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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 1 dicembre 2008

L'UOMO DEL TERZO MILLENNIO HA BISOGNO DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza un gruppo di seminaristi del Pontificio Seminario Regionale Pugliese "Pio XI" di Molfetta, del Pontificio Seminario Regionale Abruzzese-Molisano "San Pio X" di Chieti e del Pontificio Seminario Marchigiano "Pio XI" di Ancona, in occasione del centenario di fondazione delle tre istituzioni.

  "Tra i compiti prioritari del presbitero c'è quello di spargere a larghe mani nel campo del mondo la Parola di Dio (...)" - ha affermato il Santo Padre - "La parola di Dio che voi sarete chiamati a seminare a larghe mani e che porta in sé la vita eterna, è Cristo stesso, il solo che possa cambiare il cuore umano e rinnovare il mondo. Ma potremmo domandarci: l'uomo contemporaneo sente ancora bisogno di Cristo e del suo messaggio di salvezza?".

  "In un clima segnato talora da un razionalismo chiuso in sé stesso, che considera quello delle scienze pratiche l'unico modello di conoscenza, il resto diventa tutto soggettivo e di conseguenza anche l'esperienza religiosa rischia di essere vista come una scelta soggettiva, non essenziale e determinate per la vita"

  "L'uomo contemporaneo" - ha rilevato il Pontefice - "appare spesso smarrito e preoccupato per il suo futuro, in cerca di certezze e desideroso di punti di riferimento sicuri. L'uomo del terzo millennio, come del resto in ogni epoca, ha bisogno di Dio e lo cerca talora anche senza rendersene conto. Compito dei cristiani, in modo speciale, dei sacerdoti" - ha sottolineato Benedetto XVI - "è raccogliere quest'anelito profondo del cuore umano ed offrire a tutti, con mezzi e modi rispondenti alle esigenze dei tempi, l'immutabile Parola di vita eterna che è Cristo, Speranza del mondo".

  "In vista di questa importante missione" - ha detto ancora il Papa - "assumono grande valore gli anni di seminario, tempo destinato alla formazione e al discernimento; anni nei quali al primo posto deve esserci la costante ricerca di un rapporto personale con Gesù".

  "In questo Anno Paolino come non proporvi l'apostolo Paolo, quale modello a cui ispirarvi per la vostra preparazione al ministero apostolico? (...) Ad imitazione di San Paolo, cari Seminaristi, non stancatevi" - ha esortato il Pontefice - "di incontrare Cristo nell'ascolto, nella lettura e nello studio della Sacra Scrittura, nella preghiera e nella meditazione personale, nella liturgia e in ogni altra attività quotidiana".

  "Le vostre istituzioni" - ha concluso il Papa - "siano pure 'case' di accoglienza vocazionale per imprimere ancor maggiore impulso alla pastorale vocazionale e curando specialmente il mondo giovanile ed educando i giovani ai grandi ideali evangelici e missionari".
AC/.../SEMINARISTI                               VIS 20081201 (420)


30° ANNIVERSARIO MEDIAZIONE PONTIFICIA ARGENTINA E CILE

CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo (Brasile), Suo Inviato Straordinario in Missione Speciale alle cerimonie del 30° anniversario della Mediazione Pontificia tra Argentina e Cile, sul Canale del Beagle, che avranno luogo a Monte Aymond (Argentina), il 5 dicembre 2008.

  La Missione Pontificia guidata dal Cardinale Scherer, è composta dall'Arcivescovo Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Argentina e dall'Arcivescovo Giuseppe Pinto, Nunzio Apostolico in Cile, dal Vescovo Juan Carlos Romanin, S.D.B di Rio Gallegos (Argentina)  e dal Vescovo Francisco Javier Pardo Aránguiz, SS.CC., emerito di Rancagua (Cile).
OP/ANNIVERSARIO MEDIAZIONE BEAGLE /SCHERER      VIS 20081201 (120)


AVVENTO: GRIDO DI SPERANZA DELLA CHIESA E DEI GIUSTI


CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV. 2008 (VIS). Alle 17:00  di questo pomeriggio, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha presieduto la celebrazione dei Primi Vespri della prima Domenica di Avvento.

