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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 14 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Ludovikus Simanullang, O.F.M.Cap., Vescovo di Sibolga (superficie: 26.413; popolazione: 2.284.170; cattolici: 197.383; sacerdoti: 63; religiosi: 182), Indonesia.  Il Vescovo eletto, finora Provinciale dei Cappuccini a Sibolga, è nato nel 1955 a Sogar (Indonesia), ha pronunciato la Professione Perpetua nel 1981 ed è stato ordinato sacerdote nel 1983.
NER/.../SIMANULLANG                                 VIS 20070314 (70)


NOTIFICAZIONE SULLE OPERE DEL PADRE JON SOBRINO


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2007 (VIS). La Congregazione per la Dottrina della Fede ha reso pubblica, questa mattina, una Notificazione su alcune opere di Padre Jon Sobrino, S.I., nelle quali "sono state riscontrate diverse proposizioni che possono nuocere ai fedeli, a causa della loro erroneità o pericolosità".

  "Padre Sobrino, nelle sue pubblicazioni, manifesta preoccupazione" - si legge in una nota esplicativa - "per la situazione dei poveri e degli oppressi, specialmente in America Latina. Questa preoccupazione appartiene senza dubbio alla Chiesa intera".

  "La stessa Congregazione per la Dottrina della Fede, nella sua Istruzione 'Libertatis conscientia' sulla libertà cristiana e la liberazione, indicava che la miseria umana 'ha attirato la compassione di Cristo Salvatore, che ha voluto prenderla su di sé, e identificarsi con 'i più piccoli tra i fratelli' (Mt 25, 40. 45)' e che 'l'opzione preferenziale per i poveri, lungi dall'essere un segno di particolarismo o di settarismo, manifesta l'universalità della natura e della missione della Chiesa. Questa opzione non è esclusiva. È la ragione per cui la Chiesa non può esprimersi a sostegno di categorie sociologiche e ideologiche riduttrici, che farebbero di tale preferenza una scelta faziosa e di natura conflittuale'".

  "Già in precedenza, la stessa  Congregazione, nella Istruzione 'Libertatis nuntius' sopra alcuni aspetti della teologia della liberazione, aveva osservato che i richiami circa tale corrente teologica, contenuti nel documento, non potevano essere interpretati come un rimprovero verso coloro che desideravano rimanere fedeli alla 'opzione preferenziale per i poveri', né in alcun modo esser addotti come scusa da coloro che si mostrano indifferenti ai gravissimi problemi della miseria e dell'ingiustizia".

  "Tali affermazioni illustrano con chiarezza quale sia la posizione della Chiesa riguardo a questa complessa problematica: 'Le inique disuguaglianze e le oppressioni di ogni sorta, che colpiscono oggi milioni di uomini e di donne, sono in aperta contraddizione col Vangelo di Cristo e non possono lasciar tranquilla la coscienza di nessun cristiano'".

  "Nella sua docilità allo Spirito, la Chiesa avanza con fedeltà lungo le strade dell'autentica liberazione. I suoi membri hanno coscienza delle proprie manchevolezze e dei ritardi in questa ricerca. Ma una moltitudine di cristiani, fin dal tempo degli Apostoli, ha impegnato le proprie forze e la propria vita per la liberazione da ogni forma di oppressione e per la promozione della dignità umana. L'esperienza dei Santi e l'esempio di tante opere al servizio del prossimo costituiscono uno stimolo e una luce per quelle iniziative liberatrici, che al giorno d'oggi si impongono".

  Nella Notificazione si legge: "A seguito di un primo esame dei volumi, 'Jesucristo liberador. Lectura histórico-teológica de Jesús de Nazaret' (Jesucristo) e 'La fe en Jesucristo. Ensayo desde las víctimas' (La fe), del Reverendo Padre Jon Sobrino S.I., la Congregazione per la Dottrina della Fede, a causa delle imprecisioni e degli errori ivi riscontrati, nell'ottobre del 2001 decise di iniziare su di essi uno studio ulteriore ed approfondito. Considerata l'ampia diffusione di questi scritti, soprattutto in America Latina, e la loro utilizzazione all'interno di seminari e di vari istituti di studio, venne deciso di intraprendere l'Esame con procedura urgente, disciplinato dagli articoli 23-27 del Regolamento per l'esame delle dottrine della medesima Congregazione".

  "In seguito a detto esame, nel luglio del 2004 fu inviato all'Autore, per mezzo del Reverendo Padre Peter Hans Kolvenbach S.I., Preposito Generale della Compagnia di Gesù, un Elenco di proposizioni erronee e pericolose rilevate nei libri di cui sopra".

