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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 21 maggio 2007

APPELLO DEL PAPA FINE VIOLENZA STRISCIA DI GAZA


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2007 (VIS). Al termine della recita del Regina Coeli con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha lanciato un appello perchè cessi la violenza nella Striscia di Gaza.

"Gli scontri tra fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza" - ha detto il Pontefice - "e i lanci di razzi contro gli abitanti delle vicine città israeliane, ai quali si è reagito con l'intervento armato, stanno provocando un sanguinoso deterioramento della situazione, che lascia sgomenti".

"Una volta ancora, in nome di Dio, supplico che si ponga termine a questa tragica violenza" - ha proseguito il Santo Padre - "mentre alle provate popolazioni palestinese e israeliana desidero esprimere la mia solidale vicinanza ed assicurare il mio orante ricordo".

"Faccio appello al senso di responsabilità di tutte le Autorità palestinesi affinché" - ha concluso il Pontefice - "nel dialogo e con fermezza, riprendano il faticoso cammino dell'intesa, neutralizzando i violenti. Invito il Governo israeliano alla moderazione ed esorto la Comunità internazionale a moltiplicare l'impegno a favore del rilancio del negoziato. Il Signore susciti e sostenga gli operatori di pace!"
ANG/APPELLO FINE VIOLENZA/GAZA VIS 20070521 (200)


MESSAGGIO DEL PAPA ANNIVERSARIO GENOCIDIO RWANDA


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio che il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato, il 3 aprile scorso, al Presidente della Repubblica del Rwanda, Signor Paul Kagame, in occasione dell'annuale Giornata di lutto nazionale, in ricordo dell'inizio del genocidio del 1994, commemorato il 7 aprile scorso, Sabato Santo.

"Desidero unirmi" - scrive il Pontefice - "al lutto nazionale e in particolare alla preghiera per tutte le vittime di questa orribile carneficina, senza distinzione di credo religioso o di appartenenza etnica e politica".

Il Santo Padre esprime nel contempo il suo fervente augurio che "tutti i rwandesi, guidati dalle Autorità civili e religiose, si impegnino in modo più generoso e più efficace a favore della riconciliazione nazionale e per la costruzione di un Paese nuovo, nella verità e nella giustizia, nell'unità fraterna e nella pace".

"I motivi religiosi, che sono alla base dell'impegno dei cattolici nella vita quotidiana, familiare e sociale, e i principi morali che ne derivano, costituiscono un punto di incontro fra i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà".

Benedetto XVI conclude il Messaggio ai rwandesi affermando che "La fede cristiana, condivisa dalla maggioranza del popolo del Rwanda, costituisce, se vissuta con coerenza e pienezza, un aiuto efficace per superare un passato di errori e di morte, di cui culmine fu il genocidio del 1994; nel contempo, questa fede stimola la fiducia nella possibilità offerta a tutti i rwandesi, riconciliati, di edificare insieme un futuro migliore, riscoprendo la novità dell'amore, l'unica forza che può condurre alla perfezione personale e sociale ed orientare la storia verso il bene".
MESS/GENOCIDIO RWANDA/KAGAME VIS 20070521 (290)


IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle scorse settimane:

- Il Vescovo Pierre Duprey, M.Afr., già Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, il 13 maggio, all'età di 84 anni.

- Il Vescovo Rafael Angel González Ramírez, emerito di Barinas (Venezuela), il 10 maggio, all'età di 90 anni.

- Il Vescovo Federico Bonifacio Madersbacher Gasteiger, O.F.M., emerito di San Ignacio de Velasco (Bolivia), il 28 aprile, all'età di 88 anni.

- Il Vescovo Walter Joseph Schoenherr, già Ausiliare di Detroit (Stati Uniti d'America), il 27 aprile, all'età di 87 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20070521 (110)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Capo Ufficio nella Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il Padre Corrado Maggioni, S.M.M., finora Aiutante di Studio dello stesso Dicastero.
NA/.../MAGGIONI                                     VIS 20070521 (40)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Angelo Bagnasco, di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, con il Vescovo Giuseppe Betori, Segretario Generale della medesima Conferenza Episcopale.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Mozambico, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Jaime Pedro Gonçalves, di Beira ed Amministratore Apostolico della Diocesi di Quelimane.

    - Il Vescovo Francisco João Silota, M. Afr., di Chimoio.

