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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 10 novembre 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha accolto la rinunzia, presentata per raggiunti limiti d'età, dall'Arcivescovo Alfio Rapisarda, all'incarico di Nunzio Apostolico in Portogallo ed ha chiamato a succedergli nel medesimo incarico l'Arcivescovo Rino Passigato, finora Nunzio Apostolico in Perù.
RE:NN/.../...                                 VIS 20081110 (50)

MAGISTERO PIO XII PREZIOSA EREDITÀ CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2008 (VIS). Alle ore 12:30 di questa mattina,  il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti al Congresso su: "L'eredità del Magistero di Pio XII e il Concilio Vaticano II", promosso dalle Pontificie Università Gregoriana e Lateranense nel 50° anniversario della morte del Servo di Dio Papa Pio XII.

  Benedetto XVI ha sottolineato che il Magistero del Servo di Dio Pio XII "costituisce una preziosa eredità di cui la Chiesa ha fatto e continua a fare tesoro".

  Papa Benedetto XVI ha ricordato inoltre che il Predecessore scrisse oltre quaranta Lettere Encicliche, fra le quali "Mystici Corporis" "nella quale il Papa affronta il tema della vera ed intima natura della Chiesa", la "Divino afflante Spiritu" sulla Sacra Scrittura e la "Mediator Dei" sulla Sacra Liturgia.

  "Numerose sono state poi le occasioni in cui Pio XII ha trattato della responsabilità dei laici nella Chiesa" - ha detto ancora Benedetto XVI rilevando che Papa Pio XII "si soffermò sulla grande importanza dei moderni mezzi di comunicazione" e sul "dovere dei giornalisti di fornire informazioni veritiere e rispettose delle norme morali".

  "Anche alle scienze e agli straordinari progressi da esse compiuti Pio XII rivolse la sua attenzione" - ha proseguito il Pontefice - "Pur ammirando le conquiste raggiunte in tali campi, il Papa non mancava di mettere in guardia dai rischi che una ricerca non attenta ai valori morali poteva comportare. (...) Con straordinaria lungimiranza, però, il Papa ammoniva circa la necessità di impedire ad ogni costo che questi geniali progressi scientifici venissero utilizzati per la costruzione di armi micidiali che avrebbero potuto provocare catastrofi immani e perfino la totale distruzione dell'umanità".

  "Ugualmente meritevole di speciale menzione è l'insegnamento mariologico di Pio XII, che ebbe il suo culmine nella proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria Santissima, per mezzo del quale il Santo Padre intendeva sottolineare la dimensione escatologica della nostra esistenza ed esaltare altresì la dignità della donna".

  Ponendo in risalto che: "Per natura ed indole Pio XII era un uomo misurato e realista, alieno da facili ottimismi, ma era altresì immune dal pericolo di quel pessimismo che non si addice ad un credente", Papa Benedetto XVI ha affermato che: "Aborriva le sterili polemiche ed era profondamente diffidente nei confronti del fanatismo e del sentimentalismo".

  "Vi era altresì in lui il continuo sforzo e la ferma volontà di donare se stesso a Dio senza risparmio e senza riguardo per la sua salute cagionevole. (...) Tutto nasceva dall'amore per il suo Signore Gesù Cristo e dall'amore per la Chiesa e per l'umanità. Egli infatti era innanzitutto il sacerdote in costante ed intima unione con Dio". Da Dio "traeva origine e slancio il suo magistero, come d'altronde ogni altra sua attività".

  "Il suo poliedrico e fecondo magistero" - ha sottolineato Benedetto XVI - "resta anche per i cristiani di oggi di un valore inestimabile. (...) L'eredità del magistero di Pio XII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive".

  "Possiamo dunque ben dire" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "che nella persona del Sommo Pontefice Pio XII, il Signore ha fatto alla sua Chiesa un eccezionale dono, per il quale noi tutti dobbiamo esserGli grati".
AC/PIO XII/...                                   VIS 20081110 (540)


REPUBBLICA CINA: VALIDO CONTRIBUTO STABILITÀ MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2008 (VIS). Questa mattina, il Signor Wang Larry Yu-Yuan, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede ha presentato al Santo Padre le Lettere Credenziali.

