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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 31 marzo 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale delle Antille, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Robert Rivas, O.P., di Castries (Santa Lucia) ed Amministratore Apostolico di Kingstown (San Vincenzo e Grenadine).

    - Il Vescovo Gabriel Malzaire, di Roseau (Dominica) ed Amministratore Apostolico di Saint John's-Basseterre (Antigua e Barbuda, Saint Kittis e Nevis).

    - Il Vescovo Vincent Darius, O.P., di Saint' George's in Grenada (Grenada).

- Il Signor Nurlan Danenov, Ambasciatore del Kazakhstan, in visita di congedo.
AP:AL/.../...                                                               VIS 20080331 (110)


SALESIANI: CUSTODIRE E RAVVIVARE FEDELTÀ CHIAMATA

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI, nel ricevere questa mattina in Vaticano i partecipanti al XXVI Capitolo Generale della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, ha ricordato che il Capitolo "si colloca in un periodo di grandi cambiamenti sociali, economici, politici" ma anche di "comunicazioni più intense fra i popoli" e di "un più vivace confronto  sui valori spirituali che danno senso all'esistenza".

  In tale contesto il Papa ha inteso sottolineare in particolare "gli appelli che i giovani ci rivolgono, soprattutto le loro domande sui problemi di fondo" che "fanno riferimento agli intensi desideri di vita piena, di amore autentico, di libertà costruttiva che essi nutrono. Sono situazioni che interpellano a fondo la Chiesa e la sua capacità di annunciare oggi il Vangelo di Cristo con tutta la sua carica di speranza".

  Commentando di seguito il tema del Capitolo Generale "Da mihi animas, cetera tolle", i cui lavori sono quasi alla conclusione, il Papa ha affermato che con tale tema il Capitolo "si è proposto di ravvivare la passione apostolica in ogni Salesiano ed in tutta la Congregazione. Ciò aiuterà a caratterizzare meglio il profilo del Salesiano, in modo che egli diventi sempre più consapevole della sua identità di persona consacrata 'per la gloria di Dio' e sia sempre più infiammato di slancio pastorale 'per la salvezza delle anime'".

  "Don Bosco" - ha detto ancora il Pontefice - "volle che la continuità del suo carisma nella Chiesa fosse assicurata dalla scelta della vita consacrata. Anche oggi il movimento salesiano può crescere in fedeltà carismatica solo se al suo interno continua a permanere un nucleo forte e vitale di persone consacrate".

  "Tutta la Congregazione deve tendere ad essere continuamente 'memoria vivente del modo di essere e di agire di Gesù come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli. (...) Cristo sia il centro della vostra vita! (...) Da qui nasce l'amore ardente per il Signore Gesù, l'aspirazione ad immedesimarsi con Lui assumendone i sentimenti e la forma di vita, l'abbandono fiducioso al padre, la dedizione alla missione evangelizzatrice, che devono caratterizzare ogni Salesiano".

  "Il processo di secolarizzazione" - ha rilevato Papa Benedetto XVI - "che avanza nella cultura contemporanea, non risparmia purtroppo nemmeno le comunità di vita consacrata. Occorre per questo vigilare su forme e stili di vita che rischiano di rendere debole la testimonianza evangelica, inefficace l'azione pastorale e fragile la risposta vocazionale".

  "Vi domando" - ha detto il Papa ai partecipanti al Capitolo - "di aiutare i vostri Confratelli a custodire e a ravvivare la fedeltà alla chiamata. (...) La parola di Dio e la Liturgia siano le sorgenti della spiritualità salesiana! In particolare la 'lectio divina', praticata quotidianamente da ogni Salesiano, e l'Eucaristia, celebrata ogni giorno nella comunità, ne siano l'alimento ed il sostegno".

  "Cari Salesiani, sia vostro impegno" - ha esortato il Pontefice - "formare laici con cuore apostolico, invitando tutti a camminare nella santità di vita che fa maturare discepoli coraggiosi ed autentici apostoli".

  Menzionando la Lettera inviata ai fedeli della Diocesi di Roma sulla "grande emergenza educativa", il Santo Padre ha sottolineato che "l'aspetto più grave dell'emergenza educativa è il senso di scoraggiamento che prende molti educatori, in particolare genitori ed insegnanti, di fronte alle difficoltà che presenta oggi il loro compito".

  "Alla radice della crisi dell'educazione c'è infatti una crisi di fiducia nella vita, che, in fondo, non è altro che sfiducia in quel Dio che ci ha chiamati alla vita".

  "Nell'educazione dei giovani" - ha detto ancora il Papa - "è estremamente importante che la famiglia sia un soggetto attivo. Essa è spesse volte in difficoltà nell'affrontare le sfide dell'educazione; tante volte è incapace di offrire il suo specifico apporto, oppure è assente. La predilezione e l'impegno a favore dei giovani, che sono caratteristica del carisma di Don Bosco, devono tradursi in un pari impegno per il coinvolgimento e la formazione delle famiglie. (...) Curare le famiglie non è sottrarre forze al lavoro per i giovani, anzi è renderlo più duraturo e più efficace. Vi incoraggio perciò ad approfondire le forme di questo impegno, su cui già vi siete incamminati; ciò tornerà anche a vantaggio dell'educazione ed evangelizzazione dei giovani".

  "Di fronte a questi molteplici compiti è necessario che la vostra Congregazione assicuri, specialmente ai suoi membri" - ha concluso il Pontefice - "una solida formazione (...) senza accontentarsi della mediocrità, superando le difficoltà della fragilità vocazionale, favorendo un solido accompagnamento spirituale e garantendo nella formazione permanente la qualificazione educativa e pastorale".
AC/.../SALESIANI                                           VIS 20080331 (750)


DALLA MISERICORDIA DIVINA SCATURISCE AUTENTICA PACE

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2008 (VIS). Alle 12:00 di oggi, II Domenica di Pasqua, della Divina Misericordia, il Santo Padre Benedetto XVI ha guidato la recita del Regina Coeli dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dove ha trascorso alcuni giorni di riposo e da dove ha fatto ritorno questo pomeriggio in Vaticano.

  Nell'introdurre la recita della preghiera mariana il Santo Padre ha ricordato che "Durante il Giubileo del 2000, l'amato Servo di Dio Giovanni Paolo II stabilì che in tutta la Chiesa la Domenica dopo Pasqua, oltre che 'Domenica in Albis', fosse denominata anche 'Domenica della Divina Misericordia'. Questo avvenne in concomitanza con la canonizzazione di Faustina Kowalska, umile Suora polacca, nata nel 1905 e morta nel 1938, zelante messaggera di Gesù Misericordioso".

  "La misericordia è in realtà" - ha sottolineato il Pontefice - "il nucleo centrale del messaggio evangelico, è il nome stesso di Dio, il volto con il quale Egli si è rivelato nell'antica Alleanza e pienamente in Gesù Cristo, incarnazione dell'Amore creatore e redentore. Questo amore di misericordia illumina anche il volto della Chiesa, e si manifesta sia mediante i Sacramenti, in particolare quello della Riconciliazione, sia con le opere di carità, comunitarie e individuali. (...). Dalla misericordia divina, che pacifica i cuori, scaturisce poi l'autentica pace nel mondo, la pace tra popoli, culture e religioni diverse".

  "Come Suor Faustina, Giovanni Paolo II si è fatto a sua volta apostolo della Divina Misericordia. La sera dell'indimenticabile sabato 2 aprile 2005, quando chiuse gli occhi a questo mondo, era proprio la vigilia della seconda Domenica di Pasqua, e molti notarono la singolare coincidenza, che univa in sé la dimensione mariana - il primo sabato del mese - e quella della Divina Misericordia".

  "In effetti, il suo lungo e multiforme pontificato ha qui il suo nucleo centrale; tutta la sua missione a servizio della verità su Dio e sull'uomo e della pace nel mondo si riassume in quest'annuncio, come egli stesso ebbe a dire a Cracovia-?agiewniki nel 2002, inaugurando il grande Santuario della Divina Misericordia: 'Al di fuori della misericordia di Dio non c'è nessun'altra fonte di speranza per gli esseri umani'. Il suo messaggio, come quello di Santa Faustina, riconduce dunque al volto di Cristo, suprema rivelazione della misericordia di Dio. Contemplare costantemente quel Volto: questa è l'eredità che egli ci ha lasciato, e che noi con gioia accogliamo e facciamo nostra".

  Il Papa ha precisato infine che, il primo Congresso Apostolico Mondiale della Divina Misericordia in programma a Roma nei prossimi giorni, sarà da lui inaugurato con la celebrazione della Santa Messa in Piazza San Pietro la mattina di mercoledì 2 aprile, terzo anniversario della morte di Giovanni Paolo II.

  "Poniamo il Congresso sotto la celeste protezione di Maria santissima 'Mater Misericordiae'. A Lei affidiamo la grande causa della pace nel mondo, perché la misericordia di Dio compia ciò che è impossibile alle sole forze umane, e infonda nei cuori il coraggio del dialogo e della riconciliazione".
 
  Al termine della preghiera mariana, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai numerosi pellegrini radunati nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo e a quanti lo ascoltavano in collegamento audio-video con Piazza San Pietro, in modo speciale a quanti hanno preso parte alla Santa Messa celebrata nella chiesa di Santo Spirito in Sassia dal Cardinale Tarcisio Bertone, in occasione della festa della Divina Misericordia ed ha detto: "Cari fratelli e sorelle, l'intercessione di Santa Faustina e del Servo di Dio Giovanni Paolo II vi aiutino ad essere autentici testimoni dell'amore misericordioso. Quale esempio da imitare mi piace oggi indicare Madre Celestina Donati, fondatrice della Congregazione delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio, che oggi, a Firenze, sarà proclamata Beata".
ANG/MISERICORDIA DIVINA/...                           VIS 20080331 (610)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha elevato a Chiesa metropolitana la sede di Lille (Francia), assegnandole come suffraganee l'Arcidiocesi di Cambrai, finora sede metropolitana, e la Diocesi di Arras.

- Ha nominato il Vescovo Laurent Ulrich, Arcivescovo Metropolita di Lille (superficie: 2.288; popolazione: 1.580.000; cattolici: 1.070.000; sacerdoti: 577; religiosi: 935; diaconi permanenti: 61), Francia.

- Ha nominato il Padre Petro Herkulan Malchuk, O.F.M., finora Economo della Provincia dell'Ordine dei Frati Minori in Ucraina, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Odessa-Simferopol dei Latini (superficie: 113.363; popolazione: 10.100.000; cattolici: 18.000; sacerdoti: 37; religiosi: 50), Ucraina. Il Vescovo eletto è nato nel 1965 a Sloboda Rashkiv (Moldova), è stato ordinato sacerdote nel 1992 ed ha emesso la professione perpetua nell'Ordine dei Frati Minori nel 1993.

- Ha nominato il Cardinale Godfried Danneels, Arcivescovo di Malines-Bruxelles, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del 75° anniversario delle apparizioni della "Vierge des Pauvres", che avranno luogo nel Santuario di Banneux (Belgio), il 31 maggio 2008.
ECE:NER:NEA:NA/.../...                               VIS 20080331 (180)


venerdì 28 marzo 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Münster (Germania), presentata dal Vescovo Reinhard Lettmann, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Francisco Morreno Barrón, finora Ausiliare di Morelia (Messico), Vescovo di Tlaxcala (superficie: 4.060; popolazione: 1.064.000; cattolici: 996.000; sacerdoti: 161; religiosi: 274; diaconi permanenti: 2), Messico.
RE:NER/.../LETTMANN:MORENO BARRÓN                     VIS 20080328 (70)

DIVERSI MODELLI AUTORITÀ VITA RELIGIOSA CHIESA LATINA

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2008 (VIS). "Diversi modelli di autorità presenti nella vita religiosa della Chiesa Latina" è il tema della Giornata Accademica promossa dalla Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università San Tommaso d'Aquino (Angelicum), dell'Ordine dei Frati Predicatori, in occasione del XXV anniversario della Promulgazione del Codice di Diritto Canonico.

