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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 31 maggio 2007

RELAZIONI DIPLOMATICHE SANTA SEDE ED EMIRATI ARABI UNITI



CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2007 (VIS). La Santa Sede e gli Emirati Arabi Uniti, desiderosi di promuovere rapporti di mutua amicizia e di sviluppare la cooperazione internazionale, hanno deciso di comune accordo di stabilire tra di loro relazioni diplomatiche, a livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte degli Emirati Arabi Uniti, secondo quanto stabilito della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche del 18 aprile 1961.

  In un Comunicato congiunto, reso pubblico questa mattina, si rende noto che l'Accordo è stato firmato dall'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, in rappresentanza della Santa Sede e dal Signor Abdulaziz Nasser Al-Shamsi, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario e Rappresentante Permanente degli Emirati Arabi Uniti presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, in rappresentanza del governo degli Emirati Arabi Uniti.

  Una Nota allegata al Comunicato precisa che: "Gli Emirati Arabi Uniti sono una Federazione di sette Emirati indipendenti (Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Al-Fujayrah, Ras al-Khaimah, Sharjah e Umm al-Qaiwain), situati lungo la costa centro-orientale della penisola arabica. La Capitale è Abu Dhabi. Su una superficie di 83.600 chilometri quadrati vive una popolazione di più di 4 milioni di abitanti con un'altissima percentuale (più del 70%) di lavoratori stranieri provenienti da altri Paesi del Medio Oriente, dal Pakistan, dall'India, dalle Filippine e dal Bangladesh".

  "La religione della quasi totalità dei cittadini degli Emirati Arabi Uniti è l'Islam, che è anche la religione ufficiale dello Stato. Nella Costituzione viene affermata la libertà religiosa e i cristiani possono svolgere le attività religiose pubbliche nelle chiese e nei complessi parrocchiali".

  "Ecclesiasticamente, gli Emirati Arabi Uniti fanno parte del Vicariato Apostolico di Arabia, con sede ad Abu Dhabi,  affidato al Vescovo Paul Hinder, O.F.M.Cap. Secondo stime attendibili, sarebbero presenti più di un milione di cristiani, in maggioranza cattolici, appartenenti a più di cento nazionalità diverse, che contribuiscono al benessere sociale del Paese. Le chiese del Paese sono sette e in esse si celebra la Messa in diversi riti e lingue. Si è in attesa di ottenere dalle Autorità del Paese, che intrattengono rapporti cordiali con la Chiesa cattolica, l'autorizzazione per la costruzione di nuovi edifici di culto. Diverse Congregazioni religiose prestano la loro opera educativa in sette scuole".
.../RELAZIONI/EMIRATI ARABI UNITI                       VIS 20070531 (400)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Phillip Pöllitzer, O.M.I., Provinciale degli Oblati di Maria Immacolata per la Namibia, Vescovo di Keetmanshoop (superficie: 264.110; popolazione: 142.000; cattolici: 39.400; sacerdoti: 25; religiosi: 46; diaconi permanenti: 9), Namibia. Il Vescovo eletto è nato a Mörtelsdorf (Austria), nel 1940, ha emesso la prima professione religiosa nel 1960, quella perpetua nel 1965, ed è stato ordinato sacerdote nel 1965.

- Ha nominato l'Arcivescovo José Octavio Ruiz Arenas, Vice Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina. È stato finora Arcivescovo di Villavicencio (Colombia).
NER:NA/.../PÖLLITZER:RUIZ                           VIS 20070531 (100)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Centroafricana, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Agostino Delfino, O.F.M.Cap., di Berbérati.

    - Il Vescovo François-Xavier Yombandje, di Bossangoa.

    - Il Vescovo Armando Umberto Gianni, O.F.M.Cap., di Bouar.

    - Il Vescovo Albert Vanbuel, S.D.B., di Kaga-Bandoro.

    - Il Vescovo Guerrino Perin, M.C.C.I., di Mbaïki.
AP:AL/.../...                                         VIS 20070531 (90)


MESSA E PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2007 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice reso pubblico oggi, rende noto che giovedì 7 giugno, Solennità del Corpus Domini, il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà, alle 19:00,  la Santa Messa sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano e presiederà la tradizione Processione Eucaristica, che percorrendo Via Merulana, raggiungerà la Basilica di Santa Maria Maggiore.
OCL/CORPUS DOMINI/...                                 VIS 20070531 (80)


mercoledì 30 maggio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo João Bosco Oliver de Faria, Arcivescovo Metropolita di Diamantina (superficie: 45.171; popolazione: 488.000; cattolici: 431.748; sacerdoti: 61; religiosi: 72; diaconi permanenti: 1), Brasile. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Patos de Minas (Brasile), è nato a São João del Rei (Brasile), nel 1939,  è stato ordinato sacerdote nel 1968 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 1987. Succede all'Arcivescovo Paulo Lopes de Faria, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi Metropolitana, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Irineu Roque Scherer, finora Vescovo di Garanhuns (Brasile), Vescovo di Joinville (superficie: 9.119; popolazione: 986.000; cattolici: 641.000; sacerdoti: 93; religiosi: 329; diaconi permanenti: 29), Brasile.

- Ha nominato il Padre Alick Banda, Vescovo di Solwezi (superficie: 125.826; popolazione: 750.000; cattolici: 70.400, sacerdoti: 37; religiosi: 51), Zambia. Il Vescovo eletto, finora Cancelliere della Diocesi di Ndola (Zambia), è nato nel 1963 a Mufulira (Zambia), ed è stato ordinato sacerdote nel 1994.
NER:RE/.../...                                       VIS 20070530 (180)


TERTULLIANO: MESSAGGIO VANGELO IN DIALOGO CULTURA TEMPO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2007 (VIS). Nel corso dell'Udienza Generale di questa mattina,  il Santo Padre Benedetto XVI, riprendendo il ciclo di catechesi sulle grandi personalità della Chiesa antica, si è soffermato sulla figura di Tertulliano, nato a Cartagine nel 150 circa, primo autore cristiano di lingua latina. L'Udienza si è tenuta in Piazza San Pietro con la partecipazione di 32.000 persone.

  L'opera di Tertulliano, ha detto il Papa "ha dato frutti decisivi, che sarebbe imperdonabile sottovalutare. Il suo influsso si sviluppa su diversi piani: da quelli del linguaggio e del recupero della cultura classica, a quelli dell'individuazione di una comune 'anima cristiana' nel mondo e della formulazione di nuove proposte di convivenza umana".

  Tertulliano "Si convertì (...) al cristianesimo, attratto - come pare - dall'esempio dei martiri cristiani. Cominciò a pubblicare i suoi scritti più famosi nel 197. Ma una ricerca troppo individuale della verità insieme con le intemperanze del carattere lo condussero gradualmente a lasciare la comunione con la Chiesa e ad aderire alla setta del montanismo".

  Nei suoi scritti di carattere apologetico, ha ricordato il Pontefice, Tertulliano ha due intenti principali: "quello di confutare le gravissime accuse che i pagani rivolgevano contro la nuova religione, e quello - più propositivo e missionario - di comunicare il messaggio del Vangelo in dialogo con la cultura del tempo".

  "Tertulliano, inoltre" - ha proseguito il Pontefice - "compie un passo enorme nello sviluppo del dogma trinitario, ci ha dato in latino il linguaggio adeguato per esprimere questo grande mistero, introducendo i termini 'una sostanza' e 'tre Persone'".

  "L'Africano tratta anche dello Spirito Santo, dimostrandone il carattere personale e divino (...). Ancora nelle opere dell'Africano si leggono numerosi testi sulla Chiesa (che Tertulliano riconosce sempre come 'madre'. (...). I suoi scritti sono importanti anche per cogliere tendenze vive nelle comunità cristiane riguardo a Maria santissima, ai sacramenti dell'Eucaristia, del Matrimonio e della Riconciliazione, al primato petrino, alla preghiera...".

  "In modo speciale, (...), l'Apologista" - ha detto ancora il Santo Padre - esorta i cristiani alla speranza, "che - stando ai suoi scritti - non è semplicemente una virtù a sé stante, ma una modalità che investe ogni aspetto dell'esistenza cristiana. (...) Così la risurrezione del Signore viene presentata come il fondamento della nostra futura risurrezione, e rappresenta l'oggetto principale della fiducia dei cristiani"

  Benedetto XVI si è poi soffermato sul "dramma di Tertulliano" spiegando che: "Con il passare degli anni egli diventò sempre più esigente nei confronti dei cristiani. Pretendeva da loro in ogni circostanza, e soprattutto nelle persecuzioni, un comportamento eroico".

  "A me fa molto pensare questa grande personalità morale e intellettuale" - ha commentato il Papa - "quest'uomo che ha dato un così grande contributo al pensiero cristiano. Si vede che alla fine gli manca la semplicità, l'umiltà di inserirsi nella Chiesa, di accettare le sue debolezze, di essere tollerante con gli altri e con se stesso. Quando si vede solo il proprio pensiero nella sua grandezza, alla fine è proprio questa grandezza che si perde. La caratteristica essenziale di un grande teologo è l'umiltà di stare con la Chiesa, di accettare le sue e le proprie debolezze, perché solo Dio è realmente tutto santo. Noi invece abbiamo sempre bisogno del perdono".

  "In definitiva, l'Africano" - ha detto ancora il Santo Padre - "rimane un testimone interessante dei primi tempi della Chiesa, quando i cristiani si trovarono ad essere autentici soggetti di 'nuova cultura' nel confronto ravvicinato tra eredità classica e messaggio evangelico. È sua la celebre affermazione secondo cui la nostra anima 'è naturaliter cristiana' (Apologetico 17,6), dove Tertulliano evoca la perenne continuità tra gli autentici valori umani e quelli cristiani; e anche quell'altra sua riflessione, mutuata direttamente dal Vangelo, secondo cui 'il cristiano non può odiare nemmeno i propri nemici' (cfr Apologetico 37), dove il risvolto morale, ineludibile, della scelta di fede, propone la 'non violenza' come regola di vita: e non è chi non veda la drammatica attualità di questo insegnamento, anche alla luce dell'acceso dibattito sulle religioni".

  Al termine dell'Udienza il Papa ha rivolto parole di saluto ai pellegrini provenienti dalla Spagna, Messico e Cile, in particolare ai membri dell'Associazione dei Cavalieri e Dame di Nuestra Señora de Guadalupe, accompagnati dal Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Arcivescovo di Toledo ed ai fedeli e Vescovi delle Diocesi dell'Estremadura giunti a Roma per la celebrazione del primo centenario della proclamazione di Nuestra Señora de Guadalupe Patrona dell'Estremadura.