  "Il governo di Taipei" - ha affermato il Papa nel discorso al Diplomatico  - "ha uno spiccato senso di appartenenza alla comunità mondiale, alla famiglia umana globale. Ciò si manifesta in molteplici modi, non ultimo nella generosità con la quale aiuto e soccorso nelle emergenze vengono offerti alle nazioni più povere. A tale riguardo il vostro Paese offre un valido contributo all'edificazione di un mondo più sicuro e stabile. La Santa Sede è lieta di collaborare con tutti coloro che cercano di promuovere la pace, la prosperità e lo sviluppo, ed apprezza l'impegno profuso dalla Repubblica di Cina per tale nobile causa".

  Benedetto XVI ha ricordato che anche se i cattolici del Paese siano poco meno dell'1 percento della popolazione, essi "aspirano a contribuire all'edificazione di una società umana, giusta, e contrassegnata da un autentica preoccupazione per il benessere dei membri più deboli della società". Il Papa ha inoltre ricordato al diplomatico: "Il fermo impegno del Governo del suo Paese a favore della libertà di religione che ha reso possibile alla Chiesa l'esercizio della sua missione di amore e di servizio e di esprimersi apertamente nel culto e nella proclamazione del Vangelo".

  Grazie "alla innata profondità spirituale e saggezza morale" del popolo asiatico "c'è una grande vitalità religiosa ed una grande capacità di rinnovamento fra i popoli dell'Asia, per cui c'è un terreno molto fertile perchè il dialogo interreligioso attecchisca e si sviluppi".

  "Quanto importante è nel mondo di oggi per diversi popoli essere in grado di ascoltare l'altro in un atmosfera di rispetto e dignità, consapevoli che la propria umanità condivisa è un legame molto più profondo che le diversità culturali che sembrano dividere gli uomini!", ha esclamato il Pontefice.

  "Il dialogo sincero e costruttivo è anche la chiave" - ha aggiunto il Pontefice - "per risolvere i conflitti che minacciano la stabilità mondiale. Al riguardo, la Santa Sede apprezza i recenti positivi sviluppi nelle relazioni fra Taiwan e la Cina continentale. La Chiesa Cattolica è oltremodo disponibile a promuovere soluzioni pacifiche alle dispute di qualsivoglia natura, 'dedicando attenzione ed incoraggiamento al più piccolo segno di desiderio di dialogo e di riconciliazione'. In questo modo, la Santa Sede desidera sostenere gli sforzi dei governi per diventare 'strenui difensori della dignità della persona umana e coraggiosi costruttori di pace'".
CD/CREDENZIALI/CINA:LARRY YU YUAN                   VIS 20081110 (410)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 10 NOV. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate nove Presuli della Conferenza Episcopale di Bolivia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Cardinale Julio Terrazas Sandoval, C.SS.R., Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, con gli Ausiliari Vescovo Sergio Alfredo Gualberti Calandrina, Vescovo Stanislaw Dowlaszewicz Billman, O.F.M.Conv.,  e Vescovo Braulio Sáez García, O.C.D.

    - L'Arcivescovo Tito Solari Capellari, S.D.B., di Cochabamba, con l'Ausiliare Arcivescovo Luis Sáinz Hinojosa, O.F.M.

    - Il Vescovo Jorge Herbas Balderrama, O.F.M., Prelato Coadiutore di Aiquile.

    - Il Vescovo Jesús Juárez Párraga, S.D.B., di El Alto.

    - Il Vescovo Carlos Stetter, di San Ignacio de Velasco.
 
  Sabato 8 novembre, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienze separate:

    - L'Arcivescovo Vernon James Weisgerber, di Winnipeg (Canada), Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Canada, con il Vice Presidente Vescovo Pierre Morissette, di Saint-Jerome, e con il Segretario Generale Monsignor Mario Paquette.

    - Cinque Presuli della Conferenza Episcopale di Bolivia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Gonzalo Ramiro del Castillo Crespo, O.C.D., Ordinario Militare;

    - Il Vescovo Julio María Elías Montoya, O.F.M., Vicario Apostolico di El Beni, con l'Ausiliare Vescovo Francisco Focardi, O.F.M., e con il già Ausiliare Vescovo Manuel Eguiguren Galarraga, O.F.M.