  "L'Avvento" - ha detto il Papa nell'omelia - "è per eccellenza la stagione spirituale della speranza, e in esso la Chiesa intera è chiamata a diventare speranza, per se stessa e per il mondo. (...) Tutto il popolo di Dio si rimette in cammino attratto da questo mistero: che il nostro Dio è 'il Dio che viene' e ci chiama ad andargli incontro. In che modo? Anzitutto in quella forma universale della speranza e dell'attesa che è la preghiera, che trova la sua espressione eminente nei Salmi, parole umane in cui Dio stesso ha posto e pone continuamente sulle labbra e nei cuori dei credenti l'invocazione della sua venuta".

  Espressione più alta della preghiera sono i Salmi - ha ricordato Benedetto XVI - citando il Salmo 141, "'Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; / ascolta la mia voce quando t'invoco. / Come incenso salga a te la mia preghiera, / le mie mani alzate come sacrificio della sera' (Sal 141,1-2)" ed ha affermato:  "E' il grido di una persona che si sente in grave pericolo, ma è anche il grido della Chiesa fra le molteplici insidie che la circondano, che minacciano la sua santità, quell'integrità irreprensibile di cui parla l'apostolo Paolo, che deve invece essere conservata per la venuta del Signore".

  "E in questa invocazione risuona anche il grido di tutti i giusti, di tutti coloro che vogliono resistere al male, alle seduzioni di un benessere iniquo, di piaceri offensivi della dignità umana e della condizione dei poveri. All'inizio dell'Avvento la liturgia della Chiesa fa proprio nuovamente questo grido, e lo innalza a Dio 'come incenso' (v. 2)".

   "Nel grido del Corpo mistico, riconosciamo la voce stessa del Capo: il Figlio di Dio che ha preso su di sé le nostre prove e le nostre tentazioni, per donarci la grazia della sua vittoria. (...) La Chiesa rivive ogni volta la grazia di questa com-passione, di questa 'venuta' del Figlio di Dio nell'angoscia umana fino a toccarne il fondo. Il grido di speranza dell'Avvento esprime allora, fin dall'inizio e nel modo più forte, tutta la gravità del nostro stato, il nostro estremo bisogno di salvezza. Come dire: noi aspettiamo il Signore non alla stregua di una bella decorazione su un mondo già salvo, ma come unica via di liberazione da un pericolo mortale".

  I Salmi 141 e 142 della liturgia di oggi, ha sottolineato Benedetto XVI, "ci mettono al riparo da qualsiasi tentazione di evasione e di fuga dalla realtà; ci preservano da una falsa speranza, che forse vorrebbe entrare nell'Avvento e andare verso il Natale dimenticando la drammaticità della nostra esistenza personale e collettiva".

  "In effetti, una speranza affidabile, non ingannevole, non può che essere una speranza 'pasquale', come ci ricorda ogni sabato sera il cantico della Lettera ai Filippesi, con il quale lodiamo Cristo incarnato, crocifisso, risorto e Signore universale".
HML/VESPRI AVVENTO/...                           VIS 20081201 (520)


CONFORMARE LA NOSTRA VITA AL SIGNORE


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2008 (VIS). Questa mattina, Prima Domenica di Avvento, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita pastorale alla Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, nel settore nord della diocesi di Roma, per il 1750° anniversario del martirio di San Lorenzo e nel quadro delle visite annuali alle parrocchie romane.

  Nell'omelia, spiegando il significato dell'Avvento, il Santo Padre ha detto: "Avvento significa (...) far memoria della prima venuta del Signore nella carne, pensando già al suo definitivo ritorno e, al tempo stesso, significa riconoscere che Cristo presente tra noi si fa nostro compagno di viaggio nella vita della Chiesa che ne celebra il mistero".

  "In questa prospettiva" - ha detto ancora il Papa - "l'Avvento diviene per tutti i cristiani un tempo di attesa e di speranza, un tempo privilegiato di ascolto e di riflessione, purché ci si lasci guidare dalla liturgia che invita ad andare incontro al Signore che viene".

