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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 30 marzo 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sette Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Sicilia), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Giuseppe Costanzo, di Siracusa.

    - Il Vescovo Vincenzo Manzella, di Caltagirone.

    - Il Vescovo Francesco Miccichè, di Trapani.

    - Il Vescovo Francesco Sgalambro, di Cefalù.

    - Il Vescovo Ignazio Zambito, di Patti.

    - Il Vescovo Domenico Mogavero, di Mazara del Vallo con l'Amministratore Diocesano Monsignor Mariano Crociata.

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070330 (110)


RISPETTO DELLE RELIGIONI E DIRITTO ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2007 (VIS). Il 22 marzo scorso, l'Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., Nunzio Apostolico ed Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, è intervenuto alla IV Sessione ordinaria del Consiglio dei Diritti dell'Uomo, in merito alla libertà religiosa.

  Nel suo discorso, il cui testo è stato reso pubblico questa mattina, l'Arcivescovo esprime la preoccupazione della Santa Sede, di fronte all'emerge di un "apparente dilemma fra il rispetto dovuto alle religioni ed il diritto alla libertà religiosa, come se fossero aspetti incompatibili che si escludono a vicenda. Al contrario, sono valori complementari che non possono sussistere l'uno senza l'altro".

  "Ogni religione che predica o tollera la violenza, l'intolleranza e l'odio è indegna di questo nome. (...) Rispettare la religione significa rispettare coloro che hanno scelto di seguirla e praticarla liberamente e pacificamente, in privato e in pubblico, individualmente e collettivamente".

  Il Nunzio Apostolico ha ribadito infine che "uno stato autenticamente democratico valuta la libertà religiosa elemento fondamentale del bene comune, degno di rispetto e di salvaguardia, e crea le condizioni che consentono ai cittadini di vivere e di agire liberamente".
DELSS/LIBERTÁ RELIGIOSA/GINEVRA:TOMASI               VIS 20070330 (210)


ESSERE TESTIMONI DI CRISTO NEL MONDO DEL LAVORO


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina, l'Arcivescovo Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ha dato lettura di un Messaggio del Santo Padre, ai partecipanti al IX Forum Internazionale dei giovani, sul tema: "Testimoni di Cristo nel mondo del lavoro", in corso questa settimana a Rocca di Papa.

  "Il processo di globalizzazione in atto nel mondo" - scrive il Pontefice nel Messaggio - "ha recato con sé un'esigenza di mobilità che obbliga numerosi giovani a emigrare e a vivere lontano dal Paese d'origine e dalla propria famiglia. E questo ingenera in tanti un inquietante senso di insicurezza, con indubbie ripercussioni sulla capacità non solo di immaginare e di mettere in atto un progetto per il futuro, ma persino di impegnarsi concretamente nel matrimonio e nella formazione di una famiglia".

  "Un'approfondita analisi della situazione, infatti, conduce a constatare che il lavoro rientra nel progetto di Dio sull'uomo e che esso è partecipazione alla sua opera creatrice e redentrice. E, pertanto, ogni attività umana dovrebbe essere occasione e luogo di crescita degli individui e della società, sviluppo dei 'talenti' personali da valorizzare e porre al servizio ordinato del bene comune, in spirito di giustizia e di solidarietà. Per i credenti, poi, la finalità ultima del lavoro è la costruzione del Regno di Dio".

 "Oggi, più che mai, è necessario e urgente" - sottolinea infine il Pontefice - "proclamare 'il Vangelo del lavoro', vivere da cristiani nel mondo del lavoro e diventare apostoli fra i lavoratori. Ma per compiere questa missione occorre restare uniti a Cristo con la preghiera e un'intensa vita sacramentale, valorizzando a tale scopo in maniera speciale la Domenica, che è Giorno dedicato al Signore".
MESS/GIOVANI:LAVORO/RYLKO                       VIS 20070330 (290)


UCRAINA: CULTURE E RELIGIONI PER IL BENE COMUNE


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano la Signora Tetiana Izhevska, nuovo Ambasciatore di Ucraina presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali ed ha ringraziato la Rappresentante diplomatica per l'invito del Presidente della Repubblica, Signor Victor Iouchtchenko, a recarsi in visita nel Paese.

  "L'Ucraina che ha sempre avuto una vocazione di porta fra l'Oriente e l'Occidente in ragione della sua situazione geografica ai confini orientali del Continente europeo" - ha detto il Papa - "ha intrapreso ed intensificato, nel corso degli anni, una politica di apertura e collaborazione con gli altri paesi del continente. La Santa Sede apprezza tale prospettiva che contribuisce a ridonare all'Europa la sua vera dimensione, garantendo le condizioni di uno scambio proficuo fra paesi dell'Occidente e dell'Oriente, fra i due polmoni culturali che hanno forgiato la storia dell'Europa ed hanno segnato in particolare la sua storia cristiana".

  "Sono certo che la Nazione ucraina" - ha detto ancora il Pontefice - "profondamente imbevuta del Vangelo nella sua vita, nella sua cultura e nelle sue istituzioni, (...) si adopererà per portare alle altre nazioni il dinamismo della sua identità, preservandone le caratteristiche originali. In effetti è importante nel nostro mondo sempre più dominato delle esigenze della globalizzazione, di favorire un dialogo esigente ed approfondito fra le culture come fra le religioni, non per livellarle tutte in un sincretismo che le impoverirebbe, ma per permettere di svilupparsi nel rispetto reciproco e di operare, ognuno secondo i propri carismi, per il bene comune. Questa prospettiva permetterà certamente di ridurre le fonti sempre possibili di tensioni e di confronto fra i gruppi e fra le nazioni, e garantirà anche a tutti, le condizioni di una pace e di uno sviluppo duraturi".

  Il Papa ha successivamente ricordato lo stato positivo "delle relazioni fra le Autorità pubbliche e le Chiese e Comunità ecclesiali che vivono in Ucraina" ed ha detto che: "I credenti godono nel Paese della libertà religiosa, dimensione essenziale della libertà dell'uomo ed espressione fondamentale della sua dignità. Secondo una giusta distinzione delle responsabilità proprie della sfera religiosa e della sfera civile, lo Stato riconosce infatti i diversi culti e le diverse confessioni religiose e assicura loro un diritto uguale davanti alla legge, permettendo così ad ognuno di trovare il suo posto nella società ucraina e di ricoprirvi un ruolo specifico, per il bene della Nazione nel suo complesso".

  Il Santo Padre ha parlato anche della partecipazione della Chiesa Cattolica all'educazione dei giovani ucraini ed ha avuto parole di elogio per "la collaborazione intrapresa e condotta a buon fine nell'ambito del Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose, al fine di elaborare insieme un programma per l'insegnamento dell'etica cristiana nelle scuole pubbliche".

  Infine il Papa ha salutato la comunità cattolica dell'Ucraina, di rito bizantino e di rito latino che, ha detto, "nutre la preoccupazione del dialogo permanente fra le due tradizioni orientale ed occidentale" ed ha ringraziato il Presidente Iouchtchenko per l'attenzione riservata ai Vescovi della Conferenza Episcopale Ucraina dei Latini, dicendosi certo "dell'impegno di tutti i cattolici dell'Ucraina al servizio del bene comune del Paese".

  "So che essi desiderano testimoniare quotidianamente il Vangelo attraverso la solidarietà con i piccoli, la volontà di costruire la pace e il desiderio di consolidare sempre più i valori della famiglia fondata sull'istituzione matrimoniale" - ha concluso il Pontefice - "Conosco anche il loro desiderio di progredire nel cammino dell'unità con i fratelli ortodossi, e con i fratelli di altre confessioni cristiane. Li incoraggio a dimostrarsi sempre disponibili per consolidare il dialogo ecumenico, così necessario per superare le difficoltà".
CD/CREDENZIALI:UCRAINA/IZHEVSKA                   VIS 20070330 (610)


CONFESSIONE: INCONTRO CON LA MISERICORDIA DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Liturgia Penitenziale con migliaia di giovani della Diocesi di Roma, in preparazione alla celebrazione della XXII Giornata Mondiale della Gioventù, il prossimo 1° aprile, Domenica della Palme, sul tema: "Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13,34).

  "Nel cuore di ogni uomo, mendicante di amore, c'è sete di amore" - ha detto il Papa nell'omelia - "Ancor più il cristiano non può vivere senza amore. Anzi, se non incontra l'amore vero non può dirsi nemmeno pienamente cristiano, perché, come ho rilevato nell'Enciclica 'Deus caritas est', 'all'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva' (n. 1)".

  "L'amore di Dio per noi, iniziato con la creazione, si è fatto  visibile nel mistero della Croce, in quella kenosi di Dio, in quello svuotamento ed umiliante abbassamento del Figlio di Dio che abbiamo sentito proclamare dall'apostolo Paolo nella prima Lettura, nel magnifico inno a Cristo della Lettera ai Filippesi. Sì, la Croce rivela la pienezza dell'amore di Dio per noi. Un amore crocifisso, che non si ferma allo scandalo del Venerdì Santo, ma culmina nella gioia della Risurrezione e Ascensione al cielo e nel dono dello Spirito Santo, Spirito dell'amore per mezzo del quale, anche questa sera, saranno rimessi i peccati e concessi il perdono e la pace".

  "L'amore di Dio per l'uomo" - ha proseguito il Pontefice - "che si esprime in pienezza sulla Croce, è descrivibile con il termine agape, ossia 'amore oblativo che cerca esclusivamente il bene dell'altro', ma pure con il termine eros. Infatti, mentre è amore che offre all'uomo tutto ciò che Dio è, (...),  è anche un amore dove il 'cuore stesso di Dio, l'Onnipotente, attende il 'sì' delle sue creature (...). Ma nel sacrificio della Croce Dio continua a riproporre il suo amore, la sua passione per l'uomo, quella forza che, come si esprime lo Pseudo Dionigi, 'non permette all'amante di rimanere in se stesso, ma lo spinge a unirsi all'amato', venendo a 'mendicare' l'amore della sua creatura".

  "Cari giovani della Diocesi di Roma, con il Battesimo voi siete già nati a vita nuova in virtù della grazia di Dio. Poiché però questa vita nuova non ha soppresso la debolezza della natura umana, né l'inclinazione al peccato, vi è data l'opportunità di accostarvi al Sacramento della confessione. (...) Sperimentate così il 'perdono dei peccati; la riconciliazione con la Chiesa; il ricupero, se perduto, dello stato di grazia; la remissione della pena eterna meritata a causa dei peccati mortali e, almeno in parte, delle pene temporali che sono conseguenza del peccato; la pace e la serenità della coscienza, e la consolazione dello spirito; l'accrescimento delle forze spirituali per il combattimento cristiano'".