    - Il Vescovo Antonio Bonifacio Reimann Panic, O.F.M., Vicario Apostolico di Ñuflo de Chávez.

- L'Arcivescovo Mieczyslaw Mokrzycki, di Lviv dei Latini (Ucraina).

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/..../...                                       VIS 20081110 (240)


INSEGNARE LA MEMORIA PER UNA EUROPA DI LIBERTÀ E DIRITTO


CITTA' DEL VATICANO, 10 NOV. 2008 (VIS). L'Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, O.P., Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, è intervenuto il 6 novembre scorso, in qualità di Rappresentante della Santa Sede, al IV Seminario del Consiglio d'Europa dei Ministri dell'Educazione dei Paesi firmatari della Convenzione Culturale Europea sul tema: "Insegnare la memoria: per vivere in una Europa della libertà e del diritto" (Nüremberg-Dachau, Germania, 5-7 novembre).

  "Il luogo in cui ci troviamo è ricco di memoria" - ha sottolineato il Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica - "In esso si svolsero avvenimenti drammatici, che hanno segnato la storia europea: i grandi raduni nazisti, ma anche il processo a quanti si macchiarono di gravi delitti contro l'umanità. Quei fatti, di cui questa città è stata testimone, ci parlano del dramma di un'epoca, in cui furono negate libertà e giustizia, calpestata la dignità dell'uomo".

  "Il ricordo del  dramma delle vittime, l'omaggio alla loro memoria esige" - ha proseguito il Presule - "che tutti si rendano conto che quelle vicende tenebrose devono essere una chiamata alla responsabilità nel costruire l'oggi e il domani del nostro continente, perché in nessun angolo dell'Europa e di tutto il mondo si ripetano tali tragedie. Al riguardo la Santa Sede apprezza l'impegno dei paesi aderenti alla Convenzione culturale europea affinché attraverso l'insegnamento della  memoria si possa contribuire non solo alla conoscenza del passato, ma alla mutua comprensione, al dialogo, alla prevenzione dei crimini contro l'umanità, al consolidamento di un'Europa della libertà e del diritto".

  "Il diritto e la libertà sono essenziali per evitare ricadute totalitarie non rispettose dell'uomo. Un diritto, però, che si fondi su un alto senso  della dignità e della giustizia. (...) Rischieremmo di cadere nuovamente nella barbarie, se non avessimo la passione per la giustizia e la libertà e se non ci impegnassimo, ciascuno secondo le proprie capacità, a far sì che il male non prevalga sul bene, come è accaduto nei confronti di milioni di figli del popolo ebraico".

  "Occorre dunque raddoppiare gli sforzi" - ha ribadito l'Arcivescovo Bruguès - "per liberare l'uomo dagli spettri del razzismo, dell'esclusione, dell'emarginazione, dell'asservimento, della xenofobia; per estirpare anche le radici di questi mali, che si insinuano anche nella società odierna e minano le fondamenta della pacifica convivenza umana".

  "Il dovere della memoria deve così continuare a scuotere il nostro cuore  e la nostra mente, a  portare la ragione a riconoscere il male e a rifiutarlo, a suscitare in noi il coraggio del bene e della resistenza contro il male. (...) Il tempo che passa porta alla progressiva scomparsa dei testimoni diretti di quella tragedia, ciò deve condurre ad uno sforzo maggiore per conservare la memoria e trasmetterla alle nuove generazioni. Sono pertanto da incoraggiare tutte quelle iniziative, come "La giornata della memoria e della prevenzione dei crimini contro l'umanità", che contribuiscono a tenere viva la memoria di quei tragici eventi, a riflettere ed ad interrogarsi".
DELSS/MEMORIA/NÜREMBERG:BRUGUÈS                   VIS 20081110 (490)


BOLIVIA: CONSERVARE SPERANZA PROMUOVERE UNITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 10 NOV. 2008 (VIS). Benedetto XVI ha ricevuto oggi i Presuli della Conferenza Episcopale Boliviana, a conclusione della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum".

