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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 30 giugno 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Juan del Río Martín, finora Vescovo di Jérez de la Frontiera (Spagna), Arcivescovo Ordinario Militare per la Spagna (sacerdoti: 100; religiosi: 58). L'Arcivescovo eletto è nato nel 1948 a Ayamonte (Spagna), è stato ordinato sacerdote nel 1974 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 2000. Attualmente è Presidente della Commissione per i Mezzi di Comunicazione Sociale della Conferenza Episcopale Spagnola.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Wabag (Papua Nuova Guinea), presentata dal Vescovo Hermann Raich, S.V.D., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Arnold Orowae, Coadiutore della medesima Diocesi.

  Sabato 28 giugno, il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Anthony Muheria, finora Vescovo di Embu (Kenya), Vescovo di Kitui (superficie: 36.246; popolazione: 1.128.000; cattolici: 250.000; sacerdoti: 61; religiosi: 119), Kenya.

- Il Vescovo Józef Wróbel, S.C.I., finora Vescovo di Helsinki (Finlandia), Vescovo Ausiliare di Lublin (superficie: 9.108; popolazione: 1.069.136; cattolici: 1.039.879; sacerdoti: 1.314; religiosi: 903), Polonia.

- Il Reverendo Basilio Athai, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Taunggyi (superficie. 26.850; popolazione: 1.540.000; cattolici: 7.450; sacerdoti: 33; religiosi: 92), Myanmar. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario Maggiore Propedeutico "St. Michael" di Taunggyi, è nato nel 1956 a Kyekadaw (Myanmar) ed è stato ordinato sacerdote nel 1984.
RE:NER:NEA/.../...                                 VIS 20080630 (220)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Stanislaw Tillich, Ministro Presidente della Sassonia, con la Consorte, e Seguito.

- Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.S.S.R., Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi (India).

- La Signora Nevine Simaika Halim Abdalla, Ambasciatore della Repubblica Araba d'Egitto, in visita di congedo.

  Sabato 28 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Onorevole Giovanni Alemanno, Sindaco di Roma.

- La Signora Leonida L. Vera, Ambasciatore delle Filippine, in visita di congedo.
AP/.../...                                       VIS 20080630 (100)


PER OGNI PASTORE CONDIZIONE SUO SERVIZIO AMORE DI CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2008 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza gli Arcivescovi Metropoliti che hanno ricevuto il Pallio nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, con i Familiari.

  Il Santo Padre ha rivolto ad ognuno degli Arcivescovi Metropoliti il suo cordiale saluto nelle diverse lingue e quindi ha affermato: "L'immagine del corpo organico applicata alla Chiesa è uno degli elementi forti e caratteristici della dottrina di San Paolo, e perciò, in questo anno giubilare a lui dedicato desidero affidare ciascuno di voi, cari Arcivescovi, alla sua celeste protezione. L'Apostolo delle genti vi aiuti a far crescere le Comunità a voi affidate unite e missionarie, concordi e coordinate nell'azione pastorale animate da costante slancio apostolico".

  "Ricordiamo sempre" - ha ribadito il Pontefice - "che per ogni Pastore la condizione del suo servizio è l'amore per Cristo, a cui nulla deve essere anteposto. 'Simone di Giovanni, mi ami?'. La domanda di Gesù a Pietro risuoni sempre nel nostro cuore, cari Fratelli, e susciti, ogni volta nuova e commossa, la nostra risposta: 'Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo'. Da questo amore per Cristo scaturisce la missione: 'Pasci le mie pecorelle'; missione che si riassume anzitutto nella testimonianza a Lui, il Maestro e il Signore: 'Seguimi'".
AC/..../ARCIVESCOVI METROPOLITI                       VIS 20080630 (230)


CRISTIANI NON UNITI NON POSSONO DARE TESTIMONIANZA CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 29 GIU. 2008 (VIS). Alle 9:30 di questa mattina, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Benedetto XVI ha celebrato, nella Basilica Vaticana, l'Eucaristia con la partecipazione del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. Hanno concelebrato con il Santo Padre i 40 nuovi Arcivescovi Metropoliti, ai quali il Pontefice ha imposto il Sacro Pallio.

  Il Santo Padre ed il Patriarca Ecumenico sono entrati insieme nella Basilica di San Pietro e si sono avviati all'Altare, preceduti dal Diacono ortodosso e dal Diacono latino che hanno portato il Libro dei Vangeli.

  Dopo la lettura del Vangelo proclamato in latino e in greco, il Santo Padre ha presentato il Patriarca Ecumenico all'assemblea, quindi il Patriarca e poi il Santo Padre hanno tenuto l'omelia.

  Ricordando i Santi Apostoli Patroni di Roma Papa Benedetto XVI ha affermato che: "Mediante il martirio, mediante la loro fede e il loro amore, i due Apostoli indicano dove sta la vera speranza, e sono fondatori di un nuovo genere di città, che deve formarsi sempre di nuovo in mezzo alla vecchia città umana, la quale resta minacciata dalle forze contrarie del peccato e dell'egoismo degli uomini".

  "In virtù del loro martirio, Pietro e Paolo sono in reciproco rapporto per sempre" - ha proseguito il Pontefice - "Possiamo dire: il loro stesso martirio, nel più profondo, è la realizzazione di un abbraccio fraterno. Essi muoiono per l'unico Cristo e, nella testimonianza per la quale danno la vita, sono una cosa sola. Negli scritti del Nuovo Testamento possiamo, per così dire, seguire lo sviluppo del loro abbraccio, questo fare unità nella testimonianza e nella missione".

  "Mentre di solito Paolo va soltanto nei luoghi in cui il Vangelo non è ancora annunciato, Roma costituisce un'eccezione. Lì egli trova una Chiesa della cui fede parla il mondo. L'andare a Roma fa parte dell'universalità della sua  missione come inviato a tutti i popoli. (...) L'andare a Roma è per lui espressione della cattolicità della sua missione. Roma deve rendere visibile la fede a tutto il mondo, deve essere il luogo dell'incontro nell'unica fede".

  "Pietro che, secondo l'ordine di Dio, per primo aveva aperto la porta ai pagani lascia ora la presidenza della Chiesa cristiano-giudaica a Giacomo il minore, per dedicarsi alla sua vera missione: al ministero per l'unità dell'unica Chiesa di Dio formata da giudei e pagani".

  "Il cammino di San Pietro verso Roma, come rappresentante dei popoli del mondo, sta soprattutto sotto la parola 'una': il suo compito è di creare l'unità della 'catholica', della Chiesa formata da giudei e pagani, della Chiesa di tutti i popoli. Ed è questa la missione permanente di Pietro: far sì che la Chiesa non si identifichi mai con una sola nazione, con una sola cultura o con un solo Stato. Che sia sempre la Chiesa di tutti. Che riunisca l'umanità al di là di ogni frontiera e, in mezzo alle divisioni di questo mondo, renda presente la pace di Dio, la forza riconciliatrice del suo amore".

  Rivolgendosi agli Arcivescovi ai quali impone il Sacro Pallio, il Santo Padre ha detto: "Quando prendiamo il pallio sulle spalle, quel gesto ci ricorda il Pastore che prende sulle spalle la pecorella smarrita, che da sola non trova più la via verso casa, e la riporta all'ovile. I Padri della Chiesa hanno visto in questa pecorella l'immagine di tutta l'umanità, dell'intera natura umana, che si è persa e non trova più la via verso casa. Il Pastore che la riporta a casa può essere soltanto il 'Logos', la Parola eterna di Dio stesso. (...) Egli vuole avere anche degli uomini che 'portino' insieme con Lui. Essere Pastore nella Chiesa di Cristo significa partecipare a questo compito, del quale il pallio fa memoria".

  "Così il pallio diventa simbolo del nostro amore per il Pastore Cristo e del nostro amare insieme con Lui (...); diventa simbolo della chiamata ad amare tutti loro con la forza di Cristo e in vista di Cristo, affinché possano trovare Lui e in Lui se stessi".

  Benedetto XVI ha concluso l'omelia ribadendo che il Pallio: "ci parla della cattolicità della Chiesa, della comunione universale di Pastore e gregge. E ci rimanda all'apostolicità: alla comunione con la fede degli Apostoli, sulla quale è fondata la Chiesa".

  Al termine della Santa Messa e prima della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha ricordato che quest'anno: "La festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo ricorre di domenica, così che tutta la Chiesa, e non solo quella di Roma, la celebra in forma solenne".

  "Tale coincidenza" - ha sottolineato il Santo Padre - "è propizia anche per dare maggiore risalto ad un evento straordinario: l'Anno Paolino, che ho aperto ufficialmente ieri sera, presso la tomba dell'Apostolo delle genti, e che durerà fino al 29 giugno 2009. (...)  Al compiersi di circa duemila anni, ho voluto indire questo speciale giubileo, che naturalmente avrà come baricentro Roma, in particolare la Basilica di San Paolo fuori le Mura e il luogo del martirio, alle Tre Fontane. Ma esso coinvolgerà la Chiesa intera, a partire da Tarso, città natale di Paolo, e dagli altri luoghi paolini meta di pellegrinaggi nell'attuale Turchia, come pure in Terra Santa, e nell'Isola di Malta, dove l'Apostolo approdò dopo un naufragio e gettò il seme fecondo del Vangelo".

  "In realtà, l'orizzonte dell'Anno Paolino non può che essere universale" - ha proseguito il Pontefice - "perché San Paolo è stato per eccellenza l'apostolo di quelli che rispetto agli Ebrei erano 'i lontani' e che 'grazie al sangue di Cristo' sono diventati 'i vicini' (cfr Ef 2,13). Per questo anche oggi, in un mondo diventato più 'piccolo', ma dove moltissimi ancora non hanno incontrato il Signore Gesù, il giubileo di San Paolo invita tutti i cristiani ad essere missionari del Vangelo".

  "Come sottolinea la liturgia, i carismi dei due grandi Apostoli sono complementari per l'edificazione dell'unico Popolo di Dio ed i cristiani non possono dare valida testimonianza a Cristo se non sono uniti tra di loro".

  "Anno Paolino, evangelizzazione, comunione nella Chiesa e piena unità di tutti i cristiani: preghiamo ora per queste grandi intenzioni" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "affidandole alla celeste intercessione di Maria Santissima, Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli".
HML/SANTI PIETRO:PAOLO/BARTOLOMEO I                VIS 20080630 (1060)


INAUGURAZIONE ANNO PAOLINO

CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2008 (VIS). Alle 18:00 di questo pomeriggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica di San Paolo fuori le Mura la Celebrazione dei Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, in occasione dell'apertura dell'Anno Paolino, con la partecipazione del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e dei Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità Cristiane.

  Il Santo Padre, il Patriarca Ecumenico, i Delegati fraterni delle altre Confessioni cristiane, i Monaci dell'Abbazia di San Paolo fuori le Mura, hanno raggiunto in processione il quadriportico della Basilica dove - davanti alla statua dell'Apostolo Paolo - il Papa ha acceso il primo cero del braciere che arderà per tutto il corso dell'Anno Paolino. Dopo di Lui anche il Patriarca Ecumenico e il Rappresentante del Primate Anglicano hanno acceso un cero. Quindi la processione ha varcato la "Porta Paolina" ed è entrata in Basilica.