    - Il Vescovo Manuel Chuanguira Machado, di Gurué.

    - Il Vescovo Paulo Mandlate, S.S.S., di Tete.

  Sabato 19 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma.

- L'Arcivescovo Francesco Monterisi, Segretario della Congregazione per i Vescovi.

- Sua Beatitudine Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
AP:AL/.../...                                       VIS 20070521 (150)


SALUTE E RISPETTO DELL'ESSERE UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). L'Arcivescovo Silvano M. Tomasi, C.S., Osservatore Permanente presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, è intervenuto nell'ambito della LX Assemblea Mondiale della Salute, in corso dal 14 al 23 maggio, con un discorso dal titolo: "La Santa Sede e le sfide attuali per la promozione della salute".

  L'Arcivescovo Tomasi ha presentato le congratulazioni della Santa Sede alla Dottoressa Margaret Chan, per la nomina a Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.), ed ha avuto parole di apprezzamento per la scelta dell'obiettivo fondamentale del suo mandato: "la salute della donna e delle popolazioni dell'Africa". Nel contempo il Nunzio ha ricordato che la Chiesa Cattolica è stata da sempre in prima linea "nella promozione della vera salute della donna, aiutandola ad armonizzare il benessere fisico, psicologico e sociale con i valori morali e spirituali. Parimenti la Chiesa Cattolica riconferma il principio della uguale e complementare dignità dell'uomo e della donna data da Dio".

  Riguardo all'Africa, "i Papi" - ha detto il Nunzio Apostolico - "hanno ripetutamente espresso profonda inquietudine" per le 'molte nazioni ancora in preda alla fame, alla guerra, alle tensioni razziali e tribali, all'instabilità politica e alla violazione dei diritti umani" ed ha ricordato in merito l'Esortazione di Benedetto XVI alla comunità internazionale: "Non dobbiamo dimenticare l'Africa".

  L'Osservatore Permanente della Santa Sede ha richiamato l'attenzione dell'Assemblea sulle risoluzioni relative alle epidemie di tubercolosi, malaria e Hiv ed ha ricordato che nell'autunno scorso il Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute ha convocato in Vaticano oltre 500 esperti per riflettere "sugli aspetti pastorali della cura delle malattie infettive" e che in tale occasione Papa Benedetto XVI aveva "sottolineato l'esigenza di una maggiore giustizia sociale nel delicato settore della terapie e cure e nel garantire una equa distribuzione delle risorse per la ricerca e la cura". Parimenti il Santo Padre, in una recente lettera indirizzata al Cancelliere Angela Merkel, in occasione dell'assunzione della Presidenza dell'Unione Europea e del G8, della Repubblica Federale di Germania, ribadiva la necessità "di rendere accessibile la tecnologia medica e farmaceutica e le conoscenze terapeutiche senza imporre condizioni giuridiche o economiche".

  Al riguardo l'Arcivescovo Tomasi ha espresso la grave preoccupazione della Santa Sede per la tragica perdita, ogni anno, di 10 milioni e mezzo di bambini sotto i 5 anni di età, vittime "di malattie curabili negli adulti ma per le quali dosaggi e formulazioni appropriate non sono ancora stati resi disponibili per uso pediatrico". A tale fenomeno si deve aggiungere il fatto che "solo il 15% dei bambini sieropositivi che hanno bisogno di cure antiretrovirali hanno effettivamente accesso a queste terapie salvavita".

  "In tutte le deliberazioni assunte nel corso della presente Assemblea a livello nazionale e locale" - ha concluso l'Arcivescovo Tomasi - "e nella successiva formulazione delle Risoluzioni dell'Assemblea della Sanità Mondiale, la mia Delegazione insisterà sul concetto della salute radicata nell'antropologia, nel rispetto della persona umana e della sua integrità, che va al di là dell'assenza di malattia, e si fonda sulla piena armonia e sul giusto equilibrio di forze fisiche, emotive, spirituali e sociali che compongono l'essere umano".
DELSS/ASSEMBLEA SALUTE/GINEVRA:TOMASI                VIS 20070521 (520)


TIMOR ORIENTALE: AFFRONTARE CON FIDUCIA IL FUTURO


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina il Signor Justino Maria Aparício Guterres, primo Ambasciatore della Repubblica Democratica di Timor Orientale presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Lo stesso giorno della dichiarazione dell'indipendenza nazionale del Paese, il 20 maggio 2002, la Santa Sede ha instaurato relazioni diplomatiche con il Timor Orientale.

