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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 26 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Philibert Tembo Nlandu, C.I.C.M., già Superiore Provinciale della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Vescovo Coadiutore della Diocesi di Budjala  (superficie: 50.000; popolazione: 1.070.000; cattolici: 525.000; sacerdoti: 41), Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Nganda Kikamba (Repubblica Democratica del Congo), ha emesso la prima professione nella Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (Missionari di Scheut) nel 1982 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991.

  Sua Beatitudine Baselios Mar Cleemis, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, con il consenso del Sinodo della Chiesa Siro-Malankarese, ha promosso, a norma del canone 85, paragrafo 2, 2°, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, il Vescovo Thomas Mar Koorilos Chakkalapadickal, alla sede metropolitana di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi (superficie: 11.120; popolazione: 5.335.000; cattolici: 37.284; sacerdoti: 126; religiosi: 315), India. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Muvattupuzha dei Siro-Malankaresi (India), è nato a Kadapramannar (India), nel 1958, è stato ordinato sacerdote nel 1985 ed ha ricevuto l'Ordinazione Episcopale nel 1997.
NEC:NER/.../TEMBO NLANDU:CHAKKALAPADICKAL       VIS 20070326 (180)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli (Italia).

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale Italiana  (Regione Sicilia), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Sotìr Ferrara, di Piana degli Albanesi.

    - L'Arcivescovo Carmelo Ferraro, di Agrigento.

    - Il Vescovo Mario Russotto, di Caltanissetta.

    - Il Vescovo Michele Pennisi, di Piazza Armerina.

- Frère Alois di Taizé.

  Sabato 24 marzo, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Vescovo Sebastiano Sanguinetti, di Tempio-Ampurias (Italia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../...                                       VIS 20070326 (120)


IN BREVE


NEL CORSO DI UN BREVE INCONTRO CON IL COLLEGIO DEI DOCENTI della Facoltà di Teologia di Tübingen (Repubblica Federale di Germania), mercoledì 21 marzo, il Santo Padre ha affermato: "L'Università e la società, l'umanità, hanno bisogno di domande, ma hanno bisogno anche di risposte. E ritengo che a tal riguardo appaia per la Teologia - e non solo per la Teologia - una certa dialettica tra la rigida scientificità e la domanda più grande che la trascende e ripetutamente in essa emerge - la domanda sulla verità".

IL PAPA HA FATTO PERVENIRE UN TELEGRAMMA DI CORDOGLIO all'Arcivescovo Francisco Chimoio, di Maputo (Mozambico), per le decine di vittime dell'esplosione dell'arsenale militare nei pressi dell'aeroporto internazionale della capitale, il 22 marzo scorso. Il Santo Padre assicura le sue preghiere per le vittime "che affida alla misericordia di Dio e per i feriti, i familiari e tutti gli abitanti della regione, perché siano loro prestati la necessaria assistenza e sostegno in questo momento di prova".

IN UN MESSAGGIO IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA, giovedì 22 marzo, sul tema: "Far fronte alla penuria di acqua", il Papa sottolinea che: "Il diritto all'acqua è un diritto universale e inalienabile" che deve "essere promosso, tutelato e fruito". Nel Messaggio, letto dal Monsignor Renato Volante, Osservatore Permanente della Santa Sede presso la F.A.O., Papa Benedetto XVI ribadisce inoltre la necessità di "riesaminare i modelli di consumo e produzione spesso insostenibili per quanto riguarda l'utilizzo delle risorse idriche. È una responsabilità, inoltre che deve essere condivisa ed assurge ad imperativo morale e politico in un mondo che dispone di livelli di conoscenze e di tecnologie capaci di porre termine alle situazioni di penuria di acqua e alla loro drammatiche conseguenze".