  "Ai relatori è affidato il compito di presentare" - si legge nell'Opuscolo della Pontificia Università che illustra il programma della Giornata prevista mercoledì 9 aprile prossimo - "lo specifico modello di autorità, proprio dell'Ordine di appartenenza (sia a livello personale che collegiale, come anche dei diversi livelli: Superiore, Generale, Provinciale, Locale), così come si presenta ad una lettura della storia, ma soprattutto delle Regole e delle Costituzioni riviste all'indomani del 1983".

  Titoli delle Relazioni sono: "'L'Abate Vicario di Cristo' l'autorità nella vita monastica", del Padre Sebastiano Paciolla, O.Cist., Docente presso il Pontificio Ateneo Sant'Anselmo; "L'autorità religiosa nei Frati Predicatori come Ordine Mendicante", del Padre Robert Ombres, O.P., Docente presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università San Tommaso d'Aquino; "L'autorità religiosa nella Compagnia di Gesù", del Padre Robert Geisinger, S.I., Docente presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana; "Autorità e governo nelle Congregazioni moderne", del Padre Luigi  Sabbarese, C.S., Docente presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana.

  Presiederà la sessione mattutina il Cardinale Franc Rodé, C.M., Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Il Rettore Magnifico dell'Angelicum, Professor Padre Joseph Agius, O.P., darà il benvenuto, a cui seguirà l'introduzione ai lavori del Professore Padre Bruno Esposito, O.P., Decano della Facoltà; la sessione pomeridiana sarà presieduta dall'Arcivescovo Francesco Coccoplamerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Moderatore della Giornata sarà Padre Agostino Montan, CSJ, Docente presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense.
.../GIORNATA AUTORITÀ VITA RELIGIOSA/ANGELICUM VIS 20080328 (320)


giovedì 27 marzo 2008

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2008 (VIS). Di seguito riportiamo i dati dei Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Peter Poreku Dery, Arcivescovo emerito di Tamale (Ghana), il 6 marzo, all'età di 89 anni.

- Il Vescovo Romeu Brigenti, già Ausiliare di São Sebastião do Rio de Janeiro (Brasile), il 10 marzo, all'età di 91 anni.

- Il Vescovo Kevin John Dunn, di Hexham and Newcastle (Gran Bretagna), il 1° marzo, all'età di 57 anni.

- Il Vescovo Urbanus Joseph Kioko, emerito di Machakos (Kenya), il 2 marzo, all'età di 79 anni.

- Il Vescovo Pierre Mamie, emerito di Lausanne, Genève et Fribourg (Svizzera), il 14 marzo, all'età di 88 anni.

- L'Arcivescovo Gastone Mojaisky-Perrelli, emerito di Sant'Angelo dei Lombardi Conza-Nusco-Bisaccia (Italia), il 5 marzo, all'età di 93 anni.

- L'Arcivescovo Paulos Faraj Rahho, di Mossul dei Caldei (Iraq), il 12 marzo, all'età di 65 anni.

- Il Vescovo Denys Tapsoba, M.Afr., emerito di Ouahigouya (Burkina Faso), il 13 marzo, all'età di 91 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20080327 (170)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Fausto Gabriel Trávez Trávez, O.F.M., finora Vicario Apostolico di Zamora (Ecuador), Vescovo di Babahoyo (superficie: 6.531; popolazione: 761.000; cattolici: 563.000; sacerdoti: 30; religiosi: 44), Ecuador. Succede al Vescovo Jesús Martínez de Ezquerecocha Suss, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
NER:RE/TRÁVEZ:DE EZQUERECOCHA SUSC                     VIS 20080327 (90)

POSSESSI CARDINALIZI

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2008 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, annuncia che:

  - Sabato 5 aprile, alle ore 18:00, il Cardinale Raffaele Farina, S.D.B., Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, prenderà possesso della Diaconia di San Giovanni della Pigna, Vicolo della Minerva, 51.

  - Sabato 5 aprile, alle ore 18:00, il Cardinale Agustín García-Gasco Vicente, Arcivescovo Metropolita di Valencia (Spagna), prenderà possesso del Titolo di San Marcello, Piazza San Marcello, 5.

  - Domenica 6 aprile, III di Pasqua, alle ore 11:00, il Cardinale Théodore-Adrien Sarr, Arcivescovo Metropolita di Dakar (Senegal), prenderà possesso del Titolo di Santa Lucia a Piazza d'Armi, Via di Santa Lucia, 5.
OCL/POSSESSI CARDINALIZI/...                                   VIS 20080327 (120)


MESSA SUFFRAGIO GIOVANNI PAOLO II E BEATIFICAZIONE FIRENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2008 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto che:

- Mercoledì 2 aprile 2008, alle ore 10:30, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà, sul sagrato della Basilica Vaticana, la Santa Messa nel III anniversario della morte del Servo di Dio Giovanni Paolo II.
 
- Domenica 30 marzo 2008, II Domenica di Pasqua, alle ore 15:30, avrà luogo nella Cattedrale di Firenze la Beatificazione della Serva di Dio Celestina della Madre di Dio (Maria Anna Donati).
OCL/.../...                                       VIS 20080327 (100)


mercoledì 26 marzo 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Thomas Kwaku Mensah, finora Vescovo di Obuasi (Ghana), Arcivescovo di Kumasi (superficie: 5.118; popolazione: 1.579.000; cattolici: 363.000; sacerdoti: 79; religiosi: 127), Ghana. L'Arcivescovo eletto succede all'Arcivescovo Peter Kwasi Sarpong, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Gabriel Justice Yaw Anokye, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Kumasi (Ghana), Vescovo della Diocesi di Obuasi (superficie: 6.350; popolazione: 1.004.790; cattolici: 100.243; sacerdoti: 48; religiosi: 44), Ghana.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Port Moresby (Papua Nuova Guinea), presentata dall'Arcivescovo Brian James Barnes, O.F.M., per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo John Ribat, M.S.C., Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha nominato il Vescovo Ramón Alfredo Dus, finora Ausiliare di Reconquista (Argentina), Vescovo di Reconquista (superficie: 35.000; popolazione: 267.500; cattolici: 235.000; sacerdoti: 42; religiosi: 58), Argentina.

    Martedì 25 marzo è stato resto noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Augustine Tochukwu Ukwuoma, finora Parroco della "Saint Teresa Church" a Uli (Nigeria), Vescovo di Orlu (superficie: 929; popolazione: 996.000; cattolici: 571.015; sacerdoti: 287; religiosi: 168), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Amucha (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1983. Succede al Vescovo Gregory O. Ochiagha, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

  Giovedì 20 marzo è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre John Niyiring, O.S.A., Superiore Provinciale degli Agostiniani in Nigeria, Vescovo di Kano (superficie: 43.178; popolazione: 9.504.000; cattolici: 139.353; sacerdoti: 38; religiosi: 19), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1960, a Zonkwa (Nigeria) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1992. Succede al Vescovo Patrick Francis Sheehan, O.S.A., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Giuseppe Fiorini Morosini, O.M., già Superiore Generale dell'Ordine dei Minimi, Vescovo di Locri-Gerace (superficie: 1.248; popolazione: 130.779; cattolici: 117.701; sacerdoti: 80; religiosi: 164; diaconi permanenti: 5), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Paola nel 1945, ha emesso i voti temporanei nell'Ordine dei Minimi nel 1961, i voti solenni nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969.

  Mercoledì 19 marzo è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Dominic Ryõji Miyahara, finora Vescovo di Oita, Vescovo della Diocesi di Fukuoka (superficie: 14.808; popolazione: 7.729.183; cattolici: 31.065; sacerdoti: 78; religiosi: 442), Giappone.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Rio do Sul (Brasile), presentata dal Vescovo José Jovêncio Balestieri, S.D.B., in conformità al canone 401, paragrafo 2 del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Augustinho Petry, finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Monsignor Oswaldo Brenes Álvarez, Vescovo di Ciudad Quesada (superficie: 9.838; popolazione: 270.321; cattolici: 216.257; sacerdoti: 43; religiosi: 28), Costa Rica. Il Vescovo eletto è nato a Liberia (Costa Rica), nel 1942 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966. E' stato finora Vicario Generale della Diocesi di Tilarán e Parroco della "Inmaculada Concepción" a Bocas de Nosara.

- Ha nominato il Reverendo Adam Balabuch, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Swidnica (superficie: 4.060; popolazione: 679.600; cattolici: 671.699; sacerdoti: 371; religiosi: 558), Polonia. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Scinawka Srednia (Polonia) ed è stato ordinato sacerdote il 24 maggio 1986. E' stato finora Vicario Generale di Swidnica, Rettore del Seminario Maggiore, Docente di Omiletica e Membro del Consiglio Presbiterale, del Collegio dei Consultori e del Consiglio Pastorale.
NER:RE:NEA/.../...                                   VIS 20080326 (610)


IN CRISTO RISORTO CERTEZZA NOSTRA RISURREZIONE FINALE


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2008 (VIS). Oltre 30.000 persone hanno assistito questa mattina in Piazza San Pietro all'Udienza Generale del Mercoledì. Giunto in elicottero dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Papa ha dedicato la catechesi al tempo pasquale.

  "Tutta la liturgia del tempo pasquale" - ha detto Benedetto XVI - "canta la certezza e la gioia della risurrezione del Cristo (...) realtà centrale della fede cristiana, nella sua ricchezza dottrinale e inesauribile vitalità".

  La Pasqua di Cristo, ha proseguito il Pontefice, "è anche la nostra Pasqua, perché nel Cristo risorto ci è data la certezza della nostra risurrezione finale. . (...) La morte del Signore dimostra l'immenso amore con cui Egli ci ha amati sino a sacrificarsi per noi; ma solo la sua risurrezione è 'prova sicura', è certezza che quanto Egli afferma è verità".

  "E' importante ribadire questa verità fondamentale della nostra fede, la cui verità storica è ampiamente documentata, anche se oggi, come in passato, non manca chi in modi diversi la pone in dubbio o addirittura la nega. L'affievolirsi della fede nella risurrezione di Gesù rende di conseguenza debole la testimonianza dei credenti. (...) Al contrario, l'adesione del cuore e della mente a Cristo morto e risuscitato cambia la vita e illumina l'intera esistenza delle persone e dei popoli".

  "Specialmente in quest'Ottava di Pasqua la liturgia ci invita ad incontrare personalmente il Risorto e a riconoscerne l'azione vivificatrice negli eventi della storia e del nostro vivere quotidiano".

  "Oggi mercoledì, ad esempio, ci viene riproposto l'episodio commovente dei due discepoli di Emmaus (cfr Lc 24, 13-35). Dopo la crocifissione di Gesù, immersi nella tristezza e nella delusione, essi facevano ritorno a casa sconsolati. Durante il cammino discorrevano tra loro (...); fu allora che Gesù si avvicinò, si mise a discorrere con loro e ad ammaestrarli (...). Cominciando poi da Mosé e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. L'insegnamento di Cristo - la spiegazione delle profezie - fu per i discepoli di Emmaus come una rivelazione inaspettata, luminosa e confortante".