  "'Vieni, Signore Gesù': tale ardente invocazione della comunità cristiana degli inizi deve diventare, cari amici, anche nostra costante aspirazione, l'aspirazione della Chiesa di ogni epoca, che anela e si prepara all'incontro con il suo Signore. 'Vieni oggi Signore, aiutaci, illuminaci, dacci la pace, aiutaci a vincere la violenza, vieni Signore preghiamo proprio in queste settimane, Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi'".

  Soffermandosi sulla figura di San Lorenzo, il Papa ne ha ricordato la "sollecitudine per i poveri, il generoso servizio che rese alla Chiesa di Roma nel settore dell'assistenza e della carità, la fedeltà al Papa, da lui spinta al punto di volerlo seguire nella prova suprema del martirio e l'eroica testimonianza del sangue, resa solo pochi gironi dopo, sono fatti universalmente noti".

  "Cade quest'anno il 50° anniversario della morte del Servo di Dio, Papa Pio XII" - ha ricordato ancora il Papa - "e questo ci richiama alla memoria un evento particolarmente drammatico nella storia plurisecolare della vostra Basilica, verificatosi durante il secondo conflitto mondiale, quando, esattamente il 19 luglio 1943, un violento bombardamento inflisse danni gravissimi all'edificio e a tutto il quartiere, seminando morte e distruzione. Non potrà mai essere cancellato dalla memoria della storia il gesto generoso compiuto in quella occasione da quel mio venerato Predecessore, che corse immediatamente a soccorrere e consolare la popolazione duramente colpita, tra le macerie ancora fumanti".
 
  "Non dimentico" - ha proseguito il Pontefice - "inoltre che questa stessa Basilica accoglie le urne di due altre grandi personalità: nell'ipogeo infatti sono poste alla venerazione dei fedeli le spoglie mortali del beato Pio IX, mentre, nell'atrio, è collocata la tomba di Alcide De Gasperi, guida saggia ed equilibrata per l'Italia nei difficili anni della ricostruzione post-bellica e, al tempo stesso, insigne statista capace di guardare all'Europa con un'ampia visione cristiana".

  "Vegliare significa seguire il Signore" - ha sottolineato infine il Papa - "scegliere ciò che Lui ha scelto, amare ciò che Lui ha amato, conformare la propria vita alla sua; vegliare comporta trascorrere ogni attimo del nostro tempo nell'orizzonte del suo amore senza lasciarsi abbattere dalle inevitabili difficoltà e problemi quotidiani. Così ha fatto san Lorenzo, così dobbiamo fare noi e chiediamo al Signore che ci doni la sua grazia perché l'Avvento sia stimolo per tutti a camminare in questa direzione".
HML/AVVENTO/SAN LORENZO FUORI LE MURA               VIS 20081201 (540)


DIO CI DONA IL SUO TEMPO PERCHÉ È ENTRATO NELLA STORIA


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2008 (VIS). Di ritorno dalla visita pastorale alla Basilica romana di San Lorenzo fuori le Mura, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.

  "Iniziamo oggi, con la prima Domenica di Avvento" - ha detto il Papa - "un nuovo Anno liturgico. Questo fatto ci invita a riflettere sulla dimensione del tempo (...). Sull'esempio di quanto amava fare Gesù, desidererei tuttavia partire da una constatazione molto concreta: tutti diciamo che 'ci manca il tempo', perché il ritmo della vita quotidiana è diventato per tutti frenetico. Anche a tale riguardo la Chiesa ha una 'buona notizia' da portare: Dio ci dona il 'suo' tempo. Noi abbiamo sempre poco tempo; specialmente per il Signore non sappiamo o, talvolta, non vogliamo trovarlo. Ebbene, Dio ha tempo per noi!"