  "Nella seconda parte del comandamento nuovo il Signore dice: 'Amatevi anche voi gli uni gli altri' (Gv 13,34). Certamente Egli attende che ci lasciamo attrarre dal suo amore e ne sperimentiamo tutta la grandezza e bellezza, ma non basta! Cristo ci attira a sé per unirsi a ciascuno di noi, affinché, a nostra volta, impariamo ad amare i fratelli con lo stesso suo amore".

  "Uscendo da questa celebrazione, con i cuori ricolmi dell'esperienza dell'amore di Dio, siate preparati ad 'osare' l'amore nelle vostre famiglie, nei rapporti con i vostri amici e anche con chi vi ha offeso. Siate preparati ad incidere con una testimonianza autenticamente cristiana negli ambienti di studio e di lavoro, ad impegnarvi nelle comunità parrocchiali, nei gruppi, nei movimenti, nelle associazioni e in ogni ambito della società".

  "Voi, giovani fidanzati, vivete il fidanzamento nell'amore vero, che comporta sempre il reciproco rispetto, casto e responsabile. Se il Signore chiama alcuni di voi, cari giovani amici di Roma, ad una vita di particolare consacrazione siate pronti a rispondere con un 'sì' generoso e senza compromessi".

  "Cari ragazzi e ragazze" - ha concluso il Pontefice - "il mondo aspetta questo vostro contributo per l'edificazione della 'civiltà dell'amore'. (...) Non perdetevi d'animo ed abbiate sempre fiducia in Cristo e nella Chiesa!".

  Al termine della Liturgia Papa Benedetto XVI, indossando una stola viola, è entrato nel confessionale per amministrare il Sacramento della Riconciliazione a sei giovani. C'erano anche cinquantacinque sacerdoti che hanno confessato i giovani nella Basilica di San Pietro.
HML/PENITENZA/...                                       VIS 20070330 (750)


giovedì 29 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Alfredo Abbondi, Capo Ufficio nella Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Deagu (Corea), presentata dal Vescovo Paul Ri Moun-hi, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NA:RE/.../ABBONDI:RI MOUN-HI                 VIS 20070329 (70)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyc (Ucraina).

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Sicilia), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Paolo Romeo, di Palermo.

    - L'Arcivescovo Salvatore Gristina, di Catania.

    - L'Arcivescovo Calogero La Piana, S.D.B., di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, con l'Ausiliare Vescovo Francesco Montenegro.

    - L'Arcivescovo Pio Vittorio Vigo, Vescovo di Acireale.

    - L'Arcivescovo Salvatore Di Cristina, di Monreale.

    - Il Vescovo Salvatore Pappalardo, di Nicosia.
AP:AL/.../...                                       VIS 20070329 (100)


mercoledì 28 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Zeno Hastenteufel, finora Vescovo di Frederico Westphalen (Brasile), Vescovo di Novo Hamburgo (superficie: 3.337; popolazione: 958.000; cattolici: 722.000; sacerdoti: 128; religiosi: 403; diaconi permanenti: 19), Brasile.
NER/.../HASTENTEUFEL                                 VIS 20070328 (50)


COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2007 (VIS). In merito alla riunione plenaria della Commissione Bilaterale Permanente di Lavoro tra la Santa Sede e lo Stato d'Israele, prevista per domani, 29 marzo 2007, per trattare alcune questioni relative ai negoziati di cui all'articolo 10, paragrafo 2a) del "Fundamental Agreement" (firmato il 30 dicembre 1993; entrato in vigore il 10 marzo 1994), la Sala Stampa della Santa Sede è in grado di fare la seguente precisazione:

  "In data 26 c.m. la Delegazione israeliana ha comunicato l'impossibilità di partecipare alla riunione, a causa di contingenze politiche internazionali.  La Santa Sede, pur comprendendone le ragioni, ha preso atto con rammarico della circostanza ed attende di poter concordare al più presto con la Parte israeliana la nuova data della convocazione della Plenaria".
OP/SANTA SEDE:ISRAELE/...                           VIS 20070328 (140)


MESSA NEL SECONDO ANNIVERSARIO MORTE GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2007 (VIS). Il 2 aprile prossimo, lunedì della Settimana Santa, alle ore 17:30, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà, sul sagrato della Basilica Vaticana, la Santa Messa nel secondo anniversario della morte del Servo di Dio Giovanni Paolo II.
.../MESSA ANNIVERSARIO MORTE/GIOVANNI PAOLO II     VIS 20070328 (60)


IRENEO: TRADIZIONE APOSTOLICA PUBBLICA, UNICA, PNEUMATICA


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale odierna alla figura di Sant'Ireneo, Vescovo di Lione, il "primo grande teologo della Chiesa", nato a Smirne nel II secolo. L'Udienza si è tenuta in Piazza San Pietro con la partecipazione di 20.000 persone.

  Ireneo fu discepolo del Vescovo Policarpo, discepolo a sua volta dell'Apostolo Giovanni. Trasferitosi dall'Asia Minore in Gallia, fu uno dei sacerdoti della giovane comunità cristiana di Lione. Nel 177, annoverato nel collegio dei presbiteri, fu mandato a Roma e tale missione romana lo sottrasse alla persecuzione di Marco Aurelio nella quale caddero almeno quarantotto martiri, fra i quali il suo predecessore, il Vescovo di Lione Potin.

  "Ireneo è innanzitutto" - ha detto il Santo Padre - "un uomo di fede e un Pastore. (...) Come scrittore, persegue un duplice scopo: difendere la dottrina dagli assalti degli eretici, ed esporre con chiarezza le verità della fede. (...) In definitiva Ireneo è il campione della lotta contro le eresie. La Chiesa del II secolo era minacciata dalla cosiddetta 'gnosi', una dottrina la quale affermava che la fede insegnata nella Chiesa sarebbe solo un simbolismo per i semplici (...); invece gli iniziati, gli intellettuali - gnostici, si chiamavano - avrebbero capito quanto sta dietro questi simboli, e così avrebbero formato un cristianesimo elitario, intellettualista".
 
 "Un elemento comune di queste diverse correnti era  il dualismo, cioè si negava la fede nell'unico Dio Padre di tutti, Creatore e Salvatore dell'uomo e del mondo. Per spiegare il male nel mondo, essi affermavano l'esistenza, accanto al Dio buono, di un principio negativo. Questo principio negativo avrebbe prodotto le cose materiali, la materia".

  "Radicandosi saldamente nella dottrina biblica della creazione" - ha proseguito il Pontefice - "Ireneo confuta il dualismo e il pessimismo gnostico che svalutavano le realtà corporee. Egli rivendicava decisamente l'originaria santità della materia, del corpo, della carne, non meno che dello spirito. Ma la sua opera va ben oltre la confutazione dell'eresia: si può dire infatti che egli si presenta come il primo grande teologo della Chiesa. (...) al centro della sua dottrina sta la questione della 'regola della fede' e della sua trasmissione. Per Ireneo la 'regola della fede' coincide in pratica con il Credo degli Apostoli".

  "E così il vero insegnamento non è quello inventato dagli intellettuali al di là della fede semplice della Chiesa. Il vero Evangelo è quello impartito dai Vescovi che lo hanno ricevuto in una catena ininterrotta degli Apostoli. Questi non hanno insegnato altro proprio questa fede semplice, che anche la vera profondità della rivelazione di Dio. Così - ci dice Ireneo - non c'è una dottrina segreta dietro il comune Credo della Chiesa. Non esiste un cristianesimo superiore per intellettuali".

  "Aderendo a questa fede trasmessa pubblicamente dagli Apostoli ai loro successori, i cristiani devono osservare quanto i Vescovi, devono considerare specialmente l'insegnamento della Chiesa di Roma, preminente e antichissima. Questa Chiesa, a causa della sua antichità, ha la maggiore apostolicità, infatti trae origine dalle colonne del Collegio apostolico, Pietro e Paolo".

   "La Tradizione apostolica è 'pubblica', non privata o segreta. Per Ireneo non c'è alcun dubbio che il contenuto della fede trasmessa dalla Chiesa è quello ricevuto dagli Apostoli e da Gesù, dal Figlio di Dio. (...) La Tradizione apostolica è 'unica'. Mentre infatti lo gnosticismo è suddiviso in molteplici sette, la Tradizione della chiesa è unica nei suoi contenuti fondamentali (...):  e così perchè è unica, crea unità attraverso i popoli, attraverso le culture diverse, attraverso i popoli diversi; è un contenuto comune come la verità, nonostante la diversità delle lingue e delle culture. (...) Infine, la Tradizione apostolica è 'penumatica', cioè spirituale, guidata dallo Spirito Santo: in greco spirito si dice 'pneuma'. Non si tratta infatti di una trasmissione affidata all'abilità di uomini più o meno dotti, ma allo Spirito di Dio, che garantisce la fedeltà della trasmissione della fede. È questa la 'vita' della Chiesa, ciò che rende la Chiesa sempre fresca e giovane, cioè feconda di molteplici carismi".

  Nei saluti in lingua italiana al termine dell'Udienza, il Santo Padre si è rivolto ai Vescovi delle Diocesi siciliane che in questi giorni compiono la Visita "ad Limina Apostolorum" ed ai fedeli che li accompagnavano ed ha detto: "Sostenete con il vostro esempio i sacerdoti, le persone consacrate e i fedeli laici di Sicilia, perché continuino a testimoniare Cristo e il suo Vangelo, con rinnovato slancio e fervore. Nessun timore sorprenda mai e agiti il cuore di tutti voi, cari fratelli e sorelle. Chi segue Cristo non si spaventa delle difficoltà; chi confida in Lui va avanti sicuro. Siate costruttori di pace nella legalità e nell'amore, offrendo luce agli uomini del nostro tempo, i quali pur presi dagli affanni della vita quotidiana, avvertono il richiamo delle realtà eterne".
AG/IRENEO/...                                           VIS 20070328 (810)


martedì 27 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Oscar Roberto Domínguez Couttolenc, M.G., finora Vicario Generale dell'Istituto Santa Maria di Guadalupe per le Missioni estere, Vescovo di Tlapa (superficie: 6.990; popolazione: 485.000; cattolici: 454.000; sacerdoti: 55; religiosi: 53), Messico. Il Vescovo eletto è nato a Puebla (Messico) nel 1956, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1983.
NER/.../DOMÍNGUEZ COUTTOLENC                 VIS 20070327 (70)


ELIMINAZIONE TUTTE FORME DI VIOLENZA CONTRO L'INFANZIA


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2007 (VIS). L'Arcivescovo Silvano M. Tomasi, C.S., Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, è intervenuto il 23 marzo scorso alla IV Sessione del Consiglio dei Diritti Umani.