  "In tutto l'anno liturgico, particolarmente nella Settimana Santa e nella Settimana di Pasqua, il Signore è in cammino con noi e ci spiega le Scritture, ci fa capire questo mistero: tutto parla di Lui. E questo dovrebbe far ardere anche i nostri cuori, così che possano aprirsi anche i nostri occhi. Il Signore è con noi, ci mostra la vera via".

  "Come i due discepoli riconobbero Gesù nello spezzare il pane, così oggi, nello spezzare il pane, anche noi riconosciamo la sua presenza. I discepoli di Emmaus lo riconobbero e si ricordarono dei momenti in cui Gesù aveva spezzato il pane. E questo spezzare il pane ci fa pensare proprio alla prima Eucaristia celebrata nel contesto dell'Ultima Cena (...). Ogni domenica la comunità rivive così la Pasqua del Signore e raccoglie dal Salvatore il suo testamento di amore e di servizio fraterno".
AG/PASQUA/...                                   VIS 20080326 (410)


TELEGRAMMA CORDOGLIO MORTE CARDINALE SUÁREZ RIVERA

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Cardinale Francisco Robles Ortega, Arcivescovo di Monterrey (Mexico), per la morte, avvenuta sabato 22 marzo, del Cardinale Adolfo Antonio Suárez Rivera, Arcivescovo emerito di Monterrey.

  Il Papa si unisce con "ferventi preghiere di suffragio" a quanti piangono il Porporato invocando "il Signore affinché conceda la Sua pace a colui che ha servito con tanta dedizione e generosità la Chiesa nel corso del suo ministero pastorale", prima a guida della Diocesi di Tepic y Tlalnepantla e dopo come Arcivescovo di Monterrey.
TGR/SCOMPARSA SUAREZ RIVERA/ROBLES ORTEGA      VIS 20080326 (110)


MISSIONARI MARTIRI E LOTTA CONTRO TUBERCOLOSI

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2008 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, Lunedì dell'Angelo, il Santo Padre Benedetto XVI nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dove trascorre un breve periodo di riposo, per guidare la recita del Regina Cæli con i fedeli e i pellegrini presenti, in collegamento audio-video con Piazza San Pietro.

  "Nella solenne Veglia pasquale è tornato a risuonare, dopo i giorni della Quaresima, il canto dell'Alleluia" - ha detto il Papa nell'introdurre la preghiera mariana -  "parola ebraica (...), che significa 'Lodate il Signore'. Nei giorni del tempo pasquale questo invito alla lode rimbalza di bocca in bocca, di cuore in cuore. Riecheggia a partire da un avvenimento assolutamente nuovo: la morte e risurrezione di Cristo".

  "Questa esperienza" - ha esclamato il Pontefice - "ha inscritto una volta per sempre l'alleluia nel cuore della Chiesa! Da quella stessa esperienza deriva anche la preghiera che noi recitiamo quest'oggi e ogni giorno del tempo pasquale al posto dell'Angelus: l'antifona mariana Regina Caeli. Il testo è breve e ha la forma diretta di un annuncio: è come una nuova 'annunciazione' a Maria, fatta questa volta non da un angelo, ma dai cristiani che invitano la Madre a rallegrarsi perché il suo Figlio, da lei portato nel grembo, è risorto come aveva promesso".

  "Cari fratelli e sorelle, lasciamo che l'alleluia pasquale si imprima profondamente anche in noi" - ha detto il Papa - "così che non sia soltanto una parola, ma l'espressione della nostra stessa vita: l'esistenza di persone che invitano tutti a lodare il Signore e lo fanno con il loro comportamento da 'risorti'".

  Dopo il Regina Coeli, il Santo Padre ha ricordato che oggi si celebra l'annuale Giornata di preghiera e di digiuno per i missionari martiri, per "ricordare e pregare per questi nostri fratelli e sorelle - vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici - caduti lungo il 2007, mentre svolgevano il loro servizio missionario" ed ha sottolineato che "è un dovere di gratitudine per tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno di noi a testimoniare in modo sempre più coraggioso la nostra fede e la nostra speranza in Colui che sulla Croce ha vinto per sempre il potere dell'odio e della violenza con l'onnipotenza del suo amore".

  "Ricorre oggi anche la Giornata Mondiale per la Lotta contro la Tubercolosi. Sono particolarmente vicino ai malati e alle loro famiglie e auspico che cresca l'impegno a livello mondiale per debellare questo flagello".
ANG/ALLELUIA/MISSIONARI:TUBERCOLOSI                       VIS 20080326 (410)


PASQUA: RISURREZIONE GESÙ ESSENZIALMENTE EVENTO D'AMORE

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2008 (VIS). Alle 10:30 di questa mattina - Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore - il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto sul sagrato della Basilica Vaticana, ornato di piante e fiori provenienti dai Paesi Bassi, la solenne celebrazione della Messa del giorno. Alle 12:00, dal sagrato della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro ed a quanti lo ascoltano attraverso la radio e la televisione il Messaggio pasquale, in diverse lingue ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

  Nelle parole: "Resurrexi, et adhuc tecum sum. Alleluia! - Sono risorto, sono sempre con te. Alleluia!" che "risuonano all'inizio dell'odierna Santa Messa" - ha detto il Papa - "la Chiesa riconosce la voce stessa di Gesù che, risorgendo da morte, si rivolge al Padre colmo di felicità e d'amore ed esclama: Padre mio, eccomi! Sono risorto, sono ancora con te e lo sarò per sempre; il tuo Spirito non mi ha mai abbandonato. (...) La morte e risurrezione del Verbo di Dio incarnato è un evento di amore insuperabile, è la vittoria dell'Amore che ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte. Ha cambiato il corso della storia, infondendo un indelebile e rinnovato senso e valore alla vita dell'uomo".

  "Con il suo sacrificio redentore Gesù di Nazareth ci ha resi figli adottivi di Dio, così che ora possiamo inserirci anche noi nel dialogo misterioso tra Lui e il Padre. (...)  In questa prospettiva" - ha proseguito il Pontefice - "avvertiamo che l'affermazione rivolta oggi da Gesù risorto al Padre, - 'Sono ancora e sempre con te' - riguarda come di riflesso anche noi, 'figli di Dio e coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare alla sua gloria' (cfr Rm 8,17)".

  "Entriamo così nella profondità del mistero pasquale. L'evento sorprendente della risurrezione di Gesù è essenzialmente un evento d'amore (...). Dall'odierna solennità, che ci fa rivivere l'esperienza assoluta e singolare della risurrezione di Gesù, ci viene dunque un appello a convertirci all'Amore; ci viene un invito a vivere rifiutando l'odio e l'egoismo e a seguire docilmente le orme dell'Agnello immolato per la nostra salvezza".

  "Fratelli e sorelle cristiani di ogni parte del mondo, uomini e donne di animo sinceramente aperto alla verità! Che nessuno chiuda il cuore all'onnipotenza di questo amore che redime! Gesù Cristo è morto e risorto per tutti: Egli è la nostra speranza! Speranza vera per ogni essere umano. Oggi, come fece con i suoi discepoli in Galilea prima di tornare al Padre, Gesù risorto invia anche noi dappertutto come testimoni della sua speranza e ci rassicura: Io sono con voi sempre, tutti i giorni, fino alla fine del mondo (cfr Mt 28,20). Fissando lo sguardo dell'animo nelle piaghe gloriose del suo corpo trasfigurato, possiamo capire il senso e il valore della sofferenza, possiamo lenire le tante ferite che continuano ad insanguinare l'umanità anche ai nostri giorni".

  "Nelle sue piaghe gloriose riconosciamo i segni indelebili della misericordia infinita del Dio di cui parla il profeta: Egli è colui che risana le ferite dei cuori spezzati, che difende i deboli e proclama la libertà degli schiavi, che consola tutti gli afflitti e dispensa loro olio di letizia invece dell'abito da lutto, un canto di lode invece di un cuore mesto (cfr Is 61,1.2.3). Se con umile confidenza ci accostiamo a Lui, incontriamo nel suo sguardo la risposta all'anelito più profondo del nostro cuore: conoscere Dio e stringere con Lui una relazione vitale, che colmi del suo stesso amore la nostra esistenza e le nostre relazioni interpersonali e sociali".

  "Quante volte le relazioni tra persona e persona, tra gruppo e gruppo, tra popolo e popolo, invece che dall'amore, sono segnate dall'egoismo, dall'ingiustizia, dall'odio, dalla violenza!" - ha esclamato il Pontefice - "Sono le piaghe dell'umanità, aperte e doloranti in ogni angolo del pianeta, anche se spesso ignorate e talvolta volutamente nascoste; piaghe che straziano anime e corpi di innumerevoli nostri fratelli e sorelle. Esse attendono di essere lenite e guarite dalle piaghe gloriose del Signore risorto (cfr 1 Pt 2,24-25) e dalla solidarietà di quanti, sulle sue orme e in suo nome, pongono gesti d'amore, si impegnano fattivamente per la giustizia e spargono intorno a sé segni luminosi di speranza nei luoghi insanguinati dai conflitti e dovunque la dignità della persona umana continua ad essere vilipesa e conculcata. L'auspicio è che proprio là si moltiplichino le testimonianze di mitezza e di perdono!".

  "Cari fratelli e sorelle, lasciamoci illuminare dalla luce sfolgorante di questo Giorno solenne; apriamoci con sincera fiducia a Cristo risorto, perché la forza rinnovatrice del Mistero pasquale si manifesti in ciascuno di noi, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nelle nostre Nazioni. Si manifesti in ogni parte del mondo. Come non pensare in questo momento, in particolare, ad alcune regioni africane, quali il Darfur e la Somalia, al martoriato Medio Oriente, e specialmente alla Terra Santa, all'Iraq, al Libano, e infine al Tibet, regioni per le quali incoraggio la ricerca di soluzioni che salvaguardino il bene e la pace! Invochiamo la pienezza dei doni pasquali, per intercessione di Maria che, dopo aver condiviso le sofferenze della passione e crocifissione del suo Figlio innocente, ha sperimentato anche la gioia inesprimibile della sua risurrezione".
BXVI-SETTIMANA SANTA/DOMENICA PASQUA/...               VIS 20080326 (880)


MAGDI ALLAM GIORNALISTA ORIGINE EGIZIANA BATTEZZATO PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2008 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato sabato sera ai giornalisti la seguente dichiarazione:

  "Nel corso della Veglia pasquale di questa notte il Santo Padre amministrerà il battesimo a 7 persone, 5 donne e due uomini provenienti da diversi Paesi".

  "Com'è noto, il Santo Padre amministra normalmente il sacramento del Battesimo in due circostanze liturgiche. Nella festa del Battesimo del Signore, nella Cappella Sistina, amministra il battesimo a un gruppo di bambini neonati. Nella Veglia pasquale invece amministra il Battesimo e gli altri due sacramenti della iniziazione cristiana (Confermazione e Comunione) a un gruppo di adulti di diversa nazionalità e condizione, che hanno compiuto il necessario cammino di preparazione spirituale e catechetica, che nella tradizione cristiana si chiama 'catecumenato'".

  "I catecumeni che riceveranno il Battesimo questa notte provengono dall'Italia, dal Camerun, dalla Cina, dagli Stati Uniti, dal Perù. Fra di essi vi è anche il Dottor Magdi Allam, noto giornalista di origine egiziana, Vicedirettore 'ad personam' del 'Corriere della Sera'".

  "Per la Chiesa cattolica ogni persona che chiede di ricevere il Battesimo dopo una profonda ricerca personale, una scelta pienamente libera e un'adeguata preparazione, ha il diritto di riceverlo".

