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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 31 gennaio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Sérgio da Rocha, finora Ausiliare di Fortaleza (Brasile), Arcivescovo Coadiutore di Teresina (superficie: 26.495; popolazione: 1.052.564; cattolici: 958.197; sacerdoti: 91; religiosi: 196; diaconi permanenti: 2), Brasile.
NEC/.../DA ROCHA                                     VIS 20070131 (50)


APPELLO PRESIDENTE NAPOLITANO AL DIALOGO E RISPETTO


CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2007 (VIS). Alle 20:00 di ieri sera, Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato la seguente dichiarazione relativa all'intervento dell'Onorevole Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana, lunedì scorso, nel corso della visita ufficiale in Spagna, sulla necessità di tener conto delle ragioni della Chiesa nella regolamentazione delle unioni di fatto.

  "L'intervento dal Presidente Giorgio Napolitano è certamente molto apprezzabile, dimostra la grande attenzione per le posizioni del Santo Padre da lui già più volte manifestata, e incoraggia ad un atteggiamento di dialogo e di rispetto che non è sempre presente nell'attuale dibattito politico. Invita alla ricerca di una visione ampia sui problemi della società, con grande sensibilità verso le preoccupazioni espresse dalle autorità della Chiesa, riconoscendone la legittimità e il fatto che sono profondamente motivate e mosse dalla ricerca del bene comune della società e nel caso specifico della società italiana".

  "Rimane da vedere come possa essere trovata nel dialogo la auspicata sintesi, coinvolgendo le diverse componenti della comunità politica e sociale italiana, e in modo che le posizioni manifestate dalle autorità della Chiesa in Italia siano tenute nel conto dovuto".
OP/INTERVENTO NAPOLITANO/LOMBARDI                   VIS 20070131 (200)


TUTTI SERVIAMO IL VANGELO SECONDO I NOSTRI DONI

CITTA' DEL VATICANO, 31 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina, in occasione dell'Udienza Generale tenutasi nell'Aula Paolo VI con la partecipazione di circa 6.000 pellegrini, il Santo Padre Benedetto XVI ha nuovamente ripreso la catechesi sulle prime figure del Cristianesimo e si è soffermato su alcuni collaboratori di San Paolo: Bartolomeo, Silvano e Apollo.

  "Dobbiamo riconoscere" - ha detto il Papa - "che l'Apostolo è un esempio eloquente di uomo aperto alla collaborazione: nella Chiesa egli non vuole fare tutto da solo, ma si avvale di numerosi e diversificati colleghi".

  Barnaba, che significa 'figlio dell'esortazione' (At 4,36) o 'figlio della consolazione', "è il soprannome di un giudeo-levita nativo di Cipro. Stabilitosi a Gerusalemme, egli fu uno dei primi che abbracciarono il cristianesimo, dopo la risurrezione del Signore" - ha spiegato il Pontefice - "Fu lui a farsi garante della conversione di Saulo presso la comunità cristiana di Gerusalemme, la quale ancora diffidava dell'antico persecutore". Il Santo Padre ha ricordato inoltre la partecipazione di Barnaba al Concilio di Gerusalemme "dove, dopo un approfondito esame della questione, gli Apostoli con gli Anziani decisero di disgiungere la pratica della circoncisione dall'identità cristiana". Però, i due, Paolo e Barnaba, "entrarono poi in contrasto, all'inizio del secondo viaggio missionario, perché Barnaba era dell'idea di prendere come compagno Giovanni Marco, mentre Paolo non voleva, essendosi il giovane separato da loro durante il viaggio precedente".

  "Quindi anche tra santi ci sono contrasti, discordie, controversie" - ha commentato il Santo Padre - "E questo a me appare molto consolante, perché vediamo che i santi non sono 'caduti dal cielo'. Sono uomini come noi, con problemi anche complicati. La santità non consiste nel non aver mai sbagliato, peccato. La santità cresce nella capacità di conversione, di pentimento, di disponibilità a ricominciare, e soprattutto nella capacità di riconciliazione e di perdono".

  Sila, di cui risulta anche la forma latinizzata Silvano, "fu incaricato di recare 'ai fratelli di Antiochia, Siria e Cilicia' le decisioni prese al Concilio di Gerusalemme e di spiegarle." - ha proseguito il Pontefice - "Evidentemente egli era ritenuto capace di operare una sorta di mediazione tra Gerusalemme e Antiochia, tra ebreo-cristiani e cristiani di origine pagana, e così servire l'unità della Chiesa nella diversità di riti e di origini".

  Il terzo compagno di Paolo, Apollo, 'uomo colto, versato nelle Scritture ...pieno di fervore',  si recò a predicare ad Efeso e Corinto, ma "Il suo successo in quella città ebbe però un risvolto problematico, in quanto vi furono alcuni membri di quella Chiesa che nel suo nome, affascinati dal suo modo di parlare, si opponevano agli altri".

  "Paolo nella 'Prima Lettera ai Corinzi' esprime apprezzamento per l'operato di Apollo, ma rimprovera i Corinzi di lacerare il Corpo di Cristo suddividendosi in fazioni contrapposte." - ha ricordato il Papa - "Egli trae un importante insegnamento da tutta la vicenda: sia io che Apollo - egli dice - non siamo altro che 'diakonoi', cioè semplici ministri, attraverso i quali siete venuti alla fede. Ognuno ha un compito differenziato nel campo del Signore: 'Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere... Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio' (1 Cor 3,6-9)".

  "Questa parola vale anche oggi per tutti, sia per il Papa, sia per i Cardinali, i Vescovi, i sacerdoti, i laici. Tutti siamo umili ministri di Gesù. Serviamo il Vangelo per quanto possiamo, secondo i nostri doni, e preghiamo Dio perché faccia Lui crescere oggi il suo Vangelo, la sua Chiesa".
AG/BARNABA:SILVANO:PAOLO/...                       VIS 20070131 (580)


martedì 30 gennaio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo George V. Murry, S.I., finora Vescovo di Saint Thomas (Isole Vergini), Vescovo di Youngstown (superficie: 8.813; popolazione: 1.220.477; cattolici: 233.999; sacerdoti: 173; religiosi: 242; diaconi permanenti: 66), Stati Uniti d'America.

- L'Arcivescovo Leo Boccardi, che è Nunzio Apostolico in Sudan, Nunzio Apostolico in Eritrea.
- L'Arcivescovo Charles Daniel Balvo, Nunzio Apostolico in Nauru, che è anche Nunzio Apostolico in Nuova Zelanda, Isole Cook, Isole Fiji, Isole Marshall, Kiribati, Stati Federati di Micronesia, Palau, Samoa, Tonga, Vanuatu, e Delegato Apostolico nell'Oceano Pacifico.
NER:NN/.../MURRY:BOCCARDI:BALVO                   VIS 20070130 (100)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
AP/.../...                                         VIS 20070130 (40)


COMMISSIONE DIALOGO TEOLOGICO CATTOLICO-ORTODOSSO


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2007 (VIS). Un Comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, reso pubblico questa mattina,  rende noto che è in corso a Roma, da oggi, 30 gennaio, al 3 febbraio, la riunione annuale della "Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse Orientali".

  La Riunione si svolge sotto la presidenza del Cardinale Walter Kasper, Presidente del Dicastero e del Metropolita Anba Bishoy, della Chiesa Copta Ortodossa. La Delegazione ortodossa comprende i rappresentanti delle sette Chiese locali che compongono la 'famiglia' delle Chiese Orientali ortodosse: la Chiesa copta ortodossa, la Chiesa sira-ortodossa, la Chiesa armena apostolica (rappresentata dai due Catholicossati di Etchmiadzin e di Cilicia), la Chiesa ortodossa d'Etiopia, la Chiesa ortodossa di Eritrea e la Chiesa ortodossa Sira del Malankar.

  La Delegazione cattolica comprende rappresentanti della tradizione latina e di differenti tradizioni orientali cattoliche (tra l'altro delle Chiese copta cattolica, siro-cattolica, armena cattolica, maronita, siro-malabarese ed etiopica).

  Dalla sua creazione nel 2003, questa Commissione ha concentrato il suo studio su questioni che riguardano l'ecclesiologia, sopratutto le strutture di comunione e l'esercizio del ministero apostolico nella Chiesa.
CON-UC/DIALOGO CATTOLICO ORTODOSSO/...               VIS 20070130 (200)


TELEGRAMMA CORDOGLIO VITTIME INONDAZIONI IN ANGOLA


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio che il Santo Padre Benedetto XVI, tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha fatto pervenire all'Arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, Nunzio Apostolico in Angola, per le vittime delle inondazioni che in questi ultimi giorni hanno colpito il Paese. 

  "Il Sommo Pontefice segue con costernazione il dramma delle popolazioni dell'Angola sferzate dalle piogge torrenziali che hanno causato morte, devastazioni e gravi danni e desidera trasmettere la sua vicinanza alle popolazioni e raccomandare le vittime alla misericordia divina, invocando consolazione e sostegno per le famiglie delle vittime e per quanti hanno perso anche i propri beni. Il Santo Padre Benedetto XVI invoca le più grandi Benedizioni divine su quanti sono rimasti colpiti da questo dramma senza dimenticare coloro che prestano la propria opera nelle importanti operazioni di soccorso e ricostruzione".
TGR/INONDAZIONI ANGOLA/BECCIU                       VIS 20070130 (150)


lunedì 29 gennaio 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York.

- L'Arcivescovo Paolo Romeo, di Palermo (Italia).

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Liguria), in Visita "ad Limina Apostolorum":
    - L'Arcivescovo Angelo Bagnasco, di Genova, con l'Ausiliare Vescovo Luigi Ernesto Palletti.

    - Il Vescovo Mario Oliveri, di Albenga-Imperia.

    - Il Vescovo Alberto Tanasini, di Chiavari.

    - Il Vescovo Bassano Staffieri, di La Spezia-Sarzana-Brugnato.

  Sabato 27 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Emilia-Romagna), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Lino Pizzi, di Forlì-Bertinoro.

    - Il Vescovo Mariano De Nicolò, di Rimini.

    - Il Vescovo Luigi Negri, di San Marino-Montefeltro.

- Il Vescovo Antoni Stankiewicz, Decano del Tribunale della Rota Romana.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../...                                       VIS 20070129 (160)


APPELLO PER LA PACE IN LIBANO E NELLA STRISCIA DI GAZA


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2007 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus con le migliaia di fedeli riuniti in Piazza San Pietro, il Papa ha lanciato un appello per la pace in Libano e nella Striscia di Gaza.

  "Nei giorni scorsi, la violenza è tornata ad insanguinare il Libano. È  inaccettabile che si percorra questa strada per sostenere le proprie ragioni politiche. Provo una pena immensa per quella cara popolazione. So che molti Libanesi sono colpiti dalla tentazione di lasciare ogni speranza e si sentono come disorientati da quanto sta succedendo".

  "Faccio mie le forti parole pronunciate da Sua Beatitudine il Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir a denuncia degli scontri fratricidi. Con lui e con gli altri responsabili religiosi, invoco l'aiuto di Dio affinché tutti i Libanesi indistintamente possano e vogliano lavorare insieme per fare della loro patria una vera casa comune, superando quegli atteggiamenti egoistici che impediscono di prendersi veramente cura del proprio Paese".