  "Che l'immagine della Vergine Santissima che oggi recate a Roma" - ha detto Benedetto XVI - "continui ad accompagnare le celebrazioni giubilari e benedica tutta questa regione spagnola che tanta parte ha avuto nell'opera di evangelizzazione dell'America!".
AG/.../TERTULLIANO                               VIS 20070530 (160)


martedì 29 maggio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Membri del Pontificio Consiglio "Cor Unum": l'Arcivescovo Joseph Ngô Quang Kiêt, di Hà Nôi (Viêt Nam); il Vescovo Jean-Bosco Ntep, di Edéa (Camerun); il Vescovo Lazzaro You Heung-sik, di Daejeon (Corea); il Principe Karl von Löwenstein-Wertheim-Rosenberg, della Diocesi di Aachen (Germania); e, in rappresentanza delle Organizzazioni, il Sacerdote Adam Deren, dell'Arcidiocesi di Wroclaw, Direttore Generale della "Caritas Polska" (Polonia); il Sacerdote Larry Snyder, dell'Arcidiocesi di Saint Paul and Minneapolis, Presidente di "Catholic Charities" (Stati Uniti d'America); il Sacerdote Flavio Peloso, F.D.P., Direttore Generale della Piccola Opera della Divina Provvidenza (San Luigi Orione), in rappresentanza dell'Unione dei Superiori Generali; Suor Mary Sujita Kallupurakkathu, S.N.D., Superiora Generale delle Suore di Nostra Signora, in rappresentanza dell'Unione Internazionale delle Superiori Generali; e il Signor Hans Peter Röthlin, Presidente dell'Aiuto alla Chiesa che soffre; la Signora Marina Canevali Costa, dell'Arcidiocesi di Genova (Italia), Presidente dell'"Association Internationale des Charités"; il Signor Rafael Del Río Sendino, Presidente della "Caritas Española" (Spagna); il Signor Denis Viénot, Presidente della "Caritas Internationalis"; il Signor Jean-Luc Moens (Belgio), Presidente di "Fidesco"; e la Signora Begoña de Burgos López (Spagna), Presidente di "Manos Unidas".
NA/.../...                                       VIS 20070529 (200)


MESSAGGIO PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la 81ª Giornata Missionaria Mondiale, che quest'anno si celebra domenica 21 ottobre sul tema: "Tutte le Chiese per tutto il mondo".

  Nel Messaggio, datato 27 maggio, Solennità di Pentecoste, il Papa ricorda che quest'anno ricorre il 50° anniversario dell'Enciclica del Servo di Dio Pio XII: "Fidei donum", "con la quale venne promossa e incoraggiata la cooperazione tra le Chiese per la missione 'ad gentes'".

  Il tema scelto per la Giornata di quest'anno, si legge ancora nel Messaggio, "invita le Chiese locali di ogni Continente a una condivisa consapevolezza circa l'urgente necessità di rilanciare l'azione missionaria di fronte alle molteplici e gravi sfide del nostro tempo".

  Benedetto XVI sottolinea che il Signore continua a chiamare "in primo luogo, le Chiese cosiddette di antica tradizione, che in passato hanno fornito alle missioni, oltre che mezzi materiali, anche un numero consistente di sacerdoti, religiosi, religiose e laici, dando vita a un'efficace cooperazione fra comunità cristiane".

  "Dinanzi all'avanzata della cultura secolarizzata, che talora sembra penetrare sempre più nelle società occidentali, considerando inoltre la crisi della famiglia, la diminuzione delle vocazioni e il progressivo invecchiamento del clero, queste Chiese corrono il rischio di rinchiudersi in se stesse, di guardare con ridotta speranza al futuro e di rallentare il loro sforzo missionario. Ma è proprio questo il momento di aprirsi con fiducia alla Provvidenza di Dio, che mai abbandona il suo popolo e che, con la potenza dello Spirito Santo, lo guida verso il compimento del suo eterno disegno di salvezza".

  "A dedicarsi generosamente alla 'missio ad gentes' il Buon Pastore invita pure le Chiese di recente evangelizzazione" - ricorda il Santo Padre - "Alcune abbondano fortunatamente di sacerdoti e di persone consacrate, non pochi dei quali, pur essendo tante le necessità in loco, vengono tuttavia inviati a svolgere il loro ministero pastorale e il loro servizio apostolico altrove, anche nelle terre di antica evangelizzazione. Si assiste in tal modo ad un provvidenziale 'scambio di doni', che ridonda a beneficio dell'intero Corpo mistico di Cristo".

  "Auspico vivamente che la cooperazione missionaria si intensifichi, valorizzando le potenzialità e i carismi di ciascuno. Auspico, inoltre, che la Giornata Missionaria Mondiale contribuisca a rendere sempre più consapevoli tutte le comunità cristiane e ogni battezzato che è universale la chiamata di Cristo a propagare il suo Regno sino agli estremi angoli del pianeta".

  Il Papa ribadisce inoltre che: "L'impegno missionario resta pertanto, come più volte ribadito, il primo servizio che la Chiesa deve all'umanità di oggi, per orientare ed evangelizzare le trasformazioni culturali, sociali ed etiche; per offrire la salvezza di Cristo all'uomo del nostro tempo, in tante parti del mondo umiliato e oppresso a causa di povertà endemiche, di violenza, di negazione sistematica di diritti umani".
 
  Benedetto XVI rende grazie a Dio "per i frutti abbondanti ottenuti da questa cooperazione missionaria in Africa e in altre regioni della terra" e ricorda che: "Schiere di sacerdoti, dopo aver lasciato le comunità d'origine, hanno posto le loro energie apostoliche al servizio di comunità talora appena nate, in zone di povertà e in via di sviluppo. Tra loro ci sono non pochi martiri che, alla testimonianza della parola e alla dedizione apostolica, hanno unito il sacrificio della vita".

  "Né possiamo dimenticare" - scrive il Pontefice - "i molti religiosi, religiose e laici volontari che, insieme ai presbiteri, si sono prodigati per diffondere il Vangelo sino agli estremi confini del mondo".

  "Ogni comunità cristiana nasce missionaria" - sottolinea il Papa - "ed è proprio sulla base del coraggio di evangelizzare che si misura l'amore dei credenti verso il loro Signore. Potremmo così dire che, per i singoli fedeli, non si tratta più semplicemente di collaborare all'attività di evangelizzazione, ma di sentirsi essi stessi protagonisti e corresponsabili della missione della Chiesa. Questa corresponsabilità comporta che cresca la comunione tra le comunità e si incrementi l'aiuto reciproco per quanto concerne sia il personale (sacerdoti, religiosi, religiose e laici volontari) che l'utilizzo dei mezzi oggi necessari per evangelizzare".

  "Non si dimentichi" - ribadisce il Pontefice - "che il primo e prioritario contributo, che siamo chiamati ad offrire all'azione missionaria della Chiesa, è la preghiera. (...) Si estenda in ogni comunità la corale invocazione al 'Padre nostro che è nei cieli', perché venga il suo regno sulla terra".

  "Faccio appello particolarmente ai bambini e ai giovani, sempre pronti a generosi slanci missionari. Mi rivolgo agli ammalati e ai sofferenti, ricordando il valore della loro misteriosa e indispensabile collaborazione all'opera della salvezza. Chiedo alle persone consacrate e specialmente ai monasteri di clausura di intensificare la loro preghiera per le missioni".

  Benedetto XVI conclude il Messaggio invocando la Vergine Maria affinché "guidi i nostri passi anche in questa nostra epoca e ci ottenga una nuova Pentecoste di amore. Ci renda, in particolare, consapevoli tutti di essere missionari, inviati cioè dal Signore ad essere suoi testimoni in ogni momento della nostra esistenza".
MESS/GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE/...               VIS 20070529 (840)


lunedì 28 maggio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Carmelo Cuttitta, finora Parroco della Parrocchia di San Giuseppe Cottolengo a Palermo (Italia), Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Palermo (superficie: 1.366; popolazione: 914.506; cattolici: 890.142; sacerdoti: 570; religiosi: 1.863; diaconi permanenti: 32), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Godrano (Palermo), nel 1962 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1987.
NEA/.../CUTTITTA                                             VIS 20070528 (70)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- La Signora Josette Sheeran, Presidente Esecutivo del Programma Alimentare Mondiale.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Centroafricana, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Paulin Pomodimo, di Bangui.

    - Il Vescovo Peter Marzinkowski, C.S.Sp., di Alindao.

    - Il Vescovo Edouard Mathos, di Bambari.

    - Il Vescovo Juan José Aguirre Muñoz, M.C.C.I., di Bangassou.

  Ieri, domenica 27 maggio, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza il Professor Robert Spaemann, Professore emerito dell'Università di Monaco (Germania).

  Sabato 26 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Due Presuli della Conferenza Episcopale del Mozambico, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Gemano Grachane, C.M., di Nacala.

    - Il Vescovo Ernesto Maguengue, di Pemba.

- Il Signor Kiko Argüello, Iniziatore del Cammino Neocatecumenale.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070528 (150)


CHIESA SIRO-MALANKAR: TEMPO NUOVA EVANGELIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza Sua Beatitudine Isaac Cleemis Thottunkal, eletto, nel febbraio scorso, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (India).

  "Come Successore di Pietro" - ha detto il Santo Padre all'inizio del suo discorso - "con gioia ho confermato la decisione del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Malankar", dell'8 febbraio scorso.

  "Ora la Chiesa universale, con tutti coloro che appartengono alla vostra tradizione ecclesiale, conta su Sua Beatitudine per assicurare" - ha detto Benedetto XVI - "che la comunità Malankar proceda su di un duplice binario. Da una parte, mediante la lealtà alla Sede Apostolica voi parteciperete sempre pienamente al respiro universale dell'unica Chiesa di Cristo; dall'altra, la vostra fedeltà alle caratteristiche specificatamente orientali della vostra tradizione permetterà a tutta la Chiesa di trarre vantaggio da ciò che nella sua molteplice saggezza 'lo Spirito dice alle Chiese' (cf. Rev 2:7 et passim)".

  Il Papa ha affermato che è stata affidata, in qualità di Capo e Pastore della Chiesa Siro-Malankar, a Sua Beatitudine Thottunkal "la missione di guidare e sostenere la testimonianza cristiana e la vita ecclesiale dei fedeli di quella nobile Chiesa nel vasto subcontinente indiano e nelle altre regioni dove vivono comunità di cattolici siro-malankaresi".

  Riferendosi alle importanti sfide del momento presente, il Santo Padre ha ribadito che: "Ora è tempo di una nuova evangelizzazione, un tempo di dialogo convinto e costantemente rinnovato con tutti i nostri fratelli e sorelle che condividono la nostra fede cristiana, un tempo di incontro rispettoso e proficuo fra religioni e culture per il bene di tutti, e in particolare per i più poveri fra i poveri".