MONSIGNOR PIETRO PAROLIN, SOTTO-SEGRETARIO PER I RAPPORTI CON GLI STATI della Segreteria di Stato, è intervenuto il 22 marzo scorso, alla Conferenza Internazionale, convocata dal Comitato delle Nazioni Unite per l'esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese, tenutasi presso la sede della F.A.O., il 22 e il 23 marzo scorso. Monsignor Parolin ha espresso "la ferma convinzione della Santa Sede che le diverse confessioni religiose presenti in Terra Santa possono offrire un decisivo contributo al rilancio delle conferenze di pace fra israeliani e palestinesi".
.../IN BREVE/...                                   VIS 20070326 (380)


AMORE DI CRISTO PIÙ FORTE DELLA VIOLENZA E DELL'ODIO


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2007 (VIS). La Solennità dell'Annunciazione della Vergine Maria, che quest'anno, coincidendo con una Domenica di Quaresima, si celebra domani 26 marzo, e la Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri (24 marzo), sono stati i temi centrali delle meditazioni del Santo Padre Benedetto XVI per l'Angelus dell'odierna domenica.

  Davanti alle migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato lo "stupendo mistero della fede" dell'Annunciazione, che "narrata all'inizio del Vangelo di San Luca, è un avvenimento umile, nascosto - nessuno lo vide, nessuno lo conobbe, se non Maria -, ma al tempo stesso decisivo per la storia dell'umanità".

  "Quando la Vergine disse il suo 'sì' all'annuncio dell'Angelo" - ha spiegato il Pontefice - "Gesù fu concepito e con Lui incominciò la nuova era della storia, che sarebbe stata poi sancita nella Pasqua come 'nuova ed eterna Alleanza'. In realtà, il 'sì' di Maria è il riflesso perfetto di quello di Cristo stesso quando entrò nel mondo, come scrive la Lettera agli Ebrei interpretando il Salmo 39: 'Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per compiere, o Dio, la tua volontà' (Eb 10,7). L'obbedienza del Figlio si rispecchia nell'obbedienza della Madre e così, per l'incontro di questi due 'sì', Dio ha potuto assumere un volto di uomo. Ecco perché l'Annunciazione è anche una festa cristologica, perché celebra un mistero centrale di Cristo: la sua Incarnazione. 'Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola'. La risposta di Maria all'Angelo si prolunga nella Chiesa, chiamata a rendere presente Cristo nella storia, offrendo la propria disponibilità perché Dio possa continuare a visitare l'umanità con la sua misericordia".

  "Il 'sì' di Gesù e di Maria si rinnova così nel 'sì' dei santi, specialmente dei martiri" - ha spiegato ancora il Pontefice - "che vengono uccisi a causa del Vangelo. Lo sottolineo ricordando che ieri, 24 marzo, anniversario dell'assassinio di Monsignor Oscar Romero, Arcivescovo di San Salvador, si è celebrata la Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri: vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici stroncati nel compimento della loro missione di evangelizzazione e promozione umana".

  "Essi, i missionari martiri" - ha detto il Papa - "come dice il tema di quest'anno, sono 'speranza per il mondo', perché testimoniano che l'amore di Cristo è più forte della violenza e dell'odio. Non hanno cercato il martirio, ma sono stati pronti a dare la vita per rimanere fedeli al Vangelo. Il martirio cristiano si giustifica soltanto come supremo atto d'amore a Dio ed ai fratelli".

  Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI ha ricordato che domenica prossima, Domenica delle Palme, ricorre la XXII Giornata Mondiale della Gioventù, che quest'anno ha per tema il comandamento di Gesù: "Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13,34)".

  Il Papa ha invitato i giovani della Diocesi di Roma a partecipare ad una Liturgia penitenziale, nel pomeriggio di giovedì 29 marzo, nella Basilica di San Pietro. "Coloro che lo desidereranno" - ha concluso il Pontefice - "avranno la possibilità di accostarsi al Sacramento della Confessione, vero incontro con l'amore di Dio, di cui ogni uomo ha bisogno per vivere nella gioia e nella pace".
ANG/ANNUNCIAZIONE:MISSIONARI/ROMERO               VIS 20070326 (560)


PERDONO E AMORE DIVINO CI DANNO FORZA RESISTERE AL MALE


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina, V Domenica di Quaresima, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita pastorale alla Parrocchia di Santa Felicita e Figli martiri nel quartiere Fidene, settore Nord della Diocesi di Roma, dove ha presieduto la celebrazione della Santa Messa.