  "Per parte sua, il Santo Padre amministra il Battesimo nel corso della liturgia pasquale ai catecumeni che gli sono stati presentati, senza fare 'differenza di persone', cioè considerandoli tutti ugualmente importanti davanti all'amore di Dio e benvenuti nella comunità della Chiesa".
OP/BATTESIMO/ALLAM                                       VIS 20080326 (260)


SABATO SANTO: SUO ANDARE VIA SI TRASFORMA IN NUOVO VENIRE


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2008 (VIS). Alle 21:00 il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la solenne Veglia nella Notte Santa di Pasqua, durante la quale ha amministrato il Sacramento del Battesimo e della Confermazione ad alcuni catecumeni provenienti da diversi Paesi.

  La Veglia ha avuto inizio nell'atrio della Basilica di San Pietro con la benedizione del fuoco e l'accensione del cero pasquale. Alla processione verso l'Altare con il cero pasquale e il canto dell'Exsultet, hanno fatto seguito la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica, concelebrata con i Cardinali.

  "Nel suo discorso d'addio, Gesù" - ha detto il Papa nell'omelia - "ha annunciato ai discepoli la sua imminente morte e risurrezione con una frase misteriosa. Dice: 'Vado e vengo da voi' (Gv 14, 28). Il morire è un andare via. (...).  Ma nel caso di Gesù c'è una novità unica che cambia il mondo. (...) Proprio nell'andare via, Egli viene. Il suo andare inaugura un modo tutto nuovo e più grande della sua presenza. Col suo morire Egli entra nell'amore del Padre. Il suo morire è un atto d'amore. L'amore, però, è immortale. Per questo il suo andare via si trasforma in un nuovo venire, in una forma di presenza che giunge più nel profondo e non finisce più".

  "Nella sua vita terrena Gesù, come tutti noi, era legato alla condizioni esterne dell'esistenza corporea (...) La corporeità pone dei limiti alla nostra esistenza. (...) Gesù, invece, che ora mediante l'atto dell'amore è totalmente trasformato, è libero da tali barriere e limiti. Egli è in grado di passare non solo attraverso le porte esteriori chiuse, come ci raccontano i Vangeli (cfr Gv 20, 19). Può passare attraverso la porta interiore tra l'io e il tu, la porta chiusa tra l'ieri e l'oggi, tra il passato ed il domani. (...) Il suo andare via diventa un venire nel modo universale della presenza del Risorto, in cui Egli è presente ieri, oggi ed in eterno; in cui abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi. Ora può oltrepassare anche il muro dell'alterità che separa l'io dal tu".

  "Le parole misteriose di Gesù nel Cenacolo ora - mediante il Battesimo - si rendono per voi di nuovo presenti. Nel Battesimo il Signore entra nella vostra vita per la porta del vostro cuore. Noi non stiamo più uno accanto all'altro o uno contro l'altro. Egli attraversa tutte queste porte. È questa la realtà del Battesimo: Egli, il Risorto, viene, viene a voi e congiunge la vita sua con quella vostra, tenendovi dentro al fuoco aperto del suo amore. Voi diventate un'unità, sì, una cosa sola con Lui, e così una cosa sola tra di voi".

  "Le persone battezzate e credenti non sono mai veramente estranee l'una per l'altra" - ha sottolineato il Santo Padre - "Possono separarci continenti, culture, strutture sociali o anche distanze storiche. Ma quando ci incontriamo, ci conosciamo in base allo stesso Signore, alla stessa fede, alla stessa speranza, allo stesso amore, che ci formano. Allora sperimentiamo che il fondamento delle nostre vite è lo stesso. Sperimentiamo che nel più profondo del nostro intimo siamo ancorati alla stessa identità, a partire dalla quale tutte le diversità esteriori, per quanto grandi possano anche essere, risultano secondarie".

  "Questa intima natura del Battesimo come dono di una nuova identità" - ha spiegato il Pontefice - "viene rappresentata dalla Chiesa nel Sacramento mediante elementi sensibili. (...) l'acqua" e "in secondo luogo la luce". Commentando le Letture della Veglia Pasquale, il Papa ha ricordato che: "Gesù appare come il nuovo Pastore, quello definitivo che porta a compimento ciò che Mosè aveva fatto: Egli ci conduce fuori dalle acque mortifere del mare, fuori dalle acque della morte. (...)  Nel Battesimo ci prende come per mano, ci conduce sulla via che passa attraverso il Mar Rosso di questo tempo e ci introduce nella vita duratura, in quella vera e giusta".

  "In secondo luogo c'è il simbolo della luce e del fuoco. (...) Gesù Cristo ha veramente preso la luce dal cielo e l'ha portata sulla terra - la luce della verità e il fuoco dell'amore che trasforma l'essere dell'uomo. Egli ha portato la luce, ed ora sappiamo chi è Dio e come è Dio. Così sappiamo anche come stanno le cose riguardo all'uomo; che cosa siamo noi e per che scopo esistiamo. Venir battezzati significa che il fuoco di questa luce viene calato giù nel nostro intimo. Per questo, nella Chiesa antica il Battesimo veniva chiamato anche il Sacramento dell'illuminazione".

  "Nella Chiesa antica c'era la consuetudine" - ha detto il Papa al termine dell'melia - "che il Vescovo o il sacerdote dopo l'omelia esortasse i credenti esclamando: 'Conversi ad Dominum' - volgetevi ora verso il Signore. Ciò significava innanzitutto che essi si volgevano verso Est - nella direzione del sorgere del sole come segno del Cristo che torna, (...) Era collegata con ciò poi l'altra esclamazione che ancora oggi, prima del Canone, viene rivolta alla comunità credente: 'Sursum corda' - in alto i cuori, fuori da tutti gli intrecci delle nostre preoccupazioni, dei nostri desideri, delle nostre angosce, della nostra distrazione - in alto i vostri cuori, il vostro intimo!".

  "In ambedue le esclamazioni" - ha concluso il Pontefice - "veniamo in qualche modo esortati ad un rinnovamento del nostro Battesimo: Conversi ad Dominum - (...). Sempre di nuovo dobbiamo volgerci verso di Lui, che è la Via, la Verità e la Vita. (...) E sempre di nuovo dobbiamo lasciare che il nostro cuore sia sottratto alla forza di gravità, che lo tira giù, e sollevarlo interiormente in alto: nella verità e l'amore".
BXVI-SETTIMANA SANTA/SABATO SANTO/...               VIS 20080326 (930)


VENERDÌ SANTO: PASSIONE DEL SIGNORE E VIA CRUCIS COLOSSEO


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2008 (VIS). Alle 17:00 di oggi, Venerdì Santo, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la celebrazione della Passione del Signore. Durante la Liturgia della Parola, è stato riascoltato il racconto della Passione secondo Giovanni; quindi il Predicatore della Casa Pontificia, Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap., ha tenuto l'omelia. La Liturgia della Passione è proseguita con la Preghiera universale e l'adorazione della Santa Croce e si è conclusa con la Santa Comunione.

  Alle 21:15, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto al Colosseo il pio esercizio della Via Crucis, trasmesso in mondovisione. I testi delle meditazioni e delle preghiere proposte quest'anno per le stazioni della Via Crucis sono stati composti dal Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, S.D.B., Vescovo di Hong Kong. Filo conduttore delle meditazioni sono state le persecuzioni sofferte dalla Chiesa Cattolica in varie parti del mondo.

  In una serata fredda e piovosa, il Santo Padre Benedetto XVI ha seguito la cerimonia dalla collina del Palatino ed ha portato la Croce alla ultima Stazione. La Croce è stata portata anche dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma; da una religiosa del Burkina Faso; da una famiglia romana; una donna in sedia a rotelle; due frati francescani della Custodia di Terra Santa e una giovane cinese.

  Al termine della cerimonia, il Santo Padre ha pronunciato alcune parole:  "La Croce" - ha detto - " è sorgente di vita immortale, è scuola di giustizia e di pace, è patrimonio universale di perdono e di misericordia; è prova permanente di un amore oblativo e infinito che ha spinto Dio a farsi uomo vulnerabile come noi sino a morire crocifisso".

  "Purtroppo" - ha rilevato il Pontefice - "non sempre gli uomini riescono a percepire la profondità di quest'amore sconfinato che Iddio nutre per le sue creature. Per Lui non c'è differenza di razza e cultura. Gesù Cristo è morto per affrancare l'intera umanità dalla ignoranza di Dio, dal cerchio di odio e vendetta, dalla schiavitù del peccato. La Croce ci rende fratelli".

  "Tanti, anche nella nostra epoca, non conoscono Dio e non possono trovarlo nel Cristo crocifisso; tanti sono alla ricerca di un amore e di una libertà che escluda Dio; tanti credono di non aver bisogno di Dio. Cari amici, dopo aver vissuto insieme la passione di Gesù, lasciamo questa sera che il suo sacrifico sulla Croce ci interpelli; permettiamo a Lui di porre in crisi le nostre umane certezze; apriamogli il cuore: Gesù è la Verità che ci rende liberi di amare. Non temiamo! Morendo il Signore ha salvato i peccatori, cioè tutti noi".

  "Questa è la verità del Venerdì Santo" - ha concluso Benedetto XVI - "sulla croce il Redentore ci ha restituito la dignità che ci appartiene, ci ha resi figli adottivi di Dio che ci ha creati a sua immagine e somiglianza".
BXVI-SETTIMANA SANTA/VENERDÌ SANTO                   VIS 20080326 (490)


GIOVEDÌ SANTO: SANTA MESSA DEL CRISMA E IN COENA DOMINI



CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2008 (VIS). Alle 9:30 di oggi, ricorrenza del Giovedì Santo, il Papa ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa Crismale, Liturgia che si celebra in questo giorno in tutte le Chiese Cattedrali. Hanno concelebrato con il Santo Padre i Cardinali, i Vescovi e i Presbiteri, diocesani e religiosi, presenti a Roma. Nel corso della Celebrazione Eucaristica, dopo la rinnovazione delle promesse sacerdotali, vengono benedetti l'olio dei catecumeni, l'olio degli infermi e il crisma.

  Il Santo Padre ha ricordato nell'omelia che "la Messa del Crisma ci esorta a rientrare in quel 'sì' alla chiamata di Dio, che abbiamo pronunciato nel giorno della nostra Ordinazione sacerdotale".

  L'Antico Testamento, ha spiegato il Pontefice, descrive "l'essenza del ministero sacerdotale: in primo luogo lo 'stare davanti al Signore'" e "servire".

  "Il sacerdote" - ha detto ancora il Pontefice - "Deve stare in guardia di fronte alle potenze incalzanti del male. Deve tener sveglio il mondo per Dio. Deve essere uno che sta in piedi: dritto di fronte alle correnti del tempo. Dritto nella verità. Dritto nell'impegno per il bene".

  "Lo stare davanti al Signore deve essere sempre, nel più profondo, anche un farsi carico degli uomini presso il Signore che, a sua volta, si fa carico di tutti noi presso il Padre. E deve essere un farsi carico di Lui, di Cristo, della sua parola, della sua verità, del suo amore".

  "A tutto ciò" - ha ripreso il Pontefice - "si aggiunge poi il servire". Nella celebrazione dell'Eucaristia, ciò che il sacerdote fa "è servire, compiere un servizio a Dio e un servizio agli uomini. Il culto che Cristo ha reso al Padre è stato il donarsi sino alla fine per gli uomini. In questo culto, in questo servizio il sacerdote deve inserirsi".