  All'inizio del suo discorso il Papa ha fatto riferimento alle "difficili circostanze nelle quali si trovano i fedeli e la popolazione" del Paese, "le quali, in questi momenti, sembrano più che mai riacutizzarsi. Sono certamente motivo di preoccupazione e di speciale sollecitudine pastorale per la Chiesa, che ha saputo accompagnare da presso tutti i boliviani in situazioni delicate, con l'unico fine di conservare la speranza, promuovere l'unità, esortare alla riconciliazione e salvaguardare la pace".

  "Non mancano" - ha proseguito il Pontefice - "altre sfide nella vostra missione pastorale, poiché la fede in terra boliviana ha bisogno di alimentarsi e di rafforzarsi, specialmente quando si percepiscono segni di una certa fiacchezza della vita cristiana a causa di fattori di diversa origine, una estesa incoerenza fra le fede professata e i modelli di vita personale e sociale, e una formazione superficiale che espone i battezzati all'influenza di promesse mirabolanti quanto vuote",

  Il Santo Padre ha segnalato che per far fronte a tali sfide "la Chiesa in Bolivia può contare su di un potente mezzo che è la devozione popolare, prezioso tesoro accumulato nei secoli grazie all'opera dei coraggiosi missionari e che si è mantenuto con instancabile fedeltà per generazioni nelle famiglie boliviane. E' un dono che deve essere custodito e promosso oggi, (...) perchè il valore dei segni penetri il cuore in profondità, perché sia sempre illuminato dalla Parola di Dio e si trasformi in ferme convinzioni di fede, consolidato dai sacramenti e della fedeltà ai valori morali".

"E' necessaria quindi" - ha proseguito il Pontefice - "una catechesi sistematica, generalizzata e penetrante, che insegni in modo chiaro e integrale le fede cattolica. (...) Anche un'educazione generale di qualità, che comprenda la dimensione spirituale e religiosa della persona, contribuisce notevolmente a porre le fondamenta per la crescita nella fede". In merito il Papa ha ricordato che la Chiesa in Bolivia conta numerosi istituti educativi "alcuni di grande prestigio, che devono continuare ad affidarsi all'attenzione dei propri pastori perché mantengano e siano rispettati nella propria identità".

  Benedetto XVI ha espresso il suo apprezzamento per l'impegno profuso dei Presuli "nell'offrire ai seminaristi una solida formazione umana, spirituale, intellettuale e pastorale, mettendo a disposizione sacerdoti idonei per accompagnarli nel discernimento vocazionale, curandone la sicura idoneità e competenza. (...) E' inoltre necessario" - ha aggiunto il Papa - "un accompagnamento successivo per garantire la formazione permanente del clero e degli altri agenti pastorali, che ne  alimenti costantemente la vita spirituale e impedisca che 'azione pastorale ricada nella routine e nella superficialità".

  Ribadendo l'importanza che l'ascolto e la meditazione della Scritture "siano sempre in primo piano", il Papa ha sottolineato che "dall'ascolto docile della Parola divina nasce l'amore al prossimo e, con esso, il servizio disinteressato ai fratelli, un aspetto che occupa un posto molto rilevante nell'azione pastorale in Bolivia, davanti alle condizioni di povertà, emarginazione e abbandono di buona parte della popolazione".

  Il Santo Padre ha concluso con parole di incoraggiamento ai Vescovi affinché siano guida della Chiesa in Bolivia e promuovano fra di essi uno spirito di comunione di  concordia. "Una comunione arricchita da speciali vincoli di stretta fraternità con le altre Chiese particolari, alcune in terre lontane, ma che desiderano condividere con voi le gioie e le speranze dell'evangelizzazione in questo Paese".
AL/.../BOLIVIA                                   VIS 20081110 (570)


SOLIDARIETÀ MONDO EBRAICO, PACE KIVU, SANA ALIMENTAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2008 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato che ricorre oggi "il 70° anniversario di quel triste avvenimento, verificatosi nella notte fra il 9 e il 10 novembre 1938, quando si scatenò in Germania la furia nazista contro gli ebrei".