  Nell'omelia, il Santo Padre ha ricordato che l'odierna pagina evangelica, che narra l'episodio della donna adultera, "ci aiuta a capire che solo l'amore di Dio può cambiare dal di dentro l'esistenza dell'uomo e conseguentemente di ogni società, perché solo il suo amore infinito lo libera dal peccato, che è la radice di ogni male".

   "Se è vero che Dio è giustizia, non bisogna dimenticare" - ha sottolineato il Pontefice - "che Egli è soprattutto amore: se odia il peccato, è perché ama infinitamente ogni persona umana. Ama ognuno di noi e la sua fedeltà è così profonda da non lasciarsi scoraggiare nemmeno dal nostro rifiuto. In particolare oggi Gesù ci provoca alla conversione interiore: ci spiega perché Egli perdona e ci insegna a fare del perdono ricevuto e donato ai fratelli il 'pane quotidiano' della nostra esistenza".

  Nella scena del brano evangelico descritta da Giovanni, ha precisato il Papa, "si trovano a confronto la miseria dell'uomo e la misericordia divina, una donna accusata di un grande peccato e Colui, che pur essendo senza peccato, si è addossato i peccati del mondo intero. Egli, che era rimasto chinato a scrivere nella polvere, ora alza gli occhi ed incontra quelli della donna. Non chiede spiegazioni, non esige scuse. Non è ironico quando le domanda: 'Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?' (8,10). Ed è sconvolgente nella sua replica: 'Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più' (8,11)".

  L'obiettivo del Signore, ha proseguito il Pontefice, commentando il brano evangelico, "è salvare un'anima e rivelare che la salvezza si trova solo nell'amore di Dio. Per questo è venuto sulla terra, per questo morirà in croce ed il Padre lo risusciterà il terzo giorno. È venuto Gesù per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l'inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore".

  "Non c'è perdono senza pentimento; qui si pone in evidenza che solo il perdono divino e il suo amore ricevuto con cuore aperto e sincero ci danno la forza di resistere al male e di 'non peccare più'. L'atteggiamento di Gesù diviene in tal modo un modello da seguire per ogni comunità, chiamata a fare dell'amore e del perdono il cuore pulsante della sua vita".

  Benedetto XVI ha concluso l'omelia invocando il Signore affinché, per intercessione dei figli e della coraggiosa madre Felicita, conceda "di incontrare sempre più in profondità Cristo e di seguirlo con docile fedeltà (...). L'esempio e l'intercessione di questi santi siano per voi un costante incoraggiamento a seguire il sentiero del Vangelo senza esitazioni e senza compromessi".
HML/.../SANTA FELIECITA                           VIS 20070326 (500)


CL: ANDATE NEL MONDO A PORTARE VERITÀ, BELLEZZA E PACE


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto, questa mattina, in Piazza San Pietro, 80.000 partecipanti, provenienti da oltre 50 paesi, al pellegrinaggio promosso dalla Fraternità di Comunione e Liberazione in occasione del XXV anniversario del riconoscimento pontificio di detto Movimento.

  Il Santo Padre, ricordando di aver presieduto, nel febbraio di due anni fa, in nome di Giovanni Paolo II, le Esequie di Monsignor Luigi Giussani, Fondatore della Fraternità di Comunione e Liberazione, nel Duomo di Milano ha detto: "Lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa, attraverso di lui, un Movimento, il vostro, che testimoniasse la bellezza di essere cristiani in un'epoca in cui andava diffondendosi l'opinione che il cristianesimo fosse qualcosa di faticoso e di opprimente da vivere. Don Giussani s'impegnò allora a ridestare nei giovani l'amore verso Cristo 'Via, Verità e Vita', ripetendo che solo Lui è la strada verso la realizzazione dei desideri del cuore dell'uomo".