  "Così la parola 'servire' comporta molte dimensioni. Certamente ne fa parte innanzitutto la retta celebrazione della Liturgia e dei Sacramenti in genere, compiuta con partecipazione interiore" - ha detto ancora Benedetto XVI sottolineando che se i sacerdoti "hanno familiarità, la amano e la vivono: solo allora potremo spiegarla in modo adeguato".

  "Fanno parte del servire" - ha spiegato ancora il Santo Padre - "ancora due altri aspetti. Nessuno è così vicino al suo signore come il servo che ha accesso alla dimensione più privata della sua vita. In questo senso 'servire' significa vicinanza, richiede familiarità. Questa familiarità comporta anche un pericolo: quello che il sacro da noi continuamente incontrato divenga per noi abitudine. Si spegne così il timor riverenziale. Condizionati da tutte le abitudini, non percepiamo più il fatto grande, nuovo, sorprendente, che Egli stesso sia presente, ci parli, si doni a noi".

  "Servire significa vicinanza, ma significa soprattutto anche obbedienza. (...) La tentazione dell'umanità è sempre quella di voler essere totalmente autonoma, di seguire soltanto la propria volontà e di ritenere che solo così noi saremmo liberi; che solo grazie ad una simile libertà senza limiti l'uomo sarebbe completamente uomo. Ma proprio così ci poniamo contro la verità. Poiché la verità è che noi dobbiamo condividere la nostra libertà con gli altri e possiamo essere liberi soltanto in comunione con loro. Questa libertà condivisa può essere libertà vera solo se con essa entriamo in ciò che costituisce la misura stessa della libertà, se entriamo nella volontà di Dio".

  Benedetto XVI ha concluso ribadendo che: "Questa obbedienza fondamentale che fa parte dell'essere uomini: un essere non da sé e solo per se stessi, diventa ancora più concreta nel sacerdote: noi non annunciamo noi stessi, ma Lui e la sua Parola, che non potevamo ideare da soli. (...) La nostra obbedienza è un credere con la Chiesa, un pensare e parlare con la Chiesa, un servire con essa".

  Alle 17:30 del pomeriggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, la concelebrazione della Santa Messa "nella Cena del Signore". Nel corso della Liturgia, il Papa ha compiuto il rito della lavanda dei piedi a dodici sacerdoti. Al momento della presentazione dei doni è stata affidata al Santo Padre un'offerta a sostegno dell'Orfanotrofio "La edad de Oro", La Habana (Cuba).

  Commentando nell'omelia il gesto di Gesù di lavare i piedi ai suoi discepoli, il Papa ha sottolineato la necessità della purificazione interiore, condizione per vivere la comunione con Dio e con i fratelli.

  "Giorno dopo giorno" - ha detto il Pontefice - "siamo come ricoperti di sporcizia multiforme, di parole vuote, di pregiudizi, di sapienza ridotta ed alterata; una molteplice semifalsità o falsità aperta s'infiltra continuamente nel nostro intimo. Tutto ciò offusca e contamina la nostra anima, ci minaccia con l'incapacità per la verità e per il bene. Se accogliamo le parole di Gesù col cuore attento, esse si rivelano veri lavaggi, purificazioni dell'anima, dell'uomo interiore".

  "È, questo, ciò a cui ci invita il Vangelo della lavanda dei piedi: lasciarci sempre di nuovo lavare da quest'acqua pura, lasciarci rendere capaci della comunione conviviale con Dio e con i fratelli".

  "L'insieme di dono ed esempio, che troviamo nella pericope della lavanda dei piedi, è caratteristico per la natura del cristianesimo in genere. Il cristianesimo non è una specie di moralismo, un semplice sistema etico. All'inizio non sta il nostro fare, la nostra capacità morale. Cristianesimo è anzitutto dono: Dio si dona a noi - non dà qualcosa, ma se stesso. E questo avviene non solo all'inizio, nel momento della nostra conversione. Egli resta continuamente Colui che dona. Sempre di nuovo ci offre i suoi doni. Sempre ci precede. Per questo l'atto centrale dell'essere cristiani è l'Eucaristia: la gratitudine per essere stati gratificati, la gioia per la vita nuova che Egli ci dà".

  "Abbiamo bisogno della 'lavanda dei piedi', della lavanda dei peccati di ogni giorno, e per questo abbiamo bisogno della confessione dei peccati (...). Abbiamo bisogno della confessione come essa ha preso forma nel Sacramento della riconciliazione. In esso il Signore lava a noi sempre di nuovo i piedi sporchi e noi possiamo sederci a tavola con Lui".

  "A questo ci esorta il Giovedì Santo" - ha concluso il Pontefice - "non lasciare che il rancore verso l'altro diventi nel profondo un avvelenamento dell'anima. Ci esorta a purificare continuamente la nostra memoria, perdonandoci a vicenda di cuore, lavando i piedi gli uni degli altri, per poterci così recare insieme al convito di Dio".
BXVI-SETTIMANA SANTA/GIOVEDÌ SANTO/...                 VIS 20080326 (1050)


TRIDUO PASQUALE ED APPELLO TIBET

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAR. 2008 (VIS). l'Udienza Generale di questa mattina, 19 marzo, Onomastico del Santo Padre, si è svolta in due momenti distinti: alle 10:15, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato 3.500 studenti partecipanti all'Incontro Internazionale UNIV 2008; successivamente, nell'Aula Paolo VI, ha tenuto la catechesi e ha salutato i pellegrini e i fedeli provenienti dall'Italia e da ogni parte del mondo.

  Rivolgendosi ai giovani dell'UNIV, Benedetto XVI ha avuto parole di esortazione, invitandoli a non aver paura "di essere anticonformisti, quando necessario, in università, in collegio e dovunque" ed ha ricordato che "essere amici di Cristo e offrire testimonianza di Cristo dove ci troviamo a vivere esige, inoltre, lo sforzi di andare controcorrente".

  Nella catechesi in lingua italiana, il Papa ha incentrato la sua meditazione sul significato del Triduo Pasquale, culmine dell'itinerario quaresimale, durante il quale riviviamo "l'evento centrale della nostra Redenzione".

  Il Giovedì Santo, ha detto il Papa, "la Chiesa fa memoria dell'Ultima Cena durante la quale il Signore, la vigilia della sua passione e morte, ha istituito il Sacramento dell'Eucaristia e quello del Sacerdozio ministeriale. In quella stessa notte Gesù ci ha lasciato il comandamento nuovo, "mandatum novum", il comandamento dell'amore fraterno".

  Il Venerdì Santo, ha proseguito il Santo Padre, "è la giornata che fa memoria della passione, crocifissione e morte di Gesù. In questo giorno (...) l'assemblea cristiana si raccoglie per meditare sul grande mistero del male e del peccato che opprimono l'umanità (...). Dopo aver ascoltato il racconto della passione di Cristo, la comunità prega per tutte le necessità della Chiesa e del mondo, adora la Croce e si accosta all'Eucaristia".

  "Il Sabato Santo è segnato da un profondo silenzio. Le Chiese sono spoglie e non sono previste particolari liturgie. Mentre attendono il grande evento della Risurrezione, i credenti perseverano con Maria nell'attesa pregando e meditando. (...) Questo Sabato di silenzio, di meditazione, di perdono, di riconciliazione sfocia nella 'Veglia Pasquale', che introduce la domenica più importante della storia, la domenica della Pasqua di Cristo. (...). Nel buio della notte viene acceso dal fuoco nuovo il cero pasquale, simbolo di Cristo che risorge glorioso".

  Al termine della catechesi il Santo Padre ha lanciato un appello per la situazione in Tibet ed ha detto: "Seguo con grande trepidazione le notizie, che in questi giorni giungono dal Tibet. Il mio cuore di Padre sente tristezza e dolore di fronte alla sofferenza di tante persone. (...) Con la violenza non si risolvono i problemi, ma solo si aggravano. Vi invito ad unirvi a me nella preghiera. Chiediamo a Dio onnipotente, fonte di luce, che illumini le menti di tutti e dia a ciascuno il coraggio di scegliere la via del dialogo e della tolleranza".
AG/TRIDUO PASQUALE:TIBET                                          VIS 20080326 (460)


martedì 18 marzo 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Vescovo Ausiliare della Diocesi di Würzburg (Germania), presentata dal Vescovo Helmut Bauer, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Etienne Ung'eyowun, Vescovo della Diocesi di Bondo
(superficie: 75.600; popolazione: 395.370; cattolici: 82.017; sacerdoti: 20; religiosi: 18), Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1959 a Nyalebbe (Repubblica Democratica del Congo) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. E' stato finora Segretario Generale Aggiunto della Conferenza Episcopale Nazionale.
RE:NER/.../BAUER:UNG'EYOWUN                               VIS 20080318 (100)


lunedì 17 marzo 2008

ACCORDO TRA LA SANTA SEDE E IL PRINCIPATO DI ANDORRA


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2008 (VIS). Un Comunicato reso pubblico questa mattina, rende noto che oggi, nel Palazzo Apostolico Vaticano, è stato firmato un Accordo tra la Santa Sede e il Principato di Andorra che "consolida ulteriormente i tradizionali vincoli di collaborazione, esistenti tra le due Parti".

  "Andorra" - si legge nel Comunicato - "ha mantenuto da sempre una relazione speciale con la Chiesa cattolica. Nel 1993, il Principato si è dotato di una Costituzione che mantiene in vita il sistema del Co-Principato, risalente al 1278 (...). I Coprincipi - che sono il Vescovo di Urgell ed il Presidente della Repubblica francese - svolgono in modo congiunto ed indivisibile le funzioni del Capo dello Stato".

  "L'Accordo firmato tra la Santa Sede ed il Principato di Andorra si compone di un Preambolo e di sedici articoli, raggruppati in sei Parti, riguardanti le seguenti materie: il Vescovo di Urgell, lo statuto giuridico della Chiesa cattolica in Andorra, il matrimonio canonico, l'insegnamento della religione nella scuola, il sistema economico della Chiesa cattolica in Andorra".

  Per la Santa Sede ha firmato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e per il Principato di Andorra, il Signor Albert Pintati, Capo del Governo. L'Accordo entrerà in vigore dopo lo scambio degli strumenti di ratifica.
.../ACCORDO SANTE SEDE:ANDORRA/BERTONE:PINTAT VIS 20080317 (220)


PROGRAMMA VIAGGIO BENEDETTO XVI STATI UNITI D'AMERICA

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2008 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico, nella mattinata di oggi, il programma del Viaggio Apostolico del Santo Padre Benedetto XVI negli Stati Uniti d'America e della visita alla sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (15-21 aprile).

  Martedì 15 aprile il Papa partirà dall'aeroporto di Roma/Fiumicino ed alle 16:00 (ora locale), giungerà all'aeroporto della "Andrews Air Force Base" di Washington, dove sarà accolto dal Presidente George W. Bush e la Consorte.

  Mercoledì 16 aprile, alle ore 10:30, avrà luogo la cerimonia di benvenuto e la visita di cortesia al Presidente degli Stati Uniti d'America nello Studio Ovale della "White House". Nel pomeriggio Papa Benedetto XVI presiederà la Celebrazione dei Vespri ed incontrerà i Vescovi degli Stati Uniti d'America nel Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione.

  Papa Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa alle 10:00 di giovedì 17 aprile, nel "Nationals Stadium" di Washington ed alle 17:00 parteciperà ad un Incontro con il Mondo Universitario Cattolico nella Sala Conferenze della "Catholic University of America" di Washington. Infine prenderà parte ad un Incontro con i Rappresentanti di altre Religioni nella Sala "Rotunda" del Centro Culturale "Giovanni Paolo II".

  La mattina di venerdì 18 aprile, il Santo Padre partirà alla volta di New York e alle 10:45 terrà un discorso alla Sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Nel pomeriggio è in programma un Incontro Ecumenico nella Chiesa di "St. Joseph".

