercare successi ed appoggi umani piuttosto che contare solo e sempre su Colui che è venuto nel mondo per salvarci e sulla croce ci ha redenti! Qualunque sia il servizio che Iddio ci chiama a svolgere nella sua vigna, sia sempre animato da umile adesione alla sua volontà!".

  "Che questo sia stato, pur con le umane fragilità e debolezza" - ha sottolineato il Papa - "l'orientamento dell'intera vicenda umana del caro Cardinale Stickler emerge dal suo testamento spirituale". La sua fu "un'esistenza spesa totalmente dapprima nell'insegnamento e poi nel servizio alla Santa Sede".

  "Nato (...) il 23 agosto del 1910,. Alfons Maria entrò giovane nel noviziato della Congregazione salesiana in Germania", ha ricordato il Pontefice. Ordinato sacerdote nel 1937, nell'Arcibasilica Lateranense, fu Magnifico Rettore della Università Salesiana dal 1958 al 1966. Nel 1971 fu nominato da Papa Paolo VI Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel settembre 1983 fu chiamato ad essere Pro-Bibliotecario di Santa Romana Chiesa e due mesi dopo ricevette la Consacrazione Episcopale da Giovanni Paolo II, che l'anno successivo gli affidò l'incarico di Pro Archivista di Santa Romana Chiesa e nel 1985 lo insignì della dignità cardinalizia.
HML/ESEQUIE STICKLER/...                           VIS 20071217 (400)


AI PRESULI GIAPPONESI: FEDE TESORO DA CONDIVIDERE


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano, i Presuli della Conferenza Episcopale del Giappone, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  Nel suo discorso il Papa ha ricordato innanzitutto il defunto Cardinale Stephen Fumio Hamao, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, il quale "Nella sua persona esemplificò i legami di comunione fra la Chiesa in Giappone e la Santa Sede".

  Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento al cinquecentesimo anniversario della nascita dell'evangelizzatore del Giappone, San Francesco Saverio, Apostolo del Giappone, celebrato l'anno passato ed ha invitato i Presuli a seguire le sue orme sottolineando che: "Il vostro compito oggi è cercare nuove modi di trasmettere il messaggio sempre vivo di Cristo nel contesto culturale del Giappone moderno. Anche se i cristiani sono solo una piccola percentuale della popolazione, la fede è un tesoro da condividere con l'intera società giapponese".

  "Il mondo anela a ricevere il messaggio di speranza portato dal Vangelo. Anche in paesi altamente sviluppati come il vostro, molti scoprono che il successo economico e le tecnologie avanzate non sono sufficienti in se stesse ad appagare il cuore umano. (...) Ricordate alla gente che nella vita non esistono soltanto il successo professionale e il profitto".

  Citando l'Enciclica "Deus caritas est", il Santo Padre ha esortato i Presuli a condurre i fedeli: "'a quell'incontro con Dio in Cristo che susciti in loro l'amore e apra il loro animo all'altro'. Questa è la grande speranza che i cristiani in Giappone possono offrire ai loro compatrioti; essa non è estranea alla cultura giapponese, ma anzi rafforza e dona nuovo impulso a tutto ciò che è buono e nobile nel patrimonio della vostra diletta Nazione".

  "Il ben meritato rispetto che i cittadini del vostro Paese dimostrano verso la Chiesa, per il suo contributo nel campo educativo, sanitario e in molti altri ambiti, vi offre l'opportunità di impegnarvi nel dialogo e di parlare ad essi con gioia di Cristo".

  Riferendosi successivamente ai giovani che sono i più esposti al rischio "di lasciarsi ingannare dal fascino della moderna cultura secolarizzata" e dalla "sua falsa speranza - che tragicamente si tramuta in disillusione che non infrequentemente porta alla depressione e alla disperazione, perfino al suicidio", il Papa ha auspicato che "le loro giovani energie ed entusiasmo siano indirizzati verso le cose di Dio, che sole bastano a rispondere alle più profonde aspirazioni del cuore".

  Constatando che più della metà della popolazione cattolica in Giappone è composta da immigranti, il Santo Padre ha affermato che questo fattore offre "l'opportunità di arricchire la vita della Chiesa nel vostro Paese e di sperimentare la vera cattolicità del Popolo di Dio" ed apprezzare "i numerosi doni recati dagli immigranti.  Allo stesso tempo, voi dovete rimanere vigili nell'assicurare che le norme liturgiche e disciplinari della Chiesa universale siano attentamente osservate".

  Infine Papa Benedetto XVI ha elogiato "la saggezza dell'antica cultura giapponese e specialmente la testimonianza di pace che ha caratterizzato il Paese sulla scena internazionale negli ultimi sessanta anni". "Voi avete" - ha detto il Papa ai Presuli - "fatto sentire la voce della Chiesa e l'importanza imperitura di questa testimonianza, tanto più grande in un mondo dove i conflitti armati causano tante sofferenze agli innocenti".

  Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando l'imminente Cerimonia di Beatificazione di 188 martiri giapponesi, che costituisce "un chiaro segno di forza e vitalità della testimonianza cristiana nella storia del vostro Paese".
AL/.../GIAPPONE                                   VIS 20071217 (590)


CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE TEMPO DI NATALE


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2007 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto il calendario delle celebrazioni che il Santo Padre presiederà nel tempo di Natale 2007-2008.

DICEMBRE

- Lunedì 24: Solennità della Natività del Signore. Alle ore 24:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa della Notte.

- Martedì 25: Solennità del Natale del Signore. Alle ore 12:00, dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI rivolgerà il Suo messaggio natalizio al mondo e impartirà la Benedizione "Urbi et Orbi".

- Lunedì 31: Alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà i Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio a cui faranno seguito l'esposizione del Santissimo Sacramento, il canto del tradizionale inno "Te Deum" a conclusione dell'anno civile, e la benedizione eucaristica.

GENNAIO

- Martedì 1°: Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Alle ore 10:00 nella Basilica Vaticana, il Santo Padre presiederà la Celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale in occasione della XLI Giornata Mondiale della Pace sul tema: "La famiglia umana: comunità di pace".

- Domenica 6: Solennità dell'Epifania del Signore. Alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa nella Solennità dell'Epifania del Signore.

- Domenica 13: Festa del Battesimo del Signore. Alle ore 10:00, nella Cappella Sistina, il Santo Padre presiederà la Celebrazione Eucaristica nel corso della quale amministrerà il Sacramento del Battesimo ad alcuni bambini e bambine.
BXVI-CALENDARIO/CELEBRAZIONI NATALE/...               VIS 20071217 (260)


CRISTIANI CHIAMATI AD ESSERE TESTIMONI DI SPERANZA

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in Visita Pastorale alla Parrocchia di Santa Maria del Rosario di Pompei ai Martiri Portuensi alla Magliana, nel settore ovest della Diocesi di Roma, per la celebrazione della Santa Messa e la dedicazione della nuova Chiesa.

