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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 30 novembre 2007

FERMA SPERANZA PER AFFRONTARE DIFFICOLTÀ MONDO PRESENTE

CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2007 (VIS). Il Cardinale Georges Marie Martin Cottier, O.P., Pro-Teologo emerito della Casa Pontificia ed il Cardinale Albert Vanhoye, S.I., Professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento del Pontificio Istituto Biblico, sono intervenuti questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, alla Conferenza Stampa di presentazione della seconda Enciclica di Papa Benedetto XVI: "Spe salvi", sulla speranza cristiana.

  "La speranza cristiana" - ha affermato il Cardinale Cottier - " è stata oggetto di una critica sempre più dura: sarebbe puro individualismo; abbandonando il mondo alla sua miseria, il cristiano si sarebbe rifugiato in una salvezza eterna soltanto privata".

  "Rimane una domanda" - ha proseguito il Porporato - "che non si può eludere: come può essere nata l'idea che, con il cristianesimo, la ricerca della salvezza fosse una ricerca egoistica che si rifiuta al servizio degli altri?".

  "La nuova problematica ha un'incidenza determinante per la crisi moderna della fede e della speranza cristiane. Emerge così una nuova forma di speranza che si chiama 'fede nel progresso' orientata verso un mondo nuovo, il mondo del 'regno dell'uomo'".

  "La fede nel progresso come tale" - ha spiegato il Cardinale Cottier - "diventa dunque sempre più fortemente la convinzione dominante della modernità. Due categorie entrano sempre più al centro dell'idea del progresso: la ragione e la libertà. Il progresso è nel crescente dominio della ragione, la quale è considerata come un potere del bene e per il bene. Il progresso è anche nel superamento di tutte le dipendenze, vale a dire che va verso la libertà perfetta. In questa prospettiva, la libertà si presenta come promessa di pienezza della realizzazione dell'uomo".

  "Quello che precede concerne la diagnosi sulla crisi della speranza cristiana nella cultura moderna" - ha rilevato il Cardinale Cottier - "e della sua sostituzione con la fede nel progresso. Nel corso della storia, sono apparse sempre più evidenti le aporie di quest'ultima. Ritorna di nuovo con insistenza la domanda: che cosa possiamo sperare? In questa prospettiva, i nn. 22-23, hanno un'importanza decisiva. Ci dicono il motivo essenziale dell'enciclica dal punto di vista sia pastorale che culturale".

  Il Cardinale Vanhoye ha affermato a sua volta che: "La breve Introduzione dell'Enciclica dimostra subito l'importanza decisiva della speranza, che sarà poi ribadita più volte. Per poter affrontare il presente con tutti i suoi problemi e le sue difficoltà, abbiamo assolutamente bisogno di una speranza e di una speranza veramente  valida e ferma".

  "Nelle pagine successive, dal titolo: 'La vita eterna - che cos'è?' (nn. 10-12), il Santo Padre" - ha proseguito il Porporato - "esprime con vivo realismo la mentalità attuale di molte persone. La vita eterna è l'oggetto della speranza. Ma a molte persone, oggi, 'la vita eterna non sembra loro una cosa desiderabile. Non vogliono affatto la vita eterna, ma quella presente. [...] La morte, certamente, si vorrebbe rimandare il più possibile. Ma vivere sempre, senza un termine - questo, tutto sommato, può essere solo noioso e alla fine, insopportabile".

  "La seconda grande parte dell'Enciclica" - ha precisato il Cardinale Vanhoye -"descrive i 'Luoghi di apprendimento e di esercizio della speranza' (non. 32-48) e riguarda quindi, in modo più concreto, la vita cristiana. Vengono distinti tre luoghi: I. La preghiera come scuola della speranza; II. Agire e soffrire come luoghi di apprendimento della speranza; III. Il Giudizio [con una g maiuscola] come luogo di apprendimento e di esercizio della speranza".

  L'Enciclica presenta "il Giudizio finale di Dio 'come luogo di apprendimento e di esercizio della speranza' in un senso evidentemente diverso dai luoghi precedenti, perché il Giudizio finale non è una realtà presente come sono le preghiere e le sofferenze. Il Giudizio finale suscita, però, la speranza perché eliminerà il male. Qui l'Enciclica offre riflessioni profonde sul terribile problema del male e della giustizia".
OP/ENCICLICA SPE SALVI/COTTIER:VANHOYE               VIS 20071130 (610)


SPE SALVI: ENCICLICA DI BENEDETTO XVI SPERANZA CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2007 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la seconda Enciclica di Papa Benedetto XVI, "Spe salvi", dedicata alla speranza cristiana. Il testo si compone di una introduzione e otto capitoli e parte da un passo della Lettera di San Paolo ai Romani: SPE SALVI facti sumus (nella speranza siamo stati salvati").

  Gli otto capitoli sono intitolati: "La fede è speranza"; "Il concetto di speranza basata sulla fede nel Nuovo testamento e nella Chiesa primitiva"; "La vita eterna - che cos'è?"; "La speranza cristiana è individualistica?; La trasformazione della fede-speranza cristiana nel tempo moderno; "La vera fisionomia della speranza cristiana"; 'Luoghi' di apprendimento e di esercizio della speranza: I. La preghiera come scuola della speranza; II. Agire e soffrire come luoghi di apprendimento della speranza; III. Giudizio come luogo di apprendimento e di esercizio della speranza; "Maria, stella della speranza".

  "La redenzione, la salvezza, secondo la fede cristiana" - spiega il Papa nell'introduzione - "non è un semplice dato di fatto. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino".

  Perciò  "elemento distintivo dei cristiani" è "il fatto che essi hanno un futuro: … sanno … che la loro vita non finisce nel vuoto". Il Papa sottolinea che il messaggio cristiano non è solo "informativo", ma "performativo". Questo significa che "il Vangelo non è soltanto una comunicazione di cose che si possono sapere, ma è una comunicazione che produce fatti e cambia la vita. La porta oscura del tempo, del futuro, è stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una vita nuova".

  "Giungere a conoscere Dio - il vero Dio, questo significa ricevere speranza". Questo lo comprendevano bene i primi cristiani, come gli Efesini, che prima di incontrare Cristo avevano molti dèi ma vivevano "senza speranza e senza Dio". Il problema per i cristiani di antica data - sottolinea -  è l'abitudine al Vangelo: la speranza "che proviene dall'incontro reale con … Dio, quasi non è più percepibile".

  Il Papa ricorda che Gesù non ha portato "un messaggio sociale-rivoluzionario" come Spartaco, e "non era un combattente per una liberazione politica, come Barabba o Bar-Kochba". Ha portato "qualcosa di totalmente diverso: … l'incontro con il Dio vivente … l'incontro con una speranza che era più forte delle sofferenze della schiavitù e che per questo trasformava dal di dentro la vita e il mondo", "anche se le strutture esterne rimanevano le stesse".

  Cristo ci rende veramente liberi: "Non siamo schiavi dell'universo" e delle "leggi della materia e dell'evoluzione". (...) Siamo liberi perché "il cielo non è vuoto", perché il Signore dell'universo è Dio che "in Gesù si è rivelato come Amore". 

  Cristo è il "vero filosofo" che  "ci dice chi in realtà è l'uomo e che cosa egli deve fare per essere veramente uomo". "Egli indica anche la via oltre la morte; solo chi è in grado di fare questo, è un vero maestro di vita". E ci offre una speranza che è insieme attesa e presenza: perché "il fatto che questo futuro esista, cambia il presente".

  Il Papa rileva che "forse oggi molte persone rifiutano la fede semplicemente perché la vita eterna non sembra loro una cosa desiderabile. (...) "L'attuale crisi della fede - prosegue - è soprattutto una crisi della speranza cristiana". "La restaurazione del paradiso perduto, non si attende più dalla fede" ma dal progresso tecnico-scientifico, da cui - si ritiene - potrà emergere "il regno dell'uomo". La speranza diventa così "fede nel progresso" fondata su due colonne: la ragione e la libertà che "sembrano garantire da sé, in virtù della loro intrinseca bontà, una nuova comunità umana perfetta".

  "Il regno della ragione … è atteso come la nuova condizione dell'umanità diventata totalmente libera". (16-20) "Due tappe essenziali della concretizzazione politica di questa speranza" sono state la Rivoluzione francese (19) e quella marxista. Di fronte agli sviluppi della Rivoluzione francese, "l'Europa dell'Illuminismo … ha dovuto riflettere in modo nuovo su ragione e libertà". La rivoluzione proletaria d'altra parte ha  lasciato "dietro di sé una distruzione desolante". "L'errore fondamentale di Marx" è stato questo: "ha dimenticato l'uomo e ha dimenticato la sua libertà… Credeva che una volta messa a posto l'economia tutto sarebbe stato a posto. Il suo vero errore è il materialismo". (20-21) "Diciamolo ora in modo molto semplice - scrive il Papa: l'uomo ha bisogno di Dio, altrimenti resta privo di speranza". "L'uomo non può mai essere redento semplicemente" da una struttura esterna. (...) L'uomo viene redento mediante l'amore". Un amore incondizionato, assoluto : "La vera grande speranza dell'uomo, che resiste nonostante tutte le delusioni, può essere  solo Dio - il Dio che ci ha amati e ci ama tuttora sino alla fine". (26)

  Il Papa indica quattro luoghi di apprendimento e di esercizio della speranza. Il primo è la preghiera: "Se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta ancora … se non c'è più nessuno che possa aiutarmi … Egli può aiutarmi".

  Accanto alla preghiera c'è poi l'agire. "La speranza in senso cristiano è sempre anche speranza per gli altri. Ed è speranza attiva, nella quale lottiamo" affinché "il mondo diventi un po' più luminoso e umano. E solo se so che "la mia vita personale e la storia nel suo insieme sono custodite nel potere indistruttibile dell'amore" io "posso sempre ancora sperare anche se … non ho più niente da sperare".

  Anche il soffrire è un luogo di apprendimento della speranza. "Certamente bisogna fare tutto il possibile per diminuire la sofferenza": tuttavia "non è la fuga davanti al dolore che guarisce l'uomo, ma la capacità di accettare la tribolazione e in essa maturare, di trovare senso mediante l'unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore". (...) Fondamentale è poi saper soffrire con l'altro e per gli altri. "Una società che non riesce ad accettare i sofferenti …è una società crudele e disumana".

  Infine, altro luogo di apprendimento della speranza è il Giudizio di Dio. "La fede nel Giudizio finale è innanzitutto e soprattutto speranza": "esiste la risurrezione della carne. Esiste una giustizia. Esiste la 'revoca' della sofferenza passata, la riparazione che ristabilisce il diritto". Il Papa si dice "convinto che la questione della giustizia costituisce l'argomento essenziale, in ogni caso l'argomento più forte, in favore della fede nella vita eterna". E' impossibile  infatti "che l'ingiustizia della storia sia l'ultima parola". "Dio è giustizia e crea giustizia. E' questa la nostra consolazione e la nostra speranza. Ma nella sua giustizia è insieme anche grazia". "La grazia non esclude la giustizia…I malvagi alla fine, nel banchetto eterno, non siederanno indistintamente a tavola accanto alle vittime, come se nulla fosse stato".
ENC/SPE SALVI/...                                VIS 20071130 (1.150)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Nove Presuli della Conferenza Episcopale di Corea, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Lazzaro You Heung-sik, di Daejon.

    - Il Vescovo Boniface Choi Ki-san, di Incheon, con il Vescovo emerito William John McNaughton, M.M.