  "Ai cristiani del Libano" - ha concluso il Pontefice - "ripeto l'esortazione ad essere promotori di un autentico dialogo fra le varie comunità, mentre invoco su tutti la protezione di Nostra Signora del Libano".

  Successivamente, Papa Benedetto XVI ha auspicato che "cessino al più presto le violenze nella Striscia di Gaza", ed ha detto: "All'intera popolazione desidero esprimere la mia spirituale vicinanza ed assicurare la mia preghiera, affinché prevalga in tutti la volontà di lavorare insieme per il bene comune, intraprendendo vie pacifiche per comporre le differenze e le tensioni".
ANG/PACE LIBANO:GAZA/...                           VIS 20070129 (270)


TOMMASO D'AQUINO: MAESTRO DI DIALOGO CON ALTRE CULTURE


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato le riflessioni che precedono la recita dell'Angelus a San Tommaso d'Aquino, Dottore della Chiesa e Patrono delle scuole cattoliche, del quale ricorre oggi la memoria liturgica.

  Rivolgendosi alle migliaia di fedeli presenti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che San Tommaso "offre un valido modello di armonia tra ragione e fede, dimensioni dello spirito umano, che si realizzano pienamente nell'incontro e nel dialogo tra loro".

  "Secondo il pensiero di San Tommaso, la ragione umana, (...) si muove, (...), in un orizzonte ampio, aperto, dove può esprimere il meglio di sé. Quando invece l'uomo si riduce a pensare soltanto ad oggetti materiali e sperimentabili e si chiude ai grandi interrogativi sulla vita, su se stesso e su Dio, si impoverisce. Il rapporto tra fede e ragione costituisce una seria sfida per la cultura attualmente dominante nel mondo occidentale".

  Il Papa ha riconosciuto gli "innumerevoli effetti positivi" della scienza moderna ma ha avvertito, al tempo stesso, che "la tendenza a considerare vero soltanto ciò che è sperimentabile costituisce una limitazione della ragione umana (...). È urgente, pertanto, riscoprire in modo nuovo la razionalità umana aperta alla luce del 'Logos' divino e alla sua perfetta rivelazione che è Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo. Quando è autentica la fede cristiana" - ha ribadito il Pontefice - "non mortifica la libertà e la ragione umana (...). La fede suppone la ragione e la perfeziona, e la ragione, illuminata dalla fede, trova la forza per elevarsi alla conoscenza di Dio e delle realtà spirituali".

  "Con lungimirante saggezza, San Tommaso d'Aquino riuscì ad instaurare un confronto fruttuoso con il pensiero arabo ed ebraico del suo tempo, sì da essere considerato un maestro sempre attuale di dialogo con altre culture e religioni. Egli seppe presentare quella mirabile sintesi cristiana tra ragione e fede che per la civiltà occidentale rappresenta un patrimonio prezioso, a cui attingere anche oggi per dialogare efficacemente con le grandi tradizioni culturali e religiose dell'est e del sud del mondo".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha menzionato la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, che ricorre oggi, assicurando: "Un particolare ricordo nella preghiera, a tutte le persone che soffrono per questo male. (...) Incoraggio gli operatori sanitari e i volontari che li assistono, come pure quanti in diversi modi uniscono i loro sforzi per debellare questa che non è solo una malattia, ma una piaga sociale.  Per questa nobile causa, si sono prodigati, sulle orme di Cristo" - ha ricordato ancora il Papa - "Raoul Follereau e il Beato Damiano de Veuster, apostolo dei lebbrosi a Molokai".

  Infine Papa Benedetto XVI ha rivolto alcune parole di saluto ai ragazzi e alle ragazze dell'Azione Cattolica della Diocesi di Roma, venuti per la conclusione del "Mese della Pace". Un ragazzo ed una ragazza erano nell'appartamento pontificio per aiutare il Papa a far volare due colombe, simbolo di pace. Lanciate le colombe in volo, il Papa ha esclamato: "Che siano auspicio di pace per il mondo intero! Buona domenica a tutti".
ANG/TOMMASO D'AQUINO:LEBBRA:PACE/...               VIS 20070129 (540)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2007 (VIS).  Il Santo Padre ha concesso il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo della Chiesa Greco-Melkita cattolica, il giorno 11 ottobre 2006, del Padre Elie Haddad, B.S., ad Arcivescovo di Saïda dei Greco Melkiti (cattolici: 27.000; sacerdoti: 44; religiosi: 94), Libano. L'Arcivescovo eletto è nato ad Ablah nella Bekaa (Libano) nel 1960, è entrato nell'Ordine Basiliano Salvatoriano nel 1972 e finora è stato Presidente del Tribunale d'Appello della Chiesa Melkita in Libano.
NER/.../HADDAD                             VIS 20070129 (90)


RISCOPRIRE BELLEZZA DELLA "VERITÀ DEL MATRIMONIO"


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i Prelati Uditori, gli Officiali e gli Avvocati del Tribunale della Rota Romana in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario.

  All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha sottolineato che "l'espressione 'verità del matrimonio' perde (...) rilevanza esistenziale in un contesto culturale segnato dal relativismo e dal positivismo giuridico, che considerano il matrimonio come una mera formalizzazione sociale dei legami affettivi. Di conseguenza, esso non solo diventa contingente come lo possono essere i sentimenti umani, ma si presenta come una sovrastruttura legale che la volontà umana potrebbe manipolare a piacimento, privandola perfino della sua indole eterosessuale".

  Il Papa ha richiamato l'attenzione sul fatto che "ad alcuni sembra che la dottrina conciliare sul matrimonio, e concretamente la descrizione di questo istituto come 'intima communitas vitae et amoris' (Cost. past. 'Gaudium et spes', n. 48), debba portare a negare l'esistenza di un vincolo coniugale indissolubile, perché si tratterebbe di un 'ideale' al quale non possono essere 'obbligati' i 'cristiani normali'".

  "La 'verità antropologica e salvifica del matrimonio' - anche nella sua dimensione giuridica - viene presentata già nella Sacra Scrittura". - ha sottolineato il Papa - "La risposta di Gesù a quei farisei che gli chiedevano il suo parere circa la liceità del ripudio è ben nota: 'Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi' (Mt 19,4-6). Le citazioni della Genesi (1,27; 2,24) ripropongono la verità matrimoniale del 'principio', quella verità la cui pienezza si trova in rapporto all'unione di Cristo con la Chiesa (cfr Ef 5, 30-31), e che è stata oggetto di così ampie e profonde riflessioni da parte del Papa Giovanni Paolo II nei suoi cicli di catechesi sull'amore umano nel disegno divino".

  "Ogni matrimonio" - ha proseguito il Pontefice - "è certamente frutto del libero consenso dell'uomo e della donna, ma la loro libertà traduce in atto la capacità naturale inerente alla loro mascolinità e femminilità. (...) L'indissolubilità del matrimonio non deriva dall'impegno definitivo dei contraenti, ma è intrinseca alla natura del 'potente legame stabilito dal Creatore' (Giovanni Paolo II, Catechesi del 21 novembre 1979, n. 2). I contraenti si devono impegnare definitivamente proprio perché il matrimonio è tale nel disegno della creazione e della redenzione".

  Papa Benedetto XVI ha sottolineato che: "Di fronte alla relativizzazione soggettivistica e libertaria dell'esperienza sessuale, la tradizione della Chiesa afferma con chiarezza l'indole naturalmente giuridica del matrimonio, cioè la sua appartenenza per natura all'ambito della giustizia nelle relazioni interpersonali. In quest'ottica, il diritto s'intreccia davvero con la vita e con l'amore come un suo intrinseco dover essere. (...) 'In un orientamento fondato nella creazione, l'eros rimanda l'uomo al matrimonio, a un legame caratterizzato da unicità e definitività; così, e solo così, si realizza la sua intima destinazione' (Deus caritas est, 11). Amore e diritto possono così unirsi fino al punto da far sì che marito e moglie si debbano a vicenda l'amore che spontaneamente si vogliono: l'amore è in essi il frutto del loro libero volere il bene dell'altro e dei figli; il che, del resto, è anche esigenza dell'amore verso il proprio vero bene".

  Davanti al rischio di una distorta interpretazione delle norme canoniche vigenti, il Santo Padre ha esortato a reagire "con coraggio e fiducia, applicando costantemente l'ermeneutica del rinnovamento nella continuità e non lasciandosi sedurre da vie interpretative che implicano una rottura con la tradizione della Chiesa".

  "Il contributo dei tribunali ecclesiastici al superamento della crisi di senso sul matrimonio, nella Chiesa e nella società civile, potrebbe sembrare ad alcuni piuttosto secondario e di retroguardia." - ha detto ancora il Pontefice - "Tuttavia, proprio perché il matrimonio ha una dimensione intrinsecamente giuridica, l'essere saggi e convinti servitori della giustizia in questo delicato ed importantissimo campo ha un valore di testimonianza molto significativo e di grande sostegno per tutti".

  "Voi, cari Prelati Uditori, siete impegnati su un fronte nel quale la responsabilità per la verità si fa sentire in modo speciale ai nostri tempi. Rimanendo fedeli al vostro compito, fate sì che la vostra azione si inserisca armonicamente in una globale riscoperta della bellezza di quella 'verità sul matrimonio' - la verità del 'principio' - che Gesù ci ha pienamente insegnato e che lo Spirito Santo ci ricorda continuamente nell'oggi della Chiesa".
AC/.../ROTA ROMANA                               VIS 20070129 (780)


venerdì 26 gennaio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Prelatura di Cafayate (Argentina), presentata dal Vescovo Cipriano García Fernández, O.S.A., per raggiunti limiti d'età.

- Ha eretto la Diocesi di Ensenada (Messico), con territorio dismembrato dall'Arcidiocesi di Tijuana e dalla Diocesi di Mexicali, rendendola suffraganea della Chiesa Metropolitana di Tijuana.

- Ha nominato il Sacerdote Sigifredo Noriega Barceló primo Vescovo della nuova Diocesi di Ensenada (superficie: 52.646; popolazione: 658.899; cattolici: 621.346; sacerdoti: 43; religiosi: 72), Messico. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale della Diocesi di Ciudad Obregón (Messico), è nato a Granados (Messico) nel 1951 ed è stato ordinato sacerdote nel 1976.

- Ha concesso il Suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Armeno-Cattolica, riunitosi a Bzommar (Libano), dal 4 al 13 settembre 2006, dell'Arciprete Emmanuel Dabbaghian, ad Arcivescovo di Baghdad degli Armeni (cattolici: 2.000; sacerdoti: 2; religiosi: 2), Iraq. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1933 ad Aleppo (Siria), ed è stato ordinato sacerdote nel 1967. È stato sinora Sincello per la Georgia dell'Ordinariato per gli Armeni dell'Europa Orientale e Parroco della Parrocchia Armena Cattolica di Tbilissi in Georgia.
RE:ECE:NER/.../GARCÍA:NORIEGA:DABBAGHIAN               VIS 20070126 (200)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec (Canada).

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Emilia-Romagna), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Silvio Cesare Bonicelli, di Parma.

    - Il Vescovo Luciano Monari, di Piacenza-Bobbio.