Questa di oggi è la quinta Visita Pastorale del Papa ad una Parrocchia della Diocesi di Roma.

  "La liturgia dell'Avvento" - ha detto il Papa - "ci ripete costantemente che dobbiamo destarci dal sonno dell'abitudine e della mediocrità, dobbiamo abbandonare la tristezza e lo scoraggiamento; occorre che rinfranchiamo i nostri cuori perché 'il Signore è vicino'." Proprio nelle vicinanze della nuova Chiesa, ha ricordato il Papa, sono "ubicate le catacombe di Generosa, dove la tradizione vuole siano stati sepolti tre fratelli - Simplicio, Faustino e Viatrice (Beatrice) - vittime della persecuzione scatenata nell'anno 303".

  "I giovani martiri che allora morirono per rendere testimonianza a Cristo non sono forse un potente stimolo per voi, cristiani di oggi, a perseverare nel seguire fedelmente Gesù Cristo? E la protezione della Vergine del santo Rosario non vi chiede di essere uomini e donne di fede profonda e di preghiera come lo fu Lei? Anche oggi, pur in forme diverse, il messaggio salvifico di Cristo viene contrastato e i cristiani, in altri modi ma non meno di ieri, sono chiamati a rendere ragione della loro speranza, a offrire al mondo la testimonianza della Verità dell'Unico che salva e redime!".

  Dopo il rito di dedicazione della chiesa, il Santo Padre ha affermato: "L'evangelista Giovanni ci suggerisce che la comunità vivente è la vera nuova Gerusalemme, e che la comunità vivente è più sacra del tempio materiale che consacriamo. (...) La cura che mostriamo giustamente per l'edificio materiale - aspergendolo con l'acqua benedetta, ungendolo con l'olio, spargendolo di incenso - questa cura, sia segno e stimolo di una più intensa cura nel difendere e promuovere il tempio delle persone, formato da voi, cari parrocchiani".

  "E Gesù lo incontriamo nell'ascolto della Sacra Scrittura; è presente e si fa nostro cibo nell'Eucaristia, vive nella comunità, nella fede della comunità parrocchiale" - ha concluso il Pontefice - "Tutto, quindi, nella chiesa edificio e nella Chiesa comunità parla di Gesù, tutto è relativo a Lui, tutto a Lui fa riferimento. E Gesù il Signore ci raccoglie nella grande comunità della Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luoghi, stretta in comunione con il Successore di Pietro come roccia dell'unità".
BXVI-PV/VITA PARROCCHIALE/ROMA                   VIS 20071217 (480)


GIOIA CRISTIANA SCATURISCE CERTEZZA CHE DIO E' VICINO

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2007 (VIS). Di ritorno dalla Visita Pastorale alla Parrocchia romana di Santa Maria del Rosario di Pompei ai Martiri Portuensi alla Magliana, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.
 
  "'Gaudete in Domino semper - Rallegratevi nel Signore sempre' (Fil 4,4). Con queste parole di San Paolo si apre la santa Messa della III Domenica di Avvento" - ha detto il Santo Padre - "che perciò è chiamata domenica 'gaudete'. L'Apostolo esorta i cristiani a gioire perché la venuta del Signore, cioè il suo ritorno glorioso, è sicuro e non tarderà. (...) La gioia cristiana scaturisce pertanto da questa certezza: Dio è vicino, è con me, è con noi, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come amico e sposo fedele.

  "Alcuni si domandano: ma è ancora possibile oggi questa gioia?" - ha osservato il Papa - "La risposta" - ha sottolineato - "la danno, con la loro vita, uomini e donne di ogni età e condizione sociale, felici di consacrare la loro esistenza agli altri! La beata Madre Teresa di Calcutta non è stata forse, nei nostri tempi, una testimone indimenticabile della vera gioia evangelica?".

  Teresa di Calcutta, ha proseguito il Pontefice, "Viveva quotidianamente a contatto con la miseria, il degrado umano, la morte. La sua anima ha conosciuto la prova della notte oscura della fede, eppure ha donato a tutti il sorriso di Dio. Leggiamo in un suo scritto: 'Noi aspettiamo con impazienza il paradiso, dove c'è Dio, ma è in nostro potere stare in paradiso fin da quaggiù e fin da questo momento. Essere felici con Dio significa: amare come Lui, aiutare come Lui, dare come Lui, servire come Lui'".

  "Sì, la gioia entra nel cuore di chi si pone al servizio dei piccoli e dei poveri" - ha assicurato il Papa - "In chi ama così, Dio prende dimora, e l'anima è nella gioia. Se invece si fa della felicità un idolo, si sbaglia strada ed è veramente difficile trovare la gioia di cui parla Gesù".

  "E' questa, purtroppo, la proposta delle culture che pongono la felicità individuale al posto di Dio, mentalità che trova un suo effetto emblematico nella ricerca del piacere ad ogni costo, nel diffondersi dell'uso di droghe come fuga, come rifugio in paradisi artificiali, che si rivelano poi del tutto illusori".

  "Cari fratelli e sorelle, anche a Natale" - ha concluso il Pontefice - "si può sbagliare strada, scambiare la vera festa con quella che non apre il cuore alla gioia di Cristo. La Vergine Maria aiuti tutti i cristiani, e gli uomini in cerca di Dio, a giungere fino a Betlemme, per incontrare il Bambino che è nato per noi, per la salvezza e la felicità di tutti gli uomini".
ANG/FELICITÀ/...                                   VIS 20071217 (520)


venerdì 14 dicembre 2007

GIOVANI INVITATI PRONUNCIARE IL LORO SÌ CHIAMATA DIVINA


CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, al termine della Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana, presieduta dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma, per gli universitari degli Atenei romani in preparazione al Santo Natale, il Santo Padre ha incontrato i giovani.

  Nel suo discorso il Papa ha proposto due brevi riflessioni: la prima riguardante il cammino della formazione spirituale dei giovani e la seconda sulla Lettera Enciclica, di recente pubblicazione, "Spe salvi".

  Ricordando i 150 universitari della Diocesi di Roma che hanno deciso di ricevere il Sacramento della Confermazione la prossima Veglia di Pentecoste, il Santo Padre ha esortato tutti i giovani presenti con queste parole: "Volgete lo sguardo alla Vergine Maria e dal suo 'sì' apprendete a pronunciare anche voi il vostro 'sì' alla chiamata divina. Lo spirito Santo entra nella nostra vita nella misura in cui gli apriamo il cuore con il nostro 'sì': più il 'sì' è pieno, più è pieno il dono della sua presenza".