    - Il Vescovo Paul Choi Deok-ki, di Suwon, con l'Ausiliare Vescovo Matthias Ri Iong-hoon.

    - Il Vescovo Joseph Lee Han-taek, S.I., di Uijongbu

    - Il Vescovo Jacobus Kim Ji-Seok, di Wonju.

    - L'Arcivescovo John Choi Young-soo, di Daegu, con l'Ausiliare Vescovo Thaddeus Cho Hwan-kil.

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                               VIS 20071130 (120)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Reinhard Marx, Arcivescovo Metropolita di München und Freising (superficie: 12.081; popolazione: 3.473.600; cattolici: 1.819.941; sacerdoti: 1.336; religiosi: 3.219; diaconi permanenti: 203), Germania. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Trier (Germania), è nato a Geseke (Germania), nel 1953, è stato ordinato sacerdote nel 1979, e nel 1996 ha ricevuto l'ordinazione episcopale.

- Ha nominato il Vescovo Óscar Urbina Ortega, Arcivescovo Metropolita di Villavicencio (superficie: 50.000; popolazione: 550.000; cattolici: 502.000; sacerdoti: 154; religiosi: 59; diaconi permanenti: 13), Colombia. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Cúcuta (Colombia), è nato ad Arboledas (Colombia), nel 1947, è stato ordinato sacerdote nel 1973 e nel 1998 ha ricevuto la consacrazione episcopale.

- Ha nominato il Reverendo Alfonso Carrasco Rouco, Vescovo di Lugo (superficie: 7.703; popolazione: 289.080; cattolici: 282.125; sacerdoti: 398; religiosi: 330), Spagna. Il Vescovo eletto, finora professore di Teologia Dogmatica presso la Facoltà "San Dámaso" di Madrid (Spagna), è nato nel 1956 a Villalba (Spagna), è stato ordinato sacerdote nel 1985. Succede al Vescovo José Higinio Gómez González, O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinunzia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre John Corriveau, O.F.M.Cap., già Ministro Generale dell'Ordine Francescano dei Frati Minori Cappuccini, Vescovo di Nelson (superficie: 78.400; popolazione: 370.000; cattolici: 75.000; sacerdoti: 38; religiosi: 25), Canada. Il Vescovo eletto è nato a Zurich (Canada), nel 1941 ed è stato ordinato sacerdote nel 1965, quale Religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Succede al Vescovo Eugene Jerome Cooney, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Monsignor Vittorio Lupi, Vescovo di Savona-Noli (superficie: 400; popolazione: 148.808; cattolici: 146.410; sacerdoti: 134; religiosi: 458; diaconi permanenti: 8), Italia. Il Vescovo eletto è nato nel 1941 a Ceriana (Imperia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1964. Il Vescovo Lupi è stato finora Vicario Generale della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo.

- Ha nominato il Monsignore Paul Tighe, del Clero dell'Arcidiocesi di Dublin (Irlanda), Segretario del Pontificio Consiglio della Comunicazioni Sociali. Il Monsignor Tighe è stato finora Direttore del "Diocesan Office for Public Affairs".

- Ha nominato il Monsignore Giuseppe Antonio Scotti, finora Addetto di Segreteria di I classe presso la Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, Segretario Aggiunto del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
NER:RE:NA/.../...                                   VIS 20071130 (390)


giovedì 29 novembre 2007

RISPOSTA DEL PAPA AI LEADER RELIGIOSI MUSULMANI

CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV. 2007 (VIS). Il 13 ottobre scorso, in occasione della fine del Ramadan (Eid al-Fitr), un gruppo di 138 Guide Religiose Musulmane ha indirizzato una lettera aperta al Santo Padre Benedetto XVI e ai responsabili delle altre Chiese e confessioni cristiane, dal titolo "Una Parola Comune tra Noi e Voi".

  Il Santo Padre ha risposto con una lettera, a firma dell'Eminentissimo Segretario di Stato, indirizzata a Sua Altezza Reale il Principe Ghazi bin Muhammad bin Talal, Presidente dello "Aal al-Bayt Institute for Islamic Thought", uno dei firmatari della lettera, il quale aveva personalmente curato l'inoltro della lettera aperta.

  Nel ringraziare e mostrare apprezzamento per la significativa iniziativa dell'eminente gruppo di personalità musulmane, il Santo Padre riafferma l'importanza del dialogo basato sul rispetto effettivo della dignità della persona, sulla oggettiva conoscenza della religione dell'altro, sulla condivisione dell'esperienza religiosa e sull'impegno comune a promuovere mutuo rispetto e accettazione.

  La risposta dell'Eminentissimo Segretario di Stato accenna anche alla disponibilità del Santo Padre a ricevere il Principe Ghazi e una delegazione dei firmatari della lettera e manifesta altresì la disponibilità del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, in collaborazione con alcuni Istituti Pontifici specializzati, per un incontro di lavoro.
BXVI-LETTERA/.../LEADER RELIGIOSI MUSULMANI         VIS 20071129 (210)


IL PAPA INVITATO IN SLOVENIA DAL PRIMO MINISTRO JANSA

CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV. 2007 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Nella mattinata di giovedì 29 novembre 2007, il Primo Ministro della Repubblica di Slovenia, Signor Janez Jansa, è stato ricevuto dal Santo Padre Benedetto XVI e, successivamente, ha incontrato il Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone.

  "Il Premier ha voluto esprimere la riconoscenza della Nazione slovena per l'attenzione manifestata dalla Santa Sede sin dall'indipendenza ed ha invitato il Santo Padre a compiere una visita in Slovenia nel 2009, in occasione dell'Anno dei Giovani e della chiusura del Congresso Eucaristico Nazionale".

  "Il Signor Jansa ha inoltre informato circa le priorità e le principali iniziative del prossimo semestre di Presidenza slovena dell'Unione Europea (gennaio-giugno 2008). A tale riguardo il Cardinale Segretario di Stato ha espresso i migliori auguri che il semestre di presidenza slovena porti risultati positivi in modo particolare anche per la stabilità e la pace nella regione del Sud-est europeo".

  "Sono state, infine, trattate alcune questioni bilaterali, come il processo di restaurazione dei beni ecclesiastici nazionalizzati durante il regime comunista e la prospettiva di erezione dell'Ordinariato castrense".
OP/UDIENZA/PRESIDENTE SLOVENIA                       VIS 20071129 (210)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Janez Jansa, Primo Ministro della Repubblica di Slovenia, e Seguito.

- Nove Presuli della Conferenza Episcopale di Corea, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Nicholas Cheong Jinsuk, Arcivescovo di Seoul ed Amministratore Apostolico di Pyong-yang, con gli Ausiliari Vescovo Andrew Yeom Soo jung, Vescovo Lucas Kim Woon-hoe e Vescovo Basil Cho Kyu-man.

- L'Arcivescovo Andreas Choi Chang-mou, di Kwangju, con l'Ausiliare Vescovo Hyginus Kim Hee-joong.

- Il Vescovo Peter Kang U-il, di Cheju.

- Il Vescovo Vincent Ri Pyung-ho, di Jeonju.

- Il Vescovo John Chang Yik, di Ch'unch'on ed Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" di Hamhung.
AP:AL/.../...                                               VIS 20071129 (130)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Rochus Josef Tatamai, M.S.C., finora Ausiliare della Diocesi di Kerema (Papua Nuova Guinea), Vescovo di Bereina (superficie: 19.146; popolazione: 86.500; cattolici: 69.000, sacerdoti: 21; religiosi: 39; diaconi permanenti: 1), Papua Nuova Guinea.
NER/.../TATAMAI                                             VIS 20071129 (50)

mercoledì 28 novembre 2007

EFREM SIRO: MOLTEPLICITÀ CULTURALE CRISTIANESIMO

CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2007 (VIS). Proseguendo la catechesi sui Padri della Chiesa, il Santo Padre Benedetto XVI, si è soffermato, nel corso l'Udienza Generale di questo mercoledì, tenutasi nell'Aula Paolo VI con la partecipazione di 8.000 persone, su Sant'Efrem Siro, "il poeta più rinomato di tutta l'epoca patristica".

  Prima di tratteggiare la figura di Sant'Efrem, il Papa ha precisato che: "Secondo l'opinione comune di oggi, il cristianesimo sarebbe una religione europea, che avrebbe poi esportato la cultura di questo Continente in altri Paesi. Ma la realtà è molto più complessa, poiché la radice della religione cristiana si trova nell'Antico Testamento e quindi a Gerusalemme e nel mondo semitico".

  "Il cristianesimo si nutre sempre a questa radice dell'Antico Testamento. Anche la sua espansione nei primi secoli si è avuta sia verso occidente - verso il mondo greco-latino, dove ha poi ispirato la cultura europea - sia verso oriente, fino alla Persia, all'India, contribuendo così a suscitare una specifica cultura, in lingue semitiche, con una propria identità.

 "Per mostrare questa pluriformità culturale dell'unica fede cristiana dagli inizi" - ha detto Benedetto XVI - "vorrei parlare oggi di Sant'Efrem Siro, nato a Nisibi attorno al 306 in una famiglia cristiana" e morto a Emessa nel 373. "Egli fu il più importante rappresentante del cristianesimo di lingua siriaca e riuscì a conciliare in modo unico la vocazione del teologo e quella del poeta".

  "La poesia" - ha  spiegato il Pontefice - permette ad Efrem  "di approfondire la riflessione teologica attraverso paradossi e immagini. Nello stesso tempo la sua teologia diventa liturgia, diventa musica: egli era infatti un grande compositore, un musicista. Teologia, riflessione sulla fede, poesia, canto, lode di Dio vanno insieme; ed è proprio in questo carattere liturgico che nella teologia di Efrem appare con limpidezza la verità divina".

  "Alla poesia e agli inni per la liturgia, Efrem conferisce un carattere didattico e catechetico; si tratta di inni teologici e insieme adatti per la recita o il canto liturgico. Efrem si serve di questi inni per diffondere, in occasione delle feste liturgiche, la dottrina della Chiesa".

  Benedetto XVI ha posto l'accento sulla riflessione di Efrem sul tema di Dio Creatore ed ha detto: "niente nella creazione è isolato, e il mondo è, accanto alla Sacra Scrittura, una Bibbia di Dio. Usando in modo sbagliato la sua libertà, l'uomo capovolge l'ordine del cosmo".

  "Per Efrem" - ha proseguito il Pontefice - "è rilevante il ruolo della donna. Il modo in cui egli ne parla è sempre ispirato a sensibilità e rispetto: la dimora di Gesù nel seno di Maria ha innalzato grandemente la dignità della donna. Per Efrem, come non c'è Redenzione senza Gesù, così non c'è Incarnazione senza Maria. Le dimensioni divine e umane del mistero della nostra redenzione si trovano già nei testi di Efrem".

  "Efrem, onorato dalla tradizione cristiana con il titolo di 'cetra dello Spirito Santo', restò diacono della sua Chiesa per tutta la vita. Fu una scelta decisiva ed emblematica: egli fu diacono, cioè servitore, sia nel ministero liturgico, sia, più radicalmente, nell'amore a Cristo, da lui cantato in modo ineguagliabile, sia infine nella carità verso i fratelli, che introdusse con rara maestria nella conoscenza della divina Rivelazione".
AG/EFREM/...                                   VIS 20071128 (490)


MOLTIPLICARE SFORZI PER FERMARE DIFFUSIONE AIDS

CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2007 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha lanciato un appello affinché ci si adoperi per bloccare la diffusione dell'AIDS.