  Benedetto XVI ha anche ricordato che in uno degli incontri di Giovanni Paolo II con la Fraternità di Comunione e Liberazione, il Suo Predecessore "volle ancora una volta ribadire che l'originale intuizione pedagogica di Comunione e Liberazione sta nel riproporre in modo affascinante e in sintonia con la cultura contemporanea, l'avvenimento cristiano, percepito come fonte di nuovi valori e capace di orientare l'intera esistenza".

  "Comunione e Liberazione" - ha proseguito il Pontefice - "è un'esperienza comunitaria della fede, nata nella Chiesa non da una volontà organizzativa della Gerarchia, ma originata da un incontro rinnovato con Cristo e così, possiamo dire, da un impulso derivante ultimamente dallo Spirito Santo. Ancor oggi essa si offre come una possibilità di vivere in modo profondo e attualizzato la fede cristiana, da una parte con una totale fedeltà e comunione con il Successore di Pietro e con i Pastori che assicurano il governo della Chiesa; dall'altra, con una spontaneità e una libertà che permettono nuove e profetiche realizzazioni apostoliche e missionarie".

  Ribadendo che la realtà dei Movimenti ecclesiali "è segno della fecondità dello Spirito del Signore", il Papa ha ricordato: "Durante un recente incontro con il clero e i parroci di Roma, richiamando l'invito che San Paolo rivolge nella Prima Lettera ai Tessalonicesi a non spegnere i carismi, ho detto che se il Signore ci dà nuovi doni dobbiamo esserne grati, anche se talora sono scomodi".

  "Cari fratelli e sorelle" - ha detto ancora il Papa - "il compianto Giovanni Paolo II, in un'altra circostanza, per voi molto significativa, ebbe ad affidarvi questa consegna: 'Andate in tutto il mondo a portare la verità, la bellezza e la pace, che si incontrano in Cristo Redentore'. Don Giussani fece di quelle parole il programma di tutto il Movimento e per Comunione e Liberazione fu l'inizio di una stagione missionaria che vi ha portato in ottanta Paesi. Quest'oggi, io vi invito a continuare su questa strada, con una fede profonda, personalizzata e saldamente radicata nel vivo Corpo di Cristo, la Chiesa, che garantisce la contemporaneità di Gesù con noi".
AC/.../COMUNIONE E LIBERAZIONE                       VIS 20070326 (520)


EUROPA NON PUÒ DIMENTICARE IDENTITÀ DEI SUOI POPOLI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2007 (VIS). Alle 11:15 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i Cardinali, Vescovi, Parlamentari ed i partecipanti al Congresso "I 50 anni dei Trattati di Roma - Valori e prospettive per l'Europa di domani", promosso dalla Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE), che coincide con il 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma (25 marzo 1957).

  "Dal marzo di cinquant'anni or sono" - ha ricordato il Papa - "questo Continente ha percorso un lungo cammino, che ha condotto alla riconciliazione dei due 'polmoni' - l'Oriente e l'Occidente - legati da una storia comune, ma arbitrariamente separati da una cortina d'ingiustizia. L'integrazione economica ha stimolato quella politica e ha favorito la ricerca, ancora faticosamente in corso, di una struttura istituzionale adeguata per un'Unione Europea che, ormai, conta 27 Paesi ed aspira a diventare nel mondo un attore globale".

  "In questi anni si è avvertita sempre più" - ha detto ancora il Pontefice - "l'esigenza di stabilire un sano equilibrio fra la dimensione economica e quella sociale, attraverso politiche capaci di produrre ricchezza e d'incrementare la competitività, senza tuttavia trascurare le legittime attese dei poveri e degli emarginati. Sotto il profilo demografico, si deve purtroppo constatare che l'Europa sembra incamminata su una via che potrebbe portarla al congedo dalla storia".