  All'inizio del suo discorso, reso pubblico nel pomeriggio di ieri, l'Arcivescovo Tomasi ha ricordato che la "Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia attribuisce ai bambini i diritti fondamentali della persona, avendo il bambino la stessa uguaglianza e dignità dell'adulto".

  "In molti casi" - ha proseguito l'Osservatore Permanente - "la mancanza di buona volontà e di risorse, impedisce che vengano applicati provvedimenti giuridici e politiche pubbliche, con gravi conseguenze per i minori, che spesso sono le prime vittime delle carestie e delle guerre".

  "A molti bambini" - ha proseguito il Nunzio Apostolico - "è negato il diritto alla vita; le selezione prenatale elimina sia i bambini che rischiano di nascere con una disabilità e sia le bambine, solo a causa del loro sesso, negando così il valore medesimo ed intrinseco delle persone disabili e delle bambine ad essere membri della famiglia e della società".

  L'Arcivescovo Tomasi ha sottolineato che "Il primo diritto dei minori è quello di nascere e di essere educati in un ambiente familiare accogliente e sicuro che garantisca la crescita fisica, psicologica e spirituale, sviluppi le potenzialità e dove la consapevolezza della dignità personale sia la base del rapporto con gli altri e nell'affrontare il futuro".

  Sottolineando che lo Stato e la società devono "sostenere la famiglia perchè sia in grado di portare a compimento la sua missione", l'Osservatore Permanente ha ricordato che la Chiesa Cattolica "con le sue 300.000 istituzioni sociali, caritative ed educative opera quotidianamente per assicurare un'educazione dell'infanzia orientata alla pace ed alla creatività, allo sviluppo delle attitudini individuali e per favorire la reintegrazione dei minori abbandonati o che hanno subito abusi, nelle proprie famiglie e nella società".

  "Difendere i diritti dell'infanzia e l'eliminazione di tutte le forme di violenza contro di essi, rimane una sfida istituzionale per la comunità internazionale" - ha concluso l'Arcivescovo Tomasi - "Si conseguiranno buoni risultati soltanto se si darà priorità al ruolo naturale della famiglia, e se la cultura pubblica riconoscerà che anche il bambino è pienamente persona umana".
DELSS/DIRITTI INFANZIA/GINEVRA:TOMASI               VIS 20070327 (400)


LETTERA DEL SANTO PADRE AL CARDINALE RUINI


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire al Cardinale Camillo Ruini una Lettera nella quale esprime il suo personale apprezzamento a conclusione del suo lungo servizio ecclesiale come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Il 7 marzo scorso, accettando la rinuncia presentata dal Porporato, il Papa ha nominato nella medesima carica l'Arcivescovo di Genova, Monsignor Angelo Bagnasco.

  Nella Lettera, datata 23 marzo, il Santo Padre ringrazia il Cardinale Vicario di Roma per il servizio prestato per oltre tre quinquenni alla guida dell'Episcopato Italiano, di cui fu inizialmente Segretario Generale.

  "Come non ricordare" - scrive Papa Benedetto XVI - "che Ella ha guidato i Vescovi italiani in una fase delicata e cruciale della storia del Popolo italiano? In questi anni il Suo coraggio e la Sua tenacia nel sostenere l'impegno della Chiesa hanno certamente reso un servizio non solo al Popolo di Dio ma all'intera Nazione italiana. Voglia Dio portare a piena maturazione le molteplici iniziative avviate dalla Chiesa che è in Italia".

  Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha inviato a sua volta un messaggio di auguri al nuovo Presidente della CEI, Arcivescovo Bagnasco, nel quale chiede al Signore "di sostenere e di illuminare il Suo compito, affinché Vostra Eccellenza aiuti i Confratelli Vescovi della Chiesa che è in Italia a crescere nella piena comunione fra di loro e con il Successore di Pietro".
BXVI-LETTERA/RINGRAZIAMENTI RUINI:BAGNASCO/... VIS 20070327 (240)


70° ORDINAZIONE SACERDOTALE CARDINALE STICKLER


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato una Lettera, redatta in lingua latina e datata 26 marzo, al Cardinale Alfons Maria Stickler, S.D.B., Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, in occasione del 70° anniversario di ordinazione sacerdotale (27 marzo 1937, nella Basilica di San Giovanni in Laterano).

  Papa Benedetto XVI ricorda "la simpatia ed affabilità" del Cardinale che compirà 97 anni l'agosto prossimo, la "carità e pietà" che hanno caratterizzato la sua vita sacerdotale ed elogia la sua opera di ampliamento e ammodernamento della Biblioteca Apostolica Vaticana.
BXVI-LETT/ANNIVERSARIO SACERDOZIO/STICKLER       VIS 20070327 (110)


lunedì 26 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Philibert Tembo Nlandu, C.I.C.M., già Superiore Provinciale della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Vescovo Coadiutore della Diocesi di Budjala  (superficie: 50.000; popolazione: 1.070.000; cattolici: 525.000; sacerdoti: 41), Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Nganda Kikamba (Repubblica Democratica del Congo), ha emesso la prima professione nella Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (Missionari di Scheut) nel 1982 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991.

  Sua Beatitudine Baselios Mar Cleemis, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, con il consenso del Sinodo della Chiesa Siro-Malankarese, ha promosso, a norma del canone 85, paragrafo 2, 2°, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, il Vescovo Thomas Mar Koorilos Chakkalapadickal, alla sede metropolitana di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi (superficie: 11.120; popolazione: 5.335.000; cattolici: 37.284; sacerdoti: 126; religiosi: 315), India. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Muvattupuzha dei Siro-Malankaresi (India), è nato a Kadapramannar (India), nel 1958, è stato ordinato sacerdote nel 1985 ed ha ricevuto l'Ordinazione Episcopale nel 1997.
NEC:NER/.../TEMBO NLANDU:CHAKKALAPADICKAL       VIS 20070326 (180)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli (Italia).

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale Italiana  (Regione Sicilia), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Sotìr Ferrara, di Piana degli Albanesi.

    - L'Arcivescovo Carmelo Ferraro, di Agrigento.

    - Il Vescovo Mario Russotto, di Caltanissetta.

    - Il Vescovo Michele Pennisi, di Piazza Armerina.

- Frère Alois di Taizé.

  Sabato 24 marzo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Vescovo Sebastiano Sanguinetti, di Tempio-Ampurias (Italia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../...                                       VIS 20070326 (120)


IN BREVE


NEL CORSO DI UN BREVE INCONTRO CON IL COLLEGIO DEI DOCENTI della Facoltà di Teologia di Tübingen (Repubblica Federale di Germania), mercoledì 21 marzo, il Santo Padre ha affermato: "L'Università e la società, l'umanità, hanno bisogno di domande, ma hanno bisogno anche di risposte. E ritengo che a tal riguardo appaia per la Teologia - e non solo per la Teologia - una certa dialettica tra la rigida scientificità e la domanda più grande che la trascende e ripetutamente in essa emerge - la domanda sulla verità".

IL PAPA HA FATTO PERVENIRE UN TELEGRAMMA DI CORDOGLIO all'Arcivescovo Francisco Chimoio, di Maputo (Mozambico), per le decine di vittime dell'esplosione dell'arsenale militare nei pressi dell'aeroporto internazionale della capitale, il 22 marzo scorso. Il Santo Padre assicura le sue preghiere per le vittime "che affida alla misericordia di Dio e per i feriti, i familiari e tutti gli abitanti della regione, perché siano loro prestati la necessaria assistenza e sostegno in questo momento di prova".

IN UN MESSAGGIO IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA, giovedì 22 marzo, sul tema: "Far fronte alla penuria di acqua", il Papa sottolinea che: "Il diritto all'acqua è un diritto universale e inalienabile" che deve "essere promosso, tutelato e fruito". Nel Messaggio, letto dal Monsignor Renato Volante, Osservatore Permanente della Santa Sede presso la F.A.O., Papa Benedetto XVI ribadisce inoltre la necessità di "riesaminare i modelli di consumo e produzione spesso insostenibili per quanto riguarda l'utilizzo delle risorse idriche. È una responsabilità, inoltre che deve essere condivisa ed assurge ad imperativo morale e politico in un mondo che dispone di livelli di conoscenze e di tecnologie capaci di porre termine alle situazioni di penuria di acqua e alla loro drammatiche conseguenze".

MONSIGNOR PIETRO PAROLIN, SOTTO-SEGRETARIO PER I RAPPORTI CON GLI STATI della Segreteria di Stato, è intervenuto il 22 marzo scorso, alla Conferenza Internazionale, convocata dal Comitato delle Nazioni Unite per l'esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese, tenutasi presso la sede della F.A.O., il 22 e il 23 marzo scorso. Monsignor Parolin ha espresso "la ferma convinzione della Santa Sede che le diverse confessioni religiose presenti in Terra Santa possono offrire un decisivo contributo al rilancio delle conferenze di pace fra israeliani e palestinesi".
.../IN BREVE/...                                   VIS 20070326 (380)


AMORE DI CRISTO PIÙ FORTE DELLA VIOLENZA E DELL'ODIO


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2007 (VIS). La Solennità dell'Annunciazione della Vergine Maria, che quest'anno, coincidendo con una Domenica di Quaresima, si celebra domani 26 marzo, e la Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri (24 marzo), sono stati i temi centrali delle meditazioni del Santo Padre Benedetto XVI per l'Angelus dell'odierna domenica.

  Davanti alle migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato lo "stupendo mistero della fede" dell'Annunciazione, che "narrata all'inizio del Vangelo di San Luca, è un avvenimento umile, nascosto - nessuno lo vide, nessuno lo conobbe, se non Maria -, ma al tempo stesso decisivo per la storia dell'umanità".

  "Quando la Vergine disse il suo 'sì' all'annuncio dell'Angelo" - ha spiegato il Pontefice - "Gesù fu concepito e con Lui incominciò la nuova era della storia, che sarebbe stata poi sancita nella Pasqua come 'nuova ed eterna Alleanza'. In realtà, il 'sì' di Maria è il riflesso perfetto di quello di Cristo stesso quando entrò nel mondo, come scrive la Lettera agli Ebrei interpretando il Salmo 39: 'Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per compiere, o Dio, la tua volontà' (Eb 10,7). L'obbedienza del Figlio si rispecchia nell'obbedienza della Madre e così, per l'incontro di questi due 'sì', Dio ha potuto assumere un volto di uomo. Ecco perché l'Annunciazione è anche una festa cristologica, perché celebra un mistero centrale di Cristo: la sua Incarnazione. 'Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola'. La risposta di Maria all'Angelo si prolunga nella Chiesa, chiamata a rendere presente Cristo nella storia, offrendo la propria disponibilità perché Dio possa continuare a visitare l'umanità con la sua misericordia".

