Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 19 febbraio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Adalberto Martínez Flores, finora Vescovo di San Lorenzo (Paraguay), Vescovo di San Pedro (superficie: 20.002; popolazione: 390.000; cattolici: 358.000; sacerdoti: 20; religiosi: 30), Paraguay.
NER/.../MARTÍNEZ FLORES                     VIS 20070219 (50)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Umbria), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Riccardo Fontana, di Spoleto-Norcia.

    - Il Vescovo Giovanni Scanavino, O.S.A., di Orvieto-Todi.

    - L'Arcivescovo Giuseppe Chiaretti, di Perugia-Città della Pieve.

    - Il Vescovo Pellegrino Tomaso Ronchi, O.F.M.Cap., di Città di Castello.

- Il Vescovo Gregor Maria Hanke, O.S.B., di Eichstätt (Repubblica Federale di Germania).

  Nel pomeriggio è in programma che il Santo Padre riceva il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070219 (100)


RISCOPRIRE E RIPROPORRE SACRAMENTO CONFESSIONE


CITTA' DEL VATICANO, 19 FEB. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Cardinale James F. Stafford, Penitenziere Maggiore della Penitenzieria Apostolica, con i Prelati e gli Officiali ed i Padri Penitenzieri delle Basiliche Papali dell'Urbe.

  Il confessore, ha affermato il Papa, "ottemperando con docile adesione al Magistero della Chiesa, (...) si fa ministro della consolante misericordia di Dio, evidenzia la realtà del peccato e manifesta al tempo stesso la smisurata potenza rinnovatrice dell'amore divino, amore che ridona la vita".

  "Sperimentando la tenerezza e il perdono del Signore" - ha proseguito il Pontefice - "il penitente è più facilmente spinto a riconoscere la gravità del peccato, più deciso nell'evitarlo per restare e crescere nella riannodata amicizia con Lui".

  Sottolineato che il confessore "non è spettatore passivo, ma 'persona dramatis', cioè strumento attivo della misericordia divina", il Santo Padre ha affermato: "Pertanto è necessario che egli unisca ad una buona sensibilità spirituale e pastorale una seria preparazione teologica, morale e pedagogica che lo renda capace di comprendere il vissuto della persona. Gli è poi assai utile conoscere gli ambiti sociali, culturali e professionali di quanti si accostano al confessionale, per poter offrire idonei consigli ed orientamenti spirituali e pratici".

  "Non dimentichi, il sacerdote" - ha ribadito il Pontefice - "che in questo Sacramento egli è chiamato a svolgere il compito di padre, di giudice spirituale, di maestro e di educatore. Ciò esige un costante aggiornamento: a questo vogliono provvedere anche i corsi del cosiddetto 'foro interno' promossi dalla Penitenzieria Apostolica".

  "Non possiamo predicare il perdono e la riconciliazione agli altri" - ha soggiunto il Pontefice - "se non siamo personalmente penetrati. Se è vero che nel nostro ministero ci sono vari modi e strumenti per comunicare ai fratelli l'amore misericordioso di Dio, è però nella celebrazione di questo Sacramento che possiamo farlo nella forma più completa ed eminente. Cristo ci ha scelti, cari sacerdoti, per essere i soli a poter perdonare i peccati in suo nome: si tratta allora di uno specifico servizio ecclesiale al quale dobbiamo dare la priorità".

  "Quante persone in difficoltà cercano il conforto e la consolazione di Cristo!" - ha esclamato il Pontefice ed ha concluso: "Quanti penitenti trovano nella confessione la pace e la gioia che rincorrevano da tempo! Come non riconoscere che anche in questa nostra epoca, segnata da tante sfide religiose e sociali, vada riscoperto e riproposto questo Sacramento?".
AC/CONFESSIONE/PENITENZIERIA APOSTOLICA              VIS 20070219 (410)


