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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 21 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo Metropolita di São Paulo (superficie: 1.645; popolazione: 7.060.750; cattolici: 5.215.000; sacerdoti: 941; religiosi: 2.825; diaconi permanenti: 30), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Ausiliare della medesima Arcidiocesi, è nato nel 1949 a São Francisco (Brasile), è stato ordinato sacerdote nel 1976 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 2002.
NER/.../SCHERER                                     VIS 20070321 (70)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i Docenti della Facoltà Teologica di Tübingen (Germania).
AP/.../...                                 VIS 20070321 (40)


APPELLO CATTOLICI ED EBREI RISPETTO RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico un Comunicato relativo alla recente Riunione della Commissione Bilaterale della Delegazione della Commissione della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo e la Delegazione dei Rapporti con la Chiesa Cattolica del Gran Rabbinato di Gerusalemme.

  Il Comunicato precisa che il tema della settima Riunione della Commissione, che ha avuto luogo a Gerusalemme dall'11 al 13 marzo, presieduta dal Cardinale Jorge Majía e dal Rabbino Capo Shear Yashuv Cohen, è stato: "Libertà religiosa e di coscienza e suoi limiti".

  "La libertà di scelta" - si legge nel Comunicato - "deriva da Dio e perciò non è assoluta, ma deve riflettere la volontà e la legge divina. Di conseguenza gli esseri umani sono chiamati ad obbedire liberamente alla volontà divina come si manifesta nella Creazione e nella Sua parola rivelata".

  I Rappresentanti ebraici e cattolici affermano che: "La società secolare ha ancora bisogno di fondamenti religiosi per sostenere valori morali duraturi. Fra questi, di vitale importanza è il principio della santità della vita e della dignità umana".

  Nel Comunicato viene ribadito inoltre che: "Mentre in linea di principio lo Stato non deve limitare la libertà di religione individuale e collettiva, né la libertà di coscienza, ha, al contrario, la responsabilità di garantire il benessere e la sicurezza della società. Di conseguenza lo Stato deve intervenire ogniqualvolta che tali diritti siano minacciati dalla promozione, insegnamento ed esercizio della violenza e specificatamente dal terrorismo e dalla manipolazione psicologica in nome della religione".

  "È legittimo per una società con una predominante identità religiosa preservare il proprio carattere, senza però limitare la libertà di minoranze e di individui di professare la propria religione, né di limitare i pieni diritti civili ed lo stato di cittadini, individui e comunità".

  I Rappresentanti religiosi, si legge ancora nel Comunicato, "hanno perciò un obbligo particolare nei riguardi dei responsabili religiosi e delle comunità nell'impedire l'uso improprio della religione e nell'educare al rispetto per la diversità, essenziale per assicurare una società sana, stabile e pacifica. Al riguardo, la famiglia, la scuola, le Autorità civili, la società ed i mezzi di comunicazione hanno la particolare responsabilità di trasmettere questi valori alla future generazioni".

  La Dichiarazione della Commissione bilaterale, conclude il Comunicato, lancia un appello ai responsabili religiosi e politici "ad operare con fermezza per promuovere la pace, la dignità, la sicurezza e la tranquillità in Terra Santa per tutte le sue popolazioni e per il mondo nel suo complesso".
.../COMMISSIONE CATTOLICI EBRAISMO/MEJÍA               VIS 20070321 (430)


APPELLO CATTOLICI ED EBREI RISPETTO RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico un Comunicato relativo alla recente Riunione della Commissione Bilaterale della Delegazione della Commissione della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo e la Delegazione dei Rapporti con la Chiesa Cattolica del Gran Rabbinato di Gerusalemme.

  Il Comunicato precisa che il tema della settima Riunione della Commissione, che ha avuto luogo a Gerusalemme dall'11 al 13 marzo, presieduta dal Cardinale Jorge Majía e dal Rabbino Capo Shear Yashuv Cohen, è stato: "Libertà religiosa e di coscienza e suoi limiti".

  "La libertà di scelta" - si legge nel Comunicato - "deriva da Dio e perciò non è assoluta, ma deve riflettere la volontà e la legge divina. Di conseguenza gli esseri umani sono chiamati ad obbedire liberamente alla volontà divina come si manifesta nella Creazione e nella Sua parola rivelata".

  I Rappresentanti ebraici e cattolici affermano che: "La società secolare ha ancora bisogno di fondamenti religiosi per sostenere valori morali duraturi. Fra questi, di vitale importanza è il principio della santità della vita e della dignità umana".

  Nel Comunicato viene ribadito inoltre che: "Mentre in linea di principio lo Stato non deve limitare la libertà di religione individuale e collettiva, né la libertà di coscienza, ha, al contrario, la responsabilità di garantire il benessere e la sicurezza della società. Di conseguenza lo Stato deve intervenire ogniqualvolta che tali diritti siano minacciati dalla promozione, insegnamento ed esercizio della violenza e specificatamente dal terrorismo e dalla manipolazione psicologica in nome della religione".

  "È legittimo per una società con una predominante identità religiosa preservare il proprio carattere, senza però limitare la libertà di minoranze e di individui di professare la propria religione, né di limitare i pieni diritti civili ed lo stato di cittadini, individui e comunità".

  I Rappresentanti religiosi, si legge ancora nel Comunicato, "hanno perciò un obbligo particolare nei riguardi dei responsabili religiosi e delle comunità nell'impedire l'uso improprio della religione e nell'educare al rispetto per la diversità, essenziale per assicurare una società sana, stabile e pacifica. Al riguardo, la famiglia, la scuola, le Autorità civili, la società ed i mezzi di comunicazione hanno la particolare responsabilità di trasmettere questi valori alla future generazioni".