  Riferendosi all'Enciclica sulla speranza cristiana, Papa Benedetto XVI ha invitato gli universitari a riflettere e ad affrontare, anche in gruppo, quella parte dell'Enciclica in cui viene trattata la speranza nell'epoca moderna.

  "Nel secolo XVII" - ha affermato il Pontefice - "l'Europa ha conosciuto un'autentica svolta epocale e da allora si è andata affermando sempre più una mentalità secondo la quale il progresso umano è opera della scienza e della tecnica, mentre alle fede competerebbe solo la salvezza dell'anima".

  "Le due grandi idee-forza della modernità, la ragione e la libertà, si sono come sganciate da Dio per diventare autonome e cooperare alla costruzione del 'regno dell'uomo', praticamente contrapposto al Regno di Dio. Ecco allora diffondersi una concezione materialistica, alimentata dalla speranza che, cambiando le strutture economiche e politiche, si possa dar vita finalmente ad una società giusta, dove regni la pace, la libertà e l'uguaglianza".

  "Questo processo" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "che non è privo di valori e di ragioni storiche contiene però un errore di fondo: l'uomo, infatti, non è solo il prodotto di determinate condizioni economiche o sociali; il progresso tecnico non coincide con la crescita morale delle persone, anzi, senza principi etici la scienza, la tecnica e la politica possono essere usate - come è avvenuto e come tuttora purtroppo avviene - non per il bene ma per il male dei singoli e dell'umanità".
AC/.../UNIVERSITARI  ROMA                           VIS 20071214 (410)


PRESEPIO E ALBERO DI NATALE, SIMBOLI NATALE DI CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza una delegazione della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige/Süd Tirol, con il Presidente della Regione e il Sindaco del Comune di San Martin de Tor in Val Badia (Bolzano), per il dono dell'albero di Natale che quest'anno adorna Piazza San Pietro.

  "Questo vetusto abete" - ha detto il Papa - "tagliato senza recare danno alla vita del bosco, adeguatamente addobbato, resterà accanto al Presepe fino al termine delle festività natalizie. (...) Significativo simbolo del Natale di Cristo, perché con la sue foglie sempre verdi richiama la vita che non muore, l'abete è pure simbolo della religiosità popolare della vostra Vallata che si esprime in modo particolare nelle processioni".

  "L'albero e il presepio sono elementi di quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio spirituale delle nostre comunità. È un clima soffuso di religiosità e di intimità familiare, che dobbiamo conservare anche nelle odierne società, dove talora sembrano prevalere la corsa al consumismo e la ricerca dei soli beni materiali".

  "Natale è festa cristiana" - ha ribadito Papa Benedetto XVI - "e i suoi simboli - tra questi specialmente il presepe e l'albero addobbato di doni - costituiscono importanti riferimenti al grande mistero dell'Incarnazione e della Nascita di Gesù, che la liturgia del tempo dell'Avvento e del Natale costantemente rievoca".
AC/ALBERO NATALE/...                               VIS 20071214 (220)


TELEGRAMMA VITTIME ATTENTATO TERRORISTICO LIBANO

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, ha fatto pervenire, a nome del Santo Padre, un telegramma di cordoglio al Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca maronita di Antiochia e di tutto l'Oriente e Presidente dell'Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi Cattolici del Libano, per la morte del Generale François El Hajj e del suo autista, in un attentato del 12 dicembre scorso, che ha causato numerosi feriti.

  Il Santo Padre esprime "la sua profonda comunione nella prova che colpisce ancora una volta il Libano in questi momenti difficili e delicati per il futuro del Paese" ed affida "i defunti alla misericordia di Dio, pregando l'Onnipotente di confortare le loro famiglie, i feriti e tutti coloro che sono stati colpiti da questo atto di ingiustificabile violenza".

  Benedetto XVI "invoca il Signore affinché dia ai responsabili della vita pubblica e al popolo libanese la forza interiore e il coraggio di trovare al di là degli interessi particolari la strada dell'unità e della riconciliazione perché il Paese possa progredire nella pace e nella stabilità".
TGR/ATTENTATO LIBANO/SFEIR                       VIS 20071214 (190)

EVANGELIZZAZIONE ESIGE RISPETTO LIBERTÀ E VERITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione della "Nota Dottrinale su alcuni aspetti dell'Evangelizzazione", della Congregazione per la Dottrina della Fede.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti: il Cardinale Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; il Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.

   "Dall'analisi di una certa confusione riguardo all'interrogativo se i cattolici debbano dare testimonianza della propria fede in Cristo" - ha spiegato il Cardinale Levada - "la Congregazione ha deciso  di esaminare alcuni punti specifici che sembrano pregiudicare la realizzazione del mandato missionario di Cristo. Ciò avviene in tre punti fondamentali": le implicazioni antropologiche, ecclesiologiche ed ecumeniche della evangelizzazione.

  L'Arcivescovo Angelo Amato ha ricordato nel suo intervento che la Nota "afferma che evangelizzare significa non soltanto insegnare una dottrina bensì annunciare il Signore Gesù con parole ed azioni, cioè farsi strumento della sua presenza e azione nel mondo".

  "Compito prioritario della Chiesa" - ha aggiunto l'Arcivescovo Amato - è "condurre gli uomini all'amicizia con Gesù Cristo nella libertà e nel rispetto dell'altrui coscienza. (...) Il necessario rispetto delle diverse sensibilità e della rispettive tradizioni, non può eludere né l'esigenza della libertà né quella della verità, che sono presupposto insostituibile di ogni forma di dialogo".

  "L'unità nella verità, e l'esercizio della libertà nella carità, sono le vie esigenti ma preziose che la 'Nota' intende richiamare all'oneroso e affascinante compito di testimoniare la fede cristiana all'inizio del terzo millennio".

  Il Cardinale Arinze ha presentato alcune osservazioni relative all'evangelizzazione nelle regioni dell'Africa sub-sahariana, dove "la Religione Tradizionale Africana è stata per secoli il contesto religioso e culturale dominante. ? anche da quel contesto che proviene la maggior parte dei convertiti al Cristianesimo di quei paesi negli ultimi 200 anni".

  "La condivisione della nostra fede cattolica con coloro che non conoscono ancora Cristo" - ha detto ancora il Cardinale Arinze - "deve essere considerata un'opera di amore, a condizione che sia portata a compimento nel pieno rispetto della loro dignità umana e della loro libertà. Se un cristiano non cercasse di diffondere il Vangelo condividendo la perfetta conoscenza di Gesù Cristo (cf Fil 3:8), potremmo pensare che quel cristiano non sia pienamente convinto della sua fede, o che, a causa di egoismo e pigrizia, non intenda condividere con il suo prossimo i copiosi e abbondanti mezzi della salvezza".