  "Siamo riuniti presso la tomba di San Paolo, il quale nacque, duemila anni fa, a Tarso di Cilicia, nell'odierna Turchia" - ha detto il Papa nell'omelia - "Paolo non è per noi una figura del passato, che ricordiamo con venerazione. Egli è anche il nostro maestro, apostolo e banditore di Gesù Cristo anche per noi. (...) Ho voluto indire questo speciale 'Anno Paolino': per ascoltarlo e per apprendere ora da lui, quale nostro maestro, 'la fede e la verità', in cui sono radicate le ragioni dell'unità tra i discepoli di Cristo".

  "È per me motivo di intima gioia" - ha proseguito il Pontefice - "che l'apertura dello 'Anno Paolino' assuma un particolare carattere ecumenico per la presenza di numerosi delegati e rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali, che accolgo con cuore aperto", il Patriarca Bartolomeo I e i membri della Delegazione che lo accompagna, e i Delegati Fraterni delle Chiese che hanno un vincolo particolare con l'Apostolo Paolo - Gerusalemme, Antiochia, Cipro, Grecia - e che formano l'ambiente geografico della vita dell'Apostolo prima del suo arrivo a Roma., ed anche i Fratelli delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali di Oriente".

  "Siamo dunque qui raccolti per interrogarci sul grande Apostolo delle genti. Ci chiediamo non soltanto: Chi era Paolo? Ci chiediamo soprattutto: Chi è Paolo? (...) La sua fede è l'esperienza dell'essere amato da Gesù Cristo in modo tutto personale; è la coscienza del fatto che Cristo ha affrontato la morte non per un qualcosa di anonimo, ma per amore di lui - di Paolo - e che, come Risorto, lo ama tuttora, che cioè Cristo si è donato per lui. (...) La sua fede non è una teoria, un'opinione su Dio e sul mondo. La sua fede è l'impatto dell'amore di Dio sul suo cuore. E così questa stessa fede è amore per Gesù Cristo".

  "Da molti Paolo viene presentato come uomo combattivo che sa maneggiare la spada della parola. Di fatto, sul suo cammino di apostolo non sono mancate le dispute. Non ha cercato un'armonia superficiale. (...) La verità era per lui troppo grande per essere disposto a sacrificarla in vista di un successo esterno. La verità che aveva sperimentato nell'incontro con il Risorto ben meritava per lui la lotta, la persecuzione, la sofferenza. Ma ciò che lo motivava nel più profondo, era l'essere amato da Gesù Cristo e il desiderio di trasmettere ad altri questo amore. Paolo era un uomo colpito da un grande amore, e tutto il suo operare e soffrire si spiega solo a partire da questo centro. I concetti fondanti del suo annuncio si comprendono unicamente in base ad esso".

  Ricordando une delle parole-chiave dell'Apostolo: libertà, il Papa ha affermato: "Paolo era libero come uomo amato da Dio che, in virtù di Dio, era in grado di amare insieme con Lui. Questo amore è ora la 'legge' della sua vita e proprio così è la libertà della sua vita. Egli parla ed agisce mosso dalla responsabilità dell'amore. Libertà e responsabilità sono qui uniti in modo inscindibile. (...) Chi ama Cristo come lo ha amato Paolo, può veramente fare quello che vuole, perché il suo amore è unito alla volontà di Cristo e così alla volontà di Dio; perché la sua volontà è ancorata alla verità e perché la sua volontà non è più semplicemente volontà sua, arbitrio dell'io autonomo, ma è integrata nella libertà di Dio e da essa riceve la strada da percorrere".

  "Nella ricerca della fisionomia interiore di San Paolo vorrei, in secondo luogo, ricordare la parola che il Cristo risorto gli rivolse sulla strada verso Damasco. Prima il Signore gli chiede: 'Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?' Alla domanda: 'Chi sei, o Signore?' vien data la risposta: 'Io sono Gesù che tu perseguiti' (At 9,4s). Perseguitando la Chiesa, Paolo perseguita lo stesso Gesù. 'Tu perseguiti me'. Gesù si identifica con la Chiesa in un solo soggetto. In questa esclamazione del Risorto, che trasformò la vita di Saulo, in fondo ormai è contenuta l'intera dottrina sulla Chiesa come Corpo di Cristo. Cristo non si è ritirato nel cielo, lasciando sulla terra una schiera di seguaci che mandano avanti 'la sua causa'. La Chiesa non è un'associazione che vuole promuovere una certa causa. In essa non si tratta di una causa. In essa si tratta della persona di Gesù Cristo, che anche da Risorto è rimasto 'carne'. (...) Egli ha un corpo. È personalmente presente nella sua Chiesa".

  "In tutto ciò traspare il mistero eucaristico, nel quale Cristo dona continuamente il suo Corpo e fa di noi il suo Corpo".  Il Signore stesso si rivolge a noi con queste parole: "Come avete potuto lacerare il mio Corpo? Davanti al volto di Cristo, questa parola diventa al contempo una richiesta urgente: riportaci insieme da tutte le divisioni. Fa' che oggi diventi nuovamente realtà".

  "Vorrei concludere" - ha detto infine il Santo Padre - "con una parola tarda di san Paolo, una esortazione a Timoteo dalla prigione, di fronte alla morte. 'Soffri anche tu insieme con me per il Vangelo', dice l'apostolo al suo discepolo (2Tm 1,8). (...) L'incarico dell'annuncio e la chiamata alla sofferenza per Cristo vanno inscindibilmente insieme. (...) In un mondo in cui la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza. Chi vuole schivare la sofferenza, tenerla lontana da sé, tiene lontana la vita stessa e la sua grandezza; non può essere servitore della verità e così servitore della fede. (...) Là dove non c'è niente che valga che per esso si soffra, anche la stessa vita perde il suo valore. L'Eucaristia - il centro del nostro essere cristiani - si fonda nel sacrificio di Gesù per noi, è nata dalla sofferenza dell'amore, che nella Croce ha trovato il suo culmine".

  "Di questo amore che si dona noi viviamo" - ha concluso il Pontefice - "Esso ci dà il coraggio e la forza di soffrire con Cristo e per Lui in questo mondo, sapendo che proprio così la nostra vita diventa grande e matura e vera".
HML/INAUGURAZIONE ANNO PAOLINO/...                   VIS 20080630 (1140)


UDIENZA PRESIDENTE DEL PORTOGALLO

CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2008 (VIS). Un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, rende noto che questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica portoghese, Signor Aníbal Cavaco Silva, il quale, successivamente, ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, e l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

  "Nel corso dei cordiali colloqui" - si legge nel testo - "sono stati passati in rassegna diversi temi di comune interesse, riguardanti l'attuale situazione del Paese. Sottolineando i buoni rapporti esistenti tra la Chiesa Cattolica e il Portogallo, ci si è soffermati sull'attuazione del Concordato del 2004".

  "Le conversazioni hanno toccato pure alcuni aspetti dell'attualità internazionale, con particolare riferimento all'Europa e all'impegno del Portogallo nei confronti di alcuni Paesi africani ed asiatici".
OP/UDIENZA:PRESIDENTE PORTOGALLO/CAVACO     VIS 20080630(150)


POSSA ANNO PAOLINO AIUTARE RINNOVO IMPEGNO ECUMENICO

CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2008 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Sua Santità Bartolomeo I, a Roma per partecipare all'apertura dell'Anno Paolino e alla celebrazione dei Primi Vespri nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli, Patroni dell'Alma Città di Roma.

  "Ho appreso con piacere che anche Vostra Santità ha indetto un Anno Paolino" - ha detto Papa Benedetto XVI al Patriarca Bartolomeo, sottolineando che: "Questa felice coincidenza pone in evidenza le radici della nostra comune vocazione cristiana e la significativa sintonia, che stiamo vivendo, di sentimenti e di impegni pastorali. Per questo rendo grazie al Signore Gesù Cristo, che con la forza del suo Spirito guida i nostri passi verso l'unità".

  "San Paolo" - ha proseguito il Pontefice - "ci ricorda che la piena comunione tra tutti i cristiani trova il suo fondamento in 'un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo'. (...) Ai cristiani di Corinto, in mezzo ai quali erano sorti dissensi, San Paolo non ha timore di indirizzare un forte richiamo perché siano unanimi nel parlare, scompaiano le divisioni tra loro e coltivino una perfetta unione di pensiero e di intenti".

  "Nel nostro mondo" - ha affermato il Santo Padre - "in cui si va consolidando il fenomeno della globalizzazione ma continuano ciononostante a persistere divisioni e conflitti, l'uomo avverte un crescente bisogno di certezze e di pace. Allo stesso tempo, però, egli resta smarrito e quasi irretito da una certa cultura edonistica e relativistica, che pone in dubbio l'esistenza stessa della verità. Le indicazioni dell'Apostolo sono, al riguardo, quanto mai propizie per incoraggiare gli sforzi tesi alla ricerca della piena unità tra i cristiani, tanto necessaria per offrire agli uomini del terzo millennio una sempre più luminosa testimonianza di Cristo, Via, Verità e Vita. Solo in Cristo e nel suo Vangelo l'umanità può trovare risposta alle sue più intime attese".

  "Possa l'Anno Paolino, che questa sera inizierà solennemente, aiutare il popolo cristiano a rinnovare l'impegno ecumenico, e si intensifichino le iniziative comuni nel cammino verso la comunione fra tutti i discepoli di Cristo. Di questo cammino la vostra presenza qui, oggi, è certamente un segno incoraggiante".
AC/ANNO PAOLINO:UNITÀ/BARTOLOMEO I                   VIS 20080630 (370)


venerdì 27 giugno 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 27 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accolto la rinunzia presentata, per raggiunti limiti d'età, dal Cardinale Camillo Ruini agli incarichi di Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma e di Arciprete della Papale Arcibasilica Lateranense.

-  Ha nominato il Cardinale Agostino Vallini, finora Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma e Arciprete della Papale Arcibasilica Lateranense.

- Ha nominato l'Arcivescovo Raymond Leo Burke, di Saint Louis (Stati Uniti d'America), Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

- Ha nominato il Monsignor Ludger Schepers, Vescovo Ausiliare di Essen (superficie: 1.877; popolazione: 2.602.494; cattolici: 919.948; sacerdoti: 589; religiosi: 580; diaconi permanenti: 77), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto, finora Parroco e Decano a Duisburg, è nato a Oberhausen (Repubblica Federale di Germania), nel 1953 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Vescovo Ausiliare della Diocesi di Essen, presentata dal Vescovo Franz Grave, per raggiunti limiti d'età.
RE:NA:NEA/.../...                                   VIS 20080627 (180)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

    - Il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, S.D.B., Vescovo di Hong Kong (Cina), con il Coadiutore Vescovo John Tong Hon, in Visita "ad Limina Apostolorum"-

    - Il Vescovo José Lai Hung-seng, di Macau (Cina), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Due Presuli della Conferenza Episcopale di Honduras in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Luis Solé Fa, C.M., di Trujillo.