  "Furono attaccati e distrutti negozi, uffici, abitazioni e sinagoghe" - ha detto il Pontefice - "furono anche uccise numerose persone, dando inizio alla sistematica e violenta persecuzione degli ebrei tedeschi, che si concluse nella Shoah. Ancora oggi provo dolore per quanto accadde in quella tragica circostanza, la cui memoria deve servire a far sì che simili orrori non si ripetano mai più e che ci si impegni, a tutti i livelli, contro ogni forma di antisemitismo e di discriminazione, educando soprattutto le giovani generazioni al rispetto e all'accoglienza reciproca. Invito, inoltre, a pregare per le vittime di allora e ad unirvi a me nel manifestare profonda solidarietà al mondo ebraico".

  Di seguito il Papa ha lanciato un appello a favore della pace nella Repubblica Democratica del Congo ed ha detto: "Continuano a giungere inquietanti notizie dalla regione del Nord-Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. Sanguinosi scontri armati e sistematiche atrocità hanno provocato e stanno provocando numerose vittime tra i civili innocenti; distruzioni, saccheggi e violenze di ogni tipo hanno costretto altre decine di migliaia di persone ad abbandonare anche quel poco che avevano per sopravvivere. Si calcola che i profughi siano attualmente più di un milione e mezzo. A tutti e a ciascuno di loro desidero esprimere la mia particolare vicinanza, mentre incoraggio e benedico quanti si stanno adoperando per alleviare le loro sofferenze, tra i quali menziono in particolare gli operatori pastorali di quella Chiesa locale. Alle famiglie private dei loro cari giungano il mio cordoglio e l'assicurazione della mia preghiera di suffragio. Infine, rinnovo il mio fervido appello affinché tutti collaborino al ripristino della pace in quella terra da troppo tempo martoriata, nel rispetto della legalità e soprattutto della dignità di ogni persona".

  Infine il Santo Padre ha ricordato che si celebra oggi in Italia "la Giornata del Ringraziamento, che quest'anno ha per tema: 'Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare' ed ha detto: "Unisco la mia voce a quella dei Vescovi italiani che, a partire da queste parole di Gesù, attirano l'attenzione sul grave e complesso problema della fame, reso più drammatico dall'aumento dei prezzi di alcuni alimenti di base. La Chiesa, mentre ripropone il principio etico fondamentale della destinazione universale dei beni, lo mette in pratica, sull'esempio del Signore Gesù, con molteplici iniziative di condivisione. Prego per il mondo rurale, specialmente per i piccoli coltivatori dei Paesi in via di sviluppo. Incoraggio e benedico quanti si impegnano perché a nessuno manchi un'alimentazione sana e adeguata: chi soccorre il povero soccorre Cristo stesso".
ANG/EBREI:PACE:FAME/...                           VIS 20081110 (470)


CHIESA ROMANA PRESIEDE CARITÀ INTERA COMUNIONE CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2008 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del Suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i pellegrini e i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  "La liturgia ci fa celebrare oggi la Dedicazione della Basilica Lateranense, chiamata 'madre e capo di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe'" - ha ricordato il Papa - "In effetti, questa Basilica fu la prima ad essere costruita dopo l'editto dell'imperatore Costantino che, nel 313, concesse ai cristiani la libertà di praticare la loro religione. Lo stesso imperatore donò al Papa Melchiade l'antico possedimento della famiglia dei Laterani e vi fece edificare la Basilica, il Battistero e il Patriarchio, cioè la residenza del Vescovo di Roma, dove i Papi abitarono fino al periodo avignonese. La dedicazione della Basilica fu celebrata dal Papa Silvestro verso il 324 e il tempio fu intitolato al Santissimo Salvatore; solo dopo il VI secolo vennero aggiunti i titoli dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, da cui la comune denominazione. Questa ricorrenza interessò dapprima la sola città di Roma; poi, a partire dal 1565, si estese a tutte le Chiese di rito romano".

  "In tal modo, onorando l'edificio sacro" - ha detto il Papa - "si intende esprimere amore e venerazione per la Chiesa romana che, come afferma sant'Ignazio di Antiochia, 'presiede alla carità dell'intera comunione cattolica (Ai Romani, 1, 1)".