  "Il 1° dicembre prossimo" - ha detto Benedetto XVI - "ricorrerà la Giornata Mondiale contro l'Aids. Sono spiritualmente vicino a quanti soffrono per questa terribile malattia come pure alle loro famiglie, in particolare a quelle colpite dalla perdita di un congiunto. Per tutti assicuro la mia preghiera".

  "Desidero, inoltre, esortare tutte le persone di buona volontà a moltiplicare gli sforzi per fermare la diffusione del virus HIV, a contrastare lo spregio che sovente colpisce quanti ne sono affetti, e a prendersi cura dei malati, specialmente quando sono ancora fanciulli".
AG/APPELLO AIDS/...                              VIS 20071128 (130)


I GIOVANI MIGRANTI: MESSAGGIO DEL PAPA GIORNATA MIGRANTE

CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2007 (VIS). Tema del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebra il 13 gennaio 2008, è "I giovani migranti". Il Documento è stato pubblicato in lingua italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e portoghese.

  "Il tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato invita quest'anno a riflettere in particolare sui giovani migranti. (...) Il vasto processo di globalizzazione in atto nel mondo porta con sé un'esigenza di mobilità, che spinge anche numerosi giovani ad emigrare e a vivere lontano dalle loro famiglie e dai loro Paesi. 'La conseguenza è che dai Paesi d'origine se ne va spesso la gioventù dotata delle migliori risorse intellettuali, mentre nei Paesi che ricevono i migranti vigono normative che rendono difficile il loro effettivo inserimento".

  "Per i giovani migranti risulta particolarmente sentita la problematica costituita dalla cosiddetta 'difficoltà della duplice appartenenza': da un lato, essi sentono vivamente il bisogno di non perdere la cultura d'origine, mentre, dall'altro, emerge in loro il comprensibile desiderio di inserirsi organicamente nella società che li accoglie, senza che tuttavia questo comporti una completa assimilazione e la conseguente perdita delle tradizioni avite. Tra i giovani ci sono poi le ragazze, più facilmente vittime di sfruttamento, di ricatti morali e persino di abusi di ogni genere".

  "Guardando poi più d'appresso al settore dei migranti forzati, dei rifugiati, dei profughi e delle vittime del traffico di esseri umani, ci si incontra purtroppo anche con molti bambini e adolescenti. A questo proposito, è impossibile tacere di fronte alle immagini sconvolgenti dei grandi campi di profughi o di rifugiati, presenti in diverse parti del mondo. (...) Questi bambini e adolescenti hanno avuto come unica esperienza di vita i 'campi' di permanenza obbligatoria, dove si trovano segregati, lontani dai centri abitati e senza possibilità di frequentare normalmente la scuola".

  "Come rispondere alle attese dei  giovani migranti?  Che  fare  per  venire loro incontro? Occorre certo puntare in primo luogo sul supporto della famiglia e della scuola. Ma quanto complesse sono le situazioni e quanto numerose sono le difficoltà che incontrano questi giovani nei loro contesti familiari e scolastici! All'interno  delle  famiglie sono venuti meno i tradizionali ruoli che esistevano nei  Paesi di origine e si assiste spesso ad uno scontro tra genitori rimasti ancorati alla loro cultura e figli velocemente acculturati nei nuovi contesti sociali".

  "Né va sottovalutata  la  fatica  che  i  giovani incontrano per inserirsi nei percorsi educativi vigenti nei Paesi in cui vengono accolti. Lo stesso sistema scolastico pertanto dovrebbe tener conto di queste loro condizioni e prevedere per i ragazzi immigrati specifici itinerari formativi d'integrazione adatti alle loro esigenze. Importante sarà anche l'impegno di creare nelle aule un clima di reciproco rispetto e dialogo tra tutti gli allievi, sulla base di quei principi e valori universali che sono comuni a tutte le culture".

  "La Chiesa guarda con singolare attenzione al mondo dei migranti e chiede a coloro che hanno ricevuto nei Paesi di origine una formazione cristiana di far fruttificare questo patrimonio di fede e di valori evangelici in modo da offrire una coerente  testimonianza  nei  diversi contesti esistenziali".

  "Vi è poi tra i migranti, (...), una categoria da considerare in modo speciale, ed è quella degli studenti di altri Paesi che per ragioni di studio si trovano lontani da casa. Il loro numero è in continua crescita: sono giovani bisognosi di una pastorale specifica, perché non solo sono studenti, come tutti, ma anche migranti temporanei. Essi si sentono spesso soli, sotto la pressione dello studio e talvolta stretti anche da difficoltà economiche".

  "Occorre far sì che abbiano modo di aprirsi al dinamismo dell'interculturalità, arricchendosi nel contatto con altri studenti di culture e religioni diverse. Per i giovani cristiani quest'esperienza di studio e di formazione può essere un utile campo di maturazione della loro fede, stimolata ad aprirsi a quell'universalismo che è elemento costitutivo della Chiesa cattolica".

  "Cari giovani migranti, preparatevi a costruire accanto ai vostri giovani coetanei una società più giusta e fraterna, adempiendo con scrupolo e serietà i vostri doveri nei confronti delle vostre famiglie e dello Stato. Siate rispettosi delle leggi e non lasciatevi mai trasportare dall'odio e dalla violenza. Cercate piuttosto di essere protagonisti sin da ora di un mondo dove regni la comprensione e la solidarietà, la giustizia e la pace".

  "La Chiesa ha bisogno anche di voi e conta sul vostro apporto. Voi potete svolgere un ruolo quanto mai provvidenziale nell'attuale contesto dell'evangelizzazione. Provenendo da culture diverse, ma accomunati tutti dall'appartenenza all'unica Chiesa di Cristo, potete mostrare che il Vangelo è vivo e adatto per ogni situazione;  è  messaggio  antico e sempre nuovo; Parola  di speranza e di salvezza per gli uomini di ogni razza e cultura, di ogni età e di ogni epoca".
MESS/GIOVANI MIGRANTI/...                                     VIS 20071128 (800)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Franz-Peter Tebartz-van Elst, finora Ausiliare di Münster (Germania), Vescovo di Limburg (superficie: 6.182; popolazione: 2.329.472; cattolici: 685.458; sacerdoti: 457; religiosi: 1.267; diaconi permanenti: 60), Repubblica Federale di Germania.

- L'Arcivescovo Henryk Józef Nowacki, finora Nunzio Apostolico in Slovacchia, Nunzio Apostolico in Nicaragua.
NER/.../TEBARTZ-VAN ELST:NOWACKI                     VIS 20071128 (70)


martedì 27 novembre 2007

VISITA DEL SANTO PADRE OSPEDALE ROMANO ORDINE DI MALTA

CITTA' DEL VATICANO, 27 NOV. 2007 (VIS). Domenica 2 dicembre, il Santo Padre Benedetto XVI si recherà in visita all'Ospedale romano "San Giovanni Battista", del Sovrano Militare Ordine di Malta, centro specializzato nella neuroriabilitazione e nella cura dei cerebrolesi.

  Dopo la celebrazione della Santa Messa per i malati e le loro famiglie, il Papa visiterà i reparti dell'Ospedale, fermandosi in particolare con i pazienti ricoverati nell'Unità di Risveglio, una delle poche strutture sanitarie italiane specificamente dedicate al trattamento dei pazienti traumatizzati cranio-encefalici in fase di "risveglio" dal coma.

  Un Comunicato dell'Ufficio Comunicazione dell'Ordine di Malta precisa che: "L'evento riveste una duplice valenza storica perché - sebbene si tratti in assoluto della prima visita di un Papa a questo polo ospedaliero - esso può vantare un legame ancestrale con la Sede di Pietro: l'attuale complesso sorge infatti nell'area dell'antico 'Castello della Magliana', per secoli utilizzato dai Pontefici quale residenza estiva".
.../VISITA OSPEDALE/ORDINE MALTA                       VIS 20071127 (160)


DELEGAZIONE SANTA SEDE CONFERENZA DI ANNAPOLIS

CITTA' DEL VATICANO, 27 NOV. 2007 (VIS). Il Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha confermato la presenza di una Delegazione della Santa Sede alla Conferenza Internazionale sul Medio Oriente, che si apre oggi ad Annapolis (Stati Uniti d'America). La Delegazione è composta dal Monsignor Piero Parolin, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati e dal Monsignor Franco Coppola, Consigliere di Nunziatura.

  Al termine della recita dell'Angelus di domenica scorsa, il Santo Padre aveva invitato i fedeli ad unirsi alla Giornata di preghiera indetta dalla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d'America per implorare dallo Spirito di Dio la pace in Terra Santa e "i doni della saggezza e del coraggio per tutti i protagonisti dell'importante incontro".

  "Ad Annapolis, negli Stati Uniti" - ha ricordato il Pontefice - "Israeliani e Palestinesi, con l'aiuto della Comunità Internazionale, intendono rilanciare il processo negoziale per trovare una soluzione giusta e definitiva al conflitto che da sessant'anni insanguina la Terra Santa e tante lacrime e sofferenze ha provocato nei due popoli".
.../DELEGAZIONE ANNAPOLIS/PAROLIN:COPPOLA       VIS 20071127 (180)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 27 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di N'Zérékoré (Guinea), presentata dal Vescovo Philippe Kourouma, per raggiunti limiti d'età.
RE/.../KOUROUMA                                             VIS 20071127 (40)

PRESENTAZIONE MESSAGGIO GIORNATA MIGRANTE E RIFUGIATO

CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti,  l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario, e il Monsignor Novatus Rugambwa, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, sono intervenuti alla Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la 94a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (13 gennaio 2008) sul tema: "I giovani migranti".
 
  "Nella nostra epoca le migrazioni giovanili" - ha affermato il Cardinale Martino - "sono aumentate in maniera considerevole. I giovani sono spinti ad emigrare a causa della povertà e miseria, del degrado ambientale, di conflitti locali ed internazionali, di persecuzioni politiche e religiose, di richiesta di manodopera nei Paesi industrializzati, del ricongiungimento con i  nuclei familiari, ecc".

  Ponendo l'accento sul fatto che il giovane immigrato "spesso si trova solo, a metà strada tra due culture, in una terra di nessuno", il Cardinale Martino ha sottolineato che tutto ciò fa vivere il giovane "in una situazione di grande incertezza, che gli impedisce di pensare ad un progetto credibile per il proprio futuro e moltiplica i fattori che portano all'emarginazione che spalancano le porte alla malavita con la criminalità, la prostituzione, l'alcool, la droga ed il ladrocinio".

  Il Presidente del Pontificio Consiglio ha segnalato che: "La crisi dei valori nei nostri giorni porta poi alla morte dello spirito anche di molti giovani immigrati. La maggioranza di loro è anche relativamente lontana dalla preoccupazioni religiose e spesso riconosce di non essere stata né sensibilizzata né educata a tale proposito".

  "L'azione pastorale specifica in favore dei giovani immigrati va fatta naturalmente tenendo conto della situazione esistenziale di ciascuno. Bisogna allora fare attenzione alla lingua, cultura, religione, provenienza e storia del giovane immigrato, pur considerando che la testimonianza di fede è il fulcro di ogni azione pastorale".

  L'Arcivescovo Marchetto ha dedicato il suo intervento agli aspetti concernenti il diritto di asilo e la situazione dei profughi. Ricordando che relativamente ai minori non accompagnati, in alcuni Stati si giunge perfino alla loro detenzione, l'Arcivescovo si è soffermato sulle condizioni di vita nei campi di accoglienza.