    - Il Vescovo Jean-Louis Giasson, P.M.E., di Yoro.

- Il Signor Ahmed Hamid Elfaki Hamid, Ambasciatore del Sudan in visita di congedo

- Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/.../...                                       VIS 20080627 (120)


DIOCESI HONG KONG E MACAO: ESSERE TESTIMONI DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 27 GIU. 2008 (VIS). Il Papa ha ricevuto questa mattina i Vescovi delle Diocesi di Hong Kong e Macao al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  "Le vostre due Chiese particolari" - ha detto il Papa - "sono chiamate ad essere testimoni di Cristo, a guardare in avanti con speranza e a misurarsi - nell'annuncio del Vangelo - con le nuove sfide che le popolazioni di Hong Kong e di Macao devono affrontare".

  Riferendosi alla "necessità di un'adeguata formazione permanente del clero", Papa Benedetto XVI ha sottolineato che essa "è un'esigenza intrinseca al dono e al ministro sacramentale ricevuto e si rivela necessaria in ogni tempo. Oggi però risulta essere particolarmente urgente, non solo per il rapido mutarsi delle condizioni sociali e culturali degli uomini e dei popoli entro cui si svolge il  ministero presbiterale, ma anche per quella 'nuova evangelizzazione' che costituisce il compito essenziale e indilazionabile della Chiesa'".

  "Cari Fratelli" - ha proseguito il Pontefice - "ben sapete che le scuole cattoliche apportano un contributo notevole alla formazione intellettuale, spirituale e morale, delle nuove generazioni:  è per questi aspetti cruciali della crescita della persona che i genitori, sia cattolici sia di altre tradizioni religiose, ricorrono alle scuole cattoliche".

  "Le scuole cattoliche delle vostre due Diocesi" - ha rilevato il Santo Padre - "hanno contribuito in maniera rilevante allo sviluppo sociale e alla crescita culturale delle vostre popolazioni; oggi questi centri educativi incontrano nuove difficoltà; vi sono vicino e vi incoraggio ad adoperarvi affinché questo prezioso servizio non venga meno".

  "Vi ringrazio personalmente" - ha detto il Papa ai Vescovi - "per l'affetto e per la devozione che avete manifestato alla Santa Sede in molte e diverse maniere. Mi congratulo con voi per le molteplici realizzazioni delle vostre così efficienti comunità diocesane e vi esorto ad un sempre maggiore impegno nel ricercare i mezzi più  adatti per rendere il messaggio cristiano di amore più comprensibile nel mondo nel quale vivete".

  "Incoraggio poi le vostre Diocesi a continuare a dare il loro contributo alla Chiesa nella Cina Continentale, sia nel mettere a disposizione il personale per la formazione sia nel sostenere iniziative benefiche di promozione umana e di assistenza. A questo riguardo come non ricordare il prezioso servizio, reso con generosità e con competenza dalla Caritas delle vostre due Diocesi".

  "Mi auguro, e chiedo al Signore" - ha concluso il Pontefice - "che arrivi presto il giorno in cui anche i vostri Confratelli della Cina Continentale possano venire a Roma in pellegrinaggio sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, in segno di comunione con il Successore di Pietro e con la Chiesa universale".
AL/.../VESCOVI CINA                               VIS 20080627 (440)


RICONOSCENZA CARDINALE RUINI E SALUTO NUOVO VICARIO


CITTA' DEL VATICANO, 27 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, 400 Officiali del Vicariato di Roma per il congedo del Cardinal Camillo Ruini dall'ufficio di Vicario Generale per la Diocesi di Roma e la nomina del successore Cardinale Agostino Vallini.

  "Gli ultimi anni del secolo scorso e i primi del nuovo" - ha detto Benedetto XVI - "sono stati un tempo davvero straordinario, tanto più per chi, come noi, ha avuto in sorte di viverli al fianco di un autentico gigante della fede e della missione della Chiesa, il venerato mio Predecessore".

  "Collaborando strettamente con lui" - ha proseguito il Pontefice - "siamo stati 'trascinati' dalla sua eccezionale forza spirituale, radicata nella preghiera, nell'unione profonda con il Signore Gesù Cristo e nell'intimità filiale con la sua Madre Santissima. Il carisma missionario del Papa Giovanni Paolo II ha avuto (...) un influsso determinante sul periodo del suo pontificato, in particolare sul tempo di preparazione al Giubileo del 2000; e questo lo si è potuto verificare direttamente nella Diocesi di Roma, la Diocesi del Papa, grazie all'impegno costante del Cardinale Vicario e dei suoi collaboratori".

  "Come esempio di questo mi limito a ricordare la Missione cittadina di Roma e i cosiddetti 'Dialoghi in Cattedrale', espressione di una Chiesa che, nel momento stesso in cui andava prendendo maggiore coscienza della sua identità diocesana (...) si apriva decisamente a una mentalità missionaria e ad uno stile coerente con essa, mentalità e stile destinati a non durare solo il tempo di una stagione, bensì, come è stato spesso ribadito, a diventare permanenti".

  "La sollecitudine per la missione" del Cardinale Ruini, ha ricordato ancora il Santo Padre, "è stata sempre accompagnata e sostenuta da un'eccellente capacità di riflessione teologica e filosofica, che Ella ha manifestato ed esercitato fin dagli anni giovanili. L'apostolato, specialmente nel nostro tempo, deve nutrirsi costantemente di pensiero, per motivare il significato dei gesti e delle azioni, altrimenti è destinato a ridursi a sterile attivismo".

  "Mi piace ricordare al riguardo la nostra collaborazione sui temi dei Convegni ecclesiali diocesani" - ha detto ancora il Papa riferendosi al periodo in cui era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede - "tesi a rispondere alle principali urgenze pastorali tenendo conto del contesto sociale e culturale della Città".

  Il Santo Padre ha menzionato anche il "progetto culturale, particolare iniziativa della Chiesa italiana" che "richiama il modo di porsi della Chiesa nella società: il desiderio cioè della Comunità cristiana - rispondente alla missione del suo Signore - di essere presente in mezzo agli uomini e alla storia con un progetto di uomo, di famiglia, di relazioni sociali ispirato alla Parola di Dio e declinato in dialogo con la cultura del tempo".

  "Caro Signor Cardinale, in questo lei ha dato un esempio che rimane al di là delle iniziative del momento, un esempio di 'pensare la fede', in assoluta fedeltà al Magistero della Chiesa, con puntuale attenzione agli insegnamenti del Vescovo di Roma e, al tempo stesso, in costante ascolto delle domande che emergono dalla cultura contemporanea e dai problemi dell'attuale società".

  Infine Papa Benedetto XVI ha rivolto parole di saluto al Cardinale Agostino Vallini, nuovo Vicario della Diocesi di Roma, finora Prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica, accogliendolo "nel nuovo incarico, che gli affido tenendo conto della sua esperienza pastorale, maturata dapprima quale Ausiliare nella grande Diocesi di Napoli e poi come Vescovo di Albano; esperienza a cui egli unisce provate doti di saggezza e di affidabilità".
AC/VICARIATO:ROMA/RUINI:VALLINI                   VIS 20080627 (570)


giovedì 26 giugno 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 26 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo John Hung Shan-chuan, di Taipei (Taiwan), Membro del Consiglio Speciale per l'Asia della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.

- Il Dottor Johan Ickx, Consultore della Congregazione della Cause dei Santi, Officiale del Tribunale della Penitenzieria Apostolica.
NA/.../SHAN-CHUAN:ICKX                             VIS 20080626 (60)


IMPEGNARSI PER UN MONDO PACIFICO E SOLIDALE

CITTA' DEL VATICANO, 26 GIU. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI, nel ricevere in udienza il Signor Firmin Mboutsou, nuovo Ambasciatore del Gabon, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali, ha ricordato, nel suo discorso, i buoni rapporti esistenti da quaranta anni, fra Gabon e Santa Sede.

  "La Chiesa contribuisce e desidera contribuire sempre più" - ha affermato il Pontefice - "all'educazione degli uomini, donne e bambini, senza distinzioni, nel rispetto della persona e della sua cultura, trasmettendo ad ognuno i valori spirituali e morali indispensabili per la crescita dell'essere umano. Parimenti, nella sua antica tradizione la Chiesa contribuisce anche all'educazione sanitaria ed alla cura dei malati, per il benessere della persona". In tale contesto il Papa ha auspicato che "il Paese riconosca pienamente e sostenga il servizio caritativo offerto a tutte le persone che vi ricorrono. Un tale riconoscimento giuridico non mancherà di produrre benefici effetti sulla presenza religiosa e sul dinamismo delle strutture in ambito sanitario e sociale".

  Riferendosi successivamente all'Accordo firmato nel 2001 sull'insegnamento, Benedetto ha auspicato "un consolidamento degli accordi, con l'episcopato del vostro paese, relativo all'insegnamento a tutti i livelli, in particolare l'insegnamento superiore. La Chiesa intende mantenere e sviluppare un insegnamento di qualità, per il quale è necessario il sostegno fiducioso delle Autorità e dei diversi servizi statali".

  Sottolineando l'importanza di una "migliore organizzazione della pastorale delle Forze Armate" in Gabon, il Papa ha affermato che "è opportuno che i membri delle Forze Armate si costituiscano in comunità cristiane particolari, sotto la guida di un pastore che sappia riconoscere e rispettare la specificità del mondo militare".

  "Attraverso di Lei, Signor Ambasciatore" - ha detto ancora il Papa - "invito tutte le Autorità e gli uomini di buona volontà, specialmente nel continente africano, ad impegnarsi sempre più per un mondo pacifico, fraterno e solidale".

  "Senza giustizia, senza la lotta contro ogni forma di corruzione, senza il rispetto delle regole del diritto, è impossibile costruire una vera pace, ed è evidente che i cittadini abbiano delle difficoltà a dare fiducia ai loro dirigenti; inoltre, senza il rispetto della libertà di ogni individuo, non ci può essere pace. Conformemente alla sua tradizione, nelle forme sue proprie, la Chiesa è pronta a collaborare e ad apportare il suo sostegno a tutte le persone per le quali la prima preoccupazione è di stabilire una società che rispetti i diritti più elementari dell'uomo e che voglia costruire una società per l'uomo".