  "Nel marzo del 2005, il Padre Jon Sobrino trasmise una 'Respuesta al texto de la  Congregación para la Doctrina de la Fe'. Tale 'Respuesta' fu esaminata nel corso della Sessione Ordinaria del 23 novembre 2005. Venne constatato che, sebbene l'Autore avesse parzialmente modificato il suo pensiero su alcuni punti, la 'Respuesta' non risultava soddisfacente, dal momento che nella sostanza permanevano gli errori che avevano motivato l'invio dell'Elenco di proposizioni sopra menzionato".

  "Nonostante l'apprezzabile preoccupazione che l'Autore manifesta nei suoi scritti per la condizione dei poveri, la Congregazione per la Dottrina della Fede si vede perciò costretta a dichiarare che le suddette opere di Padre Sobrino presentano, in alcuni passi, notevoli divergenze con la Fede della Chiesa".

  "Si è quindi deciso di pubblicare la presente Notificazione, allo scopo di offrire ai fedeli un criterio di giudizio sicuro, basato sull'autentica dottrina ecclesiale, circa alcune affermazioni contenute negli scritti dell'Autore".

  "Si fa rilevare che, in alcuni casi, le proposizioni erronee sono collocate in contesti in cui si trovano altre espressioni che sembrano contraddirle, ciò non è però sufficiente a giustificarle. La Congregazione non pretende giudicare le intenzioni soggettive dell'Autore; ciononostante ritiene suo dovere richiamare l'attenzione su alcune proposizioni contenute nei suoi scritti che non risultano conformi con la dottrina della Chiesa. Dette proposizioni riguardano: 1) i presupposti metodologici enunciati dall'Autore, su cui è fondata la sua riflessione teologica; 2) la divinità di Gesù Cristo; 3) l'Incarnazione del Figlio di Dio; 4) la relazione fra Gesù Cristo e il Regno di Dio; 5) l'autocoscienza di Gesù Cristo; 6) il valore salvifico della sua morte".

  Il Santo Padre Benedetto XVI, nel corso dell'Udienza concessa al Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 13 ottobre 2006, "ha approvato la presente Notificazione, decisa nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione".
CDF/NOTIFICAZIONE/PADRE SOBRINO                   VIS 20070314 (870)


BASILICA DI SAN PIETRO: CUORE PULSANTE CHIESA CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2007 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato presso la sede della Fabbrica di San Pietro, Istituzione Pontificia incaricata della conservazione della Basilica Vaticana.

  Il Papa ha rivolto parole di saluto all'Arcivescovo Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro ed al Vescovo Vittorio Lanzani, Delegato della Fabbrica. Successivamente, rivolgendosi al personale, ha detto: "Voi lavorate in un luogo, la veneranda Basilica dell'Apostolo, che è il cuore della Chiesa cattolica: un cuore pulsante, grazie allo Spirito Santo che lo tiene sempre vivo, ma anche grazie all'attività di quanti quotidianamente lo fanno funzionare".

  "Sono passati da poco i 500 anni dalla posa della prima pietra della seconda Basilica Vaticana" - ha detto ancora il Santo Padre - (...) eppure, essa è sempre viva; non è un museo, è un organismo spirituale, e anche le pietre risentono di questa sua vitalità!".

  Benedetto XVI ha ringraziato il personale della Fabbrica per il lavoro svolto "con impegno e competenza, perchè questo 'cuore' della Chiesa, (...) possa continuare a 'pulsare' con perenne vitalità: attirando a sé uomini e donne dal mondo intero e aiutandoli a compiere un'esperienza spirituale che segni la loro esistenza".

  "In effetti" - ha concluso il Pontefice - "grazie al vostro contributo, quasi sempre nascosto ma sempre opportuno, tante persone possono vivere con frutto il loro pellegrinaggio, o semplicemente la loro visita alla Basilica Vaticana, e recare con sé nel cuore un messaggio di fede e di speranza".
BXVI-VISITA/FABBRICA SAN PIETRO/COMASTRI               VIS 20070314 (270)


IGNAZIO DI ANTIOCHIA: UNITÀ CRISTIANI RIFLESSO UNITÀ DIO


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2007 (VIS). Nel corso dell'Udienza Generale di oggi, proseguendo il nuovo ciclo di catechesi sui Padri Apostolici, il Santo Padre Benedetto XVI si è soffermato sulla figura di Sant'Ignazio di Antiochia. L'Udienza, alla quale hanno partecipato circa 25.000 persone, si è tenuta in Piazza San Pietro.