  "Il 'sì' di Gesù e di Maria si rinnova così nel 'sì' dei santi, specialmente dei martiri" - ha spiegato ancora il Pontefice - "che vengono uccisi a causa del Vangelo. Lo sottolineo ricordando che ieri, 24 marzo, anniversario dell'assassinio di Monsignor Oscar Romero, Arcivescovo di San Salvador, si è celebrata la Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri: vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici stroncati nel compimento della loro missione di evangelizzazione e promozione umana".

  "Essi, i missionari martiri" - ha detto il Papa - "come dice il tema di quest'anno, sono 'speranza per il mondo', perché testimoniano che l'amore di Cristo è più forte della violenza e dell'odio. Non hanno cercato il martirio, ma sono stati pronti a dare la vita per rimanere fedeli al Vangelo. Il martirio cristiano si giustifica soltanto come supremo atto d'amore a Dio ed ai fratelli".

  Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI ha ricordato che domenica prossima, Domenica delle Palme, ricorre la XXII Giornata Mondiale della Gioventù, che quest'anno ha per tema il comandamento di Gesù: "Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13,34)".

  Il Papa ha invitato i giovani della Diocesi di Roma a partecipare ad una Liturgia penitenziale, nel pomeriggio di giovedì 29 marzo, nella Basilica di San Pietro. "Coloro che lo desidereranno" - ha concluso il Pontefice - "avranno la possibilità di accostarsi al Sacramento della Confessione, vero incontro con l'amore di Dio, di cui ogni uomo ha bisogno per vivere nella gioia e nella pace".
ANG/ANNUNCIAZIONE:MISSIONARI/ROMERO               VIS 20070326 (560)


PERDONO E AMORE DIVINO CI DANNO FORZA RESISTERE AL MALE


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina, V Domenica di Quaresima, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita pastorale alla Parrocchia di Santa Felicita e Figli martiri nel quartiere Fidene, settore Nord della Diocesi di Roma, dove ha presieduto la celebrazione della Santa Messa.

  Nell'omelia, il Santo Padre ha ricordato che l'odierna pagina evangelica, che narra l'episodio della donna adultera, "ci aiuta a capire che solo l'amore di Dio può cambiare dal di dentro l'esistenza dell'uomo e conseguentemente di ogni società, perché solo il suo amore infinito lo libera dal peccato, che è la radice di ogni male".

   "Se è vero che Dio è giustizia, non bisogna dimenticare" - ha sottolineato il Pontefice - "che Egli è soprattutto amore: se odia il peccato, è perché ama infinitamente ogni persona umana. Ama ognuno di noi e la sua fedeltà è così profonda da non lasciarsi scoraggiare nemmeno dal nostro rifiuto. In particolare oggi Gesù ci provoca alla conversione interiore: ci spiega perché Egli perdona e ci insegna a fare del perdono ricevuto e donato ai fratelli il 'pane quotidiano' della nostra esistenza".

  Nella scena del brano evangelico descritta da Giovanni, ha precisato il Papa, "si trovano a confronto la miseria dell'uomo e la misericordia divina, una donna accusata di un grande peccato e Colui, che pur essendo senza peccato, si è addossato i peccati del mondo intero. Egli, che era rimasto chinato a scrivere nella polvere, ora alza gli occhi ed incontra quelli della donna. Non chiede spiegazioni, non esige scuse. Non è ironico quando le domanda: 'Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?' (8,10). Ed è sconvolgente nella sua replica: 'Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più' (8,11)".

  L'obiettivo del Signore, ha proseguito il Pontefice, commentando il brano evangelico, "è salvare un'anima e rivelare che la salvezza si trova solo nell'amore di Dio. Per questo è venuto sulla terra, per questo morirà in croce ed il Padre lo risusciterà il terzo giorno. È venuto Gesù per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l'inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore".

  "Non c'è perdono senza pentimento; qui si pone in evidenza che solo il perdono divino e il suo amore ricevuto con cuore aperto e sincero ci danno la forza di resistere al male e di 'non peccare più'. L'atteggiamento di Gesù diviene in tal modo un modello da seguire per ogni comunità, chiamata a fare dell'amore e del perdono il cuore pulsante della sua vita".

  Benedetto XVI ha concluso l'omelia invocando il Signore affinché, per intercessione dei figli e della coraggiosa madre Felicita, conceda "di incontrare sempre più in profondità Cristo e di seguirlo con docile fedeltà (...). L'esempio e l'intercessione di questi santi siano per voi un costante incoraggiamento a seguire il sentiero del Vangelo senza esitazioni e senza compromessi".
HML/.../SANTA FELIECITA                           VIS 20070326 (500)


CL: ANDATE NEL MONDO A PORTARE VERITÀ, BELLEZZA E PACE


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto, questa mattina, in Piazza San Pietro, 80.000 partecipanti, provenienti da oltre 50 paesi, al pellegrinaggio promosso dalla Fraternità di Comunione e Liberazione in occasione del XXV anniversario del riconoscimento pontificio di detto Movimento.

  Il Santo Padre, ricordando di aver presieduto, nel febbraio di due anni fa, in nome di Giovanni Paolo II, le Esequie di Monsignor Luigi Giussani, Fondatore della Fraternità di Comunione e Liberazione, nel Duomo di Milano ha detto: "Lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa, attraverso di lui, un Movimento, il vostro, che testimoniasse la bellezza di essere cristiani in un'epoca in cui andava diffondendosi l'opinione che il cristianesimo fosse qualcosa di faticoso e di opprimente da vivere. Don Giussani s'impegnò allora a ridestare nei giovani l'amore verso Cristo 'Via, Verità e Vita', ripetendo che solo Lui è la strada verso la realizzazione dei desideri del cuore dell'uomo".

  Benedetto XVI ha anche ricordato che in uno degli incontri di Giovanni Paolo II con la Fraternità di Comunione e Liberazione, il Suo Predecessore "volle ancora una volta ribadire che l'originale intuizione pedagogica di Comunione e Liberazione sta nel riproporre in modo affascinante e in sintonia con la cultura contemporanea, l'avvenimento cristiano, percepito come fonte di nuovi valori e capace di orientare l'intera esistenza".

  "Comunione e Liberazione" - ha proseguito il Pontefice - "è un'esperienza comunitaria della fede, nata nella Chiesa non da una volontà organizzativa della Gerarchia, ma originata da un incontro rinnovato con Cristo e così, possiamo dire, da un impulso derivante ultimamente dallo Spirito Santo. Ancor oggi essa si offre come una possibilità di vivere in modo profondo e attualizzato la fede cristiana, da una parte con una totale fedeltà e comunione con il Successore di Pietro e con i Pastori che assicurano il governo della Chiesa; dall'altra, con una spontaneità e una libertà che permettono nuove e profetiche realizzazioni apostoliche e missionarie".

  Ribadendo che la realtà dei Movimenti ecclesiali "è segno della fecondità dello Spirito del Signore", il Papa ha ricordato: "Durante un recente incontro con il clero e i parroci di Roma, richiamando l'invito che San Paolo rivolge nella Prima Lettera ai Tessalonicesi a non spegnere i carismi, ho detto che se il Signore ci dà nuovi doni dobbiamo esserne grati, anche se talora sono scomodi".

  "Cari fratelli e sorelle" - ha detto ancora il Papa - "il compianto Giovanni Paolo II, in un'altra circostanza, per voi molto significativa, ebbe ad affidarvi questa consegna: 'Andate in tutto il mondo a portare la verità, la bellezza e la pace, che si incontrano in Cristo Redentore'. Don Giussani fece di quelle parole il programma di tutto il Movimento e per Comunione e Liberazione fu l'inizio di una stagione missionaria che vi ha portato in ottanta Paesi. Quest'oggi, io vi invito a continuare su questa strada, con una fede profonda, personalizzata e saldamente radicata nel vivo Corpo di Cristo, la Chiesa, che garantisce la contemporaneità di Gesù con noi".
AC/.../COMUNIONE E LIBERAZIONE                       VIS 20070326 (520)


EUROPA NON PUÒ DIMENTICARE IDENTITÀ DEI SUOI POPOLI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2007 (VIS). Alle 11:15 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i Cardinali, Vescovi, Parlamentari ed i partecipanti al Congresso "I 50 anni dei Trattati di Roma - Valori e prospettive per l'Europa di domani", promosso dalla Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE), che coincide con il 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma (25 marzo 1957).

  "Dal marzo di cinquant'anni or sono" - ha ricordato il Papa - "questo Continente ha percorso un lungo cammino, che ha condotto alla riconciliazione dei due 'polmoni' - l'Oriente e l'Occidente - legati da una storia comune, ma arbitrariamente separati da una cortina d'ingiustizia. L'integrazione economica ha stimolato quella politica e ha favorito la ricerca, ancora faticosamente in corso, di una struttura istituzionale adeguata per un'Unione Europea che, ormai, conta 27 Paesi ed aspira a diventare nel mondo un attore globale".

  "In questi anni si è avvertita sempre più" - ha detto ancora il Pontefice - "l'esigenza di stabilire un sano equilibrio fra la dimensione economica e quella sociale, attraverso politiche capaci di produrre ricchezza e d'incrementare la competitività, senza tuttavia trascurare le legittime attese dei poveri e degli emarginati. Sotto il profilo demografico, si deve purtroppo constatare che l'Europa sembra incamminata su una via che potrebbe portarla al congedo dalla storia".

  "Si potrebbe quasi pensare che il Continente europeo stia di fatto perdendo fiducia nel proprio avvenire. Inoltre, per quanto riguarda, ad esempio, il rispetto dell'ambiente oppure l'ordinato accesso alle risorse ed agli investimenti energetici, la solidarietà viene incentivata a fatica, non soltanto nell'ambito internazionale ma anche in quello strettamente nazionale. Il processo stesso di unificazione europea si rivela non da tutti condiviso, per l'impressione diffusa che vari 'capitoli' del progetto europeo siano stati 'scritti' senza tener adeguato conto delle attese dei cittadini".

  "Da tutto ciò emerge chiaramente che non si può pensare di edificare un'autentica 'casa comune' europea trascurando l'identità propria dei popoli di questo nostro Continente. Si tratta infatti di un'identità storica, culturale e morale, prima ancora che geografica, economica o politica; un'identità costituita da un insieme di valori universali, che il Cristianesimo ha contribuito a forgiare, acquisendo così un ruolo non soltanto storico, ma fondativo nei confronti dell'Europa".