  "Il futuro è troppo spesso legato a questioni puramente economiche" - ha ribadito infine il Pontefice - "che sono fonte di numerosi conflitti. Conviene far in modo che gli abitanti del Paese siano i primi beneficiari del prodotto delle ricchezze naturali della nazione e fare tutto ciò che è in nostro potere  per una migliore protezione del pianeta, permettendoci di lasciare alle generazioni future una terra davvero abitabile, capace di nutrire tutti i suoi abitanti".
CD/LETTERE CREDENZIALI/GABON:MBOUTSOU              VIS 20080626 (490)


VESCOVI HONDURAS: POTENZIARE SERVIZIO CARITATIVO


CITTA' DEL VATICANO, 26 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i Vescovi della Conferenza Episcopale di Honduras, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  "Il popolo honduregno" - ha affermato il Pontefice - "è dotato di un profondo spirito religioso che si manifesta nelle numerose ed antiche pratiche di devozione popolare, le quali, debitamente purificate da elementi estranei alla fede, devono essere valido strumento per l'annuncio del Vangelo. Come accade in altri paesi, la diffusione del secolarismo, del proselitismo delle sette, è fonte di confusione per molti fedeli, e provoca la perdita del senso di appartenenza alla Chiesa".

  "La constatazione delle enormi difficoltà che si oppongono alla vostra missione pastorale, invece di scoraggiarvi" - ha aggiunto il Papa - "deve servire a stimolare una estesa e coraggiosa opera di evangelizzazione, fondata, più che sull'efficacia dei mezzi materiali e dei progetti umani, sul potere della Parola di Dio, accolta con fede, vissuta con umiltà e annunciata con fedeltà".

  Benedetto XVI ha sottolineato che nella "urgente missione di annunciare la Buona Novella della salvezza", il contributo dei sacerdoti è "inestimabile" ed ha invitato i Presuli a porre sempre al servizio del Seminario "i migliori professori ed adeguati mezzi materiali, perché i futuri sacerdoti acquisiscano la maturità umana, spirituale e sacerdotale di cui i fedeli hanno bisogno e che hanno il diritto di attendersi dai propri pastori. (...) Nonostante l'incremento delle vocazioni negli ultimi tempi" - ha ricordato ancora il Papa - "la scarsità di presbiteri" è "con ragione, une delle principali preoccupazioni".

  "Un ambito di singolare attenzione pastorale" - ha proseguito il Pontefice - "è il matrimonio e la famiglia, la cui solidità e stabilità, è di immenso beneficio alla Chiesa ed alla società. Al riguardo è giusto riconoscere il passo importante che è stato fatto di includere nella Costituzione dell'Honduras il riconoscimento esplicito del matrimonio, anche se voi sapete che non basta dotarsi di una buona legislazione se poi non si realizza il necessario lavoro culturale e di catechesi per far risplendere (...) la verità e la bellezza del matrimonio, autentica alleanza perpetua di vita e di amore fra un uomo e una donna".

  "Come l'annuncio della Parola e la celebrazione dei sacramenti, il servizio caritativo è parte essenziale della missione della Chiesa" - ha affermato il Papa - Per cui "i Vescovi quali successori degli Apostoli" devono essere " i primi responsabili di questo servizio di carità nelle Chiese particolari".

  "So quanto vi affligga la povertà nella quale vivono tanti vostri compatrioti, con l'aumento della violenza, l'emigrazione, la distruzione dell'ambiente, la corruzione o le carenze educative, fra gli altri gravi problemi. Come ministri del Buon Pastore avete dispiegato, in parole e opere, un'intensa opera di assistenza ai bisognosi. Vivamente vi esorto" - ha concluso il Santo Padre - "a continuare a mostrare nel vostro ministero il volto misericordioso di Dio, potenziando in tutte le vostre comunità diocesane e parrocchiali un esteso e capillare servizio di carità, che giunga in modo speciale ai malati, agli anziani e ai carcerati".
AL/.../HONDURAS                                        VIS 20080626 (500)


mercoledì 25 giugno 2008

SAN MASSIMO "CONFESSORE": INTREPIDO TESTIMONE FEDE GESÙ

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2008 (VIS). Nell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di 14.000 persone, il Santo Padre ha presentato la figura di San Massimo, monaco del VI secolo e "grande Padre della Chiesa di Oriente".

  "Si tratta di un monaco" - ha detto il Papa - "che meritò dalla Tradizione cristiana il titolo di 'Confessore' per l'intrepido coraggio con cui seppe testimoniare - 'confessare' - anche con la sofferenza, l'integrità della sua fede in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, Salvatore del mondo".

  "Massimo" - ha ricordato Papa Benedetto XVI - "nacque in Palestina, la terra del Signore, intorno al 580. (...) Da Gerusalemme, (...) si trasferì a Costantinopoli, e da lì, a causa delle invasioni barbariche, si rifugiò in Africa. Qui si distinse con estremo coraggio nella difesa dell'ortodossia. Massimo non accettava alcuna riduzione dell'umanità di Cristo. Era nata la teoria secondo cui in Cristo vi sarebbe solo una volontà, quella divina. Per difender l'unicità della sua persona, negavano in Lui una vera e propria volontà umana".

  Nel 649 Massimo "fu chiamato a Roma" dove "prese parte attiva al Concilio Lateranense, indetto dal Papa Martino I a difesa delle due volontà di Cristo, contro l'editto dell'imperatore che - pro bono pacis - proibiva di discutere tale questione" Massimo, che - opponendosi anche lui all'imperatore - continuava a ripetere: 'E' impossibile affermare in Cristo una sola volontà!' (...) insieme a due suoi discepoli, entrambi chiamati Anastasio, (...) fu sottoposto ad un estenuante processo. (...) Il tribunale dell'imperatore lo condannò, con l'accusa di eresia, alla crudele mutilazione della lingua e della mano destra - i due organi mediante i quali, attraverso le parole e gli scritti, Massimo aveva combattuto l'errata dottrina dell'unica volontà di Cristo. Infine, il santo monaco, così mutilato, venne esiliato nella Colchide, sul Mar Nero, dove morì, sfinito per le sofferenza subite, all'età di 82 anni, il 13 agosto dello stesso anno 662"-

  "Quello di San Massimo" - ha sottolineato il Pontefice - "non è mai un pensiero solo teologico, speculativo, ripiegato su se sesso, perché ha sempre come punto di approdo la concreta realtà del mondo e della sua salvezza. (...) All'uomo, creato a sua immagine e somiglianza, Dio ha affidato la missione di unificare il cosmo".

  "La vita e il pensiero di Massimo restano potentemente illuminati da un immenso coraggio nel testimoniare la realtà integrale di Cristo, senza alcuna riduzione o compromesso. E così appare chi è veramente l'uomo, come dobbiamo vivere per  rispondere alla nostra vocazione. Dobbiamo vivere uniti a Dio, per essere così uniti a noi stessi e al cosmo, dando al cosmo stesso e all'umanità la giusta forma".

  "L'universale 'sì' di Cristo, ci mostra anche con chiarezza come dare il collocamento giusto a tutti gli altri valori. Pensiamo a valori oggi giustamente difesi quali la tolleranza, la libertà, il dialogo. Ma una tolleranza che non sapesse più distinguere tra bene e male diventerebbe caotica e autodistruttiva. Così pure: una libertà che non rispettasse la libertà degli altri e non trovasse la comune misura delle nostre rispettive libertà, diventerebbe anarchia e distruggerebbe l'autorità. Il dialogo che non sa più su che cosa dialogare diventa una chiacchiera vuota. Tutti questi valori sono grandi e fondamentali, ma possono rimare veri valori soltanto se hanno il punto di riferimento che li unisce e dà loro la vera autenticità. Questo punto di riferimento è la sintesi tra Dio e cosmo, è la figura di Cristo nella quale impariamo la verità di noi stessi e impariamo così dove collocare tutti gli altri valori, perché scopriamo il loro autentico significato".

  "E così, alle fine" - ha concluso il Pontefice - "Cristo ci indica che il cosmo deve divenire liturgia, gloria di Dio e che la adorazione è l'inizio della vera trasformazione, del vero rinnovamento del mondo".
AG/SAN MASSIMO CONFESSORE                       VIS 20080625 (560)


BENEDIZIONE STATUA DI SAN LUIGI ORIONE

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2008 (VIS). Prima dell'Udienza Generale di questa mattina in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI ha benedetto una statua marmorea di San Luigi Orione (1872-1940), collocata in una nicchia esterna della Basilica Vaticana.

  Fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza approvata nel 1903, Don Orione trascorse tre anni a soccorrere le vittime del terribile terremoto del 1908 che colpì Messina e Reggio Calabria, adoperandosi in particolare per i bisognosi e gli orfani. L'espansione dell'Opera Orionina coincide con la fine della prima Guerra Mondiale, con la creazione di numerosi collegi ed istituzioni educative e assistenziali. L'attività missionaria fu inaugurata nel 1913 in Brasile.

  "Don Orione" fu proclamato Beato da Giovanni Paolo II  il 26 ottobre 1980 e  canonizzato il 16 maggio 2004. La sua memoria liturgica si celebra il 12 marzo.

  Al termine dell'Udienza, il Santo Padre ha salutato "con grande affetto" la Famiglia Orionina ed ha auspicato che: "L'inaugurazione della statua del vostro Fondatore costituisca, per tutti i suoi figli spirituali, un rinnovato stimolo a proseguire sul cammino tracciato da San Luigi Orione specialmente per portare al Successore di Pietro - come diceva lui stesso - 'i piccoli, le classi umili, i poveri operai e i reietti della vita che sono i più cari a Cristo e i veri tesori della Chiesa di Gesù Cristo".
AG/BENEDIZIONE STATUA/LUIGI ORIONE                   VIS 20080625 (240)


EDIZIONE IN LINGUA MALAYALAM L'OSSERVATORE ROMANO

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha indirizzato un Messaggio di saluto in occasione della pubblicazione del primo numero della traduzione in lingua malayalam dell'edizione in lingua inglese de "L'Osservatore Romano".

  "La pubblicazione di questa prima edizione de 'L'Osservatore Romano' in lingua malayalam" - scrive il Pontefice - "è un avvenimento molto significativo nella vita della Chiesa in India, perché consentirà agli oltre sei milioni di cattolici dello stato del Kerala di essere informati sul ministero del Papa e sull'opera della Santa Sede rafforzando così i vincoli di fede e comunione ecclesiale che legano la comunità cattolica alla Sede di Pietro".

  "Profitto della presente circostanza per porgere i miei voti augurali ed assicurare le mie preghiere per questa importante iniziativa, e ringrazio di cuore i dirigenti della 'Carmel International Publishing House' e tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione".

  "Auspico che questa nuova traduzione dell'edizione inglese, che si unisce alle altre edizioni in lingua straniera de 'L'Osservatore Romano', sia una valida fonte di istruzione ed arricchimento nella fede, un incentivo ad una maggiore fraternità e cooperazione con la comunità cattolica del Kerala, nella sua ricca e multiforme diversità, ed un aiuto indispensabile alla continuazione della missione evangelizzatrice".
BXVI-LETTERA/OSSERVATORE ROMANO/…                   VIS 20080625 (210)


ARCIVESCOVI METROPOLITI CHE RICEVONO IL PALLIO

CIUDAD DEL VATICANO, 25 JUN 2008 (VIS). Di seguito riportiamo l'elenco degli Arcivescovi Metropoliti, nominati nell'ultimo anno, ai quali, nel corso di una Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI imporrà il Sacro Pallio, il 29 giugno prossimo, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli, Patroni dell'Alma Città di Roma.