  "Sì: Dio ci dona il suo tempo, perché è entrato nella storia con la sua parola e le sue opere di salvezza, per aprirla all'eterno, per farla diventare storia di alleanza. In questa prospettiva, il tempo è già in se stesso un segno fondamentale dell'amore di Dio: un dono che l'uomo, come ogni altra cosa, è in grado di valorizzare o, al contrario, di sciupare; di cogliere nel suo significato, o di trascurare con ottusa superficialità".

  "Tre poi sono i grandi 'cardini' del tempo, che scandiscono la storia della salvezza" - ha spiegato il Pontefice - "all'inizio la creazione, al centro l'incarnazione-redenzione e al termine la 'parusia', la venuta finale che comprende anche il giudizio universale. Questi tre momenti però non sono da intendersi semplicemente in successione cronologica. Infatti, la creazione è sì all'origine di tutto, ma è anche continua e si attua lungo l'intero arco del divenire cosmico, fino alla fine dei tempi. Così pure l'incarnazione-redenzione, se è avvenuta in un determinato momento storico, il periodo del passaggio di Gesù sulla terra, tuttavia estende il suo raggio d'azione a tutto il tempo precedente e a tutto quello seguente. E a loro volta l'ultima venuta e il giudizio finale, che proprio nella Croce di Cristo hanno avuto un decisivo anticipo, esercitano il loro influsso sulla condotta degli uomini di ogni epoca".
 
  "Il Signore viene continuamente nella nostra vita" - ha concluso il Santo Padre - "Quanto mai opportuno è quindi l'appello di Gesù, che in questa prima Domenica ci viene riproposto con forza: 'Vegliate!' (Mc 13,33.35.37). E' rivolto ai discepoli, ma anche 'a tutti', perché ciascuno, nell'ora che solo Dio conosce, sarà chiamato a rendere conto della propria esistenza. Questo comporta un giusto distacco dai beni terreni, un sincero pentimento dei propri errori, una carità operosa verso il prossimo e soprattutto un umile e fiducioso affidamento alle mani di Dio, nostro Padre tenero e misericordioso".
ANG/AVVENTO/...                                           VIS 20081201 (480)


CONDANNA TERRORISMO E PROMOZIONE PASTORALE DETENUTI


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2008 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha detto ai pellegrini conventi in Piazza San Pietro: "Vorrei invitarvi a unirvi nella preghiera per le numerose vittime sia dei brutali attacchi terroristici di Mumbai, in India, sia degli scontri scoppiati a Jos, in Nigeria, come pure per i feriti e quanti, in qualsiasi modo, sono stati colpiti".

  "Diverse sono le cause e le circostanze di quei tragici avvenimenti" - ha affermato il Papa - "ma comuni devono essere l'orrore e la deplorazione per l'esplosione di tanta crudele e insensata violenza. Chiediamo al Signore di toccare il cuore di coloro che si illudono che questa sia la via per risolvere i problemi locali o internazionali e sentiamoci tutti spronati a dare esempio di mitezza e di amore per costruire una società degna di Dio e dell'uomo".

  Successivamente Benedetto XVI ha ricordato il recente Incontro Latinoamericano di Pastorale Penitenziaria promosso dal Consiglio Episcopale Latinoamericano, ed ha espresso il suo incoraggiamento "a quanti lavorano a favore degli uomini e delle donne che hanno perso la libertà, ma non la dignità".

  "In questi casi" - "ha sottolineato il Papa - "si devono rispettare i diritti umani fondamentali e cercare il recupero e la rieducazione che permettono il reinserimento dei detenuti. Esprimo loro la mia vicinanza, li raccomando nella preghiera e li benedico, invitandoli a non sentirsi soli e a conservare la speranza nel Signore, perennemente fedele alle sue promesse di salvezza e che viene a visitare la sua vigna, che Egli stesso ha piantato fra gli uomini".
ANG/TERRORISMO:PASTORALE PENITENZIARIA/...         VIS 20081201 (260)


MESSAGGIO BARTOLOMEO I NELLA FESTA DI SANT'ANDREA


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2008 (VIS). Come di consueto, nella Festa di Sant'Andrea, il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato un Messaggio a Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, che il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, ha consegnato al Patriarca, nella visita ad Istanbul.