  Rilevando che: "Occorre rinnovare costantemente il nostro impegno all'evangelizzazione, mentre ci sforziamo di edificare la pace, nella giustizia e nella solidarietà, per tutta la famiglia umana", il Papa ha auspicato che Sua Beatitudine "Possa sempre trarre forza dal Signore e dal sostegno collegiale dei fratelli Vescovi, i membri del Sinodo. La prego di assicurare loro"  - ha detto Benedetto XVI - "delle mie preghiere e di trasmettere i miei speciali saluti nella fausta occasione del 75° anniversario dell'istituzione della gerarchia Siro-Malankar".
AC/CHIESA SIRO MALANKAR/THOTTUNKAL               VIS 20070528 (400)


PENTECOSTE: CHIESA VA INCONTRO A TUTTE LE CULTURE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2007 (VIS).  La Pentecoste, Solennità "in cui la liturgia ci fa rivivere la nascita della Chiesa", è stato il tema della meditazione del Santo Padre Benedetto XVI prima della recita del "Regina Coeli" con le migliaia di fedeli e pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Possiamo (...) dire" - ha detto il Pontefice - "che la Chiesa ebbe il suo solenne inizio con la discesa dello Spirito Santo. In questo straordinario avvenimento troviamo le note essenziali e qualificanti della Chiesa: la Chiesa è 'una', come la comunità di Pentecoste, che era unita nella preghiera e 'concorde': 'aveva un cuore solo e un'anima sola' (At 4,32). La Chiesa è santa, non per i suoi meriti, ma perché, animata dallo Spirito Santo, tiene fisso lo sguardo su Cristo, per diventare conforme a Lui e al suo amore. La Chiesa è cattolica, perché il Vangelo è destinato a tutti i popoli e per questo, già all'inizio, lo Spirito Santo fa sì che essa parli tutte le lingue. La Chiesa è apostolica, perché, edificata sopra il fondamento degli Apostoli, custodisce fedelmente il loro insegnamento attraverso la catena ininterrotta della successione apostolica".

  "La Chiesa, inoltre, è per sua natura missionaria" - ha spiegato il Papa - "e dal giorno di Pentecoste lo Spirito Santo non cessa di spingerla sulle strade del mondo, fino agli estremi confini della terra e fino alla fine dei tempi".

  "Questa realtà che possiamo verificare in ogni epoca" - ha affermato il Santo Padre - "è già come anticipata nel Libro degli Atti, dove si descrive il passaggio del Vangelo dagli Ebrei ai pagani, da Gerusalemme a Roma. Roma sta ad indicare il mondo dei pagani, e così tutti i popoli che sono al di fuori dell'antico popolo di Dio".

  "In effetti, gli 'Atti' si concludono con l'arrivo del Vangelo a Roma" - ha terminato il Santo Padre - "Si può allora dire che Roma è il nome concreto della cattolicità e della missionarietà, esprime la fedeltà alle origini, alla Chiesa di tutti i tempi, a una Chiesa che parla tutte le lingue e va incontro a tutte le culture".
ANG/PENTECOSTE/...                               VIS 20070528 (370)


CHIESA FIRENZE RICORDA SANTA MARIA MADDALENA DE' PAZZI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Messaggio del Papa indirizzato al Cardinale Ennio Antonelli, Arcivescovo di Firenze (Italia), in occasione del IV centenario della morte di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, monaca carmelitana, nata il 2 aprile 1566 e morta il 25 maggio 1607.

  Nel Messaggio, letto nella giornata di ieri dal Cardinale Antonelli, durante una Celebrazione Eucaristica nel Duomo di Firenze, il Santo Padre scrive che la santa fiorentina "rimane una spirituale presenza ispiratrice per le Carmelitane dell'Antica Osservanza. In lei esse vedono la 'sorella' che ha percorso interamente la via dell'unione trasformante con Dio e che addita in Maria la 'stella' del cammino verso la perfezione".

  "Per tutti questa grande Santa" - scrive ancora il Pontefice - "ha il dono di essere maestra di spiritualità, particolarmente per i sacerdoti, verso i quali nutrì sempre una vera passione".

  Benedetto XVI ha auspicato che le attuali celebrazioni giubilari della morte della Santa "contribuiscano a far conoscere sempre più questa luminosa figura, che a tutti manifesta la dignità e la bellezza della vocazione cristiana".

  "Come, mentre era in vita, attaccandosi alle campane sollecitava le sue consorelle con il grido: 'Venite ad amare l'Amore!', la grande Mistica, da Firenze, dal suo Seminario, dai monasteri carmelitani che a lei si ispirano, possa ancora oggi far sentire la sua voce in tutta la Chiesa, diffondendo l'annuncio dell'amore di Dio per ogni creatura umana".
MESS/MARIA MADDALENA DE' PAZZI/ANTONELLI           VIS 20070528 (250)


RISPETTO DIGNITÀ E DIRITTI DEI LAVORATORI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i partecipanti all'incontro promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria (Confederazione Generale dell'Industria italiana).

  "Ogni impresa" - ha detto il Papa nel suo discorso - "è da considerarsi in primo luogo come un insieme di persone, da rispettare nei loro diritti e nella loro dignità. (...) La vita umana e i suoi valori devono sempre essere il principio e il fine dell'economia".

  Ponendo in risalto il profitto "quale primo indicatore del buon andamento dell'azienda", il Papa ha ricordato che: "Il Magistero sociale della Chiesa ne riconosce l'importanza, sottolineando al tempo stesso la necessità di tutelare la dignità delle persone che a vario titolo sono coinvolte nelle imprese".

  "È necessario" - ha sottolineato il Pontefice - "che l'attività lavorativa torni ad essere l'ambito nel quale l'uomo possa realizzare le proprie potenzialità ponendo a frutto capacità e ingegno personale, e dipende in gran parte da voi, imprenditori, creare le condizioni più favorevoli perché ciò accada".

  Benedetto XVI ha espresso la certezza che nonostante la persistente crisi che segna il mondo del lavoro, i giovani imprenditori non risparmieranno i loro sforzi "per salvaguardare l'occupazione lavorativa, in particolar modo dei giovani. Per costruire il proprio avvenire con fiducia, essi debbono infatti poter contare su una fonte di sostentamento sicura per sé e per i propri cari".

  Il Santo Padre ha ricordato inoltre che nel corso di questi anni, oltre a riflettere "sulla centralità dell'uomo nell'economia", gli imprenditori hanno affrontato il tema "della famiglia nell'impresa italiana" ed ha affermato in merito che: "Operare in favore delle famiglie significa contribuire a rinnovare il tessuto della società e assicurare le basi anche di un autentico sviluppo economico".

  Infine, facendo riferimento al complesso fenomeno della globalizzazione, il Papa ha affermato che: "Se da una parte alimenta la speranza di una più generale partecipazione allo sviluppo (...), dall'altra presenta diversi rischi legati alle nuove dimensioni delle relazioni commerciali e finanziarie, che vanno nella direzione di un incremento del divario tra la ricchezza economica di pochi e la crescita della povertà di molti. È doveroso, come ebbe ad affermare in maniera incisiva il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II, 'assicurare una globalizzazione nella solidarietà, una globalizzazione senza marginalizzazione".
AC/.../GIOVANI IMPRENDITORI                           VIS 20070528 (380)


EVANGELIZZAZIONE MISSIONE FONDAMENTALE IN MOZAMBICO


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i Vescovi della Conferenza Episcopale del Mozambico al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  Salutando i Presuli più anziani, il Papa ha espresso ai Vescovi di recente consacrazione l'auspicio che le loro "giovani energie accrescano l'impulso dell'opera evangelizzatrice" in corso in Mozambico.

  "Come vi fu detto il giorno dell'ordinazione episcopale" - ha proseguito il Pontefice - "siate responsabili dell'annuncio della Parola di Dio in tutta la regione a voi affidata (...), della formazione alla preghiera e preparazione ai sacramenti in modo che siano degnamente amministrati al popolo cristiano ed anche dell'unità organica della diocesi, delle sue istituzioni di assistenza, formazione e apostolato".

  "Ovviamente questo servizio pastorale sia realizzato con la vostra presenza, la più frequente possibile, in tutte le comunità sparse nella Diocesi e con paterna attenzione alle condizioni di vita, umane e religiose. I sacerdoti, in particolare, hanno bisogno che rendiate loro visita o che li riceviate, che diate loro orientamenti e consigli".

  Il Santo Padre ha ricordato "la grande missione" che i Vescovi del Mozambico devono realizzare, cioè "l'evangelizzazione di più di metà della popolazione" ed ha ribadito che tutti i cristiani "devono collaborare alla realizzazione di tale obiettivo". "Un mezzo provvidenziale per perseguire tale meta (...) sono i movimenti ecclesiali e le nuove comunità".

  Per questa missione "è importante approfondire la fede con tutti i mezzi che si hanno a disposizione" dalla catechesi dei giovani e degli adulti, agli incontri ed alla liturgia, con l'inculturazione che tali mezzi comportano, perché altrimenti "non si possono colmare di spirito cristiano i costumi ancestrali" ed "il dialogo rispettoso con le altre religioni potrebbe risultare difficile".

  Al contrario "una fede profonda e impegnata rinnova il comportamento delle persone nella vita sociale e professionale e, di conseguenza, il tessuto sociale (...). I cristiani devono dare il proprio contributo per combattere le ingiustizie (...), aiutare i gruppi dei più bisognosi (...), promuovere la tolleranza e la riconciliazione".

  "Si tratta di una missione etica di importanza fondamentale per la Nazione" - ha ribadito Benedetto XVI - "e in qualità di pastori, dovete ispirarla e sostenerla, conservando sempre la vostra libertà che è quella della Chiesa nella sua missione profetica, mantenendo netta la distinzione fra questa missione pastorale e quella che attiene al cambiamento dei programmi e dei poteri politici".

  Successivamente il Papa ha menzionato la "grave carenza" di sacerdoti nel Paese che rende necessario "investire nella pastorale delle vocazioni sacerdotali" e ha riconosciuto il grande lavoro dei catechisti che "necessitano di una formazione accurata e di un aiuto speciale per affrontare la propria responsabilità di testimoniare la fede di fronte all'evoluzione culturale dei loro fratelli e sorelle".

  "L'evangelizzazione della vita cristiana e la nascita delle vocazioni dipendono dalla costituzione delle famiglie (...) che accettano come modello le esigenze e la grazia del matrimonio cristiano. So che non mancano le difficoltà di fronte ai limiti di alcuni costumi antichi ed anche di fronte all'instabilità delle famiglie, messa a dura prova da una società dove predominano la sensualità e l'individualismo".

  Infine il Santo Padre ha ricordato i numerosi campi d'attività che richiedono la sollecitudine pastorale dei Vescovi del Mozambico: "L'assistenza ai poveri ed agli emarginati, la lotta contro l'invasione delle sette, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione sociale". "Ma i temi di cui abbiamo già parlato" - ha aggiunto il Pontefice - "rappresentano un peso che esige ardui sforzi, tenendo conto delle limitate forze apostoliche delle quali disponete, chiamando anche in causa i sacerdoti e i religiosi di altri paesi che, spero, dimostrino la loro generosità".