- Cardinale John Njue, Arcivescovo di Nairobi (Kenya).

- Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.

- Arcivescovo Michel Christian Cartatéguy, S.M.A., di Niamey (Níger).

- Arcivescovo Edwin Frederick O'Brien, di Baltimore (Stati Uniti d'America).

- Arcivescovo Francisco Pérez González, di Pamplona y Tudela (Spagna).

- Arcivescovo Lorenzo Voltolini Esti, di Portoviejo (Ecuador).

- Arcivescovo Paolo Pezzi, F.S.C.B., della Madre de Dio a Mosca (Federazione Russa).

- Arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, di Minsk-Mohilev (Bielorussia).

- Arcivescovo Andrés Stanovnik, O.F.M. Cap., di Corrientes (Argentina).

- Arcivescovo Anthony Mancini, di Halifax (Canada).

- Arcivescovo Martin William Currie, di Saint John's, Newfoundland (Canada).

- Arcivescovo Mauro Aparecido dos Santos, di Cascavel (Brasile).

- Arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini, C.S.S., di Campobasso-Boiano (Italia).

- Arcivescovo John Hung Shan-Chuan, S.V.D., di Taipei (Taiwan).

- Arcivescovo Matthew Man-Oso Ndagoso, di Kaduna (Nigeria).

- Arcivescovo Reinhard Marx, di München und Freising (Repubblica Federale di Germania).

- Arcivescovo Óscar Urbina Ortega, di Villavicencio (Colombia).

- Arcivescovo Laurent Monsengwo Pasinya, di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).

- Arcivescovo Willem Jacobus Eijk, di Utrecht (Paesi Bassi).

- Arcivescovo Antonio José López Castillo, di Barquisimeto (Venezuela).

- Arcivescovo Richard Anthony Burke, S.P.S., di Benin City (Nigeria).

 - Arcivescovo Agustín Roberto Radrizzani, S.D.B., di Mercedes-Luján (Argentina).

- Arcivescovo José Francisco Sanches Alves, di Évora (Portogallo).

- Arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, di Pisa (Italia).

- Arcivescovo Stanislav Zvolenský, di Bratislava (Slovacchia).

- Arcivescovo Robert Rivas, O.P., di Castries (Santa Lucia).

- Arcivescovo Francesco Montenegro, di Agrigento (Italia).

- Arcivescovo Louis Kébreau, S.D.B., di Cap Haitien (Haití).

- Arcivescovo  Joseph Serge Miot, di Port-au-Prínce (Haití).

- Arcivescovo Laurent Ulrich, di Lille (Francia).

- Arcivescovo John Ribat, M.S.C., di Port Moresby (Papua Nuova Guinea).

- Arcivescovo Thomas Kwaku Mensah, di Kumasi (Ghana).

- Arcivescovo Thomas John Rodi, di Mobile (Stati Uniti d'America).

- Arcivescovo Donald James Reece, di Kingston in Jamaica (Giamaica).

- Arcivescovo Slawoj Leszek Glodz, di Gdansk (Polonia).

- Arcivescovo Peter J. Kairo, di Nyeri (Kenya).

- Arcivescovo John Clayton Nienstedt, di Saint Paul and Minneapolis (Stati Uniti d'America).

- Arcivescovo John Lee Hiong Fun-Yit Yaw, di Kota Kinabalu (Malesia).

- Arcivescovo Luís Gonzaga Silva Pepeu, O.F.M. Cap., di Vitória da Conquista (Brasile).

- Arcivescovo Marin Srakil, di Djakovo-Osijek (Croazia).

  Ai seguenti due Presuli il Pallio verrà consegnato nelle loro Sede Metropolitane:
 
- Arcivescovo William D'Souza, S.I., di Patna (India);

- Arcivescovo Edward Tamba Charles, di Freetown and Bo (Sierra Leone).
OP/ARCIVESCOVI METROPOLITI:PALLIO/...                    VIS 20080625 (480)


DICHIARAZIONE SCOMPARSA EMANUELA ORLANDI

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2008 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato nel pomeriggio di ieri la seguente dichiarazione:

  "La tragica vicenda della scomparsa della giovane Emanuela Orlandi (1983) è tornata di attualità nel mondo della informazione italiana".

  "Colpisce il modo in cui ciò avviene, con l'amplissima divulgazione giornalistica di informazioni riservate, non sottoposte a verifica alcuna, provenienti da una testimonianza di valore estremamente dubbio".

  "Si ravviva così il profondissimo dolore della famiglia Orlandi, senza dimostrare rispetto e umanità nei confronti di persone che già tanto hanno sofferto".

  "Si divulgano accuse infamanti senza fondamento nei confronti di Sua Eccellenza Monsignor Marcinkus, morto da tempo e impossibilitato a difendersi".

  "Non si vuole in alcun modo interferire con i compiti della magistratura nella sua doverosa verifica rigorosa di fatti e responsabilità. Ma allo stesso tempo non si può non esprimere un vivo rammarico e biasimo per modi di informazione più debitori al sensazionalismo che alle esigenze della serietà e dell'etica professionale".
OP/SCOMPARSA ORLANDI/LOMBARDI                   VIS 20080625 (180)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 GIU. 2008 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre riceverà in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Honduras, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Tomás Andrés Mauro Muildoon, O.F.M., Vescovo di Juticalpa

    - Il Vescovo Angel Garachana Pérez, C.M.F., di San Pedro Sula, con l'Ausiliare Vescovo Rómulo Emiliani Sánchez, C.M.F.

    - Vescovo Luis Alfonso Santos Villeda, S.D.B., di Santa Rosa di Copán
AL/.../...                                         VIS 20080625 (80)


martedì 24 giugno 2008

BENEDETTO XVI E BARTOLOMEO I SOLENNITÀ SAN PIETRO E PAOLO

CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2008 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto questa mattina che il prossimo 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà l'Eucaristia, alle ore 9:30 nella Basilica Vaticana con la partecipazione del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I.

  Il Patriarca Ecumenico e il Santo Padre terranno l'omelia, reciteranno insieme la professione di fede e impartiranno la benedizione. Concelebreranno con il Santo Padre i nuovi Arcivescovi Metropoliti ai quali il Pontefice imporrà il sacro Pallio.
OCL/SOLENNITÀ PIETRO E PAOLO/BARTOLOMEO I          VIS 20080624 (110)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2008 (VIS). Oggi pomeriggio il Santo Padre riceverà in udienze separate cinque Presuli della Conferenza Episcopale di Honduras, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Cardinale Oscar Andrés Rodríguez Madriaga, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa, con gli Ausiliari: Vescovo Juan José Pineda Fasquelle, C.M.F., e Vescovo Darwin Rudy Andino Ramírez, C.R.S.

    - Il Vescovo Guido Plante, P.M.E., di Choluteca.

    - Il Vescovo Roberto Camilleri Azzopardi, O.F.M., di Comayagua.
AL/.../...                                        VIS 20080624 (70)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Pamiers (Francia), presentata dal Vescovo Marcel Terrier, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignor Santiago Olivera, Vescovo di Cruz del Eje (superficie: 22.187; popolazione: 159.500; cattolici: 148.400; sacerdoti: 32; religiosi: 68; diaconi permanenti: 1), Argentina. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale della Diocesi di Morón (Argentina), è nato nel 1959 a Buenos Aires ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. Succede al Vescovo Omar Félix Colomé, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Mario Aurelio Poli, Vescovo di Santa Rosa (superficie: 143.440; popolazione: 325.626; cattolici: 260.205; sacerdoti: 41; religiosi: 78), Argentina. Il Vescovo Poli, finora Ausiliare di Buenos Aires (Argentina), succede al Vescovo Rinaldo Fidel Brédice, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay (India) e il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo (Brasile), Presidenti Delegati della Dodicesima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo in Vaticano dal 5 al 26 ottobre, sul tema: "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".
RE:NER:NA/.../...                                           VIS 20080624 (240)


IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 24 GIU. 2008 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Charles Albert Buswell, emerito di Pueblo (Stati Uniti d'America), il 14 giugno, all'età di 94 anni.

- Il Vescovo John Choi Jae-Son, già Vescovo di Pusan (Corea), il 3 giugno, all'età di 96 anni.

- Il Vescovo Maurizio Galli, emerito di Fidenza (Italia), il 1° giugno, all'età di 71 anni.

- Il Vescovo Victor Kindo, di Jashpur (India), il 12 giugno, all'età di 61 anni.

- L'Arcivescovo Elmar Maria Kredel, emerito di Bamberg (Germania), il 10 giugno, all'età di 86 anni.
.../DEFUNTI/...                                   VIS 20080624 (100)


lunedì 23 giugno 2008

RADIO E MISSIONE DELLA CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in Vaticano i partecipanti al Congresso delle Radio Cattoliche, in corso in questi giorni sul tema: "L'identità e la missione delle Radio Cattoliche oggi". Il Convegno è stato promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali che è presieduto dall'Arcivescovo Claudio Maria Celli.

  "Cari fratelli, operando nelle stazioni radio cattoliche" - ha detto il Santo Padre - "voi siete al servizio della Parola. Le parole trasmesse ogni giorno fanno eco della Parola Eterna che si fece carne. (...) L'Incarnazione ebbe luogo in un villaggio sperduto, lontano dalle rumorose città imperiali dell'antichità. Oggi, nonostante l'impiego di moderne tecnologie, le parole da voi trasmesse sono umili, e qualche volta può sembrare che vadano completamente perse nella competizione con altri potenti e chiassosi mezzi di comunicazione".

  "Ma non vi scoraggiate" - ha esclamato Benedetto XVI - "Le parole che voi trasmettete raggiungono un grande pubblico, fra cui molte persone sole per le quali l'ascolto delle vostre trasmissioni rappresenta un confortante dono; alcuni si interessano e si incuriosiscono nell'ascoltarle, altre non frequentano la chiesa perché appartengono a religioni diverse oppure a nessuna, ed altre ancora non hanno mai sentito il nome di Gesù Cristo, tuttavia grazie al vostro servizio, per la prima volta, hanno l'opportunità di ascoltare le parole di salvezza. Quest'opera di paziente semina, portata avanti giorno dopo giorno, ora dopo ora, è il vostro modo di collaborare alla missione apostolica".

  "Se le molteplici forme di comunicazione possono essere un dono di Dio al servizio dello sviluppo e della persona umana e di tutta l'umanità, la radio, attraverso la quale esercitate il vostro apostolato, propone una prossimità e un ascolto della parola e della musica, per informare e distendere, per annunciare e denunciare, ma sempre nel rispetto della realtà e in un chiara prospettiva di educazione alla verità e alla speranza. Gesù Cristo ci dona infatti la Verità sull'uomo e la verità per l'uomo, e, a partire da questa verità, una speranza per il rispetto e per il futuro degli uomini e del mondo".