  "Se, in occasione del 50° dei Trattati di Roma, i Governi dell'Unione desiderano 'avvicinarsi' ai loro cittadini, come potrebbero escludere un elemento essenziale dell'identità europea qual è il Cristianesimo, in cui una vasta maggioranza di loro continua ad identificarsi? Non è motivo di sorpresa che l'Europa odierna, mentre ambisce di porsi come una comunità di valori, sembri sempre più spesso contestare che ci siano valori universali ed assoluti? Questa singolare forma di 'apostasia' da se stessa, prima ancora che da Dio, non la induce forse a dubitare della sua stessa identità?".

  "Si finisce in questo modo per diffondere la convinzione che la 'ponderazione dei beni' sia l'unica via per il discernimento morale e che il bene comune sia sinonimo di compromesso. In realtà, se il compromesso può costituire un legittimo bilanciamento di interessi particolari diversi, si trasforma in male comune ogniqualvolta comporti accordi lesivi della natura dell'uomo".

  "Una comunità che si costruisce senza rispettare l'autentica dignità dell'essere umano, dimenticando che ogni persona è creata ad immagine di Dio, finisce per non fare il bene di nessuno. Ecco perché appare sempre più indispensabile che l'Europa si guardi da quell'atteggiamento pragmatico, oggi largamente diffuso, che giustifica sistematicamente il compromesso sui valori umani essenziali, come se fosse l'inevitabile accettazione di un presunto male minore. Tale pragmatismo" - ha proseguito il Pontefice - "presentato come equilibrato e realista, in fondo tale non è, proprio perché nega quella dimensione valoriale ed ideale, che è inerente alla natura umana. Quando, poi, su un tale pragmatismo si innestano tendenze e correnti laicistiche e relativistiche, si finisce per negare ai cristiani il diritto stesso d'intervenire come tali nel dibattito pubblico o, per lo meno, se ne squalifica il contributo con l'accusa di voler tutelare ingiustificati privilegi".

  "Nell'attuale momento storico e di fronte alle molte sfide che lo segnano" - ha ribadito il Pontefice - "l'Unione Europea per essere valida garante dello stato di diritto ed efficace promotrice di valori universali, non può non riconoscere con chiarezza l'esistenza certa di una natura umana stabile e permanente, fonte di diritti comuni a tutti gli individui, compresi coloro stessi che li negano. In tale contesto, va salvaguardato il diritto all'obiezione di coscienza, ogniqualvolta i diritti umani fondamentali fossero violati".

  "Cari amici" - ha detto infine Papa Benedetto XVI - "so quanto difficile sia per i cristiani difendere strenuamente questa verità dell'uomo. Non stancatevi però e non scoraggiatevi! Voi sapete di avere il compito di contribuire a edificare con l'aiuto di Dio una nuova Europa, realistica ma non cinica, ricca d'ideali e libera da ingenue illusioni, ispirata alla perenne e vivificante verità del Vangelo".
AC/EUROPA/COMECE                               VIS 20070326 (810)


venerdì 23 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore José Mendoza Corzo, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Tuxtla Gutiérrez (superficie: 22.629; popolazione: 1.210.000; cattolici: 934.000; sacerdoti: 145; religiosi: 314), Messico. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale della medesima Arcidiocesi e Parroco di "Santa Cruz" a Terán, è nato a Cristóbal Obregón (Messico), nel 1960 ed è stato ordinato sacerdote nel 1988.

- Il Reverendo Thaddeus Cho Hwan-Kil, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Daegu (superficie: 9.128; popolazione: 4.466.166; cattolici: 419.299; sacerdoti: 353; religiosi: 1.142), Corea. Il Vescovo eletto, finora Direttore del quotidiano cattolico "Maeil", è nato  nel 1954 a Hwa-Won (Corea) ed è stato ordinato sacerdote nel 1981.
NEA/.../MENDOZA CORZO:CHO HWAN-KIL                   VIS 20070323 (120)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- La Signora Mary McAleese, Presidente d'Irlanda, con il Consorte e Seguito.

 - L'Arcivescovo Paolo Mario Virgilio Atzei, O.F.M.Conv., di Sassari, in Visita "Ad Limina Apostolorum".

- Il Signor Hans-Gert Pöttering, Presidente del Parlamento Europeo, e Seguito.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale italiana (Regione Sardegna), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Giacomo Lanzetti, di Alghero-Bosa.

    - Il Vescovo Sergio Pintor, di Ozieri.

    - Il Vescovo Tarcisio Pillolla, Amministratore Apostolico di Iglesias.

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

  Il Santo Padre ha ricevuto ieri in udienze separate:

- Il Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

- Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei".
AP:AL/.../...                                       VIS 20070323 (160)


PRESIDENTE IRLANDA IN UDIENZA DAL PAPA

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del Comunicato relativo all'Udienza del Santo Padre al Presidente dell'Irlanda, Signora Mary McAleese, reso pubblico, a fine mattinata, dalla Sala Stampa della Santa Sede.
 
  "Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza S.E. la Signora Mary McAleese, Presidente dell'Irlanda, accompagnata dal Consorte e dal Seguito".

  "Successivamente il Presidente è stato ricevuto anche dal Segretario di Stato di Sua Santità, il Cardinale Tarcisio Bertone".

  "Nel corso dei colloqui, svoltisi in un clima di grande cordialità, sono stati toccati i problemi della situazione della Chiesa in Irlanda e si è approfondito in particolare l'avvio positivo del 'Dialogo Strutturato' fra lo Stato e le Chiese - nello spirito del nuovo Trattato Costituzionale Europeo - come via promettente per un contributo positivo delle Chiese alla vita della società".

  "Sono stati anche toccati i temi più generali della costruzione dell'Europa e delle sue radici cristiane, come pure dello sviluppo del processo di pace nell'Irlanda del Nord".

  "Con particolare apprezzamento si è preso atto dell'impegno irlandese nell'aiuto disinteressato allo sviluppo dei Paesi più poveri dell'Africa, tramite il 'White Paper on Aid'".
OP/IRLANDA/MCALEESE                               VIS 20070323 (200)


giovedì 22 marzo 2007

IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli defunti nell'ultimo periodo:

- Il Vescovo Miguel Ángel Lecumberri Erburu, O.C.D., già Vicario Apostolico di Tumaco (Colombia), il 14 marzo, all'età di 82 anni.

- Il Vescovo Carlos Ambrosio Lewis, S.V.D., Coadiutore emerito di David (Panamá), il 29 novembre 2004, all'età di 86 anni.

- Il Vescovo José Ivo Lorscheiter, emerito di Santa Maria (Brasile), il 5 marzo, all'età di 79 anni.

- Il Vescovo Abdul-Ahad Sana, emerito di Alquoch dei Caldei (Iraq), il 2 marzo, all'età di 84 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20070322 (100)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Freetown and Bo (Sierra Leone), presentata dl Vescovo Joseph Henri Ganda, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Nunzio Apostolico in Messico, l'Arcivescovo Christophe Pierre, finora Nunzio Apostolico in Uganda.

- Ha nominato il Vescovo Richard William Smith, Arcivescovo Metropolita di Edmonton (superficie: 81.151; popolazione: 1.439.572, cattolici: 353.545; sacerdoti: 175; religiosi: 449; diaconi permanenti: 1), Canada. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Pembroke (Canada), è nato a Halifax (Canada) nel 1959, è stato ordinato sacerdote nel 1987 ed ha ricevuto l'Ordinazione Episcopale nel 2002.
RE:NN:NER/.../GANDA:PIERRE:SMITH                       VIS 20070322 (110)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

  Otto Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Sardegna), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Giuseppe Mani, di Cagliari, con l'Ausiliare Vescovo Mosè Marcia.

    - Il Vescovo Antioco Piseddu, di Lanusei.

    - Il Vescovo Pietro Meloni, di Nuoro.

    - L'Arcivescovo Ignazio Sanna, di Oristano.

    - Il Vescovo Giovanni Dettori, di Ales-Terralba, con il Vescovo eletto di Iglesias Giovanni Paolo Zedda ed il Vescovo Antonino Orrù, emerito di Ales-Terralba.

- L'Arcivescovo Leo Boccardi, Nunzio Apostolico in Sudan e in Eritrea, con i Familiari.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070322 (100)


VISITA PASTORALE DI PAPA BENEDETTO XVI A VIGEVANO E PAVIA


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre compirà, il 21 e 22 aprile prossimo, una Visita Pastorale a Vigevano e Pavia.
OP/VISITA PASTORALE/PAVIA:VIGEVANO             VIS 20070322 (40)



PASTORALE SALUTE: AMBITO SQUISITAMENTE EVANGELICO


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i partecipanti alla Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, con il Presidente del Dicastero Cardinale Javier Lozano Barragán.

  "La pastorale della salute" - ha detto il Papa nel suo discorso - "è un ambito squisitamente evangelico, che richiama immediatamente l'opera di Gesù, buon Samaritano dell'umanità. Quando passava attraverso i villaggi della Palestina annunciando la buona novella del Regno di Dio, Egli accompagnava sempre la predicazione con i segni che compiva sui malati, guarendo tutti coloro che erano prigionieri di ogni sorta di malattie e di infermità".

  "La salute dell'uomo, di tutto l'uomo" - ha ribadito il Pontefice - "è stato il segno che Cristo ha prescelto per manifestare la prossimità di Dio, il suo amore misericordioso che risana lo spirito, l'anima e il corpo".

  Il Papa ha invitato gli operatori sanitari a ricordare sempre in ogni loro iniziativa Cristo, che i Vangeli presentano quale "'medico' divino", affermando che: "Soccorrere l'essere umano è un dovere sia in risposta a un diritto fondamentale della persona, sia perché la cura degli individui ridonda a beneficio della collettività".

  "La scienza medica progredisce in quanto accetta di rimettere sempre in discussione la diagnosi e il metodo di cura, nel presupposto che i precedenti dati acquisiti e i presunti limiti possano essere superati. Del resto, la stima e la fiducia nei confronti del personale sanitario sono proporzionati alla certezza che tali difensori di ufficio della vita non disprezzeranno mai un'esistenza umana, per quanto menomata, e sapranno sempre incoraggiare tentativi di cura".

  "L'impegno della cura va quindi esteso ad ogni essere umano" - ha sottolineato ancora il Papa - "nell'intento di coprire l'intera sua esistenza. (...) Questa prospettiva etica, basata sulla dignità della persona umana e sui diritti e doveri fondamentali ad essa connessi, viene confermata e potenziata dal comandamento dell'amore, centro del messaggio cristiano".