  "Sono certo che supererete tutte queste difficoltà grazie alla fede e alla determinazione che vi animano" - ha concluso Benedetto XVI - "Fate tesoro della vostra esperienza" - ha esortato il Papa - "interpretandola in concordanza con i segni dei tempi relativi alle necessità proprie del vostro popolo, sempre mossi da uno spirito di fedeltà alla Chiesa".
AL/MOZAMBICO/...                               VIS 20070528 (640)


venerdì 25 maggio 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Due Presuli della Conferenza Episcopale Italiana, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Renato Corti, di Novara.

    - Il Vescovo Elio Tinti, di Carpi.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Mozambico, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Francisco Chimoio, O.F.M.Cap., di Maputo.

    - Il Vescovo Adriano Langa, O.F.M., di Inhambane.

    - Il Vescovo Lucio Andrice Muandula, di Xai-Xai.

    - L'Arcivescovo Tomé Makhweliha, S.C.J., di Nampula.

    - Il Vescovo Hilário Da Cruz Massinga, O.F.M., di Lichinga.

  Nel pomeriggio alle 18:00, il Santo Padre riceverà l'Arcivescovo Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070525 (110)



giovedì 24 maggio 2007

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre riceverà in udienza nel tardo pomeriggio di oggi l'Arcivescovo Robert Sarah, Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP/.../...                                 VIS 20070524 (30)


LINGUA LATINA PER LA COSTRUZIONE E L'IDENTITÀ DELL'EUROPA


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2007 (VIS). "Futuro latino: la lingua latina per la costruzione e l'identità dell'Europa", è il tema del Convegno Internazionale promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche, nei giorni 25 e 26 maggio.

  Al Convegno che si terrà venerdì 25 maggio presso l'Aula Marconi del CNR e sabato 26, presso la Domus Sanctae Marthae nella Città del Vaticano, parteciperanno professori, senatori, scrittori e giornalisti provenienti da vari paesi e in gran parte dall'Italia.

  Venerdì 25 maggio, si affronteranno i seguenti argomenti: "Il ruolo del latino nella formazione dell'Europa" e "Attualità e significato del latino per lo sviluppo scientifico e culturale".

 Tra gli interventi della sessione di sabato 26 che verterà su: "Politiche da sviluppare al fine di favorire lo studio del latino", quello del Dr. Ján Figel', Commissario Europeo Responsabile per l'Educazione, Formazione, Cultura e Gioventù e del Professor Wang Huansheng, Membro dell'Accademia Sinica di Scienze Sociali di Pechino.

  Prima della conclusione dei lavori, affidata al Monsignore Professor Walter Brandmüller, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, si svolgerà la solenne premiazione del vincitore della seconda edizione del Concorso giornalistico "ad Fontes", per la pubblicazione di articoli su tematiche relative all'importanza delle lingue classiche sul piano pedagogico e per lo sviluppo scientifico e culturale.
.../LATINO/PONTIFICIO COMITATO SCIENZE STORICHE   VIS 20070524 (230)


DISCORSO DI BENEDETTO XVI CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto, nella tarda mattinata di oggi, nell'Aula del Sinodo in Vaticano, i Partecipanti alla 57ma Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, in corso questa settimana.

  Ricordando gli incontri con i Vescovi italiani in occasione della Visita "ad Limina Apostolorum", Papa Benedetto XVI ha detto di essere stato "anzitutto confermato nella certezza che in Italia la fede è viva e profondamente radicata e che la Chiesa è una realtà di popolo, capillarmente vicina alle persone e alle famiglie. (...).  La fede cattolica e la presenza della Chiesa rimangono però il grande fattore unificante di questa amata Nazione ed un prezioso serbatoio di energie morali per il suo futuro". 

  "Naturalmente queste consolanti realtà positive" - ha proseguito il Pontefice - "non ci portano ad ignorare o sottovalutare le difficoltà già presenti e le insidie che possono crescere con il passare del tempo e delle generazioni. Avvertiamo quotidianamente" - ha rilevato il Papa - "il peso di una cultura improntata al relativismo morale, povera di certezze e ricca invece di rivendicazioni non di rado ingiustificate. Avvertiamo anche la necessità di un irrobustimento della formazione cristiana mediante una catechesi più sostanziosa, per la quale può rendere un grande servizio il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica". 

  Benedetto XVI ha ribadito inoltre che: "Necessario è anche l'impegno costante di mettere Dio sempre più al centro della vita delle nostre comunità, dando il primato alla preghiera, alla personale amicizia con Gesù e quindi alla chiamata alla santità. In particolare, deve essere grande la cura per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, come anche la sollecitudine per la formazione permanente e per le condizioni in cui vivono e operano i sacerdoti".

  Ricordando che il tema dell'Assemblea Generale: "Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo: la Chiesa in missione, ad gentes e tra noi", si collega con gli obiettivi del Convegno di Verona dell'ottobre 2006, il Papa ha esortato i Vescovi con queste parole: "Abbracciate dunque, in una prospettiva di evangelizzazione articolata ma alla fine giustamente unitaria, perchè si tratta sempre di annunciare e testimoniare il medesimo Gesù Cristo, sia i popoli che si stanno per la prima volta aprendo alla fede, sia i figli di quei popoli che ora vengono a vivere e a lavorare in Italia, sia anche la nostra gente, che a volte si è allontanata dalla fede ed è comunque sottoposta alla pressione di quelle tendenze secolarizzatrici che vorrebbero dominare la società e la cultura in questo Paese".

  "Anche oggi, come ha riaffermato la Dichiarazione 'Dominus Iesus', dobbiamo avere piena coscienza che dal mistero di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, vivo e presente nella Chiesa, scaturiscono l'unicità e l'universalità salvifica della rivelazione cristiana e quindi il compito irrinunciabile di annunciare a tutti, senza stancarsi o rassegnarsi, lo stesso Gesù Cristo, che è la via, la verità e la vita (Gv l 4,16)".

  "La stima e il rispetto verso le altre religioni e culture, con i semi di verità e di bontà che vi sono presenti e che rappresentano una preparazione al Vangelo, sono particolarmente necessari oggi" - ha sottolineato il Pontefice - "in un mondo che cresce sempre più assieme. Non può però diminuire la consapevolezza dell'originalità, pienezza e unicità della rivelazione del vero Dio che in Cristo ci è stata definitivamente donata, e nemmeno può attenuarsi o indebolirsi la vocazione missionaria della Chiesa".

  Successivamente, riferendosi alla "precisa responsabilità" dei Vescovi "non solo verso le Chiese (...) ma anche verso l'intera Nazione", Benedetto XVI ha affermato: "Nel pieno e cordiale rispetto della distinzione tra Chiesa e politica, tra ciò che appartiene a Cesare e ciò che appartiene a Dio (cfr. Mt 22,21), non possiamo non preoccuparci infatti di ciò che è buono per l'uomo, creatura e immagine di Dio: in concreto, del bene comune dell'Italia. Di questa attenzione al bene comune avete dato una chiara testimonianza con la Nota approvata dal Consiglio Episcopale Permanente riguardo alla famiglia fondata sul matrimonio e alle iniziative legislative in materia di unioni di fatto, muovendovi in piena consonanza con il costante insegnamento della Sede Apostolica".

  "In questo contesto, la recentissima manifestazione a favore della famiglia" - ha precisato il Santo Padre - "svoltasi per iniziativa del laicato cattolico ma condivisa anche da molti non cattolici, (...),  ha certamente contribuito a rendere visibile a tutti quel significato e quel ruolo della famiglia nella società che ha particolarmente bisogno di essere compreso e riconosciuto oggi, di fronte a una cultura che si illude di favorire la felicità delle persone insistendo unilateralmente sulla libertà dei singoli individui. Pertanto ogni iniziativa dello Stato a favore della famiglia come tale non può che essere apprezzata e incoraggiata".

  "La medesima attenzione ai veri bisogni della gente si esprime nel servizio quotidiano alle molte povertà, antiche e nuove, visibili o nascoste", ha detto il Papa e, ricordando l'opera della Caritas, delle tante realtà ecclesiali ed organizzazioni di volontariato, ha esortato i Vescovi affermando: "Insistete, (...), nel promuovere e animare questo servizio, affinché in esso risplenda sempre l'autentico amore di Cristo e tutti possano toccare con mano che non esiste separazione alcuna tra la Chiesa custode della legge morale, scritta da Dio nel cuore dell'uomo, e la Chiesa che invita i fedeli a farsi buoni samaritani, riconoscendo in ciascuna persona sofferente il proprio prossimo".

  Benedetto XVI ha citato infine le iniziative pastorali di preparazione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù in programma nel 2008 a Sydney (Australia), ed ha detto: "Sappiamo bene che la formazione cristiana delle nuove generazioni è il compito forse più difficile, ma sommamente importante che sta davanti alla Chiesa".
AC/ASSEMBLEA GENERALE/CEI                       VIS 20070524 (950)


VISITA AL PONTEFICE DELEGAZIONI BULGARIA E MACEDONIA

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2007 (VIS). Alle 11:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano il Signor Georgi Pirinski, Presidente del Parlamento della Repubblica di Bulgaria, ed alle 11:30, il Signor Liubisha Georgievski, Presidente del Parlamento della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, con le rispettive Delegazioni, giunti a Roma in occasione delle celebrazioni nella memoria liturgica dei Santi Cirillo e Metodio.

  Rivolgendosi alla Delegazione della Bulgaria, il Papa ha detto che con la presente visita, la Nazione bulgara esprime il desiderio "di riaffermare le proprie tradizioni europee, profondamente impregnate di valori evangelici. Certo, data la sua origine, la storia della Bulgaria precede la rivelazione cristiana. È, però, indubitabile che nel Vangelo la Nazione ha trovato una sorgente di valori, capace di rafforzare la cultura, l'identità e il genio tipico del popolo".

  "Dopo la triste e dura dominazione comunista" - ha proseguito il Pontefice - "la Bulgaria è oggi protesa verso una piena integrazione con le altre Nazioni europee. (...) È mio fervido auspicio che i fondamenti culturali e spirituali presenti nella società bulgara continuino ad essere coltivati non soltanto nel territorio della Repubblica, ma con il suo valido contributo possano essere difesi e proposti anche in quei Consessi di cui essa è ormai autorevole protagonista. Auspico, in particolare, che la Bulgaria ed il suo Popolo conservino e promuovano quelle virtù cristiane che discendono dagli insegnamenti dei Santi Cirillo e Metodio, ancor oggi quanto mai attuali e necessari".