  Sant'Ignazio, fu terzo Vescovo di Antiochia, dal 70 al 107 della nostra era, e lì "per la prima volta" - ha ricordato il Papa - "i discepoli furono chiamati cristiani". Condannato ad essere gettato in pasto alle belve, a causa della testimonianza da lui resa a Cristo, Sant'Ignazio fu mandato a Roma per subire il supplizio e, compiendo il suo viaggio, nelle singole città dove sostava, riaffermò la fede delle comunità cristiane che ivi abitavano.

  "Nessun Padre della Chiesa ha espresso con l'intensità di Ignazio l'anelito all'unione con Cristo e alla vita in Lui" - ha affermato il Santo Padre spiegando che in Sant'Ignazio confluirono "due 'correnti' spirituali: quella di Paolo, tutta tesa all'unione con Cristo, e quella di Giovanni, concentrata sulla 'vita' in Lui. A loro volta, queste due correnti si uniscono nella 'imitazione' di Cristo".

  "L'irresistibile tensione di Ignazio verso l'unione con Cristo fonda una vera e propria 'mistica dell'unità'" - ha proseguito Benedetto XVI - "Per Ignazio l'unità è anzitutto una prerogativa di Dio, esistendo in tre Persone è Uno in assoluta unità. (...) L'unità da realizzare su questa terra da parte dei cristiani non è altro che un'imitazione, il più possibile conforme all'archetipo divino".

  "Complessivamente si può cogliere nelle 'Lettere' di Ignazio una sorta di dialettica costante e feconda tra due aspetti caratteristici della vita cristiana: da una parte la struttura gerarchica della comunità ecclesiale, e dall'altra l'unità fondamentale che lega fra loro tutti i fedeli in Cristo. Al contrario, l'insistenza sulla comunione dei credenti tra loro e con i propri pastori è continuamente riformulata attraverso eloquenti immagini e analogie: la cetra, le corde, l'intonazione, il concerto, la sinfonia".

  "È evidente la responsabilità peculiare dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi nell'edificazione della comunità. Vale anzitutto per loro l'invito all'amore e all'unità".

  "Come si vede, Ignazio è veramente il 'dottore dell'unità' - ha concluso il Papa  - "unità di Dio e unità di Cristo (a dispetto delle varie eresie che iniziavano a circolare e dividevano l'uomo e Dio in Cristo), unità delle Chiesa, unità dei fedeli 'nella fede e nella carità, delle quali non vi è nulla di più eccellente'. In definitiva, il 'realismo' di Ignazio invita i fedeli di ieri e di oggi, invita noi tutti a una sintesi progressiva tra 'configurazione a Cristo' (unione con Lui, vita in Lui) e 'dedizione alla sua Chiesa' (unità con il Vescovo, servizio generoso alla comunità e al mondo). Insomma, occorre pervenire a una sintesi tra 'comunione' della Chiesa all'intero di sé e 'missione' proclamazione del Vangelo per gli altri, fino a che attraverso una dimensione parli l'altra, e i credenti siano sempre 'nel possesso di quello spirito indiviso, che è Gesù Cristo stesso'".
AG/IGNAZIO DI ANTIOCHIA/...                           VIS 20070314 (510)


COMUNICATO RELATIVO UDIENZA AL PRESIDENTE PUTIN

CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2007 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico, nel pomeriggio  di ieri, il seguente Comunicato:

  "Nel pomeriggio di oggi, 13 marzo 2007, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza Sua Eccellenza il Signor Vladimir V. Putin, Presidente della Federazione Russa. Contemporaneamente è avvenuto l'incontro dell'Em.mo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, e dell'Ecc.mo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, con il Signor Sergei Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, e altri Membri della Delegazione che accompagnava il Presidente".

  "I colloqui, svoltisi in un clima molto positivo, hanno permesso di rilevare i cordiali rapporti esistenti fra la Santa Sede e la Federazione Russa, nonché la volontà reciproca di svilupparli ulteriormente, anche con specifiche iniziative di carattere culturale.  In questo quadro sono stati esaminati alcuni temi bilaterali di comune interesse, attinenti anche alle relazioni fra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa, e sono state analizzate le questioni internazionali di attualità, in particolare quelle del Medio Oriente".

  "Non si è mancato, infine, di prestare attenzione ai problemi dell'estremismo e dell'intolleranza, che costituiscono gravi minacce alla convivenza civile fra le Nazioni, sottolineando la necessità di preservare la pace e di favorire una risoluzione negoziata e pacifica dei conflitti".
OP/PRESIDENTE FEDERAZIONE RUSSA/PUTIN               VIS 20070314 (220)


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