  Il Cardinale Ivan Dias ha commentato la Nota da una "prospettiva teologica asiatica" ed ha sottolineato che: "L'evangelizzazione in un contesto di pluralismo religioso non è una novità per la Chiesa. (...) Tuttavia, l'evangelizzazione pone una sfida particolare nei tempi moderni, dato che viviamo in un'epoca in cui persone di diverse religioni si incontrano e interagiscono più che in qualunque altro periodo della storia umana".

  "Davanti ad una sì vasta gamma di tradizioni religiose nel mondo asiatico" - ha detto ancora il Cardinale Dias - "i cristiani devono cercare di scoprirvi l'azione dello Spirito Santo - cioè, 'i semi di verità', come li ha voluti chiamare il Concilio Vaticano II - e di condurli, senza alcun complesso di superiorità alla piena conoscenza della verità in Gesù Cristo".

  Infine riferendosi all'evangelizzazione mediante il dialogo interreligioso, il Cardinale Dias ha affermato: "La altre religioni costituiscono una sfida positiva per la Chiesa: stimolano, infatti, sia a scoprire e a riconoscere i segni delle presenza del Cristo e dell'azione dello Spirito, sia ad approfondire la propria identità e a testimoniare l'integrità della rivelazione, di cui è depositaria per il bene di tutti".
OP/NOTA DOTTRINALE EVANGELIZZAZIONE/...               VIS 20071214 (630)


NOTA DOTTRINALE SU ALCUNI ASPETTI EVANGELIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Oggi è stata resa pubblica la "Nota Dottrinale su alcuni aspetti dell'evangelizzazione", a cura della Congregazione per la Dottrina della Fede. La Nota è accompagnata da una sintesi esplicativa, i cui punti principali sono di seguito riportati:

  "La 'Nota Dottrinale'" - si legge nella sintesi esplicativa - "è dedicata principalmente all'esposizione del concetto della missione evangelizzatrice cristiana come è inteso dalla Chiesa Cattolica, che deve annunciare il Vangelo di Gesù Cristo".

  "Oggi esiste 'una crescente confusione' sul comando missionario della Chiesa. Alcuni ritengono che "ogni tentativo di convincere altri in questioni religiose sia un limite posto alla libertà", suggerendo che basti "invitare le persone ad agire secondo coscienza", e "aiutare gli uomini a essere più uomini o più fedeli alla propria religione, per costruire comunità capaci di operare per la giustizia, la libertà, la pace, la solidarietà", senza mirare alla conversione a Cristo ed alla fede cattolica".

  "Altri sostengono che non si deve promuovere la conversione a Cristo perché è possibile essere salvati "senza una conoscenza esplicita di Cristo e senza una incorporazione formale alla Chiesa".

  Riguardo alle implicazioni antropologiche, nella sintesi si legge che: "Alcune forme di agnosticismo e relativismo negano la capacità umana di ricercare la verità, infatti la libertà umana non può essere svincolata dal suo riferimento alla verità".

  "Non ci si può impegnare nella ricerca della verità contando solo sulle proprie forze" - si legge ancora nel documento - "ma inevitabilmente tale ricerca implica l'aiuto altrui e la fiducia nella conoscenza ricevuta dagli altri. Così l'insegnamento e il dialogo con i quali si sollecita una persona, nella piena libertà, a conoscere ed amare Cristo non è una 'indebita intromissione' nella libertà umana, 'bensì una legittima offerta ed un servizio che può rendere più fecondi i rapporti fra gli uomini'".

  "Con l'evangelizzazione, le culture sono positivamente toccate dalla verità del Vangelo. Parimenti con l'evangelizzazione i membri della Chiesa Cattolica sono resi disponibili a ricevere i doni di altre tradizioni e culture".

  "Un approccio al dialogo che comporti la coercizione o un'impropria istigazione, irrispettosa della dignità e libertà religiosa dei due attori del dialogo, non può sussistere nell'evangelizzazione cristiana".

  In merito alla implicazioni ecclesiologiche, nella sintesi si legge ancora che: "Per l'evangelizzazione cristiana 'l'incorporazione di nuovi membri alla Chiesa non è l'estensione di un gruppo di potere, ma l'ingresso nella rete di amicizia con Cristo, che collega cielo e terra, continenti ed epoche diverse".

  "La 'Nota Dottrinale' cita la "Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo" ("Gaudium et Spes") del Concilio Vaticano II per affermare che il rispetto della libertà religiosa e la sua promozione "'non devono in alcun modo renderci indifferenti verso la verità e il bene. Anzi lo stesso amore spinge i discepoli di Cristo ad annunciare a tutti gli uomini la verità che salva".

  Infine, in merito ad alcune implicazioni ecumeniche, "Il Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede ribadisce l'importante ruolo dell'ecumenismo nella missione evangelizzatrice della Chiesa. Le divisioni dei cristiani possono seriamente compromettere la credibilità della missione evangelizzatrice della Chiesa".

  "Quando l'evangelizzazione cattolica viene compiuta in un paese dove vivono cristiani non cattolici" si legge nel Documento - "i cattolici devono portare a compimento la propria missione prestando la massima attenzione ad: 'un vero rispetto per la loro tradizione e le loro ricchezze spirituali' e in 'un sincero spirito di cooperazione'. L'evangelizzazione può progredire con il dialogo e non con il proselitismo".
CDF/NOTA EVANGELIZZAZIONE/...                       VIS 20071214 (580)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Giappone, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Peter Takeo Okada, di Tokyo, con l'Ausiliare Vescovo James Kazuo Koda.

    - Il Vescovo Francis Xavier Osamu Mizobe, S.D.B., di Takamatsu.

-    Il Vescovo Tarcisius Isao Kikuchi, S.V.D., di Niigata.
AP:AL/.../...                             VIS 20071214 (80)

giovedì 13 dicembre 2007

COMBATTERE VIOLENZA CON EDUCAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre  Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano le Lettere Credenziali dei nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede: il Signor Chaiyong Satjipanon, Ambasciatore della Tailandia; il Signor Alain Butler Payette, Ambasciatore delle Sychelles; il Signor Peter Hitjitevi  Katjavivi, Ambasciatore della Namibia; la Signora Elizabeth Ya Eli Harding, Ambasciatrice del Gambia; la Signora Urmila Joella-Sewnundun, Ambasciatrice del Suriname; il Signor Barry Desker, Ambasciatore di Singapore ed il Signor Suhail Khalil Shuhaiber, nuovo Ambasciatore del Kuwait.