  Nel Messaggio in occasione della festa di Sant'Andrea, Patrono del Patriarcato di Costantinopoli, il Papa ricorda la tre visite di quest'anno, a Roma, del Patriarca Bartolomeo I, l'ultima per intervenire all'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio, dell'ottobre scorso.

  Il Santo Padre "riflette con gioia e gratitudine alle relazioni fra il Patriarcato e la Santa Sede che hanno raggiunto un livello più profondo, mentre rinnoviamo il nostro impegno sulla strada della preghiera e del dialogo".

  "Confidiamo" - scrive ancora il Santo Padre - "che il nostro comune cammino accelererà l'arrivo del giorno benedetto quando loderemo Dio insieme in una celebrazione condivisa dell'Eucaristia. La vita interiore delle nostre Chiese" - ha concluso Benedetto XVI - "e le sfide del nostro mondo moderno, richiedono urgentemente, questa testimonianza di unità fra i discepoli di Cristo".
MESS/SAN ANDREA/BARTOLOMEO I                       VIS 20081201 (200)


STUDENTI UNIVERSITÀ DI PARMA DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 1 DIC. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre a ricevuto il rettore, i docenti, gli studenti, il personale tecnico ed amministrativo dell'Università degli Studi di Parma.

  Nel suo discorso il Papa ha ricordato la "lezione che ci ha lasciato" San Pier Damiani, (1007-1072), che completò i suoi studi a Parma e fu Cardinale riformatore nella sua epoca.

  Benedetto XVI ha affermato ancora che: "Quanti, come voi, si dedicano gli studi a livello superiore (...), non possono non essere sensibili a questa eredità spirituale di San Pier Damiani: (...) la felice sintesi tra la vita eremitica e l'attività ecclesiale, l'armonica tensione tra i due poli fondamentali dell'esistenza umana: la solitudine e la comunione".

  "Le nuove generazioni" - ha proseguito il Pontefice - "sono oggi fortemente esposte a un duplice rischio, dovuto prevalentemente alla diffusione delle nuove tecnologie informatiche: da una parte, il pericolo di vedere sempre più ridursi la capacità di concentrazione e di applicazione mentale sul piano personale; dall'altra, quello di isolarsi individualmente in una realtà sempre più virtuale. Così la dimensione sociale si disperde in mille frammenti, mentre quella personale si ripiega su se stessa e tende a chiudersi a costruttive relazioni con l'altro e il diverso da sé".

  "La storia annovera Pier Damini tra i grandi 'riformatori' della Chiesa dopo l'anno Mille" - ha ricordato il Papa sottolineando inoltre che: "ogni autentica riforma dev'essere anzitutto spirituale e morale, deve cioè partire dalla coscienze. (...) Se si vuole che un ambiente umano migliori in qualità ed efficienza, occorre prima di tutto che ciascuno cominci col riformare se stesso, correggendo ciò che può nuocere al bene comune o in qualche modo ostacolarlo".

  "Il fine dell'opera riformatrice di San Pier Damiani e degli altri suoi contemporanei era far sì che la Chiesa diventasse più libera, prima di tutto sul piano spirituale, ma poi anche su quello storico. Analogamente, la validità di una riforma dell'Università non può che avere come riscontro la sua libertà: libertà di insegnamento, libertà di ricerca, libertà dell'istituzione accademica nei confronti dei poteri economici e politici. Questo non significa isolamento dell'Università dalla società, né autoreferenzialità, né tanto meno perseguimento di interessi privati approfittando di risorse pubbliche. (...) Veramente libera, secondo il Vangelo e la tradizione della Chiesa, è quella persona, quella comunità o quella istituzione che risponde pienamente alla propria natura e al proprio fine".
AC/.../UNIVERSITÀ PARMA                           VIS 20081201 (400)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI DICEMBRE