  Nell'Udienza al Presidente del Parlamento della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, il Santo Padre ha affermato: "Nel rivolgervi il mio più cordiale benvenuto, faccio mio l'auspicio da voi manifestato, che venga cioè non soltanto condiviso il patrimonio spirituale di cui voi siete eredi, ma che alla vostra peculiare identità sia riservata la dovuta e da voi attesa considerazione da parte degli altri Popoli europei a voi vicini per tradizione e per cultura".

  "Il mio augurio cordiale" - ha concluso il Pontefice - "è che possiate conservare sempre fedelmente l'eredità dei vostri due Santi Protettori, così che la vostra voce, tanto in campo civile quanto in quello religioso, possa essere ascoltata e tenuta nella giusta considerazione".
AC/CIRILLO:METODIO/BULGARIA:MACEDONIA               VIS 20070524 (370)


CONCERTO OFFERTO DALLA CEI IN ONORE DEL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha assistito all'esecuzione dell'Oratorio Sacro "Resurrexi", Concerto offerto in suo onore dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in occasione del suo 80° Genetliaco celebrato il 16 aprile scorso. 

  "Abbiamo avuto questa sera" - ha detto il Papa al termine del Concerto - "un'ulteriore opportunità di soffermarci a meditare sull'evento mirabile della Risurrezione di Cristo". Ringraziando il compositore ed il Coro e l'Orchestra dell'Arena di Verona che hanno eseguito l'Oratorio, Benedetto XVI ha sottolineato che l'opera rievoca "personaggi e scene del Vangelo che ci riconducono al mistero centrale della nostra fede, la Resurrezione del Signore".

  "La Pasqua costituisce il cuore del cristianesimo" - ha detto ancora il Papa - "Per ogni credente e per ogni comunità ecclesiale è importante l'incontro con Gesù Cristo crocifisso e risorto: senza questa esperienza personale e comunitaria, senza un'intima amicizia con Gesù, la fede resta superficiale e sterile".

  Rivolgendosi al nuovo Presidente della CEI, l'Arcivescovo Angelo Bagnasco, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato "che da qualche mese ha assunto la guida come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana" e gli ha assicurato "benevolenza accompagnata da costante preghiera per l'alto compito che è chiamato a svolgere a servizio della Chiesa in Italia".
BXVI-CONCERTO/RESURREXI/CEI                               VIS 20070524 (230)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Membri della Congregazione per l'Educazione Cattolica: il Cardinale Cláudio Hummes, O.F.M., Prefetto della Congregazione per il Clero; il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec (Canada); il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; il Cardinale Franc Rodé, C.M., Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; l'Arcivescovo Edwin F. O'Brien, Ordinario Militare per gli Stati Uniti d'America; il Vescovo Gil António Moreira, di Jundiaí (Brasile) ed il Vescovo Diego Coletti, di Como (Italia).

- Membri del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani: il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e del Pontificio Consiglio della Cultura e l'Arcivescovo Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

- Membri del Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia: il Cardinale Christian Wiyghan Tumi, Arcivescovo di Douala (Camerun) ed il Cardinale Polycarp Pengo, Arcivescovo di Dar-es-Salaam (Tanzania).

- Membri del Pontificio Consiglio per la Famiglia: il Professor Carl Albert Anderson e la Signora Dorian Loundsbury Anderson (Stati Uniti d'America).
NA/.../...                                       VIS 20070524 (200)


mercoledì 23 maggio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Molegbe (Repubblica Democratica del Congo), presentata dal Vescovo Ignace Matondo Kua Nzambi, C.I.C.M., per raggiunti limiti d'età.
RE/.../MATONDO KUA NZAMBI                                     VIS 20070523 (40)


DIFFUSIONE INFORMAZIONE PER CONTRASTARE AIDS


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2007 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York alla 61° Sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul tema: "Aggiornamenti dei risultati della 26° Sessione Speciale: Applicazione della Dichiarazione relativa all'impegno sull'Hiv/Aids".

  L'Arcivescovo Migliore ha ricordato il Rapporto del Segretario Generale dell'O.N.U, che elenca i problemi connessi all'Aids: "Curare i 39 milioni e mezzo di persone attualmente colpite dalla malattia; ridurre la mortalità delle persone colpite dall'Aids, nel  2006 sono state 2,9 milioni le persone morte di Aids; prevenire nuove infezioni che attualmente colpiscono 4 milioni di persone ogni anno; e dedicare cure speciali ai giovani, il cui numero di individui colpiti da nuove infezioni ha raggiunto lo scorso anno il 40%".

  "La Santa Sede coglie questa opportunità" - ha precisato l'Arcivescovo Migliore - "per riaffermare il suo impegno nella lotta contro tale epidemia, mediante il suo sostegno ad una rete diffusa in tutto il mondo comprendente 1.600 ospedali, 6.000 cliniche, e 12.000 iniziative di natura caritativa e sociale nei paesi in via di sviluppo".

  Il Nunzio Apostolico ha sottolineato inoltre che: "Fornire informazioni ed opportunità per un'educazione rispettosa dei valori naturali è essenziale per lo sviluppo del progresso scientifico e la prevenzione personale".

  L'Arcivescovo Migliore ha concluso il suo discorso invitando tutti gli Stati "a fornire, nonostante le difficoltà operative, cifre accurate relative al controllo ed alla valutazione della malattia, poiché una effettiva comprensione del problema e dell'atteggiamento della comunità mondiale è di fondamentale importanza per cercare di affrontare tutti i problemi connessi con l'Hiv/Aids e per l'assistenza alle persone colpite da questa terribile malattia".
DELSS/AIDS/ONU:MIGLIORE                           VIS 20070523 (270)


IL BRASILE UN GRANDE PAESE CHE CUSTODISCE VALORI CRISTIANI

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2007 (VIS). Il recente Viaggio Apostolico in Brasile è stato il tema dell'Udienza Generale di questo Mercoledì, che il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto in Piazza San Pietro con la partecipazione di 25.000 persone.

  "Il mio Viaggio " - ha detto il Papa - "ha avuto anzitutto il valore di un atto di lode a Dio per le 'meraviglie' operate nei popoli dell'America Latina, per la fede che ha animato la loro vita e la loro cultura durante più di cinquecento anni".

  Ricordando che "il tema del rapporto tra fede e cultura è stato sempre molto a cuore" ai Predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha affermato: "Ho voluto riprenderlo confermando la Chiesa che è in America Latina e nei Caraibi nel cammino di una fede che si è fatta e si fa storia vissuta, pietà popolare, arte, in dialogo con le ricche tradizioni precolombiane e poi con le molteplici influenze europee e di altri continenti".

  "Certo, il ricordo di un passato glorioso non può ignorare le ombre che accompagnarono l'opera di evangelizzazione del continente latinoamericano: non è possibile infatti dimenticare le sofferenze e le ingiustizie inflitte dai colonizzatori alle popolazioni indigene, spesso calpestate nei loro diritti umani fondamentali. Ma la doverosa menzione di tali crimini ingiustificabili - crimini peraltro già allora condannati da missionari come Bartolomeo de Las Casas e da teologi come Francesco da Vitoria (...) - non deve impedire di prender atto con gratitudine dell'opera meravigliosa compiuta dalla grazia divina tra quelle popolazioni nel corso di questi secoli".

  "Il Vangelo è diventato così nel Continente l'elemento portante di una sintesi dinamica che, con varie sfaccettature a seconda delle diverse nazioni, esprime comunque l'identità dei popoli latinoamericani".

  "Il Brasile" - ha detto ancora il Papa - "è un grande Paese che custodisce valori cristiani profondamente radicati, ma vive anche enormi problemi sociali ed economici. Per contribuire alla loro soluzione la Chiesa deve mobilitare tutte le forze spirituali e morali delle sue comunità, cercando opportune convergenze con le altre energie sane del Paese".

  "Il Brasile è anche un Paese che può offrire al mondo la testimonianza di un nuovo modello di sviluppo: la cultura cristiana infatti può animarvi una 'riconciliazione' tra gli uomini e il creato, a partire dal recupero della dignità personale nella relazione con Dio Padre" - ha detto ancora il Santo Padre citando come esempio eloquente la "Fazenda da Esperança", rete di comunità di recupero dei giovani tossicodipendenti, che al suo interno ospita un Monastero di Suore Clarisse, e che, ha detto il Papa, è presenza emblematica "per il mondo d'oggi, che ha bisogno di un 'recupero' certamente psicologico e sociale, ma ancor più profondamente spirituale".

  Altro momento significativo della visita del Papa in Brasile è stata pure la canonizzazione di Fra Antônio di Sant'Anna Galvão  "'uomo di pace e di carità'" la cui "testimonianza è un'ulteriore conferma che la santità è la vera rivoluzione, che può promuovere l'autentica riforma della Chiesa e della società".

  Rievocando l'incontro, nella Cattedrale di São Paulo, con i Presuli del Brasile "la Conferenza episcopale più numerosa del mondo", Papa Benedetto XVI ha ricordato l'incoraggiamento che ha loro rivolto "a portare avanti e rafforzare l'impegno della nuova evangelizzazione, esortandoli a sviluppare in modo capillare e metodico, la diffusione della Parola di Dio, affinché la religiosità innata e diffusa delle popolazioni possa approfondirsi e diventare fede matura, adesione personale e comunitaria al Dio di Gesù Cristo".

  "Conosco la dedizione di questi fedeli servitori del Vangelo" - ha proseguito il Pontefice - "che vogliono presentare senza riduzioni e confusioni, vigilando sul deposito della fede con discernimento; è pure loro costante preoccupazione quella di promuovere lo sviluppo sociale principalmente mediante la formazione dei laici, chiamati ad assumere responsabilità nel campo della politica e dell'economia".

  Successivamente il Papa si è soffermato sull'incontro avuto con i giovani che ha incoraggiato "a mettere a frutto la grande 'ricchezza' della loro gioventù, per essere il volto giovane della Chiesa".

  Infine Benedetto XVI ha rievocato il culmine del suo Viaggio, "l'inaugurazione della Quinta Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi, nel Santuario di Nostra Signora 'Aparecida'", dedicata al tema: "Discepoli e missionari di Gesù Cristo, affinché i nostri popoli in Lui abbiano vita - Io sono la Via, la Verità e la Vita".

  "La parola 'discepoli'" - ha spiegato il Pontefice - "richiama, quindi, la dimensione formativa e della sequela; (...) il termine 'missionari' esprime il frutto del discepolato, cioè la testimonianza e la comunicazione dell'esperienza vissuta, della verità e dell'amore conosciuti e assimilati. (...) Rinnovare con gioia la volontà di essere discepoli di Gesù, (...), è la condizione fondamentale per esserne missionari 'ripartendo da Cristo', secondo la consegna del Papa Giovanni Paolo II a tutta la Chiesa dopo il Giubileo del 2000".