  "La carità come compito della Chiesa" - ha spiegato il Santo Padre - "trova un'attuazione particolarmente significativa nella cura dei malati. Lo  attesta la storia della Chiesa, con innumerevoli testimonianze di uomini e donne che, (...), hanno operato in questo campo".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso ricordando l'importanza dell'Eucaristia "forza per soccorrere efficacemente l'uomo e promuoverlo secondo la dignità che gli è propria" nella pastorale della salute. "L'Eucaristia, distribuita decorosamente e con spirito di preghiera ai malati, è la linfa vitale che li conforta e infonde nel loro animo luce interiore per vivere con fede e con speranza la condizione di infermità e di sofferenza".
AC/PLENARIA SALUTE/LOZANO BARRÁGAN                      VIS 20070322 (440)


PASTORALE SALUTE: AMBITO SQUISITAMENTE EVANGELICO


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i partecipanti alla Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, con il Presidente del Dicastero Cardinale Javier Lozano Barragán.

  "La pastorale della salute" - ha detto il Papa nel suo discorso - "è un ambito squisitamente evangelico, che richiama immediatamente l'opera di Gesù, buon Samaritano dell'umanità. Quando passava attraverso i villaggi della Palestina annunciando la buona novella del Regno di Dio, Egli accompagnava sempre la predicazione con i segni che compiva sui malati, guarendo tutti coloro che erano prigionieri di ogni sorta di malattie e di infermità".

  "La salute dell'uomo, di tutto l'uomo" - ha ribadito il Pontefice - "è stato il segno che Cristo ha prescelto per manifestare la prossimità di Dio, il suo amore misericordioso che risana lo spirito, l'anima e il corpo".

  Il Papa ha invitato gli operatori sanitari a ricordare sempre in ogni loro iniziativa Cristo, che i Vangeli presentano quale "'medico' divino", affermando che: "Soccorrere l'essere umano è un dovere sia in risposta a un diritto fondamentale della persona, sia perché la cura degli individui ridonda a beneficio della collettività".

  "La scienza medica progredisce in quanto accetta di rimettere sempre in discussione la diagnosi e il metodo di cura, nel presupposto che i precedenti dati acquisiti e i presunti limiti possano essere superati. Del resto, la stima e la fiducia nei confronti del personale sanitario sono proporzionati alla certezza che tali difensori di ufficio della vita non disprezzeranno mai un'esistenza umana, per quanto menomata, e sapranno sempre incoraggiare tentativi di cura".

  "L'impegno della cura va quindi esteso ad ogni essere umano" - ha sottolineato ancora il Papa - "nell'intento di coprire l'intera sua esistenza. (...) Questa prospettiva etica, basata sulla dignità della persona umana e sui diritti e doveri fondamentali ad essa connessi, viene confermata e potenziata dal comandamento dell'amore, centro del messaggio cristiano".

  "La carità come compito della Chiesa" - ha spiegato il Santo Padre - "trova un'attuazione particolarmente significativa nella cura dei malati. Lo  attesta la storia della Chiesa, con innumerevoli testimonianze di uomini e donne che, (...), hanno operato in questo campo".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso ricordando l'importanza dell'Eucaristia "forza per soccorrere efficacemente l'uomo e promuoverlo secondo la dignità che gli è propria" nella pastorale della salute. "L'Eucaristia, distribuita decorosamente e con spirito di preghiera ai malati, è la linfa vitale che li conforta e infonde nel loro animo luce interiore per vivere con fede e con speranza la condizione di infermità e di sofferenza".
AC/PLENARIA SALUTE/LOZANO BARRÁGAN                      VIS 20070322 (440)


mercoledì 21 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo Metropolita di São Paulo (superficie: 1.645; popolazione: 7.060.750; cattolici: 5.215.000; sacerdoti: 941; religiosi: 2.825; diaconi permanenti: 30), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Ausiliare della medesima Arcidiocesi, è nato nel 1949 a São Francisco (Brasile), è stato ordinato sacerdote nel 1976 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 2002.
NER/.../SCHERER                                     VIS 20070321 (70)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i Docenti della Facoltà Teologica di Tübingen (Germania).
AP/.../...                                 VIS 20070321 (40)


APPELLO CATTOLICI ED EBREI RISPETTO RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico un Comunicato relativo alla recente Riunione della Commissione Bilaterale della Delegazione della Commissione della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo e la Delegazione dei Rapporti con la Chiesa Cattolica del Gran Rabbinato di Gerusalemme.

  Il Comunicato precisa che il tema della settima Riunione della Commissione, che ha avuto luogo a Gerusalemme dall'11 al 13 marzo, presieduta dal Cardinale Jorge Majía e dal Rabbino Capo Shear Yashuv Cohen, è stato: "Libertà religiosa e di coscienza e suoi limiti".

  "La libertà di scelta" - si legge nel Comunicato - "deriva da Dio e perciò non è assoluta, ma deve riflettere la volontà e la legge divina. Di conseguenza gli esseri umani sono chiamati ad obbedire liberamente alla volontà divina come si manifesta nella Creazione e nella Sua parola rivelata".

  I Rappresentanti ebraici e cattolici affermano che: "La società secolare ha ancora bisogno di fondamenti religiosi per sostenere valori morali duraturi. Fra questi, di vitale importanza è il principio della santità della vita e della dignità umana".

  Nel Comunicato viene ribadito inoltre che: "Mentre in linea di principio lo Stato non deve limitare la libertà di religione individuale e collettiva, né la libertà di coscienza, ha, al contrario, la responsabilità di garantire il benessere e la sicurezza della società. Di conseguenza lo Stato deve intervenire ogniqualvolta che tali diritti siano minacciati dalla promozione, insegnamento ed esercizio della violenza e specificatamente dal terrorismo e dalla manipolazione psicologica in nome della religione".

  "È legittimo per una società con una predominante identità religiosa preservare il proprio carattere, senza però limitare la libertà di minoranze e di individui di professare la propria religione, né di limitare i pieni diritti civili ed lo stato di cittadini, individui e comunità".

  I Rappresentanti religiosi, si legge ancora nel Comunicato, "hanno perciò un obbligo particolare nei riguardi dei responsabili religiosi e delle comunità nell'impedire l'uso improprio della religione e nell'educare al rispetto per la diversità, essenziale per assicurare una società sana, stabile e pacifica. Al riguardo, la famiglia, la scuola, le Autorità civili, la società ed i mezzi di comunicazione hanno la particolare responsabilità di trasmettere questi valori alla future generazioni".

  La Dichiarazione della Commissione bilaterale, conclude il Comunicato, lancia un appello ai responsabili religiosi e politici "ad operare con fermezza per promuovere la pace, la dignità, la sicurezza e la tranquillità in Terra Santa per tutte le sue popolazioni e per il mondo nel suo complesso".
.../COMMISSIONE CATTOLICI EBRAISMO/MEJÍA               VIS 20070321 (430)


APPELLO CATTOLICI ED EBREI RISPETTO RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico un Comunicato relativo alla recente Riunione della Commissione Bilaterale della Delegazione della Commissione della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo e la Delegazione dei Rapporti con la Chiesa Cattolica del Gran Rabbinato di Gerusalemme.

  Il Comunicato precisa che il tema della settima Riunione della Commissione, che ha avuto luogo a Gerusalemme dall'11 al 13 marzo, presieduta dal Cardinale Jorge Majía e dal Rabbino Capo Shear Yashuv Cohen, è stato: "Libertà religiosa e di coscienza e suoi limiti".

  "La libertà di scelta" - si legge nel Comunicato - "deriva da Dio e perciò non è assoluta, ma deve riflettere la volontà e la legge divina. Di conseguenza gli esseri umani sono chiamati ad obbedire liberamente alla volontà divina come si manifesta nella Creazione e nella Sua parola rivelata".

  I Rappresentanti ebraici e cattolici affermano che: "La società secolare ha ancora bisogno di fondamenti religiosi per sostenere valori morali duraturi. Fra questi, di vitale importanza è il principio della santità della vita e della dignità umana".

  Nel Comunicato viene ribadito inoltre che: "Mentre in linea di principio lo Stato non deve limitare la libertà di religione individuale e collettiva, né la libertà di coscienza, ha, al contrario, la responsabilità di garantire il benessere e la sicurezza della società. Di conseguenza lo Stato deve intervenire ogniqualvolta che tali diritti siano minacciati dalla promozione, insegnamento ed esercizio della violenza e specificatamente dal terrorismo e dalla manipolazione psicologica in nome della religione".

  "È legittimo per una società con una predominante identità religiosa preservare il proprio carattere, senza però limitare la libertà di minoranze e di individui di professare la propria religione, né di limitare i pieni diritti civili ed lo stato di cittadini, individui e comunità".

  I Rappresentanti religiosi, si legge ancora nel Comunicato, "hanno perciò un obbligo particolare nei riguardi dei responsabili religiosi e delle comunità nell'impedire l'uso improprio della religione e nell'educare al rispetto per la diversità, essenziale per assicurare una società sana, stabile e pacifica. Al riguardo, la famiglia, la scuola, le Autorità civili, la società ed i mezzi di comunicazione hanno la particolare responsabilità di trasmettere questi valori alla future generazioni".

  La Dichiarazione della Commissione bilaterale, conclude il Comunicato, lancia un appello ai responsabili religiosi e politici "ad operare con fermezza per promuovere la pace, la dignità, la sicurezza e la tranquillità in Terra Santa per tutte le sue popolazioni e per il mondo nel suo complesso".
.../COMMISSIONE CATTOLICI EBRAISMO/MEJÍA               VIS 20070321 (430)


TELEGRAMMA ESPLOSIONE MINIERA E ROGO CASA ANZIANI RUSSIA


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Presidente della Federazione Russa, Signor Vladimir Putin, per le numerose vittime causate dall'esplosione di una miniera e da un tragico rogo in una Casa per anziani.

  "Profondamente rattristato per la grave sciagura accaduta nella miniera di Novokuznetsk e per il violento incendio in un casa per anziani nel villaggio Kamyshevatskaya, con la tragica morte di numerose persone e un elevato numero di feriti, il Santo Padre esprime la sua spirituale vicinanza ai cittadini colpiti da questi luttuosi eventi, come pure all'intera popolazione della Federazione Russa in queste ore di angoscia. Mentre eleva al Signore della vita fervide preghiere di suffragio per l'eterno riposo delle anime dei defunti, invoca consolazione dal cielo per quanti piangono la perdita dei loro cari. Il Sommo Pontefice, mentre formula vivi auspici di pronta guarigione dei feriti coinvolti negli incidenti, porge sentite condoglianze ai parenti delle vittime, invocando su tutti le abbondanti consolazioni del cielo".
TGR/ESPLOSIONE MINIERA:INCENDIO/BERTONE               VIS 20070321 (190)


GIUSTINO: CRISTIANESIMO MANIFESTAZIONE STORICA DEL LOGOS


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di 25.000 persone, a San Giustino, filosofo e martire, il più importante tra i Padri apologisti del secondo secolo.