  "I campi di accoglienza" - ha detto l'Arcivescovo Marchetto - "dovrebbero tornare ad essere ciò per cui furono creati: un luogo ove stare temporaneamente. (...) Al presente, invece, rientra in una prassi generale, specialmente nei Paesi del Sud del mondo, obbligare le persone a vivere in campi sovraffollati, molte volte in situazioni spaventose. Normalmente ai rifugiati non è nemmeno concesso di lavorare, mentre la loro libertà di movimento è limitata, diventando così totalmente dipendenti dalle distribuzioni di cibo interne ai campi. Per di più esso frequentemente è ridotto, assieme ad altri beni necessari ad una vita con un minimo di dignità. (...) Difficilmente esiste, quindi, un futuro per chi vive in tali insediamenti, situati per lo più in zone remote".

  Infine l'Arcivescovo ha citato in particolare l'opera benemerita soprattutto di religiose "assistite da ONG cattoliche o da Organizzazioni delle Nazioni Unite, in servizi di ascolto e accompagnamento di giovani, specialmente ragazze che hanno subito violenze, stupri o minacce. Esistono, inoltre, alcuni centri di accoglienza per ragazze minori, già madri, per offrire loro una seconda opportunità di completare la loro istruzione interrotta, o di apprendere un mestiere".

 Monsignor Rugambwa ha centrato il suo intervento sull'emigrazione per motivi di studio ed ha sottolineato che nel Messaggio "il Santo Padre ci presenta gli studenti esteri come un dono per l'uomo e per la Chiesa. Essi portano con sé le grandi risorse della loro gioventù e dovrebbero essere aperti e ricettivi alle nuove idee ed esperienze, mentre, allo stesso tempo, essere capaci di restare ancorati nella verità".

  "Questi giovani - afferma inoltre il Sommo Pontefice - ha precisato Monsignor Rugambwa - non devono soltanto sviluppare un'apertura al dinamismo di inculturazione, ma anche cercare opportunità di dialogo tra culture e religioni, aprendo così nuove e vibranti possibilità di dialogo che permetteranno, anzitutto di fare l'esperienza dell'universalità della Chiesa".
OP/MIGRANTI:RIFUGIATI/MARTINO:MARCHETTO               VIS 20071127 (670)


lunedì 26 novembre 2007

INCONTRO SANTO PADRE CON MEMBRI COLLEGIO CARDINALIZIO

CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2007 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso un Comunicato relativo all'incontro di preghiera e di riflessione del Santo Padre con i Membri del Collegio Cardinalizio che ha avuto luogo nella giornata di ieri, 23 novembre, nell'Aula Nuova del Sinodo dei Vescovi, in Vaticano.

  La sessione mattutina si è aperta con il saluto del Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, il quale proprio ieri festeggiava l'80° genetliaco.

  Dopo aver rivolto un particolare augurio al Cardinale Decano, il Santo Padre ha  brevemente introdotto il tema della giornata: il dialogo ecumenico alla luce della preghiera e del mandato del Signore: 'Ut unum sint'".

  Successivamente, il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, "ha tracciato a grandi linee l'attuale quadro del dialogo e dei rapporti ecumenici, distinguendo tre ambiti principali:  i rapporti con le antiche Chiese orientali e le Chiese ortodosse; i rapporti con le Comunità ecclesiali nate dalla Riforma del XVI secolo; i rapporti con i movimenti carismatici e pentecostali sviluppatisi soprattutto nel secolo scorso".

  Nella sua relazione il Cardinale Kasper ha presentato "i risultati conseguiti in ognuno di questi campi, descrivendo il cammino compiuto finora ed i problemi aperti".

  "Nel successivo dibattito, si è avuto un ampio scambio di esperienze e di opinioni, che ha rispecchiato la varietà delle situazioni. Sono intervenuti 17 cardinali e sono stati toccati problemi diversi tra cui l'impegno ecumenico comune dei cristiani nel campo sociale e caritativo e nel difendere i valori morali nelle trasformazioni delle società moderne".

  "In particolare" - si legge ancora nel Comunicato - "la dottrina sociale della Chiesa e la sua attuazione sono state indicate come uno dei campi più promettenti per l'ecumenismo. Si è parlato dell'impegno di proseguire la 'purificazione della memoria' e di usare forme di comunicazione attente a non ferire la sensibilità degli altri cristiani".

  "Si è suggerito un approfondimento delle possibilità degli sviluppi ecumenici. Sono stati evocati eventi recenti molto significativi come la Assemblea ecumenica di Sibiu (Romania), l'incontro ecumenico ed interreligioso di Napoli, il viaggio del Patriarca di Mosca Alessio II a Parigi, i grandi raduni ecumenici dei movimenti ecclesiali a Stoccarda (Germania).

  "Si è anche parlato in un contesto più ampio dei rapporti con l'ebraismo e del dialogo interreligioso".

  L'incontro è proseguito nel pomeriggio alle 17:00 con la recita del Vespro e poi con nuovi interventi dei porporati. In totale si sono avuti 16 interventi.

  "Sul tema dell'ecumenismo sono stati toccati ancora argomenti quali la collaborazione fra i cristiani di diverse confessioni per la difesa della famiglia nella società e negli ordinamenti giuridici, e anche l'importanza dell'ecumenismo spirituale e dei rapporti personali con i fedeli e le autorità delle altre confessioni cristiane".

  "Alcuni interventi si sono occupati delle relazioni con gli ebrei e con l'Islam. Si è parlato del segno incoraggiante rappresentato dalla lettera delle 138 personalità musulmane e della visita del Re dell'Arabia Saudita al Santo Padre".

  "Le considerazioni si sono allargate alle difficoltà della fede cristiana nel mondo secolarizzato, al dovere e all'importanza di una nuova evangelizzazione, che risponda alle attese profonde e permanenti di felicità e libertà dell'uomo postmoderno. Nel continente latinoamericano" - si legge ancora nel Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede - "vi è un nuovo slancio di missionarietà alimentato anche dalla recente Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano svoltasi ad Aparecida (Brasile)".

  "Interventi specifici sono stati dedicati alla situazione della vita consacrata nel mondo di oggi e alla formazione nei seminari".

  "È stata ricordata l'importante lettera del Santo Padre alla Chiesa cattolica in Cina e si è parlato della sua accoglienza favorevole da parte di vescovi e fedeli".

  "Si è ricordata l'urgenza dell'impegno della Chiesa per la pace, per la lotta alla povertà e per il disarmo, soprattutto nucleare".

  "Alcuni interventi di natura informativa hanno riguardato il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale a Québec (Canada), l'Anno Paolino, la diffusione della stampa cattolica e in particolare dell'Osservatore Romano".

  "Dopo una breve risposta del Cardinale Walter Kasper su alcuni punti particolari, ha preso la parola il Santo Padre per un intervento riassuntivo conclusivo, in cui ha anche ringraziato i porporati per la loro partecipazione e il loro contributo, e ha annunciato la prossima pubblicazione della sua nuova enciclica dedicata alla speranza, in risposta alle attese più profonde dei nostri contemporanei".
OP/RIUNIONE CARDINALI ECUMENISMO/...                   VIS 20071126 (720)


GRANDEZZA CRISTIANA NON CONSISTE NEL DOMINIO MA SERVIZIO

CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato il secondo Concistoro Ordinario Pubblico del suo Pontificato, per la creazione di 23 nuovi Cardinali. 

  Dopo il saluto liturgico, il Santo Padre ha letto la formula di creazione e ha proclamato solennemente i nomi dei nuovi Cardinali. Il primo dei nuovi Cardinali, Sua Eminenza Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, a nome di tutti ha rivolto al Santo Padre un indirizzo di omaggio e gratitudine.

  Dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Papa ha tenuto l'omelia:

  "Nel Collegio dei Cardinali" - ha detto il Papa - "rivive (...) l'antico 'presbyterium' del Vescovo di Roma, i cui componenti, mentre svolgevano funzioni pastorali e liturgiche nelle varie chiese, non gli facevano mancare la loro preziosa collaborazione per quanto riguardava l'adempimento dei compiti connessi con il suo universale ministero apostolico".

  "I tempi sono mutati" - ha osservato il Pontefice - "e la grande famiglia dei discepoli di Cristo è oggi disseminata in ogni continente sino agli angoli più remoti della terra, parla praticamente tutte le lingue del mondo e ad essa appartengono popoli di ogni cultura. La diversità dei membri del Collegio Cardinalizio, sia per provenienza geografica che culturale, pone in rilievo questa crescita provvidenziale ed evidenzia al tempo stesso le mutate esigenze pastorali a cui il Papa deve rispondere".

  Benedetto XVI ha ricordato che: "L'universalità, la cattolicità della Chiesa ben si riflette pertanto nella composizione del Collegio dei Cardinali (...) Ognuno di voi, cari e venerati Fratelli neo-Cardinali, rappresenta dunque una porzione dell'articolato Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa diffusa dappertutto. (...) Penso ora con affetto alle comunità affidate alle vostre cure e, in maniera speciale, a quelle più provate dalla sofferenza, da sfide e difficoltà di vario genere. Tra queste, come non volgere lo sguardo con apprensione ed affetto, in questo momento di gioia, alle care comunità cristiane che si trovano in Iraq?"

  "Questi nostri fratelli e sorelle nella fede" - ha proseguito il Pontefice - "sperimentano nella propria carne le conseguenze drammatiche di un perdurante conflitto e vivono al presente in una quanto mai fragile e delicata situazione politica. Chiamando ad entrare nel Collegio dei Cardinali il Patriarca della Chiesa Caldea, Emmanuel III Delly, ho inteso esprimere in modo concreto la mia vicinanza spirituale e il mio affetto per quelle popolazioni. Vogliamo insieme, cari e venerati Fratelli, riaffermare la solidarietà della Chiesa intera verso i cristiani di quella amata terra e invitare ad invocare da Dio misericordioso, per tutti i popoli coinvolti, l'avvento dell'auspicata riconciliazione e della pace".

  Commentando il Vangelo di Marco nel quale si narra come l'ambizione spinga "i figli di Zebedeo a rivendicare per se stessi i posti migliori nel regno messianico, alla fine dei tempi", il Santo Padre ha sottolineato che: "Ogni vero discepolo di Cristo può aspirare ad una cosa sola: a condividere la sua passione, senza rivendicare alcuna ricompensa. Il cristiano è chiamato ad assumere la condizione di 'servo' seguendo le orme di Gesù, spendendo cioè la sua vita per gli altri in modo gratuito e disinteressato".

  "Non la ricerca del potere e del successo" - ha affermato il Santo Padre - "ma l'umile dono di sé per il bene della Chiesa deve caratterizzare ogni nostro gesto ed ogni nostra parola. La vera grandezza cristiana, infatti, non consiste nel dominare, ma nel servire".

  "Siate apostoli di Dio che è Amore e testimoni della speranza evangelica: questo attende da voi il popolo cristiano" - ha concluso il Pontefice - "Cristo vi domanda di confessare davanti agli uomini la sua verità, di abbracciare e condividere la sua causa; e di compiere tutto questo 'con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza' (1 Pt 3,15-16), cioè con quell'umiltà interiore che è frutto della cooperazione con la grazia di Dio".

  Al termine dell'omelia il rito è proseguito con la professione di fede dei nuovi Cardinali davanti al popolo di Dio e il giuramento di fedeltà e obbedienza al Papa e ai Suoi successori.