  "Con il mio Viaggio Apostolico, ho voluto esortare a proseguire su questa strada" - ha concluso il Santo Padre - "offrendo come prospettiva unificante quella dell'Enciclica 'Deus caritas est', una prospettiva inseparabilmente teologica e sociale, riassumibile in questa espressione: 'è l'amore che dona la vita'".

  Prima dell'Udienza, il Santo Padre si è recato davanti all'abside della Basilica Vaticana, per benedire la statua, collocata in una nicchia esterna dell'abside stessa, di San José Manyanet (1833-1901), Presbitero spagnolo che promosse a Barcellona la costruzione della Chiesa della "Sagrada Familla", Fondatore delle Congregazioni dei Figli della Sacra Famiglia Gesù, Maria e Giuseppe e delle Missionarie Figlie della Sacra Famiglia di Nazareth per la promozione dell'educazione cristiana della gioventù.
AG/BRASILE/...                                           VIS 20070523 (880)


martedì 22 maggio 2007

PARATA IN OCCASIONE 80° GENETLIACO SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2007 (VIS). L'Associazione Internazionale Amici della Musica Sacra, ha promosso a Roma, dal 25 al 27 maggio, una parata di 16 Bande musicali e gruppi folkloristici provenienti dalla Germania e dall'Austria, in occasione dell'80° Genetliaco del Santo Padre Benedetto XVI.

  A seguito del grande successo del 2006, si legge in un Comunicato, è stato organizzato per la seconda volta a Roma questo grande evento che ha per protagonisti folklore, musica e allegria, nel cuore della Città Eterna.

  Le celebrazioni avranno inizio venerdì 25 maggio, con una Santa Messa nella Basilica di San Pietro alle ore 17:00, mentre sabato 26 maggio, alle 16:00, si terrà la parata delle Bande musicali, che, partendo da Via della Conciliazione, percorrerà le strade adiacenti e si concluderà alle 18:00 in Piazza San Pietro. Successivamente le Bande si disporranno in formazione circolare in Piazza San Pietro ed eseguiranno l'Inno Europeo, l'Inno alla Gioia della Nona Sinfonia di Beethoven.

  Le celebrazioni si concluderanno domenica 27 maggio, alle 11:00, con un incontro di tutti i gruppi in Piazza del Sant'Uffizio, che, alle 12:00, parteciperanno alla recita del "Regina Coeli" con il Santo Padre. In Piazza San Pietro le Bande eseguiranno tutte insieme "Grosser Gott wir loben Dich".
.../PARATA/MUSICA SACRA                           VIS 20070522 (210)


SANTA SEDE E ISRAELE: SIGNIFICATIVI PROGRESSI E SPERANZE


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2007 (VIS). La Commissione di Lavoro Bilaterale Permanente della Santa Sede e dello Stato di Israele ha tenuto ieri in Vaticano una Riunione Plenaria, con l'obiettivo di proseguire i negoziati relativi all'Articolo 10, paragrafo 2, dello "Accordo Fondamentale fra Santa Sede e Stato di Israele", del 30 dicembre 1993.

  Un Comunicato della Commissione, pubblicato nel primo pomeriggio di ieri, rende noto che la Delegazione della Santa Sede era guidata dal Monsignor Pietro Parolin, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e la Delegazione dello Stato di Israele, dal Signor Aaron Abramovich, Direttore Generale del Ministero per gli Affari Esteri.

  "Le conversazioni" - si legge nel Comunicato - "hanno avuto luogo in un'atmosfera di grande cordialità, di reciproca comprensione e buona volontà, ed hanno prodotto importanti risultati e speranze di ulteriori progressi nel corso dei prossimi mesi. La prossima riunione della Plenaria si terrà nella prima metà di dicembre in Israele e nel frattempo la Commissione continuerà il suo impegno a 'livello dei lavori'".
.../PLENARIA/COMMISSIONE SANTA SEDE:ISRAELE         VIS 20070522 (190)


lunedì 21 maggio 2007

APPELLO DEL PAPA FINE VIOLENZA STRISCIA DI GAZA


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2007 (VIS). Al termine della recita del Regina Coeli con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha lanciato un appello perchè cessi la violenza nella Striscia di Gaza.

"Gli scontri tra fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza" - ha detto il Pontefice - "e i lanci di razzi contro gli abitanti delle vicine città israeliane, ai quali si è reagito con l'intervento armato, stanno provocando un sanguinoso deterioramento della situazione, che lascia sgomenti".

"Una volta ancora, in nome di Dio, supplico che si ponga termine a questa tragica violenza" - ha proseguito il Santo Padre - "mentre alle provate popolazioni palestinese e israeliana desidero esprimere la mia solidale vicinanza ed assicurare il mio orante ricordo".

"Faccio appello al senso di responsabilità di tutte le Autorità palestinesi affinché" - ha concluso il Pontefice - "nel dialogo e con fermezza, riprendano il faticoso cammino dell'intesa, neutralizzando i violenti. Invito il Governo israeliano alla moderazione ed esorto la Comunità internazionale a moltiplicare l'impegno a favore del rilancio del negoziato. Il Signore susciti e sostenga gli operatori di pace!"
ANG/APPELLO FINE VIOLENZA/GAZA VIS 20070521 (200)


MESSAGGIO DEL PAPA ANNIVERSARIO GENOCIDIO RWANDA


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio che il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato, il 3 aprile scorso, al Presidente della Repubblica del Rwanda, Signor Paul Kagame, in occasione dell'annuale Giornata di lutto nazionale, in ricordo dell'inizio del genocidio del 1994, commemorato il 7 aprile scorso, Sabato Santo.

"Desidero unirmi" - scrive il Pontefice - "al lutto nazionale e in particolare alla preghiera per tutte le vittime di questa orribile carneficina, senza distinzione di credo religioso o di appartenenza etnica e politica".

Il Santo Padre esprime nel contempo il suo fervente augurio che "tutti i rwandesi, guidati dalle Autorità civili e religiose, si impegnino in modo più generoso e più efficace a favore della riconciliazione nazionale e per la costruzione di un Paese nuovo, nella verità e nella giustizia, nell'unità fraterna e nella pace".

"I motivi religiosi, che sono alla base dell'impegno dei cattolici nella vita quotidiana, familiare e sociale, e i principi morali che ne derivano, costituiscono un punto di incontro fra i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà".

Benedetto XVI conclude il Messaggio ai rwandesi affermando che "La fede cristiana, condivisa dalla maggioranza del popolo del Rwanda, costituisce, se vissuta con coerenza e pienezza, un aiuto efficace per superare un passato di errori e di morte, di cui culmine fu il genocidio del 1994; nel contempo, questa fede stimola la fiducia nella possibilità offerta a tutti i rwandesi, riconciliati, di edificare insieme un futuro migliore, riscoprendo la novità dell'amore, l'unica forza che può condurre alla perfezione personale e sociale ed orientare la storia verso il bene".
MESS/GENOCIDIO RWANDA/KAGAME VIS 20070521 (290)


IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle scorse settimane:

- Il Vescovo Pierre Duprey, M.Afr., già Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, il 13 maggio, all'età di 84 anni.

- Il Vescovo Rafael Angel González Ramírez, emerito di Barinas (Venezuela), il 10 maggio, all'età di 90 anni.

- Il Vescovo Federico Bonifacio Madersbacher Gasteiger, O.F.M., emerito di San Ignacio de Velasco (Bolivia), il 28 aprile, all'età di 88 anni.

- Il Vescovo Walter Joseph Schoenherr, già Ausiliare di Detroit (Stati Uniti d'America), il 27 aprile, all'età di 87 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20070521 (110)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Capo Ufficio nella Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il Padre Corrado Maggioni, S.M.M., finora Aiutante di Studio dello stesso Dicastero.
NA/.../MAGGIONI                                     VIS 20070521 (40)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Angelo Bagnasco, di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, con il Vescovo Giuseppe Betori, Segretario Generale della medesima Conferenza Episcopale.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Mozambico, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Jaime Pedro Gonçalves, di Beira ed Amministratore Apostolico della Diocesi di Quelimane.

    - Il Vescovo Francisco João Silota, M. Afr., di Chimoio.

    - Il Vescovo Manuel Chuanguira Machado, di Gurué.

    - Il Vescovo Paulo Mandlate, S.S.S., di Tete.

  Sabato 19 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma.

- L'Arcivescovo Francesco Monterisi, Segretario della Congregazione per i Vescovi.

- Sua Beatitudine Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
AP:AL/.../...                                       VIS 20070521 (150)


SALUTE E RISPETTO DELL'ESSERE UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). L'Arcivescovo Silvano M. Tomasi, C.S., Osservatore Permanente presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, è intervenuto nell'ambito della LX Assemblea Mondiale della Salute, in corso dal 14 al 23 maggio, con un discorso dal titolo: "La Santa Sede e le sfide attuali per la promozione della salute".

  L'Arcivescovo Tomasi ha presentato le congratulazioni della Santa Sede alla Dottoressa Margaret Chan, per la nomina a Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.), ed ha avuto parole di apprezzamento per la scelta dell'obiettivo fondamentale del suo mandato: "la salute della donna e delle popolazioni dell'Africa". Nel contempo il Nunzio ha ricordato che la Chiesa Cattolica è stata da sempre in prima linea "nella promozione della vera salute della donna, aiutandola ad armonizzare il benessere fisico, psicologico e sociale con i valori morali e spirituali. Parimenti la Chiesa Cattolica riconferma il principio della uguale e complementare dignità dell'uomo e della donna data da Dio".

  Riguardo all'Africa, "i Papi" - ha detto il Nunzio Apostolico - "hanno ripetutamente espresso profonda inquietudine" per le 'molte nazioni ancora in preda alla fame, alla guerra, alle tensioni razziali e tribali, all'instabilità politica e alla violazione dei diritti umani" ed ha ricordato in merito l'Esortazione di Benedetto XVI alla comunità internazionale: "Non dobbiamo dimenticare l'Africa".

  L'Osservatore Permanente della Santa Sede ha richiamato l'attenzione dell'Assemblea sulle risoluzioni relative alle epidemie di tubercolosi, malaria e Hiv ed ha ricordato che nell'autunno scorso il Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute ha convocato in Vaticano oltre 500 esperti per riflettere "sugli aspetti pastorali della cura delle malattie infettive" e che in tale occasione Papa Benedetto XVI aveva "sottolineato l'esigenza di una maggiore giustizia sociale nel delicato settore della terapie e cure e nel garantire una equa distribuzione delle risorse per la ricerca e la cura". Parimenti il Santo Padre, in una recente lettera indirizzata al Cancelliere Angela Merkel, in occasione dell'assunzione della Presidenza dell'Unione Europea e del G8, della Repubblica Federale di Germania, ribadiva la necessità "di rendere accessibile la tecnologia medica e farmaceutica e le conoscenze terapeutiche senza imporre condizioni giuridiche o economiche".