  Il Santo Padre celebrerà la Santa Messa sabato 19, alle 9:15, con i sacerdoti, i religiosi e le religiose nella Cattedrale di "St. Patrick". Successivamente pranzerà con i Vescovi dell'Arcidiocesi di New York ed alle 16:30 presiederà un incontro con i giovani e i seminaristi del Seminario di "St. Joseph".

  Domenica 20 aprile, alle 9:30, il Santo Padre si recherà in visita a "Ground Zero" e si raccoglierà in preghiera ricordando le vittime dell'attentato alle Torri Gemelle del settembre 2001. Alle 14:30 celebrerà la Santa Messa presso lo "Yankee Stadium" di New York.

  La cerimonia di congedo è prevista alla ore 20:00 presso l'aeroporto internazionale "John Fitzgerald Kennedy" di new York. L'aereo papale atterrerà all'aeroporto di Ciampino lunedì 21 aprile, alle 10:45, ora di Roma.
OP/PROGRAMMA VIAGGIO STATI UNITI/...                   VIS 20080317 (370)


ARCIVESCOVO RAHHO UOMO DI PACE E DI DIALOGO


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato questa mattina nella Cappella "Redemptoris Mater" in Vaticano, una Santa Messa in suffragio dell'Arcivescovo di Mosul dei Caldei, Sua Eccellenza Monsignor Paulos Faraj Rahho.

  Il Papa ha espresso la sua vicinanza ai Vescovi "di quella amata Chiesa che in Iraq soffre, crede e prega. A questi venerati Fratelli nell'Episcopato, ai loro Sacerdoti, ai Religiosi ed ai fedeli tutti invio una particolare parola di saluto e di incoraggiamento, confidando che nella fede essi sappiano trovare la forza per non perdersi d'animo nella difficile situazione che stanno vivendo".

  "Il contesto liturgico in cui ci troviamo" - ha ricordato nell'omelia il Pontefice - "è il più eloquente possibile: sono i giorni in cui riviviamo gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù: ore drammatiche, cariche di amore e di timore, specialmente nell'animo dei discepoli. Ore in cui si fece netto il contrasto tra la verità e la menzogna, tra la mitezza e la rettitudine di Cristo e la violenza e l'inganno dei suoi nemici. Gesù ha sperimentato l'approssimarsi della morte violenta, ha sentito stringersi attorno a sé la trama dei persecutori. Ha sperimentato l'angoscia e la paura, fino all'ora cruciale del Getsemani. Ma tutto questo Egli ha vissuto immerso nella comunione con il Padre e confortato dalla 'unzione' dello Spirito Santo".

  Citando il brano evangelico odierno che ricorda la cena di Betania ed il gesto di Maria, di ungere i piedi di Gesù con l'unguento prezioso, il Papa ha enumerato le "unzioni" dell'Arcivescovo Rahho ed ha detto: "Penso al sacro Crisma, che unse la fronte di Monsignor Rahho nel momento del suo Battesimo e della sua Cresima; che gli unse le mani nel giorno dell'Ordinazione sacerdotale, e poi ancora il capo e le mani quando fu consacrato Vescovo. Ma penso anche alle tante 'unzioni' di affetto filiale, di amicizia spirituale, di devozione che i suoi fedeli riservavano alla sua persona, e che l'hanno accompagnato nelle ore terribili del rapimento e della dolorosa prigionia - dove giunse forse già ferito -, fino all'agonia e alla morte. Fino a quella indegna sepoltura, dove poi sono state ritrovate le sue spoglie mortali".

 "Ma quelle unzioni, sacramentali e spirituali" - ha sottolineato il Pontefice - "erano pegno di risurrezione, pegno della vita vera e piena che il Signore Gesù è venuto a donarci!".

  "La Lettura del profeta Isaia" - ha proseguito il Pontefice - "ci ha posto dinanzi la figura del Servo del Signore, nel primo dei quattro 'Carmi', in cui risaltano la mitezza e la forza di questo misterioso inviato di Dio, che si è pienamente realizzato in Gesù Cristo. Il Servo è presentato come colui che 'porterà il diritto', 'proclamerà il diritto', 'stabilirà il diritto', con un'insistenza su questo termine che non può passare inosservata". Il Servo "Di fronte a un'ingiusta condanna, rende testimonianza alla verità, rimanendo fedele alla legge dell'amore".

  "Su questa stessa via, Monsignor Rahho" - ha detto il Papa - "ha preso la sua croce e ha seguito il Signore Gesù, e così ha contribuito a portare il diritto nel suo martoriato Paese e nel mondo intero, rendendo testimonianza alla verità. Egli è stato un uomo di pace e di dialogo. So che egli aveva una predilezione particolare per i poveri e i portatori di handicap (...). Possa il suo esempio sostenere tutti gli iracheni di buona volontà, cristiani e musulmani, a costruire una convivenza pacifica, fondata sulla fratellanza umana e sul rispetto reciproco".

  "In questi giorni, in profonda unione con la Comunità caldea in Iraq e all'estero, abbiamo pianto la sua morte, e il modo disumano in cui ha dovuto concludere la sua vita terrena" - ha concluso il Pontefice - "Ma oggi, in questa Eucaristia che offriamo per la sua anima consacrata, vogliamo rendere grazie a Dio per tutto il bene che ha compiuto in lui e per mezzo di lui. E vogliamo al tempo stesso sperare che, dal Cielo, egli interceda presso il Signore per ottenere ai fedeli di quella Terra tanto provata il coraggio di continuare a lavorare per un futuro migliore".
HML/MESSA SUFFRAGIO/RAHHO                       VIS 20080317 (680)


ACCORATO GRIDO DEL PAPA CONTRO STRAGI IN IRAQ

CITTA' DEL VATICANO, 16 MAR. 2008 (VIS). Al termine della solenne celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, il Santo Padre Benedetto XVI ha recitato l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Al termine di questa solenne Celebrazione, in cui abbiamo meditato sulla Passione di Cristo" - ha detto Benedetto XVI - "desidero ricordare il compianto Arcivescovo di Mossul dei Caldei, Monsignor Paulos Faraj Rahho, tragicamente scomparso pochi giorni fa. La sua bella testimonianza di fedeltà a Cristo, alla Chiesa e alla sua gente, che nonostante numerose minacce non aveva voluto abbandonare, mi spinge ad alzare un forte e accorato grido: basta con le stragi, basta con le violenze, basta con l'odio in Iraq! Ed elevo in pari tempo un appello al Popolo iracheno, che da cinque anni porta le conseguenze di una guerra che ha provocato lo scompaginamento della sua vita civile e sociale: amato Popolo iracheno, solleva la tua testa e sii tu stesso, in primo luogo, ricostruttore della tua vita nazionale! Siano la riconciliazione, il perdono, la giustizia e il rispetto della convivenza civile tra tribù, etnie, gruppi religiosi, la solidale via alla pace nel nome di Dio!".

  Infine il Santo Padre ha rivolto in modo speciale un saluto ai giovani invitandoli a partecipare alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Sydney (Australia), dal 15 al 20 luglio.
ANG/IRAQ/...                                   VIS 20080317 (240)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Martín Pablo Pérez Scremini, Vescovo di Florida (superficie: 22.600; popolazione: 124.100; cattolici: 91.300; sacerdoti: 29; religiosi: 80; diaconi permanenti: 1), Uruguay. Finora Vescovo Ausiliare di Montevideo (Uruguay), il Vescovo Pérez Scremini succede al Vescovo Raúl Scarpone Carcero, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti dì età.

- Ha nominato il Reverendo Charles Edward Tamba, Arcivescovo di Freetown and Bo (superficie: 20.251; popolazione: 1.396.494; cattolici: 80.000; sacerdoti: 59; religiosi: 29), Sierra Leone. L'Arcivescovo eletto, finora Rettore del "St.Paul's Major Seminary" a Freetown (Sierra Leone), è nato nel 1956 a Kainkordu (Sierra Leone), ed è stato ordinato sacerdote nel 1986.

- Ha nominato il Reverendo Henry D'Souza, Vescovo di Bellary (superficie: 24.973; popolazione: 4.590.000; cattolici: 26.328; sacerdoti: 79; religiosi: 317), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1949 a Kinnigoly (India) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1976. E' stato finora Segretario della Commissione della C.B.C.I. per le Comunicazioni Sociali.

- Ha nominato l'Arcivescovo Mario Giordana, finora Nunzio Apostolico in Haiti, Nunzio Apostolico in Slovacchia.

- Ha nominato il Monsignor Jorge Raigosa Alzate ed il Monsignor Anthony McDaid, Capi ufficio nella Congregazione per il Clero. Entrambi sono stati finora Aiutanti di Studio nel medesimo Dicastero.
NER:RE:NA/.../...                                   VIS 20080317 (240)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 15 MAR. 2008 (VIS). il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Il Padre Álvaro Corcuera Martínez del Río, Superiore Generale dei Legionari di Cristo.

- Il Dottor Mario Morcone, Prefetto Commissario Straordinario del Comune di Roma.
AP/.../...                                 VIS 20080317 (90)

DECRETI DELLA CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAR. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e nel corso dell'Udienza, ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLI

- Beata Gertrude Comensoli (al secolo: Caterina), italiana, Fondatrice dell'Istituto delle Suore del Santissimo Sacramento; (1847-1903);

- Venerabile Servo di Dio Francesco Pianzola, italiano, Sacerdote Diocesano e Fondatore della Congregazione delle Suore Missionarie dell'Immacolata Regina della Pace; (1881-1943);

- Venerabile Servo di Dio José Olallo Valdés, cubano, Religioso professo dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio; (1820-1889);

VIRTÙ EROICHE

- Servo di Dio Aurelio Bacciarini, svizzero, Amministratore Apostolico di Lugano; (1873-1935);

- Servo di Dio Michele McGivney, statunitense, Sacerdote Dioecesano e Fondatore dell'Ordine Fraterno "The Knights of Columbus"; (1852-1890);

- Servo di Dio Gioachino Alves Brás, portoghese, Sacerdote Diocesano e Fondatore dell'Istituto Secolare delle Cooperatrici della Famiglia; (1899-1966);

- Servo di Dio Giocondo Pio Lorgna, italiano, Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Predicatori e Fondatore delle Suore Domenicane della Beata Imelda; (1870-1928);

- Servo di Dio Michelangelo Longo da Marigliano (al secolo: Michelangelo), Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori; (1811-1886);

- Servo di Dio Mariano Roasenda da Torino (al secolo: Paolo), italiano, Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Cappuccini; (1906-1972);

- Servo di Dio Francisco de la Pasión Gondra Muruaga (al secolo: Victoriano), spagnolo, Sacerdote professo della Congregazione della Passione di Gesù Cristo; (1910-1974);

- Servo di Dio Clemente Vismara, italiano, Sacerdote del Pontificio Istituto per le Missioni Estere; (1897-1988);

- Serva di Dio Gemma Giannini (al secolo: Eufemia), italiana, Fondatrice della Congregazione Missionaria delle Sorelle di Santa Gemma Galgani; (1884-1971);

- Serva di Dio Tarsilla del Crocifisso Osti (al secolo: Tarsilla), italiana, Religiosa professa della Congregazione delle Suore Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria; (1895-1958);

- Servo di Dio Leopoldo Sánchez Márquez da Alpandeire (al secolo: Francesco Tomás), spagnolo, Laico professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini; (1864-1956);

- Servo di Dio Serafino Riminucci da Pietrarubbia (al secolo: Pietro), italiano, Laico professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini; (1875-1960);

- Serva di Dio Margherita Amengual Campaner, Giovane Laica; spagnola, 1888-1919;

- Serva di Dio Luigia Mazzotta, Giovane Laica; italiana, (1900-1922).
CCS/DECRETI CAUSA SANTI/SARAIVA                   VIS 20080317 (390)


SCOPRIRE TESORO VALORI CULTURA ELLENICA E CRISTIANESIMO

CITTA' DEL VATICANO, 15 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi le Lettere Credenziali del Signor Miltiadis Hiskakis, nuovo Ambasciatore di Grecia presso la Santa Sede.