    - Il Vescovo Adriano Caprioli, di Reggio Emilia-Guastalla, con l'Ausiliare Vescovo Lorenzo Ghizzoni.

    - L'Arcivescovo Giuseppe Verucchi, di Ravenna-Cervia.

    - Il Vescovo Antonio Lanfranchi, di Cesena-Sarsina.

- Il Signor Prayitno Bambang, Ambasciatore di Indonesia, in visita di congedo.

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/.../...                                       VIS 20070126 (120)


IL MONDO ATTENDE TESTIMONIANZA COMUNE DEI CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Papa ha presieduto la Celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani. Alla celebrazione hanno preso parte  Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.

  Il Santo Padre ha ricordato nell'omelia che le parole del Vangelo di Marco "Fa udire i sordi e fa parlare i muti", sono state il tema biblico proposto dalle Comunità cristiane del Sud Africa per la meditazione della Settimana di Preghiera ed ha affermato che esse "costituiscono una buona notizia, che annuncia la venuta del Regno di Dio e la guarigione dalla incomunicabilità e dalla divisione".

  "L'ascolto della Parola" - ha proseguito il Pontefice - "è prioritario per il nostro impegno ecumenico. Non siamo infatti noi a fare o ad organizzare l'unità della Chiesa. La Chiesa non 'fa' se stessa e non vive di se stessa, ma della parola che viene dalla bocca di Dio".

  "Chi si pone all'ascolto della parola di Dio" - ha ribadito Benedetto XVI - "può e deve poi parlare e trasmetterla agli altri, a coloro che non l'hanno mai ascoltata, o a chi l'ha dimenticata e sepolta sotto le spine delle preoccupazioni e degli inganni del mondo".

  "Dobbiamo chiederci" - ha esortato il Papa - "noi cristiani, non siamo diventati forse troppo muti? Non ci manca forse il coraggio di parlare e di testimoniare come hanno fatto coloro che erano i testimoni della guarigione del sordomuto nella Decapoli? Il nostro mondo (...) attende soprattutto la testimonianza comune dei cristiani. L'unità non può certamente imporre; essa va condivisa e fondata su una comune partecipazione all'unica fede. Ascoltare e parlare, comprendere gli altri e comunicare la propria fede, sono dimensioni pertanto essenziali della prassi ecumenica. Il dialogo onesto e leale costituisce lo strumento tipico ed imprescindibile della ricerca dell'unità".

"È indispensabile certo" - ha detto ancora il Santo Padre - "'esporre con chiarezza tutta la dottrina' per un dialogo che affronti, discuta e superi le divergenze ancora esistenti tra i cristiani, ma al tempo stesso 'il modo ed il metodo di enunciare la fede cattolica non deve in alcun modo essere di ostacolo al dialogo con i fratelli'".

  "Il dialogo ecumenico" - ha sottolineato il Pontefice - "comporta l'evangelica correzione fraterna e conduce a un reciproco arricchimento spirituale nella condivisione delle autentiche esperienze di fede e di vita cristiana. Perchè ciò avvenga occorre implorare senza stancarsi l'assistenza della grazia di Dio e l'illuminazione dello Spirito Santo".

  A conclusione dell'omelia il Santo Padre ha affidato all'intercessione di San Paolo "infaticabile costruttore dell'unità della Chiesa, (...) i frutti dell'ascolto e della testimonianza comune che abbiamo potuto sperimentare nei molti incontri fraterni e dialoghi avvenuti nel corso del 2006, tanto con le Chiese d'Oriente quanto con le Chiese e Comunità ecclesiali in Occidente".

  Benedetto XVI ha infine ringraziato "quanti hanno contribuito ad intensificare il dialogo ecumenico con la preghiera, con l'offerta della loro sofferenza e con la loro infaticabile azione".
HML/VESPRI:ECUMENISMO/SAN PAOLO                    VIS 20070126 (530)


giovedì 25 gennaio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo David Motiuk, finora Ausiliare dell'Arcivescovo Metropolita di Winnipeg degli Ucraini (Canada), Vescovo dell'Eparchia di Edmonton degli  Ucraini (cattolici: 28.750; sacerdoti: 42; religiosi: 57; diaconi permanenti: 5), Canada.

- Ha nominato l'Arcivescovo Angelo Mottola, finora Nunzio Apostolico in Iran, Nunzio Apostolico in Montenegro.
NER:NA/.../MOTIUK:MOTTOLA                             VIS 20070125 (60)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Emilia-Romagna), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Benito Cocchi, di Modena-Nonantola.

    - Il Vescovo Maurizio Galli, di Fidenza.

    - Il Monsignore Douglas Regattieri, Vicario Generale di Carpi.
AP:AL/.../...                                 VIS 20070125 (70)


UDIENZA AL PRIMO MINISTRO REPUBBLICA SOCIALISTA VIÊT NAM


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2007 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Stamani, giovedì 25 gennaio 2007, il Primo Ministro della Repubblica Socialista del Viêtnam, Sua Eccellenza il Signor Nguyên Tân Dung, è stato ricevuto in Udienza dal Santo Padre Benedetto XVI e si è successivamente incontrato con l'Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "La Santa Sede ha manifestato il suo compiacimento per la visita, che segna un nuovo e importante passo verso la normalizzazione dei rapporti bilaterali. Questi, negli ultimi anni, hanno registrato concreti progressi, aprendo maggiori spazi di libertà religiosa per la Chiesa Cattolica in Viêtnam".

  "Nel corso dei colloqui ci si è soffermati sui problemi ancora aperti, che si auspica saranno affrontati e risolti attraverso i canali di dialogo esistenti e porteranno ad una fruttuosa cooperazione tra Chiesa e Stato, cosicché i cattolici possano dare sempre più efficacemente il loro positivo contributo per il bene comune del Paese, la promozione dei valori morali, in particolare nella gioventù, la diffusione di una cultura della solidarietà e l'assistenza caritativa in favore dei ceti più deboli della popolazione".

  "Inoltre, si è proceduto ad uno scambio di opinioni sull'attualità internazionale, in vista di un comune impegno per la pace e per la soluzione negoziata dei gravi problemi del presente".

  "È stata questa la prima volta che un Primo Ministro della Repubblica Socialista del Viêtnam incontra il Santo Padre e le più alte Autorità della Segreteria di Stato".
OP/PRIMO MINISTRO/VIÊTNAM                           VIS 20070125 (280)


PAROLA DI DIO RICHIEDE SPECIALE VENERAZIONE E OBBEDIENZA


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i Membri del Consiglio Ordinario del Sinodo dei Vescovi impegnati nella preparazione della XII Assemblea Generale Ordinaria, in programma nell'ottobre 2008, sul tema: "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".

  Il Papa ha sottolineato l'importanza di tale argomento "poiché" - ha detto - "l'azione spirituale, che esprime e alimenta la vita e la missione della Chiesa, si fonda necessariamente sulla Parola di Dio. Questa, inoltre, essendo destinata a tutti i discepoli del Signore - come ci ha ricordato la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - richiede speciale venerazione e obbedienza, affinché sia accolta anche quale urgente richiamo alla piena comunione tra i credenti in Cristo".

  Ricordando che i Membri del Consiglio Ordinario del Sinodo dei Vescovi si apprestano a completare la stesura finale dei "Lineamenta" (prima bozza del tema del Sinodo), il Santo Padre si è detto certo che essi "serviranno come strumento prezioso affinché tutta la Chiesa possa approfondire la tematica della prossima Assemblea sinodale".

  "Formulo di cuore l'auspicio" - ha concluso il Pontefice - "che ciò aiuti a riscoprire l'importanza della Parola di Dio nella vita di ogni cristiano, di ogni comunità ecclesiale ed anche civile".
AC/SINODO:PAROLA DI DIO/...                           VIS 20070125 (230)


mercoledì 24 gennaio 2007

BAMBINI E MEZZI COMUNICAZIONE: SFIDA PER L'EDUCAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2007 (VIS). È stato pubblicato oggi, memoria liturgica di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti, il Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà il 20 maggio 2007, sul tema: "I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l'educazione".

  Di seguito riportiamo estratti del Messaggio annuale, pubblicato in lingua italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e portoghese.

  Il tema della 41° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, "ci invita a riflettere su due aspetti che sono di particolare rilevanza. Uno è la formazione dei bambini. L'altro, forse meno ovvio ma non meno importante, è la formazione dei media".

  "Le complesse sfide che l'educazione contemporanea deve affrontare sono spesso collegate alla diffusa influenza dei media nel nostro mondo. (...) In verità, vi è chi afferma che l'influenza formativa dei media è in competizione con quella della scuola, della Chiesa e, forse, addirittura con quella della famiglia. Per molte persone, la realtà corrisponde a ciò che i media definiscono come tale".

  "Il rapporto tra bambini, media ed educazione può essere considerato da due prospettive: la formazione dei bambini da parte dei media e la formazione dei bambini per rispondere in modo appropriato ai media. (...) Dentro questo contesto, l'adeguata formazione ad un uso corretto dei media è essenziale per lo sviluppo culturale, morale e spirituale dei bambini".

  "Educare i bambini ad essere selettivi nell'uso dei media è responsabilità dei genitori, della Chiesa e della scuola. Il ruolo dei genitori è di primaria importanza. Essi hanno il diritto e il dovere di garantire un uso prudente dei media, formando la coscienza dei loro bambini affinché siano in grado di esprimere giudizi validi e obiettivi che li guideranno nello scegliere o rifiutare i programmi proposti. Nel fare questo, i genitori dovrebbero essere incoraggiati e sostenuti dalla scuola e dalla parrocchia, nella certezza che questo difficile, sebbene gratificante, aspetto dell'essere genitori è sostenuto dall'intera comunità".

  "L'educazione ai media dovrebbe essere positiva. Ponendo i bambini di fronte a quello che è esteticamente e moralmente eccellente, essi vengono aiutati a sviluppare la propria opinione, la prudenza e la capacità di discernimento. È qui importante riconoscere il valore fondamentale dell'esempio dei genitori e i vantaggi nell'introdurre i giovani ai classici della letteratura infantile, alle belle arti e alla musica nobile. Mentre la letteratura popolare avrà sempre il proprio posto nella cultura, la tentazione di far sensazione non dovrebbe essere passivamente accettata nei luoghi di insegnamento".

  "Come l'educazione in generale, quella ai media richiede formazione nell'esercizio della libertà. Si tratta di una responsabilità impegnativa. Troppo spesso la libertà è presentata come un'instancabile ricerca del piacere o di nuove esperienze. Questa è una condanna, non una liberazione! La vera libertà non condannerebbe mai un individuo - soprattutto un bambino - all'insaziabile ricerca della novità. Alla luce della verità, l'autentica libertà viene sperimentata come una risposta definitiva al 'sì' di Dio all'umanità, chiamandoci a scegliere, non indiscriminatamente ma deliberatamente, tutto quello che è buono, vero e bello. I genitori sono i guardiani di questa libertà e, dando gradualmente una maggiore libertà ai loro bambini, li introducono alla profonda gioia della vita".