CITTA' DEL VATICANO, 1 DIC. 2008 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di dicembre è la seguente: "Perché di fronte al crescente espandersi della cultura della violenza e della morte, la Chiesa promuova con coraggio la cultura della vita con ogni sua azione apostolica e missionaria".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché i cristiani, soprattutto nei Paesi di missione, attraverso concreti gesti di fraternità, mostrino che il Bambino nato nella grotta di Betlemme è la luminosa Speranza del mondo".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/DICEMBRE/…                     VIS 20081201 (100)


UDIENZA PRESIDENTE DELLO SRI LANKA

CITTA' DEL VATICANO, 1 DIC. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina il Signor Mahinda Rajapaksa, Presidente dalla Repubblica Socialista Democratica dello Sri Lanka, il quale successivamente ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

  "I cordiali colloqui" - informa un Comunicato - "hanno permesso di soffermarsi sull'attuale situazione nello Sri Lanka, per ribadire la necessità di venire incontro ai bisogni fondamentali della popolazione civile duramente provata e di consolidare la via dei dialogo e dei negoziati come unica strada per raggiungere una soluzione politica giusta e durevole al conflitto in corso".

  "Si è auspicato, inoltre, che la Chiesa cattolica possa continuare a godere del pieno diritto di libertà religiosa, che le consente di offrire un signficativo contributo alla vita del Paese attraverso la sua testimonianza religiosa, le sue attività educative, sanitarie ed assistenziali e l'impegno a favore del bene comune, della riconciliazione e della pace".
OP/VISITA PRESIDENTE SRI LANKA/RAJAPAKSA               VIS 20081201 (170)


PLENARIA COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE

CITTA' DEL VATICANO, 1 DIC. 2008 (VIS). La Commissione Teologica Internazionale terrà la Sessione Plenaria annuale, dall'1 al 5 dicembre presso la "Domus Sanctae Marthae" in Vaticano, sotto la direzione dell'Arcivescovo Luis F. Ladaria, S.I., Segretario Generale.

  Un Comunicato reso pubblico oggi informa che la Commissione, il cui mandato quinquennale scade nel presente anno,"proseguirà l'esame dei temi sottoposto al suo studio. In particolare verrà presentata all'approvazione dei membri il progetto di Documento sulla legge morale naturale: 'Alle ricerca di un'etica universale. Nuovo sguardo sulla legge naturale', che dovrà poi essere ancora sottomesso alla procedura prevista dagli Statuti, prima della sua eventuale pubblicazione. Seguirà poi una discussione approfondita sul tema: 'Senso e metodo della teologia".

  Al termine dei lavori della Sessione Plenaria, i membri della Commissione  Teologica Internazionale saranno ricevuti in udienza dal Santo Padre.
OP/PLENARIA COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZ./   VIS 20081201 (150)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 1 DIC. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

  - Il Cardinale Francis Eugene George, O.M.I., Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America).

    - Il Vescovo Cristián Enrique Contreras Molina, O. de M., di San Felipe (Cile), in Visita "ad Limina Apostolorum".

  Sabato 29 il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Cile, in Visita "ad Limina Apostolorum"

    - Il Vescovo Juan Florindo Agurto Muñoz, O.S.M., di San Carlos de Ancud.

    - Il Vescovo Tomislav Koljatic Maroevic, di Linares.

    - Il Vescovo Enrique Troncoso Troncoso, di Melipilla.

    - Il Vescovo Alejandro Goic Karmelic, di Rancagua.

     - Il Vescovo Juan Ignacio González Errázuriz, di San Bernardo.
AP:AL/.../...                                       VIS 20081201 (140)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 1 DIC. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Buenos Aires, presentata dal Vescovo Horacio Benites Astoul, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Jaime Prieto Amaya, finora Vescovo di Barrancabermeja (Colombia), Vescovo di Cúcuta (superficie: 2.200; popolazione: 816.000; cattolici: 734; sacerdoti: 129; religiosi: 277; diaconi permanenti: 7), Colombia.

  Sabato 29 novembre è stato reso noto che il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Sacramento (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo William K. Weigand, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Coadiutore Vescovo Jaime Soto.
NER:RE/.../                                                      VIS 20081201 (120)


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