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martedì 30 settembre 2008

RESPONSABILITÀ PROTEZIONE NON SIA PRETESTO AGGRESSIONE

CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York al dibattito generale della 63ma Sessione dell'Assemblea Generale dell'O.N.U.

  "Per sua natura e struttura, l'Organizzazione delle Nazioni Unite" - ha affermato l'Arcivescovo Migliore - "normalmente non crea né gli avvenimenti né i fenomeni, ma funge da cassa di risonanza per gli eventi o fenomeni che sono sottoposti a dibattito e ad una risposta coerente, puntuale e di consenso".

  "Quest'anno è stato dominato da diverse sfide e crisi"- ha ricordato il Presule -"calamità naturali o causate dall'uomo, economie in pericolo, terremoti finanziari, aumento del prezzo degli alimenti e del carburante, impatto dei cambiamenti climatici, guerre e tensioni a livello locale. (...) Uno dei fattori evidenti da tutti riconosciuto" - ha aggiunto il Presule - "è che ogni crisi presenta un insieme di fattori naturali e di elementi di responsabilità umana. Tuttavia, troppo spesso questi sono accompagnati da una risposta tardiva, da fallimenti e dalla riluttanza dei leaders ad esercitare la responsabilità di proteggere le popolazioni".

  "Quando in questa sede si parla della responsabilità della salvaguardia" - ha precisato l'Arcivescovo Migliore - "il punto di riferimento è il Documento Finale 2005 che si riferisce alla responsabilità della comunità internazionale ad intervenire in situazioni dove i singoli governi non sono in grado o non sono disponibili a garantire la salvaguardia dei cittadini".

  "Nel passato, il termine 'protezione' era troppo spesso pretesto di espansione ed aggressione. Nonostante i numerosi progressi del diritto internazionale, tragicamente oggigiorno l'interpretazione ed uso di tale termine continua ad essere in vigore ".

  "Tuttavia, nel corso dell'ultimo anno in questa medesima Sede è aumentato il consenso relativamente all'inclusione di quest'ultima espressione quale componente fondamentale del governo responsabile. Alcuni Paesi hanno invocato la responsabilità della protezione come aspetto essenziale dell'esercizio della sovranità a livello nazionale ed internazionale, mentre altri hanno rilanciato il concetto di esercizio della sovranità responsabile".

  "Gli Stati fondatori dell'Organizzazione delle Nazioni Unite" - ha ribadito il Presule - "hanno concepito la responsabilità della salvaguardia quale fulcro delle Nazioni Unite. I fondatori dell'O.N.U. hanno ritenuto che la responsabilità di proteggere non consistesse nell'uso immediato della forza per instaurare la pace ed il rispetto dei diritti umani, ma innanzitutto, nel riunirsi degli Stati per individuare e denunciare i primi sintomi di crisi e richiamare l'attenzione dei governi, della società civile e della pubblica opinione al fine di individuare le cause e proporre soluzioni".
DELSS/PROTEZIONE STATI/MIGLIORE:ONU                   VIS 20080930 (400)


TEMA GIORNATA MONDIALE COMUNICAZIONI SOCIALI

CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2008 (VIS). "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia", è il tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la 43ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2009. Il Messaggio del Santo Padre, in vista di tale celebrazione, sarà reso noto come di consueto il 24 gennaio, Festa di San Francesco di Sales, Patrono della Stampa cattolica.

  L'annuncio è stato dato dall'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ieri, 29 settembre, Festa degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.

  "Più che un semplice tema mi pare che il Papa ci ponga di fronte a un vero e proprio programma di lavoro" - ha commentato l'Arcivescovo Celli aggiungendo che è "un compendio degli impegni e delle responsabilità che la comunicazione e gli uomini della comunicazione sono chiamati ad assumersi in prima persona in un tempo così fortemente segnato dallo sviluppo delle nuove tecnologie mediatiche che, di fatto, creano un nuovo ambiente, una nuova cultura".

  "Appare evidente un senso di fiducia del Papa nei confronti delle possibilità dei media", ha aggiunto l'Arcivescovo Celli, che ritiene che "i media possano dare un grande aiuto nel favorire un clima di dialogo e di fiducia".

  "Porre l'accento sul fatto che ai nuovi mezzi devono corrispondere nuove relazioni, significa toccare nel profondo il rapporto sul quale la comunicazione vive e si sviluppa; l'aggiornamento degli strumenti non segna semplicemente un passo avanti in senso tecnico, ma crea sempre nuove condizioni e possibilità perché l'uomo utilizzi e investa queste risorse per il bene comune e le ponga alla base di una crescita culturale ampia e diffusa".

  Nel marzo 2009, ha inoltre annunciato l'Arcivescovo Celli, è in programma un seminario di studi con la partecipazione dei Vescovi responsabili della comunicazione, organizzato in collaborazione con i Docenti universitari esperti di media e di comunicazione "per giungere alla formulazione di una più precisa e moderna pastorale dei mezzi di comunicazione sociale".

  La Giornata Mondiale si celebrerà, in quasi tutti i Paesi, per decisione dei Vescovi, domenica 31 maggio 2009.
CON-CS/TEMA GMCS/CELLI                                   VIS 20080930 (350)


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