  "Questo desiderio profondamente sentito di genitori ed insegnanti di educare i bambini nella via della bellezza, della verità e della bontà può essere sostenuto dall'industria dei media solo nella misura in cui promuove la dignità fondamentale dell'essere umano, il vero valore del matrimonio e della vita familiare, le conquiste positive ed i traguardi dell'umanità. Da qui, la necessità che i media siano impegnati nell'effettiva formazione e nel rispetto dell'etica viene visto con particolare interesse ed urgenza non solo dai genitori, ma anche da coloro che hanno un senso di responsabilità civica".

 "Mentre si afferma che molti operatori dei media vogliono fare quello che è giusto, occorre riconoscere che quanti lavorano in questo settore si confrontano con 'pressioni psicologiche e dilemmi etici speciali' che a volte vedono la competitività commerciale costringere i comunicatori ad abbassare gli standard".

   "Ogni tendenza a produrre programmi - compresi film d'animazione e video games - che in nome del divertimento esaltano la violenza, riflettono comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana, è perversione, ancor di più quando questi programmi sono rivolti a bambini e adolescenti. Come spiegare questo 'divertimento' agli innumerevoli giovani innocenti che sono nella realtà vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'abuso?".

  "Faccio nuovamente appello ai responsabili dell'industria dei media, affinché formino ed incoraggino i produttori a salvaguardare il bene comune, a sostenere la verità, a proteggere la dignità umana individuale e a promuovere il rispetto per le necessità della famiglia".

  "La Chiesa stessa, alla luce del messaggio della salvezza che le è stato affidato, è anche maestra di umanità e vede con favore l'opportunità di offrire assistenza ai genitori, agli educatori, ai comunicatori ed ai giovani. Le parrocchie ed i programmi delle scuole oggi dovrebbero essere all'avanguardia per quanto riguarda l'educazione ai media".
MESS/GIORNATA MONDIALE COMUNICAZIONI/...             VIS 20070124 (950)


PAPA RIPERCORRE TAPPE ECUMENICHE 2007


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha nuovamente dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del Mercoledì, tenutasi questa mattina nell'Aula Paolo VI, alla Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani che si conclude domani con la celebrazione dei Vespri nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura.

  "La cura di ristabilire l'unione - afferma il Concilio Vaticano II -  riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i pastori" - ha detto il Papa -  "Pregando, e pregando insieme, i cristiani diventano più consapevoli del loro stato di fratelli, anche se ancora divisi".

  "Ripercorrendo il cammino degli ultimi quarant'anni, sorprende come il Signore ci abbia risvegliato dal torpore dell'autosufficienza e dell'indifferenza; come ci renda sempre più capaci di 'ascoltarci' e non soltanto di 'sentirci'".

  L'ecumenismo, ha proseguito il Santo Padre "è un processo lento, è una strada lenta e in salita, come ogni strada di pentimento. Un cammino però che, dopo le iniziali difficoltà e proprio in esse, presenta anche ampi spazi di gioia, soste rinfrescanti, e permette di tanto in tanto di respirare a pieni polmoni l'aria purissima della piena comunione".
 
  "L'esperienza di questi ultimi decenni" - ha proseguito il Pontefice - "dimostra che la ricerca dell'unità tra i cristiani si compie a svariati livelli e in innumerevoli circostanze: nelle parrocchie, negli ospedali, nei contatti tra la gente, nella collaborazione tra le comunità locali in ogni parte del mondo, e specialmente nelle regioni dove compiere un gesto di buona volontà nei confronti del fratello richiede un grande sforzo ed anche una purificazione della memoria".

  "In questo contesto di speranza" - ha precisato Papa Benedetto XVI - "si collocano anche gli incontri e gli eventi che segnano costantemente il mio ministero, il ministero del Vescovo di Roma, Pastore della Chiesa universale". Successivamente il Papa ha ripercorso gli eventi più significativi del 2006 come "la visita ufficiale dell'Alleanza Mondiale delle Chiese Riformate (...), delle Delegazioni dell'Alleanza Battista Mondiale e dell''Evangelical Lutheran Church'".

  Il Santo Padre si è soffermato anche sugli incontri con "i gerarchi della Chiesa Ortodossa di Georgia" e sul "Vertice dei Capi Religiosi, tenutosi a Mosca nel luglio 2006, durante il quale il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, "ha sollecitato, con uno speciale messaggio, l'adesione della Santa Sede".

  Dopo aver ricordato la visita in Vaticano dell'Arcivescovo di Canterbury e Primate della Comunione Anglicana, Benedetto XVI ha rievocato l'"indimenticabile" Viaggio in Turchia e l'incontro con Sua Santità Bartolomeo I ad Istanbul, ed ha detto: "colgo l'occasione per salutare ancora una volta Sua Santità Bartolomeo I (...); lo assicuro della mia preghiera e del mio impegno ad agire affinché si traggano le conseguenze di quell'abbraccio di pace che ci siamo dati durante la Divina Liturgia nella chiesa di San Giorgio al Fanar".

 "Questi momenti" - ha concluso il Pontefice - "pongono in luce l'impegno - spesso silenzioso, ma forte - che ci accomuna nel ricercare l'unità. Essi ci incoraggiano a fare ogni sforzo per proseguire in questa salita lenta ma importante".
AG/UNITA' CRISTIANI/...                                   VIS 20070124 (450)


martedì 23 gennaio 2007

ECUMENISMO SPIRITUALE: MISSIONE DI TUTTI


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, ha tenuto una conversazione sulla situazione attuale dell'ecumenismo nel contesto della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani (18-25 gennaio).

  Alla conversazione, tenutasi nella Sala Stampa della Santa Sede, sono intervenuti anche il Vescovo Brian Farrell, Segretario, ed il Monsignor Eleuterio F. Fortino, Sotto-Segretario, del medesimo Pontificio Consiglio.

  Il Cardinale Kasper ha ricordato che l'anno appena conclusosi è stato particolarmente proficuo dal punto di vista ecumenico con il Viaggio del Santo Padre in Turchia dove si è proceduto alla firma di una Dichiarazione Comune con sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, e la ripresa dei lavori della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme.

  Attualmente uno degli temi principali di dibattito è il primato petrino con tutte le questioni di ordine teologico, canonico ed emotivo che ne scaturiscono. "È necessario continuare a pregare" - ha sottolineato il Cardinale - "ed avere pazienza. Per ora sono state analizzate e discusse le risposte fatte pervenire da diverse chiese".

  Riguardo ad un possibile ed auspicato incontro fra il Santo Padre Benedetto XVI e Sua Santità Alessio II, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, "per il momento non vi è nulla di concreto", ha affermato il Cardinale Kasper precisando, però, che i rapporti con la Chiesa ortodossa russa sono migliorati e che esiste una stretta collaborazione anche con alcuni dicasteri della Curia Romana e diverse Diocesi.

  Il Cardinale Kasper ha smentito che la Santa Sede abbia abbandonato i rapporti con le comunità protestanti, affermando che sono: "solo insinuazioni senza fondamento". Nel corso dell'anno passato infatti, diverse Delegazioni ecumeniche sono state ricevute dal Santo Padre ed hanno partecipato alle Udienze Generali del Mercoledì.

  Per quanto attiene ai prossimi avvenimenti ecumenici, il Porporato ha segnalato la celebrazione dell'Assemblea Ecumenica Europea in programma a Sibiu (Romania), in settembre, l'Assemblea Plenaria della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo teologico fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme che avrà luogo a Ravenna (Italia), nel 2007 ed alla quale potrebbe assistere il Santo Padre. Infine il Secondo Congresso Ecumenico dei Movimenti e Comunità Insieme per l'Europa, previsto a Stuttgart (Germania).

  Al termine della Conferenza Stampa, il Cardinale Kasper ha presentato il volume intitolato "L'Ecumenismo spirituale. Linee guida per la sua attuazione", appena pubblicato in italiano, inglese e francese e che prossimamente uscirà anche in lingua tedesca. Il volume offre suggerimenti pratici, pastorali, per rafforzare l'ecumenismo spirituale "che è" - si legge all'inizio del testo - "l'anima di tutto il movimento ecumenico". Il volume si rivolge a quanti sono impegnati nel lavoro ecumenico nelle diverse Diocesi e parrocchie, anche se tutti i membri della Chiesa sono chiamati a dare il proprio contributo, soprattutto con la preghiera.
OP/ECUMENISMO/KASPER                                   VIS 20070123 (470)


TELEGRAMMA PER LA MORTE DELL'ABBÉ PIERRE


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma che il Santo Padre ha fatto pervenire, tramite il Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, al Cardinale Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux (Francia) e Presidente della Conferenza Episcopale Francese, per la morte, avvenuta ieri, all'età di 94 anni, dell'Abbé Pierre, Fondatore della Comunità di Emmaus.

  "Informato della morte dell'Abbé Pierre, il Santo Padre rende grazie per la sua opera a favore dei diseredati, con la quale ha offerto una testimonianza di carità che ci viene da Cristo. Affidando il defunto alla misericordia divina, il Papa chiede al Signore di accogliere nella pace del Suo Regno questo sacerdote che tutta la vita ha lottato contro la povertà. In segno di consolazione e di speranza, Sua Santità invia di cuore, a voi, ai familiari del defunto, ai membri delle Comunità di Emmaus e a tutte le persone riunite per la cerimonia di addio, la Benedizione Apostolica.
TGR/MORTE ABBÉ PIERRE/RICARD                       VIS 20070123 (160)


FIRMA PROTOCOLLO INSEGNAMENTO TEOLOGIA IN BAVIERA


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2007 (VIS).  Venerdì 19 gennaio scorso, nel "Palazzo Principe Carlo" di Monaco di Baviera (Repubblica Federale di Germania) è stato firmato un Protocollo Addizionale al Concordato con la Baviera del 29 marzo 1924, che regola alcune questioni riguardanti l'insegnamento della teologia sia nelle Facoltà di Teologia Cattolica delle Università statali sia in altri Centri di istruzione della Baviera.

  Per la Santa Sede ha firmato, come Plenipotenziario, l'Arcivescovo Erwin Josef Ender, Nunzio Apostolico in Germania e per lo Stato Libero di Baviera, il Ministro Presidente, Dottor Edmund Stoiber.

  Un Comunicato rende noto che il presente Protocollo Addizionale al Concordato con la Baviera, in particolare "stabilisce nuove norme per le Facoltà di Teologia Cattolica delle Università di Bamberga e di Passavia, che rimarranno quiescenti per quindici anni a partire dall'entrata in vigore del presente accordo: durante tale periodo, entrambe le istituzioni continueranno ad esistere come Istituti di Teologia Cattolica".
.../ACCORDO INSEGNAMENTO TEOLOGIA/BAVIERA         VIS 20070123 (160)


lunedì 22 gennaio 2007

LETTERE CREDENZIALI AMBASCIATORE ROMANIA SANTA SEDE

CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Marius Gabriel Lazurca, nuovo Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

All'inizio del suo discorso il Papa ha affermato che la Santa Sede ha accolto con soddisfazione l'ammissione della Romania nell'Unione Europea ed ha posto in rilievo la "antica tradizione cristiana" della Nazione, esprimendo l'auspicio che essa possa apportare il suo "contributo originale all'edificio europeo, affinché questo non sia unicamente una potenza economica e un grande mercato di beni di consumo, ma trovi un nuovo slancio politico, culturale e spirituale, in grado di costruire un futuro promettente per le nuove generazioni".