  "In ragione del suo legame con la parola, la radio partecipa alla missione della Chiesa e alla sua visibilità, ma genera ugualmente un nuovo modo di vivere, di essere e di fare Chiesa; essa comporta sfide ecclesiologiche e pastorali. E' importante rendere attraente la Parola di Dio conferendole consistenza mediante le vostre realizzazioni e i vostri programmi per toccare il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo, per partecipare alla trasformazione della vita dei nostri contemporanei".

  "Carissimi fratelli e sorelle in Cristo" - ha esclamato il Papa al termine del suo discorso - "quali entusiasmanti prospettive si aprono al vostro impegno e al vostro lavoro! I vostri network possono rappresentare, fin d'ora, una piccola ma concreta eco nel mondo di quella rete di amicizia che la presenza di Cristo Risorto, il Dio-con-noi, ha inaugurato fra cielo e terra e fra uomini di tutti i continenti e le epoche. Così facendo, il vostro stesso lavoro si inscriverà a pieno titolo nella missione della Chiesa, che vi invito ad amare profondamente. Aiutando il cuore di ogni uomo ad aprirsi alla speranza e a spalancarsi a quella civiltà della verità e dell'amore che è il frutto più eloquente della sua presenza fra noi".
AC/RADIO CATTOLICHE/...                           VIS 20080620 (550)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, con il Padre Edmund D.Power, O.S.B., Abate di San Paolo fuori le Mura.

- L'Arcivescovo Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, O.F.M., Arcivescovo di Trujillo (Perù).

- Tre Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Pakistan, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    Il Vescovo Anthony Theodore Lobo, di Islamabad-Rawalpindi.

-    Il Vescovo Andrew Francis, di Multan.

-    Il Padre Victor Gnanapragasam, O.M.I., Prefetto Apostolico di Quetta.

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/.../...                                       VIS 20080620 (120)


XXV ANNIVERSARIO ORDINAZIONE EPISCOPALE CARDINALE RUINI


CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato una Lettera al Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma, in occasione del suo 25° anniversario di Ordinazione Episcopale. Il testo della Lettera del Santo Padre è stato letto nel corso della solenne concelebrazione eucaristica nella Basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta dal Porporato.

  Nella Lettera, datata 19 giugno, il Papa ringrazia il Cardinale per "il Suo impegno al servizio della Chiesa di Roma", quale Vicario Generale per la Diocesi di Roma, dal gennaio 1991.

  "Tra gli impegni di questi anni di episcopato a diretto servizio del Vescovo di Roma" - ricorda ancora Benedetto XVI - "come non menzionare la preparazione e la celebrazione della Missione cittadina in preparazione al Grande Giubileo del 2000?" che ebbe "il suo momento di maggiore evidenza nella XX Giornata Mondiale della Gioventù: indimenticabile esperienza di Chiesa per la quale molto si deve alla Diocesi di Roma".

  "Ma una speciale parola di apprezzamento si deve al Suo ordinario ministero episcopale" - prosegue il Pontefice - "Nel corso degli anni, Ella ha accompagnato all'Ordinazione 484 presbiteri diocesani e ha favorito con varie iniziative la realizzazione di ben 57 nuove chiese parrocchiali".

  "Desidero ancora ringraziarLa per quanto ha fatto per i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose, i seminaristi, le aggregazioni laicali e tutto il popolo di Dio della Diocesi di Roma: in questi anni essa è cresciuta nella comunione e nella consapevolezza dell'urgenza della missione. Al riguardo, debbo esprimerLe personale riconoscenza per la dedizione con cui, in questi anni, mi ha introdotto nella complessa realtà di questa amata Chiesa, accompagnandomi nelle visite alle parrocchie, negli incontri col clero, con i poveri, con gli ammalati, con i giovani".

  "Grazie per aver sostenuto il mio invito ad un serio impegno per l'educazione e per aver convocato più volte in Piazza San Pietro tanti fedeli per ascoltare, sostenere e incoraggiare il ministero del Romano Pontefice".

  "In tutte queste circostanze" - conclude Benedetto XVI - ricordando anche l'impegno del Cardinale Ruini come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 1991 al 2007 - "Ella è stata esemplarmente fedele al Suo motto episcopale: 'Veritas liberabit nos'. In nome di questa Verità, che è Cristo stesso, Lei si è continuamente speso per il popolo di Dio che è in Roma".
BXVI-LETTERA/ANNIVERSARIO EPISCOPATO/RUINI        VIS 20080623 (400)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2008 (VIS).  Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, presentata da Sua Beatitudine Michel Sabbah, per raggiunti limiti di età. Gli succede nell'ufficio di Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il L'Arcivescovo Fouad Twal, finora Coadiutore del medesimo Patriarcato.

- Ha nominato il Monsignore Andrew Thanya-anan Vissanu, finora Consigliere di Nunziatura in Indonesia, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
RE:NER/.../SABBAH:TWAL:VISSANU                        VIS 20080623 (90)


DUBLINO SEDE NUOVO CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE

CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha annunciato questa mattina che il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale si terrà nel 2012 a Dublino (Irlanda).

  L'annuncio è stato dato durante l'omelia, trasmessa via satellite dal Vaticano, alle migliaia di persone che nella spianata di Abraham, Québec, hanno assistito alla Messa conclusiva del XLIX Congresso Eucaristico Internazionale, tenuto nella città canadese, dal 15 al 22 giugno scorso. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Cardinale Jozef Tomko, Legato Pontificio, Presidente emerito del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.

  Commentando il tema del Congresso "L'Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo", il Santo Padre ha detto: "L'Eucaristia è il nostro tesoro più bello. E' il sacramento per eccellenza; essa contiene tutto il mistero della nostra salvezza; è fonte e culmine dell'azione e della vita della Chiesa".

  "E' quindi particolarmente importante che i pastori e i fedeli si dedichino con continuità ad approfondire questo grande sacramento. Ciascuno così potrà affermare la sua fede e compiere sempre meglio la sua missione nella Chiesa e nel mondo, ricordando che c'è una fecondità dell'Eucaristia nella vita personale, nella vita della Chiesa e del mondo".

  "La partecipazione all'Eucaristia" - ha detto ancora Papa Benedetto XVI - "non ci allontana dai nostri contemporanei, al contrario, poiché ella è espressione per eccellenza dell'amore di Dio, ci stimola a impegnarci con tutti i nostri fratelli per far fronte alla sfide presenti e per fare del pianeta un luogo dove sia piacevole vivere. Perciò, dobbiamo lottare instancabilmente perché ogni persona sia rispettata, dal concepimento fino alla morte naturale, perché le nostre società opulente accolgano i più poveri e ridiano loro dignità, perché ogni persona possa nutrire e far vivere la propria famiglia, perché la pace e la giustizia splendano in tutti i continenti".

  Il Papa ha auspicato che il Congresso sia un appello a tutti i fedeli ad "un rinnovamento della catechesi eucaristica, in modo che essi acquisiscano una autentica consapevolezza della Eucaristia ed insegnino a loro volta ai propri figli e ai giovani a riconoscere il mistero centrale della fede e a edificare la propria vita attorno ad esso".

  "Vorrei invitare i pastori e i fedeli" - ha detto ancora il Santo Padre - "ad un'attenzione rinnovata alla loro preparazione nel ricevere l'Eucaristia. Nonostante i nostri peccati e la nostra debolezza, Cristo vuole fare in noi la sua dimora (...). Perciò occorre fare tutto ciò che è in nostro potere per ricevere Gesù in un cuore puro, ritrovando sempre di nuovo, mediante il sacramento del perdono, la purezza che il peccato ha intaccato".

  "Il peccato" - ha ricordato il Papa - "soprattutto il peccato grave, si oppone all'azione della grazia eucaristica in noi. D'altra parte, coloro che non possono ricevere la comunione per la situazione in cui si trovano, troveranno tuttavia nella comunione di desiderio e nella partecipazione all'Eucaristia, una forza ed una efficacia salvatrice".

  "L'Eucaristia non è un pasto fra amici. E' un mistero dell'Alleanza" - ha ribadito il Santo Padre - "Siamo chiamati a entrare in questo mistero di alleanza conformando ogni giorno della nostra vita al dono ricevuto nell'Eucaristia".

  "Dobbiamo chiedere al Signore" - ha sottolineato il Pontefice - "di fare alla sua Chiesa il dono di nuovi sacerdoti, perché essi accettino con gioia e senza paura di rispondere a Cristo. Non saranno delusi. Che le famiglie siano il luogo fondamentale e la culla di nuove vocazioni".

  Infine il Santo Padre ha concluso l'omelia invitando tutti ad unirsi "in preghiera per il buon esito del prossimo Congresso Eucaristico Internazionale, che avrà luogo nel 2012 a Dublino".
HML/CONGRESSO EUCARISTICO/CANADA                   VIS 20080623 (600)


CHI TEME DIO NON HA PAURA

CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2008 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Nel Vangelo di questa domenica" - ha detto il Papa - "troviamo due inviti di Gesù: da una parte 'non temete gli uomini' e dall'altra 'temete' Dio (cfr Mt 10,26.28). Siamo così stimolati a riflettere sulla differenza che esiste tra le paure umane e il timore di Dio. La paura è una dimensione naturale della vita. Fin da piccoli si sperimentano forme di paura che si rivelano poi immaginarie e scompaiono; altre successivamente ne emergono, che hanno fondamenti precisi nella realtà: queste devono essere affrontate e superate con l'impegno umano e con la fiducia in Dio. Ma vi è poi, oggi soprattutto, una forma di paura più profonda, di tipo esistenziale, che sconfina a volte nell'angoscia: essa nasce da un senso di vuoto, legato a una certa cultura permeata da diffuso nichilismo teorico e pratico".

  "Di fronte all'ampio e diversificato panorama delle paure umane, la Parola di Dio è chiara: chi 'teme' Dio 'non ha paura'. Il timore di Dio, che le Scritture definiscono come 'il principio della vera sapienza', coincide con la fede in Lui, con il sacro rispetto per la sua autorità sulla vita e sul mondo".

  "Essere 'senza timor di Dio' equivale a mettersi al suo posto, a sentirsi padroni del bene e del male, della vita e della morte. Invece chi teme Dio avverte in sé la sicurezza che ha il bambino in braccio a sua madre (cfr Sal 130,2): chi teme Dio è tranquillo anche in mezzo alle tempeste, perché Dio, come Gesù ci ha rivelato, è Padre pieno di misericordia e di bontà. Chi lo ama non ha paura (...). Il credente dunque non si spaventa dinanzi a nulla, perché sa di essere nelle mani di Dio, sa che il male e l'irrazionale non hanno l'ultima parola, ma unico Signore del mondo e della vita è Cristo, il Verbo di Dio incarnato, che ci ha amati sino a sacrificare se stesso, morendo sulla croce per la nostra salvezza".