  San Giustino, nato in Samaria intorno all'anno 100, - ha spiegato il Papa - "cercò a lungo la verità, pellegrinando nelle varie scuole della tradizione filosofica greca. Finalmente - come egli stesso racconta nei primi capitoli del suo 'Dialogo con Trifone - un misterioso personaggio, un vegliardo incontrato lungo la spiaggia del mare, lo mise dapprima in crisi, dimostrandogli l'incapacità dell'uomo a soddisfare con le sole sue forze l'aspirazione al divino. Poi gli indicò negli antichi profeti le persone a cui rivolgersi per trovare la strada di Dio e la 'vera filosofia'. Nel congedarlo, l'anziano lo esortò alla preghiera, perché gli venissero aperte le porte della luce".

  Dopo la conversione Giustino fondò una scuola a Roma, dove gratuitamente iniziava gli allievi alla nuova religione. Denunciato per questo motivo, venne decapitato intorno al 165, sotto il regno di Marco Aurelio.

  Nelle sue opere "Giustino intende illustrare anzitutto il progetto divino della creazione e della salvezza che si compie in Gesù Cristo, il Logos, cioè il Verbo di Dio" - ha detto il Santo Padre - "Ogni uomo, in quanto creatura razionale, è partecipe del Logos, ne porta in sé un 'seme', e può cogliere i barlumi della verità".

  "Così lo stesso Logos, che si è rivelato come in figura profetica agli Ebrei nella Legge antica, si è manifestato parzialmente, come in 'semi di verità', anche ai Greci. Ora, conclude Giustino, poiché il cristianesimo è la manifestazione storica e personale del 'Logos' nella sua totalità, ne consegue che 'tutto ciò che di bello è stato espresso da chiunque, appartiene a noi cristiani".

  Giustino, è convinto che la filosofia greca miri a Cristo e al Vangelo, per cui "la filosofia greca non può opporsi alla verità evangelica e i cristiani possono attingervi con fiducia, come a un bene proprio. (...) Nel complesso la figura e l'opera di Giustino segnano la decisa opzione della Chiesa antica per la filosofia, piuttosto che per la religione dei pagani. Come la religione pagana, infatti, i primi cristiani rifiutarono strenuamente ogni compromesso".

  "Di fatto la religione pagana" - ha proseguito il Pontefice - "non batteva le vie del 'Logos', ma si ostinava su quelle del mito, anche se questo era riconosciuto dalla filosofia greca come privo di consistenza nella verità. Perciò il tramonto della religione pagana era inevitabile: esso fluiva come logica conseguenza del distacco della religione - ridotto a un artificioso insieme di cerimonie, convenzioni e consuetudini - dalla verità dell'essere".

  "Giustino, e con lui gli altri apologisti, siglarono la presa di posizione netta della fede cristiana per il Dio dei filosofi contro i falsi dei della religione pagana. Era la scelta per la 'verità' dell'essere contro il mito della 'consuetudine'. (...) In un'età come la nostra, segnata dal relativismo nel dibattito sui valori e sulla religione - come pure nel dialogo interreligioso -, è questa una lezione da non dimenticare".

  Al termine della catechesi il Papa ha ricordato che il 24 marzo prossimo si tiene la Giornata Mondiale per la lotta contro la Tubercolosi ed ha detto: "Possa tale ricorrenza favorire un'accresciuta responsabilità nella cura di tale malattia ed una sempre più intensa solidarietà nei confronti di quanti ne soffrono. Su di loro e sulle loro famiglie invoco il conforto del Signore, mentre incoraggio le molteplici iniziative di assistenza che la Chiesa promuove in questo ambito".
AG/GIUSTINO:TUBERCOLOSI/...                           VIS 20070321 (610)


martedì 20 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Josip Mrzljak, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Zagreb (Croazia), Vescovo di Varazdin (superficie: 3.100; popolazione 391.890; cattolici: 372.395; sacerdoti: 153; religiosi: 169), Croazia.
NER/.../MRZLJAK                                             VIS 20070320 (40)


FORUM GIOVANI: "TESTIMONIARE CRISTO MONDO DEL LAVORO"


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2007 (VIS). Un Comunicato del Pontificio Consiglio per i Laici annuncia la celebrazione del IX Forum internazionale dei giovani (28 marzo - 1° aprile, Rocca di Papa, Roma), sul tema: "Testimoniare Cristo nel mondo del lavoro".

  Al Forum parteciperanno circa 300 giovani, dai 20 ai 35 anni, concretamente impegnati nella Chiesa e nel mondo del lavoro, provenienti da un centinaio di Paesi diversi e da differenti esperienze lavorative. Interverranno anche una trentina di ospiti, relatori, testimoni e partecipanti alle tavole rotonde, anch'essi provenienti da varie realtà di tutto il mondo.

  Le caratteristiche dei giovani che si affacciano alla vita lavorativa nei diversi Paesi sarà il tema della prima giornata "I giovani e il mondo del lavoro oggi", con particolare riferimento alle trasformazioni sociologiche, economiche e istituzionali dovute alla globalizzazione, ma si affronteranno anche le conseguenze a volte drammatiche di tali trasformazioni - la mobilità, la precarietà e la disoccupazione, le frustrazioni e le rivendicazioni dei quartieri poveri ormai in tutto il mondo, senza però trascurare le potenzialità, le capacità creative e innovative e l'emergere di nuove figure professionali.

  La seconda giornata dei lavori sarà dedicata ad un pellegrinaggio sulle tracce degli Apostoli Pietro e Paolo e alla scoperta della città di Roma, che molti delegati vedono per la prima volta.

  "Il significato del lavoro per la vita umana", in particolare alla luce della dottrina sociale della Chiesa, è il tema della terza giornata: a partire dall'Enciclica di Giovanni Paolo II "Laborem exercens" si guarderà al mondo del lavoro nella sua globalità come ad un mondo fatto di uomini e relazioni, dove ciascuno ha il diritto di realizzare sé stesso nell'esercizio del proprio lavoro e dove si impara a strutturare e unificare la propria vita, piuttosto che a considerarla come una macchina che macina profitti, regolata dalla concorrenza e dalla competitività e alimentata da una società basata sui consumi.

  "Annunciare il 'Vangelo del lavoro' oggi" è l'argomento dell'ultima giornata, durante la quale verrà approfondita la spiritualità del lavoro, la situazione della pastorale nel mondo del lavoro, il ruolo dell'associazionismo cattolico, per giungere, seguendo San Benedetto, alla 'Ora et labora', all'unità, cioè, della vita professionale e della vita cristiana della persona".
CON-L/GIOVANI:LAVORO/...                           VIS 20070320 (380)


EUCARISTIA FONTE DELLA GIOIA CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAR. 2007 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, di ritorno dall'Istituto Penale per Minori "Casal del Marmo" di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
 
  "Oggi la liturgia ci invita a rallegrarci" - ha detto il Papa - "perché si avvicina la Pasqua, il giorno della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Ma dove si trova la sorgente della gioia cristiana se non nell'Eucaristia, che Cristo ci ha lasciato come Cibo spirituale, mentre siamo pellegrini su questa terra? L'Eucaristia alimenta nei credenti di ogni epoca quella letizia profonda, che fa tutt'uno con l'amore e con la pace, e che ha origine dalla comunione con Dio e con i fratelli".

  "Martedì scorso" - ha ricordato il Pontefice - "è stata presentata l'Esortazione Apostolica postsinodale 'Sacramentum caritatis', che ha come tema proprio l'Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. (...) Nell'Eucaristia Cristo ha voluto donarci il 'suo' amore, che lo ha spinto ad offrire sulla croce la vita per noi. Nell'ultima Cena, lavando i piedi ai discepoli, Gesù ci ha lasciato il comandamento dell'amore: 'Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri' (Gv 13,34). Ma poiché questo è possibile solo rimanendo uniti a Lui, come tralci alla vite (cfr Gv 15,1-8), ha scelto di rimanere Egli stesso tra noi nell'Eucaristia perché noi potessimo 'rimanere in Lui'".

  "Quando, pertanto, ci nutriamo con fede del suo Corpo e del suo Sangue" - ha continuato il Santo Padre - "il suo amore passa in noi e ci rende capaci a nostra volta di dare la vita per i fratelli (cfr 1 Gv 3,16). Da qui scaturisce la gioia cristiana, la gioia dell'amore".

  "'Donna eucaristica' per eccellenza è Maria" - ha detto infine il Pontefice - "capolavoro della grazia divina: l'amore di Dio l'ha resa immacolata 'al suo cospetto nella carità' (cfr Ef 1,4). Accanto a Lei, a custodia del Redentore, Iddio ha posto San Giuseppe, di cui domani celebreremo la solennità liturgica. Invoco particolarmente questo grande Santo perché credendo, celebrando e vivendo con fede il Mistero eucaristico, il Popolo di Dio sia pervaso dall'amore di Cristo e ne diffonda i frutti di gioia e di pace in tutta l'umanità".
ANG/EUCARISTIA/...                               VIS 20070320 (400)


VISITA DEL PAPA ISTITUTO PENALE PER MINORI CASAL DEL MARMO


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAR. 2007 (VIS). Alle ore 9.00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato nell'Istituto Penale per Minori "Casal del Marmo" di Roma, dove ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica ed ha incontrato i circa cinquanta giovani reclusi.

  Nell'omelia il Santo Padre ha commentato la parabola del Figliol Prodigo del Vangelo di oggi, che narra come il più giovane di due fratelli cerchi una vita libera dalla disciplina del lavoro e dalle "norme dei comandamenti di Dio, dagli ordini del padre" e dopo aver preso tutto il suo patrimonio va in una paese molto lontano, perché "vuole una vita totalmente diversa".

  La sua idea di libertà, ha proseguito il Pontefice, è "fare quanto voglio fare, non conoscere queste norme di un Dio che è lontano, non essere nel carcere di questa disciplina della casa. (...) In un primo momento (...) egli trova bello avere raggiunto finalmente la vita, si sente felice. Ma poi, man mano, sente anche qui la noia, anche qui è sempre lo stesso. E alla fine rimane un vuoto sempre più inquietante".