"Da anni" - ha proseguito Papa Benedetto XVI - "il suo Paese è impegnato in una profonda opera di rinnovamento della società, con l'obiettivo di curare le ferite del passato e permettere a tutti di godere delle libertà fondamentali e di beneficiare del progresso economico e sociale. (...) È ugualmente importante" - ha ribadito il Pontefice - "garantire a tutti un giusto accesso ad una giustizia indipendente e trasparente, in grado di lottare efficacemente contro coloro che non rispettano il bene comune e che stravolgono le leggi per il proprio profitto. In tale prospettiva, auspico una rinnovata attenzione alle famiglie più povere, affinché possano educare i propri figli nella dignità".

Il Papa si è rallegrato per "i progressi compiuti dal governo nella delicata gestione della restituzione dei beni confiscati alle comunità religiose" ed ha auspicato anche che "le norme che regolano la libertà religiosa, che è una libertà fondamentale, siano pienamente rispettate, in particolare per quanto concerne la Chiesa greco-cattolica".

Assicurando la disponibilità della Chiesa cattolica a studiare con le Autorità competenti il modo di superare le eventuali difficoltà che potessero emergere nei rapporti reciproci, Benedetto XVI ha espresso la sua "preoccupazione" riguardante il progetto di costruire accanto alla Cattedrale di San Giuseppe a Bucarest un imponente edificio di 19 piani ed ha ricordato che l'Arcivescovo di Bucarest ha ripetutamente presentato diverse istanze alle competenti Autorità dello Stato "al fine di preservare il patrimonio storico ed i valori di fede che essa rappresenta, non solo per la comunità cattolica, ma per tutta la popolazione rumena".

Il Santo Padre ha pregato l'Ambasciatore di trasmettere i suoi saluti a Sua Beatitudine Teoctist, Patriarca Ortodosso di Romania ed ha formulato voti affinché "i fedeli cattolici ed ortodossi continuino ad intrattenere rapporti fraterni nella vita quotidiana e, promuovano, a tutti i livelli, occasioni di dialogo. Auspico in particolare che l'Incontro ecumenico europeo, che deve aver luogo a Sibiu nel settembre prossimo, costituisca una tappa importante su questo cammino intrapreso insieme verso l'unità".

Rivolgendo infine un particolare saluto alla comunità cattolica di Romania, il Papa ha detto: "So che i fedeli cattolici prendono parte attiva alla vita del paese, in particolare sul piano spirituale e sociale e li incoraggio vivamente a testimoniare con coraggio il ruolo insostituibile della famiglia nella società".
CD/LETTERE CREDENZIALI/ROMANIA:LAZURCA VIS 20070122 (490)

GRANDI SFIDE PER LA CHIESA IN AMERICA LATINA

CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i 50 Partecipanti alla Plenaria della Pontificia Commissione per l'America Latina, presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, che ha avuto per tema: "La famiglia e l'educazione cristiana in America Latina".

"La Chiesa in America Latina" - ha detto il Santo Padre - "affronta enormi sfide: il mutamento culturale derivante da una comunicazione sociale che influisce sulle opinioni e le abitudini di milioni di persone; i flussi migratori che tante ripercussioni hanno sulla vita familiare e nella pratica religiosa nel nuovo ambiente; il riemergere di interrogativi su come i popoli debbano preservare la propria memoria storica e il proprio futuro democratico; la globalizzazione, il secolarismo, la povertà crescente e i problemi ecologici, soprattutto nelle grande città, la violenza e il narcotraffico".

Alla luce di tutto ciò il continente latinoamericano ha urgente necessità di "una nuova Evangelizzazione che ci stimoli ad approfondire i valori della nostra fede, perché siano per noi linfa e configurino la identità di quegli amati popoli che un giorno ricevettero la luce del Vangelo".

"Gli uomini e le donne dell'America Latina hanno una grande sete di Dio" - ha affermato il Pontefice spiegando che: "Quando nella vita delle comunità emerge un sentimento di orfanità rispetto a Dio Padre, è indispensabile l'opera dei Vescovi, dei sacerdoti e degli altri operatori pastorali, che diano testimonianza, come Cristo, che il Padre è sempre Amore provvidente rivelatosi nel suo Figlio".

"Quando la fede non si nutre di preghiera e di meditazione della Parola di Dio; quando la vita sacramentale langue, allora prosperano le sette e i nuovi gruppi pseudoreligiosi, che provocano l'allontanamento dalla Chiesa di numerosi cattolici. Nella mancanza di risposte alle proprie aspirazioni più profonde, che potrebbero trovare la loro realizzazione in una vita di fede condivisa, hanno origine situazioni di vuoto spirituale. (...) È importante perciò il senso di appartenenza ecclesiale, dove il cristiano cresce e matura nella comunione con i propri fratelli, figli di uno stesso Dio e Padre".

"Per il futuro della Chiesa in America Latina e nel Caribe è importante che i cristiani approfondiscano ed assumano lo stile di vita proprio dei discepoli di Gesù (...). Il vero discepolo cresce e matura nella famiglia, nella comunità parrocchiale e diocesana; si converte in missionario quando annuncia la persona di Cristo e il suo Vangelo in tutti gli ambienti (...). In particolare, i frequenti fenomeni di sfruttamento ed ingiustizia, di corruzione e violenza, interpellano i cristiani con urgenza affinché vivano con coerenza la propria fede e si sforzino di ricevere una solida formazione dottrinale e spirituale, contribuendo all'edificazione di una società più giusta, più umana e cristiana".

Il Papa ha ricordato in proposito che la famiglia cristiana è "un luogo privilegiato per vivere e trasmettere la fede e le virtù. A casa si custodisce il patrimonio della fede; a casa i figli ricevono il dono della vita, si sentono amati così come sono e apprendono i valori che li aiuteranno a vivere come figli di Dio".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso invocando l'intercessione della Vergine Maria affinché le comunità ecclesiali dell'America Latina e del Caribe ed i partecipanti alla V Conferenza dell'Episcopato Latinoamericano "individuino le strade più percorribili perché quei popoli abbiano la vita in Cristo e costruiscano nel cosiddetto 'Continente della speranza', un futuro degno per ogni uomo e per ogni donna".
AC/PLENARIA CAL/RE VIS 20070122 (530)

IL PAPA INDIRIZZA UNA LETTERA AI CATTOLICI IN CINA

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato reso pubblico dalla Sala Stampa della Santa Sede, al termine della riunione che ha avuto luogo in Vaticano il 19 e 20 gennaio scorso, sulla situazione della Chiesa cattolica nella Cina Continentale:

"Il Papa Benedetto XVI, nel desiderio di approfondire la conoscenza della situazione della Chiesa cattolica nella Cina Continentale, ha convocato un'apposita Riunione, che ha avuto luogo nel Palazzo Apostolico Vaticano nei giorni 19 e 20 gennaio 2007".

"Ai lavori, presieduti da Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, hanno preso parte alcuni rappresentanti dell'Episcopato cinese (Hong Kong, Macao e Taiwan) e coloro che, per la Santa Sede, seguono più da vicino la questione cinese. L'ampio ed articolato dibattito è stato animato da franchezza e da fraterna cordialità".

"Alla luce della travagliata storia della Chiesa in Cina e dei principali avvenimenti degli ultimi anni, sono stati presi in esame i problemi ecclesiali più gravi e urgenti, che attendono adeguate soluzioni in relazione ai principi fondamentali della costituzione divina della Chiesa e della libertà religiosa. Si è preso atto, con profonda riconoscenza, della luminosa testimonianza, offerta da Vescovi, sacerdoti e fedeli, i quali, senza cedere a compromessi, hanno mantenuto la propria fedeltà alla Sede di Pietro, a volte anche a prezzo di gravi sofferenze. Con particolare gioia si è, altresì, constatato che oggi la quasi totalità dei Vescovi e dei sacerdoti è in comunione con il Sommo Pontefice".

"Sorprendente, inoltre, è stata la crescita numerica della comunità ecclesiale che, anche in Cina, è chiamata ad essere testimone di Cristo, a guardare in avanti con speranza e a misurarsi, nell'annuncio del Vangelo, con le nuove sfide che la società sta affrontando".

"Nella molteplicità dei contributi dei partecipanti è emersa la volontà di proseguire il cammino di un dialogo rispettoso e costruttivo con le Autorità governative, per superare le incomprensioni del passato. Si è, inoltre, auspicato di pervenire a una normalizzazione dei rapporti ai vari livelli, al fine di consentire la pacifica e fruttuosa vita della fede nella Chiesa e di lavorare insieme per il bene del Popolo cinese e per la pace nel mondo".

"Il Santo Padre, che è stato ampiamente ragguagliato in merito alle proposte maturate nel corso della Riunione, ha benevolmente deciso di indirizzare una Sua Lettera ai cattolici in Cina".
OP/CHIESA CATTOLICA CINA/... VIS 20070122 (400)

L'ECUMENISMO È UN'ESPERIENZA DIALOGICA PROFONDA

CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2007 (VIS). Poco prima di mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"L'odierna domenica" - ha ricordato il Papa - "cade durante la 'Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani', che, (...), si celebra ogni anno, (...), tra il 18 ed il 25 gennaio. Per il 2007 il tema è un'espressione tratta dal Vangelo di Marco, e riferisce la meraviglia della gente per la guarigione del sordomuto operata da Gesù: 'Fa udire i sordi e fa parlare i muti' (Mc 7,37)".

Il progetto iniziale per la 'Settimana'" - ha spiegato il Pontefice - "adattato poi dal Comitato Misto internazionale, è stato preparato dai fedeli di Umlazi, in Sud Africa, città molto povera, dove l'aids ha assunto proporzioni di pandemia e dove ben poche sono le speranze umane. Ma Cristo risorto è speranza per tutti. Lo è specialmente per i cristiani. Eredi di divisioni avvenute in epoche passate, essi hanno voluto in questa circostanza lanciare un appello: Cristo può tutto, egli 'fa udire i sordi e fa parlare i muti' (Mc 7,37), è capace cioè di infondere nei cristiani il desiderio ardente di ascoltare l'altro, di comunicare con l'altro e di parlare insieme a lui il linguaggio dell'amore reciproco".

"L'ecumenismo è un'esperienza dialogica profonda, un 'ascoltarsi' e 'parlarsi'" - ha sottolineato il Pontefice - "un conoscersi meglio; è un compito che tutti possono svolgere, specialmente per quanto riguarda 'l'ecumenismo spirituale', basato sulla preghiera e la condivisione per ora possibile tra i cristiani".

Il Papa ha auspicato che: "l'anelito per l'unità, tradotto in preghiera e fraterna collaborazione per alleviare le sofferenze dell'uomo, possa diffondersi sempre più" ed ha espresso la sua riconoscenza "a quanti, in ogni parte del mondo, con convinzione e costanza pregano e operano per l'unità".

Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI ha ricordato che la Diocesi di Roma celebra oggi la "Giornata della scuola cattolica", e rivolgendo i suoi saluti ai dirigenti, docenti, genitori e alunni, ha detto: "Cari amici, come dice efficacemente il tema della Giornata, gli istituti scolastici cattolici si pongono al servizio della crescita integrale della persona: 'cuore, intelligenza e libertà'. Vi rinnovo l'espressione del mio apprezzamento per il lavoro che svolgete, cercando sempre di coniugare la qualità dell'istruzione con l'impegno educativo. Per questo vi incoraggio e vi sostengo con la mia preghiera".
ANG/UNITÀ:SCUOLE CATTOLICHE/... VIS 20070122 (420)

MILLENARI RAPPORTI MUTUA STIMA SANTA SEDE E MONTENEGRO

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in Vaticano il Signor Antun Sbutega, primo Ambasciatore della Repubblica del Montenegro presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

Benedetto XVI, per il tramite dell'Ambasciatore, ha espresso vivo compiacimento al Presidente della Repubblica del Montenegro, alle altre Autorità dello Stato "e all'intera società civile montenegrina che, nella sua pluralità etnica, ha voluto instaurare un dialogo diretto e cordiale con la Santa Sede" ed ha ricordato che: "Lungo le alterne vicende dei secoli, i popoli attivi nell'attuale Crna Gora hanno conservato sempre un dinamico e cordiale rapporto con le altre genti vicine, tanto da offrire interessanti apporti alla vita di Nazioni europee".

Ricordando il Principe Nicola del Montenegro che nel 1886 stipulò un convenzione con la quale si provvedeva ai bisogni spirituali dei cittadini cattolici, il Papa ha affermato: "Riflettendo, dunque sui secoli trascorsi, quando il messaggio evangelico della salvezza ha raggiunto le terre del Montenegro, abbracciando la tradizione orientale e insieme quella occidentale, la Sua Patria, (...), si è caratterizzata sempre come luogo privilegiato di quell'incontro ecumenico che è da tutti auspicato. Anche l'incontro tra cristiani e musulmani ha trovato in Montenegro realizzazioni convincenti".

"Occorre proseguire su questa strada, sulla quale la Chiesa si augura che tutti convergano nell'impegno di unire gli sforzi a servizio della nativa nobiltà dell'essere umano" - ha proseguito il Pontefice - "La Chiesa infatti vede in questo una parte significativa della sua missione a servizio dell'uomo nella sua interezza di pensiero, di azione, di progettazione, nel rispetto delle tradizioni che identificano una terra come tale".

Esprimendo il suo convincimento che il Montenegro, nell'ambito europeo, "non mancherà di dare il proprio attivo apporto sia nell'ambito civile, quanto in quello politico, sociale, culturale e religioso", il Papa ha affermato che una delle priorità della Nazione "è il rafforzamento dello stato di diritto nei vari ambiti della vita pubblica" per promuovere "la crescita nei cittadini della fiducia sociale, (...), sia come singoli sia come comunità all'interno delle quali hanno scelto di raggrupparsi, e questo si tradurrà in una generale maturazione nella cultura della legalità".

Successivamente, soffermandosi sulla situazione dei cattolici nel Paese, Papa Benedetto XVI ha affermato: "Il pieno riconoscimento della vita e degli scopi della comunità cattolica nel contesto della società montenegrina, attuato oltre un secolo fa, è risultato utile alla sovranità dello Stato e gradito alla missione specifica della Chiesa. In quella specifica circostanza storica, come non notare il rispettoso atteggiamento della Chiesa Ortodossa del tempo, che non si oppose ad una intesa con la Sede Apostolica?. Essa, anzi, vide in questo passo un utile strumento per meglio sovvenire ai bisogni spirituali della popolazione".

Il Papa ha concluso il suo discorso riaffermando la stima della Sede Apostolica "per le nobili stirpi che abitano il Montenegro" ed ha auspicato il proseguimento del "dialogo fraterno con l'Ortodossia, tanto presente e viva nel Paese" di cui "sono testimoni i millenari rapporti di reciproca considerazione".
CD/CREDENZIALI/MONTENEGRO:SBUTEGA VIS 20070122 (500)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Emilia-Romagna), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, con l'Ausiliare Vescovo Ernesto Vecchi.

- Il Vescovo Claudio Stagni, di Faenza-Modigliana.

- L'Arcivescovo Paolo Rabitti, di Ferrara-Comacchio.

- Il Vescovo Tommaso Ghirelli, di Imola.

- Il Cardinale Paul Shan Kuo-hsi, S.I., di Kaohsiung (Taiwan).

- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa e Seguito, per la presentazione del Papiro Bodmer XIV-XV.

Sabato 20 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- I Padri Trappisti dell'Abbazia delle Tre Fontane per la benedizione degli agnelli in occasione della Memoria Liturgica di Sant'Agnese.

- I Presidenti della Quinta Conferenza dell'Episcopato Latino-Americano:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina;
- Il Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile) e Presidente del CELAM.
- Il Cardinale Geraldo Majella Agnelo, Arcivescovo di São Salvador da Bahia (Brasile) e Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/.../... VIS 20070122 (200)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Michael W. Banach, finora Consigliere di Nunziatura presso la Segreteria di Stato, Rappresentante Permanente della Santa Sede presso l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (A.I.E.A.), presso l'Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (O.S.C.E.) e presso la Commissione Preparatoria del Trattato sull'Interdizione Globale degli Esperimenti Nucleari (CTBTO), come pure Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (O.N.U.D.I.) e presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna.

Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R., Arcivescovo Maggiore della Chiesa Siro-Malabarese, ha accettato, con il consenso del Sinodo Permanente ed in conformità al canone 210 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, la rinuncia al governo pastorale dell'Arcieparchia di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (India), presentata dall'Arcivescovo Metropolita Joseph Powathil.

- Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R., Arcivescovo Maggiore della Chiesa Siro-Malabarese, ha trasferito, con il consenso del Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese ed in conformità al canone 85, paragrafo 2, 2°, del Codice dei Canoni della Chiese Orientali, il Vescovo Joseph Perumthottam da Ausiliare dell'Arcieparchia di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (India), ad Arcivescovo Metropolita della medesima Arcieparchia (superficie: 24.595; popolazione: 9.300.000; cattolici: 382.086; sacerdoti: 555; religiosi: 3.101), India. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1948 a Punnathura (India), è stato ordinato sacerdote nel 1974 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 2002.

- Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R., Arcivescovo Maggiore della Chiesa Siro-Malabarese, ha accettato, con il consenso del Sinodo Permanente ed in conformità al canone 210, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, la rinuncia al governo pastorale dell'Arcieparchia di Trichur dei Siro-Malabaresi (India), presentata dall'Arcivescovo Jacob Thoomkuzhy.

- Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R., Arcivescovo Maggiore della Chiesa Siro-Malabarese, ha trasferito, con il consenso del Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese ed in conformità al canone 85, paragrafo 2, 2°, del Codice dei Canoni della Chiese Orientali, il Vescovo Andrews Thazhath da Ausiliare dell'Arcieparchia di Trichur dei Siro-Malabaresi (India), ad Arcivescovo Metropolita della medesima Arcieparchia (superficie: 2.000; popolazione: 2.611.548; cattolici: 460.728; sacerdoti: 394; religiosi: 3.172), India. L'Arcivescovo eletto è nato a Pudukad (India) nel 1951, è stato ordinato sacerdote nel 1977 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 2004.

Sabato 20 gennaio è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Angelus Kujur, S.I., Vescovo di Purnea (superficie: 15.733; popolazione: 8.349.215; cattolici: 24.923; sacerdoti: 44; religiosi: 69), India. Il Vescovo eletto, è nato nel 1946 a Mundaltoli (India), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1968 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. È stato finora Direttore del Centro del "Jeevan Dhara" di Chotparua, Raiganj (India).

- Il Reverendo Paulinus Chukwuemeka Ezeokafor, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Awka (1.551; popolazione: 1.265.779; cattolici: 623.874; sacerdoti: 277; religiosi: 136), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1952 a Nanka (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. È stato finora Rettore del Seminario Minore di San Domenico Savio di Akpu (Nigeria).

- L'Arcivescovo Bruno Forte, di Chieti-Vasto (Italia), Membro del Pontificio Consiglio della Cultura.
NN:RE:NER:NEA:NA/.../... VIS 20070122 (450)

venerdì 19 gennaio 2007

CONVINCENTE TESTIMONIANZA VERITÀ DEL VANGELO

CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto una Delegazione Ecumenica della Finlandia in occasione della Festa di Sant'Enrico, Patrono del Paese.

"Negli ultimi anni" - ha affermato il Papa nel suo discorso - "i rapporti fra i cristiani in Finlandia si sono sviluppati in modo tale da offrire molte speranze per il futuro dell'ecumenismo; i cristiani pregano e lavorano insieme offrendo una pubblica testimonianza comune della parola di Dio".

"Sono proprio queste convincenti testimonianze delle verità del Vangelo, che guidano e salvano, che tutti gli uomini e le donne cercano ed hanno bisogno di sentire. Ciò esige coraggio da parte dei cristiani".

Ponendo in rilievo che con la Dichiarazione comune sulla dottrina della Giustificazione "i luterani e i cattolici hanno colmato una considerevole distanza dal punto di vista teologico", il Papa ha affermato che: "Nonostante resti ancora molto da fare, è incoraggiante constatare che il dialogo fra cattolici e luterani in Finlandia e Svezia stia esaminando l'argomento: 'Giustificazione nella vita della Chiesa'".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso esprimendo l'auspicio che "queste conversazioni contribuiscano efficacemente alla ricerca della piena e visibile unità della Chiesa, mentre contemporaneamente offrano una più chiara risposta alle questioni fondamentali che riguardano la vita e la società".
AC/.../DELEGAZIONE ECUMENICA FINLANDIA VIS 20070119 (220)

CATTOLICI IMPEGNATI BENE COMUNE TURCHIA

CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2007 (VIS). Nel ricevere questa mattina in Vaticano il Signor Muammer Dogan Akdur, nuovo Ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali, il Santo Padre Benedetto XVI ha espresso ancora una volta la sua riconoscenza per l'accoglienza riservatagli dalle Autorità e dalla popolazione turca in occasione della sua Visita Apostolica del dicembre scorso.

Benedetto XVI ha affermato che la sua memorabile visita, sulle orme dei Predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II, gli ha consentito di "verificare i buoni rapporti" esistenti fra la Turchia e la Santa Sede. "In occasione dei diversi incontri con le Autorità politiche" - ha ricordato il Pontefice - "ho voluto riaffermare il radicamento della Chiesa cattolica nella società turca, grazie alla prestigiosa eredità delle prime comunità cristiane dell'Asia Minore e all'insostituibile contributo alla vita della Chiesa universale dei primi concili ecumenici, ma anche grazie all'esistenza delle comunità cristiane di oggi, certo minoritarie, ma attaccate al loro paese e al bene comune di tutta la società, che desiderano offrire il loro contributo all'edificazione della Nazione".

"Godendo della libertà religiosa garantita a tutti i credenti dalla Costituzione turca, la Chiesa cattolica desidera poter beneficiare di uno statuto giuridico riconosciuto e vedere la realizzazione di un'istanza di dialogo ufficiale fra la Conferenza Episcopale e le Autorità dello stato, al fine di regolare i diversi problemi che possono emergere e proseguire i buoni rapporti fra le due parti. Non dubito che il vostro governo farà tutto il possibile per continuare ad avanzare in questa direzione".