  Il Papa ha ricordato "i coraggiosi sforzi" di Sua Beatitudine Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, da poco mancato, "per sanare la rottura fra i cristiani in Oriente ed Occidente" ed ha assicurato al Successore, Sua Beatitudine Ieronymos, le sue "costanti preghiere per un proficuo ministero e buone condizioni di salute".

  Esprimendo il suo entusiasmo "per la reciproca collaborazione mentre percorriamo il cammino dell'unità dei cristiani", il Santo Padre ha affermato che "sono necessarie da parte di tutti onestà e fiducia per affrontare efficacemente le importanti questioni che il dialogo comporta", da parte dei cattolici e degli ortodossi.

  Ricordando le celebrazioni per il bimillenario della nascita di San Paolo, Benedetto XVI ha sottolineato che la presente è "un'occasione particolarmente propizia per intensificare il nostro sforzo ecumenico. (...) Il grande 'Apostolo delle Genti'" - ha proseguito il Pontefice - "dedicò le sue energie a predicare la saggezza della Croce di Cristo al popolo di Grecia, educato nella estremamente sofisticata cultura ellenistica".

  "Il vibrante scambio fra la cultura ellenistica e il cristianesimo consentì alla prima di essere trasformata dall'insegnamento cristiano ed alla seconda di essere arricchita dalla lingua e dalla filosofia greca. (...) Ancora oggi, ad Atene i visitatori possono contemplare le parole di Paolo - incise sul monumento che domina l'Areopago - proclamate ai dotti cittadini della 'polis'. Egli parlò dell'unico Dio 'In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo'".

  Le parole di San Paolo, ha sottolineato il Pontefice, "risuonano ancora nel cuore degli uomini e donne di oggi e possono aiutare i nostri contemporanei ad apprezzare più in profondità la loro umana dignità e promuovere così il bene dell'intera famiglia umana. Auspico che l'Anno Paolino funga da catalizzatore invitando alla riflessione sulla storia d'Europa e stimoli i suoi abitanti a riscoprire l'inestimabile patrimonio di valori ereditati dalla saggezza della cultura ellenistica e del Vangelo".

  Benedetto XVI ha ringraziato l'Ambasciatore "per l'assicurazione data dal suo governo di risolvere le questioni amministrative riguardanti la Chiesa Cattolica nella sua Nazione, fra le quali, la questione dello stato giuridico è di particolare significato. I fedeli cattolici, sebbene pochi di numero, attendono con impazienza esiti favorevoli delle suddette deliberazioni. In realtà, quando i responsabili religiosi e le autorità civili operano insieme per formulare una giusta legislazione riguardante la vita delle comunità ecclesiali locali, vengono accresciuti il benessere spirituale dei fedeli e il bene di tutta la società".

  In merito alla sfera internazionale, il Santo Padre ha elogiato gli sforzi compiuti dal popolo greco "nel promuovere la pace e la riconciliazione, in particolare nelle aree del bacino del Mediterraneo".

  Prima di concludere il suo discorso, il Papa ha ricordato "la devastazione causata dai gravi incendi della scorsa estate" ed ha detto: "Continuo a ricordare nelle mie preghiere tutti coloro che sono riamasti colpiti da tali disastri".
CD/CREDENZIALI/GRECIA:HISKAKIS                       VIS 20080317 (500)


domenica 16 marzo 2008

PURIFICARE NOSTRO CUORE PER POTER RICONOSCERE DIO


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAR. 2008 (VIS). Alle ore 9:30 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, in Piazza San Pietro, la solenne celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, dando inizio alla Settimana Santa.  Il Papa ha benedetto le palme e gli ulivi e, al termine della processione dall'Obelisco all'Altare della Basilica Vaticana, accompagnato da Cardinali, Vescovi e 270 giovani, ha celebrato la Santa Messa della Passione del Signore.

  Alla celebrazione hanno preso parte 50.000 fedeli, in maggioranza giovani di Roma e di altre Diocesi, in occasione della ricorrenza diocesana della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù sul tema: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni" (At 1, 8), come preludio della GMG 2008 che si terrà dal 15 al 20 luglio a Sydney (Australia).

  Il Papa ha commentato nell'omelia il brano evangelico della Domenica delle Palme che racconta l'ingresso di Gesù a Gerusalemme e che, nel giungere al Tempio, dove doveva esservi lo spazio dell'incontro tra Dio e l'uomo, trova "commercianti di bestiame e cambiavalute che occupano con i loro affari il luogo di preghiera".

  "Tutto ciò" - ha detto Papa Benedetto XVI - "deve oggi far pensare anche noi come cristiani: è la nostra fede abbastanza pura ed aperta, così che a partire da essa anche i 'pagani', le persone che oggi sono in ricerca e hanno le loro domande, possano intuire la luce dell'unico Dio, associarsi negli atri della fede alla nostra preghiera e con il loro domandare diventare forse adoratori pure loro?".

  "La consapevolezza che l'avidità è idolatria raggiunge anche il nostro cuore e la nostra prassi di vita?" si è domandato il Pontefice - "Non lasciamo forse in vari modi entrare gli idoli anche nel mondo della nostra fede? Siamo disposti a lasciarci sempre di nuovo purificare dal Signore, permettendoGli di cacciare da noi e dalla Chiesa tutto ciò che Gli è contrario?".

  "Al posto dei sacrifici cruenti e delle offerte di vivande subentra il corpo di Cristo, subentra Lui stesso. Solo 'l'amore sino alla fine', solo l'amore che per gli uomini si dona totalmente a Dio, è il vero culto, il vero sacrificio".

  "Al commercio di animali e agli affari col denaro Gesù contrappone la sua bontà risanatrice. Essa è la vera purificazione del tempio. Egli non viene come distruttore; non viene con la spada del rivoluzionario. Viene col dono della guarigione".

  Gesù "si dedica a coloro che a causa della loro infermità vengono spinti agli estremi della loro vita e al margine della società. Gesù mostra Dio come Colui che ama, e il suo potere come il potere dell'amore. E così dice a noi che cosa per sempre farà parte del giusto culto di Dio: il guarire, il servire, la bontà che risana".

  Ricordando che "ci sono poi i fanciulli che rendono omaggio a Gesù come figlio di Davide ed acclamano l'Osanna", il Papa ha sottolineato che: "Gesù aveva detto ai suoi discepoli che, per entrare nel Regno di Dio, avrebbero dovuto ridiventare come i bambini. Egli stesso, che abbraccia il mondo intero, si è fatto piccolo per venirci incontro, per avviarci verso Dio".

  "Per riconoscere Dio dobbiamo abbandonare la superbia che ci abbaglia, che vuole spingerci lontani da Dio, come se Dio fosse nostro concorrente. Per incontrare Dio bisogna divenire capaci di vedere col cuore. Dobbiamo imparare a vedere con un cuore giovane, che non è ostacolato da pregiudizi e non è abbagliato da interessi".

  "Cari amici" - ha concluso il Pontefice - "in questa ora ci associamo alla processione dei giovani di allora - una processione che attraversa l'intera storia. Insieme ai giovani di tutto il mondo andiamo incontro a Gesù. Da Lui lasciamoci guidare verso Dio, per imparare da Dio stesso il retto modo di essere uomini".
HML/DOMENICA DELLE PALME/...                       VIS 20080317 (640)


venerdì 14 marzo 2008

GIOVANI FATEVI PORTATORI GIOIA CHE VIENE DONI SPIRITO SANTO


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2008 (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica Vaticana la Liturgia Penitenziale con i giovani di Roma in preparazione alla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, in programma dal 15 al 20 luglio a Sydney (Australia), sul tema: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni". (At 1,8).

  "All'inizio dell'essere cristiano" - ha detto Papa Benedetto - "c'è l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. Proprio per favorire questo incontro vi apprestate ad aprire i vostri cuori a Dio, confessando i vostri peccati e ricevendo, attraverso l'azione dello Spirito Santo e mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace".

  "E' così che si fa spazio alla presenza in noi dello Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità che è la 'anima' e il 'respiro vitale' della vita cristiana: lo Spirito ci rende capaci 'di maturare una comprensione di Gesù sempre più approfondita e gioiosa e, contemporaneamente, di realizzare un'efficace attuazione del Vangelo".

  Al riguardo Papa Benedetto XVI ha ricordato una meditazione sulla Pentecoste di quando era Arcivescovo di Monaco-Frisinga, ispirata al film intitolato "Seelenwanderung" (Metempsicosi), in cui uno dei due protagonisti vende l'anima in cambio del successo. "Dal momento in cui si era liberato della sua anima" - ha detto il Papa - "non aveva avuto più riguardi né umanità" dimostrando "in maniera impressionante come dietro alla facciata del successo si nasconda spesso un'esistenza vuota".

  "L'essere umano non può gettare via letteralmente la propria anima" - ha esclamato il Pontefice - "dal momento che è essa a renderlo persona. Egli infatti rimane comunque persona umana. Eppure ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità".

  "La distanza tra la persona umana e l'essere disumano è immensa, eppure non si può dimostrare; è la cosa realmente esenziale, eppure è apparentemente senza importanza. Anche lo Spirito Santo, (...), non ha evidenza agli occhi esterni. Se penetra nella persona, oppure no, non lo si può vedere né dimostrare; ma ciò cambia e rinnova tutta la prospettiva dell'esistenza umana. Lo Spirito Santo non cambia le situazioni esteriori della vita, ma quelle interiori".

  "Prepariamoci dunque, con un sincero esame di coscienza" - ha esortato il Pontefice - "a presentarci a coloro ai quali Cristo ha affidato il ministero della riconciliazione. (...). Sperimenteremo così la vera gioia: quella che deriva dalla misericordia di Dio, si riversa nei nostri cuori e ci riconcilia con Lui. (...) Di questa gioia che viene dall'accogliere i doni dello Spirito Santo fatevi portatori, dando nella vostra vita testimonianza dei frutti dello Spirito: 'amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé'". (Gal 5,22).

  "Ricordate sempre che siete 'tempio dello Spirito'; lasciate che Egli abiti in voi e obbedite docilmente alle sue indicazioni, per portare il vostro contributo all'edificazione della Chiesa e discernere a quale tipo di vocazione il Signore vi chiama. (...) Siate generosi, fatevi aiutare col ricorso al sacramento della confessione e alla pratica della direzione spirituale nel vostro cammino di cristiani coerenti".

  Papa Benedetto XVI ha concluso l'omelia ricordando che venticinque anni or sono Giovanni Paolo II inaugurava a Roma il Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo "per favorire l'accoglienza dei giovani, lo scambio di esperienze e di testimonianza della fede, e soprattutto la preghiera che ci fa scoprire l'amore di Dio".

  In quell'occasione, il 13 marzo 1983 Giovanni Paolo II disse: "'Dove andare in questo mondo, col peccato e la colpa, senza la Croce? La Croce prende su di sé tutta la miseria del mondo, che nasce dal peccato. Essa si rivela come segno di grazia. Raccoglie la nostra solidarietà e ci incoraggia al sacrificio per gli altri".