  Al riguardo l'Arcivescovo Tomasi ha espresso la grave preoccupazione della Santa Sede per la tragica perdita, ogni anno, di 10 milioni e mezzo di bambini sotto i 5 anni di età, vittime "di malattie curabili negli adulti ma per le quali dosaggi e formulazioni appropriate non sono ancora stati resi disponibili per uso pediatrico". A tale fenomeno si deve aggiungere il fatto che "solo il 15% dei bambini sieropositivi che hanno bisogno di cure antiretrovirali hanno effettivamente accesso a queste terapie salvavita".

  "In tutte le deliberazioni assunte nel corso della presente Assemblea a livello nazionale e locale" - ha concluso l'Arcivescovo Tomasi - "e nella successiva formulazione delle Risoluzioni dell'Assemblea della Sanità Mondiale, la mia Delegazione insisterà sul concetto della salute radicata nell'antropologia, nel rispetto della persona umana e della sua integrità, che va al di là dell'assenza di malattia, e si fonda sulla piena armonia e sul giusto equilibrio di forze fisiche, emotive, spirituali e sociali che compongono l'essere umano".
DELSS/ASSEMBLEA SALUTE/GINEVRA:TOMASI                VIS 20070521 (520)


TIMOR ORIENTALE: AFFRONTARE CON FIDUCIA IL FUTURO


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina il Signor Justino Maria Aparício Guterres, primo Ambasciatore della Repubblica Democratica di Timor Orientale presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Lo stesso giorno della dichiarazione dell'indipendenza nazionale del Paese, il 20 maggio 2002, la Santa Sede ha instaurato relazioni diplomatiche con il Timor Orientale.

  Nel suo discorso al diplomatico, il Papa ha affermato che la grande affluenza alle urne per l'elezione, nel mese di maggio, del nuovo Presidente della Repubblica, Signor José Ramos Horta, Premio Nobel per la Pace, "dimostra la grande maturità civile del popolo di Timor e la sua speranza nel processo di edificazione di uno Stato di diritto democratico".

  "I responsabili della vita politica, sociale ed economica del Timor Orientale" - ha proseguito il Pontefice - "hanno un difficile compito non esente da ostacoli. Non mancano le incomprensioni interne ed esterne; non si dispone di tutte le risorse necessarie per rispondere alle numerose necessità di alloggi, cure sanitarie, istruzione, impiego; non tutti sono disposti a prescindere dagli interessi personali e di parte".

  Il Santo Padre ha ribadito che la Chiesa e i suoi pastori - il 98% della popolazione del Timor Orientale è di religione cattolica - "è una istanza ispiratrice e promotrice di una cultura di solidarietà e di convivenza pacifica nella giustizia, che invita i cittadini a collaborare a favore del progresso e del bene comune, senza dimenticare l'attenzione che occorre riservare ai più poveri e svantaggiati".

  Ricordando che nel Messaggio della Domenica della Pasqua di Risurrezione aveva invocato "la forza della riconciliazione e il dono della pace per la popolazione del Timor Orientale" - il Papa ha lanciato oggi alle Autorità del Paese un appello affinché "facciano tutto il possibile per restaurare un ordine pubblico efficiente con mezzi legali e restituiscano ai cittadini la sicurezza nella vita quotidiana, grazie anche alla fiducia ritrovata nelle legittime istituzioni dello Stato".

  Il Papa ha ricordato che la Chiesa, "nell'illuminare meglio la coscienza morale dei responsabili politici, economici e finanziari", fa risaltare "il principio di solidarietà come fondamento di una autentica economia di comunione e di condivisione dei beni, a livello nazionale e internazionale. Questa solidarietà esige l'equa condivisione degli sforzi per risolvere i problemi del sottosviluppo e dei sacrifici necessari per superare la crisi economica e politica, tenendo conto delle necessità delle popolazioni più indifese".

  "Grazie ad un'assistenza tecnica e ad una formazione idonea, è doveroso incoraggiare i paesi che escono da periodi difficili ad instaurare istituzioni democratiche stabili, a valorizzare le ricchezze per il bene di tutti gli abitanti e ad assicurare alle popolazioni degni insegnamenti morali, civili e intellettuali. (...) La promozione integrale della persona favorirà il progresso dei paesi, aiutandoli ad essere agenti del proprio progresso, a partecipare alla vita internazionale e ad affrontare il futuro con fiducia".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso assicurando che i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i laici di Timor Est "continueranno a compiere instancabilmente la loro missione evangelizzatrice, assistenziale e caritativa (...) dando testimonianza di oblazione senza riserve a favore dei più bisognosi".
CD/CREDENZIALI/TIMOR ORIENTALE:APARICIO               VIS 20070521 (520)


MEZZI DI COMUNICAZIONE: PROMUOVERE DIGNITÀ PERSONA

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2007 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il 'Regina Cæli' con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha ricordato il recente Viaggio Apostolico in Brasile, sul quale "conto di soffermarmi più a lungo" - ha precisato - "mercoledì prossimo, nel corso dell'Udienza Generale", invitando i fedeli a continuare a pregare per la V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e del Caribe che si sta svolgendo ad Aparecida e "per il cammino del popolo di Dio che vive in America Latina".

  "Un ulteriore motivo di riflessione e di preghiera ce lo offre oggi" - ha proseguito il Pontefice - "l'annuale ricorrenza della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che ha per tema: 'I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l'educazione'. Le sfide educative del mondo attuale sono spesso collegate all'influsso dei mass-media, che fanno concorrenza alla scuola, alla Chiesa e, addirittura, alla famiglia".

  "In questo contesto" - ha ribadito il Pontefice - "è essenziale un'adeguata formazione all'uso corretto dei media: i genitori, gli insegnanti e la comunità ecclesiale sono chiamati a collaborare per educare i bambini e i ragazzi ad essere selettivi e a maturare un atteggiamento critico, coltivando il gusto per ciò che è esteticamente e moralmente valido. Ma anche i media devono recare il loro contributo a questo impegno educativo, promuovendo la dignità della persona umana, il matrimonio e la famiglia, le conquiste e i traguardi della civiltà".

  "I programmi che inculcano violenza e comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana sono inaccettabili" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI - "tanto più se proposti ai minori. Rinnovo pertanto l'appello ai responsabili dell'industria dei media e agli operatori della comunicazione sociale, affinché salvaguardino il bene comune, rispettino la verità e proteggano la dignità della persona e della famiglia".

  Infine il Santo Padre ha ricordato che in alcuni Paesi si celebra oggi la solennità dell'Ascensione del Signore ed ha detto: "Gesù risorto ritorna al Padre, ci apre così il passaggio alla vita eterna e rende possibile il dono dello Spirito Santo. Come allora gli Apostoli, anche noi, dopo l'Ascensione, ci raccogliamo in preghiera per invocare l'effusione dello Spirito, in spirituale unione con la Vergine Maria (cfr At 1,12-14). La sua intercessione ottenga per tutta la Chiesa una rinnovata Pentecoste".
ANG/MEZZI COMUNICAZIONE:ASCENSIONE/...               VIS 20070521 (420)


SVILUPPO NON SI RIDUCE ALLA SEMPLICE CRESCITA ECONOMICA

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Membri della Fondazione "Centesimus Annus - Pro Pontifice", istituita nel 1993 dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, con finalità religiose, di culto e di beneficenza.

  Nel corso della riunione di quest'anno sono stati approfonditi "gli aspetti più attuali della Dottrina sociale della Chiesa con riferimento alle problematiche e alle sfide che più urgono oggi nel mondo" - ha ricordato il Santo Padre - "In secondo luogo" - ha detto Benedetto XVI - "siete venuti a presentare al Papa il frutto della vostra generosità, perché ne disponga per rispondere alle tante richieste di aiuto che a lui giungono da ogni parte del mondo".

  In questi giorni, ha proseguito il Pontefice, "avete fissato l'attenzione sulle nazioni dell'Asia caratterizzate da forti dinamiche di crescita economica, che però non sempre comportano un reale sviluppo sociale, e quelle dell'Africa, dove, purtroppo, la crescita economica e lo sviluppo sociale incontrano molti ostacoli e sfide. Ciò di cui questi popoli, come del resto quelli di ogni parte della terra, hanno bisogno è senza dubbio di un progresso sociale ed economico armonico e a dimensione realmente umana".

  Ricordando che quest'anno ricorre "il 40° anniversario della pubblicazione di una grande Enciclica sociale del Servo di Dio Paolo VI, la 'Populorum progressio'", Benedetto XVI ha affermato: "In quel testo più volte citato nei documenti successivi, quel grande Pontefice già asseriva con forza che 'lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica'".

  "L'attenzione alle vere esigenze dell'essere umano, il rispetto della dignità di ogni persona, la ricerca sincera del bene comune sono i principi ispiratori che è bene tener presenti quando si progetta lo sviluppo di una nazione. Purtroppo, però, questo non sempre avviene. L'odierna società globalizzata registra spesso paradossali e drammatici squilibri".

  "Quando si considera l'incremento sostenuto dei tassi di crescita economica" - ha ribadito il Pontefice - "quando ci si sofferma ad analizzare le problematiche collegate al progresso moderno, non escluso l'elevato inquinamento e l'irresponsabile consumazione delle risorse naturali e ambientali, appare evidente che solo un processo di globalizzazione attento alle esigenze della solidarietà può assicurare all'umanità un futuro di autentico benessere e di stabile pace per tutti".

  "Cari amici" - ha concluso Benedetto XVI - "so che voi, professionisti e fedeli laici attivamente impegnati nel mondo, volete contribuire a risolvere queste problematiche alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. È vostro scopo anche promuovere la cultura della solidarietà e favorire uno sviluppo economico attento alle reali aspettative degli individui e dei popoli. Mentre vi incoraggio a proseguire in questo vostro impegno, Vorrei ribadire che solo dall'intreccio ordinato dei tre profili irrinunciabili dello sviluppo - economico, sociale ed umano - può nascere una società libera e solidale".
AC/SVILUPPO/CENTESIMUS ANNUS                       VIS 20070521 (480)



venerdì 18 maggio 2007

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate sei Presuli della Conferenza Episcopale del Mali, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Jean Zerbo, di Bamako.

    - Il Vescovo Joseph Dao, di Kayes.

    - Il Vescovo Georges Fonghoro, di Mopti.

    - Il Vescovo Jean-Gabriel Diarra, di San.

    - Il Vescovo Augustin Traoré, di Ségou.

    - Il Vescovo Jean-Baptiste Tiama, di Sikasso.

  Nel pomeriggio, di ritorno da Castel Gandolfo, è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL/.../...                                         VIS 20070518 (80)


MALI: AL SERVIZIO DELLA RICONCILIAZIONE, GIUSTIZIA E PACE


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2007 (VIS). Prima di rientrare, questo pomeriggio in Vaticano, il Santo Padre ha ricevuto nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo i Presuli della Conferenza Episcopale del Mali, a conclusione della Visita "ad Limina Apotolorum".