NON VIOLENZA CRISTIANA: RISPONDERE AL MALE CON IL BENE


CITTA' DEL VATICANO, 18 FEB. 2007 (VIS). Poco prima delle 12:00, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con le migliaia di fedeli e di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Il Papa ha commentato il Vangelo di oggi che "contiene una delle parole più tipiche e forti della predicazione di Gesù: 'Amate i vostri nemici' (Lc 6,27)" ed ha ricordato che essa: "È tratta dal Vangelo di Luca, ma si trova anche in quello di Matteo (5,44), nel contesto del discorso programmatico che si apre con le famose 'Beatitudini'. Gesù lo pronunciò in Galilea, all'inizio della sua vita pubblica: quasi un 'manifesto' presentato a tutti, sul quale Egli chiede l'adesione dei suoi discepoli, proponendo loro in termini radicali il suo modello di vita".

  "Ma qual è il senso di questa sua parola? Perché Gesù chiede di amare i propri nemici, cioè un amore che eccede le capacità umane? "In realtà" - ha spiegato Papa Benedetto XVI - "la proposta di Cristo è realistica, perché tiene conto che nel mondo c'è 'troppa' violenza, 'troppa' ingiustizia, e dunque non si può superare questa situazione se non contrapponendo un 'di più' di amore, un 'di più' di bontà. Questo 'di più' viene da Dio: è la sua misericordia, che si è fatta carne in Gesù e che sola può 'sbilanciare' il mondo dal male verso il bene, a partire da quel piccolo e decisivo 'mondo' che è il cuore dell'uomo".

  "Giustamente questa pagina evangelica" - ha proseguito il Pontefice - "viene considerata la 'magna charta' della nonviolenza cristiana, che non consiste nell'arrendersi al male - secondo una falsa interpretazione del 'porgere l'altra guancia' (cfr Lc 6,29) - ma nel rispondere al male con il bene (cfr Rm 12,17-21), spezzando in tal modo la catena dell'ingiustizia. Si comprende allora che la nonviolenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere della persona, l'atteggiamento di chi 'è così convinto dell'amore di Dio e della sua potenza', che non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell'amore e della verità".

  "L'amore del nemico costituisce il nucleo della 'rivoluzione cristiana', una rivoluzione non basata su strategie di potere economico, politico o mediatico. La rivoluzione dell'amore, un amore che non poggia in definitiva sulle risorse umane, ma è dono di Dio che si ottiene confidando unicamente e senza riserve sulla sua bontà misericordiosa. Ecco la novità del Vangelo, che cambia il mondo senza far rumore. Ecco l'eroismo dei 'piccoli', che credono nell'amore di Dio e lo diffondono anche a costo della vita".

  "Cari fratelli e sorelle, la Quaresima, che inizierà mercoledì prossimo con il rito delle Ceneri, è il tempo favorevole nel quale tutti i cristiani sono invitati a convertirsi sempre più profondamente all'amore di Cristo. Domandiamo alla Vergine Maria, (...), che ci aiuti a lasciarci conquistare senza riserve da quell'amore, ad imparare ad amare come Lui ci ha amato, per essere misericordiosi come è misericordioso il nostro Padre che è nei cieli (cfr Lc 6,36)".

  Dopo la recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha espresso la sua "spirituale vicinanza ad un Paese africano che sta vivendo momenti di particolare difficoltà: la Guinea. I Vescovi di quella Nazione" - ha detto il Papa - "mi hanno espresso la loro apprensione per la situazione di paralisi sociale, con scioperi generali e reazioni violente, che hanno causato numerose vittime. Nel domandare il rispetto dei diritti umani e civili, assicuro la mia preghiera perché il comune impegno a percorrere la via del dialogo porti a superare la crisi".