  "Cari giovani" - ha detto infine il Pontefice - "questa esperienza si rinnovi oggi per voi: guardate alla Croce, in questo momento e accogliamo l'amore di Dio che ci viene donato dalla Croce, dallo Spirito Santo che viene dal Costato trafitto del Signore e, come disse il Papa Giovanni Paolo II, 'Divenite, voi stessi, redentori dei giovani del mondo'.

  Durante la celebrazione numerosissimi giovani, delle migliaia presenti, hanno potuto accostarsi al sacramento della riconciliazione con il Santo Padre e le centinaia di sacerdoti e confessori delle quattro Basiliche papali.
HML/PENITENZA:GIOVANI/...                           VIS 20080314 (710)


BOLIVIA: CONCORDIA PER SUPERARE AVVERSITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Signor Carlos Federico de la Riva Guerra, nuovo Ambasciatore di Bolivia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  All'inizio del suo discorso il Papa ha ricordato che: "Le profonde radici cristiane della Bolivia hanno sostenuto la popolazione, accompagnando gli avvenimenti della sua storia e promuovendo il senso del rispetto e della riconciliazione, tanto necessario nei momenti difficili che la Nazione ha dovuto affrontare".

  Ponendo in rilievo che il Paese "vive profonde trasformazioni dalle quali scaturiscono situazioni difficili e a volte preoccupanti", Benedetto XVI ha affermato che "non è possibile rimanere indifferenti quando cresce la tensione sociale e si diffonde un clima ostile alla reciproca comprensione".

  In questo contesto il Papa ha segnalato che "le Autorità che hanno la responsabilità della vita della popolazione, e i dirigenti delle organizzazioni politiche, sociali e civili" devono adoperarsi per "promuovere in tutta la popolazione le condizioni necessarie al dialogo e alla concordia. Tale lodevole obiettivo sarà più facilmente realizzabile se tutti i boliviani daranno il meglio di sé con franchezza e generosità, spesso non senza abnegazione e sacrificio".

  "In tal modo" - ha proseguito il Pontefice - "la collaborazione sincera e altruista dei singoli e delle istituzioni contribuisce a sradicare i mali che affliggono il nobile popolo boliviano, tante volte colpito da catastrofi naturali, che esigono da tutti mezzi efficaci e sentimenti di fratellanza che aiutino a superarne le gravi conseguenze".

  Il Santo Padre ha sottolineato che "la rinascita civile e sociale, politica ed economica, esige sempre una disinteressata laboriosità ed una dedizione generosa a favore di un popolo che ha bisogno di aiuto materiale, morale e spirituale. Il conseguimento della pace deve fondarsi sulla giustizia, la verità e la libertà, come pure sulla reciproca collaborazione, l'amore e la riconciliazione".

  "Fedele alla sua missione", la Chiesa, "è sempre pronta a collaborare per la pacificazione e lo sviluppo umano e spirituale del Paese, proclamando la sua dottrina ed esprimendo anche pubblicamente il suo parere su questioni relative all'ordine sociale. Per cui, riconoscendo le competenze proprie dello Stato, assume come proprio dovere quello di offrire orientamenti, ai suoi fedeli e a tutta la società, che sradichino l'odio razziale, il revanscismo e la vendetta, e in definitiva, invece di adottare atteggiamenti di divisione, seguano le vie della solidarietà e della reciproca fiducia, nel rispetto della diversità".

  Benedetto XVI ha affermato inoltre che "è necessario che la difesa e la salvaguardia dei diritti umani siano fermamente sostenute da valori etici, come la giustizia e l'aspirazione alla pace, l'onestà e la trasparenza, e come l'effettiva solidarietà perché si correggano le ingiuste disuguaglianze sociali".

  "Per questo motivo" - ha proseguito il Pontefice - "l'insegnamento del bene morale, del giusto e dell'ingiusto, senza il quale nessuna società potrebbe sostenersi, è compito dell'educazione già dalla più tenera età. In tale missione, la famiglia ha un ruolo decisivo, per il quale deve poter contare sui necessari aiuti per il compimento della sua missione ed essere 'principale agente di pace' a beneficio di tutti".

  Il Papa ha concluso il suo discorso invocando Dio affinché in Bolivia "trionfi la verità che cerca il rispetto dell'altro, anche di quanti non condividono le stesse idee, la pace e la giustizia che insieme favoriscano uno sviluppo armonico e stabile, la consapevolezza per cercare soluzioni eque e ragionevoli ai problemi, e la concordia che unisce le volontà nel superamento delle avversità e nel conseguimento del bene comune".
CD/CREDENZIALI/BOLIVIA:DE LA RIVA                   VIS 20080314 (600)


TELEGRAMMA PER LA MORTE DI CHIARA LUBICH

CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2008 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio che il Santo Padre ha fatto pervenire a Don Oreste Basso, Copresidente del Movimento dei Focolari, per la morte, all'età di 88 anni, di Chiara Lubitch, Fondatrice del suddetto Movimento.

  "Ho appreso con profonda emozione la notizia della pia morte della Signorina Chiara Lubitch, sopraggiunta al termine di una lunga e feconda vita segnata instancabilmente dal suo amore per Gesù abbandonato. In quest'ora di doloroso distacco sono spiritualmente vicino con affetto ai familiari e all'intera opera di Maria - Movimento dei Focolari che da lei ha avuto origine come pure a quanti hanno apprezzato il suo impegno costante per la comunione nella Chiesa per il dialogo ecumenico e la fratellanza tra tutti i popoli".

  "Ringrazio il Signore per la testimonianza della sua esistenza spesa nell'ascolto dei bisogni dell'uomo contemporaneo in piena fedeltà alla Chiesa e al Papa, e, mentre ne affido l'anima alla divina bontà affinché la accolga nel seno del Padre, auspico che quanti l'hanno conosciuta e incontrata, ammirando le meraviglie che Dio ha compiuto attraverso il suo ardore missionario, ne seguano le orme, mantenendone vivo il carisma. Con tali voti invoco la materna intercessione di Maria e volentieri imparto a tutti la Benedizione Apostolica".
                                                   VIS         20080314 (220)


ARCIVESCOVO TOMASI SESSIONE O.N.U. DIRITTI DELL'UOMO

CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, è intervenuto, il 5 e l'11 marzo scorso, alla Settima Sessione Ordinaria del Consiglio dei Diritti dell'Uomo, in corso a Ginevra fino al 28 marzo prossimo.

  Il 5 marzo il Presule si è soffermato sul tema: "La dignità di ogni persona, radice dei diritti attribuiti alla comunità", ricordando l'importanza di "chiarire ed individuare l'origine e il fondamento dei diritti umani" che risiede esattamente "in ciò che è 'umano', vale a dire il comune legame di tutte le persone e il fondamento dei diritti umani".

  L'11 marzo scorso, trattando del tema: "Assistenza sanitaria speciale ai più deboli: bambini nel grembo e malati gravi", l'Arcivescovo Tomasi ha sottolineato che: "Non si possono accettare compromessi sul diritto alla vita di un individuo, dal concepimento alla morte naturale, né con la capacità di una persona a godere del della dignità che deriva da tale diritto".
DELSS/DIRITTI UMANI/TOMASI                           VIS 20080314 (180)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

    - Tre Presuli della Conferenza Episcopale di Haiti, in Vistia "ad Limina Apostolorum":

-    Il Vescovo Guire Poulard, di Jacmel.

-    Il Vescovo Joseph Willy Romélus, di Jérémie.

-    Il Vescovo Jean Alix Verrier, di Les Cayes.

 Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/.../...                                VIS 20080314 (90)

giovedì 13 marzo 2008

HAITI: PROMUOVERE CAMBIAMENTO E RICONCILIAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 13 MAR. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i Presuli della Conferenza Episcopale di Haiti, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", nel corso della quale, ha detto, "avete condiviso con la Curia Romana i motivi di gioia e di speranza, come pure di inquietudine, vissuti dal popolo di Dio affidato alle vostre cure pastorali".

  Rievocando il Viaggio ad Haiti, venticinque anni fa, di Giovanni Paolo II, in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale, dal titolo: "Bisogna che qualcosa cambi qui", Benedetto XVI si è posto lo stesso interrogativo del Predecessore: "Sono cambiate le cose?", ed ha ricordato che il Paese "ha conosciuto momenti dolorosi, che la Chiesa segue con attenzione: divisioni, ingiustizie, miseria, disoccupazione, elementi fonte di profonda inquietudine per la popolazione".

  "Chiedo al Signore" - ha esclamato Benedetto XVI - "di suscitare in tutti gli haitiani, particolarmente in quanti hanno responsabilità sociali, il coraggio di promuovere il cambiamento e la riconciliazione, affinché tutti gli abitanti del Paese abbiano condizioni di vita degne e beneficino dei beni della terra, in una sempre maggiore solidarietà".

  "Non posso dimenticare coloro che sono costretti a recarsi nel paese vicino per provvedere alle proprie necessità. Auspico che la Comunità internazionale prosegua ed intensifichi il suo sostegno al popolo haitiano, affinché esso possa prendere in mano il proprio futuro ed il proprio sviluppo".

  Riferendosi alla preoccupazioni dei Vescovi, il Papa ha menzionato "la situazione della struttura familiare, resa instabile a causa della crisi attraversata dal Paese, ma anche dall'evoluzione dei costumi e dalla progressiva perdita del senso del matrimonio e della famiglia, che pongono sullo stesso piano altre forme di unione".

  "E' in gran parte a partire della famiglia che la società e la Chiesa si sviluppano. La vostra attenzione a questo aspetto della vita pastorale è dunque fondamentale, poiché si tratta del luogo primario dell'educazione dei giovani. (...) Vi incoraggio quindi a sostenere gli sposi e le giovani famiglie, mediante una formazione sempre più appropriata, insegnando loro anche il rispetto della vita".

  In merito ai sacerdoti, il Santo Padre ha esortato i Vescovi a "essere attenti alla loro formazione permanente, intrattenendo con essi rapporti fraterni e fiduciosi, aiutandoli ad esercitare un ministero fecondo, invitandoli anche ad astenersi da impegni politici. (...) Che essi fondino il loro apostolato sul proprio rapporto con Cristo, sul mistero eucaristico che ci ricorda che il Signore si è donato totalmente per la salvezza del mondo".

  "Vi invito" - ha proseguito il Pontefice riferendosi alla formazione dei candidati al sacerdozio - "ad esaminare con gli episcopati di altri paesi l'offerta di formatori esperti, dalla vita sacerdotale esemplare, per accompagnare lungo le diverse tappe della loro formazione (...) i futuri sacerdoti di cui la vostre Diocesi hanno bisogno, e da cui dipende il futuro della Chiesa in Haiti. Che le Chiese locali possano ascoltare questo appello e accettare di offrire sacerdoti per aiutarvi nella formazione dei seminaristi".

  "Le scuole cattoliche, malgrado i mezzi limitati" - ha rilevato il Papa - "hanno un ruolo importante in Haiti e vengono apprezzate dalle Autorità e dalla popolazione. (...) Attraverso l'insegnamento si realizza la formazione e la maturazione della personalità, mediante il riconoscimento dei valori essenziali e la pratica delle virtù; ad essere trasmesso è anche un concetto dell'uomo e della società".

  Infine il Santo Padre ha elogiato l'opera dei religiosi, delle religiose e dei volontari che "frequentemente operano con i più poveri e con i diseredati, dimostrando che, lottando contro la povertà, si lotta anche contro i numerosi problemi sociali che derivano da essa".
AL/.../HAITI                                       VIS 20080313 (590)


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