  "La Parola di Dio in questa solennità richiama una verità essenziale: il tempio di mattoni è simbolo della Chiesa viva, la comunità cristiana, che già gli Apostoli Pietro e Paolo, nelle loro lettere, intendevano come 'edificio spirituale', costruito da Dio con le 'pietre vive' che sono i cristiani, sopra l'unico fondamento che è Gesù Cristo, paragonato a sua volta alla 'pietra angolare'",

  "La bellezza e l'armonia delle chiese, destinate a rendere lode a Dio, invita anche noi esseri umani, limitati e peccatori, a convertirci per formare un 'cosmo', una costruzione bene ordinata, in stretta comunione con Gesù, che è il vero Santo dei Santi. Ciò avviene in modo culminante nella liturgia eucaristica, in cui l''ecclesìa', cioè la comunità dei battezzati, si ritrova unita per ascoltare la Parola di Dio e per nutrirsi del Corpo e Sangue di Cristo. Intorno a questa duplice mensa la Chiesa di pietre vive si edifica nella verità e nella carità e viene interiormente plasmata dallo Spirito Santo trasformandosi in ciò che riceve, conformandosi sempre più al suo Signore Gesù Cristo. Essa stessa, se vive nell'unità sincera e fraterna, diventa così sacrificio spirituale gradito a Dio".

  "Cari amici, la festa odierna celebra un mistero sempre attuale: che cioè Dio vuole edificarsi nel mondo un tempio spirituale (...). Questa ricorrenza ci ricorda anche l'importanza degli edifici materiali, in cui le comunità si raccolgono per celebrare le lodi di Dio. Ogni comunità ha pertanto il dovere di custodire con cura i propri edifici sacri, che costituiscono un prezioso patrimonio religioso e storico".
ANG/DEDICAZIONE BASILICA LATERANENSE/...               VIS 20081110 (500)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha accolto la rinunzia, presentata per raggiunti limiti d'età, dall'Arcivescovo Alfio Rapisarda, all'incarico di Nunzio Apostolico in Portogallo ed ha chiamato a succedergli nel medesimo incarico l'Arcivescovo Rino Passigato, finora Nunzio Apostolico in Perù.
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MAGISTERO PIO XII PREZIOSA EREDITÀ CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2008 (VIS). Alle ore 12:30 di questa mattina,  il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti al Congresso su: "L'eredità del Magistero di Pio XII e il Concilio Vaticano II", promosso dalle Pontificie Università Gregoriana e Lateranense nel 50° anniversario della morte del Servo di Dio Papa Pio XII.

  Benedetto XVI ha sottolineato che il Magistero del Servo di Dio Pio XII "costituisce una preziosa eredità di cui la Chiesa ha fatto e continua a fare tesoro".

  Papa Benedetto XVI ha ricordato inoltre che il Predecessore scrisse oltre quaranta Lettere Encicliche, fra le quali "Mystici Corporis" "nella quale il Papa affronta il tema della vera ed intima natura della Chiesa", la "Divino afflante Spiritu" sulla Sacra Scrittura e la "Mediator Dei" sulla Sacra Liturgia.

  "Numerose sono state poi le occasioni in cui Pio XII ha trattato della responsabilità dei laici nella Chiesa" - ha detto ancora Benedetto XVI rilevando che Papa Pio XII "si soffermò sulla grande importanza dei moderni mezzi di comunicazione" e sul "dovere dei giornalisti di fornire informazioni veritiere e rispettose delle norme morali".

  "Anche alle scienze e agli straordinari progressi da esse compiuti Pio XII rivolse la sua attenzione" - ha proseguito il Pontefice - "Pur ammirando le conquiste raggiunte in tali campi, il Papa non mancava di mettere in guardia dai rischi che una ricerca non attenta ai valori morali poteva comportare. (...) Con straordinaria lungimiranza, però, il Papa ammoniva circa la necessità di impedire ad ogni costo che questi geniali progressi scientifici venissero utilizzati per la costruzione di armi micidiali che avrebbero potuto provocare catastrofi immani e perfino la totale distruzione dell'umanità".

  "Ugualmente meritevole di speciale menzione è l'insegnamento mariologico di Pio XII, che ebbe il suo culmine nella proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria Santissima, per mezzo del quale il Santo Padre intendeva sottolineare la dimensione escatologica della nostra esistenza ed esaltare altresì la dignità della donna".