  Nel suo discorso al diplomatico, il Papa ha affermato che la grande affluenza alle urne per l'elezione, nel mese di maggio, del nuovo Presidente della Repubblica, Signor José Ramos Horta, Premio Nobel per la Pace, "dimostra la grande maturità civile del popolo di Timor e la sua speranza nel processo di edificazione di uno Stato di diritto democratico".

  "I responsabili della vita politica, sociale ed economica del Timor Orientale" - ha proseguito il Pontefice - "hanno un difficile compito non esente da ostacoli. Non mancano le incomprensioni interne ed esterne; non si dispone di tutte le risorse necessarie per rispondere alle numerose necessità di alloggi, cure sanitarie, istruzione, impiego; non tutti sono disposti a prescindere dagli interessi personali e di parte".

  Il Santo Padre ha ribadito che la Chiesa e i suoi pastori - il 98% della popolazione del Timor Orientale è di religione cattolica - "è una istanza ispiratrice e promotrice di una cultura di solidarietà e di convivenza pacifica nella giustizia, che invita i cittadini a collaborare a favore del progresso e del bene comune, senza dimenticare l'attenzione che occorre riservare ai più poveri e svantaggiati".

  Ricordando che nel Messaggio della Domenica della Pasqua di Risurrezione aveva invocato "la forza della riconciliazione e il dono della pace per la popolazione del Timor Orientale" - il Papa ha lanciato oggi alle Autorità del Paese un appello affinché "facciano tutto il possibile per restaurare un ordine pubblico efficiente con mezzi legali e restituiscano ai cittadini la sicurezza nella vita quotidiana, grazie anche alla fiducia ritrovata nelle legittime istituzioni dello Stato".

  Il Papa ha ricordato che la Chiesa, "nell'illuminare meglio la coscienza morale dei responsabili politici, economici e finanziari", fa risaltare "il principio di solidarietà come fondamento di una autentica economia di comunione e di condivisione dei beni, a livello nazionale e internazionale. Questa solidarietà esige l'equa condivisione degli sforzi per risolvere i problemi del sottosviluppo e dei sacrifici necessari per superare la crisi economica e politica, tenendo conto delle necessità delle popolazioni più indifese".

  "Grazie ad un'assistenza tecnica e ad una formazione idonea, è doveroso incoraggiare i paesi che escono da periodi difficili ad instaurare istituzioni democratiche stabili, a valorizzare le ricchezze per il bene di tutti gli abitanti e ad assicurare alle popolazioni degni insegnamenti morali, civili e intellettuali. (...) La promozione integrale della persona favorirà il progresso dei paesi, aiutandoli ad essere agenti del proprio progresso, a partecipare alla vita internazionale e ad affrontare il futuro con fiducia".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso assicurando che i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i laici di Timor Est "continueranno a compiere instancabilmente la loro missione evangelizzatrice, assistenziale e caritativa (...) dando testimonianza di oblazione senza riserve a favore dei più bisognosi".
CD/CREDENZIALI/TIMOR ORIENTALE:APARICIO               VIS 20070521 (520)


MEZZI DI COMUNICAZIONE: PROMUOVERE DIGNITÀ PERSONA

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2007 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il 'Regina Cæli' con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha ricordato il recente Viaggio Apostolico in Brasile, sul quale "conto di soffermarmi più a lungo" - ha precisato - "mercoledì prossimo, nel corso dell'Udienza Generale", invitando i fedeli a continuare a pregare per la V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e del Caribe che si sta svolgendo ad Aparecida e "per il cammino del popolo di Dio che vive in America Latina".

  "Un ulteriore motivo di riflessione e di preghiera ce lo offre oggi" - ha proseguito il Pontefice - "l'annuale ricorrenza della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che ha per tema: 'I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l'educazione'. Le sfide educative del mondo attuale sono spesso collegate all'influsso dei mass-media, che fanno concorrenza alla scuola, alla Chiesa e, addirittura, alla famiglia".

  "In questo contesto" - ha ribadito il Pontefice - "è essenziale un'adeguata formazione all'uso corretto dei media: i genitori, gli insegnanti e la comunità ecclesiale sono chiamati a collaborare per educare i bambini e i ragazzi ad essere selettivi e a maturare un atteggiamento critico, coltivando il gusto per ciò che è esteticamente e moralmente valido. Ma anche i media devono recare il loro contributo a questo impegno educativo, promuovendo la dignità della persona umana, il matrimonio e la famiglia, le conquiste e i traguardi della civiltà".