  Dopo aver rivolto al gruppo di Diplomatici un discorso comune, in lingua francese, il Papa ha successivamente consegnato personalmente ad ognuno, un discorso riguardante il Paese rappresentato.

  "La vostra funzione diplomatica è particolarmente importante nel mondo attuale, per dimostrare che, in tutte le situazioni della vita internazionale, il dialogo deve vincere la violenza, e il desiderio di pace e di fraternità deve prevalere sulle opposizioni e sull'individualismo, che sfociano in tensioni e rancori che non aiutano a costruire società riconciliate".

  "Tramite tutti voi" - ha proseguito il Pontefice - "desidero lanciare un nuovo appello perché tutte le persone che hanno una funzione nella vita sociale, tutti coloro che partecipano al governo delle nazioni, facciano tutto il possibile per ridare speranza ai popoli dei quali hanno assunto la guida; tengano conto delle aspirazioni più profonde e facciano in modo che tutti beneficino della produzione delle ricchezze naturali ed economiche del proprio paese, secondo i principi della giustizia e dell'equità".

  Benedetto XVI ha sottolineato che le giovani generazioni sono "la prima ricchezza di un paese; la loro educazione integrale è una necessità fondamentale. In effetti una formazione tecnica e scientifica non è sufficiente per fare di loro uomini e donne responsabili in seno alla famiglia e nella società a tutti i livelli. Perciò occorre privilegiare un'educazione ai valori umani e morali" che consenta ai giovani "di occupare il posto che loro spetta nello sviluppo della nazione, con una maggiore consapevolezza dell'altro".

  L'educazione "con il sostegno di tutte le istituzioni della Comunità internazionale impegnate nella lotta contro l'analfabetismo e contro la mancanza di formazione" - ha detto ancora il Papa - "è un modo particolarmente importante di lottare contro la disperazione che può albergare nel cuore dei giovani ed essere all'origine di numerosi atti di violenza, individuali e collettivi".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso ricordando che la Chiesa Cattolica "grazie alla sue diverse istituzioni educative, s'impegna instancabilmente, con le persone di buona volontà, sul fronte della formazione globale dei giovani".

  Nel discorso rivolto al nuovo Ambasciatore della Thailandia, il Papa ha espresso  preoccupazione "per i flagelli dell'Aids, della prostituzione e del traffico di donne e bambini che ancora affligge la regione" ed al riguardo ribadisce che "il declino dei valori morali, incrementato dalla banalizzazione della sessualità nell'industria mediatica e dell'intrattenimento, porta alla degradazione della donna e all'abuso dei minori. La complessità di tale indicibile sfruttamento dell'essere umano esige una risposta concertata a livello internazionale".

  Riferendosi alla concezione cristiana dell'amore umano e della sessualità, il Santo Padre scrive nel discorso al nuovo Ambasciatore della Namibia che: "Il concetto di matrimonio quale comunione totale, reciproca ed esclusiva di amore fra un uomo e una donna, non solo concorda con il piano del Creatore, ma induce comportamenti più efficaci per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse: vale a dire astinenza prima del matrimonio e fedeltà nell'ambito del matrimonio".

  Nel discorso indirizzato al nuovo Ambasciatore di Singapore, il Papa scrive che: "La Chiesa si preoccupa specialmente di difendere i diritti universali della vita e della libertà religiosa". "Il riconoscimento effettivo del diritto alla libertà di coscienza e alla libertà religiosa è uno dei più seri doveri di ogni comunità che davvero desideri assicurare il bene dell'individuo e della società. Il suo Governo" - ha aggiunto il Papa - "è noto per il suo impegno in iniziative volte alla promozione del dialogo, al rispetto e alla cooperazione fra i diversi gruppi religiosi, di particolare importanza in considerazione della diversa appartenenza religiosa ed etnica della  popolazione".

  Al Rappresentante del Kuwait presso la Santa Sede, il Papa scrive che il Paese "che ha superato gli effetti devastanti della violenza e della guerra, continua a ricoprire un ruolo importante nel delicato processo di riconciliazione che offre l'unica sicura speranza per la soluzione dei molti complessi problemi che interessano il Medio Oriente".
CD/CREDENZIALI                                   VIS 20071213 (730)


TELEGRAMMI MORTE CARDINALE STICKLER ED OPERAI TORINO

CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire telegrammi di cordoglio ai fratelli del Cardinale Alfons Maria Stickler, S.D.B., Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, mancato all'età di 97 anni e a Don Pascual Chávez Villanueva, Rettore Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco.

  Il Santo Padre ricorda il "sincero e solerte collaboratore della Santa Sede" che rese ovunque "una apprezzata testimonianza di fervorosa fedeltà a Cristo e alla Chiesa", come pure "l'operosità culturale ed ecclesiale dell'insigne giurista ed illustre Porporato".

  Inoltre Papa Benedetto XVI ha fatto pervenire un altro telegramma al Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo di Torino (Italia), nell'apprendere la notizia del grave incidente sul lavoro nel quale hanno perso la vita quattro operai della fabbrica Thyssen-Krupp di Torino, di cui oggi si celebrano le esequie.

  Il Papa auspica che "venga tutelata con ogni mezzo la dignità e la sicurezza dei lavoratori" ed esprime la sua sentita partecipazione al dolore dei familiari delle vittime.
TGR/MORTE STICKLER:OPERAI/TORINO                   VIS 20071213 (180)


DOMANI ILLUMINAZIONE ALBERO NATALE PIAZZA SAN PIETRO

CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Domani pomeriggio, il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, presiederà la cerimonia ufficiale di illuminazione dell'Albero di Natale in Piazza San Pietro, collocato accanto al Presepe in fase di allestimento.

  Alla cerimonia, che avrà inizio alle 16:00, interverranno le Autorità religiose e civili della città della Provincia Autonoma di Bolzano, che ha donato l'abete, 140 anni, 26 metri e del peso di tre tonnellate, decorato con oltre 2.000 sfere luminose e con numerosi ornamenti.

  La sera del 24 dicembre è in programma l'inaugurazione del Presepio di Piazza San Pietro, composto da diciassette statue a grandezza naturale, nove delle quali sono le statue originali commissionate da San Vincenzo Pallotti per la Chiesa di Sant'Andrea della Valle, nel 1842, e le altre otto, sono state aggiunte nel corso degli anni. Come nel 2006, anche quest'anno la Provincia Autonoma di Trento ha donato vari personaggi, elementi decorativi in legno scolpito ed oggetti di uso domestico che completeranno l'allestimento del Presepio di Piazza San Pietro.