Successivamente il Santo Padre ha sottolineato di aver, nel corso del suo "memorabile" Viaggio in Turchia, "manifestato a più riprese il rispetto della Chiesa cattolica per l'Islam e la stima del Papa e dei fedeli per i credenti musulmani".

"Nel mondo attuale dove le tensioni sembrano esacerbarsi, la convinzione della Santa Sede" - ha aggiunto il Pontefice - "è che i credenti delle diverse religioni debbano adoperarsi insieme a favore della pace, cominciando dalla denuncia della violenza, troppo spesso utilizzata in passato con il pretesto di motivi religiosi, e apprendendo a conoscersi e a rispettarsi meglio per edificare una società più fraterna. Le religioni possono anche unire i loro sforzi per promuovere il rispetto dell'essere umano, creato ad immagine dell'Onnipotente, e per far conoscere i valori fondamentali che regolano la vita degli individui e della società".

"La Santa Sede riconosce il ruolo specifico della Turchia e la sua situazione geografica e storica di ponte fra il continente asiatico ed il continente europeo e di crocevia fra le culture e le religioni" - ha detto ancora Benedetto XVI esprimendo inoltre l'apprezzamento della Santa Sede per l'impegno del Paese "nell'ambito della comunità internazionale, a favore della pace, specialmente la sua azione per la ripresa dei negoziati in Medio Oriente e l'aiuto offerto al Libano per la ricostruzione del paese devastato dalla guerra e per favorire un dialogo costruttivo fra tutte le parti costitutive della società libanese".

Il Papa ha ricordato la grande attenzione con la quale la Santa Sede "segue le discussioni e gli sforzi intrapresi dalle Nazioni per regolare fra di loro, alle volte con il contributo di paesi terzi e di Autorità regionali o internazionali, le situazioni di conflitto ereditate dal passato, e le azioni intraprese per riavvicinare i paesi fra loro in associazioni e unioni politiche, culturali ed economiche. La globalizzazione degli scambi, già evidente a livello economico e finanziario, deve chiaramente accompagnarsi ad impegni politici comuni, a livello mondiale, per garantire uno sviluppo duraturo ed organizzato che non escluda nessuno ed assicuri un futuro equilibrato agli individui, alle famiglie e ai popoli".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso pregando l'Ambasciatore di trasmettere i suoi saluti alle comunità cattoliche della Turchia, al Patriarca Ecumenico Bartolomeo I ed ai fedeli della Chiesa Ortodossa "alla quale ci uniscono tanti legami di fraternità".
CD/LETTERE CREDENZIALI/TURCHIA:AKDUR VIS 20070119 (670)

550° ANNIVERSARIO FONDAZIONE ALMO COLLEGIO CAPRANICA

CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2007 (VIS). Come tutti gli anni, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i superiori e gli alunni dell'Almo Collegio Capranica di Roma, dove si formano i candidati al sacerdozio della Diocesi di Roma e di altre Diocesi di Italia e del mondo, in occasione dell'imminente Festa della Patrona dell'Almo Collegio, Sant'Agnese.

Il Papa ha ricordato anche che quest'anno ricorre il 550° anno di fondazione del Collegio ad opera del Cardinale Domenico Capranica, che lo volle "esclusivamente destinato alla formazione dei futuri sacerdoti, con attenzione preferenziale per i candidati meno abbienti".

La motivazione di fondo di questa "provvida iniziativa", ha continuato il Pontefice, consiste "nella convinzione che la qualità del clero dipende dalla serietà della sua formazione", ed ha precisato che "il Cardinale impose agli studenti di teologia l'accostamento ai migliori autori, specialmente a Tommaso d'Aquino; a quelli di diritto la dottrina del Papa Innocenzo III, e per tutti l'etica aristotelica".

Benedetto XVI ha ricordato inoltre che l'impostazione degli studi "era inserita in un quadro di formazione integrale, incentrata sulla dimensione spirituale, che aveva come pilastri i Sacramenti dell'Eucaristia - quotidiana - e della Penitenza - almeno mensile - ed era sostenuta dalle pratiche di pietà prescritte o suggerite dalla Chiesa. Grande importanza aveva anche l'educazione caritativa, sia nella vita fraterna ordinaria che nell'assistenza ai malati; come pure quella che oggi chiamiamo 'esperienza pastorale'".

Infine il Santo Padre ha espresso l'auspicio che "l'Almo Collegio Capranica prosegua in questo suo cammino, fedele alla sua lunga tradizione e agli insegnamenti del Concilio Vaticano II" ed ha detto: "A voi cari Alunni, auguro di rinnovare ogni giorno dal profondo del cuore la vostra offerta a Dio e alla santa Chiesa, conformandovi sempre più a Cristo Buon Pastore, che vi ha chiamati a seguirLo e a lavorare nella sua vigna".
AC/.../ALMO COLLEGIO CAPRANICA VIS 20070119 (310)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura.

- Il Padre Beda Paluzzi, O.S.B., Amministratore Apostolico dell'Abbazia di Montevergine (Italia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/.../... VIS 20070119 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Venice (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo John J. Nevins, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Frank J. Dewane, finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.
RE:NER/.../NEVINS:DEWANE VIS 20070119 (50)

giovedì 18 gennaio 2007

RIUNIONE RELATIVA CHIESA CATTOLICA IN CINA

CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2007 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha annunciato che venerdì 19 e sabato 20 gennaio prossimo, avrà luogo in Vaticano, un incontro sulla situazione della Chiesa Cattolica in Cina, presieduto dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato.
OP/INCONTRO CHIESA CINA/BERTONE VIS 20070118 (60)

INFORMAZIONE SITUAZIONE ATTUALE ECUMENISMO

CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2007 (VIS). Alle ore 11:30 di martedì 23 gennaio prossimo, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, terrà una conversazione sulla situazione attuale dell'ecumenismo, in occasione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani. Interverranno anche il Vescovo Brian Farrell, Segretario del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani ed il Monsignor Eleuterio F. Fortino, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.
OP/ECUMENISMO/KASPER VIS 20070118 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Lawrence Gonzi, Primo Ministro di Malta, con Consorte e Seguito.

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Campania), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Orazio Soricelli, di Amalfi-Cava de' Tirreni.

- Il Vescovo Gioacchino Illiano, di Nocera Inferiore-Sarno.

- Il Vescovo Angelo Spinillo, di Teggiano-Policastro.

- Il Vescovo Giuseppe Rocco Favale, di Vallo della Lucania.

- Il Vescovo Carlo Liberati, Prelato di Pompei, Delegato Pontificio per il Santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario.

- Dom Benedetto Maria Salvatore Chianetta, O.S.B., Abate dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni.

Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva Sua Beatitudine il Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
AP:AL/.../... VIS 20070118 (130)

mercoledì 17 gennaio 2007

PERCORRERE SENZA SCORAGGIARSI CAMMINO UNITÀ CRISTIANI

CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2007 (VIS). La Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, che ha inizio domani, è stata il fulcro della catechesi del Santo Padre Benedetto XVI per l'Udienza Generale di oggi tenutasi nell'Aula Paolo VI con la partecipazione di oltre seimila persone.

"L'unità" - ha detto il Pontefice - "è dono di Dio e frutto dell'azione del suo Spirito. Per questo è importante pregare. Più ci avviciniamo a Cristo convertendoci al suo amore, più ci avviciniamo anche gli uni agli altri".

Ricordando che il tema proposto quest'anno alla riflessione per la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani è tratto dal Vangelo di Marco "Fa udire i sordi e fa parlare i muti", il Santo Padre Benedetto XVI ha spiegato che esso: "mettendo in luce due aspetti della missione di ogni comunità cristiana - l'annuncio del Vangelo e la testimonianza della carità - sottolinea anche quanto sia importante tradurre il messaggio di Cristo in concrete iniziative di solidarietà. Ciò favorisce il cammino dell'unità, perchè si può dire che ogni sollievo, pur piccolo, che i cristiani recano insieme alla sofferenza del prossimo, contribuisce a rendere più visibile anche la loro comunione e la loro fedeltà al comando del Signore".

"Il cammino dell'unità resta certamente lungo e non facile" - ha sottolineato il Papa - "occorre tuttavia non scoraggiarsi e continuare a percorrerlo contando in primo luogo sul sicuro sostegno di Colui che, prima di partire per il cielo, ha promesso ai suoi 'ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo'", ed ha aggiunto: "Ho potuto avvertire quanto sia sentito il desiderio dell'unità negli incontri che ho avuto con vari rappresentanti di Chiese e Comunità ecclesiali lungo questi anni, e, in modo molto commovente, nella recente visita al Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, ad Istanbul, in Turchia".

Il Papa ha parimenti ricordato che oggi, in alcuni Paesi, tra cui l'Italia, si celebra la Giornata di riflessione ebraico-cristiana ed ha citato alcuni momenti culminanti del "rapporto di reciproca amicizia" tra la comunità cristiana e quella ebraica che si è sviluppato positivamente dopo il Concilio Vaticano II e dopo la visita del Servo di Dio Giovanni Paolo II alla Sinagoga Maggiore di Roma nell'aprile 1986.

La Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani si concluderà il 25 gennaio prossimo con la Celebrazione dei Vespri presieduti dal Santo Padre nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, alla quale parteciperanno Rappresentanti di altre Chiese e comunità cristiane presenti a Roma.
AG/UNITÀ CRISTIANI/... VIS 20070117 (420)

DOCUMENTO FINALE INCONTRO PASTORALE DELLA STRADA

17
CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2007 (VIS). Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha reso pubblico un Documento finale relativo al II Incontro Internazionale di Pastorale della Strada, tenutosi in Vaticano l'1 e il 2 dicembre 2006.

Il Documento contiene alcune raccomandazioni pastorali dirette agli automobilisti ed ai professionisti del trasporto automobilistico e ferroviario per promuovere "una mobilità sicura, sostenibile, che rispetti la vita, l'uomo, la sua dignità, i suoi diritti e il suo destino".

Si raccomanda inoltre di "intensificare i contatti con i mezzi di comunicazione sociale per invitarli ad una più attenta analisi dei messaggi quotidiani e a diventare alleati in un'opera di educazione, anche di quella stradale".

È necessario anche "creare luoghi e occasioni di incontro con i professionisti della strada, poiché a differenza di chi va in macchina per esigenze personali o familiari, essi sperimentano di più la solitudine e la lontananza della famiglia".

I partecipanti all'Incontro Internazionale raccomandano infine di "svolgere tali incontri negli spazi che gli interessati considerano 'propri', con possibilità di crescere nella fede".
CON-SM/PASTORALE STRADA/... VIS 20070117 (180)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Signor Ivo Sanader, Primo Ministro della Repubblica di Croazia, con la Consorte e Seguito.
AP/.../... VIS 20070117 (40)

martedì 16 gennaio 2007

SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI

CITTA' DEL VATICANO, 16 GEN. 2007 (VIS). Giovedì prossimo avrà inizio la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, che tradizionalmente si celebra dal 18 al 25 gennaio. Il tema prescelto per il 2007 è: "Fa udire i sordi e fa parlare i muti!" (Mc, 7,37).

I testi di quest'anno sono stati preparati dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dalla Commissione "Fede e Costituzione" del Consiglio Ecumenico delle Chiese.