  I nuovi Cardinali, secondo l'ordine di creazione, si sono inginocchiati poi dinanzi al Santo Padre che ha imposto loro la Berretta cardinalizia e ha assegnato a ciascuno una chiesa di Roma (Titolo o Diaconia), quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Santo Padre nell'Urbe.

  Dopo la consegna della Bolla di creazione cardinalizia e di assegnazione del Titolo o della Diaconia, il Santo Padre Benedetto XVI ha scambiato con ciascun neo Cardinale l'abbraccio di pace, che a sua volta ogni neo cardinale ha scambiato con gli altri neocardinali.

  La Celebrazione si è conclusa con la preghiera universale, la recita del 'Pater Noster' e la Benedizione finale.
BXVI-CONCISTORO/.../...                               VIS 20071126 (780)


CHIESE TITOLARI E DIACONIE DEI NUOVI CARDINALI

CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2007 (VIS). Riportiamo di seguito l'elenco del Titolo o della Diaconia assegnati dal Santo Padre Benedetto XVI a ciascuno dei nuovi Cardinali nel momento della creazione:

1.    Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei, Iraq.

2.    Cardinale Leonardo Sandri, Diaconia dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari.

3.    Cardinale John Patrick Foley, Diaconia di San Sebastiano al Palatino.

4.    Cardinale Giovanni Lajolo, Diaconia di Santa Maria Liberatrice a Monte Testaccio.

5.    Cardinale Paul Josef Cordes, Diaconia di San Lorenzo in Piscibus.

6.    Cardinale Angelo Comastri, Diaconia di San Salvatore in Lauro.

7.    Cardinale Stanislaw Rilko, Diaconia del Sacro Cuore di Cristo Re.

8.    Cardinale Raffaele Farina, S.D.B., Diaconia di San Giovanni della Pigna.

9.    Cardinale Agustín García-Gasco Vicente, Titolo di San Marcello.

10.    Cardinale Seán Baptist Brady, Titolo dei Santi Quirico e Giulitta.

11.    Cardinale Lluís Martínez Sistach, Titolo di San Sebastiano alle Catacombe.

12.    Cardinale André Vingt-Trois, Titolo di San Luigi dei Francesi.

13.    Cardinale Angelo Bagnasco, Titolo della Gran Madre di Dio.

14.    Cardinale Théodore-Adrien Sarr, Titolo di Santa Lucia a Piazza d'Armi.

15.     Cardinale Oswald Gracias, Titolo di San Paolo della Croce a "Corviale".

16.    Cardinale Francisco Robles Ortega, Titolo di Santa Maria della Presentazione.

17.    Cardinale Daniel N. DiNardo, Titolo di Sant'Eusebio.

18.    Cardinale Odilo Pedro Scherer, Titolo di Sant'Andrea al Quirinale.

19.    Cardinale John Njue, Titolo del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo.

20.     Cardinale Giovanni Coppa, Diaconia di San Lino.

21.    Cardinale Estanislao Esteban Karlic, Titolo della Beata Vergine Maria Addolorata a Piazza Buenos Aires.

22.    Cardinale Urbano Navarrete, S.I., Diaconia di San Ponziano.

23.    Cardinale Umberto Betti, O.F.M., Diaconia dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia.
.../CHIESE TITOLARI:DIACONIE/...                       VIS 20071126 (290)


POSSESSI CARDINALIZI

CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2007 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle prese di possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

  Lunedì 26 novembre 2007, alle ore 17:00, il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo Metropolita di Genova (Italia), Titolo della Gran Madre di Dio, Via Cassia, 1.

  Martedì 27 novembre 2007, alle ore 17:00, il Cardinale John Patrick Foley, Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Diaconia di San Sebastiano al Palatino, Via di San Bonaventura, 1.

  Domenica 2 dicembre 2007, alle ore 18:30, il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, Diaconia dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari, Piazza Benedetto Cairoli, 117.
OCL/POSSESSO/BAGNASCO:FOLEY:SANDRI                   VIS 20071126 (120)


CARDINALI COSTANTEMENTE CHIAMATI DARE VITA PER LA CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 25 NOV. 2007 (VIS). Alle 10:30 di questa mattina,  Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la concelebrazione eucaristica con i 23 nuovi Cardinali creati nel Concistoro di ieri e ha consegnato loro l'Anello cardinalizio, "segno di dignità, di sollecitudine pastorale e di più salda comunione con la Sede di Pietro".

  "In Gesù crocifisso" - ha detto il Papa nell'omelia - "avviene la massima rivelazione di Dio possibile in questo mondo, perché Dio è amore, e la morte in croce di Gesù è il più grande atto d'amore di tutta la storia. Ebbene, sull'anello cardinalizio, che tra poco consegnerò ai nuovi membri del sacro Collegio, è raffigurata proprio la crocifissione. Questo, cari Fratelli neo-Cardinali, sarà sempre per voi un invito a ricordare di quale Re siete servitori, su quale trono Egli è stato innalzato e come è stato fedele fino alla fine per vincere il peccato e la morte con la forza della divina misericordia".

  "La madre Chiesa, sposa di Cristo" - ha proseguito il Pontefice - "vi dona questa insegna come memoria del suo Sposo, che l'ha amata e ha consegnato se stesso per lei. Così, portando l'anello cardinalizio, voi siete costantemente richiamati a dare la vita per la Chiesa".

  "La Chiesa è depositaria del mistero di Cristo (...). È il mistero di Cristo; è Cristo stesso, 'Logos' incarnato, morto e risorto, costituito Re dell'universo. Come non provare un empito di entusiasmo colmo di gratitudine per essere stati ammessi a contemplare lo splendore di questa rivelazione?" si è chiesto il Pontefice - "Come non sentire al tempo stesso la gioia e la responsabilità di servire questo Re, di testimoniare con la vita e con la parola la sua signoria? Questo è, in modo particolare, il nostro compito, venerati Fratelli Cardinali: annunciare al mondo la verità di Cristo, speranza per ogni uomo e per l'intera famiglia umana".

  "Ed è per me motivo di consolazione" - ha ricordato il Pontefice - "poter contare sempre su di voi, sia collegialmente che singolarmente, per portare a compimento anch'io tale compito fondamentale del ministero petrino".

  "Strettamente unito a questa missione è un aspetto che vorrei, in conclusione, toccare e affidare alla vostra preghiera: la pace tra tutti i discepoli di Cristo, come segno della pace che Gesù è venuto a instaurare nel mondo".

  "La Chiesa" - ha affermato il Pontefice - "è quella porzione di umanità in cui si manifesta già la regalità di Cristo, che ha come manifestazione privilegiata la pace. È la nuova Gerusalemme, ancora imperfetta perché pellegrina nella storia, ma in grado di anticipare, in qualche modo, la Gerusalemme celeste".

  "La preghiera per la pace e l'unità" - ha concluso il Santo Padre - "costituisca la vostra prima e principale missione, affinché la Chiesa sia 'salda e compatta', segno e strumento di unità per tutto il genere umano".
HML/CRISTO RE:ANELLO CARDINALIZIO/...                   VIS 20071126 (490)


IL PAPA CHIEDE PREGHIERE PACE IN TERRA SANTA

CITTA' DEL VATICANO, 25 NOV. 2007 (VIS). Al termine della Concelebrazione eucaristica con i nuovi Cardinali creati nel Concistoro di ieri, alle ore 12:15 il Santo Padre Benedetto XVI ha raggiunto il sagrato della Basilica Vaticana per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini presenti in Piazza San Pietro.

  "Martedì prossimo, ad Annapolis, negli Stati Uniti" - ha ricordato il Santo Padre - "Israeliani e Palestinesi, con l'aiuto della Comunità Internazionale, intendono rilanciare il processo negoziale per trovare una soluzione giusta e definitiva al conflitto che da sessant'anni insanguina la Terra Santa e tante lacrime e sofferenze ha provocato nei due popoli".

  "Vi chiedo" - ha detto il Papa - "di unirvi alla Giornata di preghiera indetta per oggi dalla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d'America per implorare dallo Spirito di Dio la pace per quella regione a noi tanto cara e i doni della saggezza e del coraggio per tutti i protagonisti dell'importante incontro".

  Il Papa ha successivamente salutato in diverse lingue tutti i presenti ed ha espresso: "Speciale gratitudine (...) ai fedeli venuti da lontano per accompagnare i nuovi Cardinali e partecipare a questo evento, che manifesta in maniera singolare l'unità e l'universalità della Chiesa cattolica".

  Alle 13:15, nell'atrio dell'Aula Paolo VI, il Santo Padre Benedetto XVI ha pranzato con i nuovi Porporati e con tutti i Cardinali convenuti a Roma per il Concistoro e per l'Incontro di preghiera e riflessione del 23 novembre scorso.
ANG/NEGOZIATO ISRAELIANI:PALESTINESI/...               VIS 20071126 (250)


SALDA COMUNIONE DEI PASTORI CON SUCCESSORE DI PIETRO

CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2007 (VIS). Alle 11:30 di questa mattina, il Santo Padre ha ricevuto nell'aula Paolo VI i 23 nuovi Cardinali, creati nel Concistoro di sabato 24 novembre, con i familiari e i fedeli convenuti.

  "Il Concistoro e la Celebrazione eucaristica" - ha detto il Papa - "ci hanno offerto un'occasione singolare per sperimentare la cattolicità della Chiesa, ben rappresentata dalla variegata provenienza dei membri del Collegio Cardinalizio, raccolti in stretta comunione attorno al Successore di Pietro".

  Dopo i saluti ai nuovi Porporati in lingua italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola, portoghese e polacca, il Papa si è rivolto a tutti con queste parole: "mentre vi assicuro la mia preghiera, vi chiedo di accompagnarmi sempre con la vostra apprezzata esperienza umana e pastorale".

  "Io conto molto sul vostro prezioso sostegno, perché possa svolgere al meglio il mio ministero al servizio dell'intero popolo di Dio" - ha detto Papa Benedetto XVI ai Porporati, chiedendo ai familiari e agli amici di continuare a pregare per i Cardinali e per il Papa "affinché sia sempre salda la comunione dei Pastori con il Papa sì da offrire al mondo intero la testimonianza di una Chiesa fedele a Cristo e pronta ad andare incontro con coraggio profetico alle attese ed esigenze spirituali degli uomini del nostro tempo".

  "Tornando nelle vostre varie Diocesi" - ha concluso il Pontefice - "recate a tutti il mio saluto e l'assicurazione del mio costante ricordo al Signore. Invoco su voi, cari nuovi Cardinali, e su voi tutti qui presenti, la protezione della celeste Madre di Dio e dei santi Apostoli Pietro e Paolo".
AP/SALUTI:CARDINALI/...                           VIS 20071126 (270)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec (Canada).