  Dal 19 dicembre al 2 febbraio, l'Aula Paolo VI sarà ornata da oggetti e statue realizzate da artisti messicani. Le statuine del presepio sono in stile barocco ispano-americano e gli ornamenti dell'albero di Natale sono stati creati da artigiani messicani. Il Presepe di Piazza San Pietro sarà arricchito quest'anno da quattro statue di angeli in stile barocco messicano.

  La Mostra dal titolo, "Natale messicano" in Vaticano, è stata organizzata nella ricorrenza del XV anniversario dei rapporti diplomatici tra Messico e Santa Sede e sarà inaugurata, mercoledì 19 dicembre, dal Santo Padre Benedetto XVI.
../PRESEPIO:ALBERO/SAN PIETRO                       VIS 20071213 (280)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Stravos Lykidis, Ambasciatore di Grecia, in visita di congedo.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Giappone, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Leo Jun Ikenga, di Osaka, con l'Ausiliare Vescovo Michael Goro Matsuura.

-    Il Vescovo Paul Yoshinao Otsuka, di Kyoto.

-    Il Vescovo Augustinus Jun-ichi Nomura, di Nagoya.
AL:AP/.../...                                       VIS 20071213 (360)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, l'Arcivescovo Fernando Filoni, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali; l'Arcivescovo Mauro Piacenza, Segretario della Congregazione per il Clero; l'Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, O.P., Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica.
NA/.../...                                         VIS 20071213 (60)

mercoledì 12 dicembre 2007

PAOLINO DI NOLA: COMUNIONE APPROCCIO MISTERO CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC. 2007 (VIS). Paolino di Nola, Vescovo contemporaneo di Sant'Agostino, è stata la figura sulla quale il Santo Padre si è soffermato nel corso della catechesi dell'Udienza Generale del Mercoledì.

  Ricordando che in gioventù fu governatore della Campania, il Papa ha sottolineato che Paolino: "In questa carica pubblica fece ammirare le sue doti di saggezza e mitezza. Fu in questo periodo che la grazie fece germogliare nel suo cuore il seme della conversione. Lo stimolo venne dalla fede semplice e intensa con cui il popolo onorava la tomba di un Santo, il martire Felice, nel Santuario dell'attuale Cimatile". 

  "L'incontro con Cristo fu il punto d'arrivo di un cammino laborioso, seminato di prove. Circostanze dolorose, a partire dal venir meno del favore dell'autorità politico, gli fecero toccare con mano la caducità delle cose".

  "Nel suo percorso di fede" - ha proseguito il Pontefice - "si colloca anche il matrimonio. Sposò infatti Terasia, (...) dalla quale ebbe un figlio. Avrebbe continuato a vivere da buon laico cristiano, se la morte del bimbo dopo pochi giorni non fosse intervenuta a scuoterlo (...). In pieno accordo con la moglie Terasia, vendette i suoi beni a vantaggio dei poveri, e, insieme con lei" prese dimora a Nola, "accanto alla Basilica del protettore San Felice, vivendo ormai in casta fraternità" e fondando una comunità monastica. "La sua azione pastorale si intensificò, caratterizzandosi per un'attenzione particolare verso i poveri. Lasciò l'immagine di un autentico Pastore della carità".

  "La conversione di Paolino impressionò i contemporanei" - ha detto ancora Papa Benedetto XVI - "Il suo maestro Ausonio si sentì 'tradito' e gli indirizzò parole aspre, rimproverandogli da un lato  il 'disprezzo' giudicato dissennato dei beni materiali, dall'altro l'abbandono della vocazione di letterato. Paolino replicò che il suo donare ai poveri non significava disprezzo per i beni terreni, ma semmai una loro valorizzazione per il fine più alto della carità. Quanto agli impegni letterari, (...) una nuova estetica governava ormai la sua sensibilità: era la bellezza del Dio incarnato, crocifisso e risorto".

  "San Paolino non scrisse trattati di teologia, ma i suoi carmi e il denso epistolario sono ricchi di una teologia vissuta (...), costantemente scrutata come luce per la vita. In particolare, emerge il senso della Chiesa come mistero di unità. La comunione era da lui vissuta soprattutto attraverso la spiccata pratica dell'amicizia spirituale. (...) Al di là dei contenuti delle singole lettere" - ha sottolineato il Santo Padre - "impressiona il calore con cui il Santo nolano canta l'amicizia stessa, quale manifestazione dell'unico corpo di Cristo animato dallo Spirito Santo".

  "La teologia del nostro tempo" - ha concluso il Pontefice - "ha trovato proprio nel concetto di comunione la chiave di approccio al mistero della Chiesa. La testimonianza di San Paolino di Nola ci aiuta a sentire la Chiesa, quale ce la presenta il Concilio Vaticano II, come sacramento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano".
AG/PAOLINO DI NOLA/...                                       VIS 20071212 (460)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 12 DIC. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Enemésio Ângelo Lazzaris, F.D.P., Vescovo di Balsas (superficie: 66.025; popolazione: 237.944; cattolici: 172.710; sacerdoti: 27; religiosi: 49; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale dei Padri Orionini a Roma,è nato nel 1948 a Siderópolis (Brasile), ha emesso la professione perpetua nella Congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza nel 1974 ed è stato ordinato sacerdote nel 1975.

- Il Sacerdote Tadeusz Wojda, S.A.C., Capo Ufficio nella Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, finora Minutante nella medesima Congregazione.
NER:NA/.../LAZZARIS:WOJDA                                   VIS 20071212 (100)

martedì 11 dicembre 2007

PRESENTAZIONE MESSAGGIO GIORNATA MONDIALE PACE

CITTA' DEL VATICANO, 11 DIC. 2007 (VIS). Il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha presieduto questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio di Papa Benedetto XVI per la 41a Giornata Mondiale della Pace 2008, sul tema "Famiglia umana, comunità di pace".

  "In tutto il Messaggio" - ha detto il Cardinale Martino - "il Santo Padre Benedetto XVI ci fa vedere come la famiglia e la pace si richiamano costantemente in una feconda circolarità che costituisce uno dei presupposti più stimolanti per dare corpo ad un adeguato approccio culturale, sociale e politico delle complesse tematiche relative alla realizzazione della pace nel nostro tempo".

  "Nella prima parte si evidenzia il senso e il valore della connessione tra nucleo familiare e pace; nella seconda, la famiglia umana è messa in relazione con una serie di problematiche attinenti la pace".

  La prima parte del Messaggio è dedicata ad "elementi descrittivi della visione cristiana della famiglia", dato che "nella vita familiare, (...), si fa esperienza di tutti gli ingredienti fondamentali della pace: la giustizia nei rapporti tra fratelli e sorelle, l'importanza della legge e dell'autorità dei genitori, il potere vissuto come servizio ai più deboli che, in famiglia, diventano il principale centro di interesse quando sono in difficoltà, l'aiuto vicendevole nelle necessità della vita, la disponibilità ad accogliere, a fare delle rinunce, a perdonare".