  Ponendo in risalto che: "Per natura ed indole Pio XII era un uomo misurato e realista, alieno da facili ottimismi, ma era altresì immune dal pericolo di quel pessimismo che non si addice ad un credente", Papa Benedetto XVI ha affermato che: "Aborriva le sterili polemiche ed era profondamente diffidente nei confronti del fanatismo e del sentimentalismo".

  "Vi era altresì in lui il continuo sforzo e la ferma volontà di donare se stesso a Dio senza risparmio e senza riguardo per la sua salute cagionevole. (...) Tutto nasceva dall'amore per il suo Signore Gesù Cristo e dall'amore per la Chiesa e per l'umanità. Egli infatti era innanzitutto il sacerdote in costante ed intima unione con Dio". Da Dio "traeva origine e slancio il suo magistero, come d'altronde ogni altra sua attività".

  "Il suo poliedrico e fecondo magistero" - ha sottolineato Benedetto XVI - "resta anche per i cristiani di oggi di un valore inestimabile. (...) L'eredità del magistero di Pio XII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive".

  "Possiamo dunque ben dire" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "che nella persona del Sommo Pontefice Pio XII, il Signore ha fatto alla sua Chiesa un eccezionale dono, per il quale noi tutti dobbiamo esserGli grati".
AC/PIO XII/...                                   VIS 20081110 (540)


REPUBBLICA CINA: VALIDO CONTRIBUTO STABILITÀ MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 8 NOV. 2008 (VIS). Questa mattina, il Signor Wang Larry Yu-Yuan, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede ha presentato al Santo Padre le Lettere Credenziali.

  "Il governo di Taipei" - ha affermato il Papa nel discorso al Diplomatico  - "ha uno spiccato senso di appartenenza alla comunità mondiale, alla famiglia umana globale. Ciò si manifesta in molteplici modi, non ultimo nella generosità con la quale aiuto e soccorso nelle emergenze vengono offerti alle nazioni più povere. A tale riguardo il vostro Paese offre un valido contributo all'edificazione di un mondo più sicuro e stabile. La Santa Sede è lieta di collaborare con tutti coloro che cercano di promuovere la pace, la prosperità e lo sviluppo, ed apprezza l'impegno profuso dalla Repubblica di Cina per tale nobile causa".

  Benedetto XVI ha ricordato che anche se i cattolici del Paese siano poco meno dell'1 percento della popolazione, essi "aspirano a contribuire all'edificazione di una società umana, giusta, e contrassegnata da un autentica preoccupazione per il benessere dei membri più deboli della società". Il Papa ha inoltre ricordato al diplomatico: "Il fermo impegno del Governo del suo Paese a favore della libertà di religione che ha reso possibile alla Chiesa l'esercizio della sua missione di amore e di servizio e di esprimersi apertamente nel culto e nella proclamazione del Vangelo".

  Grazie "alla innata profondità spirituale e saggezza morale" del popolo asiatico "c'è una grande vitalità religiosa ed una grande capacità di rinnovamento fra i popoli dell'Asia, per cui c'è un terreno molto fertile perchè il dialogo interreligioso attecchisca e si sviluppi".

  "Quanto importante è nel mondo di oggi per diversi popoli essere in grado di ascoltare l'altro in un atmosfera di rispetto e dignità, consapevoli che la propria umanità condivisa è un legame molto più profondo che le diversità culturali che sembrano dividere gli uomini!", ha esclamato il Pontefice.

  "Il dialogo sincero e costruttivo è anche la chiave" - ha aggiunto il Pontefice - "per risolvere i conflitti che minacciano la stabilità mondiale. Al riguardo, la Santa Sede apprezza i recenti positivi sviluppi nelle relazioni fra Taiwan e la Cina continentale. La Chiesa Cattolica è oltremodo disponibile a promuovere soluzioni pacifiche alle dispute di qualsivoglia natura, 'dedicando attenzione ed incoraggiamento al più piccolo segno di desiderio di dialogo e di riconciliazione'. In questo modo, la Santa Sede desidera sostenere gli sforzi dei governi per diventare 'strenui difensori della dignità della persona umana e coraggiosi costruttori di pace'".
CD/CREDENZIALI/CINA:LARRY YU YUAN                   VIS 20081110 (410)


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