  All'inizio del suo discorso il Papa ha incoraggiato i Vescovi con queste parole: "Siate ardenti pastori che guidano il popolo di Dio come uomini di fede, con fiducia e coraggio, sapendo essere vicini a tutti, per suscitare la speranza, anche nelle situazioni più difficili".

  Ricordando che i Vescovi sono padri, fratelli ed amici per ogni sacerdote, il Santo Padre ha ribadito che i sacerdoti "cooperano generosamente alla missione apostolica dei Vescovi, vivendo sovente in situazioni umane e spirituali difficili. (...) È necessario che i sacerdoti vivano la loro identità sacerdotale dandosi totalmente al Signore, per il servizio disinteressato dei loro fratelli, senza scoraggiarsi davanti alle difficoltà che devono affrontare".

  Benedetto XVI ha sottolineato che per il sacerdote la vita contemplativa e sacramentale "è un'autentica priorità pastorale che aiuterà il sacerdote a rispondere con determinazione alla chiamata alla santità ricevuta dal Signore e alla missione di guidare i fedeli sul medesimo cammino".

  "Perché i sacerdoti possano lavorare efficacemente all'evangelizzazione e contribuire alla crescita spirituale della comunità cristiana" - ha detto ancora il Pontefice - "occorre occuparsi della loro formazione con grande cura. (...) La formazione umana è alla base della formazione sacerdotale. Un'attenzione particolare alla maturità affettiva dell'aspirante al sacerdozio permetterà di dare una libera risposta alla vita nel celibato e nella castità, doni preziosi di Dio, e ad avere una coscienza solidamente stabile nel corso dell'esistenza".

  "L'impegno dei fedeli al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace è un imperativo urgente" - ha ribadito il Pontefice - "I fedeli laici devono avere una coscienza rinnovata della loro missione particolare in seno all'unica missione della Chiesa e delle esigenze spirituali che essa comporta per la loro vita".

  "Perchè la partecipazione alla trasformazione della società sia efficace" - ha ribadito il Pontefice - "è indispensabile formare laici competenti per servire il bene comune. Tale formazione, di cui la conoscenza della dottrina sociale della Chiesa è elemento essenziale, deve tener conto del loro impegno nella vita civile, perché siano capaci di affrontare i doveri quotidiani nell'ambito politico, economico, sociale e culturale".

  "Mediante l'azione delle comunità religiose e dei laici impegnati" - ha ricordato il Santo Padre - "la Chiesa offre anche un apprezzabile contributo alla vita della società, in particolare con la sua opera educativa a favore delle giovani generazioni, la sua attenzione alle persone che soffrono e in generale con le sue opere caritative".

  Riferendosi alla preoccupazione dei Vescovi riguardo alla pastorale matrimoniale, Benedetto XVI ha affermato che: "Per rispondere al timore sovente espresso di fronte al carattere definitivo del matrimonio, una solida preparazione, con la collaborazione di laici e di esperti, permetterà anche alle coppie cristiane di rimanere fedeli alle promesse del matrimonio".

  Il Papa ha espresso apprezzamento "nel sapere che i fedeli cattolici del Mali intrattengono cordiali rapporti con i compatrioti musulmani" ed ha concluso il suo discorso affermando: "È legittimo che l'identità propria di ogni comunità si esprima in maniera visibile, nel reciproco rispetto, riconoscendo la diversità religiosa della comunità nazionale e favorendo una coesistenza pacifica a tutti i livelli della società. Allora è possibile camminare insieme, nell'impegno comune per la giustizia, la concordia e la pace".
AL/.../MALI                                       VIS 20070518 (530)


DISAPPUNTO SANTA SEDE MANCATA ADOZIONE DIRITTI INDIGENI


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2007 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York, alla 6a Sessione del Forum Permanente sui problemi degli indigeni dell'ECOSOC sul tema speciale: "Territori, terre e risorse naturali".

  L'Arcivescovo Migliore ha espresso il disappunto della Santa Sede per "il rinvio dell'adozione del progetto di Dichiarazione relativo ai Diritti dei Popoli Indigeni".

  L'Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha ricordato i vantaggi che tale documento apporterebbe come strumento giuridico "in particolare nella tutela di quanti vivono nelle aree rurali più povere, spesso di origine indigena ed emarginati dal mondo moderno, e di coloro che, mediante l'adozione di tale strumento, potrebbero apportare un maggiore contributo alla vita economica e politica nelle aree in cui vivono".

  Il Rappresentate della Santa Sede ha precisato, inoltre, che diverse obiezioni sono emerse contro la bozza della Dichiarazione. Mentre alcuni ritengono che essa "contraddica le costituzioni nazionali e che l'auto-determinazione interessi soltanto le popolazioni che hanno vissuto durante l'impero coloniale", altri "suggeriscono che il Documento non sia chiaro nella definizione di 'popolo indigeno'".

  L'adozione del Documento, ha continuato il Nunzio Apostolico, sarebbe "un gesto politico che non solo gioverebbe ai cittadini più poveri ed emarginati nei paesi ricchi e poveri del mondo, ma favorirebbe la pace fra i popoli e promuoverebbe il giusto ed equo godimento dei diritti umani da parte di tutti".

  "Gli Stati" - ha concluso l'Arcivescovo Migliore - "hanno legittime preoccupazioni riguardo alla sovranità, cittadinanza, uguaglianza ed all'adeguato ed equo sfruttamento delle risorse naturali, ma tali problemi non devono consentire che il riconoscimento dei diritti ugualmente legittimi dei popoli indigeni sia rinviato a tempo indefinito".
DELSS/POPOLI INDIGENI/ONU:MIGLIORE                   VIS 20070518 (280)


mercoledì 16 maggio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Maurizio Faggioni, O.F.M., Consigliere del Tribunale della Penitenzieria Apostolica.
NA/.../FAGGIONI                                             VIS 20070516 (30)


XVI EDIZIONE DELLA FESTA DEI POPOLI


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2007 (VIS). Domenica prossima, 20 maggio, si terrà in Piazza San Giovanni in Laterano la XVI edizione della "Festa dei Popoli", manifestazione organizzata dai Missionari Scalabriniani in collaborazione con gli Uffici Caritas e Migrantes del Vicariato di Roma, le comunità etniche della Capitale, alcune associazioni e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Roma.

  Il titolo della manifestazione "Una casa lontano da casa" è stato scelto, come precisa un Comunicato del Vicariato di Roma, "per misurare il grado di accoglienza, di integrazione e di appartenenza nella comunità cittadina ma soprattutto per richiamare l'immagine della Chiesa come casa sempre aperta e accogliente, oltre ogni limite e frontiera".

  Alle 9:00 di domenica apriranno i 55 stand dislocati nella piazza - informa il Comunicato del Vicariato di Roma - dando il via alle attività di accoglienza e all'animazione per i più piccoli. Alle 10:00 avrà luogo un dibattito sul tema: "La partecipazione degli stranieri alla vita economica, politica, sociale e culturale della città".

  Monsignor Mauro Parmeggiani, Segretario Generale del Vicariato, celebrerà alle 12:00, la Santa Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, la cui animazione liturgica sarà affidata a 30 delle comunità etniche presenti a Roma. Alle 13:30 è in programma la degustazione di 23 piatti tipici ed a partire dalla 15:00, uno spettacolo folklorico con 20 numeri di ballo.

  "Comunità e gruppi etnici provenienti da Europa, Asia, Africa e America Latina" - si legge ancora nel Comunicato - "saranno protagonisti attivi di una giornata di incontro e di festa, nata proprio su iniziative dei Padri Scalabriniani il 3 maggio 1992 con l'obiettivo di creare uno spazio di dialogo tra culture e tradizioni di popoli diversi e sensibilizzare istituzioni, realtà ecclesiali e l'intera comunità cittadini sull'immigrazione, anche attraverso workshop e animazione per bambini".
.../FESTA DEI POPOLI/VICARIATO:ROMA                   VIS 20070516 (300)


martedì 15 maggio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha accolto la rinuncia al governo pastorale dell'Ordinariato Militare per l'Argentina, presentata dal Vescovo Antonio Juan Baseotto, C.SS.R., per raggiunti limiti d'età.
RE/.../BASEOTTO                                     VIS 20070515 (40)


SALVAGUARDARE PATRIMONIO CRISTIANO D'EUROPA


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2007 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha fatto pervenire, a nome del Santo Padre, un Messaggio agli oltre 250 Movimenti e Comunità cristiane che sabato 12 maggio a Stuttgart (Germania), hanno partecipato alla manifestazione pubblica "Insieme per l'Europa".

 Il Porporato scrive: "L'iniziativa 'Insieme per l'Europa', sorta da una felice intuizione ecumenica di gruppi, associazioni, movimenti e comunità cattolici, evangelici, ortodossi e anglicani, intende porre in luce la necessità di riaffermare insieme la fedeltà al Vangelo, in una Europa che rischia di smarrire i valori originari e di rinunciare alle proprie radici cristiane".

  "Appaiono quanto mai attuali queste parole del venerato Papa Giovanni Paolo II: 'Vorrei ricordare lo smarrimento della memoria e dell'eredità cristiane, accompagnato da una sorta di agnosticismo pratico e di indifferentismo religioso, per cui molti europei danno l'impressione di vivere senza retroterra spirituale e come degli eredi che hanno dilapidato il patrimonio loro consegnato dalla storia' (Esortazione post-sinodale Ecclesia in Europa, 7)".

  "A questa considerazione" - scrive ancora il Cardinale Bertone - "fa eco il Papa Benedetto XVI, che sin dall'inizio del suo pontificato non tralascia occasione per richiamare l'importanza di salvaguardare l'eredità cristiana, peculiare ricchezza del Continente europeo".

  Il Segretario di Stato sottolinea inoltre che: "L'appello a non smarrire le nostre radici costituisce come un ricorrente invito ad operare concretamente perché i credenti in Cristo delle diverse confessioni uniscano i loro sforzi al servizio di una causa così attuale. Si tratta di difendere un patrimonio umano e spirituale indispensabile per l'autentico sviluppo dell'Europa".

  "Sua Santità auspica, pertanto" - si legge ancora nel Messaggio del Cardinale Bertone - "che il prossimo incontro 'Insieme per l'Europa' rafforzi il desiderio di comunione che anima movimenti e comunità laicali di varie Chiese, contribuisca a sciogliere pregiudizi, a superare nazionalismi e barriere storiche e spinga ad impegnarsi perché non venga meno nell'Europa dei tempi postmoderni la dimensione spirituale".

  "A nulla infatti varrebbero gli sforzi umani se si prescindesse dal sostegno divino, perchè 'se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori' (Sal 127)".
SS/PATRIMONIO EUROPA/BERTONE                       VIS 20070515 (350)


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