  La Dichiarazione della Commissione bilaterale, conclude il Comunicato, lancia un appello ai responsabili religiosi e politici "ad operare con fermezza per promuovere la pace, la dignità, la sicurezza e la tranquillità in Terra Santa per tutte le sue popolazioni e per il mondo nel suo complesso".
.../COMMISSIONE CATTOLICI EBRAISMO/MEJÍA               VIS 20070321 (430)


TELEGRAMMA ESPLOSIONE MINIERA E ROGO CASA ANZIANI RUSSIA


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Presidente della Federazione Russa, Signor Vladimir Putin, per le numerose vittime causate dall'esplosione di una miniera e da un tragico rogo in una Casa per anziani.

  "Profondamente rattristato per la grave sciagura accaduta nella miniera di Novokuznetsk e per il violento incendio in un casa per anziani nel villaggio Kamyshevatskaya, con la tragica morte di numerose persone e un elevato numero di feriti, il Santo Padre esprime la sua spirituale vicinanza ai cittadini colpiti da questi luttuosi eventi, come pure all'intera popolazione della Federazione Russa in queste ore di angoscia. Mentre eleva al Signore della vita fervide preghiere di suffragio per l'eterno riposo delle anime dei defunti, invoca consolazione dal cielo per quanti piangono la perdita dei loro cari. Il Sommo Pontefice, mentre formula vivi auspici di pronta guarigione dei feriti coinvolti negli incidenti, porge sentite condoglianze ai parenti delle vittime, invocando su tutti le abbondanti consolazioni del cielo".
TGR/ESPLOSIONE MINIERA:INCENDIO/BERTONE               VIS 20070321 (190)


GIUSTINO: CRISTIANESIMO MANIFESTAZIONE STORICA DEL LOGOS


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di 25.000 persone, a San Giustino, filosofo e martire, il più importante tra i Padri apologisti del secondo secolo.

  San Giustino, nato in Samaria intorno all'anno 100, - ha spiegato il Papa - "cercò a lungo la verità, pellegrinando nelle varie scuole della tradizione filosofica greca. Finalmente - come egli stesso racconta nei primi capitoli del suo 'Dialogo con Trifone - un misterioso personaggio, un vegliardo incontrato lungo la spiaggia del mare, lo mise dapprima in crisi, dimostrandogli l'incapacità dell'uomo a soddisfare con le sole sue forze l'aspirazione al divino. Poi gli indicò negli antichi profeti le persone a cui rivolgersi per trovare la strada di Dio e la 'vera filosofia'. Nel congedarlo, l'anziano lo esortò alla preghiera, perché gli venissero aperte le porte della luce".

  Dopo la conversione Giustino fondò una scuola a Roma, dove gratuitamente iniziava gli allievi alla nuova religione. Denunciato per questo motivo, venne decapitato intorno al 165, sotto il regno di Marco Aurelio.

  Nelle sue opere "Giustino intende illustrare anzitutto il progetto divino della creazione e della salvezza che si compie in Gesù Cristo, il Logos, cioè il Verbo di Dio" - ha detto il Santo Padre - "Ogni uomo, in quanto creatura razionale, è partecipe del Logos, ne porta in sé un 'seme', e può cogliere i barlumi della verità".

  "Così lo stesso Logos, che si è rivelato come in figura profetica agli Ebrei nella Legge antica, si è manifestato parzialmente, come in 'semi di verità', anche ai Greci. Ora, conclude Giustino, poiché il cristianesimo è la manifestazione storica e personale del 'Logos' nella sua totalità, ne consegue che 'tutto ciò che di bello è stato espresso da chiunque, appartiene a noi cristiani".

  Giustino, è convinto che la filosofia greca miri a Cristo e al Vangelo, per cui "la filosofia greca non può opporsi alla verità evangelica e i cristiani possono attingervi con fiducia, come a un bene proprio. (...) Nel complesso la figura e l'opera di Giustino segnano la decisa opzione della Chiesa antica per la filosofia, piuttosto che per la religione dei pagani. Come la religione pagana, infatti, i primi cristiani rifiutarono strenuamente ogni compromesso".

  "Di fatto la religione pagana" - ha proseguito il Pontefice - "non batteva le vie del 'Logos', ma si ostinava su quelle del mito, anche se questo era riconosciuto dalla filosofia greca come privo di consistenza nella verità. Perciò il tramonto della religione pagana era inevitabile: esso fluiva come logica conseguenza del distacco della religione - ridotto a un artificioso insieme di cerimonie, convenzioni e consuetudini - dalla verità dell'essere".

  "Giustino, e con lui gli altri apologisti, siglarono la presa di posizione netta della fede cristiana per il Dio dei filosofi contro i falsi dei della religione pagana. Era la scelta per la 'verità' dell'essere contro il mito della 'consuetudine'. (...) In un'età come la nostra, segnata dal relativismo nel dibattito sui valori e sulla religione - come pure nel dialogo interreligioso -, è questa una lezione da non dimenticare".

  Al termine della catechesi il Papa ha ricordato che il 24 marzo prossimo si tiene la Giornata Mondiale per la lotta contro la Tubercolosi ed ha detto: "Possa tale ricorrenza favorire un'accresciuta responsabilità nella cura di tale malattia ed una sempre più intensa solidarietà nei confronti di quanti ne soffrono. Su di loro e sulle loro famiglie invoco il conforto del Signore, mentre incoraggio le molteplici iniziative di assistenza che la Chiesa promuove in questo ambito".
AG/GIUSTINO:TUBERCOLOSI/...                           VIS 20070321 (610)


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