 Il Santo Padre "sottolinea la titolarità della famiglia di specifici diritti" che "sono espressione della legge naturale e universale, presente nelle menti e nei cuori di tutti gli esseri umani. La restrizione o la negazione dei diritti della famiglia, oscurando la verità dell'uomo, minaccia gli stessi fondamenti della pace. (...) Nel n. 5" - ha proseguito il Cardinale Martino - "il Santo Padre presenta alcune sue preoccupazioni, affermando che ogni forma di indebolimento della famiglia nella nostra società rende fragile la pace nell'intera comunità, nazionale e internazionale, perché la principale agenzia di pace, la famiglia, non è in grado di svolgere fino in fondo il proprio lavoro".

  Commentando "alcune esigenze particolari della famiglia umana"  (ambiente, economia, morale, superamento dei conflitti), enumerate dal Papa nel Messaggio per il 2008, il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha ricordato che "Per il Santo Padre la questione ambientale è strettamente connessa con la questione della pace. La pace nella famiglia umana, infatti, ha bisogno che la terra venga sentita come la casa comune e che, per la sua gestione responsabile e a servizio di tutti, si scelga la strada del dialogo, piuttosto che quella delle scelte unilaterali".

  In merito alla seconda esigenza, l'economica, la riflessione del Papa è che: "Nella famiglia si fa esperienza di pace quando a nessuno manca il necessario e l'economia - frutto del lavoro di alcuni, del risparmio di altri e della attiva collaborazione di tutti - è bene organizzata nella solidarietà, senza eccessi o sprechi". Questa immagine della famiglia  "aiuta a mantenere sempre in relazione i due aspetti dell'economia: corrette e sincere relazioni tra uomini e popoli che permettano loro di collaborare su un piano di parità e giustizia e, contemporaneamente, organizzazione efficiente delle risorse per la produzione e la distribuzione della ricchezza".

  L'esigenza morale di una famiglia di vivere "sotto una legge comune (...) è causa di pace perché impedisce l'individualismo egoistico e lega insieme gli appartenenti alla famiglia, favorendone la coesistenza. Questo deve valere anche per la famiglia umana".

  "In questa prospettiva" - ha spiegato il Porporato - "il Santo Padre denuncia i comportamenti arbitrari sia dentro i singoli Stati, sia nelle relazioni degli Stati tra loro e le tante situazioni in cui il debole deve piegare la testa non davanti alle esigenze della giustizia, ma della nuda forza di chi ha più mezzi di lui".

  Infine, in merito alla quarta esigenza illustrata dal Santo Padre, quella "riferibile al superamento dei conflitti e al rafforzamento dei processi di disarmo", ultimo tema trattato nel Messaggio, il Cardinale ha ricordato che la spesa militare dell'ultimo decennio  è stata la "più alta mai registrata" ed ha ribadito la necessità di riflettere sulla "attuale sovrapposizione dell'economia civile con quella militare" e sul fenomeno del "dual use", cioè "la possibile duplice destinazione d'uso, civile o militare, di un bene, servizio o conoscenza".

  Un altro dato da sottolineare è infine "un'antinomia tra la politica contro il terrorismo e la politica di sicurezza internazionale. Dopo gli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti dell'11 settembre (2001), la comunità internazionale ha adottato misure severe contro il rischio di terrorismo; al tempo stesso, gli Stati, e in particolare le potenze nucleari hanno avviato un rinnovo degli apparati militari e degli armamenti".
OP/PRESENTAZIONE MESSAGGIO PACE/MARTINO               VIS 20071211 (750)


MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2008


CITTA' DEL VATICANO, 11 DIC. 2007 (VIS). Questa mattina è stato pubblicato il Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la celebrazione della 41ma Giornata Mondiale della pace (1° gennaio 2008), sul tema: "Famiglia umana, comunità di pace", in lingua inglese, francese, spagnola, italiana, tedesca e portoghese.

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio: 

  "La famiglia naturale, quale intima comunione di vita e d'amore, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, costituisce 'il luogo primario dell''umanizzazione' della persona e della società', la 'culla della vita e dell'amore'.  A ragione, pertanto, la famiglia è qualificata come la prima società naturale, 'un'istituzione divina che sta a fondamento della vita delle persone, come prototipo di ogni ordinamento sociale'.

 "Pertanto quando si afferma che la famiglia è 'la prima e vitale cellula della società', si dice qualcosa di essenziale. La famiglia è fondamento della società anche per questo: perché permette di fare determinanti esperienze di pace. Ne consegue che la comunità umana non può fare a meno del servizio che la famiglia svolge. Dove mai l'essere umano in formazione potrebbe imparare a gustare il 'sapore' genuino della pace meglio che nel 'nido' originario che la natura gli prepara? Il lessico familiare è un lessico di pace; lì è necessario attingere sempre per non perdere l'uso del vocabolario della pace. Nell'inflazione dei linguaggi, la società non può perdere il riferimento a quella 'grammatica' che ogni bimbo apprende dai gesti e dagli sguardi della mamma e del papà, prima ancora che dalle loro parole".

  "La famiglia, poiché ha il dovere di educare i suoi membri, è titolare di specifici diritti. La stessa Dichiarazione universale dei diritti umani, che costituisce un'acquisizione di civiltà giuridica di valore veramente universale, afferma che 'la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato'. (...) La negazione o anche la restrizione dei diritti della famiglia, oscurando la verità sull'uomo, minaccia gli stessi fondamenti della pace".

  "Pertanto, chi anche inconsapevolmente osteggia l'istituto familiare rende fragile la pace nell'intera comunità, nazionale e internazionale, perché indebolisce quella che, di fatto, è la principale 'agenzia' di pace. (...) Tutto ciò che contribuisce a indebolire la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, ciò che direttamente o indirettamente ne frena la disponibilità all'accoglienza responsabile di una nuova vita, ciò che ne ostacola il diritto ad essere la prima responsabile dell'educazione dei figli, costituisce un oggettivo impedimento sulla via della pace".

  "Quando la società e la politica non si impegnano ad aiutare la famiglia (...), si privano di un'essenziale risorsa a servizio della pace. In particolare, i mezzi della comunicazione sociale, per le potenzialità educative di cui dispongono, hanno una speciale responsabilità nel promuovere il rispetto per la famiglia, nell'illustrarne le attese e i diritti, nel metterne in evidenza la bellezza".