  "I programmi che inculcano violenza e comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana sono inaccettabili" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI - "tanto più se proposti ai minori. Rinnovo pertanto l'appello ai responsabili dell'industria dei media e agli operatori della comunicazione sociale, affinché salvaguardino il bene comune, rispettino la verità e proteggano la dignità della persona e della famiglia".

  Infine il Santo Padre ha ricordato che in alcuni Paesi si celebra oggi la solennità dell'Ascensione del Signore ed ha detto: "Gesù risorto ritorna al Padre, ci apre così il passaggio alla vita eterna e rende possibile il dono dello Spirito Santo. Come allora gli Apostoli, anche noi, dopo l'Ascensione, ci raccogliamo in preghiera per invocare l'effusione dello Spirito, in spirituale unione con la Vergine Maria (cfr At 1,12-14). La sua intercessione ottenga per tutta la Chiesa una rinnovata Pentecoste".
ANG/MEZZI COMUNICAZIONE:ASCENSIONE/...               VIS 20070521 (420)


SVILUPPO NON SI RIDUCE ALLA SEMPLICE CRESCITA ECONOMICA

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Membri della Fondazione "Centesimus Annus - Pro Pontifice", istituita nel 1993 dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, con finalità religiose, di culto e di beneficenza.

  Nel corso della riunione di quest'anno sono stati approfonditi "gli aspetti più attuali della Dottrina sociale della Chiesa con riferimento alle problematiche e alle sfide che più urgono oggi nel mondo" - ha ricordato il Santo Padre - "In secondo luogo" - ha detto Benedetto XVI - "siete venuti a presentare al Papa il frutto della vostra generosità, perché ne disponga per rispondere alle tante richieste di aiuto che a lui giungono da ogni parte del mondo".

  In questi giorni, ha proseguito il Pontefice, "avete fissato l'attenzione sulle nazioni dell'Asia caratterizzate da forti dinamiche di crescita economica, che però non sempre comportano un reale sviluppo sociale, e quelle dell'Africa, dove, purtroppo, la crescita economica e lo sviluppo sociale incontrano molti ostacoli e sfide. Ciò di cui questi popoli, come del resto quelli di ogni parte della terra, hanno bisogno è senza dubbio di un progresso sociale ed economico armonico e a dimensione realmente umana".

  Ricordando che quest'anno ricorre "il 40° anniversario della pubblicazione di una grande Enciclica sociale del Servo di Dio Paolo VI, la 'Populorum progressio'", Benedetto XVI ha affermato: "In quel testo più volte citato nei documenti successivi, quel grande Pontefice già asseriva con forza che 'lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica'".

  "L'attenzione alle vere esigenze dell'essere umano, il rispetto della dignità di ogni persona, la ricerca sincera del bene comune sono i principi ispiratori che è bene tener presenti quando si progetta lo sviluppo di una nazione. Purtroppo, però, questo non sempre avviene. L'odierna società globalizzata registra spesso paradossali e drammatici squilibri".

  "Quando si considera l'incremento sostenuto dei tassi di crescita economica" - ha ribadito il Pontefice - "quando ci si sofferma ad analizzare le problematiche collegate al progresso moderno, non escluso l'elevato inquinamento e l'irresponsabile consumazione delle risorse naturali e ambientali, appare evidente che solo un processo di globalizzazione attento alle esigenze della solidarietà può assicurare all'umanità un futuro di autentico benessere e di stabile pace per tutti".

  "Cari amici" - ha concluso Benedetto XVI - "so che voi, professionisti e fedeli laici attivamente impegnati nel mondo, volete contribuire a risolvere queste problematiche alla luce della Dottrina sociale della Chiesa. È vostro scopo anche promuovere la cultura della solidarietà e favorire uno sviluppo economico attento alle reali aspettative degli individui e dei popoli. Mentre vi incoraggio a proseguire in questo vostro impegno, Vorrei ribadire che solo dall'intreccio ordinato dei tre profili irrinunciabili dello sviluppo - economico, sociale ed umano - può nascere una società libera e solidale".
AC/SVILUPPO/CENTESIMUS ANNUS                       VIS 20070521 (480)



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