  Infine il Papa nel salutare i pellegrini polacchi ha ricordato l'iniziativa dei Vescovi secondo la quale "il prossimo Mercoledì delle Ceneri sarà in Polonia un particolare giorno di 'preghiera e penitenza di tutto il clero polacco'" ed ha affermato: "La preghiera per la santità dei sacerdoti colmi tutti i fedeli dello spirito di perdono, di riconciliazione e di reciproca fiducia".
ANG/NON VIOLENZA CRISTIANA:GUINEA:POLONIA/...    VIS 20070219 (670)


VISITA DI PAPA BENEDETTO XVI PONTIFICIO SEMINARIO MAGGIORE


CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita al Pontificio Seminario Romano Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Fiducia, Patrona del Seminario, che si celebra il sabato precedente l'inizio della Quaresima.

  Nel corso dell'incontro il Papa ha risposto alle domande poste da sei seminaristi e, dopo aver salutato i Diaconi e i Superiori, ha cenato insieme con la Comunità del Seminario, ed infine è rientrato in Vaticano.
BXVI-VISITA/SEMINARIO ROMANO MAGGIORE/...               VIS 20070219 (100)


MEDICINA AL SERVIZIO SOFFERENZA FISICA E SPIRITUALE MALATO

CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2007 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di una lettera del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, al Presidente dell'Associazione "Medicina Dialogo Comunione", Giuseppe Mazzella, in occasione del Congresso Internazionale  "Comunicazione e relazionalità in medicina. Nuove prospettive per l'agire medico", in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

  Il Cardinale Bertone scrive che il tema del Congresso, tenutosi il 16 e 17 febbraio a Roma, "è particolarmente importante per la medicina contemporanea, sempre più soggetta a manipolazioni, a tentativi di distorsione della sua natura specifica, che è quella di un sapere al servizio dell'uomo malato, della sua sofferenza fisica e spirituale".

  "Fulcro di tale importante attività" - scrive ancora il Cardinale Segretario di Stato - "è imprescindibilmente una dimensione relazionale che si esplica in primo luogo nel rapporto tra il medico e il paziente, ma che vede coinvolti anche, e in maniera rilevante, tutta l'equipe medica, la struttura sanitaria o il contesto domiciliare e, non ultimi, i familiari delle persone malate".

  "Sarebbe tuttavia un errore identificare nella capacità relazionale e comunicativa il tutto della persona umana, negando, a chi questa capacità non ha, il valore intrinseco e oggettivo che appartiene alla persona umana come tale. È questa - come scrisse il venerato Papa Giovanni Paolo II nell'Enciclica 'Evangelium vitae' - una 'logica che tende a identificare la dignità personale con la capacità di comunicazione verbale ed esplicita e, in ogni caso, sperimentabile. È che, con tali presupposti, non c'è spazio nel mondo per chi, come il nascituro o il morente, è un soggetto strutturalmente debole, sembra totalmente assoggettato alla mercè di altre persone e da loro radicalmente dipendente e sa comunicare solo mediante il muto linguaggio di una profonda simbiosi di affetti'".

  Il Cardinale Bertone conclude la lettera auspicando che le "nuove prospettive" a cui si riferisce il titolo del Congresso si traducano "in una capacità comunicativa che ponga l'essere uomo al di sopra di quei valori fittizi che vengono sempre più imposti dalla società moderna: l'efficienza, la produttività, l'autonomia".
SS/COMUNICAZIONE:MEDICINA/BERTONE                VIS 20070219 (350)


RUOLO PRIMARIO CHIESA CATTOLICA IN AMERICA LATINA


CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB. 2007 (VIS). Questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI, nel ricevere in udienza i Rappresentanti Pontifici in America Latina, al termine delle riunione in preparazione alla Quinta Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, ha rinnovato il suo apprezzamento per "l'importante servizio ecclesiale" da loro svolto "spesso tra non poche difficoltà dovute alla lontananza dalla patria d'origine, ai frequenti spostamenti e, talora, anche alle tensioni socio-politiche".

  Il Papa ha sottolineato che "Ogni Nunzio Apostolico è chiamato a consolidare i legami di comunione tra le Chiese particolari e il Successore di Pietro. A lui è affidata la responsabilità di promuovere (...), il dialogo e la collaborazione con la società civile per realizzare il bene comune. (...) Il vostro, cari Fratelli, è un ministero di comunione ecclesiale e un servizio alla pace e alla concordia tra i popoli".