  "Non viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle. È perciò essenziale che ciascuno si impegni a vivere la propria vita in atteggiamento di responsabilità davanti a Dio (...). È risalendo a questo supremo Principio che può essere percepito il valore incondizionato di ogni essere umano, e possono essere poste così le premesse per l'edificazione di un'umanità pacificata. Senza questo Fondamento trascendente, la società è solo un'aggregazione di vicini, non una comunità di fratelli e sorelle, chiamati a formare una grande famiglia".

  "La famiglia ha bisogno di una casa, di un ambiente a sua misura in cui intessere le proprie relazioni. Per la famiglia umana questa casa è la terra (...). Dobbiamo avere cura dell'ambiente: esso è stato affidato all'uomo, perché lo custodisca e lo coltivi con libertà responsabile, avendo sempre come criterio orientatore il bene di tutti. L'essere umano, ovviamente, ha un primato di valore su tutto il creato. Rispettare l'ambiente non vuol dire considerare la natura materiale o animale più importante dell'uomo".

  "Oggi l'umanità teme per il futuro equilibrio ecologico. È bene che le valutazioni a questo riguardo si facciano con prudenza, nel dialogo tra esperti e saggi, senza accelerazioni ideologiche verso conclusioni affrettate e soprattutto concertando insieme un modello di sviluppo sostenibile, che garantisca il benessere di tutti nel rispetto degli equilibri ecologici. Se la tutela dell'ambiente comporta dei costi, questi devono essere distribuiti con giustizia, tenendo conto delle diversità di sviluppo dei vari Paesi e della solidarietà con le future generazioni".

  "Fondamentale, a questo riguardo, è 'sentire' la terra come 'nostra casa comune' e scegliere, per una sua gestione a servizio di tutti, la strada del dialogo piuttosto che delle decisioni unilaterali. (...) Un ambito nel quale sarebbe, in particolare, necessario intensificare il dialogo tra le Nazioni è quello della gestione delle risorse energetiche del pianeta. (...) occorre rivedere, da una parte, gli elevati standard di consumo dovuti all'attuale modello di sviluppo, e provvedere, dall'altra, ad adeguati investimenti per la differenziazione delle fonti di energia e per il miglioramento del suo utilizzo. I Paesi emergenti hanno fame di energia, ma talvolta questa fame viene saziata ai danni dei Paesi poveri i quali, per l'insufficienza delle loro infrastrutture, anche tecnologiche, sono costretti a svendere le risorse energetiche in loro possesso".

  "Al tempo stesso, ci si deve adoperare per una saggia utilizzazione delle risorse e per un'equa distribuzione della ricchezza. In particolare, gli aiuti dati ai Paesi poveri devono rispondere a criteri di sana logica economica, evitando sprechi che risultino in definitiva funzionali soprattutto al mantenimento di costosi apparati burocratici. Occorre anche tenere in debito conto l'esigenza morale di far sì che l'organizzazione economica non risponda solo alle crude leggi del guadagno immediato, che possono risultare disumane".

  "Una famiglia vive in pace se tutti i suoi componenti si assoggettano ad una norma comune: è questa ad impedire l'individualismo egoistico e a legare insieme i singoli, favorendone la coesistenza armoniosa e l'operosità finalizzata. (...) Per avere la pace c'è bisogno di una legge comune, che aiuti la libertà ad essere veramente se stessa, anziché cieco arbitrio, e che protegga il debole dal sopruso del più forte. (...) La forza va sempre disciplinata dalla legge e ciò deve avvenire anche nei rapporti tra Stati sovrani".

  "La norma giuridica che regola i rapporti delle persone tra loro, disciplinando i comportamenti esterni e prevedendo anche sanzioni per i trasgressori, ha come criterio la norma morale basata sulla natura delle cose"  

  "La conoscenza della norma morale naturale non è preclusa all'uomo che rientra in se stesso e, ponendosi di fronte al proprio destino, si interroga circa la logica interna delle più profonde inclinazioni presenti nel suo essere. (...) Egli può giungere a scoprire, (...), questa legge morale comune che, al di là delle differenze culturali, permette agli esseri umani di capirsi tra loro circa gli aspetti più importanti del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto. (...) L'umanità non è 'senza legge'. È tuttavia urgente proseguire nel dialogo su questi temi, favorendo il convergere anche delle legislazioni dei singoli Stati verso il riconoscimento dei diritti umani fondamentali. La crescita della cultura giuridica nel mondo dipende, tra l'altro, dall'impegno di sostanziare sempre le norme internazionali di contenuto profondamente umano, così da evitare il loro ridursi a procedure facilmente aggirabili per motivi egoistici o ideologici".

  "L'umanità vive oggi, purtroppo" - scrive ancora il Pontefice - "grandi divisioni e forti conflitti che gettano ombre cupe sul suo futuro. Vaste aree del pianeta sono coinvolte in tensioni crescenti, mentre il pericolo che si moltiplichino i Paesi detentori dell'arma nucleare suscita motivate apprensioni in ogni persona responsabile. Sono ancora in atto molte guerre civili nel Continente africano (...).  Il Medio Oriente è tuttora teatro di conflitti e di attentati, che influenzano anche Nazioni e regioni limitrofe, rischiando di coinvolgerle nella spirale della violenza. Su un piano più generale, si deve registrare con rammarico l'aumento del numero di Stati coinvolti nella corsa agli armamenti".

  "È veramente necessaria in tempi tanto difficili la mobilitazione di tutte le persone di buona volontà per trovare concreti accordi in vista di un'efficace smilitarizzazione, soprattutto nel campo delle armi nucleari. In questa fase in cui il processo di non proliferazione nucleare sta segnando il passo, sento il dovere di esortare le Autorità a riprendere con più ferma determinazione le trattative in vista dello smantellamento progressivo e concordato delle armi nucleari esistenti".

  Il Santo Padre Benedetto XVI conclude il Messaggio ricordando tre speciali anniversari: "Sessant'anni or sono l'Organizzazione delle Nazioni Unite rendeva pubblica in modo solenne la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948-2008). (,,,) Uno speciale pensiero merita anche la ricorrenza del 25o anniversario dell'adozione da parte della Santa Sede della Carta dei diritti della famiglia (1983-2008), come pure il 40o anniversario della celebrazione della prima Giornata Mondiale della Pace (1968-2008)".

  "È proprio alla luce di queste significative ricorrenze che invito ogni uomo e ogni donna a prendere più lucida consapevolezza della comune appartenenza all'unica famiglia umana e ad impegnarsi perché la convivenza sulla terra rispecchi sempre di più questa convinzione da cui dipende l'instaurazione di una pace vera e duratura. Invito poi i credenti ad implorare da Dio senza stancarsi il grande dono della pace".
MESS/GIORNATA PACE 2008/...                        VIS 20071211 (1520)


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