- Una Delegazione dall'Iraq.
AP/.../...                                 VIS 20071126 (40)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Jesús Tirso Blanco, S.D.B., finora Vice Ispettore dei Salesiani in Angola, Vescovo di Lwena (superficie: 223.043; popolazione: 700.000; cattolici: 140.000; sacerdoti: 20; religiosi: 20), Angola. Il Vescovo eletto è nato a Ramos Mejia (Argentina), nel 1957, ha emesso la professione perpetua nel 1982 ed ha ricevuto l'ordinazione presbiterale nel 1985.
NER/.../BLANCO                                     VIS 20071126 (70)


venerdì 23 novembre 2007

PRESENTAZIONE "SPE SALVI" NUOVA ENCICLICA BENEDETTO XVI

CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2007 (VIS). Venerdì 30 novembre 2007, alle ore 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione della nuova Enciclica del Santo Padre Benedetto XVI dal titolo: "Spe salvi". Alla Conferenza Stampa interverranno il Cardinale Georges Marie Martin Cottier, O.P., Pro-Teologo emerito della Casa Pontificia ed il Cardinale Albert Vanhoye, S.I., Professore emerito di Esegesi del Nuovo Testamento, Pontificio Istituto Biblico.
OP/ENCICLICA:SPE SALVI/COTTIER:VANHOYER         VIS 20071123 (80)


RITO CONCISTORO CREAZIONE NUOVI CARDINALI

CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2007 (VIS). Domani, sabato 24 novembre 2007, alle ore 10:30, il Santo Padre Benedetto XVI terrà un Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di 23 nuovi Cardinali.

  Il Concistoro per la creazione dei nuovi Cardinali, secondo il nuovo rito introdotto in occasione del Concistoro del 28 giugno 1991, prevede i seguenti momenti:

  Dopo il saluto liturgico, il Santo Padre legge la formula di creazione, e proclama solennemente i nomi dei nuovi Cardinali. Il primo dei nuovi Cardinali, a nome di tutti, rivolge al Santo Padre un indirizzo di omaggio.

  Dopo la Liturgia della Parola, il Santo Padre tiene l'omelia, a cui segue la professione di fede e il giuramento dei nuovi Cardinali.

  Successivamente, ogni Cardinale, secondo l'ordine di creazione, si avvicina al Santo Padre e Gli si inginocchia davanti per ricevere la berretta cardinalizia e l'assegnazione di un Titolo o Diaconia.

  Il Santo Padre impone la berretta cardinalizia: "Rossa come segno della dignità del cardinalato, a significare che dovete essere pronti a comportarvi con fortezza, fino all'effusione del sangue, per l'incremento della fede cristiana, per la pace e la tranquillità del popolo di Dio e per la libertà e la diffusione della Santa Romana Chiesa".

  Quindi il Santo Padre consegna la Bolla di creazione cardinalizia e di assegnazione del Titolo o della Diaconia e scambia con il neo Cardinale l'abbraccio di pace. Il nuovo Cardinale scambia poi con gli altri Cardinali l'abbraccio di pace.

  Il rito si conclude con la Preghiera dei fedeli, la recita del Padre Nostro e la benedizione finale.

  Domenica 25 novembre, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, alle ore 10:30 avrà luogo la solenne Cappella Papale, durante la quale il Santo Padre presiederà la concelebrazione della Santa Messa con i nuovi Cardinali ai quali consegnerà l'Anello cardinalizio:  "Ricevi l'anello dalla mano di Pietro segno di dignità, di sollecitudine pastorale e di più salda comunione con la Sede di Pietro".

  Dopo la cerimonia di domani, il Collegio Cardinalizio conterà 201 Membri, 120 dei quali Elettori, suddivisi nei cinque continenti come segue: 104 europei, 20 dell'America del Nord, 34 dell'America Latina, 18 dell'Africa, 21 dell'Asia 21 e 4 dell'Oceania.

  In qualità di Consiglieri del Santo Padre, i Cardinali operano collegialmente con il Papa nei Concistori convocati e presieduti dal Romano Pontefice. I Concistori possono essere Ordinari e Straordinari. Nel Concistoro Ordinario si riuniscono i Cardinali presenti a Roma, con Vescovi, Sacerdoti ed invitati speciali. Il Papa convoca i Concistori Ordinari per esaminare importanti questioni e per conferire speciale solennità ad alcune celebrazioni. Con il Concistoro Straordinario il Papa convoca tutti i Cardinali per esaminare alcune urgenze particolari della Chiesa o affari di grande gravità.
.../CONCISTORO CARDINALI/...                              VIS 20071123 (450)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Hyacinth Oroko Egbebo, M.S.P., finora Superiore Generale della Società Missionaria di San Paolo di Abuja (Nigeria), Vescovo Ausiliare del Vicariato Apostolico di Bomadi (superficie: 18.000; popolazione: 2.700.000; cattolici: 21.000; sacerdoti: 17; religiosi: 6), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Ogriagbene (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1990.
NEA/.../OROKO EGBEBO                                    VIS 20071123 (70)

giovedì 22 novembre 2007

GARANTIRE CHE NESSUNO ABBIA A SOFFRIRE LA FAME

CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV. 2007 (VIS). Il Papa ha ricevuto questa mattina in udienza i partecipanti alla XXXIV Sessione della Conferenza Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (F.A.O.).

  "Si devono respingere tutte le forme di discriminazione" - ha affermato il Papa nel suo discorso - "particolarmente  quelle che ostacolano lo sviluppo agricolo, perché violano il diritto fondamentale di ogni persona ad essere 'libero dalla fame'. Tali convinzioni scaturiscono proprio dalla natura del vostro lavoro nell'interesse del bene comune dell'umanità".

  Benedetto XVI ha sottolineato l'inquietante paradosso della "incessante diffusione della povertà in un mondo che sperimenta allo stesso tempo una prosperità senza precedenti, non soltanto in ambito economico ma nell'ambito, in rapido sviluppo, della scienza e della tecnologia".

 "I conflitti armati, l'insorgere delle malattie, le avverse condizioni atmosferiche ed ambientali ed il massiccio dislocamento forzato di tante persone, sono tutti ostacoli che devono essere di sprone a raddoppiare gli sforzi per dare ad ogni essere umano il suo pane quotidiano".

  "Da parte sua, la Chiesa," - ha proseguito il Pontefice - "ritiene che la ricerca di soluzioni tecniche più efficaci in un mondo in continua evoluzione ed espansione, richieda lungimiranti programmi che incarnino i valori perenni fondati sulla dignità e sui diritti inalienabili della persona umana".

  "Lo sforzo congiunto della comunità internazionale" - ha detto ancora il Santo Padre - "di eliminare la malnutrizione e promuovere l'autentico sviluppo, necessariamente esige la trasparenza delle strutture di gestione e di tutela, e una realistica valutazione delle risorse necessarie ad affrontare una vasta gamma di situazioni diverse. Ciò richiede il contributo di ogni membro della società - singoli individui, organizzazioni di volontariato, imprese, governi locali e nazionali - riservando sempre la dovuta considerazione ai principi etici e morali, patrimonio comune di tutti i popoli e fondamento della vita sociale".

  "Oggi più che mai" - ha sottolineato il Papa - "la famiglia umana deve trovare gli strumenti e le strategie in grado di superare i conflitti provocati delle differenze sociali, dalle rivalità etniche, e dall'inaccettabile disparità negli stadi di sviluppo economico".

  "La religione, come una potente forza spirituale per la guarigione delle ferite dei conflitti e delle divisioni, deve dare il suo distintivo contributo, specialmente mediante la formazione delle menti e dei cuori in armonia con la sua visione della persona umana".

  Rivolgendosi ai dirigenti della F.A.O. il Santo Padre ha infine sottolineato che: "Il progresso tecnico, per quanto importante, non è tutto. Tale progresso deve collocarsi entro il più ampio contesto del bene integrale della persona umana e deve costantemente trarre linfa dal comune patrimonio di valori che possono ispirare iniziative concrete volte ad una più equa distribuzione dei beni spirituali e materiali".

  "Questo principio" - ha spiegato il Papa - "trova una sua speciale applicazione nel mondo dell'agricoltura, nel quale il lavoro di coloro, spesso considerati i membri più 'umili' della società, deve essere doverosamente riconosciuto e stimato".

  "L'importante attività della F.A.O. a favore dello sviluppo e della sicurezza alimentale chiaramente indica la correlazione fra la diffusione della povertà e la negazione dei diritti umani fondamentali, a cominciare dal diritto fondamentale ad una adeguata alimentazione. La pace, la prosperità e il rispetto  dei diritti umani sono inseparabilmente connessi. ? giunta l'ora di assicurare per amore della pace," - ha concluso il Pontefice - "che nessun uomo, donna e bambino debba mai più soffrire la fame!".
AC/FAME/F.A.O.                                   VIS 20071122 (560)


INCONTRO COLLEGIO CARDINALIZIO E DIALOGO ECUMENICO

CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV. 2007 (VIS). Nella tarda mattina di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Il Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di 23 nuovi Cardinali sarà preceduto domani, 23 novembre, da un incontro di preghiera e di riflessione del Collegio Cardinalizio che avrà luogo nell'Aula Nuova del Sinodo dei Vescovi. Dopo la recita dell'Ora Terza, alle 9:30, il Santo Padre rivolgerà il Suo saluto ai Cardinali presenti. Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, il Cardinale Walter Kasper, terrà poi una relazione sul tema: 'Informazioni, riflessioni e valutazioni del momento attuale del dialogo ecumenico". Seguiranno gli interventi dei Porporati sino alle 12:30.".

  "La riunione riprenderà alla ore 17:00 con la celebrazione dei Vespri. Avrà quindi luogo, introdotto dal Santo Padre, un libero scambio di idee tra i Cardinali sulla vita della Chiesa in generale. La giornata di preghiera e di riflessione si concluderà alla ore 19:00 con il discorso del Sommo Pontefice".
OP/RIUNIONE CARDINALI:ECUMENISMO/...               VIS 20071122 (180)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

  Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Kenya, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Peter Kihara Kariuki, I.M.C., di Marsabit.

- Il Vescovo Salesius Mugambi, di Meru.

- Il Vescovo Luigi Paiaro, di Nyahururu.

- L'Arcivescovo Paolo Pezzi, della fraternità di San Carlo Borromeo (F.S.C.B.), della Madre di Dio a Mosca (Russia), con i Familiari.
AL:AP/.../...                                 VIS 20071122 (80)

mercoledì 21 novembre 2007

AFRAATE IL SAGGIO: RESTARE UMILI NELLA REALTÀ TERRENA

CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale odierna, tenutasi in Piazza San Pietro con la partecipazione di  circa 15.000 persone, ad Afraate, conosciuto col soprannome di "Saggio", una delle figure più importanti del cristianesimo siriaco del IV secolo.

  "Le comunità siriache del IV secolo rappresentano" - ha spiegato il Santo Padre -  "il mondo semitico da cui è uscita la Bibbia stessa, e sono espressione di un cristianesimo la cui formulazione teologica non è ancora entrata in contatto con correnti culturali diverse, ma vive in forme proprie di pensiero. Sono Chiese in cui l'ascetismo sotto varie forme eremitiche (...), e il monachesimo sotto forme di vita comunitaria, esercitano un ruolo di vitale importanza nello sviluppo del pensiero teologico e spirituale".

  "Aafrate" - ha detto il Santo Padre - "era originario di una comunità ecclesiale che si trovava alla frontiera tra il giudaismo ed il cristianesimo. Era una comunità molto legata alla Chiesa-madre di Gerusalemme (...) che cercava di restare fedele alla tradizione giudeo-cristiana, di cui si sentiva figlia".

  "Significativamente Afraate si definisce 'discepolo della Sacra Scrittura' (...), che considera sua unica fonte di ispirazione. (...) Diversi sono gli argomenti che Afraate sviluppa nella sue 'Esposizioni'. Fedele alla tradizione siriaca, spesso presenta la salvezza operata da Cristo come una guarigione e, quindi, Cristo stesso come medico. Il peccato, invece, è visto come una ferita, che solo la penitenza può risanare. (...) Un altro aspetto importante nell'opera di Afraate è il suo insegnamento sulla preghiera, e in modo speciale su Cristo come maestro di preghiera".