Le Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani 2007 - si legge in un testo del Pontificio Consiglio - propone due temi, due inviti rivolti alle Chiese ed ai cristiani: pregare per l'unità dei cristiani ed insieme perseguirla da una parte e, dall'altra, unire le nostre forze per rispondere alle sofferenze umane. Queste due responsabilità sono strettamente collegate fra loro. L'una e l'altra si collegano alla guarigione del corpo di Cristo, per cui il testo principale prescelto dalla Settimana di Preghiera di quest'anno è una storia di guarigione.

Ogni giorno della settimana sarà trattato un tema distinto:

- 18 gennaio: In principio c'era colui che è "la Parola". "Dio disse..." (Genesi 1).

- 19 gennaio: La parola salvifica di Cristo. "Fa udire i sordi e fa parlare i muti!" (Marco 7,31-37).

- 20 gennaio: Lo Spirito Santo ci dona la Parola "Lo Spirito [...] sarà il mio testimone" (Giovanni 15,26).

- 21 gennaio: Il silenzio dei dimenticati e il pianto dei sofferenti. "Se una parte soffre, tutte le altre soffrono con lei" (1 Corinzi 12,26).

- 22 gennaio: Il giudizio di Dio sul nostro silenzio. "Tutto quel che non avete fatto ad uno di questi piccoli..." (Matteo 25,45).

- 23 gennaio: Messi in grado di dire la verità. "La donna aveva paura e tremava [...] e gli raccontò tutta la verità" (Marco 5,33).

- 24 gennaio: Abbandono "Perché mi hai abbandonato?" (Salmo 22,1).

- 25 gennaio: Resurrezione - glorificazione "Ogni lingua proclami Gesù Cristo è il Signore" (Filippesi, 2,11).

Alle 17:30 di giovedì 25 gennaio, Festa della Conversione di San Paolo Apostolo, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, la celebrazione dei Vespri a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani.
.../SETTIMANA PREGHIERA UNITÀ CRISTIANI/... VIS 20070116 (400)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 16 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre François Jacolin, M.D.P., Vescovo di Mende (superficie: 5.180; popolazione: 74.300; cattolici: 58.400; sacerdoti: 126; religiosi: 193; diaconi permanenti: 5), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1950 a Fontainebleau (Francia), è stato ordinato sacerdote nel 1982 ed ha fatto la Professione perpetua nella Congregazione dei "Missionnaires de La Plaine et de Sainte Thérèse" nel 1987. È stato finora Vicario Episcopale dell'Arcidiocesi di Bourges (Francia) e Parroco della Parrocchia di "La Résurrection" a Châteauroux della medesima Arcidiocesi.

- Il Monsignore Leo Boccardi, Nunzio Apostolico in Sudan, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a San Martino in Pensilis (Campobasso) nel 1953 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. È stato finora Rappresentante Permanente della Santa Sede presso l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (A.I.E.A.), presso l'Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (O.S.C.E.) e presso la Commissione Preparatoria del Trattato sull'Interdizione Globale degli Esperimenti Nucleari (CTBTO), ed Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (O.N.U.D.I.), e presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna.
NER:NN/.../JACOLIN:BOCCARDI VIS 20070116 (200)

lunedì 15 gennaio 2007

CONTRASTARE VIOLENZA CONTRO LA DONNA

CITTA' DEL VATICANO, 13 GEN. 2007 (VIS). In occasione della Riunione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione della donna, in programma il 27 febbraio prossimo a New York, l'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, la "Path to Peace Foundation" ed il Centro Vincenziano per la Chiesa e la Società della St. John's University di New York, hanno organizzato un incontro parallelo sul tema: "La dignità della donna nella società contemporanea: contrastare la violenza nei confronti della donna".

Un Comunicato reso pubblico oggi rende noto che l'incontro analizzerà il problema della violenza nei confronti della donna da un punto di vista sociale, economico e giuridico, nella prospettiva della dignità della persona umana; descriverà le forme più adeguate per contrastare la violenza perpetrata nei confronti della donna ed illustrerà l'approccio etico alla questione della violenza e della sua prevenzione; svilupperà un dibattito per lo scambio di esperienze nei diversi paesi, promuovendo un dialogo fra i conferenzieri e i partecipanti.

Nel corso dell'incontro, la cui moderatrice sarà la Professoressa Marilyn Martone, Ph.D., Professore Associato di Teologia della St. John's University, verranno esaminati i seguenti temi: "Violenza domestica"; "Sfruttamento sessuale delle donne e delle giovani: traffico, prostituzione ed armi di guerra"; "La violenza fondata sul genere: diritti umani internazionali e politiche di riunificazione della famiglia".
DELSS/VIOLENZA CONTRO DONNE/O.N.U. VIS 20070115 (220)

SANTA FAMIGLIA DI NAZARET ICONA FAMIGLIA MIGRANTE

CITTA' DEL VATICANO, 14 GEN. 2007 (VIS). La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, in particolare la famiglia migrante, è stato il tema delle meditazioni del Santo Padre Benedetto XVI che precedono la recita dell'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"Possiamo guardare alla santa Famiglia di Nazaret, icona di tutte le famiglie" - ha detto Benedetto XVI - "perché essa riflette l'immagine di Dio custodita nel cuore di ogni umana famiglia, anche quando è debilitata e talvolta sfigurata dalle prove della vita. Narra l'evangelista Matteo che, poco tempo dopo la nascita di Gesù, San Giuseppe fu costretto a partire per l'Egitto prendendo con sé il bambino e sua Madre, al fine di sfuggire alla persecuzione del re Erode. Nel dramma della Famiglia di Nazaret" - ha spiegato il Pontefice - "intravediamo la dolorosa condizione di tanti migranti, specialmente dei rifugiati, degli esuli, degli sfollati, dei profughi, dei perseguitati. Riconosciamo, in particolare, le difficoltà della famiglia migrante come tale: i disagi, le umiliazioni, le strettezze, le fragilità".

Successivamente il Papa ha ricordato che il fenomeno della mobilità umana "è molto ampio e diversificato" e che, secondo recenti stime delle Nazioni Unite, "i migranti per ragioni economiche sono oggi quasi 200 milioni, circa 9 milioni i rifugiati e circa 2 milioni gli studenti internazionali".

"A questo gran numero di fratelli e sorelle dobbiamo aggiungere gli sfollati interni e gli irregolari, tenendo conto che ad ognuno fa capo, in un modo o nell'altro, una famiglia. È importante, dunque, tutelare i migranti e le loro famiglie mediante l'ausilio di presìdi legislativi, giuridici e amministrativi specifici, ed anche attraverso una rete di servizi, di punti di ascolto e di strutture di assistenza sociale e pastorale".

Il Papa ha auspicato che "si giunga presto ad una gestione bilanciata dei flussi migratori e della mobilità umana in generale, così da portare benefici all'intera famiglia umana, cominciando con misure concrete che favoriscano l'emigrazione regolare e i ricongiungimenti familiari, con particolare attenzione per le donne e i minori".

"Soltanto il rispetto della dignità umana di tutti i migranti" - ha proseguito il Pontefice - "da un lato, e il riconoscimento da parte dei migranti stessi dei valori della società che li ospita, dall'altro, rendono possibile la giusta integrazione delle famiglie nei sistemi sociali, economici e politici dei Paesi d'accoglienza".

"Cari amici, la realtà delle migrazioni" - ha concluso il Pontefice - "non va mai vista soltanto come un problema, ma anche e soprattutto come una grande risorsa per il cammino dell'umanità. E una risorsa è in modo speciale la famiglia migrante, purché essa venga rispettata come tale, non debba subire lacerazioni irreparabili, ma possa rimanere unita o ricongiungersi, e compiere la sua missione di culla della vita e primo ambito di accoglienza e di educazione della persona umana".
ANG/FAMIGLIE MIGRANTI/... VIS 20070115 (480)

LETTERA DEI VESCOVI POLACCHI A TUTTI I FEDELI CHIESA POLONIA

CITTA' DEL VATICANO, 14 GEN. 2007 (VIS). I Cardinali e Vescovi della Polonia che hanno partecipato questa settimana alla sessione plenaria del Consiglio permanente ed i Vescovi diocesani della Conferenza Episcopale, hanno indirizzato una lettera a tutti i fedeli della Chiesa in Polonia, della quale è stata data lettura questa domenica in tutte le parrocchie.

"Negli ultimi giorni" - scrivono i Presuli - "abbiamo vissuto l'avvenimento drammatico, legato alla rinuncia alla carica dell'Arcivescovo Metropolita di Varsavia Stanis?aw Wielgus (...). Con dolore abbiamo seguito le accuse a lui indirizzate nelle settimane scorse, riguardanti il suo coinvolgimento nella collaborazione con i Servizi di Sicurezza e con lo spionaggio della PRL. (...) Siamo grati al Santo Padre Benedetto XVI per il suo aiuto paterno nell'evangelico misurarsi con la difficile situazione di fronte alla quale ci troviamo. Grazie alla sua decisione e al suo atteggiamento siamo meglio preparati a vivere in modo coraggioso e fruttuoso questo tempo insolito".

"Affermiamo con dolore che la mancata presa in considerazione delle norme universalmente accettate di presunta incolpevolezza ha creato intorno all'accusato Arcivescovo un'atmosfera di pressione che non lo ha aiutato a presentare all'opinione pubblica l'adeguata difesa, alla quale aveva diritto".

"Desideriamo" - si legge ancora nella Lettera - "che il Mercoledì delle Ceneri, 21 febbraio prossimo, sia un giorno di preghiera e penitenza per tutti i sacerdoti della Polonia. Che in tutte le chiese delle nostre diocesi si celebrino funzioni di preghiera alla Misericordia di Dio chiedendo perdono per gli errori e le debolezze nel trasmettere il Vangelo nella sua interezza".

"Chiediamo ai governanti e ai parlamentari di assicurare una utilizzazione dei materiali trovati negli archivi provenienti dai tempi della Repubblica Popolare di Polonia in modo da non ledere i diritti della persona umana, da non degradare la dignità dell'uomo e in modo da rendere possibile la verifica di tali materiali da parte di un tribunale indipendente. E non si può dimenticare che questi materiali accusano soprattutto i loro autori".

"Coscienti del richiamo di Cristo: 'Non giudicate affinché non siate giudicati' (Mt 7,1) preghiamo tutti di desistere dal dare giudizi superficiali e affrettati, perché possono essere offensivi. Pensiamo a tutti coloro che lavorano nei mezzi di comunicazione sociale. Che la coscienza cristiana e la sensibilità umana suggeriscano loro che cosa e come presentare all'opinione pubblica tenendo sempre presente la dignità della persona umana, il suo diritto alla difesa, anche dopo la morte".

La Lettera dei Vescovi polacchi si conclude con queste parole: "Crediamo che ciò che ora stiamo sperimentando porterà ad un rinnovamento della Chiesa, ad una maggior trasparenza e maturità dei suoi membri. Crediamo che aiuterà la Chiesa ad essere fedele al Vangelo, a cercare in esso le soluzioni ai nostri problemi e a rigenerarsi da esso per essere lievito di bene e di amore nel mondo".
.../WIELGUS/VESCOVI POLACCHI VIS 20070115 (460)
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