  "Forte della presenza di Cristo e confortato dal suo amore" - ha detto il Papa riferendosi a San Paolo - "non temette nemmeno il martirio l'Apostolo delle genti, del quale ci apprestiamo a celebrare il bimillenario della nascita, con uno speciale anno giubilare. Possa questo grande evento spirituale e pastorale suscitare anche in noi una rinnovata fiducia in Gesù Cristo che ci chiama ad annunciare e testimoniare il suo Vangelo, senza nulla temere".
ANG/TIMOR DI DIO/...                               VIS 20080623 (450)


PREGHIERE VITTIME NAUFRAGIO FILIPPINE E PACE LIBANO

CITTA' DEL VATICANO, 22 GIU. 2008 (VIS). Dopo l'Angelus il Papa ha ricordato le vittime del tifone Fengshen nelle Filippine e la Beatificazione del sacerdote libanese Yaaqub da Ghazir Haddad.

  "Con viva emozione" - ha detto Benedetto XVI - ho appreso stamane del naufragio, nell'arcipelago delle Filippine, di un traghetto travolto dal tifone Fengshen, che ha imperversato in quella zona. Mentre assicuro la mia vicinanza spirituale alle popolazioni delle isole colpite dal tifone, elevo una speciale preghiera al Signore per le vittime di questa nuova tragedia del mare, in cui pare siano coinvolti anche numerosi bambini".

  "Oggi a Beirut, capitale del Libano" - ha proseguito il Pontefice - "viene proclamato Beato Yaaqub da Ghazir Haddad, al secolo Khalil, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane della Croce del Libano. Nell'esprimere le mie felicitazioni alle sue figlie spirituali, auspico con tutto il cuore che l'intercessione del Beato Abuna Yaaqub, unita a quella dei Santi libanesi, ottenga a quell'amato e martoriato Paese, che troppo ha sofferto, di progredire finalmente verso una stabile pace".
ANG/NAUFRAGIO:BEATIFICAZIONE/FILIPPINE:LIBANO VIS 20080623 (190)


PRIMI VESPRI APERTURA ANNO PAOLINO

CITTA' DEL VATICANO, 21 GIU. 2008 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, reso pubblico oggi, notifica che sabato 28 giugno, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà alle ore 18:00, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, la celebrazione dei Primi Vespri della Solennità Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, in occasione dell'apertura dell'Anno Paolino, con la partecipazione del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità Cristiane.
OCL/ANNO PAOLINO/...                         VIS 20080623 (90)


RATIFICA ACCORDO SANTA SEDE E FILIPPINE

CITTA' DEL VATICANO, 23 GIU. 2008 (VIS). Il 29 maggio scorso, nella sede del Ministero degli Affari Esteri a Manila (Filippine), il Nunzio Apostolico nelle Filippine, l'Arcivescovo Edward J. Adams, e il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica delle Filippine, Onorevole Alberto G. Romulo, hanno proceduto allo scambio degli Strumenti di ratifica dell'Accordo fra la Santa Sede  e la Repubblica delle Filippine, circa i Beni Culturali della Chiesa cattolica, che era stato firmato il 17 aprile 2007.

  Alla cerimonia sono interventi per parte ecclesiastica, fra gli altri, il Cardinale Gaudencio B. Rosales, Arcivescovo di Manila ed il Vescovo Milito B. Cortes, Ausiliare di Cebu e Presidente della Commissione per i Beni Culturali della Chiesa della Conferenza dei Vescovi Cattolici delle Filippine.

  Per parte statale erano presenti la Signora Carmen Padilla, Responsabile della Commissione Nazionale per l'U.N.E.S.C.O.; la Signora Emerita V. Almosara, Consigliere dell'Istituto Storico Nazionale; il Signor Angel Bautista, Primo Curatore della Divisione per la Proprietà Culturale del Museo Nazionale.

  L'Accordo è entrato in vigore il giorno dello scambio degli Strumenti di ratifica.
OP/RATIFICA ACCORDO/SANTA SEDE:FILIPPINE               VIS 20080623 (190)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sua Altezza Eminentissima Fra' Matthew Festing, Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, e  Seguito.

- Il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

- L'Arcivescovo Francesco Monterisi, Segretario della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Anselmo Guido Pecorari, Nunzio Apostolico in Uruguay.

  Sabato 21 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale James Francis Stafford, Penitenziere Maggiore, con il Vescovo  Gianfranco Girotti, Reggente della Penitenzieria Apostolica.

- Il Cardinale Agostino Vallini, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
AP/.../...                                        VIS 20080623 (60)

giovedì 19 giugno 2008

PAKISTAN: SEME VANGELO SI SVILUPPA NONOSTANTE DIFFICOLTÀ

CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Pakistan, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  "I semi del Vangelo, seminati nella vostra regione da ferventi missionari  nel sedicesimo secolo" - ha detto il Santo Padre - "continuano a fruttificare malgrado le circostanze alle volte ne ostacolino la capacità di mettere radici".

  "Vorrei chiedervi di assicurare il vostro clero della mia vicinanza spirituale mentre è impegnato a svolgere la sua missione": ha affermato il Papa - "La centralità dell'Eucaristia, con la degna celebrazione dell'Ultima Cena e la silenziosa adorazione del Sacramento, deve essere particolarmente manifesta nella vita dei sacerdoti e dei Vescovi. Ciò indurrà i laici a seguire il vostro esempio e a meglio  apprezzare la costante presenza del Signore in mezzo a loro".

  L'Eucaristia, ha proseguito Papa Benedetto XVI, "riorienta il modo di pensare, di parlare e di agire dei cristiani nel mondo e rende presente il significato salvifico della morte e risurrezione di Cristo, rinnovando la storia e vivificando tutta la creazione. L'atto dello spezzare il pane ci ricorda sempre di nuovo che l'assurdità della violenza non ha mai l'ultima parola, perché Cristo ha vinto il peccato e la morte con la sua gloriosa risurrezione".

  "La spiritualità eucaristica" - ha detto ancora il Pontefice - "abbraccia ogni aspetto della vita cristiana. Ciò è evidente nell'emergente vitalità dei movimenti ecclesiali nelle vostre Diocesi. (...) Esortando i membri di tali movimenti e tutti i fedeli ad ascoltare attentamente la Parola di Dio e a coltivare l'abitudine della preghiera quotidiana, possano le vostre popolazioni promuovere una autentica comunità e creare reti caritative, in continua espansione, a favore del prossimo".

  "Il teologato di Karachi, il programma di filosofia di Lahore e i vostri Seminari Minori sono istituzioni di grande importanza per il futuro della Chiesa in Pakistan. Non dubitate mai" - ha esortato il Papa - "che i vostri investimenti di risorse umane e materiali assicurino una solida formazione ai vostri candidati al sacerdozio".

  "Occorre cercare collaboratori generosi fra i membri degli ordini religiosi che possano contribuire a sviluppare programmi di formazione sacerdotale e rafforzare i legami di cooperazione fra il clero religioso e diocesano".

  "Particolarmente urgente, nel momento attuale" - ha ribadito Benedetto XVI - "è il compito di preparare questi uomini - anzi tutti i catechisti e i laici impegnati - a divenire efficaci promotori del dialogo interreligioso. Essi condividono la responsabilità con tutti i cristiani in Pakistan nella promozione della comprensione e della fiducia verso i membri di altre religioni edificando fori pacifici di aperto dialogo".

  Infine il Papa ha ricordato che esistono "altre istituzioni cattoliche che continuano ad essere al servizio del bene comune del popolo pachistano", in "ospedali, scuole, agenzie sociali e caritative che rispondono alle concrete necessità degli utenti".

  "Vi incoraggio" - ha concluso il Pontefice esortando i Vescovi - "ad edificare sul nobile esempio di servizio al prossimo inciso nella storia di tali istituzioni. Sacerdoti, religiosi e fedeli laici nelle vostre Diocesi, occupandosi dei malati, aiutando i giovani a crescere nella conoscenza e nella virtù, e rispondendo alle necessità dei poveri, rivelano il volto umano dell'amore di Dio per tutti gli esseri umani".
AL/.../PAKISTAN                                   VIS 20080619 (540)


R.O.A.C.O.: ARMENIA, GEORGIA, IRAQ, LIBANO E TERRA SANTA

CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2008 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i partecipanti alla Riunione delle Opere in Aiuto alle Chiese Orientali (R.O.A.C.O.), il Santo Padre, ringraziando i presenti per il prezioso sostegno offerto alla missione del Vescovo di Roma, ha ricordato che: "La vita ordinaria" delle Chiese Orientali Cattoliche, "e la loro peculiare missione, soprattutto a livello ecumenico e interreligioso, vanno sostenute dall'intera Chiesa Cattolica".

  Ricordando l'impegno della R.O.A.C.O. a favore delle comunità religiose in Armenia e Georgia "che furono fra le prime a ricevere la luce di Cristo", il Santo Padre ha affermato: "Vivendo umilmente e fraternamente con le altre Chiese Cristiane, e servendo generosamente i poveri, queste comunità cattoliche, per quanto piccole, possono esprimere concretamente la comunione di amore proprio della Chiesa cattolica universale".

  Successivamente Benedetto XVI ha ribadito che il suo pensiero è sempre rivolto alla difficile situazione dei cristiani in Iraq ed ha ricordato la figura dell'Arcivescovo Paulos Faraj Rahhlo di Mosul dei Caldei, morto in circostanze tragiche dopo il suo sequestro il 29 febbraio di quest'anno.

  Riguardo al Libano il Papa ha espresso "gratitudine e sollievo" perché il Paese "ha ritrovato la via del dialogo e della comprensione reciproca" ed ha rinnovato i suoi voti affinché "il Libano sappia rispondere con coraggio alla sua vocazione di essere, per il Medio Oriente e per il mondo intero, un segno della effettiva possibilità di coesistenza pacifica e costruttiva fra gli uomini". Ricordando il Padre Jacques Ghazir Haddad, che sarà proclamato Beato domenica prossima a Beirut, Benedetto XVI ha auspicato che la sua testimonianza "tocchi oggi il cuore dei giovani cristiani libanesi, affinché apprendano, a loro volta, la dolcezza di una vita evangelica al servizio dei poveri e dei piccoli, in fedele testimonianza della fede cattolica nel mondo arabo".

  Infine il Santo Padre si è soffermato sulla recente visita del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e di alcuni Collaboratori della Curia Romana alle comunità latine ed orientali di Terra Santa di cui hanno preso a cuore la causa "che è vitale per tutta la Chiesa. Condivido le loro prove e le loro speranza e prego ardentemente di poterle visitare di persona, come prego altresì perché taluni segni di pace, che saluto con immensa fiducia, trovino presto compimento".