  "Per Afraate la vita cristiana" - ha proseguito il Pontefice - "è incentrata nell'imitare Cristo, nel prendere il suo giogo e nel seguirlo sulla via del Vangelo. Una delle virtù che più conviene al discepolo di Cristo è l'umiltà. Essa non è un aspetto secondario nella vita spirituale del cristiano: la natura dell'uomo è umile, ed è Dio che la esalta alla sua stessa gloria. (...) Restando umile, anche nella realtà terrena in cui vive, il cristiano può entrare in relazione col Signore".

 "La visione che Afraate ha dell'uomo e della sua realtà corporale è molto positiva: il corpo umano, sull'esempio di Cristo umile, è chiamato alla bellezza, alla gioia, alla luce. (...) La fede (...) rende possibile una carità sincera, che si esprime nell'amore verso Dio e verso il prossimo".

  "Un altro aspetto importante in Afraate" - ha ricordato ancora il Santo Padre - "è il digiuno, che è da lui inteso in senso ampio. Egli parla del digiuno dal cibo come di pratica necessaria per essere caritatevole e vergine, del digiuno costituito dalla continenza in vista della santità, del digiuno dalle parole vane o detestabili, del digiuno dalla collera, del digiuno dalla proprietà di beni".

  Concludendo la catechesi, Benedetto XVI si è ulteriormente soffermato sull'insegnamento del Saggio siriaco sulla preghiera, la quale "si realizza quando Cristo abita nel cuore del cristiano, e lo invita a un impegno coerente di carità verso il prossimo".
AG/AFRAATE/...                                   VIS 20071121 (500)


APPELLO DEL PAPA PER LA PACE IN SOMALIA

CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2007 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, il Papa ha lanciato un appello per la pace in Somalia.

  "Giungono dolorose notizie" - ha detto Benedetto XVI - "circa la precaria situazione umanitaria della Somalia, specialmente a Mogadiscio, sempre più afflitta dall'insicurezza sociale e dalla povertà. Seguo con trepidazione l'evolversi degli eventi e faccio appello a quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché si trovino soluzioni pacifiche e si rechi sollievo a quella cara popolazione. Incoraggio, altresì, gli sforzi di quanti, pur nell'insicurezza e nel disagio, rimangono in quella regione per portare aiuto e sollievo agli abitanti".
AG/PACE SOMALIA/...                               VIS 20071121 (120)


COMUNICATO RETRIBUZIONI PERSONALE IN SERVIZIO IN VATICANO

CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2007 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico, in tarda mattinata, il seguente Comunicato:

  "Questa mattina si è tenuta nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico una riunione per i Capi Dicastero e i Responsabili dello Stato Vaticano e degli Organismi collegati con la Santa Sede o amministrativamente dipendenti dall'APSA".

  "La riunione è stata presieduta dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato".

  "Essa è stata dedicata alla presentazione di alcune importanti nuove disposizioni sulle retribuzioni del personale in servizio in Vaticano".

  "La disposizione principale e più innovativa riguarda i nuovi parametri per la retribuzione del personale inquadrato nei dieci livelli funzionali e soprattutto l'introduzione delle 'classi di merito' all'interno dei singoli livelli. Con questa novità si introduce nel sistema retributivo vaticano un elemento di incentivo e di remunerazione che tiene conto - pur all'interno di uno stesso livello funzionale - di fattori come dedizione, professionalità, rendimento, correttezza".

  "Altre disposizioni riguardano anche le categorie dirigenziali e il Regolamento per il personale dirigente laico".

  "Tutte queste disposizioni entreranno in vigore dal prossimo 1  gennaio, ma per le 'classi di merito' vi sarà una gradualità di applicazione nel tempo".

  "Ricordiamo che con il 1  gennaio entreranno in vigore anche disposizioni per la retribuzione degli straordinari, che completano quelle già stabilite nei mesi scorsi".

  "Tutte queste disposizioni comportano vantaggi per il personale e naturalmente un aggravio per le Amministrazioni, che vengono invitate ad un saggio impegno amministrativo che permetta di far fronte a questo nuovo sforzo per un miglioramento del trattamento del personale".
OP/RETRIBUZIONE PERSONALE VATICANO/...               VIS 20071121 (270)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Paul Hwang Cheol-soo, Vescovo di Pusan (superficie: 3.267; popolazione: 5.456.348; cattolici: 392.956; sacerdoti: 263; religiosi: 832), Corea. Il Vescovo Cheol-soo è stato finora Ausiliare e Amministratore Diocesano della medesima sede. 

- Ha nominato il Reverendo Isaac Amani Massawe, Vescovo di Moshi (superficie: 5.029; popolazione: 1.053.199; cattolici: 658.000; sacerdoti: 365; religiosi: 1.976), Tanzania. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Cattedrale "Cristo Re" di Moshi (Tanzania), è nato nel 1951 a Mango (Tanzania), ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Succede al Vescovo Amedeus Msarikie, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../CHEOL-SOO:MASSAWE:MSARIKIE               VIS 20071121 (100)


martedì 20 novembre 2007

TELEGRAMMA CORDOGLIO VITTIME INCIDENTE MINIERA UCRAINA

CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma che il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire, tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, al Presidente della Repubblica Ucraina, Signor Viktor Yushchenko, a seguito dell'esplosione avvenuta nella miniera Zasyadko che ha causato la morte di 88 persone:

  "Informato della sciagura avvenuta nella miniera Zasyadko in Ucraina Orientale, il Sommo Pontefice desidera esprimere sentimenti di vivo cordoglio ai familiari delle vittime come pure alle autorità governative e all'intera Nazione, e, mentre assicura fervide preghiere di suffragio per quanti sono morti, invoca dal Signore celesti consolazioni per i feriti e per quanti soffrono la drammatica perdita dei loro cari".
TGR/ESPLOSIONE MINIERA/ZASYADKO:YUSHCHENKO  VIS 20071120 (120)


EDUCARE INSIEME SCUOLA CATTOLICA CONSACRATI E LAICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2007 (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Documento "Educare insieme nella scuola cattolica. Missione condivisa di persone consacrate e fedeli laici", a cura della Congregazione per l'Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi), edito dalla Libreria Editrice Vaticana.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi); il Monsignor Angelo Vincenzo Zani, Sotto-Segretario della medesima Congregazione ed il Professor Roberto Zappalà, Preside dei Licei dell'Istituto Gonzaga di Milano (Italia).

  La globalizzazione, ha affermato il Cardinale Grocholewski, "favorisce l'incontro e lo scambio tra i singoli popoli, ma può produrre pericolose omologazioni culturali, un certo colonialismo culturale".

  "Accanto a questo genere di problemi" - ha proseguito il Porporato - "il contesto odierno della scuola è segnato da un profondo disagio. Nel mondo scolastico, soprattutto occidentale, si percepisce anche una diffusa fatica da parte degli insegnanti, che si sentono demotivati e vedono frustrato il loro compito educativo. Fra i segnali molto preoccupanti c'è anche quello dell'aumento della violenza a scuola e tra gli adolescenti, come pure la difficoltà delle famiglie che, giova ricordare, sono le prime responsabili dell'educazione dei figli, ad essere parte attiva della comunità educativa scolastica".

  Monsignor Zani a sua volta ha fornito una serie di dati relativi alla presenza delle scuole cattoliche in diverse regioni del globo.

  "Oggi" - ha detto il Sotto-Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica - "come ha accennato il Cardinale Prefetto, vi sono nel mondo circa 250.000 istituti scolastici cattolici, frequentati da poco meno di 42 milioni di allievi, così distribuiti per continente: in Africa: 10.000.000; nelle Americhe: 12.000.000; in Asia: 10.000.000; in Europa: 9.000.000; in Oceania: 800.000. Gli insegnanti delle scuole cattoliche sono circa 3.500.000".

  "La scuola cattolica opera in tutte le aree geografiche, anche in quelle dove non c'è la libertà religiosa, o che sono socialmente ed economicamente più svantaggiate, con una stupefacente capacità di rispondere alle emergenze e ai bisogni formativi, nonostante talvolta vi siano grandi difficoltà".

  Quali esempi di tale presenza, Monsignor Zani ha citato il Libano dove "il programma della scuola cattolica ha come obiettivo principale di portare i giovani al dialogo e alla collaborazione tra musulmani e cristiani" e la Bosnia dove: "In piena guerra dei Balcani, l'Arcidiocesi di Sarajevo ha fondato tre scuole dette 'Scuole per l'Europa', destinate ad accogliere allievi serbi, croati e musulmani".

  "Un accenno particolare" - ha continuato Monsignor Zani - "deve essere fatto riguardo alla presenza della scuola cattolica nei sistemi scolastici dei paesi della 'Europa centrale e orientale'. Il crollo del comunismo ha sbloccato una situazione che si protraeva da anni, facendo riscoprire il valore della persona e della libertà anche nei processi formativi. In molti di questi paesi si sono avviate revisioni profonde delle legislazioni scolastiche, nelle quali sono ora previsti anche riconoscimenti e sostegni economici alle scuole cattoliche".

  Il Professor Zappalà ha spiegato che il nuovo documento, di 26 pagine, pubblicato in lingua inglese, francese, spagnola ed italiana, "vuol offrire un contributo di riflessione su tre aspetti fondamentali che riguardano la collaborazione tra fedeli laici e consacrati nella scuola cattolica".

  Il testo si compone di tre sezioni: la Prima "Comunione nella missione educativa", nella quale "viene messa a fuoco" - ha precisato il Professor Zappalà - "la radice teologica e antropologica della comunione"; la Seconda "Un cammino di formazione per educare insieme", nella quale "il documento chiarisce che, per educare in comunione ed alla comunione, occorre una specifica formazione". In tale contesto vengono descritte la formazione professionale, la formazione teologica e spirituale e la formazione allo spirito di comunione per educare.

  Infine riferendosi alla Terza Sezione del Documento: "La comunione per aprirsi agli altri", il Professore Zappalà ha citato il Documento al n. 43: "Educare in comunione ed alla comunione significa orientare gli studenti a crescere autenticamente come persone, 'capaci di aprirsi progressivamente alla realtà e di formarsi una determinata concezione di vita', che li aiuti ad allargare il loro sguardo ed il loro cuore al mondo che li circonda, con capacità di lettura critica, senso di corresponsabilità e volontà di impegno costruttivo".
CIC/EDUCARE SCUOLA CATTOLICA/GROCHOLEWSKI     VIS 20071120 (700)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2007 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Canonico Brendan Kelly, Vescovo di Achonry (superficie: 1.450; popolazione: 37.464; cattolici: 35.752; sacerdoti: 48; religiosi: 87), Irlanda. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale della Diocesi di Galway and Kilmacduagh (Irlanda), è nato a Ballinakill (Irlanda) nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. Il Vescovo Kelly succede al Vescovo Thomas Flynn, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Michael W. Warfel, finora Vescovo di Juneau (Stati Uniti d'America); Vescovo di Great Falls-Billings (superficie: 241.276; popolazione: 391.360; cattolici: 51.629;  sacerdoti: 74; religiosi: 81; diaconi permanenti: 6), Stati Uniti d'America.

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso: l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali; l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; il Vescovo Thomas Dabre, di Vasai (India); il Vescovo Hyginus Kim Hee-joong, Ausiliare di Kwangju (Corea) ed il Vescovo Christopher Charles Prowse, Ausiliare di Melbourne (Australia).