  Ricordando che Giovanni Paolo II definì l'America Latina "Continente della speranza", Papa Benedetto XVI ha precisato che la Quinta Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, in programma ad Aparecida (Brasile), nel maggio prossimo, alla quale interverrà personalmente, "si propone di definire le grandi priorità e di suscitare un rinnovato slancio alla missione della Chiesa al servizio dei popoli latino-americani nella circostanze concrete dell'inizio di questo secolo XXI. Tale ricapitolazione rinvia alla tradizione della cattolicità, la quale, (...) ha segnato con la sua impronta la struttura culturale che caratterizza fino ad oggi l'identità latino-americana".

  Le nazioni che compongono l'America Latina, ha proseguito il Pontefice, "si sentono come 'sorelle' e in effetti mirano a diventare una comunità, unita nella pace e nello sviluppo culturale ed economico. La Chiesa (...) si trova naturalmente in sintonia con ogni legittima aspirazione dei popoli ad una maggiore armonia e cooperazione, e reca il contributo che le è proprio, cioè quello del Vangelo".

  Benedetto XVI ha auspicato che "nei Paesi latino-americani dove la Carte costituzionali si limitano a 'concedere' libertà di credo e di culto, ma non 'riconoscono' ancora la libertà religiosa, si possano quanto prima definire le reciproche relazioni fondate sui principi di autonomia e di sana e rispettosa collaborazione".

  Il ruolo della Chiesa in America Latina "continua ad essere primario, grazie pure alla felice fusione tra l'antica e ricca sensibilità dei popoli indigenti con il cristianesimo e con la cultura moderna" - ha affermato il Pontefice sottolineando che: "La Chiesa Cattolica è l'istituzione che gode del maggior credito da parte delle popolazioni latino-americane. È attiva nella vita della gente, stimata per il lavoro che compie negli ambiti dell'educazione, della salute e della solidarietà verso i bisognosi. L'aiuto per i poveri e la lotta contro la povertà sono e rimangono una fondamentale priorità nella vita delle Chiese in America Latina. La Chiesa è anche attiva per gli interventi di mediazione che non raramente le vengono richiesti in occasione di conflitti interni".

  "Una così consolidata presenza deve però oggi tener conto, tra l'altro, del proselitismo delle sette e dell'influenza crescente del secolarismo edonista postmoderno. (...) Un'attenzione prioritaria merita proprio la famiglia, che mostra segni di cedimento sotto le pressioni di lobbies capaci di incidere negativamente sui processi legislativi. (...) Occorre ribadire che il matrimonio e la famiglia hanno il loro fondamento nel nucleo più intimo della verità sull'uomo e sul suo destino".

  Il Santo Padre ha ricordato inoltre altre tematiche religiose e sociali argomento di riflessioni dell'incontro di Aparecida, quali "il fenomeno della migrazione, strettamente collegato con la famiglia; l'importanza della scuola; (...) l'impegno ad informare in modo adeguato l'opinione pubblica sulle grandi questioni etiche secondo i principi del Magistero della Chiesa".

  Infine Benedetto XVI ha citato i movimenti ecclesiali che costituiscono, ha detto, "una valida risorsa per l'apostolato, ma vanno aiutati a mantenersi sempre fedeli al Vangelo e all'insegnamento della Chiesa, anche quando operano nel campo sociale e politico. In particolare, sento il dovere di ribadire che non spetta agli ecclesiastici capeggiare aggregazioni sociali o politiche, ma ai laici maturi e professionalmente preparati".

  "Domandiamo al Signore" - ha concluso il Pontefice - "per intercessione di Maria, che i frutti di questa vostra riunione e della prossima Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano vadano a beneficio di tutta la Chiesa".
AC/AMERICA LATINA/NUNZI                           VIS 20070219 (660)


Copyright © VIS - Vatican Information Service