  "Si potrebbe quasi pensare che il Continente europeo stia di fatto perdendo fiducia nel proprio avvenire. Inoltre, per quanto riguarda, ad esempio, il rispetto dell'ambiente oppure l'ordinato accesso alle risorse ed agli investimenti energetici, la solidarietà viene incentivata a fatica, non soltanto nell'ambito internazionale ma anche in quello strettamente nazionale. Il processo stesso di unificazione europea si rivela non da tutti condiviso, per l'impressione diffusa che vari 'capitoli' del progetto europeo siano stati 'scritti' senza tener adeguato conto delle attese dei cittadini".

  "Da tutto ciò emerge chiaramente che non si può pensare di edificare un'autentica 'casa comune' europea trascurando l'identità propria dei popoli di questo nostro Continente. Si tratta infatti di un'identità storica, culturale e morale, prima ancora che geografica, economica o politica; un'identità costituita da un insieme di valori universali, che il Cristianesimo ha contribuito a forgiare, acquisendo così un ruolo non soltanto storico, ma fondativo nei confronti dell'Europa".

  "Se, in occasione del 50° dei Trattati di Roma, i Governi dell'Unione desiderano 'avvicinarsi' ai loro cittadini, come potrebbero escludere un elemento essenziale dell'identità europea qual è il Cristianesimo, in cui una vasta maggioranza di loro continua ad identificarsi? Non è motivo di sorpresa che l'Europa odierna, mentre ambisce di porsi come una comunità di valori, sembri sempre più spesso contestare che ci siano valori universali ed assoluti? Questa singolare forma di 'apostasia' da se stessa, prima ancora che da Dio, non la induce forse a dubitare della sua stessa identità?".

  "Si finisce in questo modo per diffondere la convinzione che la 'ponderazione dei beni' sia l'unica via per il discernimento morale e che il bene comune sia sinonimo di compromesso. In realtà, se il compromesso può costituire un legittimo bilanciamento di interessi particolari diversi, si trasforma in male comune ogniqualvolta comporti accordi lesivi della natura dell'uomo".

  "Una comunità che si costruisce senza rispettare l'autentica dignità dell'essere umano, dimenticando che ogni persona è creata ad immagine di Dio, finisce per non fare il bene di nessuno. Ecco perché appare sempre più indispensabile che l'Europa si guardi da quell'atteggiamento pragmatico, oggi largamente diffuso, che giustifica sistematicamente il compromesso sui valori umani essenziali, come se fosse l'inevitabile accettazione di un presunto male minore. Tale pragmatismo" - ha proseguito il Pontefice - "presentato come equilibrato e realista, in fondo tale non è, proprio perché nega quella dimensione valoriale ed ideale, che è inerente alla natura umana. Quando, poi, su un tale pragmatismo si innestano tendenze e correnti laicistiche e relativistiche, si finisce per negare ai cristiani il diritto stesso d'intervenire come tali nel dibattito pubblico o, per lo meno, se ne squalifica il contributo con l'accusa di voler tutelare ingiustificati privilegi".

  "Nell'attuale momento storico e di fronte alle molte sfide che lo segnano" - ha ribadito il Pontefice - "l'Unione Europea per essere valida garante dello stato di diritto ed efficace promotrice di valori universali, non può non riconoscere con chiarezza l'esistenza certa di una natura umana stabile e permanente, fonte di diritti comuni a tutti gli individui, compresi coloro stessi che li negano. In tale contesto, va salvaguardato il diritto all'obiezione di coscienza, ogniqualvolta i diritti umani fondamentali fossero violati".

  "Cari amici" - ha detto infine Papa Benedetto XVI - "so quanto difficile sia per i cristiani difendere strenuamente questa verità dell'uomo. Non stancatevi però e non scoraggiatevi! Voi sapete di avere il compito di contribuire a edificare con l'aiuto di Dio una nuova Europa, realistica ma non cinica, ricca d'ideali e libera da ingenue illusioni, ispirata alla perenne e vivificante verità del Vangelo".
AC/EUROPA/COMECE                               VIS 20070326 (810)


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