  In questa situazione, ha spiegato Benedetto XVI, "sempre più vivo si fa il sentimento che questo non è ancora la vita, anzi, andando avanti con tutte queste cose, la vita si allontana sempre di più. (...) Allora comincia a riflettere e si chiede se era quella realmente la strada della vita: una libertà interpretata come fare quanto voglio io, vivere, avere la vita solo per me o se invece non sarebbe forse più vita vivere per gli altri, contribuire alla costruzione del mondo, alla crescita della comunità umana... Comincia così il nuovo cammino, un cammino interiore. Il ragazzo riflette e considera tutti questi nuovi aspetti del problema e comincia a vedere che era molto più libero a casa, essendo proprietario anche lui, contribuendo alla costruzione della casa e della società in comunione con il Creatore, conoscendo lo scopo della sua vita, indovinando il progetto che Dio aveva per lui".

  "In questo cammino interiore, in questa maturazione di un nuovo progetto di vita, vivendo poi anche il cammino esteriore, il figlio più giovane si mette in moto per ritornare,  per ricominciare con la sua vita, perché ha ormai capito che quello preso era il binario sbagliato. (...) E arriva alla casa del padre che gli ha lasciato la sua libertà per dargli la possibilità di capire interiormente che cosa è vivere, che cosa è non vivere. Il padre con tutto il suo amore lo abbraccia, gli offre una festa e la vita può cominciare di nuovo partendo da questa festa".

  "Il figlio capisce che proprio il lavoro, l'umiltà, la disciplina di ogni giorno crea la vera festa e la vera libertà. Così ritorna a casa interiormente maturato e purificato: Ha capito che cosa è vivere. (...) È ormai pienamente consapevole che una vita senza Dio non funziona: manca l'essenziale, manca la luce, manca il perché, manca il grande senso dell'essere uomo".

  "Il giovane capisce che i Comandamenti di Dio non sono ostacoli per la libertà e per una vita bella, ma sono gli indicatori della strada su cui camminare per trovare la vita".

  Il Papa ha sottolineato inoltre che: "Gli errori che commettiamo, anche se grandi, non intaccano la fedeltà" dell'amore di Dio. "Nel sacramento della confessione possiamo sempre di nuovo ripartire con la vita: Egli ci accoglie, ci restituisce la dignità di figli suoi".

  "Inoltre questa parabola ci aiuta a capire chi è l'uomo: non è una 'monade', un'entità isolata che vive solo per se stessa e deve avere la vita solo per se stessa. Al contrario, noi viviamo con gli altri, siamo creati insieme con gli altri e solo nello stare con gli altri, nel donarci agli altri troviamo la vita".

  "L'uomo è una creatura in cui Dio ha impresso la sua immagine, una creatura che è attratta nell'orizzonte della sua Grazia, ma è anche una creatura fragile, esposta al male; capace però anche di bene".

  "E finalmente l'uomo è una persona libera. (...) La libertà, potremmo dire" - ha concluso il Pontefice - "è un trampolino di lancio per tuffarsi nel mare infinito della bontà divina, ma può diventare anche un piano inclinato sul quale scivolare verso l'abisso del peccato e del male e perdere così anche la libertà e la nostra dignità".

  Al termine della Santa Messa, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato nella palestra dell'Istituto Penale per incontrare i Giovani Ospiti - l'85% dei quali non italiani, fra i 17 e i 23 anni di età, con i familiari, gli agenti di polizia penitenziaria e i volontari dell'Istituto.

  Il Papa ha ringraziato i presenti per gli auguri in occasione del suo onomastico ed ha detto:  "Sappiate (...) che il Papa vi vuole bene e vi segue con affetto".

  "Cari ragazzi e ragazze" - ha detto ancora il Papa - "oggi per voi è una giornata di festa, come è stato detto: è venuto a trovarvi il Papa (...). Una giornata di gioia, quindi. (...) Ma come si può essere felici quando si soffre, quando si è privi della libertà, quando ci si sente abbandonati?".

  "Dio ci ama" - ha sottolineato il Santo Padre - "ecco la sorgente della vera gioia. Pur avendo tutto ciò che si desidera, si è talora infelici; si potrebbe invece essere privi di tutto, persino della libertà o della salute, ed essere in pace e nella gioia, se dentro il cuore c'è Dio. Il segreto, dunque, sta qui: occorre che Dio occupi sempre il primo posto nella nostra vita".
BXVI-VISITA/ISTITUTO PENALE MINORI/...                   VIS 20070320 (940)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

- Il Cardinale Bernard Francis Law, Arciprete della Papale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore.
AP/.../...                                         VIS 20070320 (60)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

- Il Cardinale Bernard Francis Law, Arciprete della Papale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore.
AP/.../...                                         VIS 20070320 (60)


50° ORDINAZIONE SACERDOTALE CARDINALE SARAIVA MARTINS


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato al Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, una Lettera in occasione del 50° anniversario di sacerdozio, celebrato il 16 marzo.

  Nella Lettera, redatta in latina e datata 16 febbraio, il Papa ha parole di elogio per l'opera che il Porporato ha svolto al servizio della Santa Sede, in questi cinquanta anni.
BXVI-LETTERA/ANNIVERSARIO ORDINAZIONE/SARAIVA                 VIS 20070320 (80)


NON VEDENTI: LA CHIESA HA BISOGNO ANCHE LORO CONTRIBUTO


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto nella Basilica Vaticana i partecipanti al pellegrinaggio promosso dall'OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) e del MAC (Movimento Apostolico Ciechi).

  Sia l'OFTAL, iniziata nel 1913 dal sacerdote Alessandro Rastelli, che il MAC, che ebbe origine nel 1928 ad opera dell'insegnate non vedente Maria Motta, "si presentano" - ha detto il Santo Padre - "come esperienza di condivisione fraterna, basata sul Vangelo e capace di mettere in grado le persone in difficoltà, in questo caso malate e non vedenti, di essere pienamente partecipi della vita della Comunità ecclesiale e costruttrici della civiltà dell'amore".

  Papa Benedetto XVI ha ricordato che Don Alessandro Rastelli, "si recò a Lourdes dopo un incidente che lo costrinse per un mese in ospedale. L'esperienza dell'infermità lo rese particolarmente sensibile al messaggio della Vergine Immacolata, che lo chiamò a ritornare alla Grotta di Massabielle dapprima in compagnia di un solo malato - e ciò è molto significativo! - e quindi alla guida del primo pellegrinaggio diocesano con oltre 300 persone di cui 30 malati".

  "Per Maria Motta, cieca dalla nascita, la limitazione visiva non fu un impedimento alla sua vocazione, anzi, lo Spirito fece di lei un'apostola dei non vedenti, e in seguito rese feconda la sua iniziativa ben oltre le sue stesse aspettative. Da quella 'rete' spirituale che lei aveva formato si sviluppò una vera e propria associazione, formata da gruppi diocesani presenti in ogni parte d'Italia, ed approvata dal Beato  Giovanni XXIII col nome di Movimento Apostolico Ciechi".

 "Voi, amici dell'OFTAL" - ha proseguito il Pontefice - "offrite l'esperienza del pellegrinaggio con i malati, segno forte di fede e di solidarietà tra persone che escono da se stesse e dal chiuso dei propri problemi per partire verso una meta comune, un luogo dello spirito: Lourdes, la Terra Santa, Loreto, Fatima, e altri Santuari".

  "Voi, amici del MAC" - ha aggiunto il Papa - "a vostra volta siete portatori di un'esperienza tipica, che vi è propria: quella del camminare insieme, fianco a fianco, ciechi e vedenti. È una testimonianza di come l'amore cristiano permetta di superare l'handicap e di vivere positivamente la diversità, quale occasione di apertura all'altro, di attenzione ai suoi problemi, ma prima di tutto ai suoi doni, e di vicendevole servizio".

  "La Chiesa" - ha concluso il Pontefice - "ha bisogno anche del vostro contributo per rispondere fedelmente e pienamente alla volontà del Signore. E altrettanto si può dire della società civile: l'umanità ha bisogno dei vostri doni, che sono profezia del Regno di Dio. Non vi spaventino i limiti e la povertà di risorse: Dio ama compiere le sue opere con mezzi poveri".
AC/.../MOVIMENTO CIECHI                           VIS 20070320 (460)


venerdì 16 marzo 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Puglia), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Domenico Caliandro, di Nardò-Gallipoli.

    - L'Arcivescovo Donato Negro, di Otranto.

    - Il Vescovo Vito De Grisantis, di Ugento-Santa Maria di Leuca.

    - Il Vescovo Pietro Maria Fragnelli, di Castellaneta.

    - Il Vescovo Michele Castoro, di Oria.

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070316 (100)


PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA ED OBIEZIONE DI COSCIENZA


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Dichiarazione finale della XIII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, che ha organizzato, nei giorni 23 e 24 febbraio scorsi, in Vaticano, un Congresso internazionale, sul tema: "La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita".

  L'Assemblea, fra le diverse considerazioni che ha inteso offrire alla riflessine della comunità ecclesiale e civile, ha dichiarato che: "Le esigenze specifiche della coscienza cristiana trovano il loro banco di prova nell'applicazione alle professioni sanitarie, allorquando si trovino di fronte al dovere di proteggere la vita umana e di fronte al rischio di trovarsi in situazioni di cooperazione al male nell'applicazione dei doveri professionali. In questa situazione, acquista maggiore rilievo l'esercizio doveroso, di una 'coraggiosa obiezione di coscienza', da parte di medici, infermieri, farmacisti e personale amministrativo, giudici e parlamentari, ed altre figure professionali direttamente coinvolte nella tutela della vita umana individuale, laddove le norme legislative prevedessero azioni che la mettono in pericolo".

  "Sempre più opportuna" - si legge ancora nel testo - "appare una mobilitazione di tutti coloro che hanno a cuore la tutela della vita umana, una mobilitazione che si deve estendere anche a livello politico: è un'esigenza imprescindibile della giustizia il rispetto del principio di uguaglianza, che esige di onorare e proteggere i diritti di tutti, specialmente nel caso dei soggetti più fragili ed indifesi".
ACAD-V/CONGRESSO INTERNAZIONALE/...                   VIS 20070316 (240)


VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN BRASILE

CITTA' DEL VATICANO, 16 MAR. 2007 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina un Comunicato che annuncia il prossimo Viaggio Apostolico del Santo Padre in Brasile, in occasione della V Conferenza Generale dei Vescovi dell'America Latina e dei Caraibi, in programma nella città di Aparecida, dal 9 al 14 maggio prossimo. Nel corso del Viaggio Benedetto XVI si recherà in visita anche alle Arcidiocesi di São Paulo ed Aparecida.
OP/VIAGGIO APOSTOLICO/BRASILE                         VIS 20070316 (90)


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