- Ha nominato Consultori del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso: il Vescovo Paul Hinder, Vicario Apostolico di Arabia (Emirati Arabi Uniti); il Vescovo George Frendo, Ausiliare di Tiranë-Durrës (Albania); il Vescovo Janusz Kaleta, Amministratore Apostolico di Atyrau (Kazakhstan); il Monsignore Paolo Selvadagi, Docente alla Pontificia Università Lateranense (Italia); il Monsignor Peter D. Fleetwood, Segretario Aggiunto della C.C.E.E. (Gran Bretagna); il Sacerdote Wilybard Lagho, Responsabile per il dialogo con l'Islam dell'Arcidiocesi di Mombasa (Kenya); il Sacerdote James Massa, Segretario della Commissione per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Statunitense (Stati Uniti d'America); il Sacerdote Fernando Giannetti, Parroco di "Nuestra Señora de la Misericordia" in Buenos Aires (Argentina); il Sacerdote Jean-Marc Aveline, Direttore dello "Institut de Science et de Théologie des Religions", Marsiglia (Francia); il Sacerdote Héctor Michel Ortega, Direttore Spirituale della Comunità di Filosofia del Seminario Diocesano di Colima (Messico); Don Jurandyr Araújo, S.D.B., Responsabile per le religioni afro-brasiliane della Conferenza Episcopale Brasiliana (Brasile); il Padre Miguel Angel Ayuso Guixot, M.C.C.I., Preside del P.I.S.A.I. (Spagna); il Padre Joseph Ellul, O.P., Docente alla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino (Malta); Padre Benedict Kanakapalli, O.C.D., Docente alla Pontificia Università Urbaniana (India); Padre Lorenzo Piretto, O.P., Vicario Delegato, Vicariato Apostolico di Istanbul (Turchia); Padre Benoît Vermander, S.I., Direttore Accademico del "Ricci Institute", Taipei (Taiwan); Suor Gertrud Veronica de Jésus Wiedmann, Superiora Generale della Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù (Germania) e la Dottoressa Teresa de Jesus Osório Dias Gonçalves, già Officiale del suddetto Dicastero (Portogallo).
NER:RE:NA/.../...                                   VIS 20071120 (430)


lunedì 19 novembre 2007

AIUTO MALATI ANZIANI ULTIMA TAPPA PELLEGRINAGGIO TERRENO

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i partecipanti alla XXII Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute), tenutasi in Vaticano dal 15 al 17 novembre.

  Il Papa ha affermato nel suo discorso che la cura pastorale dei malati anziani è "un aspetto oggi centrale della pastorale della salute". Chi accompagna gli anziani malati deve chiedersi: "Ha ancora senso l'esistenza di un essere umano che versa in condizioni assai precarie, perché anziano e malato? Perché, quando la sfida della malattia si fa drammatica, continuare a difendere la vita, non accettando piuttosto l'eutanasia come una liberazione? E' possibile vivere la malattia come un'esperienza umana da assumere con pazienza e coraggio?".

  Ponendo l'accento sulla "odierna mentalità efficientista" che "tende spesso ad emarginare questi nostri fratelli e sorelle sofferenti, quasi fossero soltanto un 'peso' ed 'un problema' per la società", Papa Benedetto XVI ha affermato che è giusto che   "si ricorra pure, quando è necessario, all'utilizzo di cure palliative, le quali, anche se non possono guarire, sono in grado però di lenire le pene che derivano dalla malattia. Sempre, tuttavia, accanto alle indispensabili cure cliniche, occorre mostrare una concreta capacità di amare, perché i malati hanno bisogno di comprensione, di conforto e di costante incoraggiamento e accompagnamento".

  "Gli anziani, in particolare"  - ha detto ancora il Papa - "devono essere aiutati a percorrere in modo consapevole ed umano l'ultimo tratto dell'esistenza terrena, per prepararsi serenamente alla morte, che - noi cristiani lo sappiamo - è transito verso l'abbraccio del Padre celeste, pieno di tenerezza e di misericordia".

  Il Santo Padre ha quindi ribadito che: "? in genere opportuno fare quanto è possibile perché siano le famiglie stesse ad accoglierli e a farsene carico con affetto riconoscente, così che gli anziani ammalati possano trascorrere l'ultimo periodo della vita nella loro casa e prepararsi alla morte in un clima di calore familiare. Anche quando si rendesse necessario il ricovero in strutture sanitarie, è importante che non venga meno il legame del paziente con i suoi cari e con il proprio ambiente. Nei momenti più difficili il malato, sorretto dalla cura pastorale, sia incoraggiato a trovare la forza per affrontare la sua dura prova nella preghiera e col conforto dei Sacramenti. Sia circondato da fratelli nella fede, disposti ad ascoltarlo e a condividerne i sentimenti. E' questo, in verità, il vero obiettivo della cura "pastorale" delle persone anziane, specialmente quando sono malate, e ancor più se gravemente malate".

  Benedetto XVI ha ricordato la "esemplare testimonianza di fede e di coraggio" di Giovanni Paolo II durante la malattia e la sua esortazione agli scienziati ed ai medici "ad impegnarsi nella ricerca per prevenire e curare le malattie legate all'invecchiamento, senza mai cedere alla tentazione di ricorrere a pratiche di abbreviamento della vita anziana e ammalata, pratiche che risulterebbero essere di fatto forme di eutanasia".

  "La vita dell'uomo è dono di Dio" - ha aggiunto Benedetto XVI - "che tutti siamo chiamati a custodire sempre. (...) Occorre un generale impegno perché la vita umana sia rispettata non solo negli ospedali cattolici, ma in ogni luogo di cura".

  "Gesù, morendo sulla croce" - ha sottolineato infine il Santo Padre - "ha dato alla sofferenza umana un valore e un significato trascendenti. Dinanzi alla sofferenza e alla malattia i credenti sono invitati a non perdere la serenità, perché nulla, nemmeno la morte, può separarci dall'amore di Cristo. In Lui e con Lui è possibile affrontare e superare ogni prova fisica e spirituale e, proprio nel momento di maggiore debolezza, sperimentare i frutti della Redenzione".
AC/ANZIANI MALATI/CON-AVA                       VIS 20071119 (610)


CONCISTORO E VISITE DI CORTESIA AI NUOVI CARDINALI

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2007 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto che sabato 24 novembre, alle 10:30, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI terrà un Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di ventitrè nuovi Cardinali.

  Domenica 25 novembre, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo, alle ore 10:30 in Piazza San Pietro, il Papa presiederà la concelebrazione della Santa Messa con i nuovi Cardinali ai quali consegnerà l'Anello cardinalizio.

  E' stato inoltre reso noto il programma delle visite di cortesia ai nuovi Cardinali che avrà luogo sabato 24 novembre, dalle 16:30 alle 18:30, nei luoghi di seguito indicati:

AULA PAOLO VI

Atrio:        Cardinale Francisco Robles Ortega
Cardinale Urbano Navarrete, S.I.
Cardinale Umberto Betti, O.F.M.

Aula:        Cardinale Agustín García-Gasco Vicente
Cardinale Seán Baptist Brady
Cardinale Lluís Martínez Sistach 
Cardinale André Vingt-Trois.

PALAZZO DEL GOVERNATORATO DELLO STATO DELLA CITTÁ DEL VATICANO

Cardinale Giovanni Lajolo

PALAZZO DELLA CANONICA - FABBRICA DI SAN PIETRO

Vicariato della Città del Vaticano:    Cardinale Angelo Comastri.

Biblioteca:                 Cardinale Giovanni Coppa.

PALAZZO APOSTOLICO

Sala Regia:                Cardinale Leonardo Sandri
                    Cardinale John Patrick Foley

Aula della Benedizione:        Cardinale Théodore - Adrien Sarr
                    Cardinale Oswald Gracias
                    Cardinale Daniel N. DiNardo
                    Cardinale Odilo Pedro Scherer
                    Cardinale John Njue
                    Cardinale Emmanuel III Delly
                    Cardinale Estanislao Esteban Karlic

Sala Ducale:                Cardinale Paul Joseph Cordes
                    Cardinale Stanislaw Rylko

Sala dei Paramenti 1:            Cardinale Angelo Bagnasco

Sala dei Paramenti 2:            Cardinale Raffaele Farina.
OCL/CONCISTORO:VISITE CORTESIA/...                   VIS 20071119 (250)

NELLA STORIA SI SVILUPPA DISEGNO DI SALVEZZA

CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2007 (VIS). Prima della recita dell'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha commentato l'odierna pagina evangelica, nella quale "San Luca ripropone alla nostra riflessione la visione biblica della storia e riferisce le parole di Gesù, che invitano i discepoli a non avere paura, ma ad affrontare difficoltà, incomprensioni e persino persecuzioni con fiducia, perseverando nella fede in Lui".

 "'Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni - dice il Signore -, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine" (Lc 21,9)".

  "Memore di questo ammonimento" - ha detto Papa Benedetto XVI - "sin dall'inizio la Chiesa vive (...), scrutando i segni dei tempi e mettendo in guardia i fedeli da ricorrenti messianismi, che di volta in volta annunciano come imminente la fine del mondo. In realtà, la storia deve fare il suo corso, che comporta anche drammi umani e calamità naturali. In essa si sviluppa un disegno di salvezza a cui Cristo ha già dato compimento nella sua incarnazione, morte e risurrezione. Questo mistero la Chiesa continua ad annunciare ed attuare con la predicazione, con la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della carità".

  "Cari fratelli e sorelle, raccogliamo l'invito di Cristo ad affrontare gli eventi quotidiani confidando nel suo amore provvidente. Non temiamo per l'avvenire, anche quando esso ci può apparire a tinte fosche, perché il Dio di Gesù Cristo, che ha assunto la storia per aprirla al suo compimento trascendente, ne è l'alfa e l'omega, il principio e la fine (cfr Ap 1,8). Egli ci garantisce che in ogni piccolo ma genuino atto di amore c'è tutto il senso dell'universo, e che chi non esita a perdere la propria vita per Lui, la ritrova in pienezza (cfr Mt 16,25)".

  "A tener viva tale prospettiva" - ha ricordato il Papa - ci invitano le persone consacrate e "quelle chiamate alla contemplazione nei monasteri di clausura" alle quali la Chiesa dedica una giornata speciale il 21 novembre, memoria della presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria. "Il monastero, 'come oasi spirituale, indica al mondo di oggi la cosa più importante, anzi alla fine l'unica cosa decisiva: esiste un'ultima ragione per cui vale la pena vivere, cioè Dio e il suo amore imperscrutabile'. La fede che opera nella carità è il vero antidoto contro la mentalità nichilista, che nella nostra epoca va sempre più estendendo il suo influsso nel mondo".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha ricordato il Servo di Dio Antonio Rosmini, che sarà beatificato nel pomeriggio a Novara, definendolo: "Grande figura di sacerdote e illustre uomo di cultura. (...) Testimoniò la virtù della carità in tutte le sue dimensioni e ad alto livello, ma ciò che lo rese maggiormente noto fu il generoso impegno per quella che egli chiamava 'carità intellettuale', vale a dire la riconciliazione della ragione con la fede".

  "Il suo esempio" - ha auspicato il Pontefice - "aiuti la Chiesa, specialmente le comunità ecclesiali italiane, a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della Grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona umana e per la società".
ANG/SALVEZZA:ROSMINI/...                           VIS 20071119 (550)


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