  "Faccio appello ai responsabili delle Nazioni" - ha aggiunto il Pontefice - "perché siano offerte al Medio Oriente, e in particolare alla Terra di Gesù, al Libano e all'Iraq la sospirata pace e la stabilità sociale nel rispetto dei diritti fondamentali della persona, compresa una reale libertà religiosa. E' la pace, del resto, l'unica via per affrontare anche il grave problema dei profughi e dei rifugiati, e per fermare l'emigrazione, specialmente cristiana, che ferisce pesantemente le Chiese Orientali. Affido questi auspici al Beato Giovanni XXIII, amico sincero dell'Oriente e Papa della 'Pacem in terris'".
AC/.../ROACO                                   VIS 20080619 (480)


PRESIDENTE KABILA INVITA PAPA A RECARSI IN VISITA R.D.CONGO

CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2008 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nella tarda mattinata di oggi il seguente Comunicato:

  "Questa mattina il Presidente della Repubblica Democratica del Congo, Sua Eccellenza Joseph Cabila Kabange, è stato ricevuto dal Santo Padre Benedetto XVI nel Palazzo Apostolico. Successivamente, insieme al Ministro degli Affari Esteri, si è incontrato con Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Al centro dei colloqui è stata la situazione politica e sociale del Paese, con particolare riferimento alle province orientali del Nord Kivu e Sud Kivu. A questo riguardo è stata ribadita la priorità del rispetto dei diritti umani per porre fine alle sofferenze della popolazione civile e costruire una società più giusta e solidale. Non è mancato un accenno all'aspetto regionale della questione, auspicando che la prossima entrata in vigore del 'Patto sulla sicurezza, la stabilità e lo sviluppo nella Regione dei Grandi Laghi' segni una svolta decisiva nella promozione della pace e del bene di tutti i suoi abitanti".

  "Volgendo lo sguardo all'avvenire del Paese è stata sottolineata l'importanza dell'educazione e della formazione dei giovani, per i quali la Chiesa è sempre pronta a dare il suo specifico contributo".

  "Sono stati affrontati altri temi di interesse comune, come l'importanza del dialogo e della collaborazione anche per risolvere il problema della restituzione di alcune proprietà della chiesa nazionalizzate parecchi decenni fa".

  "Il Presidente Kabila ha invitato il Santo Padre a recarsi in visita nella Repubblica Democratica del Congo".
OP/UDIENZA/KABILA                               VIS 20080619 (260)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate due Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Pakistan, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Lawrence John Saldanha, di Lahore.

- Il Vescovo Joseph Coutts, di Faisalabad.
AL/.../...                                         VIS 20080619 (50)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto la Diocesi di Kribi (Camerun), con territorio dismembrato dalla Diocesi di Ebolowa-Kribi, rendendola suffraganea della Sede Metropolitana di Yaoundé.

- Ha nominato il Monsignore Joseph Befe Ateba, primo Vescovo di Kribi (superficie: 11.208; popolazione: 150.000; cattolici: 77.115; sacerdoti: 27; religiosi: 8), Camerun. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Yaoundé (Camerun), è nato nel 1962 a Nkoabe (Camerun) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.

- Ha nominato il Monsignore Luis Mariano Montemayor, Nunzio Apostolico in Senegal e in Capo Verde e Delegato Apostolico in Mauritania, elevandolo in pari tempo alla dignità Arcivescovile. L'Arcivescovo eletto è nato a Buenos Aires (Argentina), nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. E' stato finora  Consigliere di Nunziatura.

- Ha nominato il Monsignore Enrico Adriano Rosa, Difensore del Vincolo presso il Tribunale della Rota Romana, finora Notaro del medesimo Tribunale.
ECE:NER:NN:NA/.../...                                VIS 20080619 (150)


mercoledì 18 giugno 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Emmanuel Delmas, Vescovo di Angers (superficie: 7.217; popolazione: 732.942; cattolici: 549.706; sacerdoti: 394; religiosi: 1.605; diaconi permanenti: 30), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1954 a Figeac (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. E' stato finora Vicario Generale della Diocesi di Cahors (Francia).

 - Ha accettato la rinunzia presentata dal Vescovo Elio Sgreccia, per raggiunti limiti d'età, all'ufficio di Presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

- Ha nominato il Monsignor Salvatore Fisichella, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, finora Ausiliare della Diocesi di Roma, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo.
NER:RE:NA/.../...                                   VIS 20080617 (130)


SANT'ISIDORO: SINTESI VITA ATTIVA E VITA CONTEMPLATIVA

CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì a Sant'Isidoro di Siviglia (560-636), definito dal Concilio di Toledo (653), "Illustre maestro della nostra epoca, e gloria della Chiesa cattolica". L'Udienza si è tenuta in Piazza San Pietro con la partecipazione di 11.000 persone.

  Sant'Isidoro di Siviglia, fratello minore di Leandro, Vescovo di Siviglia - al quale successe sulla cattedra episcopale nel 599 - fu grande amico del Papa Gregorio Magno -  ha ricordato il Papa - "Il rilievo è importante, perché permette di tenere presente un accostamento culturale e spirituale alla comprensione della personalità di Isidoro. Egli deve infatti molto a Leandro, persona molto esigente, studiosa e austera (...) Leandro si era preoccupato di predisporre il necessario per far fronte alla situazione politico-sociale del momento: in quei decenni infatti i Visigoti, barbari e ariani, avevano invaso la penisola iberica e si erano impadroniti dei territori appartenuti all'Impero romano. Occorreva conquistarli alla romanità e al cattolicesimo".

  "Isidoro, (...) fu educato (...) a sviluppare, sotto la responsabilità del fratello maggiore, una disciplina molto forte nel dedicarsi" allo studio di opere classiche, pagane e cristiane. Le sue opere "comprendono una conoscenza enciclopedica della cultura classica pagana e un'approfondita conoscenza della cultura cristiana".

  "Uomo dalle contrapposizioni dialettiche accentuate", Sant'Isidoro "anche nella sua vita personale, sperimentò un permanente conflitto interiore, (...) fra desiderio di solitudine, per dedicarsi unicamente alla meditazione della Parola di Dio, ed esigenze della carità verso i fratelli della cui salvezza si sentiva, come Vescovo, incaricato".

  Il Dottore della Chiesa che "durante gli anni della fanciullezza aveva dovuto sperimentare l'amarezza dell'esilio (...) era pervaso di entusiasmo apostolico: sperimentava l'ebbrezza di contribuire alla formazione di un popolo che ritrovava finalmente la sua unità, sul piano sia politico che religioso, con la provvidenziale conversione dell'erede al trono visigoto Ermenegildo dall'arianesimo alla fede cattolica".

  "Non si deve tuttavia sottovalutare" - ha proseguito il Pontefice - "l'enorme difficoltà di affrontare in modo adeguato problemi assai gravi come quelli dei rapporti con gli eretici e con gli Ebrei. Tutta una serie di problemi che appaiono molto concreti anche oggi, soprattutto se se considera ciò che avviene in certe regioni nelle quali sembra quasi di assistere al riproporsi di situazioni assai simili a quelle presenti nella penisola iberica in quel sesto secolo".

  "Da ammirare è, in ogni caso" - ha rilevato il Pontefice - "il suo assillo di non trascurare nulla di ciò che l'esperienza umana aveva prodotto nella storia della sua patria e del mondo intero. Isidoro non avrebbe voluto perdere nulla di ciò che era stato acquisito dall'uomo nelle epoche antiche, fossero esse pagane, ebraiche o cristiane. (...) Nella discussione dei vari problemi teologici, egli mostra di percepirne la complessità e propone spesso con acutezza soluzioni che raccolgono ed esprimono la verità cristiana completa".

  "Il realismo di un vero pastore lo convince però del rischio che i fedeli corrono di ridursi ad essere uomini ad una dimensione", per cui Isidoro di Siviglia propone una sintesi fra vita contemplativa e vita attiva ispirata all'esempio di Cristo: "'Il Salvatore Gesù ci offrì l'esempio della vita attiva, quando durante il giorno si dedicava a offrire segni e miracoli in città, ma mostrò la vita contemplativa quando si ritirava sul monte e vi pernottava dedito alla preghiera'. (...) Come si deve amare Dio con la contemplazione, così si deve amare il prossimo con l'azione".

  "Questa sintesi è la lezione che il grande Vescovo di Siviglia" - ha concluso il Papa - "lascia a noi, cristiani di oggi, chiamati a testimoniare Cristo all'inizio di un nuovo millennio".
AG/ISIDORO DI SIVIGLIA/...                           VIS 20080618 (560)


MESSAGGIO DEL PAPA CONGRESSO EUCARISTICO QUÉBEC

CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2008 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa si è rivolto ai partecipanti al Congresso Eucaristico Internazionale, in corso dal 15 al 22 giugno a Québec (Canada), sul tema: "L'Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo".

  "Mi rendo spiritualmente presente" - ha detto il Santo Padre - "in così solenne incontro ecclesiale, ed auspico che esso sia per le comunità cristiane canadesi e per la Chiesa universale un  tempo forte di preghiera, di riflessione e di contemplazione del mistero della santa Eucaristia. Sia pure occasione propizia per riaffermare la fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento dell'Altare".

  "Preghiamo inoltre perché questo Congresso Eucaristico internazionale" - ha concluso il Pontefice - "ravvivi nei credenti non solo del Canada ma di tante altre Nazioni nel mondo, la consapevolezza di quei valori evangelici e spirituali che hanno forgiato la loro identità lungo il corso della storia".
AC/CONGRESSO EUCARISTICO CANADA/...                   VIS 20080618 (170)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 GIU. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Gerard Johannes Nicolaus de Korte, finora Ausiliare di Utrecht (Paesi Bassi), Vescovo di Groningen-Leeuwarden (superficie: 9.205; popolazione: 1.704.000; cattolici: 120.300; sacerdoti: 51; religiosi: 47; diaconi permanenti: 3), Paesi Bassi.

- Ha ristabilito la Diocesi di Srijem (Serbia), finora unita "in persona Episcopi" alla Diocesi di Djakovo (Croazia). Ha nominato il Vescovo Djuro Gasparovic, finora Ausiliare di Djakovo eVicario Generale con facoltà speciali per Srijem, Vescovo  di Srijem  ed ha disposto che l'Ordinario di Srijem (Serbia), diventi membro della Conferenza Episcopale Internazionale dei Santi Cirillo e Metodio.

- Ha eretto la Provincia ecclesiastica di Djakovo-Osijek (Croazia), elevando la Diocesi di Djakovo-Osijek a Sede Metropolitana (il cui nome da Djakovo-Bosna cambia in Djakovo-Osijek), assegnando ad essa come suffraganee le Diocesi di Pozega (Croazia) e di Srijem (Serbia), finora appartenenti alla Provincia ecclesiastica di Zagreb-Croazia-Slavonia. Ha nominato il Vescovo Marin Srakic,  finora Vescovo di Djakovo e Srijem, primo Arcivescovo Metropolita di Djakovo-Osijek (superficie: 11.288; popolazione: 1.615.000; cattolici: 570.000; sacerdoti: 276; religiosi: 437; diaconi permanenti: 1), Croazia. L'Arcivescovo eletto, finora Presidente della Conferenza Episcopale Croata, è nato nel 1937 a Ivanovci (Croazia), è stato ordinato sacerdote nel 1960.

- Ha mutato la denominazione della Provincia ecclesiastica di Zagreb-Croazia-Slavonia in provincia ecclesiastica di Zagreb, con Zagreb come sede metropolitana e Varazdin e Krizevci come suffraganee.
NER:ECE/.../DE KORTE:GASPAROVIC:SRAKIC               VIS 20080618 (250)


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